Osservazioni sul Comportamento della Diga di Ridracoli sulla base dei dati statici e sismici registrati dal sistema di monitoraggio Masera Alberto (Enel.Hydro – B.U. ISMES) Cortezzi Fabrizio (Romagna Acque) ITCOLD - Giornata di studio sul tema: “Esercizio e Manutenzione delle Dighe” – Roma 15 Aprile 2003 Comportamento Statico e Dinamico della Diga di Ridracoli • Vengono • • • di seguito presentate alcune osservazioni relativamente al comportamento della struttura, quale risulta dai dati di monitoraggio raccolti dal sistema statico e sismico-dinamico Diga di Ridracoli utilizzata come laboratorio per la completezza dei sistemi di monitoraggio Analisi degli eventi sismici di fine Gennaio 2003 nella zona dell’Appennino Forlivese Confronto tra i dati registrati e la “Procedura relativa ai controlli da effettuare a seguito di sisma” indicata da SND Diga di Ridracoli • Principali Caratteristiche: - Quota Coronamento 561.0 m s.l.m. - Altezza diga 103,5 m - Sviluppo Coronamento 432.0 m - Volume Diga 600.000 m3 - Volume Serbatoio 33.000.000 m3 Controllo del Comportamento nel tempo La metodologia e le procedure operative utilizzate per il controllo del comportamento dello sbarramento di Ridracoli sono basate sui seguenti aspetti: • Sistema di monitoraggio (statico e sismico-dinamico) • Sistema di controllo ed analisi in linea (tempo reale) • Verifica della sicurezza dell’opera attraverso il confronto con le previsioni dei modelli interpretativi • Attività di sorveglianza ed ispezioni svolte dai tecnici di Romagna Acque Diga di Ridracoli – Modello Matematico • • • Modello matematico di simulazione al calcolatore Analisi degli sforzi e delle deformazioni in fase di progettazione Risposta strutturale per: - Carico idrostatico - Carico termico - Carico sismico Diga di Ridracoli Sistema di Controllo • Sistema di controllo Statico - Punti di Misura - Sensori connessi al sistema di monitoraggio automatico - Sensori analizzati in tempo reale (ogni ora) • • • 971 259 40 Sistema di controllo Sismico-Dinamico: - Terne Sismometriche 1 - Terne Accelerometriche 4 Sistema di controllo Micro-sismico - Stazioni di controllo 5 Numerosi strumenti sono stati installati per i controlli durante la costruzione ed i primi invasi Sistema Statico – Controllo in linea Sistema di controllo in linea per l’analisi del comportamento dello sbarramento a supporto delle attività di sorveglianza Valuta il comportamento Filtra le situazioni anomale Fornisce spiegazioni • Controllo Statico - Analisi dei Risultati Confronto tra spostamenti misurati ed osservati in sezione maestra (Aggiornamento Gennaio 2003) Risultati del Controllo Statico • • • La diga risponde alla variazione dei carichi (livelli di invaso e temperature) come previsto in progetto Il modello interpretativo descrive accuratamente comportamento segnalato dagli strumenti di misura il Anche le acquisizioni accelerate, in coincidenza dei sismi, hanno confermato il regolare comportamento dello sbarramento Sistema di Controllo Sismico - Dinamico Analisi dei dati Sismici Analisi dei dati sismici rilevati dal sistema nel periodo 1995-2002 Il sistema della diga ha registrato circa 115 sismi (sia locali che lontani) Il terremoto di maggiore energia (risentito al sito) è avvenuto il 25 Gennaio 1999, con magnitudo 4.2 - VI grado della scala Mercalli. L’epicentro è situato nella zona di Cusercoli, Predappio, Galeata. La distanza dell’epicentro dalla diga è di circa 29 km Il terremoto “locale” di maggiore intensità è avvenuto 21 Febbraio 2002 con epicentro nella zona di Verghereto, Casteldelci e Bagno di Romagna, magnitudo 3.9, V grado della scala Mercalli. La distanza dell’epicentro dalla diga è circa 19 Km Analisi dei Dati Sismici (Locali <20km) Analisi dei dati Sismici Storici Sismi risentiti in comune di Santa Sofia (Lat 43.95 Lon 11.91) Date Lat Lon Mag Epicentral zone 1584 43.87 12.00 6.0 Appennino tosco-emiliano 1661 44.02 11.90 5.9 Appennino romagnolo 1768 43.93 11.87 5.7 Appennino romagnolo 1875 44.07 12.55 5.8 Romagna sud-orientale 1895 44.57 12.25 5.4 Valle del Montone 1918 43.93 11.90 5.6 Appennino romagnolo 1919 43.95 11.48 6.3 Mugello 1983 44.77 10.27 5.2 Parmense Il maggior terremoto storico è del 10 Novembre 1918 – VIII grado della scala Mercalli Dati tratti dal “Catalogo dei Forti Terremoti in Italia” 461 a.C.-1990 Analisi Eventi Sismici Gennaio 2003 Eventi sismici dell’Appennino Forlivese di fine Gennaio 2003 Data Ora 2601 20.40 2601 20.57 2601 21.01 2601 21.15 2701 18.45 2701 20.00 2801 18.00 2801 18.14 2801 23.01 2901 18.01 3001 00.43 3001 00.50 Mag 3.4 4.2 3.3 3.7 3.0 3.0 3.0 2.9 3.0 3.1 3.0 3.8 Mercalli IV V IV V III III III II III III-IV III V Il terremoto di maggior intensità: 26 Gennaio ore 20.57 Analisi Eventi Sismici Gennaio 2003 Magnitudo 4.2, V grado scala Mercalli ed epicentro a 14 km dalla diga. In una prima fase valutato 3.9 Massima Accelerazione Misurata al Coronamento 356 mm/sec2 pari a 0.036 g 29/01/01 - h. 20:57 - pos. C2R 0.4 m/s^2 0.2 0.0 -0.2 -0.4 0 2 4 6 8 10 12 Sec 14 16 18 20 22 Analisi Eventi Sismici Gennaio 2003 Massima Accelerazione alla base diga 63 mm/sec2 pari a 0.0063 g <0.01 g m/s^2 0.05 0.00 -0.05 0 2 4 6 8 10 12 Sec 14 16 18 20 22 Analisi Eventi Sismici Gennaio 2003 Il sistema di monitoraggio sismico-dinamico installato sulla diga ha evidenziato registrazioni di modesta intensità all’opera Il comportamento statico della diga è stato regolare sull’intero periodo Le ispezioni allo sbarramento non hanno segnalato evidenze particolari Pertanto non si ravvedono situazioni di interesse per la sicurezza dell’opera I sistemi di controllo statico e sismico sono sempre in funzione 24 ore su 24 Indicazioni di assoluta regolarità di comportamento dell’opera Analisi Dati Sismici 1995-01.2003 circa 130 eventi sismici apprezzabili 5 eventi sismici superiori alla soglia di 150 mm/sec2 (0.015g) registrati alla terna accelerometrica in cresta (direzione m-v) (blu: 1995-2001 rosso: anno 2002 verde: gennaio 2003) accelerazione massima sul corpo diga accelerazione [mm/s^2] 600 500 400 300 200 soglia di significatività 100 0 0 25 50 75 evento 100 125 Procedura Sismica da S.N.D. Bollettino ICOLD 62 Procedura per attivazione procedure di controllo Controllo Dighe a seguito eventi sismici Magnitudo - Distanza R Distanza R diga - epicentro [km] 200 8 180 160 140 NESSUN CONTROLLO 120 7 100 80 6 60 5 40 CONTROLLO TIPO 1 4 20 0 4 4.5 5 5.5 6 6.5 M agnitudo M 7 7.5 8 Confronto con Procedura di S.N.D. 5 sismi ricadono in area “Controllo di Tipo 1” diagramma magnitudo / distanza distanza dalla diga [km] 200 160 120 80 40 0 0 1 2 3 4 5 magnitudo 6 7 8 9 Osservazioni Finali La “soglia di significatività” di 0,15 m/s 2 (0.015 g) ha permesso di classificare alcuni sismi come “significativi” ai fini strutturali. La soglia di trigger della terna sismica ha sempre fatto scattare le registrazioni. Il trigger degli accelerometri non è mai stato superato. Non è stato possibile stabilire una correlazione tra le accelerazioni massime misurate sulla diga e la “zona di controllo” indicata da SND. La risposta strutturale al sisma dipende infatti non solo dalle caratteristiche del sisma in arrivo (magnitudo e distanza), ma anche da numerosi altri parametri quali ad esempio la direzione di arrivo dell’onda sismica, effetti di amplificazione locale e le condizioni ambientali dell’opera (livello di invaso e temperatura). Durante il sisma del Molise, si è riscontrato che per alcune dighe pugliesi, controllate dal Centro Iside, i sistemi accelerometrici non hanno registrato l’evento in quanto inferiore alle soglie di trigger. Il punto magnitudo-distanza non rientrava nell’area di attenzione indicata da SND (Magnitudo 5.3 e distanza di circa 100 km)