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Noi
I
Allievi ed Allieve Classe 5ª
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M
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Direzione Didattica 2° Circolo Sessa Aurunca
Anno Scolastico 2001/2002
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Attività coordinate
PROGETTO di Informatica:
http://www.pens@re _ è_vol@re
e
PROGETTO Lettura
Un’istruzione speciale? L’affetto delle insegnanti?
La Scuola Elementare “Ferdinando Maina”
2° Circolo Didattico di Sessa Aurunca
Soddisfa
tutte le tue richieste e in più ti offre
I
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Fai un clic sul capitolo e ...
Visita al frantoio
Il Natale Ieri e Oggi
Il Natale (poesia 1)
Il Natale (poesia 2)
L’Anno Nuovo (poesia)
Vieni …
Aushwitz: memoria dell’orrore
Ricordi della Seconda Guerra Mondiale
Una bella storia d’amore del signor Arena
Caro diario…
Addio Lira! …Benvenuto Euro!
Il ruolo delle donna ieri e oggi
Il Belvedere di S. Leucio
Poesie
NO...
Stop alle pellicce
… E in ultimo tutti a bocca piena
Noi…
Le Insegnanti
INDICE
VISITA AL FRANTOIO
UN‘ USCITA CON LA SCUOLA FINITA ...
...NON TROPPO BENE
Il giorno 26 Novembre 2001, le classi Prima e Quinta
hanno effettuato un’uscita didattica presso il frantoio
Olibano di Sessa Aurunca in via Belvedere.
L’uscita aveva l’intento di far conoscere la trasformazione
dell’oliva in olio.
Giunti sul posto c’era una persona che spiegava le parti del
frantoio.
La parte del frantoio in cui vengono deposte le olive è
l’olivaio, successivamente esse vanno in una vasca dove un
nastro trasportatore le fa risalire in una macchina che le
divide dalle foglie. Le olive scendono in una lavatrice che le
lava e le invia in una macinatrice.
Se ne ritrae una sansa che viene lavorata per tre ore e messa
in una pressa da cui uscirà l’olio. Il liquido fuoriesce
attraverso due rubinetti, dal primo esce l’olio, dall’altro
l’acqua.
L’esperienza è stata interessante anche se alcuni Allievi di
Quinta, nonostante i vari richiami delle Insegnanti,
disturbavano coloro che erano interessati all’argomento
dando così anche un cattivo esempio ai compagni più piccoli.
Il Frantoio
INDICE
IL NATALE
IERI E OGGI
Ho aspettato che la signora Concetta mi ricevesse, poi ho cominciato l’intervista…
D. Lei, come ricorda il Natale di allora?
R. Con molta gioia
D. Ha notato molti cambiamenti tra il Natale di ieri e quello di oggi?
R.Alcuni, ma più dal punto di vista morale
D.In che senso?
R.Quando io ero bambina la gente aspettava il Natale con molta più serenità, invece adesso
tanti valori sono scomparsi e si pensa solo a fare acquisti vari.
D. Lei, come vive il Natale oggi?
R. Lo vivo con serenità, cercando di insegnare alle figlie che il Natale non è solo ricevere
regali, ma che significa amore e rispetto verso se stessi e soprattutto verso gli altri.
.
Mi sono alzata e l’ho salutata.
INDICE
IL NATALE
L’arrivo del Natale è molto bello
perché a me fa capire
che dobbiamo aiutare il prossimo.
Ci sono molte persone
che non possono festeggiare il Natale
come il nostro.
Il Natale si festeggia solo
allo scopo di ricevere regali.
Per la Città si vede
un certo tizio con la barba bianca
un po’ grosso
con il vestito tutto rosso.
Il Natale è festa per tutti
belli, grassi e brutti.
INDICE
IL NATALE
Natale, parola ebbra di dolci pensieri
Gran festa d’amore,
ogni persona diventa più buona.
Buon Natale, Buon Natale,
tutti i bimbi vogliono salutare
con un bacio e con un abbraccio.
Saluto il mondo intero
Che ogni giorno sia migliore
Purché il Natale sia in ogni cuore.
INDICE
Nella notte di magia
l’anno vecchio scappa via;
non s’è neanche addormentato
che uno nuovo è già arrivato
bello, ricco di giornate
sia d’inverno che d’estate.
Anno allegro e fortunato
sia quest’Anno Appena Nato!
Vieni alla Scuola Elementare
“Ferdinando Maina”
(ex Case Popolari)
Prendi un Ottimo schiacciato e…
INDICE
…il Diploma è Assicurato!
INDICE
AUSHWITZ:MEMORIA DELL’ORRORE
Quest’anno si ricorda il lontano 27 gennaio del
1945, giorno in cui le truppe liberatrici
abbatterono i cancelli di AUSHWITZ. Il
responsabile della costruzione dei campi di
concentramento e dello sterminio degli Ebrei fu
Hitler; per lui la razza germanica era la
migliore fra tutte. Secondo Hitler nazionalismo
significava l’unione di tutti
Tedeschi in una grande Germania e l’espulsione, di
tutti gli elementi estranei, innanzitutto degli ebrei, e
perciò fece costruire i campi di sterminio.
Gli Ebrei deportati nella seconda guerra mondiale
furono tantissimi. Essi morivano di fame, di sete, di
malattie causate dai cadaveri in stato di
decomposizione. Il puzzo che si sentiva era forte, si
vedevano stanze pieni di corpi senza vita,bambini
che piangevano. Sia agli uomini che alle donne
venivano rasati i capelli per confezionare spazzole e
calzature.
Nello stesso anno e cioè nel 1940 ci fu la
costruzione di forni crematori dove si potevano
bruciare in dieci ore trentacinque cadaveri Ci
furono uomini che cercavano di salvare, come
meglio potevano, queste persone perseguitate dai
nazisti a rischio della propria vita. Ne fu un
esempio Giorgio Perlasca che, fingendosi un
console Spagnolo, salvò più di 5.000 ebrei;
questo si è scoperto solo alla fine degli anni
ottanta e,proprio per il suo grande coraggio, è
stato girato un film dal titolo “PERLASCA:un
eroe ITALIANO”.
Fortunatamente questa cosa orrenda che è successa
tanto tempo fa rappresenta un ricordo anche se
indelebile nella mente di quelli che mostrano
sentimenti di umanità. È importante che il mondo
sappia cosa hanno commesso i militari tedeschi.
Il Nostro Presidente, Ciampi, ha voluto ricordare
l’olocausto dei sei milioni di ebrei affinché le
nuove generazioni riflettano sulle conseguenze
disastrose delle guerre che sconvolgono i popoli in
conflitto tra loro.
Io che ho dieci anni sono rimasta terribilmente
delusa nel sapere come degli uomini possano agire
in modo così crudele e che ancora oggi alcune
persone vogliano nascondere quello che è successo
o addirittura condividono idee cattive del passato.
È importante che tutti i bambini come me
conoscano la vera storia di Hitler e del suo
esercito. È necessario, quindi, che il giorno della
memoria venga annualmente commemorato per far
sapere alle nuove generazioni la dolorosa pagina di
storia.
INDICE
Sessa Aurunca, 22 aprile 2002
Ricordi della Seconda Guerra Mondiale
Gli allievi e le allieve della Classe Quinta intervistano il signor
Arena Pasquale

Come si chiama? Da dove viene?

Sono il signor Pasquale Arena e abito a Sessa
Aurunca; durante la Seconda Guerra Mondiale ho
combattuto in Jugoslavia, in Albania e in Grecia e oggi
sono Presidente dell’Associazione”Reduci di guerra” di
Sessa A.

Cosa faceva esattamente?

Io ero un sergente e facevo parte del secondo
reggimento di bersaglieri d’assalto;
quindi ho
combattuto in prima linea.

Quanto tempo è stato in guerra?

Sono stato dal ’39 al ’44.

E’ stato anche nei campi di concentramento?

Si, nel campo di concentramento di Atene, in Grecia.

Succedeva veramente quello che vediamo oggi in
televisione?

Sì, succedeva veramente.

Quando stava nei campi di concentramento lavorava
giorno e notte?

No, noi italiani non lavoravamo quasi mai perché gli
inglesi ci trattavano bene; infatti io sono potuto scappare dal
campo di concentramento grazie all’aiuto degli inglesi.

Cosa pensava quando vedeva le povere persone uccise nei
campi di concentramento?

Pensavo all’ingiustizia della guerra e, a volte, piangevo.

Come vi nutrivate durante la guerra?

Mangiavamo le “gallette”, dei pezzi di pane molto duro e per
renderli più molli li bagnavamo nelle pozzanghere.

Perché si faceva la spesa con la tessera?

Perché non avevamo soldi né c’era molta scelta nei negozi.

Durante la guerra vi capitava di avere freddo o caldo?

Come no, a volte avevamo molto freddo e per riscaldarci,
qualche volta, ci mettevamo vicino ai compagni appena morti.

Quante ore dormivate la notte? A che ora vi
svegliavate?

Non c’era un orario preciso, alcuni giorni non si dormiva
affatto a causa dei continui spari.

Che cos’era il “coprifuoco”?

Il “coprifuoco” era una specie di allarme di sicurezza che
veniva fatto in un orario preciso e da quell’ora non si poteva più
uscire.
Lei a che cosa pensava durante le continue marce?
 Non c’era molto da pensare; si pensava alla casa, al dolore, alla
moglie o ai figli (chi li aveva) e a volte, per la stanchezza, si cadeva
scalando le montagne.
Hitler voleva fare una guerra “lampo”. Perché?
Perché si era illuso di vincere la guerra.
Durante la guerra ha sentito parlare di Giorgio Perlasca?
No.
E’ mai stato ferito durante i combattimenti?
Sì, ad una gamba.
Ha mai incontrato o conosciuto un Ebreo?
Sì, alcuni vivevano con me.
Cosa diceva per rassicurare i suoi compagni?
Ai compagni feriti assicuravamo il primo soccorso e a quelli non feriti
si assicurava il ritorno a casa; non potevamo fare di più perché
stavamo tutti nella stessa situazione.
C’è stato qualche compagno che è diventato Suo amico?
Nella sofferenza si è tutti amici e non esistono gelosia, odio e invidia.

Dopo la guerra, ha mai rivisto qualche soldato che ha
combattuto nel suo esercito?

Sì, ne ho rivisti molti; fortunatamente alcuni erano di Sessa
Aurunca perciò mi incontro spesso con loro.

Qual è il suo punto di vista su ciò che ha vissuto in quegli anni?

In quegli anni c’è stato un periodo di guerra, povertà e
carestia che ho vissuto con paura e con dolore.

Ha conservato qualche oggetto o monile che le ricorda il passato?

No, non ho potuto perché prima di ritornare in patria ci
toglievano tutto il superfluo.

Come ha influito questa esperienza sulla Sua vita?

Io ricordo questa
esperienza con grande dolore.
Comunque, andare in guerra era un dovere sia per i militari
che per gli altri cittadini e, tutto sommato, sono contento di
aver lottato per la Patria.
INDICE
Una bella storia d’amore del signor Arena
Il signor Arena, una persona molto simpatica e disponibile, ha voluto
narrarci un particolare momento della sua vita in guerra. Egli ci ha
raccontato che una sera, mentre passeggiava con un suo amico, in un
momento di silenzio, udì una musica straordinaria che proveniva da
una finestra.
Lui ed il suo amico si avvicinarono all’entrata di un palazzo e
bussarono: avevano capito che la musica proveniva da quel luogo.
Andò ad aprire la porta una bella ragazza che suonava molto bene il
pianoforte; li fece entrare e li presentò a sua sorella. I quattro giovani
cominciarono a frequentarsi e dopo un po’ di tempo il signor Arena si
innamorò della pianista e l’amico si innamorò della sorella.
Un giorno, però, il signor Arena dovette rientrare in Italia e non poté
più vedere né sentire la sua fidanzata greca. Passarono gli anni, il
signor Arena si sposò ed ebbe quattro bellissimi figli.
Dopo 52 anni il signor Arena la sognò e decise di ritornare in
Grecia per rivedere i vecchi luoghi e la donna che aveva amato in
un periodo triste della sua vita. Egli andò in Grecia, ma al posto
della piccola casa della ragazza trovò un palazzo enorme; per
fortuna c’era la proprietaria di un negozio che la conosceva e lo
condusse da lei.
La ragazza, ormai donna anziana, aveva sposato un medico ed
abitava in una grande villa.
La donna gli raccontò di averlo aspettato per sette lunghi anni e poi,
non avendo avuto più sue notizie si sposò.
Questo viaggio ha permesso al signor Arena di ricordare gli anni
tristi della sua vita, ma anche di ristabilire i contatti con la donna
che qualche volta lo ha salvato nascondendolo nella propria casa.
INDICE
Caro diario,
questo pianeta è simile ad un giardino incantato. Qui gli
alberi sono tutti d’argento, e i fiori brillano come stelle,
questo posto è diverso dalla Terra, qui tutto esprime pace e
armonia, non come sulla nostra Terra dove abbattono intere
foreste per costruire strade, palazzi, ecc……….
Su questo strano pianeta ho incontrato Trik.
Un piccolo amico “particolare” che subito si è mostrato
amichevole, portandomi a conoscere i suoi amici che stavano
addobbando il loro villaggio per la festa di Primavera.
Quando è calata la notte il cielo era argentato con tantissime
stelle variopinte anziché dorate; fra di esse volavano dei
catbat (gatti - pipistrelli) che lanciavano tantissimi petali di
rose con sopra scritto”Pace”.
Verso mezzanotte, che per loro era “sol di luna” la sorella di
Trik e sua cugina mi hanno invitata a ballare la “Congalonga”, una strana danza che somiglia ad una samba po’
pazza. Si è dovuto aspettare Farfallina, cioè le due di
mattina,
affinché
si
potesse
brindare
con
“Algeriamammamia”, una sostanza zuccherata e sdolcinata
che però era deliziosa. Purtroppo, è arrivata l’ora
dell’addio, con un po’ di tristezza, accendo la navicella e
parto verso la terra, mentre Trik e i suoi amici mi gridano:
“Ancobé, Rovinak” che significa “Arrivederci, Amico”
INDICE
Addio LIRA!
…Benvenuto EURO!
£
Il 28 febbraio 2002, nella nostra scuola, abbiamo dato
l’addio alla Vecchia Lira e il benvenuto all’Euro. La
mattina le maestre hanno addobbato l’atrio con
banconote giganti, manifesti a lutto per la Lira che è
venuta a mancare, ma anche con un grande fiocco
azzurro per la “nascita” dell’Euro.
Verso le 10.30 ci siamo riuniti nell’atrio, insieme ai
compagni delle altre classi, per iniziare la festa. Alla
vista dei manifesti a lutto ci siamo commossi perché si
aveva l’impressione di partecipare ad un funerale,
ma poi, ci siamo divertiti tantissimo perché abbiamo
raccontato barzellette divertenti sulla Lira, abbiamo
risolto indovinelli e cantato una canzone in onore della
vecchia moneta sulle note della canzone napoletana “’O
surdato ‘nammurato”.
Dopo il divertimento abbiamo mangiato diversi dolci
fatti in casa dalle nostre mamme, alcuni a forma di
Euro, pizze e bevuto varie bibite (abbiamo evitato di
portare alimenti acquistati perché grazie al progetto
sull’alimentazione, stiamo imparando a fare l’intervallo
con alimenti più genuini).
La festa ci è sembrata molto bella, tuttavia lasciare la Lira
che ci ha accompagnati per tutti questi anni sinceramente
ci dispiace. L’uso dell’Euro ha reso molto tristi le persone
adulte, soprattutto gli anziani, perché hanno usato la Lira
più di noi e, pertanto, per loro sarà più difficile abituarsi
alla nuova moneta.
Il 28 febbraio è volato in fretta e noi ne avremo sempre un
bel ricordo, ma siamo tornati a casa con un po’ di nostalgia
nel cuore.
Il ruolo della donna ieri e oggi
- Come era trattata la donna?
INDICE
Ieri
La donna era trattata come schiava e nella società non svolgeva alcun
ruolo.
- Come era vestita?
Era vestita con costumi tradizionali: di solito erano lunghe gonne,
camicie in pizzo e merletto , lunghi scialli con in testa un foulard a fiori.
-Come e dove facevano il bucato?
La biancheria, di solito, veniva lavata con altre donne nei pressi dei
ruscelli o in grandi vasche.
-La donna dove lavorava?
La donna lavorava soprattutto in casa e in campagna.
-Come cresceva i propri figli?
La donna cresceva i propri figli con molto amore e tempo.
Oggi
- Come è trattata la donna?
La donna ha un ruolo importante nella società e non è più trattata
come schiava.
- Come e’ vestita?
Tante donne vestono in modo sportivo e seguono la moda.
-Come svolge lavori domestici?
La donna usa mezzi tecnologici anche per fare le faccende di casa.
- Dove lavora?
Può svolgere qualsiasi lavoro: lavora in ufficio, in campo medico e
scientifico, nelle forze dell’ordine, nella scuola, ecc.
- Come cresce i propri figli.
Sempre con molto amore.
INDICE
Il Belvedere di S. Leucio
Il 5 marzo 2002 abbiamo fatto una bellissima
esperienza; siamo andati con il pulman, insieme
alle maestre e ai nostri compagni di Piedimonte,
al “Belvedere” di S. Leucio di Caserta per visitare
una mostra didattica allestita da molte scuole della
provincia di Caserta sul tema “Le ragioni delle
donne”. La visita è avvenuta perché abbiamo
aderito alla manifestazione anche noi
e i
compagni della classe quinta di Piedimonte.
Durante il viaggio ho notato cose molto
interessanti e molto belle, in particolare ho
notato gli alberi di pesco che ci hanno
accompagnati per tutto il viaggio e che mi
hanno dato tranquillità e serenità, insomma
mi hanno sollevato il morale, visto che ero
un po’ tesa per il viaggio.
Giunti al “Belvedere” ho visto un edificio
che sembrava una reggia e perciò sono
rimasta molto sbalordita. Mi sembrava la
casa che vive nei sogni di ogni bambino. Era
stupenda!
La mostra è stata molto interessante perché faceva
vedere la donna in tutti i modi. Noi abbiamo
partecipato alla mostra non solo con cartelloni
molto belli, ma anche con poesie sulla donna
realizzate interamente a scuola, anche se
“corrette” in qualche punto dalla maestra.
Questa mostra la ricorderò sempre, e penso anche
i miei compagni, perché abbiamo visto dei
cartelloni molto belli e perché anche le nostre
poesie sono piaciute ai visitatori.
Era bello vedere tanta gente che si soffermava a
vedere i nostri lavori e noi lì ad ascoltare
emozionati!
INDICE
La donna
Considerate se questa è una
donna
Che lavora per mezzo pane,
che viene trattata male,
che assiste ad ogni morte.
Che vive come una schiava,
che ha paura dei padroni,
che vive al comando delle
persone,
che lavora notte e giorno.
La donna oggi è importante,
sia nel lavoro che in
famiglia.
Achille Della Torre e Gianni Esposito.
. La donna che fino a ieri
era ombreggiata dal
come il sole coperto dalle nuvole;
la donna che, era solo una schiava,
odiata e maltrattata;
oggi, finalmente, è un fiore rinato
ama più di se stessa l’uomo tanto odiato,
ha raggiunto la libertà tanta aspettata,
è diventata più importante e più
indipendente
dall’uomo che l’ha tanto ombreggiata.
Sara Signorelli
Donne nel buio
Orologi suonano
la donna ha paura
di un’ombra scura.
Nella notte buia
l’ombra si avvicina
la donna si avvolge in un mantello
e scappa via.
Il giorno sopraggiunge
ma la paura non fugge.
Andrea Rocco
La donna
La donna Ieri trattata come un animale
Oggi è importante
Ieri trattata dal marito come giocattolo
Oggi tratta il marito come un giocattolo.
La donna
Ieri schiava
Oggi regina.
La donna
Ieri con la paura di vivere.
Oggi con la voglia di vivere.
La donna…………La donna………
William Schiavone
LE DONNE
Donne sfruttate,
mezze salvate
dalla schiavitù,
prive di forza e
di parole.
Donne, chiuse nella cella
di una cantinella.
Donne distratte, fatte d’amore
mandate profumo di arancia e
limone
donne che lavorate pensando ai figli,
donne come una cosa,
che sembra una rosa .
Andrea Pauroso
La donna sta sbocciando
La donna è una rosa
che incomincia a sbocciare.
E’ come il sole che sta sorgendo.
il volo
per appoggiarsi sui petali dorati dei fiori,
la donna vola e avanza,
fino a raggiungere la piena libertà.
Adriana Esposito
La donna sfruttata
La donna
sfruttata come una schiava,
priva di parola
anche di memoria
colma di paura,
era una donna chiusa tra quattro mura,
a comando delle persone,
lavorando come un trattore.
Pensando ai propri figli
maltrattati anche loro.
Oggi è un po’ migliorata
ancora un po’ maltrattata.
Angelo Ciccone
La donna
La donna,
una persona dolce
che fin dall’antichità
è sempre stata
trattata come una schiava.
La donna, che lavora
col sudore della fronte,
che per difendersi
o per un no
viene maltrattata,
con bastonate o con parole minacciose
ora, finalmente,
ha avuto la sua vita,
la libertà
di dire ciò che vuole
e ciò che pensa.
Renata Serio
Un’ombra che oggi rischiara
La donna che fino a ieri
era ombreggiata dal
come il sole coperto dalle
nuvole;
la donna che, era solo una schiava,
odiata e maltrattata;
oggi, finalmente, è un fiore rinato
ama più di se stessa l’uomo tanto odiato,
ha raggiunto la libertà tanta aspettata,
è diventata più importante e più
indipendente
dall’uomo che l’ha tanto ombreggiata.
Sara Signorelli
La Donna
La donna che in passato veniva
sfruttata,
odiata e maltrattata,
adesso viene trattata come una
regina.
Oggi la donna è sbocciata,
come il sole di primavera.
Oggi la donna è come una rosa
che vola nei sogni più belli e
gioiosi.
La donna è una regina!!!
Matteo Iannitti
Donne di oggi
Donne di ieri,
sfruttate dall’uomo,
tenere e dolci
che indifese lavorano molto.
La storia cambia.
Donne di oggi
più agili,
che non si fanno sfruttare dagli uomini:
veri e propri demoni.
Davide Napolitano
La donna è come una rondine:
La donna è come una rondine:
prima viene trattata da regina
e poi viene mandata via.
Vola lontano, ma dice a tutti
“io vi amo”.
La donna è un bene prezioso,
sempre così viva ,
allegra e gioiosa
è un fiore efficace
pieno di amore e pace.
Francesca Sussolano
8 Marzo
La donna è un fiore delicato
La donna è un fiore delicato
che non va toccato.
La donna è una stella
e nel cielo è la più bella.
La donna è un usignolo
dal canto d’oro.
La donna è dolce e bella
è come una caramella.
Dolce e delicata
da tutti viene amata.
La donna è un fiore delicato
che non va toccato.
Veronica Rafaniello
Noi tutti ,
che viviamo sicuri
nelle nostre case,
pensiamo a quelle povere donne
che non hanno una casa,
non vedono i propri figli;
meditiamo su queste donne
senza nome e senza più forza di ricordare
non vedono i loro figli ,
e sono maltrattate.
Vincenzo Andreoli.
La donna è un fiore
La donna è un fiore sbocciato
è tutto colorato
che ogni giorno cambia colore
che gira intorno al sole .
Gli uccelli cantano la sua gioia meravigliata.
Le stelle sul suo volto dolce brillano.
La donna è un fiore dolce!!!
Anna Zuccheroso.
La donna è…
La donna è un fiore prezioso,
pieno di felicità.
A volte è costretta ai lavori forzati.
La donna è un aquilone
che vola più in alto che può,
fino a toccare il cielo,
azzurro, un colore stupendo
che vuol dire amatevi,
voletevi bene,
pace.
Eleonora Truglio
INDICE
•GLI ANIMALI
RISCHIANO
L’ESTINZIONE
•Prima di premere il grilletto pensa bene a quello che fai!!!
INDICE
STOP ALLE PELLICCE
Gli animali vengono sfruttati dall’uomo per trasporto di
merci, quando potrebbero usare i camion e in più vengono
uccisi per farne pellicce. Questo sfruttamento potrebbe
portare alla scomparsa di molte specie animali che, pur
essendo salvaguardate dal W.W.F., vengono sfruttati e uccisi
clandestinamente.
Per questo molte associazioni dedicate alla salvaguardia degli
animali si sono mobilitate per fermare i cacciatori.
Qualche giorno fa la televisione ha trasmesso le
agghiaccianti immagini di come vengono scuoiati gli
animali, per fare le pellicce.Queste terribili immagini sono
state mostrate da un gruppo di animalisti che hanno
imbrattato, con vernice rossa, i negozi di abbigliamento che
avevano in vetrina delle pellicce, anch’esse, poi, imbrattate
con la vernice rossa. Tutto questo perché loro hanno capito
che uccidere gli animali per cose inutili, come pellicce, che
potrebbero essere fabbricate anche sinteticamente, è un vero
e proprio reato!!!
STOP ALLE PELLICCE
AIUTATEMI!
VI PREGO!
… S.O.S.!
Ogni giorno nel mondo vengono sterminati
migliaia di animali, di diverse specie, per
scopi inutili e disumani. Ci sono moltissime
associazioni contro queste crudeltà, ma
nessuna è mai riuscita a fermarle.
S.O.S
Smettetela di uccidere, non comprate le
pellicce vere, eliminandone la vendita e
quindi l’ESTINZIONE.
INDICE
… E IN ULTIMO
TUTTI A BOCCA
PIENA
COME VIENE PRODOTTO IL FORMAGGIO
LA CAGLIATURA DEL LATTE
Lunedì pomeriggio 14 Gennaio la maestra Elisa ci ha mostrato
come il latte diventa: panna, burro, formaggio, ricotta secondo l’antica
ricetta della nonna.
Ella ha messo il latte in alcune pentole, con un cucchiaio ha
raccolto lo stato di panna che si era formata sul latte messo a
riposare la mattina, l’ha versata in una bottiglia e poi l’ha agitata
fortemente.
Dopo circa mezz’ora, la maestra Elisa ci ha fatto vedere che la
panna era diventata burro; successivamente ha messo il latte dentro
una pentola, vi ha versato tre cucchiai di caglio (un prodotto
lievitante ottenuto da sostanze che si trovano nelle viscere degli animali
erbivori) e lo ha messo ad intiepidire su di un fornello elettrico.
Dopo un po’ il latte è diventato come una gelatina. La maestra
l’ha presa, frantumata, raccolta un po’ per volta fra le mani
strizzandola e l’ha collocata in delle forme bucate e rotonde da
dove è uscito un liquido giallastro, il siero; in seguito l’ha salata e
l’ha lasciata riposare per farla diventare formaggio.
Il giorno dopo il siero rimasto è stato bollito insieme ad un po’
d’acqua trasformandosi in ricotta, prodotto molto tenero,
gustoso e diverso dal formaggio.
Dopo questo piacevole esperimento la nostra maestra Elisa ci
ha fatto assaggiare, su fettine di pane, il frutto del suo lavoro,
cioè la gustosa ricotta. Si è conclusa la lezione a bocca piena di
roba buona e genuina.
UN PO’ DI FORMAGGIO NON FA MAI MALE.
Stamattina, con tutta la classe, siamo andati al caseificio
“La Torre”, per osservare come viene fatta la mozzarella.
Nell’entrare nel locale abbiamo sentito un buon odore di
formaggio. Qui un operaio ci ha mostrato alcuni recipienti
pieni di latte e pezzetti di formaggio in cui viene messo un
liquido chiamato caglio. Successivamente,
il
tutto
s’impasta fino a formare una grandissima mozzarella.
Infine, questa viene messa in una specie di imbuto
dove c’è un nastro che la trasforma in tante palline
che vengono trasportate in grandi vasche piene di
acqua.
Gli Allievi della classe 5ª
Andreoli Vincenzo Domenico
Ciccone Angelo
Della Torre Achille
Esposito Adriana
Esposito Annachiara
Esposito Giovanni
Iannitti Matteo
Iannucci Antonio
Lopatriello Domenico
Napolitano Davide
Pauroso Andrea
Rafaniello Veronica
Rivetti Chiara
Rocco Andrea
Rocco Pamela
Rocco Simona
Schiavone William
Serio Renata
Signorelli Sara
Sussolano Francesca
Truglio Eleonora
Zuccheroso Anna
Insegnante Ambito Linguistico
Carmela Messa
Insegnante Ambito Matematico e Scientifico
Elisa Campagnolo
Insegnante Ambito Antropologico
Daniela Gallo
Insegnante Religione Cattolica
Gabriella Croce
Insegnante del Corso di Informatica
Firmina Guarriello
Dirigente Scolastico
Dr. Luigi D’Isa
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Giornalino (anno scolastico 2000/2001)