FACOLTA’ DI PSICOLOGIA Disturbo Antisociale di Personalità Prof. Fabio Madeddu 2 Maggio 2005 Psicologia Clinica Prof. Fabio Madeddu. Anno accademico 2004-2005. Cattedra di Psicologia Clinica CASO CLINICO: “In cerca di una casa” Tony Taylor è un uomo afroamericano di 39 anni, separato, il quale è inserito in un programma psichiatrico diurno nell’istituto dove vive, quando ha aveva cominciato a riferire impulsi improvvisi di accoltellare gli altri ospiti. Il personale dell’istituto lo descrive come “manipolativo” ed “affascinante”. Egli riferisce una lunga storia di abuso di alcol, eroina e cocaina, ma dice di essere “pulito” da 3 settimane. Riferisce diversi arresti per crimini, che comprendono rapina a mano armata e rapimento, per i quali sembra disporre di una spiegazione che minimizza le sue responsabilità. Prof. Fabio Madeddu. Anno accademico 2004-2005. Cattedra di Psicologia Clinica Il Signor Taylor era entrato nel sistema assistenziale cittadino due anni prima, quando la donna con la quale viveva lo aveva cacciato di casa perché non poteva più tollerare il suo temperamento e l’abuso di sostanze. Durante il matrimonio con un’altra donna, 20 anni prima, era stato capace di lavorare brevemente in attività manuali negli intervalli fra le permanenze in carcere ed in ospedale. Non ha più lavorato negli ultimi 7 anni e non ha mai versato alla moglie i contributi per il figlio. Prof. Fabio Madeddu. Anno accademico 2004-2005. Cattedra di Psicologia Clinica La vita non aveva avuto un inizio facile per il signor Tayler. Suo padre aveva lasciato la casa prima che lui nascesse, lasciandosi alle spalle uno scandalo familiare, avendo reso gravida la sorella della moglie. Per questo Tony era stato trattato dalla sua famiglia come un escluso. Sua madre aveva nove figli, ognuno nato da un padre diverso, era affetta da depressione cronica ed era stata sottoposta a diversi trattamenti. Tutti i suoi figli avevano problemi psichiatrici o di abuso di sostanze. Quando il Signor Taylor aveva tre anni, sua madre lo aveva consegnato ad una serie di affidatari riluttanti, da entrambi i rami della famiglia. Alcuni dei fidanzati di sua madre abusarono di lui fisicamente, frustrandolo con cinghie e cavi elettrici. Lasciò la scuola al settimo anno perché un’insegnante lo “intralciava”. Cominciò a bere quando entrò nei Job Corps a 16 anni. Alla fine dell’adolescenza e intorno ai 20 anni utilizzava eroina e cocaina per via orale, in seguito eroina endovena per circa un anno. Smise di usare droghe verso i 25 anni, ma continuò ad abusare di alcool quasi tutte le settimane. A 19 anni, dopo una lite con sua moglie, si tagliò le vene ai polsi e venne ospedalizzato per 6 mesi. Gli venne somministrato un antidepressivo, un tranquillante sconosciuto e, dopo la dimissione, seguì una psicoterapia ma interruppe il trattamento quando si sentì meglio, nei 20 anni che seguirono vi furono diversi ricoveri motivati da gesti suicidiari o impulsi violenti. Una volta si gettò da un ponte riportando diverse ferite. Non manifestò mai sintomi maniacali, né deliri o allucinazioni. La sua storia criminale include accuse di numerose rapine a mano armata, abbandono ed incuria di minore e rapimento di un uomo di 20 anni. In riferimento a quest’ultimo crimine riferisce di aver tenuto l’uomo a bada con un macete mentre gli amici gli rubavano la macchina. Prof. Fabio Madeddu. Anno accademico 2004-2005. Cattedra di Psicologia Clinica Discussione del caso “in cerca di una casa” Come molti uomini che si trovano in istituti per senzatetto, il Signor Taylor ha una lunga storia di contatti con la giustizia e problemi con l’alcool e con le droghe. È tipica anche la storia di instabilità familiare e di abuso nell’infanzia. Il Signor Taylor, come la maggior parte degli ospiti dell’istituto, non ha mai presentato un disturbo psicotico. Non abbiamo difficoltà a porre le diagnosi pregresse di Abuso di Alcool, di Cocaina e di Eroina; se disponessimo di maggiori informazioni, è probabile che scopriremmo, in qualche momento, una dipendenza da ognuna di queste sostanze. La sua storia di comportamenti violenti, mancanza di rimorso, incapacità di mantenere un lavoro, le azioni illegali e il comportamento irresponsabile nei confronti della moglie e del figlio, suggeriscono una diagnosi provvisoria di Disturbo Antisociale di Personalità. Prof. Fabio Madeddu. Anno accademico 2004-2005. Cattedra di Psicologia Clinica (Questa diagnosi è provvisoria perché i criteri richiedono una diagnosi di Disturbo della Condotta nell’infanzia, che era probabilmente presente, ma, in questo caso, non potrebbe essere confermata). Questo caso dimostra che alcuni dei comportamenti che indirizzano verso una diagnosi di Disturbo Antisociale di Personalità possono essere interpretati come indicativi di un Disturbo Borderline di Personalità – ad esempio, le sue relazioni interpersonali instabili, l’impulsività e la rabbia incontrollata. Altri sintomi del Disturbo Borderline di Personalità sono rappresentati dalla storia di condotte suicidarie e l’instabilità affettiva. Poiché non tutti i pazienti con Disturbo Antisociale di Personalità presentano anche queste caratteristiche Borderline, potremmo porre entrambe le diagnosi. Il Signor Taylor ha presentato sintomi depressivi, inclusi i tentativi di suicidio, così come spesso accade negli ospiti di istituti, che conducono vite desolate; tuttavia, in questo caso, non è chiaro se sia mai stato presente un Episodio Depressivo Maggiore franco. Prof. Fabio Madeddu. Anno accademico 2004-2005. Cattedra di Psicologia Clinica Criteri Diagnostici DSM IV per Disturbo Antisociale di Personalità A. Una modalità pervasiva di inosservanza e violazione dei diritti altrui comparsa dall’età di 15 anni come indicato da almeno tre dei seguenti criteri: 1) non riesce a conformarsi alle norme sociali per quel che riguarda il comportamento legale, come indicato dal ripetersi di condotte passibili di arresto; 2) non ha rispetto per la verità, come indicato da ripetute menzogne, uso di falsi nomi o truffe a danno di altri per profitto o piacere personale; 3) è impulsivo o incapace di fare piani; 4) è irritabile e aggressivo come indicato da numerosi scontri fisici o risse; 5) è negligente per quanto riguarda la sicurezza propria o altrui; 6) è costantemente irresponsabile, come indicato da ripetuti fallimenti nel sostenere un’attività lavorativa continuativa o nel far fronte agli obblighi finanziari; 7) non prova rimorso, come indicato dall’indifferenza o dalla razionalizzazione nel fare del male, maltrattare o derubare gli altri; B. Età di almeno 18 anni C. Presenza di un Disturbo della Condotta con insorgenza prima dei 15 anni D. Il comportamento antisociale non si verifica esclusivamente durante il corso di schizofrenia o di un episodio maniacale. Prof. Fabio Madeddu. Anno accademico 2004-2005. Cattedra di Psicologia Clinica Criteri Diagnostici DSM IV per Disturbo della Condotta A. Una modalità di comportamento ripetitiva e persistente in cui i diritti fondamentali degli altri o le principali norme o regole societarie appropriate per l’età vengono violati, come manifestato dalla presenza di tre (o più) dei seguenti criteri nei 12 mesi precedenti con almeno un criterio presente per almeno 6 mesi: Prof. Fabio Madeddu. Anno accademico 2004-2005. Cattedra di Psicologia Clinica Aggressioni a persone o animali: 1) spesso fa il prepotente, minaccia o intimorisce gli altri; 2) spesso dà inizio a colluttazioni fisiche; 3) ha usato un’arma che può causare seri danni fisici agli altri (per es. un bastone, una spranga, una bottiglia rotta, un coltello, una pistola); 4) è stato fisicamente crudele con le persone; 5) è stato fisicamente crudele con gli animali; 6) ha rubato affrontando la vittima (ad es. aggressione, scippo, estorsione, rapina a mano armata); 7) ha forzato qualcuno ad attività sessuali; Distruzione della proprietà: 8) ha deliberatamente appiccato il fuoco con l’intenzione di causare seri danni; 9) ha deliberatamente distrutto proprietà altrui (in modo diverso dall’appiccare il fuoco); Frode o furto: 10) è penetrato in un edificio, un domicilio o un’automobile altrui; 11) spesso mente per ottenere vantaggi o favori o per evitare obblighi (cioè raggira gli altri); 12) ha rubato articoli di valore senza affrontare la vittima (per es. furto nei negozi ma senza scasso; falsificazioni); Gravi violazioni di regole: 13) spesso trascorre fuori la notte nonostante le proibizioni dei genitori, con inizio prima dei 13 anni; 14) è fuggito da casa almeno due volte mentre viveva a casa dei genitori o di chi ne faceva le veci (o una volta senza ritornare per un lungo periodo); 15) marina spesso la scuola, con inizio prima dei 13 anni; Prof. Fabio Madeddu. Anno accademico 2004-2005. Cattedra di Psicologia Clinica B. L’anomalia del comportamento causa compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo; C. Se il soggetto ha 18 anni o più, non sono soddisfatti i criteri per il Disturbo Antisociale di Personalità. Prof. Fabio Madeddu. Anno accademico 2004-2005. Cattedra di Psicologia Clinica Prevalenza: La prevalenza complessiva del Disturbo Antisociale di Personalità nei campioni comunitari è circa il 3% nei maschi e l’1% nelle femmine. Le stime di prevalenza negli ambienti clinici variano dal 3 al 30%. Decorso: Il Disturbo Antisociale di Personalità ha un decorso cronico ma può andare incontro a remissione o diventare meno evidente man mano che l’individuo diventa più adulto, particolarmente dalla quarta decade di vita. Familiarità: Il Disturbo Antisociale di Personalità è più comune fra i consanguinei di primo grado di individui con il disturbo piuttosto che nella popolazione generale. Il rischio per i consanguinei di femmine con il disturbo tende ad essere maggiore che per i consanguinei di maschi. I consanguinei di persone con questo disturbo hanno anche un rischio aumentato per Disturbo di Somatizzazione (specie se sono di sesso femminile) e di Disturbi Correlati a Sostanze (soprattutto se sono di sesso maschile). Disturbo Antisociale di Personalità Diagnosi Differenziale Comportamento Antisociale nell’Adulto: In questa condizione, si hanno comportamenti criminali intrapresi per guadagno ma non accompagnati dalle caratteristiche personologiche tipiche del Disturbo Antisociale di Personalità. Questa categoria si riferisce pertanto ad un comportamento criminale aggressivo, o antisociale di altro tipo, che giunge all’attenzione clinica ma che non soddisfa i criteri del Disturbo Antisociale. Comportamento Antisociale in Disturbo Correlato a Sostanze: Non si formula diagnosi di Disturbo Antisociale di Personalità a meno che non siano presenti segni del disturbo nella fanciullezza e siano continuati nell’età adulta. Quando sia l’uso di sostanze che il comportamento antisociale iniziano nella fanciullezza e continuano in età adulta, si dovrebbe diagnosticare sia un Disturbo Correlato a Sostanze che un disturbo Antisociale di Personalità anche se alcuni atti antisociali possono essere una conseguenza del Disturbo Correlato a Sostanze (per es., vendita illegale di droghe o furti per ottenere denaro per l’acquisto della droga). Disturbo Narcisistico di Personalità: Come i soggetti antisociali, tendono ad essere brutali, disinvolti, superficiali, sfruttatori e non empatici. Tuttavia il Disturbo Narcisistico non include caratteristiche di aggressività o disonestà. Disturbo Istrionico e Disturbo Borderline: Gli individui affetti da tali disturbi sono manipolativi per ottenere considerazione e attenzione da parte degli altri mentre quelli con Disturbo Antisociale sono manipolativi per ottenere profitto, potere o altre gratificazioni materiali; Prof. Fabio Madeddu. Anno accademico 2004-2005. Cattedra di Psicologia Clinica Meno grave Depressivo-masochistico Organizzazione di personalità Ossessivo-compulsivo nevrotica Isterico Dipendente Ciclotimico Organizzazione di personalità borderline “alta” Organizzazione di personalità borderline “bassa” Istrionico Sado-masochistico Narcisistico Ipomaniacale Paranoide Narcisismo maligno Ipocondriaco SCHIZOIDE Schizotipico Organizzazione di personalità psicotica BORDERLINE Psicosi atipiche Introversione Antisociale Più grave Estroversione