Rilevare gli invisibili:
nuove sfide per la statistica
ufficiale
Nicoletta Pannuzi
Condizioni economiche delle famiglie
Milano, 15 Febbraio 2013
La misura della povertà estrema
Il Ministero della Salute, Lavoro e Politiche sociali,
l’ISTAT , la Fio.psd e la Caritas hanno convenuto di
procedere alla realizzazione di un
progetto di ricerca sulle persone che vivono in
condizione di povertà estrema
finalizzato a definire un quadro approfondito sui seguenti
aspetti:
• il fenomeno delle persone senza dimora sul territorio
italiano;
• lo status e i profili delle persone senza dimora presenti
in Italia e le loro principali dinamiche di utilizzo del
territorio;
• il sistema dei servizi formali ed informali, pubblici e
privati, esistenti nel Paese in riferimento specifico ai
bisogni delle persone senza dimora
Le persone senza dimora
Le persone senza dimora oggetto di indagine sono circoscritte ai
soggetti che vivono un disagio abitativo dovuto all’impossibilità
e/o incapacità di provvedere autonomamente al reperimento e al
mantenimento di un’abitazione in senso proprio.
Vi rientrano tutte le persone che:
•vivono in spazi pubblici (per strada, baracche, macchine
abbandonate, roulotte, capannoni).
•vivono in un dormitorio notturno e/o sono costretti a trascorrere
molte ore della giornata in uno spazio pubblico (aperto).
•vivono in ostelli per persone senza casa/sistemazioni alloggiative
temporanee.
•vivono in alloggi per interventi di supporto sociale specifici (per
persone senza dimora singole, coppie e gruppi).
Sono escluse tutte le persone che:
•vivono in condizione di sovraffollamento,
•ricevono ospitalità garantita da parenti o amici,
•vivono in alloggi occupati e in campi strutturati presenti nelle città.
Step operativi
1) un censimento delle organizzazioni e degli enti che erogano
servizi fruibili dalle persone senza dimora nei più grandi comuni
italiani (158 selezionati in base alla dimensione demografica); ci si
riferisce ai servizi di supporto ai bisogni primari (come cibo,
abbigliamento, farmaci, igiene personale, aiuti economici), di
accoglienza notturna e diurna, di segretariato sociale (inclusa
residenza anagrafica fittizia), di presa in incarico e accompagnamento
(counseling, sostegni , inserimento e assistenza medica);
2) un’indagine sui servizi, per approfondire le principali
caratteristiche dell’organizzazione e dei servizi, le risorse umane
impiegate, la rete di contatti, la tipologia di utenza, le modalità di
raccolta dati, il tipo di accesso e la partecipazione dell’utenza;
3) un’indagine sui senza dimora da effettuarsi presso i servizi di
mensa e accoglienza notturna sui quali è stata condotta l’indagine.
Approccio metodologico
Poiché non esiste una lista anagrafica della popolazione oggetto di
interesse che consenta l'accesso diretto alle persone senza dimora, si
è passati per i servizi loro forniti
Campionamento indiretto:
basato sull'utilizzo di una lista di campionamento costituita
da una popolazione indirettamente legata alla popolazione
obiettivo
Per l'indagine in oggetto la base di campionamento è rappresentata
dai servizi mensa e accoglienza notturna; di conseguenza, la
popolazione target è limitata alle persone che utilizzano detti servizi
Organizzazioni/enti e servizi (1)
A partire da alcuni data base preesistenti, con dati sia a livello
nazionale che locale, l’indagine ha censito, presso le organizzazioni già
presenti, anche altre organizzazioni operanti sul territorio (metodo
“snowball”);
Il censimento è stato condotto con tecnica CATI e ha coinvolto
1.625 organizzazioni o enti.
L’approfondimento con tecnica CAPI, ha coinvolto 727
organizzazioni o enti che erogano direttamente almeno un
servizio.
 Sulle 1.625 organizzazioni o enti contattati nella prima fase:
- 852 organizzazioni o enti non rientravano nel campo di
osservazione della ricerca (752 non erogavano servizi ai senza dimora,
43 li erogavano indirettamente tramite altra organizzazione, in 21 casi si
trattava di parrocchie con servizi non strutturati, 36 risultavano centri
antiviolenza),
- 14 avevano cessato la propria attività tra la prima e la seconda fase
della ricerca
- 32 si sono rifiutati o erano impossibilitati a partecipare all’indagine.
Organizzazioni/enti e servizi (2)
 Sono 727 gli enti e le organizzazioni che, nel 2010, hanno
erogato servizi alle persone senza dimora nei 158 comuni italiani in
cui è stata condotta la rilevazione.
 Essi operano in 1.187 sedi ed ognuno eroga, in media, 2,6 servizi,
per un totale di 3.125 servizi.
 Un terzo dei servizi riguarda bisogni primari (cibo, vestiario,
igiene personale), il 17% fornisce un alloggio notturno, mentre il
4% offre accoglienza diurna.
 Molto diffusi sul territorio sono i servizi di segretariato sociale
(informativi, di orientamento all’uso dei servizi e di espletamento
di pratiche amministrative, inclusa la residenza anagrafica fittizia) e
di presa in carico e accompagnamento (rispettivamente, 24% e
21%).
Utenza
L’utenza non corrisponde al numero di persone senza
dimora che si rivolgono ai servizi considerati per due ragioni
fondamentali:
i) non tutti gli utenti dei servizi sono persone senza dimora; in
alcuni casi si tratta, infatti, di individui che pur vivendo un
disagio dispongono di un’abitazione;
ii) una persona può usufruire di più servizi nel corso dell’anno e
venire conteggiata più volte in quanto inclusa nell’utenza di
ogni servizio da questa utilizzato. L’utenza corrisponderebbe
al numero di persone che utilizzano i servizi solo se ogni
persona usufruisse di un unico servizio (ad es. un’unica mensa
su tutto il territorio nazionale e nessun altro servizio) nel corso
dell’anno.
Utenza e servizi
 L’utenza dei servizi di supporto ai
bisogni primari è quasi venti volte
superiore a quella dei servizi di
accoglienza notturna (più che doppia
di segretariato sociale e presa in carico e
accompagnamento).
 Enti pubblici erogano direttamente
il 14% dei servizi (18% dell’utenza).
Se ad essi si aggiungono i servizi
erogati da organizzazioni private che
godono di finanziamenti pubblici, si
raggiungono i due terzi sia dei servizi
sia dell’utenza.
 I servizi pubblici erogati in risposta ai bisogni primari e
di accoglienza notturna raggiungono, al massimo, il 10%
dell’utenza; l’erogazione privata con finanziamento
pubblico raggiunge un ulteriore 48% tra i primi e il 58%
tra i secondi.
Il territorio
I servizi con sede in Lombardia e Lazio raggiungono, insieme,
quasi il 40% dell’utenza nazionale (rispettivamente, 20% e 17%); i
servizi milanesi accolgono ben il 63% dell’utenza lombarda, mentre
Roma serve il 91% dell’utenza del Lazio.
Seguono Sicilia e Campania, regioni che raggiungono, ognuna, il
10% dell’utenza nazionale.
Le modalità di erogazione dei servizi
•La quasi totalità dei servizi opera in maniera continuativa per
tutti i mesi dell’anno o con un solo mese di interruzione; solo i
servizi di accoglienza notturna raggiungono quasi il 7% dell’utenza
tramite servizi erogati per meno di 7 mesi l’anno (si tratta in
particolare di dormitori, anche di emergenza).
•Tra i servizi di risposta ai bisogni primari, quasi un terzo opera
sette giorni su sette (in particolare tra le mense), un terzo chiude per
un solo giorno (generalmente la domenica) e un terzo offre il servizio
al massimo per tre giorni a settimana (in quest’ultimo caso si tratta
soprattutto di distribuzione viveri, indumenti e farmaci, ma anche di
unità di strada).
•L’apertura continua caratterizza le strutture più grandi e
raggiunge ben i tre quarti dell’utenza.
Indagine sui senza dimora
Unità statistica
 L'unità statistica è il servizio definito come una tripletta
(centro, giorno, persona)
Popolazione di riferimento
 La popolazione di riferimento è costituita da tutte le
persone che ricevono almeno un servizio durante il
periodo di riferimento
Periodo di riferimento
 Il periodo di riferimento della rilevazione deve essere
sufficientemente lungo in modo da garantire che la maggior
parte delle persone senza dimora utilizzino i servizi almeno
una volta
Il disegno campionario (1)
Campionamento casuale a due stadi stratificato: tutti i
centri-servizi mensa e accoglienza notturna
censiti sono coinvolti nell'indagine
Ciascun centro-servizio costituisce uno
strato. I centri che erogano servizi mensa con
fornitura di pasti sia a pranzo che a cena sono
considerati come due servizi distinti
Selezione delle prestazioni con probabilità
uguali
Il disegno campionario (2)
Distribuzione del campione nei centri-servizi
 Numerosità campionaria complessiva fissata (circa 5.400 unità)
 Distribuzione sulla base delle prestazioni medie giornaliere erogate
dai centri
 Stima delle prestazioni mensili erogate alle persone senza dimora
 Attribuzione del numero totale di interviste campione ai centri (in
modo proporzionale alle prestazioni dei centri alle psd)
Selezione dei giorni intervista
 Attribuzione del numero di giorni intervista ai centri (min=1 e max
15)
 Attribuzione del numero di interviste nei giorni (min=1 e max=12)
 Assegnazione casuale dei giorni di rilevazione ai centri per garantire
la copertura di tutti i giorni del mese
Il disegno campionario (3)
La selezione del campione riguarda:
I giorni in cui, in un periodo di riferimento di 30 giorni, ogni
centro-servizio deve essere visitato per le interviste
Il numero di giorni per centro-servizio è determinato sulla base
della numerosità campionaria attribuita al centro-servizio stesso
La scelta dei giorni è casuale
Gli utenti dei centri-servizi
Sono selezionati dai rilevatori in modo casuale, in ogni centroservizio e nei giorni selezionati per le interviste
La dimensione del campione nei centri-servizi è predefinita in
base a una frazione campionaria fissa
Il disegno campionario (4)
Nel campionamento indiretto, la popolazione target, U A, costituita dalle
persone senza dimora che ricevono almeno un servizio in un periodo
definito di tempo J, è indirettamente collegata alla popolazione, U B,
costituita dai servizi erogati alle persone senza dimora durante lo stesso
periodo di tempo
Un generico parametro di interesse definito sulla popolazione
target può essere espresso come:


yk
Y
yk 
r (J )
k U A
iU B k  i
rk  i J 
è il numero di link, cioè il numero dei servizi offerti alla
persona k (data la corrispondenza tra l’individuo k e il
servizio i) durante il periodo J in tutti i centri appartenenti
al campo d’osservazione dell'indagine
Il più rilevante parametro di interesse definito sulla popolazione
è la sua dimensione ignota N (ottenuta definendo
yk  1 , k)
Stima
Nel campionamento indiretto, la definizione dello stimatore è alquanto
complessa
Il calcolo dei pesi di campionamento si basa sui link tra le unità della
lista di campionamento e le unità della popolazione target
Per assegnare un peso campionario agli individui intervistati, è
necessario partire dal peso associato alle unità campionarie
rappresentate dalle prestazioni erogate nei centri- servizi considerati,
adottando un metodo di stima noto in letteratura come:
Weight Sharing Method
Weight Sharing Method
~
Lo stimatore è espresso in funzione del peso campionariow
k
ŶJ   yk w~k
k s
1
w~k 
wi

rk ( J ) K i k
dove
wi
rappresenta il peso campionario, associato al
servizio selezionato, legato all’ individuo k appartenente al
campione
Per l’applicazione del metodo è necessario rilevare
informazioni retrospettive sull’ utilizzo dei servizi da parte
degli individui intervistati negli ultimi sette giorni, al
fine di ottenere il numero di link per ogni individuo in
una settimana media
Valutazione della Varianza di Campionamento
La varianza dello stimatore weight share method dipende dalla
Variabilità del numero di link – variabile casuale ignota
associata a ciascun individuo
Una valutazione della varianza di campionamento è stata ottenuta
Formulazione di ipotesi distributive del numero di link
Determinazione della varianza della v.c. in una situazione massimante,
ossia ipotizzando una distribuzione bipartita tra il valore massimo e il
valore minimo di link ammissibili (1 e 21 in una settimana e 0 per le
persone non homeless che usufruiscono dei servizi), a media fissata
Vantaggi e limiti
 L’indagine permette di ottenere stime della dimensione della
popolazione e anche stime di alcune importanti caratteristiche della
popolazione osservata utili alla definizione di politiche sociali
 Il campionamento Indiretto introduce una bias della popolazione
stimata dovuta ad un errore di copertura
Delle persone senza dimora che non usano i servizi
mensa e di accoglienza notturna nel periodo di
riferimento dell’indagine
 Rischio di contare più volte le stesse persone
(risolto mediante il weight share method)
La rete di rilevazione (1)
• L’operazione ha coinvolto 43 referenti territoriali e 773
rilevatori
• Sono stati visitati 434 servizi di accoglienza notturna,
190 servizi di mensa a pranzo e 85 servizi di mensa a
cena.
• Sono state contattate 7.364 persone per la realizzazione
di 4.696 interviste valide (4.233 interviste complete e
463 schede sintetiche, compilate per le persone che
non erano in grado di rispondere all’intervista).
• Nelle mense sono stati necessari più contatti per
ottenere le interviste, in questi servizi è, infatti,
possibile contattare anche persone con dimora. Il 67%
dei contatti è stato realizzato in una mensa, il 33% nei
servizi di accoglienza
La rete di rilevazione (2)
La scelta dei rilevatori è stato uno degli aspetti innovativi
della
ricerca:
rilevatori
non
professionali
(operatori/volontari del settore), per ridurre al minimo i
problemi di contatto e di interazione con le persone senza
dimora.
La formazione dei rilevatori si è quindi concentrata sugli
aspetti più statistici della rilevazione e ha riguardato:
-la comprensione e la gestione dei tempi di indagine
il lavoro Istat è stato soprattutto quello di spiegare e
sensibilizzare i rilevatori all’importanza di seguire
esattamente il calendario predefinito, evidenziando i
problemi, in termini di errori e distorsione delle stime, che
il mancato rispetto avrebbe comportato
la comprensione e gestione degli strumenti di indagine
La rete di rilevazione (3)
- Lista degli individui selezionati, per seguire una selezione
casuale delle persone da contattare per l’intervista
(rilevando la presenza sia di persone con dimora nel caso
delle mense sia di persone che hanno rifiutato l’intervista,
annotandone le principali caratteristiche);
- Scheda sintetica per persona senza dimora che non è in grado di
rispondere all’intervista, per includere nella stima anche le
persone senza dimora che, per problemi diversi, non
erano in grado di rispondere all’intervista; con tale
scheda sono state rilevate le informazioni essenziali
anche per queste persone, informazioni che potevano
essere reperite con l’aiuto di uno degli operatori sociali
della struttura o grazie alla disponibilità della persona a
mostrare i propri documenti.
La rete di rilevazione (4)
- Questionari per intervista diretta, si è cercato di
semplificare i questionari, eliminando il più
possibile filtri e salti, e replicando, in alcuni casi,
anche parti di questionario al fine di agevolarne la
compilazione; tale strumento ha permesso all’Istat
di spiegare
e
sensibilizzare i rilevatori
all’importanza di seguire esattamente la sequenza, il
contenuto e il wording del questionario.
Le scelte effettuate sono sempre state condivise e
giustificate dai risultati della conduzione di interviste
test e dei debriefing avuti con i rilevatori coinvolti.
Le persone senza dimora
Sono 47.648 le psd che nei mesi di Novembre-Dicembre 2011
hanno utilizzato servizi di mensa e accoglienza notturna nei 158
maggiori comuni italiani; circa lo 0,2% della popolazione residente.
10.1%
8.7%
38.8%
22.8%
19.7%
Nord-ovest
Nord-est
Centro
Sud
Isole
Ben il 44% delle persone senza dimora utilizza servizi con
sede a Roma o Milano: il 27,5% a Milano e il 16,4% a Roma.
Principali caratteristiche
Il 9,3% delle persone senza dimora (4.429) ha avuto difficoltà a
interagire con i rilevatori: il 76% per problemi legati a limitazioni
fisiche o a disabilità evidenti e/o a problemi di dipendenza la
percentuale; il 24% per una ridotta conoscenza della lingua italiana.
Tra le psd senza difficoltà ad interagire, 25.658 sono straniere e 17.561
italiane:
• hanno in media 42,2 anni
• gli stranieri sono più giovani degli italiani (36,9 anni contro 49,9
anni)
• e più istruiti (il 43,1% degli stranieri ha almeno un diploma di scuola
media superiore -il 9,3% una laurea- contro il 23,1% degli italiani)
• la durata media nella condizione di senza dimora di 2,5 anni,
più bassa per gli stranieri (1,6 anni contro 3,9 anni).
La condizione abitativa
Prima di essere senza dimora
il 63,9% viveva nella propria casa
il 15,8% viveva come ospite da amici o parenti
il 20,3% viveva in altra sistemazione (campo nomadi,
alloggio occupato, carcere, istituto o altro)
Il 7,5% non ha mai avuto una casa.
Tra gli stranieri:
il 20% era senza dimora già prima di arrivare in Italia
il 41,4% ha avuto la sua ultima abitazione in uno stato estero
il 61,4% degli stranieri non ha mai avuto una casa in Italia
Tra gli italiani:
il 58% vive la condizione di senza dimora in un comune diverso
da quello in cui abitava, il 43,8% ha cambiato anche provincia
La condizione lavorativa
Il 28,3% delle persone senza dimora dichiara di lavorare
Il 24,5% ha un lavoro a termine poco sicuro o saltuario, il 3,8% un
lavoro stabile
In media
•il lavoro viene svolto per 13 giorni al mese
•il denaro guadagnato ammonta a 347 euro mensili
Il 71,7% delle psd non svolge alcuna attività lavorativa perché non
trova (51,5% delle psd), per motivi di salute (9,8%), giudiziari (3,3%), per
irregolarità dei documenti (2,7%).
Il 6,7% non ha mai lavorato
Il 61,9% ha perso un lavoro stabile
Inoltre, tra gli stranieri è più diffusa la difficoltà a trovare lavoro
(57,8%) e la mancanza di documenti regolari (4,6%).
Gli eventi critici

perdita del lavoro stabile (61,9% delle psd)
 separazione dal coniuge e/o dai figli (59,5%)
 cattive condizioni di salute (16,2%)
Il 18,9% non ha vissuto nessuno degli eventi
Il 33,4 un solo evento
Il 39,1% ha vissuto due eventi, in particolare, il 33,7 ha vissuto la
separazione e la perdita del lavoro stabile
l’8,7% ha vissuto tutti e tre gli eventi
Nella maggior parte dei casi gli eventi hanno preceduto la condizione
di senza dimora
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