monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 1 IL MONUMENTALE di IRENE LATUATI monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 2 “All’ombra de’cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?” Ugo Foscolo, Dei Sepolcri monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 3 origini del Monumentale risalgono al 1838 quando il municipio di Milano bandì un concorso per il progetto di un nuovo cimitero che raggruppasse in un unico luogo le sepolture distribuite in sei camposanti periferici. L'idea era di predisporre uno spazio decoroso e modernamente attrezzato per accogliere i segni funebri della memoria individuale e collettiva, considerandolo un preciso dovere nei confronti della cittadinanza. L'iniziativa tuttavia non ebbe esito concreto e fu solo con l'Unità nazionale che il municipio varò, nel 1860, tra i primi atti della nuova amministrazione, un ulteriore concorso per il cimitero; tre anni dopo il progetto dell'architetto Carlo Maciachini (1818-1899) fu definitivamente proclamato vincitore. La sua proposta fu apprezzata per la particolare distribuzione planimetrica che raggruppava sul fronte le principali strutture architettoniche, disponendole come in una gran corte d'onore affacciata sulla città. Fulcro dell'insieme è il Famedio da cui si dipartono le ali porticate che lasciano trasparire il paesaggio retrostante del cimitero. Esteso per circa 180.000 mq (oggi più di 250.000), il Monumentale (realizzato con alcune varianti rispetto al concorso del 1863) si organizza in base all'incrocio Le ortogonale di due assi principali e numerosi assi secondari che lo percorrono in lunghezza e in larghezza. Essi creano una maglia entro cui si distinguono: le gallerie e le arcate all'ingresso, i "Riparti" distribuiti su tutta l'area, le zone rialzate ai lati, la "Necropoli" centrale a impianto ottagonale, le fasce perimetrali dette "Circondanti", i "Giardini cinerari" sul fondo. Il cimitero è stato pensato per ospitare una grande varietà di monumenti funerari che corrisponde alla diversità del gusto, delle scelte artistiche e anche del credo religioso. Fin dalla fase di progetto il Monumentale ha infatti previsto due riparti per gli acattolici e gli israeliti, collocati, rispettivamente, a ovest e a est del fronte d'ingresso. Degno di nota è il linguaggio architettonico che abbandona i più consueti schemi neoclassici a favore di una composizione eclettica dove echi del romanico lombardo si accostano a richiami bizantini e a reminiscenze del gotico pisano, conciliando gli spunti di diversi stili e diverse epoche. La grandiosità dell'insieme, la cura per il dettaglio e l'efficacia delle soluzioni funzionali hanno reso il Monumentale un modello per l'architettura funeraria e una delle più note e apprezzate realizzazioni dell'eclettismo italiano. monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 4 D Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley, l'abulico, l'atletico, il buffone, l'ubriacone, il rissoso? Tutti, tutti, dormono sulla collina. Uno trapassò in una febbre, uno fu arso in miniera, uno fu ucciso in rissa, uno morì in prigione, uno cadde da un ponte lavorando per i suoi cari tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina. Dove sono Ella, Kate, Mag, Edith e Lizzie, la tenera, la semplice, la vociona, l'orgogliosa, la felice? Tutte, tutte, dormono sulla collina. Una morì di un parto illecito, una di amore contrastato, una sotto le mani di un bruto in un bordello, una di orgoglio spezzato, mentre anelava al suo ideale, una inseguendo la vita, lontano, in Londra e Parigi, ma fu riportata nel piccolo spazio con Ella, con Kate, con Mag tutte, tutte dormono, dormono, dormono sulla collina. Dove sono zio Isaac e la zia Emily, e il vecchio Towny Kincaid e Sevigne Houghton, e il maggiore Walker che aveva conosciuto uomini venerabili della Rivoluzione? Tutti, tutti, dormono sulla collina. Li riportarono, figlioli morti, dalla guerra, e figlie infrante dalla vita, e i loro bimbi orfani, piangenti tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina. Dov'è quel vecchio suonatore Jones che giocò con la vita per tutti i novant'anni, fronteggiando il nevischio a petto nudo, bevendo, facendo chiasso, non pensando né a moglie né a parenti, né al denaro, né all'amore, né al cielo? Eccolo! Ciancia delle fritture di tanti anni fa, delle corse di tanti anni fa nel Boschetto di Clary, di ciò che Abe Lincoln disse una volta a Springfield. monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 5 monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 6 SONIA LA RUSSA I Io, nata a Weimar da madre francese e da padre tedesco, professore molto dotto, rimasta orfana a 14 anni, divenni ballerina, nota sotto il nome di Sonia la Russa, sempre su e giù per i boulevards di Parigi, amante dapprima di parecchi duchi e conti, e più tardi di artisti poveri e di poeti. A 40 anni, passée, visitai New York e incontrai sul bastimento il vecchio Patrick Hummer rubicondo e vigoroso, benchè sui 60, che ritornava dall'aver venduto un capo di bestiamo in Germania, ad Amburgo. Egli mio portò a Spoon River e qui vivemmo insieme per 20 anni - la gente credeva che fossimo sposati! Questa quercia vicino a me è la dimora preferita di gazze azzurre che ciarlano, ciarlano tutto il giorno. E perchè no? Persino la mia polvere ride pensando a quella cosa umoristica che è la vita. monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 7 monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 8 FRANKLIN JONES S Se avessi potuto vivere ancora un altr'anno avrei finito la mia macchina volante e sarei diventato ricco e famoso. Per questo ha fatto bene l'operaio che ha tentato di scolpire per me una colomba, a farla simile piuttosto a un pollastro. Perchè, cos'è tutta la vita, se non un aprirsi dal guscio e poi scorrazzare nel cortile fino al giorno del ceppo? Salvo che l'uomo è il senno di un angelo e vede l'accetta fin da principio. monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 9 monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 10 ROSCOE PURKAPILE M Mi amava. Oh! Come mi amava! Non potei più sfuggirle dal primo giorno che mi vide. Ma poi, quando fummo sposati, pensai che avrebbe potuto esser mortale, e liberarmi, o magari divorziare da me. Ma poche muoiono, nessuna cede. Poi fuggii, e me ne stetti un anno in giro. Lei non si lagnò mai. Diceva che tutto si sarebbe aggiustato, che sarei ritornato. Tornai. Le dissi che, mentre remavo in barchetta, mi avevano preso vicino a via Van Buren i pirati del lago Michigan, e tenuto in catene e così non avevo potuto scriverle. Lei pianse e mi baciò, e disse che era atroce, vergognoso, inumano! Compresi allora che la nostra unione era decisa in cielo e non avrebbe potuto essere sciolta se non dalla morte. Non mi sbagliavo. monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 11 monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 12 ELIZABETH CHILDRES P Polvere della mia polvere, e polvere con la mia polvere, oh bimbo, tu che moristi mentre entravi nel mondo, morto con la mia morte! he non conoscesti il Respiro, per quanto provassi, e il cuore ti batteva quando vivevi con me, e si fermò quando mi lasciasti per la Vita. E' bene così, bimbo mio. Così mai percorresti la lunga, lunga strada che comincia coi giorni di scuola, quando i ditini si appannano sotto le lacrime che cadono sulle lettere storte. E il primo dolore, quando un piccolo amico ti abbandona per andare con un altro; e la malattia, e il volto della Paura accanto al letto; la morte del padre o della madre; o la loro vergogna, o la miseria. L'infantile dolore dei giorni di scuola finisce e la natura cieca ti fa bere alla coppa dell'Amore, benchè tu non sai che è avvelenata. A chi si sarebbe levato il tuo viso sfiorito? Quale sangue avrebbe gridato all'unisono col tuo? Puro o contaminato, non importa, è sempre sangue che fa appello al sangue. E poi i figli – oh, che cosa sarebbero stati? E quale il tuo dolore? Bimbo! Bimbo! La Morte è meglio della Vita! monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 13 monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 14 OLLIE MCGEE Avete visto aggirarsi per il villaggio un uomo con gli occhi bassi e il viso scarno? E' mio marito che, per una segreta crudeltà inconfessabile, mi tolse giovinezza e bellezza; talchè alla fine, rugosa e coi denti ingialliti, senza più orgoglio, in umiltà vergognosa, sprofondai nella tomba. Ma sapete cos'è che rode il cuore a mio marito? L'aspetto di ciò che ero, l'aspetto di ciò che mi ha reso! Ciò lo sta trascinando al luogo dove io giaccio. Nella morte, perciò, son vendicata. A monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 15 monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 16 MINERVA JONES S Sono Minerva, la poetessa del villaggio, fischiata, schernita dai villanzoni della strada per il mio corpo goffo, l'occhio guercio, e il passo largo e tanto più quando “Butch” Weddy mi prese dopo una lotta brutale. Mi abbandonò al mio destino col dottor Meyers; e io sprofondai nella morte, gelando dai piedi alla faccia, come chi scenda in un'acqua di ghiaccio. Vorrà qualcuno recarsi al giornale, e raccogliere i versi che scrissi? Ero tanto assetata d'amore! Ero tanto affamata di vita! monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 17 monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 18 LA SIGNORA SIBBLEY I Il segreto delle stelle: la gravitazione. Il segreto della terra: giacimenti di pietre. Il segreto del suolo: ricevere il seme. Il segreto del seme: il germe. Il segreto dell'uomo: seminare. Il mio segreto: sotto un tumulo che voi non scoprirete mai. monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 19 monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 20 AMANDA BARKER H Henry mi rese madre, pur sapendo che non potevo creare una vita senza perdere la mia. Nella giovinezza perciò varcai le porte del nulla. Viandante, si crede nel villaggio dove io vissi che Henry mi amasse di un tenero amore, ma io proclamo dalla polvere che egli mi uccise per soddisfare il suo odio. monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 21 monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 22 GEORGE GRAY M Molte volte ho studiato la lapide che mi hanno scolpito: una barca con vele ammainate, in un porto. In realtà non è questa la mia destinazione ma la mia vita. Perchè l'amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno; il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura; l'ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti; malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita. E adesso so che bisogna alzare le vele e prendere i venti del destino, dovunque spingano la barca. Dare un senso alla vita può condurre a follia ma una vita senza senso è la tortura dell'inquietudine e del vano desiderio è una barca che anela al mare eppure lo teme. monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 23 monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 24 PENNY WITT, L’ARTISTA P Perdetti la clientela a Spoon River perché tentai di far entrare il cervello nella camera oscura per afferrare l'anima della gente. La miglior fotografia che io abbia mai fatto fu quella del giudice Somers, procuratore. Egli sedette ben dritto e mi fece attendere finché riuscì a raddrizzare l'occhio storto. Poi, quando fu pronto, disse: - Pronto. Io gridai: - Respinto – E il suo occhio girò. E lo colsi proprio come era solito guardare quando diceva: - Mi oppongo. monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 25 monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 26 PAULINE BARRETT S […] “Si dovrebbe essere morte del tutto, quando si è morte a metà e non fingere la vita, non truffare l'amore”. E allora lo feci, guardando là nello specchio. Caro, hai mai compreso? […] monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 27 monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 28 PENNY WITT, L'ARTISTA P Perdetti la clientela a Spoon River perché tentai di far entrare il cervello nella camera oscura per afferrare l'anima della gente. La miglior fotografia che io abbia mai fatto fu quella del giudice Somers, procuratore. Egli sedette ben dritto e mi fece attendere finché riuscì a raddrizzare l'occhio storto. Poi, quando fu pronto, disse: - Pronto. Io gridai: - Respinto – E il suo occhio girò. E lo colsi proprio come era solito guardare quando diceva: - Mi oppongo. monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 29 monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 30 monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 31 Fotografie scattate presso il Cimitero Monumentale di Milano dal 2009 al 2011 I testi provengono dall’opera di Edgar Lee Masters “Antologia di Spoon river”, pubblicata in America tra il 1914 e il 1915 sul “Mirror” di St. Louis, conosciuta in Italia grazie alla traduzione di Fernanda Pivano, pubblicata nel 1943 monumentale def 8-06-2011 11:04 Pagina 32