”L’impatto di Basilea 2 sui
rapporti banca-impresa”
Factoring Tour
Firenze, 6 febbraio 2007
Prof. Lorenzo Gai
Università di Firenze
Prof. Lorenzo Gai
1
Agenda
Basilea 2: principi generali
Basilea 2: utilizzi gestionali e nei
processi creditizi
Gli effetti per le imprese
Prof. Lorenzo Gai
2
Principi generali
GIUGNO 2004
Approvazione
Basilea 2
DICEMBRE 2005
Procedura di
consultazione
Banca d’Italia
Credit Risk
Mitigation e
cartolarizzazione
SETTEMBRE
2005
Approvazione
Direttiva
LUGLIO 2006
Procedura di
consultazione
approccio
avanzato
rischio
operativo
FEBBRAIO 2006
Procedura
consultazione
metodo
standardizzato e
rischio operativo
GENNAIO 2007
Approvazione
Basilea 2 su base
volontaria
(FIRB SA)
OTTOBRE 2006
Procedura di
consultazione
Rischi di mercato
AGOSTO 2006
Procedura di
consultazione
Internal Rating
DICEMBRE 2006 GENNAIO 2008
Pubblicazione
Completa
Nuove
applicazione
Disposizioni di
Basilea 2
vigilanza
NOVEMBRE 2006
Nuova
consultazione su
CRM e
cartolarizzazione
Prof. Lorenzo Gai
3
Principi generali
Tipo rischio
Obiettivo
• Credit
• Market
• Operational
°
• Concentrazione
• Tasso di interesse
• Liquidità
• …..
Individuazione, misurazione e gestione
Prof. Lorenzo Gai
3 Pilastro
°
2 Pilastro
La banca assume ed intermedia rischi di varia natura. La nuova disciplina
prudenziale per le banche (“Basilea 2”) riassume le diverse tipologie in “pilastri”
seguendo un approccio più vicino che in passato rispetto a quello gestionale
1 Pilastro
•
°
• Tutti rischi
Informare gli stakeholders
4
Principi generali
Il primo pilastro
standard
RISCHIO DI CREDITO
IRB foundation
IRB advanced
RISCHIO DI MERCATO
standard
modelli interni
standard
RISCHIO OPERATIVO
basic indicator
metodi avanzati
Prof. Lorenzo Gai
5
Principi generali
─
Nel metodo IRB base le banche dovranno determinare
internamente la sola componente legata all’insolvenza del
debitore (PD)
─
Nel metodo IRB avanzato le banche dovranno determinare
internamente tutte le componenti di rischio (PD, LGD, EAD,
Scadenza)
─
Ci si attende ovviamente un maggiore risparmio di capitale
nel metodo IRB avanzato a fronte di un maggiore
granularità, adeguatezza e sofisticazione dell’approccio di
gestione del rischio in funzione presso la banca
Prof. Lorenzo Gai
6
Principi generali
─
Un buon rating (esterno o assegnato internamente delle
banche finanziatrici) e/o la presenza di garanzie solide a
sostegno del finanziamento richiesto sono importanti per
un’impresa perché...
Riducono il rischio di credito
Abbattono i requisiti patrimoniali per le banche
quindi…
Consentono di accedere a costi del finanziamento più
bassi con conseguenti effetti positivi sul conto economico
dell’impresa (per effetto della riduzione degli oneri
finanziari)!
Prof. Lorenzo Gai
7
Principi generali
Esposizione
Coefficiente di
ponderazione
(Rwi)
Attivo
ponderato per il
rischio (APR)
1.000.000
100%
1.000.000
Prof. Lorenzo Gai
X 8% =
PV minimo
da detenere
80.000
8
Principi generali
Differenziato per segmento
Differenziato per segmento ed esposizione
Prof. Lorenzo Gai
9
Principi generali
Bilancio
Sottocapitalizzazione (es. elevato rapporto Debiti/Patrimonio Netto)
Elevata incidenza degli oneri finanziari sui ricavi o sul margine operativo lordo
Bilanci sistematicamente in perdita
Forte incidenza di componenti non ricorrenti sull’utile d’esercizio
Redditività dell’attivo inferiore al costo del finanziamento (ROI-i)<0
Squilibri nelle forme di coperture degli investimenti (es. immobilizzazioni finanziate
con debiti a breve)
Scarso livello di liquidità
….
Andamentale (singola banca e Centrale Rischi)
Sconfinamenti sistematici e ripetuti oltre determinate soglie che determinano
tensioni di utilizzo (es. oltre il 5% dell’affidamento complessivo) per quanto
concerne affidamenti in conto corrente
Mancanza di puntualità nei pagamenti rateali
Presenza di insoluti/protesti (relativamente effetti presentati salvo buon fine)
Scarsa movimentazione e rotazione del conto (versamenti, incassi, ecc)
Prof. Lorenzo Gai
10
Principi generali
Qualitativi
Assenza di strumenti di controllo di gestione (budget e rendiconti)
Assenza di controllo contabile (collegio sindacale e certificazione dei bilanci ad
esempio)
Dipendenza da pochi fornitori/clienti
Scarsa diversificazione delle fonti di reddito
Problematiche legate al ricambio generazionale
Esistenza di barriere all’entrata
….
Prof. Lorenzo Gai
11
Agenda
Basilea 2: principi generali
Basilea 2: utilizzi gestionali e nei
processi creditizi
Gli effetti per le imprese
Prof. Lorenzo Gai
12
Utilizzi gestionali e nei processi creditizi
•
Un approccio integrato per dotare la banca di un sistema di gestione dei
rischi significa che indipendentemente dalla tipologia di rischio cui si è
esposti occorre agire su 4 componenti (“leve”) in maniera congiunta ed
interdipendente
Architettura
informatica e
software
Modelli best
practice
Metodologia
Regole e
norme
IT
Skill e
formazione
Processi
Capitale
umano
Prof. Lorenzo Gai
13
Utilizzi gestionali e nei processi creditizi
─
Dinamiche competitive di mercato (concorrenza)
L’enfasi crescente sui processi di gestione dei rischi spinge verso la ricerca di
soluzioni che consentano la riduzione dei costi connessi affinando la qualità della
valutazione del merito creditizio
Tali soluzioni affiancano le tradizionali valutazioni dell’analista fidi ponendosi, almeno
in una prima fase, come strumento di supporto alla revisione e al monitoraggio delle
posizioni in portafoglio
─
Introduzione della disciplina “Basilea 2”
Possibilità di calcolare i requisiti regolamentari per il rischio di credito secondo
modelli interni di rating validati dall’Organo di Vigilanza
Diventa indispensabile per le banche, anche di minori dimensioni dotarsi di
strumenti evoluti di misurazione del rischio di credito
Prof. Lorenzo Gai
14
Utilizzi gestionali e nei processi creditizi
–
In concreto il rating d’impresa potrà essere utilizzato nei seguenti
processi creditizi:
─
Prima erogazione
Monitoraggio
Revisione del rating
Rinnovo del fido o nuova erogazione ad impresa già cliente
Contestualmente al rilascio graduale e all’affinamento dei
sistemi le banche utilizzeranno i supporti per:
fissare le politiche di pricing (remunerazione del rischio)
determinare i limiti e le autonomie (complessive e per
filiale/portafoglio)
determinare la quota rischio da accantonare in bilancio
redigere i budget
fissare le politiche di rischio/rendimento
Prof. Lorenzo Gai
15
Il Rating guida la determinazione delle facoltà di delibera e…
UBI: dati esemplificativi
,000 €
ES.
Nominale= 1.200
Ante 07/2004
Condirezione Regionale
Post 07/2004
Classe di Rating
Valore nominale
corretto per il rischio
Competenze
1
4
7
960
1200
2016
Filiale
Condirez.
Regionale
Direzione
Regionale
Prof. Lorenzo Gai
16
…differenzia il processo di rinnovo.
Semplificato
Definizione
Definizione
Il rinnovo consiste nella proroga della validità per una
certa durata delle linee creditizie della controparte.
Prima
Modo indistinto
Dopo
Legate alla
rischiosità
Vantaggi
Vantaggi
Riduzione incombenze prettamente operative, al fine di:
• favorire la relazione con il cliente
• concentrazione sulle controparti più rischiose
RATING TIPOLOGIA DI RINNOVO
ESEMPIO
1
2
3
4
5
6
7
8
9
SEMPLIFICATO
STANDARD
ANTICIPATO
Per la “clientela virtuosa” è previsto che si possa
attivare un “processo di rinnovo automatizzato”
senza particolari incombenze operative per il
gestore che segue la relazione.
Tale processo è guidato da contenuti prettamente
creditizi ma deve offrire anche spunti valutativi
sull’andamento del business ed è pertanto sempre
sottoposto alla conferma da parte del gestore.
Standard
Analisi approfondita della controparte sotto gli
aspetti quantitativi, qualitativi e gestionali.
Di norma viene effettuata annualmente in fase con la
data di revisione degli affidamenti.
Anticipato
Per la clientela rischiosa al verificarsi di una serie
selezionata di eventi segnaletici di peggioramento
del profilo di rischio del cliente, viene richiesta al
gestore una revisione anticipata della posizione, al
fine di decidere con tempestività di variare o meno
la posizione del rischio
Prof. Lorenzo Gai
17
Agenda
Basilea 2: principi generali
Basilea 2: utilizzi gestionali e nei
processi creditizi
Gli effetti per le imprese
Prof. Lorenzo Gai
18
Gli effetti per le imprese
Basilea 2 è un “vincolo-opportunità” per le
imprese: è necessario prepararsi!
Pensare in termini di “rating”
Razionalizzare le informazioni
Predisporre non solo dati quantitativi ma
anche qualitativi
Chiedere alla banca quali informazioni sono
rilevanti ai fini del rating
Prof. Lorenzo Gai
19
Gli effetti per le imprese
Aumentare la capitalizzazione
Migliorare l’organizzazione
Rafforzare la funzione finanziaria
Valorizzare le potenzialità positive (ad es.qualità,
design, internazionalizzazione)
Le strategie d’impresa saranno penalizzate se carenti
sul piano finanziario e quindi la finanza assumerà un
ruolo centrale nella valutazione del merito creditizio
delle aziende
Prof. Lorenzo Gai
20
Gli effetti per le imprese
In particolare le imprese saranno chiamate a fornire:
i nuovi bilanci con tempestività;
informazioni periodiche (trimestrali) sull’andamento di
fatturato e della redditività,
con possibilità di presentazione anche mensile;
piani strategici ed industriali per illustrare le scelte
imprenditoriali;
piani finanziari per dimostrare il raggiungimento dei
piani strategici, nel rispetto dell’equilibrio finanziario
dell’impresa;
budget per pianificare le esigenze finanziarie e di
supporto al business.
Prof. Lorenzo Gai
21
Gli effetti per le imprese
─ Tra le diverse iniziative innovative intraprese per migliorare
il rapporto banca-impresa nell’erogazione del
finanziamento, anche alla luce dell’avvio di Basilea 2, si
possono citare:
Swap garanziegaranzie-capitale
Operazioni di finanza innovativa (es. “bond
bond di distretto”)
distretto
─ La prima tipologia consiste nell’impegno da parte della
banca ad erogare finanziamenti a medio e lungo termine
(in sostituzione delle preesistenti linee a breve) senza
richiedere garanzie personali all’imprenditore a patto che
quest’ultimo si impegni a ricapitalizzare la propria azienda
Prof. Lorenzo Gai
22
Gli effetti per le imprese
—
Grandi o Medie con bisogni evoluti:
–
Medie tradizionali e Piccole:
–
necessità di maggior trasparenza e comunicazione (soprattutto di informazioni
non contenute nel bilancio e/o con maggior frequenza rispetto a questo quali
budget, portafoglio ordini, ecc.)
attenzione alla funzione finanziaria
certificazione del bilancio
finanza d’impresa (private equity)
monitoraggio affidamenti e puntualità pagamenti in conto corrente (fidi a
revoca sono legati alle esigenze del circolante operativo)
bilanci più trasparenti (minimizzazione imposizione fiscale)
incremento mezzi propri
ricomposizione squilibri/scadenze passivo
monitoraggio affidamenti e puntualità pagamenti in conto corrente (fidi a
revoca sono legati alle esigenze del circolante operativo)
Micro:
appoggiarsi ai Confidi
monitoraggio affidamenti e puntualità pagamenti in conto corrente (fidi a
revoca sono legati alle esigenze del circolante operativo)
Prof. Lorenzo Gai
23
La simulazione del pricing
─
L’approssimarsi dell’entrata in vigore di Basilea 2 rende interessante
analizzare i possibili impatti sui POE (piccoli operatori economici) in
termini di costo del credito
─
Un recente lavoro dell’Università di Firenze utilizza un campione di
oltre 16.000 imprese aventi esposizione inferiore ad € 1 milione di 11
banche locali (Banca di Credito Cooperativo, Banca Popolare o Banca
Privata)
─
Su tale campione è stato costruito un modello di rating quantitativo
che restituisce una PD e una classe di rating, configurabile come
prima “gamba” di un potenziale modello interno (AIRB)
─
Pur nella convinzione che le piccole banche difficilmente potranno
adottare un modello di rating interno ai fini regolamentari e
segnaletici, ciò non le esime dall’adottare tecniche sofisticate di
selezione della clientela a fini gestionali (erogazione, monitoraggio,
rinnovo del credito, budget, allocazione del capitale, limiti e
autonomie, accantonamenti, ecc.)
Prof. Lorenzo Gai
24
La simulazione del pricing
La matrice degli spread
Nel caso di una banca AIRB si può ipotizzare, per ogni forma tecnica attivata,
una matrice come quella di seguito definita che consenta di individuare in
base ai livelli di PD/LGD comunicati dalla Banca, gli spread associabili
Fino a:
Media
LGD
Classe di PD
1,0%
2,0%
3,5%
6,0%
10,0%
100,0%
Media
30%
0,4231%
0,7741%
0,9796%
1,5365%
2,7634%
5,0431%
1,1316%
45%
0,6567%
1,0225%
1,5754%
2,5013%
4,0760%
9,2274%
2,4720%
50%
0,5070%
1,1096%
1,7889%
2,8274%
4,5892%
10,9717%
2,9998%
60%
0,5637%
1,3346%
2,1842%
3,5215%
5,4421%
11,2285%
3,8488%
Prof. Lorenzo Gai
0,5766%
1,1318%
1,8188%
3,0293%
5,0641%
10,5624%
3,1759%
25
Conclusioni
─
Stante quanto ipotizzato…
Il metodo AIRB è “sensibile” a PD elevate: è un metodo che non
concede sconti ai prenditori di cattiva qualità per i quali conviene
trattare con banche standard che non abbiano sistemi di
misurazione del rischio così discriminanti
Presumibilmente sarà rilevante il ruolo delle informazioni
qualitative laddove le banche concedano sufficiente spazio a tale
variabile nei rispettivi modelli interni
Il ruolo delle garanzie esce rafforzato: in particolare l’intervento
ad esempio di un Confidi che eroghi garanzie “eligible” può
cambiare – e non di poco – il punto di indifferenza per la banca
tra metodo Standard e AIRB
Occorrerà vedere al momento del rinnovo delle convenzioni in
quale misura verrà riconosciuto tale intervento in termini di
pricing
Prof. Lorenzo Gai
26
Conclusioni
Basilea 2 valorizza il ruolo delle garanzie determinando effetti micro e macroeconomici:
─
La garanzia evolve da strumento di assicurazione per le banche a leva competitiva
capace di incidere sul pricing (via riduzione degli assorbimenti patrimoniali
precedentemente non consentita)
• Capacità di incidere positivamente sul rapporto banca-impresa, ma con
sostanziali differenze tra banche standard (piccole e locali) e IRB (grandi e
nazionali o interregionali)
─
(parziale) riconoscimento del ruolo dei Confidi
─
(parziale) riconoscimento delle garanzie pubbliche/controgaranzie
• Capacità di fungere da motore di sviluppo economico locale, ma necessità
per le Amm.ni locali di definire le modalità di intervento adeguate (creazione
fondi regionali ad hoc, interventi a favore della patrimonializzazione dei
Confidi, finanziarie di sviluppo, bond di distretto, ecc.)
Micro
Macro
Prof. Lorenzo Gai
27
Scarica

L`impatto di Basilea 2 sui rapporti banca-impresa”