La PAC Post 2013:
La situazione attuale
CONFAGRICOLTURA BARI
Bisceglie 23 Novembre 2012
Gli obiettivi della PAC
La proposta di riforma dei pagamenti diretti è pensata per
rispondere alle future sfide per l'agricoltura e le aree rurali e
per raggiungere gli obiettivi di
Garantire la possibilità di ottenere una produzione
alimentare sufficiente e di qualità dalle terre agricole
Operare una gestione sostenibile delle risorse
naturali e realizzare azioni che contrastino i
cambiamenti climatici
Consentire uno sviluppo bilanciato del territorio
La dotazione finanziaria
I pagamenti diretti continueranno
ad interessare la quota più
importante del bilancio agricolo
comunitario,
tuttavia,
rispetto
all'attuale ripartizione tra Stati
membri, verrà operata una
redistribuzione dei massimali tra i
paesi per innalzare la dotazione di
quelli che attualmente si trovano
sotto una certa soglia della media
comunitaria a scapito di quelli che
si trovano sopra media. L'Italia è
uno di quei Paesi che si trova
sopra la media e che, di
conseguenza, sarà tenuto a
contribuire per colmare tale divario
I pagamenti diretti
AREE SFAVORITE
BASE
ACCOPPIATA
VERDE
GIOVANI
PICCOLE
AZIENDE
I pagamenti diretti
I pagamenti diretti
LA COMPONENTE BASE
a) Il pagamento di base sarà costituito da titoli all'aiuto attribuiti sul modello
regionale. Il valore di tali titoli sarà uguale al rapporto tra il massimale
disponibile per il pagamento di base, diviso la superficie ammissibile
dichiarata il 15 maggio 2014
b) Potranno accedere all'aiuto gli agricoltori che nel 2011 hanno attivato titoli
all'aiuto o erano produttori di ortofrutta o viticoltori
c) Per ottenere il massimale disponibile, bisognerà sottrarre al massimale
della proposta le componenti che, a vario titolo, non faranno parte del
pagamento di base e che saranno disponibili sotto diversa forma (es.:
greening, giovani agricoltori, riserva nazionale, ecc.)
d) L'importo del titolo per il pagamento di base potrà variare tra 140 e
210 €/ha.
I pagamenti diretti
LA COMPONENTE VERDE
GREENING 1/2
Il greening, consolidando il processo di "inverdimento" della Pac, già
da tempo inaugurato, si configura di fatto come una sorta di "titolo
verde" addizionale al regime di pagamento di base (e alle altre
componenti) riconosciuto agli agricoltori attivi, a condizione di
rispettare obblighi agronomici e ambientali. La proposta di riforma
della PAC inserisce, inoltre, l'obbligo delle aree di interesse ecologico
e di diversificazione delle colture rappresentano dei vincoli nuovi.
Il pagamento per il rispetto del cosiddetto greening si assesterà
su circa 100 €/ha.
I pagamenti diretti
LA COMPONENTE VERDE
GREENING 1/2
Tipologia di ettari dichiarati
dall’agricoltore
Vincoli greening
Esempi
Seminativo
Coltivazione di almeno 3 colture diverse
delle quali quella meno estesa deve
occupare non meno del 5% e quella
principale non più del 70% dei
seminativi aziendali
Un'azienda di di 100 ettari a
seminativo dovrebbe avere la
seguente diversificazione: 70 ettari a
grano tenero - 13 ettari a girasole - 7
ettari di superficie di interesse
ecologico (ad esempio a set-aside)
Qualsiasi superficie agricola
compresi seminativi e colture
permanenti (es. olivo, vite ecc.)
Prato permanente
Gli agricoltori provvedono affinchè
almeno il 7% delle superfici agricole
siano costituiti da terreni messi a riposo,
terrazzamenti, elementi caratteristici del
paesaggio, fasce tampone e superfici
oggetto di imboschimento
Mantenimento a prato permanente delle
superfici presenti in azienda dichiarate
nella domanda unica 2014
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I pagamenti diretti
I PAGAMENTI PER I
PICCOLI AGRICOLTORI
Nel regolamento pagamenti diretti sarà introdotto lo "small farmers scheme",
destinato a quegli agricoltori che decidono di aderire volontariamente ad uno
schema semplificato che sostituisce tutti gli altri pagamenti del primo pilastro. In
questo modo, le aziende aderenti beneficeranno di un pagamento forfetario
annuale compreso tra i 500 e i 1.000 euro, a fronte di procedure amministrative
sensibilmente semplificate nell'accesso ai finanziamenti.
Inoltre questi soggetti saranno esentati dal rispetto sia del greening che della
Condizionalità
in Italia il 94% dei beneficiari riceve il 32% dei pagamenti diretti per assegni inferiori
a 10.000 euro; di costoro ben il 69,3% riceve meno di 1250 euro
I pagamenti diretti
I pagamenti diretti
I PAGAMENTI PER I
GIOVANI AGRICOLTORI
I giovani agricoltori sono definiti come coloro i quali hanno
un'età inferiore ai 40 anni e si insediano per la prima volta
come capo azienda. Tali soggetti potranno ricevere, per un
periodo massimo di 5 anni, un incremento del 25% del
valore medio dei titoli, per un massimo per 25 titoli,
nell'ambito di una dotazione finanziaria al massimo pari al 2%
del massimale nazionale
I pagamenti diretti
L’AIUTO ACCOPPIATO
Le differenze tra l'attuale sostegno specifico dell'articolo 68 dei pagamenti diretti ed
il nuovo sostegno accoppiato proposto dalla Commissione, non si riferiscono solo
all'aumento del massimale disponibile dal 3,5% (144,9 milioni) al 10% (oltre
400 milioni).
Gli Stati membri dovranno rispettare una serie di vincoli e limiti
a) si potranno sostenere solo determinati tipi di agricoltura o determinati settori
agricoli che si trovano in difficoltà
b) il sostegno accoppiato potrà essere concesso soltanto nella misura necessaria
a incentivare il mantenimento degli attuali livelli di produzione nelle regioni
interessate
c) il sostegno accoppiato potrà essere concesso entro determinati limiti
quantitativi calcolati in base alle superfici e alle rese fisse o di un numero fisso
di capi
Questi 3 vincoli dovranno essere rispettati contemporaneamente
I pagamenti diretti
LE AREE CON VINCOLI
NATURALI
Lo Stato membro può decidere di destinare sino al 5%
della dotazione finanziaria attribuita al paese, per
concedere dei pagamenti ad ettaro, per le aziende situate
in tutto o in parte in aree con vincoli naturali, individuate
dagli Stati membri quali le zone montane, le aree con
significative limitazioni naturali, nonché le aree con altri
vincoli specifici
I pagamenti diretti
IL CAPPING
Viene introdotta una disciplina volta a limitare l'erogazione di aiuti al di sopra di determinati importi.
Tale disciplina, denominata capping, viene proposta con le seguenti percentuali di riduzione per
fascia di pagamenti diretti.
Nel calcolo dell'ammontare dei pagamenti da assoggettare alle trattenute previste, dovranno
essere dedotti i salari pagati e dichiarati dagli agricoltori nell'anno precedente, incluse le tasse e gli
oneri sociali.
Fascia di aiuti diretti (€)
Riduzione % per
scaglione
Riduzione
dell'importo (€)
1
sino a 150.000
0%
0
2
da 150.000 a 200.000
50.000 / 20%
10.000
3
da 200.000 a 250.000
50.000 / 40%
20.000
4
da 250.000 a 300.000
50.000 / 70%
35.000
5
da 300.000 a 350.000
50.000 / 100%
50.000
I pagamenti diretti
GLI AGRICOLTORI ATTIVI
1/2
La Commissione, riconoscendo l'importante ruolo svolto dagli agricoltori, vuole
escludere dagli aiuti i soggetti con attività agricola assente o meramente marginale.
Sebbene il principio sia condivisibile, lo strumento proposto potrebbe non essere
idoneo per perseguirlo
1) i cui pagamenti diretti rappresentano meno del 5% delle loro entrate totali
per le attività non agricole
2) o la cui area agricola sia costituita per la maggior parte da una superficie
naturale comunque idonea al pascolamento o alla coltivazione, sulla quale
non è esercitata alcuna attività agricola minima
Tale disposizione, per salvaguardare i piccoli ed i part-time, non si applicherebbe
agli agricoltori che hanno beneficiato di pagamenti diretti per importi inferiori a
5.000 euro.
I pagamenti diretti
GLI AGRICOLTORI ATTIVI
2/2
La soglia dei 5.000 euro è essenziale
nel
panorama
agricolo
italiano,
caratterizzato in maggioranza da piccoli
agricoltori che percepiscono dalla
propria attività un reddito minimo. Uno
sguardo al sostegno erogato come
pagamenti diretti nell'anno 2009,
suggerisce uno scenario che non ha
bisogno di commenti: gli agricoltori che
percepiscono importi inferiori a 5.000
euro rappresentano l'87,56 % del totale
dei beneficiari dei pagamenti diretti e
una fetta consistente di questa
percentuale
è
rappresentata
da
agricoltori part-time
I pagamenti diretti
375 €/ha in media
Ipotesi del
budget invariato
185 €
112 €
325 €/ha in media
Ipotesi circolate
163 €
BASE
100 €
VERDE
ALTRE
I pagamenti diretti
Cosa succede dal 2014 al 2019
A partire dall'anno 2014, gli
agricoltori riceveranno titoli
di valore uniforme su tutta
la superficie ammissibile
per almeno il 40% del
massimale nazionale del
pagamento di base;
La quota restante verrà
utilizzata per il
mantenimento della
componente storica, inclusi
i titoli speciali. La
componente storica,
tuttavia, sarà gradualmente
ridotta, fino a divenire
nulla, al più tardi al 2019.
I pagamenti diretti
Chi guadagna
Le imprese che nel periodo di riferimento (2000-2002) coltivavano:
Vite
Ortofrutta
Chi perde
Le imprese che nel periodo di riferimento (2000-2002) erano a:
Tabacco, Pomodoro da Industria, Agrumi, Olivo,
Grano Duro, Mais
Zootecnia
Chi ci perde e quanto ci si perde
IL CASO PROVINCIA DI BARI
OLIVO: Il valore medio dei titoli è attualmente pari a circa €
1.000,00 per ettaro: si avrebbe una riduzione di circa il 60%
POMODORO DA INDUSTRIA: Il valore medio dei titoli è
attualmente pari a circa € 3.000,00 per ettaro: si avrebbe
una riduzione di circa il 85%
AGRUMI: Il valore medio dei titoli è attualmente pari a
circa € 800,00 per ettaro: si avrebbe una riduzione di circa il
50%
L’olivicoltura in Puglia 1/2
La Puglia è una delle regioni più intensamente caratterizzata dalla presenza della
coltura olivicola, che è presente in tutti i territori comunali della regione occupando il
30% della SAU regionale e oltre 339 mila ettari di superficie totale. Il patrimonio
olivicolo regionale è costituito da 51 milioni di piante e le aziende coinvolte in questa
produzione sono, oltre 269 mila (il 76% del numero totale di aziende agricole). Il
bilancio di un’azienda olivicola media pugliese è facilmente evincibile.
Entrate
Ricavi da vendite prodotto
Aiuti diretti PAC
Totale entrate
€ 2.800,00
€ 1.000,00
€ 3.800,00
Uscite
Costi di manodopera (considerando 30 gte per
ettaro)
€ 2.000,00
Costi variabili per mezzi tecnici (irrigazione,
trattamenti, ecc)
€ 600,00
Costi fissi (ammortamenti ecc)
€ 400,00
Totale costi
€ 3.000,00
Appare evidente che con l’attuale situazione della PAC queste aziende riescono
appena a sopravvivere, con la proposta di un flat rate ad € 350,00/ettaro si avrebbe
la distruzione del settore olivicolo.
Questa situazione, comune alla quasi totalità delle aziende, dimostra che senza la
PAC la vitalità del settore potrebbe essere fortemente compromessa ed il fenomeno
dell'abbandono degli oliveti, già manifestatosi in ampie zone del Paese, potrebbe
estendersi ulteriormente.
L’olivicoltura in Puglia 2/2
Il ruolo sociale dell’olivicoltura pugliese
Considerando che vi sono 339.000 ettari investiti ad olivicoltura e che vi è un
fabbisogno di 30 giornate lavorative per ettaro, appare evidente che l’olivicoltura ha
un impatto di forza lavoro pari a 12.000.000 di giornate/annue circa (43.000 occupati
mediamente all’anno). L’abbandono dell’olivicoltura avrebbe impatti sociali devastanti.
L’olivicoltura rispetto ad altre colture
La proposta di revisione della PAC vede un pagamento unico uguale per tutte le
colture: un ettaro di seminativo avrebbe un premio pari ad un ettaro di oliveto (€
350,00 circa)
Un ettaro di seminativo, occupa, mediamente solo 5 giornate rispetto alle 30
considerate per un oliveto.
In Puglia i seminativi occupano circa 700.000 ettari che per 5 giornate di forza lavoro
per ettaro danno un impatto di forza lavoro occupata pari a 3.500.000 giornate
(12.000 occupati mediamente l’anno).
L’olivicoltura impegna occupati per un numero superiore al triplo rispetto ai seminativi
e, comunque, sta passando un ipotesi di riforma che premia allo stesso modo sia le
aziende olivicole che quelle a seminativo: è pazzesco
I fondi mutualistici
La Commissione ha inteso predisporre un kit di misure per la gestione del rischio dei
redditi agricoli articolato in tre strumenti:
1.Assicurazioni agricole, con contributi ai premi assicurativi per polizze che coprono dalle
perdite derivanti da avversità atmosferiche, malattie degli animali e delle piante e infezioni
parassitarie;
2.Fondo di mutualità, con contributo alla creazione di fondi diretti a indennizzare gli
agricoltori per perdite derivanti da malattie degli animali o piante o in caso di incidenti
ambientali;
3.Strumento di stabilizzazione del reddito (Income Stabilization Tool, IST), che nei fatti è
un fondo mutualistico, per le compensazioni in caso di riduzioni del reddito.
Requisiti per l’attivazione degli strumenti di stabilizzazione del reddito
L'attivazione dei pagamenti compensativi è prevista solo nei casi in cui si registri una forte
contrazione del reddito. Tale contrazione è quantificata dalla Commissione in una
riduzione superiore al 30% del reddito medio del singolo agricoltore calcolato come media
dei redditi degli ultimi tre anni.
E’ fissato al 70% il livello massimo di perdita che potrà essere compensato dal fondo agli
agricoltori (nel rispetto degli accordi in ambito WTO ), con il massimale di partecipazione
pubblica pari al 65% delle compensazioni pagate dal fondo (al massimo il 65% del 70%
della perdita di reddito riscontrata).
Lo sviluppo locale di tipo partecipativo
Nuovo quadro normativo
Regolamento generale [proposta COM(2011) 615]
[aggiornamento: proposta COM(2012) 496 del 11.09.2012
Definisce un quadro unico di regole per i Fondi UE, indicando i principi generali, le
modalità e le fasi della programmazione, gli obiettivi tematici cui i fondi devono
essere orientati, le norme sull’ammissibilità delle spese, il sostegno finanziario, la
gestione finanziaria, il monitoraggio e la valutazione
Coordinamento tra le politiche
Coerenza strategica
Regolamenti specifici di fondo
Definiscono le “Priorità tematiche” per ciascun fondo. Integrano le norme
relative ai contenuti dei programmi, agli obiettivi specifici, alle misure
Regolamento recante disposizioni comuni [proposta COM(2011) 615]
FESR
FSE
FdC
FEAMP
sostegno allo
sviluppo
regionale
sostegno alle
politiche per
l’occupazione e
l’inclusione
sostegno alla
coesione
economica e
sociale
sostegno alle
sostegno allo
politiche per il
sviluppo rurale
mare e la pesca
www.reterurale.it/leader
FEASR
[proposta
COM(2011) 627/3]
26
Lo sviluppo locale di tipo partecipativo – quadro
programmatico
Azioni chiave per ciascun fondo
Principali sfide territoriali
Obiettivi strategici
Meccanismi di coordinamento
Quadro
Strategico
Comune
UE
Analisi e Strategie comuni
Coordinamento degli strumenti
per lo sviluppo locale
Strumenti di attuazione comuni
(monitoraggio, condizionalità…)
Accordo
(Contratto)
di Partenariato (per
tutti i fondi QSC)
Stato
Membro
Eventuale Piano
Strategico
Nazionale per il
FEASR
PO
FEAMP
Regione
www.reterurale.it/leader
PO
FSE
PO
FESR
PSR
FEASR
Norme comuni
Misure tipo
Meccanismi di coordinamento
nazionale
Priorità di programma
Obiettivi specifici / indicatori
Attuazione dello Sviluppo Locale
Misure ammissibili
Piano finanziario
27
Le aree interessate
Le aree
[COM(2011) 615, artt. 14.b, 29.6]
Il metodo Leader varca i confini rurali:
L’Accordo (Contratto) di Partenariato deve stabilire le
modalità adottate per garantire un impiego integrato dei fondi
QSC per lo sviluppo territoriale delle zone urbane, rurali,
costiere e di pesca e delle zone con caratteristiche territoriali
particolari
La Commissione può fissare ulteriori norme di dettaglio
riguardanti la definizione del territorio e della popolazione
interessati.
Occorre riflettere sulle metodologie più efficaci per definire le diverse
tipologie di aree nelle quali attuare lo sviluppo locale di tipo
partecipativo.
www.reterurale.it/leader
28
Gruppi di Azione Locale: ruolo e struttura
Il ruolo dei GAL
[COM(2011) 615, art. 30]
I GAL elaborano ed attuano le strategie di sviluppo locale
Non sono fornite ulteriori precisazioni: gli Stati membri
stabiliscono il ruolo dei Gruppi di Azione Locale e delle autorità
responsabili dell'esecuzione dei programmi per i compiti attuativi
connessi alla strategia.
Struttura dei GAL
[COM(2011) 615, art. 28.1]
Sono riproposte le norme dell’attuale periodo di programmazione,
con una novità: a livello decisionale, né il settore pubblico, né un
singolo gruppo di interesse, rappresenta più del 49% dei diritti di
voto
www.reterurale.it/leader
29
Il negoziato Pac rischia i tempi supplementari
La nuova Pac post 2013, potrebbe diventare la Pac post 2014 o post 2015
Alcune considerazioni conclusive
E’ una proposta di riforma PAC che garantisce la possibilità di ottenere una
produzione alimentare sufficiente e di qualità dalle terre agricole?
E’ una proposta di riforma PAC che migliora le esigenze ambientali?
E’ una proposta di riforma PAC che aiuta i giovani agricoltori?
E’ una proposta di riforma PAC che incentiva i piccoli agricoltori?
E’ una proposta di riforma PAC che incentiva la aziende agricole mediograndi?
E’ una proposta di riforma PAC che premia gli agricoltori che svolgono la
loro attività in maniera professionale?
E’ una proposta di riforma PAC che premia le
aziende agricole pugliesi???
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