Alla conquista di Marte Nel 1975 due sonde della NASA furono lanciate alla volta del Pianeta Rosso, ognuna era costituita da un modulo orbitante (orbiter) e un modulo di atterraggio (lander). Gli obiettivi della missione erano: ottenere immagini ad alta risoluzione di Marte; caratterizzare la struttura e la composizione dell'atmosfera e della superficie; ricercare tracce di vita aliena. Location della missione Il 20 Luglio del 1976 il lander della missione Viking 1 è stato il primo veicolo spaziale americano ad atterrare su Marte, seguito settimane dopo dal suo gemello. Sono atterrati in due zone pianeggianti dell’emisfero nord, che si suppone fossero ricoperte dall’antico oceano marziano: Viking 1 è atterrato a bassa latitudine 22,5 ° N (Chryse Planitia) Viking 2 è sceso a latitudine 48° N (Utopia Planitia). Gli esperimenti di astrobiologia Gli esperimenti (in tutto quattro) sono stati progettati supponendo che i microrganismi marziani, se esistono e sono simili a quelli terrestri, possono alimentarsi con sostanze organiche presenti nel terreno e produrre diversi tipi di gas con processi metabolici. I lander sono stati precedentemente sterilizzati per evitare qualunque contaminazione esterna. Entrambi provvisti di un meccanismo di raccolta e analisi in situ di un campione di suolo. Ogni modulo era equipaggiato con uno spettrometro di massa e un gascromatografo. Scopo Esperimento del GCMS Si voleva valutare la quantità di materiali con peso atomico compreso tra 12 e 200 m.a.; in particolare del Carbonio, per verificare la possibile esistenza di organismi viventi (anche passati). Risultati Entrambi i lander hanno evidenziato un’inattesa quantità di acqua, ma non si sono rilevati composti organici. Il valore misurato di carbonio era inferiore anche rispetto a quello calcolato per la deposizione di carbonio meteoritico (che avrebbe dovuto esserci data la simile storia di formazione dei due pianeti). Esperimento Labelled Release (LR) Scopo Si vuole verificare la presenza di vita attraverso la ricerca dei prodotti della respirazione di microrganismi tramite la misura della radioattività di un campione di suolo irrorato da una soluzione nutriente. Risultati Si è concluso che il suolo marziano è più simile a quello della Terra rispetto a quello lunare (l’esperimento è stato ripetuto con campioni terrestri e lunari), anche se rimangono delle differenze nei ritmi di risposta alle irrorazioni. Carl Sagan con il modulo lander Viking1 Esperimento Pyrolitic Release (PR) Scopo Si sono ricercate tracce di microrganismi in base alla loro capacità di assorbire anidride carbonica dall'atmosfera. Infatti la respirazione o una produzione di metano simile a quella dei batteri terrestri avrebbe prodotto un aumenti della radioattività rilevabile tramite l'uso di CO2 e CO marcati con Carbonio radioattivo. Risultati Per questo esperimento le due sonde hanno prodotto risultati diversi, probabilmente anche a causa di alcuni problemi tecnici. Esperimento PR - Risultati Viking 1 È stato osservato un primo picco di radiottività dovuto all'estrazione, mentre il secondo picco con C radioattivo è risultato essere maggiore di quello terrestre. Si sono poi verificati dei problemi tecnici nella ripetizione dell’esperimento. Viking 2 In questo caso il secondo picco è risultato essere inferiore al primo, ma maggiore di quello osservato per il campione sterile. Per questo esperimento più che negli altri, ci sono state grandi ambiguità. Esperimento Gas Exchange (GEX) Scopo Si sono volute valutare la presenza di forme di vita attraverso le variazioni dei gas presenti nella camera di test in cui vi è un campione di suolo marziano a T=8-10 °C (processo che avrebbe potuto influenzare i risultati delle precedenti prove). Risultati Nel caso del modulo 1 si è riscontrato un grande rilascio di O2, seguito da una lenta diminuzione, mentre la produzione di CO2 è aumenta. Per il modulo 2, invece, il rilascio di O2 è stato minore sebbene il rilascio di CO2 sia rimasto nella stessa proporzione rispetto al Viking 1. Riassumendo Scopo Risultati Viking 1 Risultati Viking 2 GCMS Valutare la quantità di materiali con peso atomico compreso tra 12 e 200 m.a.; la quantità di carbonio si può verificare l'esistenza di organismi viventi. Inattesa quantità di acqua, non si rivelano composti organici. Valore misurato di carbonio inferiore a quello atteso. LR Esistenza di respirazione di microrganismi tramite misura della radioattività di un campione di suolo irrorato da una soluzione nutriente. Si conclude che il suolo marziano è più simile a quello della Terra rispetto a quello lunare, anche se rimangono delle differenze nei ritmi di risposta alle irrorazioni. Verificare se esistono microrganismi in grado di assorbire anidride carbonica dall'atmosfera tramite l'uso di CO e CO marcati con C radioattivo Primo picco di radioattività dovuto all'estrazione. Secondo picco con C radioattivo maggiore di quello terrestre atteso. Problemi tecnici nella ripetizione. Valutare le variazioni dei gas presenti nella camera di test: dalla loro densità era possibile capire se tendessero a sfuggire dalla camera stessa. Grande rilascio di O2 poi lentamente diminuito. La produzione di CO2 aumenta. PR GEX Secondo picco inferiore al primo, ma maggiore di quello del campione sterile. RISULTATI MOLTO AMBIGUI! Rilascio di O2 minore, mentre il rilascio di CO2 è rimasto nella stessa proporzione. Dove nasce l’ambiguità? I risultati degli esperimenti delle sonde Viking lasciano spazio a diverse interpretazioni perché potrebbero essere stati influenzati (laddove non proprio generati) da processi chimici che devono essere presi in considerazione. Infatti nel caso di LR non bisogna trascurare che il suolo marziano è fortemente ossidato. È dunque possibile che la CO2 rilasciata derivi da un'ossidazione delle sostanze organiche, perciò il risultato del LR potrebbe essere solo un prodotto chimico anziché biologico. Per quanto riguarda PR, i risultati cambiavano da una prova a l’altra (anche a causa di problemi tecnici) e risultano insensibili al cambiamento luce-buio. Risulta quindi difficile trarre delle conclusioni chiare. Dove nasce l’ambiguità? Per quanto concerne GEX bisogna ricordarsi che l’inattesa quantità di O2 potrebbe essere stata causata da un eccesso di umidità, e non dalla presenza di microrganismi viventi. Infine l’assenza di carbonio rilevata da CGMS potrebbe essere dovuta a mutamenti ambientali (radiazione UV non schermata dalla tenue atmosfera), e non implicherebbe in maniera stretta l’assenza di forme di vita passate. Conclusioni e sviluppi futuri Concludendo gli esperimenti condotti dalle sonde Viking non assicurano né escludono con certezza l’esistenza passata di microrganismi viventi sul Pianeta Rosso. Rimangono ad oggi gli unici esperimenti biologici condotti su suolo marziano. Attualmente le missioni su Marte sono mirate alla ricerca di acqua e all’eventuale presenza di strutture macroscopiche (fossili). Ulteriori esperimenti ed analisi sono necessarie, in particolare, considerata l’avanzata tecnologia odierna, la ripetizione di questi stessi esperimenti (anche in laboratorio tramite prelievi di campioni di suolo alieno) potrebbe portare a risultati più significativi. La strada è ancora lunga!