il Trentino www.provincia.tn.it Mensile della Provincia autonoma di Trento genitore figlio costi tariffe marzo 2011 anno XLVII - numero 307 fondo di garanzia prestito d’onore spese assegno agevolazioni prima infanzia Tagesmutter buoni di servizio famiglia-lavoro assegno mensile conciliazione risorse Family in Trentino spese familiare servizi territorio Family Audit famiglie donne distretto famiglia 3 o più figli Fondo Sociale europeo sistema integrato famiglia natalità bisogni legge solidarietà amministrazioni Fondo Sociale figli pubbliche società civile volontariato terzo settore territorio tempi progetti interventi economici filiera asili nido tempi di lavoro tempi familiari auto-organizzazione giovani welfare risorse umane svolta famiglia politiche strumenti motivazioni donne cultura sinergia genitore figli costi tariffe fondo di garanzia prestito d’onore spese assegno familiare agevolazioni servizi prima infanzia Tagesmutter buoni di servizio famiglia-lavoro assegno mensile conciliazione risorse Family in Trentino Family Audit famiglie numerose distretto famiglia 3 o più figli nuova legge europeo sistema integrato natalità bisogni Agenzia per la famiglia legge welfare amministrazioni pubbliche società civile volontariato terzo settore territorio tempi progetti interventi economici filiera asili nido tempi di lavoro tempi familiari auto-organizzazione giovani figlio welfare risorse NAZ/220/2008 il Trentino sommario 307 Rivista mensile della Provincia autonoma di Trento Anno XLVII – numero 307 Marzo 2011 Piazza Dante n. 15, 38122 Trento Tel. 0461 494684-37 www.riviste.provincia.tn.it Marzo 2011 Direttore responsabile: Giampaolo Pedrotti Coordinatore editoriale: Carlo Martinelli 3. Famiglia Redazione: Pier Francesco Fedrizzi, Mauro Neri, Marco Pontoni, Lorenzo Rotondi, Fausta Slanzi, Arianna Tamburini, Corrado Zanetti 14. Gli incentivi alle imprese Vanda Campolongo, Marina Malcotti, Elisabetta Valduga, Silvia Vernaccini 17. Il condominio produttivo Amministrazione: Lara Degasperi 18. Nasce il canone moderato Hanno collaborato: Lorena Benedetti, Fabio De Santi, Anna Maria Eccli, Viviana Lupi, Davide Modena, Alessia Negriolli, Salvatore Romano, Tiziana Tomasini, Stefano Zangrando. 20. Il cammino delle comunità 22. I numeri in campo Fotografie: Archivio: Ufficio stampa Pat, Fondazione Bruno Kessler, Dipartimento Innovazione e Ricerca Pat, Ufficio Servizio Civile Pat, ITEA s.p.a, Trentino Sviluppo, APT Val di Fassa (S. Zardini). AgF Bernardinatti, Piero cavagna, Romano Magrone, Marco Simonini. 23. La Provincia e Telethon 24. Eccoli, i nativi digitali Impaginazione: Artimedia - Trento 27. Sì, servizio civile Stampa: S.I.E. Spa Società Iniziative Editoriali - Trento 28. Reti Fibra Registrazione del Tribunale di Trento n. 100 del 13.08.1963 – iscrizione nel R.O.C. n. 480 30. Le Dolomiti in 3D 32. Restaurati gli affreschi dei Dossi al Castello 34. Ragazzi in montagna 35. Ja, 160 pagine 37. Alpi in conferenza il Trentino www.provincia.tn.it Mensile della Provincia autonoma di Trento marzo 2011 anno XLVII - numero 307 38. Settore riposo 40. Lo stress del lago 42. Gli itinerari dell’Autonomia 45. La notte della civetta 46. Duccio, l’antropop 48. Il traduttore NAZ/220/2008 in copertina La nuova legge a sostegno della famiglia “letta” attraverso i tags dei siti internet 51. Effetto Valerio 52. Il libro dei campioni 57. Le nostre band suonano il rock 58. Biblioteca 60. EUROPA La rivista “il Trentino” è consultabile sul sito www.ufficiostampa.provincia.tn.it/il_trentino Volete ricevere Il Trentino ad un indirizzo diverso? C’è un indirizzo da modificare? Ci sono più destinatari nella stessa famiglia? Non volete più ricevere la rivista? Dubbi, domande, curiosità, chiarimenti, consigli, critiche, suggerimenti, complimenti? Il numero verde e l’indirizzo email sono a vostra disposizione. [email protected] svolta nelle politiche 3 il Trentino • Marzo Una della famiglia Lfamiglia a legge approvata dal Consiglio provinciale rappresenta una svolta nelle politiche della . È una legge concreta e organica, lontana da ogni tentazione retorica e declamatoria che spesso si accompagna a queste tematiche, in grado di fare sintesi delle molteplici iniziative già avviate in Trentino, unendo le tante risorse umane e materiali di cui disponiamo. Una legge che promuove una sinergia virtuosa fra Provincia, enti locali e privato-sociale, che ha tra i suoi capisaldi il rafforzamento di tutti gli strumenti di welfare e la conciliazione dei tempi di lavoro e di vita, che prevede tutele particolari per soggetti come le giovani coppie e le famiglie numerose. Una legge infine che promuove la cultura della famiglia e che valorizza le donne, venendo incontro alle loro esigenze e ai loro bisogni. Siamo tutti stanchi di sentir parlare di famiglia attraverso slogan e parole vuote. Siamo una società che sta mediamente invecchiando. Se non troviamo motivazioni e strumenti per favorire le famiglie che vogliono fare figli, andremo incontro a un futuro molto triste. Noi crediamo però di averli trovati. Ancora una volta, il Trentino si conferma, grazie alla sua Autonomia, un laboratorio prezioso, la cui esperienza può essere messa a disposizione di tutto il Paese. Lorenzo Dellai Presidente della Provincia autonoma di Trento il Trentino • Marzo 4 Interventi di sostegno dei progetti di vita delle famiglie • Contributo mensile per il genitore che si astiene temporaneamente dall'attività lavorativa per dedicarsi alla cura del figlio nel suo primo anno di vita; • Per le famiglie numerose (3 o più figli) contributi per ridurre i costi connessi alle tariffe (gas, acqua, luce); • Per le famiglie numerose (3 o più figli) un ticket sanitario familiare agevolato che tenga conto dei carichi familiari; • Fondo di garanzia, per garantire l'accesso al credito da parte delle famiglie che vivono in condizioni d'incertezza economica; • Prestito d'onore, ovvero prestiti senza interessi per spese specifiche; • Prevista anche la concessione di un unico assegno familiare con le agevolazioni economiche previste; • Diffusione dei servizi socio-educativi per la prima infanzia; • Diffusione del servizio Tagesmutter; • Buoni di servizio per acquistare servizi per la prima infanzia erogati dalle organizzazioni accreditate, anche usando il Fondo sociale europeo; • Se il progetto di conciliazione famiglia - lavoro, non assicura alla famiglia richiedente il godimento di uno degli strumenti previsti, è erogato un assegno economico mensile per dare la possibilità di conseguire servizi di conciliazione alternativi. 5 il Trentino • Marzo Misure per coordinare i tempi del territorio e favorire la conciliazione tra i tempi familiari e i tempi di lavoro, in particolare nella fascia 0-3 anni il Trentino • Marzo 6 La famiglia al centro Approvata la legge che colloca il Trentino in ambiti di eccellenza di Arianna Tamburini I l 24 febbraio il Consiglio provinciale ha approvato a larga maggioranza (24 voti favorevoli, 2 contrari e 6 astenuti) il testo unificato “Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità”, che armonizza cinque disegni di legge a sostegno delle famiglie. Una legge che riconosce le famiglie quali soggetti attivi dello sviluppo economico e sociale, ma soprattutto una legge innovativa, che colloca il Trentino in un ambito di assoluta eccellenza a livello nazionale ed europeo. Diverse le novità di questa legge, che non rappresenta una rivoluzione quanto uno strumento concreto e organico per supportare le famiglie in un momento di particolare contingenza. 1. Interventi di sostegno dei progetti di vita delle famiglie: • la concessione di un contributo mensile per il genitore che si astiene temporaneamente dall’attività lavorativa per dedicarsi alla cura del figlio nel suo primo anno di vita; • per le famiglie numerose (3 o più figli) contributi per ridurre i costi connessi agli oneri tariffari (gas, acqua, luce); risorse concrete per una risorsa preziosa La famiglia è una risorsa preziosissima, per questo non siamo andati alla ricerca di una definizione specifica di famiglia, piuttosto abbiamo cercato di mettere in campo risorse concrete per favorire lo sviluppo armonico delle famiglie e il loro benessere. L’obiettivo principale di questa legge è quello di aumentare la natalità. Per questo abbiamo potenziato i servizi nella fascia 0-3 anni, per permettere alla famiglie che lavorano di poter concretamente avere più figli; un altro provvedimento importante è quello che prevede contributi mensili al genitore che si astiene per un anno dal lavoro per la cura del bambino; ci sono poi prestiti d’onore e gratuità previste a partire dal terzo figlio, e non dal quarto come nel resto d’Italia. Un pacchetto di misure che aiuta concretamente le nostre famiglie e riconosce un ruolo a tutte le organizzazioni familiari che si sono già organizzate in tal senso. Vorrei infine ricordare che abbiamo già destinato una quota importante di stanziamento sul fondo famiglia, pari a 16 milioni di euro. Quest’anno investiremo altri 5 milioni di euro a cui se ne aggiungeranno ulteriori 16, a regime. Sono cifre importanti, che interessano tutti gli assessorati della Provincia autonoma di Trento, tenendo conto del fatto che le politiche familiari riguardano una buona parte dell’azione amministrativa messa in campo dalla Giunta provinciale. L’obiettivo, per sintetizzarlo con una battuta, è quello di mettere la famiglia al centro. Ugo Rossi Assessore alla salute e politiche sociali • per le famiglie numerose (3 o più figli) un ticket sanitario familiare agevolato che tenga conto dei carichi familiari; • Fondo di garanzia, per garantire l’accesso al credito da parte delle famiglie che vivono in condizioni d’incertezza economica; • Prestito d’onore, ovvero la concessione di prestiti senza interessi per spese specifiche; • prevista anche la concessione di un unico assegno familiare con le agevolazioni economiche previste. 2. Misure per coordinare i tempi del territorio e favorire la conciliazione tra i tempi familiari e i tempi di lavoro, in particolare nella fascia 0-3: • diffusione territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia; • diffusione territoriale del servizio Tagesmutter; • utilizzo di buoni di servizio per l’acquisto di servizi per la prima infanzia erogati dalle organizzazioni accreditate, anche impiegando gli stanziamenti del fondo sociale europeo; • se il progetto di conciliazione famiglia-lavoro, non assicura alla famiglia richiedente il godimento di uno degli strumenti previsti, è erogato un assegno economico mensile per dare alle famiglie la possibilità di conseguire servizi di conciliazione alternativi. 3. Infine la Provincia favorisce la realizzazione di un distretto per la famiglia, attraverso l’incremento qualitativo e quantitativo dei servizi resi dalle organizzazioni private alle famiglie con figli. Con il termine distretto si intende un percorso di certificazione territoriale nel quale soggetti diversi operano con l’obiettivo di promuovere e valorizzare la famiglia e in particolare la famiglia con figli. In Trentino sono già stati firmati 3 accordi d’area per la nascita del distretto famiglia: in alta Val Rendena, in Valle di Non e, il più recente, in Valle di Fiemme. Inoltre, in provincia, vi sono quasi 200 organizzazioni che sposano alcuni standard familiari della certificazione “Family in Trentino”, mentre i comuni che si sono avvicinati a questo processo sono una trentina. III il Trentino • Marzo 7 Family Audit: lo standard trasferito a livello nazionale Sempre più il Trentino si sta collocando in un ambito di assoluta eccellenza a livello nazionale sotto il profilo delle politiche familiari: la recente firma del protocollo di collaborazione con la Presidenza del consiglio dei ministri per il trasferimento dello standard trentino “Family Audit” a livello nazionale per la certificazione familiare delle organizzazioni è solo l’ultima conferma di questo percorso di grande qualità intrapreso ormai da alcuni anni. Il modello di alleanze territoriali dei Distretti Famiglia e l’esperienza che il Trentino sta portando avanti in materia di conciliazione famiglia/lavoro sono infatti considerati dal Dipartimento nazionale della famiglia un interessante strumento per la diffusione della cultura della conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa all’interno dei luoghi di lavoro. Si muove in questo senso l’Accordo di collaborazione tra Provincia autonoma di Trento, Progetto speciale per il Coordinamento delle politiche familiari e il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri per il trasferimento a livello nazionale dello standard di processo “Family Audit”. “Family Audit” è uno strumento innovativo per la certificazione, su base volontaria, dei percorsi programmati ed attuati dalle organizzazioni pubbliche e private per andare incontro alle esigenze di conciliazione dei propri dipendenti. Il processo analizza diversi ambiti nei quali si può intervenire per migliorare la conciliazione: organizzazione del lavoro, cultura della conciliazione nei livelli dirigenziali e nel personale, informazione e comunicazione, benefit e servizi, Distretto famiglia e nuove tecnologie. Per l’attuazione delle iniziative previste dall’Accordo è stata costituita una Cabina di Regia, mentre alla sperimentazione potranno partecipare al massimo cinque Regioni, selezionate tramite apposito bando. Il percorso si svilupperà nel corso del biennio 2011-2012. il Trentino • Marzo 8 Cosa c’è nella legge Viaggio in nove punti alla scoperta di un provvedimento innovativo La famiglia è un collegamento con il nostro passato e un ponte verso il nostro futuro A. Haley III 1. Politiche sul benessere Con la legge sulla famiglia la Provincia autonoma di Trento attiva sul proprio territorio una serie di istituti di carattere strutturale in aiuto della famiglia, orientati a garantire il sostegno delle condizioni di “agio” delle famiglie, oltre che una loro capacità di progettazione di mediolungo periodo senza fermarsi, come purtroppo spesso oggi accade, al brevissimo periodo. Il Trentino si vuole qualificare sempre più come territorio attento ai bisogni della famiglia e delle nuove generazioni, operando in una logica di distretto della famiglia all’interno del quale attori diversi lavorano con l’obiettivo di promuovere e valorizzare la famiglia, in particolare la famiglia con figli. Obiettivo di fondo della legge è superare la logica assistenzialistica di sostegno alle famiglie in difficoltà e favorire la nascita e il sostegno di un nuovo corso di politiche di promozione della famiglia nella sua normalità e di valorizzazione del ruolo dinamico e propositivo che la stessa deve avere nella società. III 2. Politiche strutturali Viene ridisegnata e riordinata completamente l’architettura delle politiche familiari provinciali, creando un sistema integrato di politiche strutturali orientato alle politiche di mantenimento del benessere delle famiglie, cercando di incidere positivamente sui progetti di vita delle famiglie sostenendo la natalità. Per fare questo, la Provincia e gli enti locali intendono coordinare tutte le politiche settoriali con l’obiettivo di realizzare il sistema integrato delle politiche strutturali, che sarà attuato attraverso: a)interventi economici di sostegno dei progetti di vita delle famiglie; b)misure volte a coordinare i tempi del territorio e a favorire la conciliazione tra i tempi familiari e i tempi di lavoro; c) coinvolgimento della società civile in generale, nonché dell’associazionismo familiare, del mondo del volontariato e del terzo settore in particolare nell’erogazione dei servizi alle famiglie e nell’elaborazione delle politiche strutturali rivolte alle famiglie stesse, per dare concretezza al principio della sussidiarietà orizzontale; d)interventi volti a realizzare il distretto per la famiglia, tramite l’incremento qualitativo e quantitativo dei servizi resi dalle organizzazioni private alle famiglie con figli. III 3. Politiche integrate Le politiche familiari sono anche integrate poiché gli ambiti di interesse della famiglia non riguardano solo il tema delle politiche sociali bensì tutte le politiche del governo locale. Finalità della legge è realizzare un sistema integrato degli interventi, che si attua mediante raccordi sinergici e strutturali tra le politiche abitative, dei trasporti, dell’educazione, dell’istruzione, della formazione professionale e del lavoro, culturali, giovanili, ambientali e urbanistiche, della gestione del tempo, dello sport e del tempo libero, della ricerca e delle altre politiche che concorrono ad accrescere il benessere familiare. Le politiche familiari possono inoltre incidere anche sulle politiche di sviluppo del territorio in quanto, il territorio “amico della famiglia” può proporsi sul mercato della competizione globale con un valore aggiunto capace di accrescere l’attrattività territoriale. La norma prevede un duplice sistema di raccordo istituzionale per garantire l’integrazione delle politiche. La prima è una funzione di authority che viene espletata dall’Agenzia per la famiglia che obbligatoriamente deve essere coinvolta su una serie di tematiche di stretto interesse delle politiche familiari specificatamente individuate dalla Giunta provinciale. La seconda funzione viene svolta dalla Commissione di coordinamento che è prevista dalla il Trentino • Marzo 9 legge per garantire un’efficace integrazione tra le politiche familiari di livello provinciale e le politiche familiari del sistema delle autonomie locali. III 4. Politiche sussidiarie La legge dà forte attuazione al principio di sussidiarietà orizzontale. In attuazione di questo principio infatti, la Provincia autonoma di Trento e gli enti locali promuovono il coinvolgimento del terzo settore e dell’associazionismo familiare, con l’obiettivo di sostenere e tutelare la specificità della relazione familiare. La legge valorizza le associazioni familiari e le organizzazioni del privato sociale che: a)organizzano e attivano esperienze di associazionismo per favorire il mutuo aiuto nel lavoro domestico e di cura familiare nonché la solidarietà intergenerazionale; b)promuovono iniziative di sensibilizzazione e di formazione delle famiglie e nello specifico dei genitori per lo svolgimento dei loro compiti sociali ed educativi; c) promuovono la creazione di reti di solidarietà tra famiglie, amministrazioni pubbliche, terzo settore e altre organizzazioni. Nel concreto la legge riconosce la capacità delle famiglie di integrare la filiera dei servizi pubblici tramite il riconoscimento formale delle forme di auto-organizzazione delle famiglie nell’erogazione di taluni servizi. Istituisce inoltre la Consulta provinciale per la famiglia quale organismo che formula proposte ed esprime pareri sugli atti di programmazione provinciale riguardanti le politiche per la famiglia, svolge attività di monitoraggio sull’adeguatezza e sull’efficacia delle politiche familiari e genitoriali ed esprime parere obbligatorio sulle proposte legislative e sugli atti di natura regolamentare. III 5. Interventi economici Per favorire l’assolvimento delle responsabilità familiari, sostenere la genitorialità, la nascita e la formazione di nuove famiglie, nel rispetto dei singoli progetti di vita, con attenzioni specifiche per le famiglie monogenitoriali e le famiglie numerose la legge prevede: a)la concessione di prestiti sull’onore consistenti in un’erogazione in denaro senza interessi a favore di nubendi, giovani coppie, famiglie numerose e comunque di nuclei familiari nei quali siano presenti uno o più figli minori in relazione a determinate spese. Il valore minimo del prestito è pari a 1.000 euro; b)la concessione di un contributo mensile per il genitore che si astiene temporaneamente dall’attività lavorativa fuori dalla famiglia per dedicarsi alla cura del figlio nel suo primo anno di vita, a condizione che l’altro genitore, se presente, svolga attività lavorativa o non sia idoneo all’attività di cura; se il genitore che si dedica alla cura del figlio non è occupato il contributo corrisposto per l’attività di cura è riparametrato secondo criteri stabiliti dalla Giunta provinciale; c)il sostegno tramite una specifica disciplina delle famiglie numerose; d)la concessione di un unico assegno familiare tramite la riorganizzazione delle prestazioni e degli interventi erogati dalla Provincia; e)la partecipazione al fondo di garanzia per garantire l’accesso a crediti di modeste entità da parte delle famiglie che vivono in condizioni d’incertezza economica, nonché l’attuazione di iniziative di formazione sulla gestione del bilancio e dell’indebitamento familiare. III 6. Famiglie numerose La legge prevede specifica che per famiglia numerosa s’intende la famiglia con almeno tre figli a carico, mentre a livello nazionale la famiglia numerosa si qualifica quella con quattro e più figli a carico. La norma prevede una serie di agevolazioni La famiglia è la patria del cuore G. Mazzini il Trentino • Marzo 10 Forse il più grande servizio sociale che possa essere reso da chiunque al Paese e all'umanità è formarsi una famiglia G. B. Shaw per le famiglie numerose. In particolare si prevede che i servizi di mensa scolastica e di trasporto scolastico e il servizio di prolungamento d’orario nelle scuole dell’infanzia sono resi con particolari agevolazioni, concesse a partire dal terzo figlio. Il prestito sull’onore per le famiglie numerose è finalizzato: a)alla copertura dei costi per l’educazione dei figli; b)alla copertura delle spese mediche, sanitarie e socio-sanitarie non rientranti nelle prestazioni erogate a carico del servizio sanitario provinciale; c) all’acquisto o alla riparazione di veicoli in uso della famiglia; d)all’acquisto di mobili ed elettrodomestici per l’abitazione principale della famiglia. La Provincia può prevedere un ticket sanitario familiare agevolato che tenga conto dei carichi familiari. È infine prevista la possibilità di concedere un contributo alle famiglie numerose per ridurre i costi connessi agli oneri tariffari (acqua, luce e gas) derivanti dagli usi domestici, purché non sia compromessa l’adozione di comportamenti virtuosi e responsabili III 7. Semplificazione e razionalizzazione architettura politiche familiari Le prestazioni e gli interventi concessi a sostegno dei progetti di vita delle famiglie sono ispirate al principio della semplificazione amministrativa, del contenimento dei costi organizzativi e dell’accessibilità dei servizi. Questi obiettivi si raggiungono tramite: a) la concessione di un unico assegno familiare provinciale comprensivo delle agevolazioni economiche in materia di trasporto alunni, di prolungamento d’orario nelle scuole dell’infanzia e di altre agevolazioni previste dalle norme di settore; b) la realizzazione dello sportello unico per il cittadino e la famiglia; c) l’utilizzo in forma diffusa delle nuove tecnologie per la pianificazione, l’organizzazione, l’erogazione e la valutazione dei servizi e delle prestazioni. La Provincia adegua la propria struttura organizzativa per erogare i servizi di sua competenza in forma coordinata con le prestazioni e gli interventi previsti dalla legge regionale 1/2005 (pacchetto famiglia). Nell’ambito dell’assegno unico possono essere erogate anche provvidenze di competenza degli enti locali. III 8. Famiglia e servizi per l’infanzia in fascia 0-3 anni Uno degli obiettivi principali di questa legge è rappresentato dal completo soddisfacimento della domanda delle famiglie di conciliazione tra i tempi familiari e i tempi di lavoro, in particolare per i servizi rivolti alla prima infanzia nella fascia di età compresa tra 0-3 anni. Per raggiungere questa finalità la Provincia promuove la specializzazione della filiera dei servizi per l’infanzia attraverso: La famiglia è l’associazione istituita dalla natura per provvedere alle necessità dell’uomo Aristotele a)la diffusione territoriale dei servizi socioeducativi per la prima infanzia previsti dalla legge provinciale 12 marzo 2002, n. 4 (legge provinciale sugli asili nido), nel rispetto della pianificazione di settore; b)la diffusione territoriale del servizio Tagesmutter previsto dalla legge provinciale sugli asili nido; c) l’utilizzo di buoni di servizio per l’acquisto di servizi per la prima infanzia erogati dalle organizzazioni accreditate, anche impiegando gli stanziamenti del fondo sociale europeo; d) la diffusione dei progetti di auto-organizzazione di servizi da parte dell’associazionismo familiare. Se le singole famiglie lo richiedono viene predisposto un progetto di conciliazione familiare. La norma prevede quindi che se il progetto di conciliazione famiglia-lavoro, nel rispetto della pianificazione di settore, non assicura alla famiglia richiedente il godimento di uno degli strumenti previsti, in ragione dell’indisponibilità del servizio sul territorio, è erogato un assegno economico mensile per dare alle famiglie la possibilità di conseguire servizi di conciliazione alternativi. III 9. Distretto Famiglia Il Trentino si vuole qualificare sempre più come territorio accogliente ed attrattivo per le famiglie e per i soggetti che interagiscono con esse, capace di offrire servizi ed opportunità rispondenti alle aspettative delle famiglie, operando in una logica di distretto famiglia. Obiettivo è realizzare un percorso di certificazione territoriale familiare, al fine di accrescere, tramite il rafforzamento del sistema dei servizi e delle iniziative per la famiglia, l’attrattività territoriale, nonché sostenere lo sviluppo locale attraverso il coinvolgimento di tutte le organizzazioni interessate. Ad oggi in Trentino sono stati approvati tre distretti famiglia: il distretto dell’Alta Val Rendena, della Valle di Fiemme e il distretto di Cles. Nel dettaglio i distretti consentono di: a) implementare processi di responsabilità territoriale familiare; b) dare attuazione ai contenuti del Libro Bianco sulle politiche familiari e per la natalità, adottato nel luglio 2009 dalla Giunta provinciale; c) attivare sul territorio provinciale laboratori sulle politiche familiari per sperimentare modelli gestionali e di valutazione delle politiche, sistemi tariffari e politiche di prezzo per promuovere il benessere familiare, sostenendo il capitale sociale e relazionale del territorio; d) implementare sul territorio gli standard familiari già adottati dalla Provincia autonoma di Trento, nonché sperimentarne di nuovi con l’obiettivo di supportare concretamente il processo di definizione delle linee guida per la Certificazione territoriale familiare. III il Trentino • Marzo 11 il Trentino • Marzo 12 I Distretti Famiglia Attualmente sono tre i Distretti Famiglia in Trentino, territori nei quali attori diversi per ambiti di attività e mission perseguono l’obiettivo comune di accrescere il benessere familiare. Il primo ad essere costituito, lo scorso anno, è stato l’alta Val Rendena dove, nel gennaio del 2010 è stato firmato un accordo che coinvolge comuni, Apt e altre organizzazioni pubbliche e private per rendere la valle un territorio accogliente ed attrattivo per le famiglie e per i soggetti che interagiscono con esse, capace di offrire servizi ed opportunità rispondenti alle aspettative delle famiglie residenti e non. Nell’ottobre del 2010 è seguito l’accordo volontario d’area fra nove soggetti pubblici e privati per la nascita del Distretto Valle di Non. Un accordo che coinvolge anche la Comunità di Valle in un percorso di valorizzazione della famiglia e di infrastrutturazione del territorio. Infine l’accordo di area per la Valle di Fiemme, firmato poche settimane fa a Cavalese, un progetto che vede coinvolti, accanto a Provincia autonoma di Trento, Consigliera di parità e Forum trentino delle associazioni familiari, 21 tra enti pubblici, organizzazioni e privati della valle. Un accordo che ha come obiettivo principale quello di realizzare un percorso di certificazione territoriale familiare per accrescere l’attrattività territoriale tramite il rafforzamento del sistema dei servizi e delle iniziative per la famiglia. Le pagine dedicate alla nuova legge a sostegno delle famiglie sono scandite anche dall’immagine del “Monumento alla famiglia” di Gillian Wearing, collocato nei giardini di Piazza Dante a Trento. (foto: Romano Magrone) Diamo i numeri 223.360 le famiglie in Trentino di queste le persone sole sono 78.392 le famiglie monogenitori maschi 2.427 mentre quelle femmine 13.348 quelle con due 39.204 quelle con tre 8.929 quelle con quattro 1.566 Se scomponiamo questo dato per numero di figli in famiglia, scopriamo che le famiglie e quelle monogenitori con un figlio sono 47.553 La media dei componenti per famiglia è di 2,3 infine sono solo 123 le famiglie con cinque o più figli quelle senza figli 47.593 le coppie con figli 81.600 In totale le coppie con figli e le famiglie monogenitori sono 97.375 Rispetto al totale di 97.375 inoltre, sono 58.785 le famiglie (coppie e monogenitori) con figli minori di queste 30.892 hanno un figlio 21.891 due, 5.228 tre figli, 706 quattro e 68 cinque o più figli In Trentino, su una popolazione di 524.826 residenti, sono 15.954 i bambini fra 0 e 2 anni, 16.240 quelli fra 3 e 5 anni, 53.453 quelli fra i 6 e i 15 anni. Infine, in Trentino risiedono 21.396 famiglie anagrafiche con uno straniero, di cui 16.462 con l’intestatario straniero e 11.435 i minorenni stranieri. il Trentino • Marzo Sono 13 il Trentino • Marzo 14 Gli incentivi alle imprese Approvato il disegno di legge che introduce nuovi criteri S emplificazione delle procedure, selettività degli aiuti, sostegno ai segmenti più innovativi del tessuto imprenditoriale locale ma anche ai giovani che vogliono avviare un’attività economica in proprio: questi gli elementi fondamentali del disegno di legge sugli incentivi alle imprese che la Giunta provinciale ha approvato lo scorso 4 marzo. Un provvedimento molto atteso, proposto dall’assessore all’industria, artigianato e commercio, Alessandro Olivi – che coordina il Tavolo a suo tempo istituito dalla Provincia con le categorie imprenditoriali – e condiviso dagli assessori all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, Tiziano Mellarini, e alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco Panizza. Si tratta di un testo che, oltre ad accorpare e sem- plificare la disciplina degli aiuti e dei servizi alle imprese prevista dalla legge 6 del 1999 e dalla legge 17 del 1993, introduce ulteriori forme di aiuto per l’innovazione, l’internazionalizzazione del sistema trentino, il trasferimento tecnologico, l’imprenditoria femminile e giovanile, il riequilibrio territoriale, insomma, tutti gli snodi fondamentali delle politiche provinciali di sostegno all’imprenditorialità. Il IL DISEGNO DI LEGGE TRE ESIGENZE Innovazione qualità Reti d’impresa nuova Imprenditorialità Internazionalizzazione • Unica legge di incentivi (abrogazione l.P. 17/93; Accorpamento l.P. 6/99) • Semplificazioni procedurali Selettività Riforma aiuti per i “servizi alle imprese” Nuovi servizi innovativi Nuovi strumenti strategici RIFORMA DEI SERVIZI ALLE IMPRESE Servizi agevolati circoscritti a tipologie ben definite • innovazione di prodotto, di processo o organizzativa • introduzione nelle aziende del concetto di qualità totale • le certificazioni (di qualità, di prodotto, ambientale, etica) • buone pratiche per la riduzione di rifiuti e conseguimento di standard di maggiore tutela ambientale • strategie di mercato • diffusione dell’ICT • aggregazioni su base contrattuale Max 50% delle spese ammesse nuovo disegno di legge introduce inoltre criteri per una maggiore selettività degli aiuti, andando a premiare la qualità dell’impresa e del lavoro, nonché la predisposizione all’innovazione e all’apertura all’esterno. Il tutto raccordandosi con i contenuti dell’ultima Finanziaria, che ha introdotto la procedura negoziale e l’aiuto per l’assunzione di ricercatori. Due gli obiettivi che la Giunta si propone di raggiungere. Il primo è quello di semplificare ulteriormente ed aggiornare il quadro normativo a disposizione delle imprese per il sostegno agli investimenti, riconducendo ad un’unica legge di riferimento gli in- RIFORMA DEI SERVIZI ALLE IMPRESE Servizi all’internazionalizzazione • contributo fino al 50% delle spese anche nella forma di “voucher” • fiere, progetti di MKTG internazionale • servizi per l’internazionalizzazione Aiuti consorzi e reti • capitalizzazione dei consorzi • sostegno del fondo comune del contratto di rete per formazione, dotazioni informatiche, brevetti, consulenze (contributo 50%) • spese per sottoscrizione contratto di rete (contributo 30%) il Trentino • Marzo 15 centivi di tipo finanziario oltre che “di sistema”. L’accorpamento delle disposizioni agevolative a sostegno della domanda di servizi e per la promozione delle reti di impresa consente fra le altre cose di beneficiare delle semplificazioni amministrative in tema di procedure, in particolar modo con riferimento alla procedura negoziale introdotta con l’ultima Finanziaria. Il secondo obiettivo consiste nell’introduzione nell’ambito della normativa che disciplina la concessione di incentivi alle imprese, di una maggiore selettività, per indirizzare gli interventi verso: - soggetti che più difficilmente riescono a partecipare al mondo delle imprese; - il sostegno alla competitività delle imprese sui mercati internazionali attraverso innovazione, crescita dimensionale e conoscenze specializzate; -la promozione di una struttura del mercato più concorrenziale, in grado NUOVI SERVIZI INNOVATIVI NUOVI STRUMENTI Piccole imprese innovative Destinatari Imprenditoria femminile Beneficiari • piccole imprese innovative • spese di R&S ≥ 15% costi operativi • per progetti di innovazione Misura • 80% fino a max 1.000.000 di euro Spese ammissibili • personale dipendente • attività del titolare o dei soci • consulenze • imprese di proprietà e gestite in maggioranza da donne Contributi fino al 50% delle spese • per costi di avvio (costituzione, oneri finanziamento, affitti, spese energetiche, contributi previdenziali figli e familiari) • valutazione complessiva dell’azienda • piano strategico • analisi economico-finanziaria Interventi per i giovani 1. Incentivi nuove imprese aiuti fino al 50% delle spese • per spese costituzione • spese per analisi aziendale Diritti di proprietà industriale 2. Sportello giovani • sportelli territoriali di informazione Misura per approfondire strumenti (coinvolte • contributi fino al 50% banche, organismi di ricerca, istituti di formazione) Costi ammissibili 3. Borse di studio (pre-seed) • preparatori per riconoscimento diritto • destinate alla formazione di nuove • per concessione diritto imprese da parte di studenti o ricercatori • per difendere validità del diritto • durata 2 anni • concesse da Università, istituti tecnici, fondazioni e altri enti Soltanto un progetto ammissibile per impresa di offrire maggiori opportunità di investimento e maggiore efficienza economica sia sui mercati locali sia su quelli internazionali. III Revisione contributi per export • forma “voucher” • beneficiarie anche le imprese agricole Sostegno zone montane • prevista nuova priorità Contributi per servizi di assistenza tecnica Agevolazione irap • rinvio a legge finanziaria il Trentino • Marzo 16 Il condominio produttivo il Trentino • Marzo Piccole aziende artigiane Ecco l’alleanza di Avio di Davide Modena E ra vuoto dal marzo 2010. Da quando CEP Spa, azienda del Gruppo Calzedonia, aveva smesso di produrre calze e collant in quel sito di Avio. Oggi, laddove un anno fa operava un’unica impresa, ne entrano nove. Nove aziende artigiane locali, alle quali è affidato il compito di recuperare e far rivivere l’immobile industriale di via del Lavoro n. 30. Ci sono piastrellisti e lavoratori del ferro, carrozzerie e ditte di imballaggi in legno, che occuperanno circa 3 mila dei 5 mila metri quadrati coperti disponibili. L’atto di compravendita è stato siglato giovedì 24 febbraio da Trentino Sviluppo e dalle nove aziende acquirenti. Un bando che, per precisa scelta della Provincia autonoma di Trento, ha inteso in questo caso privilegiare più aziende locali di piccole dimensioni, riuscendo così ad intercettare le istanze del territorio. Un’operazione del valore complessivo di 1,9 milioni di euro, per la quale le singole imprese potranno beneficiare delle agevolazioni previste dalla normativa provinciale. «Si tratta di uno dei primi esempi di “condominio produttivo” – sottolinea Alessandro Olivi, assessore all’Industria, Artigianato e Commercio della Provincia autonoma di Trento – dove le imprese si sono ingegnate per immaginare un futuro diverso e dove Alla prova del nove Ecco le nove aziende, tutte con sede ad Avio, che si sono proposte in un’unica cordata per concludere l’operazione di acquisto di una parte consistente dell’immobile “ex Calzedonia”: Renzo Gatti, posa in opera di pavimenti in marmo e piastrelle; Vittorio Dalle Vedove, rivestimenti di pavimenti e muri; Luca Gerola, lavori di carpenteria metallica; Trentino strutture di Gabriele Secchi, carpenteria metallica per l’edilizia; Azzetti S.r.l., impresa edile; Avio Legnami S.n.c. di Cristoforetti Umberto & C., società che produce imballaggi di legno e bancali su misura; Franco Antonelli, produzione di scale, mobili, porte, portoni e rivestimenti in legno massiccio; Giuseppe Zanoni, meccanico, gommista ed elettrauto; Carrozzeria Panozzo Sergio, carrozzeria. 17 nove aziende artigiane di piccole dimensioni si sono candidate all’acquisto di una parte importante di questo compendio». Un’operazione doppiamente rilevante – come evidenziato anche da Flavio Tosi, vicepresidente di Trentino Sviluppo, e Roberto De Laurentis, presidente dell’Associazione artigiani e piccole imprese della Provincia di Trento – perché, oltre a restituire alla sua funzione produttiva un immobile importante per dimensioni, strategico per collocazione e significativo per storia industriale, costituisce un esempio di “cordata” tra imprese artigiane, in gran parte ditte individuali, che hanno unito le forze per acquistare il compendio dove tra pochi mesi (dopo averlo ristrutturato con il proprio ingegno e sulla base delle specifiche esigenze) si troveranno a lavorare fianco a fianco in una sorta di “condominio produttivo” che potrà rappresentare un contesto capace di favorirne l’aggregazione sostenendo virtuose sinergie. Un’iniziativa sperimentale per Avio e la Vallagarina, questa sul compendio “ex CEP”, che ricorda un’analoga operazione già realizzata da Trentino Sviluppo nel 1996 con l’ex cotonificio di Storo (sette le imprese che allora si divisero l’immobile dove operava Filatura Trentina Srl) e che potrebbe presto trovare un seguito a Malé, dove già sono state raccolte a cura di Trentino Sviluppo una ventina di manifestazioni di interesse per la cessione ad altrettante piccole e medie imprese locali di una porzione di immobile “ex Lowara”. III il Trentino • Marzo 18 Nasce il canone moderato ITEA, operazione di rinnovo dell’azione immobiliare U n’operazione di rinnovo dell’azione immobiliare di ITEA SpA e indispensabile per venire incontro ai bisogni di una comunità in continua evoluzione. La società di via Guardini compie un altro importante passo avanti e si propone sul mercato delle locazioni con l’offerta di alloggi a canone moderato, pur mantenendo ben saldo anche il canale più tradizionale, quello a canone sociale. di Alessia Negriolli Si apre, così, un nuovo capitolo della storica attività di ITEA sul territorio trentino, che riuscirà con questo canone a dare risposta anche alle esigenze di coloro che non sono in grado di acquistare casa e che sono, altresì, esclusi dalle graduatorie di edilizia pubblica (con indicatore ICEF fra 0,23 e 0,34). I requisiti che il nucleo deve avere per presentare la domanda sono specificati dal bando che viene pubblicato dall’Ente locale nel cui territorio sono ubicate le unità da locare. Entro la data fissata dal bando, gli interessati devono presentare domanda all’Ente locale che provvede a formare la graduatoria. Il contratto è stipulato da ITEA SpA su autorizzazione dell’Ente locale, ha una durata di 3+2 anni ed è rinnovabile alla scadenza del quinto anno. III Alcuni tra i requisiti fondamentali per la presentazione delle domande: • cittadinanza dell’Unione Europea del soggetto richiedente; • residenza in provincia di Trento da almeno 3 anni; • condizione economico-patrimoniale compresa fra 0,23 e 0,34 dell’indicatore ICEF; • non essere stati titolari, negli ultimi 3 anni, di alloggi adeguati al nucleo familiare. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le 2 proposte immobiliari a canone moderato: • Rovereto – località San Giorgio (9 alloggi) via G. A Prato, 22 La palazzina è situata in un’area urbanizzata ed efficientemente servita, ha certificazione Casa Clima B, impianto a pannelli solari ad è circondata da ampie zone verdi, con giardini di pertinenza per gli alloggi al piano terra. Tutti gli alloggi sono dotati di cantina, soffitta e garage e le superfici vanno da 41 mq a 92 mq con canoni che oscillano da 317 euro a 616 euro. • Torbole – località Boia (19 alloggi) via G. Bertoldi, 30 L’immobile realizzato da ITEA corrisponde agli standard “CasaClima B” ed è dotato di impianto a pannelli solari, ascensore e riscaldamento centralizzato. Le superfici vanno da 71 mq ad 1 stanza a 108 mq a 3 stanze. Tutti gli alloggi sono dotati di garage, cantina e balcone. I canoni mensili sono comprensivi anche del costo del garage e vanno da 281 euro ad 1 stanza a 428 euro a 3 stanze. III Per saperne di più Settore Utenti, Ufficio Contratti ITEA Spa: tel. 0461 803179 . S.p.A ITEA o i v i Arch Foto il Trentino • Marzo 20 Il cammino delle Comunità Territorio Denominazione comunità Elezione Assemblea 1 Valle di Fiemme Comunità territoriale della Val di Fiemme Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 25 ottobre 2009. Il 24 ottobre 2010, con turno di ballottaggio il 7 novembre 2010, si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea. 2 Primiero Comunità di Primiero Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 18 gennaio 2009. Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea. 3 Bassa Valsugana Comunità Valsugana e Tesino Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 17 gennaio 2010. Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea. 4 Alta Valsugana Comunità Alta Valsugana e Bersntol Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 19 settembre 2009. Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea. 5 Cembra Comunità della Valle di Cembra Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 26 aprile 2009. Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea. 6 Val di Non Comunità della Val di Non Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 6 settembre 2009. Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea. 7 Val di Sole Comunità della Valle di Sole Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 17 gennaio 2010. Il 24 ottobre 2010, con turno di ballottaggio il 7 novembre 2010, si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea. 8 Giudicarie Comunità delle Giudicarie Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 9 maggio 2009. Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea. 9 Alta Garda e Ledro Comunità Alto Garda e Ledro Le elezioni dell’assemblea e del Presidente sono state effettuate per la prima volta con il sistema di elezione diretta il 24 ottobre 2010. 10 Vallagarina Comunità della Vallagarina Le elezioni dell’assemblea e del Presidente sono state effettuate per la prima volta con il sistema di elezione diretta il 24 ottobre 2010. 11 Ladino di Fassa Comun general de Fascia Le elezioni degli organi del comun General si sono tenute il 16 maggio 2010, contemporaneamente al turno elettorale generale per il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali. Altopiano Comunità degli 12 di Folgaria Lavarone Magnifica Altipiani cimbri e Luserna Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 22 novembre 2009. Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea. 13 Rotaliana Comunità Rotaliana - Königsberg Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 22 gennaio 2010. Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea. 14 Paganella Comunità della Paganella Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 8 novembre 2009. Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea. 15 Val d’Adige Al territorio Val d’Adige non corrisponde una comunità. I comuni compresi nel territorio (Trento, Aldeno, Cimone e Garniga) svolgeranno le funzioni in forma associata sulla base di una convenzione). 16 Valle dei Laghi Comunità della Valle dei Laghi Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 11 ottobre 2009. Il 24 ottobre 2010 si sono tenute le elezioni dirette del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea. il Trentino • Marzo 21 Elezione diretta organi Il 7 novembre 2010 eletto Presidente Raffaele Zancanella. Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Giorgio Ciresa, Oscar Santuliana, Nicolo’Tonini, Gustavo Giacomuzzi, Monica Basso Decreto sostituzione organi/ Individuazione atti fondamentali Decreto del Presidente della Provincia n. 1 di data 7 gennaio 2010. Decreto trasferimento Funzioni Decreto del Presidente della Provincia n. 113 di data 25 giugno 2010. Decorrenza: 1 luglio 2010. Decreto del Presidente della Provincia n. 202 di data 22 dicembre 2009. Decorrenza: 1 gennaio 2010. Decreto del Presidente della Provincia n. 233 di data 30 dicembre 2010. Decorrenza: 1 gennaio 2011. Decreto del Presidente della Provincia n. 64 di data 27 aprile 2010. Decorrenza: 1 maggio 2010. Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Cristiano Trotter. Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Andreina Stefani, Maurizio Gaio, Marco Toffol, Marco Zeni, Giovanni Battista Fontana. Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Sandro Dandrea. Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Carlo Ganarin, Giuseppe Corona, Severino Sala, Paola Slomp, Paolo Sordo. Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Mauro Dallapiccola. Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Carlo Leonardelli, Anita Briani, Linda Tamanini, Walter Moser, Diego Moltrer, Fabio Recchia Decreto del Presidente della Provincia n. 44 aprile 2010. Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Aurelio Michelon. Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo Beppino Ferretti, Sofia Di Crisci, Ivo Erler, Damiano Zanotelli Con decreto n. 139 del 17 luglio 2009 è stato adottato l’atto di indirizzo per l’adozione degli atti fondamentali. è stato nominato, il Commissario straordinario per il Comprensorio Valle dell’Adige nella persona del dott. Guido Ghirardini. Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Sergio Menapace. Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo Giuseppe Dapoz, Laura Cretti, Stefano Graiff, Andrea Iori, Carmen Noldin, Lorenzo Osanna, Rolando Valentini Decreto del Presidente della Provincia n. 183 di data 26 ottobre 2009. Decreto del Presidente della Provincia n. 63 di data 27 aprile 2010. Decorrenza: 1 maggio 2010. In data 7 novembre 2010 eletto Presidente Alessio Migazzi. Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Italo Zambotti Michele Bontempelli, Guido Redolfi, Massimo Leonardi, Catia Nardelli Decreto del Presidente della Provincia n. 40 di data 1 aprile 2010. Decreto del Presidente della Provincia n. 232 di data 30 dicembre 2010. Decorrenza: 1 gennaio 2011. Il 24 ottobre 2010 eletta Presidente Patrizia Ballardini. Questa ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Piergiorgio Ferrari, Flavio Riccadonna, Michele Bazzoli, Daniele Tarolli, Luigi Olivieri, Gianpaolo Vaia, Paolo Pasi Decreto del Presidente della Provincia n. 130 di data 25 giugno 2009. Decreto del Presidente della Provincia n. 203 di data 22 dicembre 2009. Decorrenza: 1 gennaio 2010. Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Salvador Valandro. Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Mauro Malfer, Luca Giuliani, Alessandro de Guelmi, Tarcisio Michelotti, Michela Calza’ Decreto del Presidente della Provincia n. 192 di data 15 dicembre 2010. Decreto del Presidente della Provincia n. 231 di data 30 dicembre 2010. Decorrenza: 1 gennaio 2011. Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Stefano Bisoffi. Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Roberto Bettinazzi, Claudio Soini, Marcello Benedetti, Marta Baldessarini, Patrick Coser Decreto del Presidente della Provincia n. 193 di data 15 dicembre 2010. Il 16 maggio 2010 eletta Procuradora Cristina Donei. Componenti dell’organo esecutivo (Consei di Ombolc) sono per statuto i sette sindaci dei comuni di Fassa: Mariano Cloch, Fausto Castelnuovo, Tullio Dellagiacoma, Franco Lorenz, Riccardo Franceschetti, Roberto Pellegrini, Renzo Valentini Decreto del Presidente della Provincia n. 117 del 19 luglio 2010. Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Michael Rech. Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Eleonora Carotta, Emiliano Marzari, Mario Nicolussi Zom Con decreto dell’8 gennaio 2010 adottato l’atto di indirizzo che individua gli atti fondamentali necessari per il trasferimento funzioni. Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Gianluca Tait. Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo Mirella Dallabona, Alessia Gabrielli, Andrea Brugnara, Rudi Chiste’, Marco Mazzoni Il 24 ottobre 2010 eletta Presidente Donata Sartori. Questa ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Werner Decarli, Claudio Dal Ri’, Daniele Daldoss, Pamela Bottamedi Con decreto del 29 marzo 2010 adottato l’atto di indirizzo che individua gli atti fondamentali necessari per il trasferimento funzioni. Con decreto del 30 dicembre 2009 adottato l’atto di indirizzo che individua gli atti fondamentali necessari per il trasferimento funzioni. Decreto del Presidente della Provincia n. 34 di data 26 febbraio 2009. Decreto del Presidente della Provincia n. 190 di data 5 novembre 2009. Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Luca Sommadossi. Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Con decreto del 16 dicembre 2009 adottato l’atto di indirizzo che individua gli atti fondamentali Noris Forti, Nereo Santoni, Franco Travaglia, Rosanna Bolognani, Luisa Ceschini necessari per il trasferimento funzioni. Decreto del Presidente della Provincia n. 234 di data 30 dicembre 2010. Decorrenza: 1 gennaio 2011. I numeri in campo Trentino, una squadra speciale LA FORMAZIONE 500 milioni 5 mila chilometri di sentieri ben tenuti e segnalati di pista ciclabile lungo 82 chilometri il corso dell’Adige 94 300 casette antisismiche per i terremotati di Onna 239 corpi di vigili del fuoco volontari 680 componenti del Soccorso Alpino 15 mila studenti universitari 143 94 143 rifugi alpini con 4.500 posti letto 82 km 500 milioni di alberi 9 mila cervi 239 300 laghi 70 castelli 5 680 mila 9 mila Schema 70 3-4-3 a disposizione di volontariato trentino che operano 270 realtà in Africa, America Latina, Asia ed Europa dell’Est 6 parchi tematici dedicati al nordic walking di fibra ottica posati con il progetto 740 chilometri Banda Larga 767 siti con stazioni radio per rete wireless 15 mila infografica di Stefano Grimaz il Trentino • Marzo 22 La Provincia e Telethon il Trentino • Marzo 23 Il plauso per l’impegno nel campo della ricerca S i è tenuta a Riva del Garda la XVI Convention Telethon, a, che ha visto coinvolti ben 670 studiosi impegnati nella lotta alle malattie genetiche, in particolare le malattie rare, che sono da un lato molto numerose e difficili da curare e dall’altro poco studiate, anche dall’industria farmaceutica. Alla presentazione della Convention, il presidente di Telethon Luca di Montezemolo ha ringraziato il Trentino non solo per avere ospitato questo importante congresso, ma anche per il sostegno dato ad alcuni progetti di ricerca. Montezemolo ha espresso il suo «spirito di ammirazione per un terra che ci riconcilia con le idee di ordine, qualità della vita, pulizia e sana concezione di comunità. Se non investiamo in ricerca – ha aggiunto – non investiamo nel nostro futuro». Il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, anch’egli alla presentazione, da parte sua ha definito la Convention Telethon «una delle iniziative più importanti fra quelle che hanno sede in Trentino. Siamo fieri di essere partner di questa esperienza perché sappiamo quanto sia determinante l’attività scientifica svolta da Telethon per la vita di tante persone. Il Trentino è un territorio che investe da sempre in ricerca e siamo convinti della necessità di ribadire, anche con iniziative come questa, le ragioni degli sforzi che vengono fatti in questo campo, che rappresentano, come detto dal presi- dente Montezemolo, una delle vie principali per costruire il nostro futuro. Telethon rappresenta un esempio importantissimo per tutto il mondo scientifico e il Trentino cerca di essere all’altezza delle aspettative generate da questo appuntamento. Oltre ad ospitare il congresso, stiamo chiudendo un bando per la costituzione di tre gruppi di ricerca assieme al Cibio, il Centro di biologia integrata dell’Università di Trento, su altrettanti progetti concernenti le malattie rare. Inoltre la dottoressa Francesca Pasinelli, direttore generale di Telethon, è membro del Cda della Fondazione Kessler, e questo rappresenta un altro legame importante. Siamo certi che per numeri e qualità dei progetti questa Convention segnerà una tappa significativa sul percorso di Telethon e ci aiuterà a rimettere al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica gli investimenti in ricerca». III Un milione di euro La location trentina per la sedicesima convention scientifica della Fondazione non è stata una scelta causale. La Provincia, infatti, ha sostenuto con 1 milione di euro le “carriere” di due ricercatori che saranno selezionati il prossimo 20 giugno e porteranno avanti un progetto di ricerca presso il Cibio dell’Università di Trento, diretto dal professor Alessandro Quattrone. Montezemolo ha ricordato I NUMERI DAL 1990 A OGGI Totale dei finanziamenti destinati alla ricerca: € 326.688.915 Impiego delle risorse: •76% in attività di ricerca •24% costi di gestione e raccolta Totale dei progetti di ricerca finanziati: 2.266 Totale delle malattie genetiche studiate: 454 Totale dei ricercatori che hanno meritato un finanziamento: 1.427 di cui: •78 presso gli istituti Telethon •1.349 presso istituti esterni (università, ospedali, CNR, IRCCS, ecc.) Totale delle pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali: 7.753 Fonte: Telethon Francesca Pasinelli, direttore generale di Telethon con Luca Cordero di Montezemolo e Lorenzo Dellai. l’importanza della meritocrazia in questo settore. «Chi è più bravo, capace e generoso deve essere premiato», ha detto. Intanto l’attività di ricerca sostenuta da Telethon sta dando i primi frutti. Ci sono applicazioni terapeutiche e un importante accordo con la multinazionale farmaceutica Glaxo Smith Kline che danno speranza a migliaia di pazienti in tutto il mondo. Come Federico Brugnoli, trentino di 23 anni, che nel 2008 ha scoperto di essere affetto da una sindrome rara che colpisce i tessuti connettivi, in particolar modo le arterie, e necessita di frequenti interventi chirurgici. «Senza l’impegno di una ricercatrice Telethon, ora non sarei qua», la sua testimonianza. Proprio per questo le parole chiave della convention sono «Creatività, eccellenza, impegno». Parole che devono diventare azioni concrete per dare un futuro a chi deve fare i conti, giorno dopo giorno, con malattie rare e degenerative. III il Trentino • Marzo 24 Eccoli, i nativi digitali Gli adolescenti e le nuove tecnologie V engono definiti “nativi digitali” perché appartengono alla prima generazione nata e cresciuta nell’era di computer, e-mail e telefoni cellulari, ma cosa sappiamo veramente di come gli adolescenti di oggi usano le nuove tecnologie? di Viviana Lupi L’indagine realizzata da Silvia Gherardi e Manuela Perrotta del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento nell’ambito del progetto “LiveMemories”, coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler e finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, ha permesso di sfatare alcuni pregiudizi che vorrebbero i ragazzi passare molto tempo davanti al PC sacrificando amicizie e altri interessi. I risultati dello studio che ha coinvolto 852 studenti delle scuole superiori del Trentino sono stati Per saperne di più illustrati nello scorso febbraio Il servizio video presso il Centro sull’iniziativa è Servizi Culturali disponibile sul sito S. Chiara di Trendella FBK all’indirizzo to. All’appuntawww.fbk.eu, oppure mento, dedicato scaricabile su Youtube: ai ragazzi delle www.youtube.com/ scuole che hanno ComunicazioneFBK partecipato al progetto, sono intervenute le autrici dell’indagine con Bernardo Magnini, responsabile di “LiveMemories”, Micaela Vettori (Area Innovazione FBK) e l’artista Moni Ovadia. Ai ragazzi era stato chiesto di rispondere a un questionario con domande sui loro stili di vita, sulle loro abitudini e sull’influenza che le nuove tecnologie hanno sul modo di socializzare e di comunicare nella vita quotidiana. Sono state selezionate 51 classi distribuite tra gli istituti partecipanti: i Licei Galilei di Trento, Rosmini di Rovereto e Russel di Cles; gli Istituti tecnici industriali Buonarroti di Trento e Marconi di Rovereto e l’Istituto professionale Don Milani di Rovereto; i Centri di formazione professionale Canossa di Trento e Barelli di Rovereto e gli ENAIP di Cles, Riva del Garda e Borgo Valsugana. Di seguito la sintesi dei risultati. III Chi sono? Degli 852 studenti partecipanti il 59% sono maschi ed il 41% femmine, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, frequentanti principalmente la terza e la quarta classe (rispettivamente il 56% e il 28,2% del campione). Il 29,8% proveniva da Licei; il 29,9% da Istituti tecnici e professionali; ed il restante 40,3% da Centri di formazione professionale. Dando un rapido sguardo agli interessi dei giovani trentini per il tempo libero si nota che la connettività è al vertice: “Navigare su Internet” si colloca infatti in terza posizione (57,2%), dopo la frequentazione di amici e conoscenti (78,1%) e la passione per la musica (70,5%). L’associazionismo sportivo resta, invece, quello con la più alta partecipazione (42,2%), seguito da quello legato ad attività di volontariato (23,3%) e dalla partecipazione a gruppi musicali, cori e bande cittadine (15,8%). Moni Ovadia alla presentazione del progetto “Live-Memories”. III Come usano Internet? 11 anni è l’età media in cui si impara ad usare un computer. Quasi la totalità dei giovani trentini (93,3%) ha ormai una connessione a casa, utilizzata con regolarità anche dalle loro famiglie: il 70,4% degli studenti hanno fratelli o sorelle che usano Internet a casa, il 57,9% padri e il 47,3% madri. L’uso del computer appare una pratica solitaria: nel 77,4% dei casi i ragazzi sono soli quando usano un PC, e nel 73,7% hanno anche imparato ad usarlo da soli. Eppure la socializzazione è uno degli elementi chiave nell’uso che essi fanno della rete e delle nuove tecnologie: il 63,4% degli intervistati usa Internet per scambiare messaggi in chat o instant messaging almeno una volta alla settimana. La presenza di Internet nella vita dei giovanissimi sembra diventare sempre più centrale anche rispetto alle modalità con cui si fanno nuove amicizie. Ad esempio, sebbene la maggioranza degli intervistati abbia conosciuto nuovi amici in modi prevalentemente tradizionali nell’ultimo anno (63,6% tramite amici comuni; il 57,9% a scuola; ed il 46,8% in giro – es. parco, bar, per strada), il 19,3% dei ragazzi ha fatto nuove amicizie anche on-line. Troviamo una situazione simile in risposta alla domanda “dove ti trovi solitamente con i tuoi amici”, a cui il 63,1% degli studenti ha risposto “a casa di qualcuno”, il 61,9% il Trentino • Marzo 25 “bar/pub”, il 32,4% “al parco”, il 29% “centro storico/piazza”, e il 26,55% “su Internet”. Infine, dato impensabile fino a pochi anni fa, Internet ha superato il telefono come modo preferito dagli adolescenti per scambiarsi confidenze (rispettivamente 6,2% contro il 5,4%); sebbene il 79,9% preferisca ancora farlo di persona. Nonostante il cellulare sia uno strumento fondamentale nella vita dei ragazzi (solo l’1,3% non ne possiede uno personale, mentre il 17% ne ha più di uno), infatti, lo usano poco per telefonare (fanno in media solo una telefonata al giorno) e moltissimo per inviare SMS (in media 53 al giorno). III Nuovi consumi culturali Ascoltare musica rimane il principale interesse degli adolescenti: il 77,2% lo fa tutti i giorni, mentre si arriva al 95% considerando chi lo fa almeno una volta alla settimana. Televisione ed Internet condividono invece il secondo posto tra le attività più gettonate: la TV ha ancora un piccolissimo vantaggio, dato che la guardano tutti i giorni il 61,9% dei ragazzi, mentre si connettono con la stessa frequenza il 59,5% di loro. Considerando, però, quelli che fanno queste due attività con una frequenza almeno settimanale il vantaggio si inverte: si connette ad Internet almeno una volta alla settimana il 90,4% degli adolescenti, mentre guarda la TV l’89,1%. È interessante notare, inoltre, che se navigare su Internet è un’attività che si svolge prevalentemente da soli (solo l’1,2% degli adolescenti naviga insieme ai familiari e il 3,3% con gli amici), guardare la TV è diventata un’attività prevalentemente familiare (il 34,1% dei ragazzi guarda la TV con la famiglia, mentre solo il 14,3% fa questa attività da solo). Per quanto riguarda i libri il 73,8% degli studenti ne ha letto almeno uno (esclusi quelli scolastici) nell’ultimo anno e nel 24% dei casi più di cinque. Il libro cartaceo viene ancora preferito per studiare dal 53,2% degli studenti, mentre è solo il 9,9% a preferire testi digitali. III I social network Facebook è il social network per eccellenza: l’82% degli studenti è iscritto e più della metà (il 51,1%) lo frequenta quotidianamente. Tutte le altre opzioni proposte (tra cui Badoo, Anobii, CouchSerfing, Friendster, etc.), invece, hanno raggiunto percentuali di non iscritti superiori all’80%. Non fanno eccezione Twitter e MySpace (rispettivamente l’81,4% e il 78,01% di non iscritti), nonostante siano molto conosciuti e diffusi a livello mediatico. Al contrario, il secondo social network più frequentato dagli studenti trentini è Netlog, a cui è iscritto il 35,7% di loro (anche se solo il 9% vi accede effettivamente almeno una volta alla settimana). I social network vengono utilizzati principalmente per tenersi in contatto, per condividere immagini, musica, filmati e per dare appuntamento agli amici (rispettivamente il 73,8%, il 50,8% e il 50,5% degli intervistati dichiara di usarli almeno una volta alla settimana per queste ragioni). I rischi percepiti rispetto all’uso dei social network sono scarsi: il 49,6% ritiene che il maggiore pericolo sia la perdita di tempo, mentre è poco sentito dagli adolescenti il tema della privacy, come mostrano anche le alte percentuali di intervistati che hanno profili pubblici o parzialmente pubblici (il 40,7%). Solo il 30,5% dei ragazzi cancella il proprio profilo da social network che non frequenta più, mentre il 21,6% lo fa solo occasionalmente e il 24,8% non lo cancella affatto. III Memorie del futuro Alla fine del questionario è stato chiesto agli studenti di scegliere cosa mettere su un sito web che fosse visibile solo nel 2050 come ricordi per il futuro: la prima scelta con il 65,4% delle preferenze è stata la musica, seguita da fotografie scattate da sé (64%), film (41,3%), immagini prese da altri (39,1%) e testi prodotti da sé (lettere, racconti, appunti, etc.) (30,5%). Inoltre, chiedendo loro di immaginare cosa avrebbero fatto su Internet in futuro la risposta più gettonata con il 45,3% delle preferenze è stata «condividerò con altri immagini, musica, o filmati», contro il 16,8% di quelli che pensano di costruire un sito web e l’11% di coloro che hanno optato per la possibilità di iscriversi ad un social network. Che la chiave del successo di questi ultimi sia proprio la possibilità di condividere “ricordi materiali”, oltre che quella di comunicare? III internet http://memorieperilfuturo.splinder.com/ Informazioni sul progetto LiveMemories: http://www.livememories.org/Home.as http://www.fbk.eu/it/news/natividigitali Sì, servizio civile il Trentino • Marzo 27 120 giovani “arruolati” con i nuovi strumenti C on due distinti provvedimenti la giunta provinciale ha di recente approvato il Piano provinciale del Servizio Civile per il periodo 2011-2013, nonché un documento intitolato “Invito a proporre”, che contiene le caratteristiche e le modalità per la redazione e la presentazione dei progetti di Servizio Civile della durata di dodici mesi, denominati “Un anno per ES.SER.CI”, unitamente ai criteri per la selezione e l’approvazione dei progetti. La Provincia autonoma di Trento, quindi, ha ora a disposizione nuovi strumenti per gestire il settore del Servizio Civile con maggiore autonomia rispetto alla gestione operata sin qui dal governo. Si vuole, in definitiva, tutelare un sistema che sinora ha prodotto qualità, che si è consolidato nel tempo e che ha cercato di aumentare la qualità dei progetti. La maggior autonomia gestionale punta non solo a produrre eccellenza, ma anche a mettere a disposizione del Servizio Civile fondi sufficienti per far fronte alle richieste. Un problema di cifre (grazie a questi nuovi strumenti altri 120 giovani andranno a breve ad aggiungersi agli 80 già avviati al Servizio Civile), ma anche un problema di progetti: quelli di qualità non saranno penalizzati dalla scarsità di risorse statali, perché potranno contare su risorse provinciali. Il Servizio Civile della Provincia autonoma di Trento è finalizzato al raggiungimento di numerosi obiettivi: • favorire la realizzazione dei principi costituzionali di solidarietà sociale; • favorire lo sviluppo di una cittadinan- • • • • • za attiva nel rispetto e nella valorizzazione dei principi di uguaglianza, democraticità, tolleranza, pari opportunità e solidarietà sociale; valorizzare le forme di cittadinanza attiva dei giovani con l’esperienza diretta in uno specifico settore di intervento; promuovere il senso di appartenenza alla comunità provinciale, nazionale e internazionale, sviluppando interventi di integrazione e coesione sociale; promuovere la solidarietà e la cooperazione con particolare riguardo alla tutela dei diritti sociali, ai servizi alla persona, allo sviluppo della sensibilità intergenerazionale e all’educazione alla pace tra i popoli; partecipare alla salvaguardia e alla tutela del patrimonio ambientale, storicoartistico, culturale e della protezione civile; promuovere e sostenere la formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani mediante attività svolta anche in enti e amministrazioni operanti all’estero; • incentivare settori e azioni innovativi per lo sviluppo di una cultura della pace e dello sviluppo sostenibile; • collaborare con l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, con altre istituzioni regionali, nazionali o internazionali che condividano i principi ai quali è ispirato il servizio civile provinciale, per armonizzare e potenziarne gli interventi. Lo strumento essenziale per concretizzare le finalità del Servizio Civile – che ha anche coniato il brand ES.SER.CI, e cioè Esperienze Servizio Civile – è la partecipazione diretta dei giovani a progetti di utilità sociale attraverso i quali esercitare in prima persona la cittadinanza attiva. Gli enti e le organizzazioni, invece, che elaborano e realizzano i progetti, con il coinvolgimento dei giovani, sono iscritti ad un apposito albo. Il Piano Provinciale approvato contiene le linee guida, gli indirizzi e gli obiettivi da promuovere e realizzare; gli interventi da realizzare e priorità degli stessi; gli standard, i criteri e le modalità di presentazione dei progetti da parte degli enti e organizzazioni iscritti all’albo; le modalità di gestione del fondo provinciale per il Servizio Civile; i criteri e le modalità di determinazione del numero di giovani da impegnare in progetti di Servizio Civile provinciale, nei limiti della disponibilità finanziaria del fondo. III il Trentino • Marzo 28 Reti Fibra INNOVAZIONE DIGITALE COMUNICAZIONE Così il Trentino e l’Europa camminano in direzione NGN “V erso le reti NGN in Europa, Italia e Trentino”, questo il tema del convegno che si è tenuto a Trento lo scorso 11 febbraio 2011 presso la Facoltà di Giurisprudenza. Il convegno, che ha visto una buona affluenza di pubblico, rientra nell’iniziativa “Trentino in Rete” coordinata dal Servizio Reti e Telecomunicazioni della Provincia autonoma di Trento ed è stato organizzato in collaborazione con la società di sistema Trentino Network, il Centro di Ricerca Create-Net ed Open Gate Italia. di Lorena Benedetti La posa della fibra ottica. Paolo Simonetti, dirigente del Servizio Reti e Telecomunicazioni della Provincia autonoma di Trento, ha aperto i lavori sottolineando quanto già messo in campo in tema di connettività. In particolare il progetto di dorsale che vede, in via di completamento, gli 800 km di fibra ottica e la realizzazione di 767 impianti per la connessione wireless che coprono il territorio trentino non raggiunto da altre tecnologie. Il tema delle reti NGN e quindi, della banda ultra larga, non è indirizzato solamente agli addetti del settore, ma ha un forte impatto sociale ed economico, come sottolineato da Alessandro Zorer di Create Net. Questo evidenzia l’importanza del coinvolgimento di tutti gli attori del sistema. È necessario quindi per gli Enti Locali affrontare il problema ragionando con un’ottica diversa e soprattutto dialogando con chi si occupa degli altri aspetti: scientifici, regolamentari e di business. Vi è una forte necessità di imparare e condividere le esperienze con chi ha già affrontato il problema investendo nelle reti di nuova generazione, spinti anche dal valore aggiunto che esse possono portare a livello economico, sociale e di miglioramento qualitativo della vita. Nel mondo i paesi che hanno maggiore diffusione delle reti di nuova ge- nerazione sono quelli che hanno fatto più investimenti nel settore e che sono favoriti dalla conformazione geologica del territorio. A livello europeo può sorprendere che il primo paese ad essersi lanciato in questo nuovo settore sia stata la Lituania, dando vita ad un ampio mercato, al contrario di quanto messo in campo da altri paesi europei con maggiore crescita economica. La maggiore difficoltà consiste nel fatto che i costi per la sola infrastrutturazione per ogni utente si aggirano attorno ai 1.200 euro, ma possono salire in modo significativo nei territori più disagiati. Una sfida, questa, che risulta troppo grande per il solo mercato privato e che deve quindi essere supportata dal settore pubblico, sia negli investimenti che nella gestione della comunicazione verso il cittadino, che deve essere ascoltato nelle sue necessità ed accompagnato nel cambiamento verso la tecnologia del futuro. Gli investimenti quindi, hanno un ruolo fondamentale nella diffusione della banda ultra larga, ma non è da sottovalutare l’importanza del messaggio che arriva ai cittadini. Messaggio che deve essere in grado di guidare l’utente verso le nuove tecnologie, evidenziandone i vantaggi. La fibra può migliorare i servizi già attivi sulla rete e promette di fornirli a tutti gli utenti contemporaneamente. Concetto questo che sta molto a cuore ai cittadini, basti pensare alla forte crescita di necessità di upload e download sulla rete. La creazione delle infrastrutture è l’elemento abilitante alla diffusione dei servizi. Elemento che deve essere accompagnato dall’alfabetizzazione degli utenti, indirizzata non solamente alle scuole, ma anche agli imprenditori (che molto spesso non sanno come utilizzare le nuove tecnologie), ai manager, agli impiegati e ai pensionati. La necessità di avere sempre più banda a disposizione cresce di pari passo con l’introduzione di nuovi strumenti quali, ad esempio, le appli- cazioni on demand, IP TV ecc. Infatti, il numero di applicazioni che generano traffico sulla rete è in forte aumento e di conseguenza anche la necessità del cittadino di avere a disposizione sempre più banda. L’obiettivo è portare i cittadini europei ad avere 100Mbps di connettività entro il 2020. Per fare questo è necessario avere alla base una solida regolamentazione del settore che sia in grado di garantire sicurezza agli investitori. Garanzia per gli investitori, quindi, supportati da una regolamentazione uniforme a livello europeo, ma anche garanzia per i cittadini attraverso la creazione di un unico mercato digitale che preveda un controllo dei prezzi. In questi giorni si sta discutendo il quadro di regole che l’autorità AGCOM intende dare agli operatori del sistema, come evidenziato da Antonio Perrucci. Una delle attività meno note svolte dall’autorità è quella di valutare le proposte fatte dalle Pubbliche Amministrazioni sparse sul territorio nazionale, stabilendo delle regole da dare ai soggetti che si aggiudicheranno gli appalti. Questo per garantire lo sviluppo delle reti NGN in un contesto concorrenziale, evitando il crearsi di situazione di monopolio della rete. Per questo motivo l’AGCOM sta predisponendo un quadro regolamentare (a cui dovranno far seguito i regolamenti attuativi) che dovrà tener conto di alcuni aspetti fondamentali in grado di dare una disciplina al settore, senza peraltro pregiudicarne lo sviluppo. Sviluppo che potrà essere garantito con misure volte a favorire il co-investimento tra il settore pubblico e quello privato e che prenda in considerazione il riconoscimento di un premio al rischio per gli investimenti privati effettuati in contesti dove non è presente una domanda significativa o in aree a bassa profittabilità. Si deve porre una particolare attenzione alla disciplina del passaggio dal rame alla fibra per non annullare i progressi già ottenuti, in termini di concorrenza, sulla rete in rame. Il settore pubblico, quindi, ha il compito di favorire la parte di infrastruttura della rete, lasciando agli operatori delle telecomunicazioni la differenziazione dei servizi presenti sulla rete. Anche la Provincia autonoma di Trento, come sottolineato da Sergio Bettotti – Dirigente Generale del Dipartimento innovazione, ricerca e ICT – continuerà ad investire nel settore della banda larga, mirando a raggiungere ogni area del territorio. L’obiettivo è quello di concludere il progetto di infrastrutturazione del territorio entro il 2018, grazie anche al recente accordo siglato con Telecom Italia. La Tavola rotonda, guidata da Laura Rovizzi di Open Gate Italia, ha messo a confronto esponenti e referenti di diverse regioni italiane che si sono attivate per la promozione delle reti NGN. La discussione ha individuato nel superamento del digital divide il maggiore problema da affrontare per le Pubbliche Amministrazioni. Problema che può essere superato attraverso gli investimenti effettuati da parte di operatori privati. La giornata si è conclusa con l’intervento di Nicola D’angelo di AGCOM che ha sottolineato quanto le nuove tecnologie siano entrate a far parte della nostra quotidianità; basti pensare che almeno un componente per famiglia è iscritto, e quindi utilizza, una piattaforma social network. Le testimonianze portate fanno capire l’importanza del territorio, che diventa la leva principale per lo sviluppo delle reti di nuova generazione. È fondamentale riuscire a sviluppare un modello elastico di progetto di finanza che guidi il rapporto tra pubblico e privato. Modello che possa regolamentare il settore, senza impedirne lo sviluppo, che riesca a mantenere livelli di concorrenza adeguati e che non sottovaluti l’importanza dell’inclusione sociale. L’autorità garante farà la sua parte in questo processo, ma il carattere regolatorio è solamente uno degli aspetti di questo progetto che vede come attori principali le Pubbliche Amministrazioni e le imprese, cioè coloro che hanno la possibilità di agire sulla domanda di nuovi servizi e quindi creare un clima favorevole agli investimenti. III il Trentino • Marzo 30 Le Dolomiti in 3d Le Tre Cime di Lavaredo in modello digitale U n modello digitale 3D ad altissima definizione per riprodurre la complessa geometria delle spettacolari Tre Cime di Lavaredo nelle Dolomiti. La sfida tecnologica, in grado di far scrivere una pagina nuova nel mondo delle rappresentazioni geografiche, è stata intrapresa dai ricercatori della Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento che per il progetto hanno lavorato in collaborazione con il Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Pavia e con le aziende tecnologiche HELICA, GEXCEL e CODEVINTEC. La Per saperne di più parte relativa al primo caso http://3dom.fbk.eu studio, svolta http://scienze.unipv.it nell’ambito del progetto http://geoserver.unipv.it/ “Peaks-3D” che 3cimedilavaredo/ terminerà nel http://helica.it 2012, è stata http://gexcel.it completata ed www.codevintec.it ora è già a disposizione il modello 3D foto-realistico delle Tre Cime di Lavaredo. Per raggiungere l’obiettivo i ricercatori si sono serviti di fotocamere digitali e di laser scanner 3D, effettuando riprese e rilievi da terra, ma anche da un elicottero. Infine, hanno integrato l’immensa mole di dati 3D acquisita con un potente software che ha permesso di generare il modello tridimensionale finale. «Grazie al modello 3D – spiega Fabio Remondino, responsabile dell’Unità di ricerca 3DOM (3D Optical Metrology) della FBK – sarà possibile effettuare detdi Viviana Lupi tagliate analisi geologiche e geomorfologiche, anche per definire opportune misure di protezione ambientale delle Dolomiti. Ulteriori applicazioni possono inoltre spaziare nei settori della didattica, della realtà virtuale e del turismo. Si pensi, solo per fare un esempio, alla possibilità di visualizzare tridimensionalmente le vie d’arrampicata». III Le premesse L’obiettivo del progetto “Peaks-3D” è lo studio di soluzioni tecniche di rilievo 3D in grado di superare i limiti delle classiche rappresentazioni geografiche bi-dimensionali che, per quanto riguarda i complessi montuosi, risultano spesso parziali o di bassa risoluzione. Le Tre Cime di Lavaredo, collocate tra le province di Belluno e Bolzano e parte delle Dolomiti (patrimonio mondiale dell’UNESCO dal luglio 2009), sono state scelte come primo caso di studio del progetto grazie alla presenza di pareti verticali di quasi 600 metri di dislivello e di una complessità morfologica fatta di torri monolitiche, creste, pinnacoli e forcelle. III La campagna di rilievo Il rilievo 3D delle Tre Cime di Lavaredo è stato realizzato in un primo momento usando immagini aeree acquisite in modo tradizionale. Purtroppo le immagini a disposizione (anno 2004, scala 1:20000) non hanno consentito di ricostruire correttamente in 3D le pareti verticali. Pertanto è stato realizzato, grazie all’azienda HELICA, un rilievo da elicottero con laser scanner obliquo, al fine di rilevare anche le pareti verticali, facendo una sorta di gigantesca scansione laser delle rocce. Infine, per ricostruire le zone occluse alla vista aerea, e per documentare con maggior dettaglio (5 cm) alcune aree di particolare interesse geologico, sono stati effettuati rilievi terrestri tramite un laser scanner. Visto il peso e l’ingombro della strumentazione laser, le campagne di rilievo terrestre hanno richiesto anche l’impiego di alcuni muli per il trasporto in alta quota. III Il modello 3D delle Tre Cime Al termine delle campagne di rilievo aereo e terrestre, i ricercatori della FBK, hanno elaborato e integrato l’immensa mole di dati raccolti per la creazione di un modello geometrico digitale. Infine, per produrre un modello 3D foto-realistico, alcune immagini sono state proiettate sul modello geometrico così da ottenere una replica digitale corrispondente alla realtà. III Le applicazioni Il modello geometrico 3D delle Tre Cime di Lavaredo è ora a disposizione per ulteriori studi geomorfologici, stratigrafici e per il monitoraggio di quest’area delle Dolomiti, al fine di tenere sotto controllo la stabilità delle pareti e l’evoluzione del paesaggio, determinata anche dai cambiamenti climatici. È possibile inoltre la realizzazione di scenografie e di animazioni per scopi didattici e per applicazioni di realtà virtuale. È stata tra l’altro ottenuta la visualizzazione in 3D delle vie d’ascesa utilizzate in ambito alpinistico. III Per il programma completo: www.trentinocultura.net il Trentino • Marzo 32 NUOVA LUCE PER il CAMIN NERO È stata restituita al suo pieno splendore la Camera del Camin Nero attraverso un complesso lavoro di restauro curato dalla Soprintendenza provinciale per i Beni storicoartistici. Nel mese di febbraio si è tenuta l’inaugurazione di questo gioiello affrescato, collocato nella parte rinascimentale del Castello del Buonconsiglio e costruita all’epoca del principe vescovo Bernardo Clesio (XVI sec.). L’intervento, diretto da Claudio Strocchi, è durato quindici mesi per un costo complessivo di 154.000 euro. Restaurati gli affreschi Sotto: Dosso e Battista Dossi, 1532, la Fortezza con leone, particolare della volta. Un caminetto dai riflessi d’oro i s s o D dei o l l e t s a C al «In faccia fabbricato evvi un camino, che quando’l foco gli rende la luce, come una gioia oriental riluce», scriveva in versi il medicobotanico Pietro Andrea Mattioli nel 1500. La Camera del Camin Nero deve infatti il suo nome ad un grande caminetto che, un tempo, accendeva di riflessi l’oro utilizzato nelle decorazioni. Oggi del camino rimane solo la ricostruzione eseguita dal soprintendente Giuseppe Gerola nel 1927, mentre i decori hanno riacquistato nuova luce grazie all’intervento di pulitura che ha permesso di eliminare dal soffitto tutte le sostanze sovrammesse nel corso del tempo. Gli affreschi, che presentano raffigurazioni di carattere profano, furono realizzati nella prima metà del Cinquecento dai fratelli Dosso e Battista Dossi, celebri artisti della corte estense di Ferrara, mentre gli stucchi furono eseguiti da maestranze mantovane. 33 il Trentino • Marzo Dosso e Battista Dossi, 1532, putto che gioca, particolare dell’oculo centrale della volta. il Trentino • Marzo 34 Ragazzi in montagna Il progetto con la SAT delle Politiche giovanili S arà la SAT, la Società degli alpinisti tridentini, ad organizzare e realizzare il progetto formativo “Miti e leggende della montagna”. Il progetto nasce nell’ambito del Fondo per le politiche giovanili ed è stato approvato poche settimane fa dalla Giunta provinciale. Grazie a questo progetto – impegno di spesa di 30 mila euro – si faranno 70 escursioni, giornaliere o della durata di più giorni, da realizzarsi nel periodo tra maggio ed ottobre 2011, rivolte a gruppi di massimo 25 ragazzi ciascuno per escursione (per un totale di circa 1750 ragazzi), di età compresa tra gli 8 ed i 17 anni. Ricordiamo che il Fondo per le politiche giovanili promuove azioni positive a favore dell’infanzia, dell’adolescenza, dei giovani e delle loro famiglie, per l’esercizio dei diritti civili fondamentali, per prevenire i fenomeni di disagio sociale e per favorire lo sviluppo delle potenzialità personali 70 escursioni nonché del benessere e qualità della vita dei per 1750 della giovani. ragazzi E il Programma di sviluptra gli 8 po provinciale per la XIV legislatura, in particolare e i 17 anni nell’ambito “capitale sociale”, prevede anche di puntare sulle opportunità di crescita della personalità dei giovani attraverso esperienze di solidarietà (come il Servizio Civile Volontario) o attraverso la conoscenza e la frequentazione dell’ambiente montano. Ed è a quest’ultimo ambito che fa riferimento il progetto che verrà realizzato dalla SAT. Si intende infatti promuovere percorsi di formazione extra-scolastica che concorrano alla crescita individuale e sociale dei ragazzi a partire dai loro interessi. Lo si fa con la promozione di esperienze associative continuative che consentano ai giovani di acquisire modelli operativi e metodi per costruire abilità e competenze da utilizzare in situazioni diverse e facendo esperienza significativa di strutturazione dell’identità. Si vuole sviluppare nei giovani la conoscenza del territorio montano trentino attraverso un percorso tanto escursionistico quanto I numeri Foto tratte dal libro Emozioni in cammino di Paolo Liserre e Marco Matteotti (Sez. sat Riva del Garda). didattico, per far conoscere ai ragazzi i miti e le leggende della tradizione popolare montana, per spiegare l’esistenza di una cima, di un ghiacciaio o semplicemente di una determinata toponomastica. Il progetto punta a stimolare i giovani al rispetto, alla salvaguardia e alla trasmissione di generazione in generazione di memorie collettive orali, ormai in parte dimenticate; nonché a far riscoprire ai giovani il significato della solidarietà, del riconoscimento dell’altro, della condivisione e dello scambio reciproco, che sono alla base di ogni esperienza di alpinismo. Queste attività richiedono competenze specializzate che esulano dai vari compiti d’istituto affidati alle strutture provinciali, e quindi ci si trova nella necessità di ricorrere all’apporto di un qualificato soggetto esterno, individuato nella SAT, Società degli alpinisti tridentini, che risulta idonea in quanto in possesso dei necessari requisiti di esperienza, specializzazione e competenza professionale. III Ja, 160 pagine La rivista dell’Automobil Club tedesco dedica un numero speciale al Trentino C ontinua la collaborazione tra Trentino e Adac, l’Automobil Club tedesco che vanta ben 17 milioni di soci in Germania. A febbraio è stato pubblicato un volume monografico della collana Adac Reisemagazin, rivista numero uno in Germania (sia come numero di lettori sia come tiratura) per quanto riguarda i periodici dedicati ai viaggi. Diversi i temi trattati nelle 160 pagine del monografico, presentato ufficialmente presso la “sala Belli” della Provincia autonoma di Trento alla presenza dei curatori della pubblicazione, Trentino Marketing e appunto Adac. In particolare il caporedattore dell’Adac Reisemagazin Niclas Müller ha sottolineato l’unicità del Trentino, un territorio alpino ma che allo stesso tempo racchiude una serie di peculiarità tipicamente italiane. La pubblicazione offre un’ampia panoramica sulle eccellenze della provincia, dai testimonial trentini alla cultura e alle tradizioni della nostra terra, il Trentino • Marzo 35 dall’enogastronomia tipica alle strutture ricettive, dai parchi naturali alle innumerevoli proposte per la pratica dello sport all’aria aperta, passando per laghi, castelli, offerte di vacanze invernali, minoranze linguistiche e molto altro, tra cui il ritiro estivo del FC Bayern sul Garda Trentino. Una serie di approfondimenti che per il vasto pubblico tedesco sarà una sorta di consiglio a passare le vacanze nel nostro territorio. 170 mila le copie previste, delle quali il 70% spedite in abbonamento. I lettori sono ben 2,2 milioni, come quelli di un quotidiano a tiratura nazionale. Al Trentino è stato dedicato il secondo numero dell’anno, ovvero l’uscita di marzo/ aprile, che solitamente è la più letta vista la vicopie cinanza della stagione estiva. Al monografico si la guida Adac affianca poi un blog, che dalle Dolomiti contiene filmati e diari di bordo online a cura dei al Garda viaggiatori che visitano il Trentino, oltre al link che rimanda direttamente al portale turistico www.visittrentino.it. Quest’iniziativa si inserisce in un più ampio ventaglio di collaborazioni tra Adac e Trentino in Germania, il primo mercato estero per il nostro territorio. Nel giugno scorso, ad esempio, è stata pubblicata in 55 mila copie la prima guida Adac “serie gialla” dedicata interamente al territorio dalle Dolomiti al Garda, venduta e distribuita nelle librerie e nei punti vendita dell’Automobil Club tedesco e munita di cartina del Trentino. Nel mese scorso è stata poi stampata la guida “serie blu”, analoga alla precedente ma senza cartina e direttamente prodotta dall’Adac a differenza della “gialla”, che era frutto di una compartecipazione con Trentino Marketing. Un’altra novità del 2011 sarà la guida interamente dedicata all’escursionismo, anche questa pubblicata direttamente da Adac, la cui uscita è prevista per il prossimo agosto. Per quanto riguarda il mototurismo, è stata prodotta in 100 mila copie una cartina del Trentino. III 55mila Al Trentino il coordinamento della “Rete delle Regioni” R ilanciare le politiche di sviluppo sostenibile per la regione alpina, rivendicare il ruolo delle regioni nella definizione delle politiche alpine, sottolineare l’importanza della collaborazione e del coordinamento fra le regioni nel quadro della Convenzione delle Alpi e chiedere una rappresentanza permanente all’interno della stessa: sono questi in sintesi i contenuti del documento approvato dalla Conferenza delle Regioni Alpine, riunita l’8 marzo scorso a Brdo pri Kranju, in Slovenia. di Lorenzo Rotondi L’appuntamento è avvenuto in concomitanza con l’XI Conferenza delle Alpi, con la seduta del Comitato permanente della Convenzione delle Alpi e con la riunione dei ministri degli otto Stati alpini che aderiscono alla Convenzione. Le regioni alpine insomma, come dirette rappresentanti delle popolazioni che vivono sulle Alpi, vogliono avere un ruolo primario nella definizione delle politiche alpine e s’impegnano a collaborare e scambiarsi informazioni 8 gli stati alpini e buone prache aderiscono tiche. In Sloè stata alla Convenzione venia formalizzata la creazione della Rete delle Regioni il cui coordinamento, nella fase di avvio, è stato assegnato alla Provincia autonoma di Trento con il supporto del Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi. Ai lavori ha partecipato l’assessore alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco Panizza (nella foto in alto con il ministro all’ambiente della Slovenia, Roko Zarnic), che è intervenuto anche all’XI I numeri Conferenza delle Alpi in rappresentanza proprio della Rete delle Regioni alpine. La presidenza della Convenzione delle Alpi è passata alla Svizzera. L’assessore Panizza ha già avviato i primi contatti con la presidenza svizzera per definire i passaggi operativi della collaborazione. «È importante – ha detto l’assessore Panizza durante la riunione con i rappresentanti delle regioni – che gli enti territoriali abbiano una posizione comune nell’ambito delle politiche di attuazione della Convenzione delle Alpi, che è un accordo tra Stati. Oggi gettiamo le basi per individuare un metodo di lavoro e un insieme di temi su cui lavorare per il futuro delle Alpi. C’è bisogno di una rappresentanza comune per rapportarsi con gli Stati in maniera autorevole e il più possibile unitaria. Oggi, per la prima volta, la Rete delle Regioni incontra ufficialmente la Conferenza delle Alpi e i ministri degli Stati che aderiscono alla Convenzione. È un passaggio importante che ci impegna ad allargare all’interno di tutte le regioni dell’arco alpino la condivisione di questo progetto di collaborazione. La Convenzione delle Alpi è uno strumento fondamentale per definire le politiche che interessano l’arco alpino. Il Trentino, che si trova proprio nel mezzo di questo territorio, vuole avere un ruolo da protagonista in questo processo che consideriamo estremamente importante. Adesso ci metteremo al lavoro su temi molto concreti, come concreto è stato il dibattito oggi. Sono soddisfatto perché al di là del contenuto del documento è emersa oggi la volontà di operare per dare il nostro contributo alla traduzione nei fatti della Convenzione delle Alpi». III vent’anni La Convenzione delle Alpi è stata sottoscritta nel 1991 a Salisburgo. È un accordo internazionale fra gli otto stati il cui territorio rientra nelle Alpi (Francia, Italia, Principato di Monaco, Svizzera, Liechtenstein, Austria, Germania, Slovenia). Il trattato prevede 12 temi principali, per 8 dei quali sono stati firmati appositi protocolli che vedono la partecipazione degli enti locali quali rappresentanti della popolazione che vive nelle Alpi. I protocolli su agricoltura, energia, turismo e difesa del suolo sono stati ratificati dall’Unione Europea. Nel 2011 la Convenzione festeggia quindi i suoi primi venti anni. L’incontro in Slovenia ha offerto ai ministri dei diversi stati l’opportunità di fare il punto su quanto realizzato e sulle sfide per il futuro. Cambiamento demografico e climatico, turismo, biodiversità, trasporti e mobilità sono i temi prioritari contenuti nel programma pluriennale 2011-2016 della Convenzione delle Alpi la cui presidenza è passata dalla Slovenia alla Svizzera che la terrà fino alla fine del 2012. 37 il Trentino • Marzo Alpi in conferenza il Trentino • Marzo 38 Settore riposo Monte Creino, tranquillo e lontano dalla prima linea R ilievo posto tra l’Alto Garda e la valle di Gresta, il monte Creino nel corso del primo conflitto mondiale era un settore particolarmente importante per la sua posizione geografica, ma relativamente tranquillo e lontano dalla prima linea, che si stendeva ai suoi piedi. Prossimo alla demarcazione tra il settore fortificato di Riva (Festungabschnit) al quale apparteneva, e quello dell’Adige (Etschtal Sperre), il Creino ospitava le batterie di artiglieria che intervenivano a protezione dei settori austriaci avanzati, posti sulle pendici dell’Altissimo: Malga Zures, Segron e la zona di Doss Alto, contesa più volte durante la Grande Guerra. di Arianna Tamburini Data la posizione tranquilla, era considerato un settore di riposo, presso il quale giungevano truppe provenienti da logoranti fronti impegnativi o di montagna. Qui i soldati trascorrevano un breve periodo per ristabilirsi, prima di affrontare, nuovamente, la prima linea. Tra questi vi furono anche i Kaiserjäger del tenente Felix Hecht von Eleda, che raggiunsero il Creino il 21 ottobre 1916, dal monte Nozzolo, crinale fra le Giudicarie e le Alpi 21 ottobre di Ledro. Dopo pochi 1916 mesi di pausa, il tenenHecht e i suoi soldati tenente Hecht te ripartirono il 5 febbraio raggiunge 1917 per il settore del il rilievo Carè Alto. Le pagine del suo celebre diario, raccontano di splendide visuali sul Garda e le montagne del Trentino, e di giornate di svago e riposo dopo la tensione e le fatiche vissute al Nozzo- La data il lo. L’itinerario di guerra proposto si può tranquillamente compiere in una mezza giornata, oppure nei mesi invernali, data la vicinanza alla strada provinciale n. 88 della valle di Gresta e monte Velo, sempre in ottimo stato. Salendo in auto da Arco, oppure dalla valle di Gresta, si raggiunge la località di Santa Barbara (1.170 m), parcheggiando presso l’omonimo capitello a forma di bomba. L’edicola sacra venne realizzata sul finire del 1915 dal soldato Alois Pichler di Bressanone, il quale cadde qualche mese dopo in circostanze sfortunate, colpito da una granata mentre stava scendendo verso valle con la teleferica Creino-Vignole. Da qui, a piedi, si imbocca sul lato opposto della strada la bella passeggiata per il monte Creino (sentiero F08) che attraversa i campi seminati a ortaggi. Si raggiunge in circa tre quarti d’ora la cima della montagna (1.280 m) che precipita, a sud, con una parete di roccia dominante l’Alto Garda e il solco di Loppio. Qui si può In alto: un tratto delle trincee del Creino ottimamente conservato. In basso: opere in muratura presso le trincee del Creino, sullo sfondo il paese di Ronzo-Chienis. godere dell’eccezionale vista sul Benaco e sulle montagne trentine, un panorama che spazia dai monti di Ledro al Carè Alto, dalla catena Brento-Casale alle Dolomiti di Brenta fino alla Presanella. Alle spalle il monte Stivo e ad est gli altipiani, Pasubio e Zugna. Un paesaggio che rimase impresso anche nelle memorie del tenente Hecht, il quale nel suo diario annotò numerose riflessioni durante le settimane trascorse sul Creino, come questa, scritta nel novembre del 1916: «Le serate dei giorni scorsi erano di indescrivibile bellezza. Un lieve gioco di colori di labile tonalità, dall’arancio al verde pallido, al rosa sfumato domina il paesaggio, circondati dagli irti profili delle cime rocciose che racchiudono la sommità del lago [di Garda]. Meraviglioso girare per i prati e sedersi sull’erba in silenzio con il venticello che spira in faccia!». Presso la sommità della montagna si trovano, sul versante rivolto verso la valle di Gresta, le principali opere di guerra, con un osservatorio di artiglieria situato a pochi passi. Altre opere minori si trovano 39 A sinistra: panorama sul Garda dal Creino. invece sul lato opposto, verso il monte Brugnolo (1.177 m). Dall’osservatorio d’artiglieria si diparte una trincea in muri di pietra a secco, ottimamente conservata e recentemente ripristinata dal Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione ambientale della Provincia autonoma di Trento. Una scalinata nella roccia, attrezzata e messa in sicurezza con una fune metallica, scende a una caverna sottostante, che si affaccia sulla parete rocciosa del Creino con più finestre. Si ritorna a giorno attraverso un ingresso inferiore, oppure risalendo la scalinata, e si prosegue lungo la trincea tra frammenti di opere e postazioni, raggiungendo alcune caverne, all’epoca, adibite a ricoveri del presidio e depositi. Raggiunto l’ultimo deposito, delimitato da una staccionata all’ingresso, una strada bianca scende ad alcune vicine opere in- il Trentino • Marzo A destra: resti di muri di pietra a secco delle fortificazioni. La sfortunata vicenda dell’Unterjäger Alois Pichler Il capitello di Santa Barbara, fatto a forma di bomba e situato a margine del parcheggio della località, fu realizzato durante il primo anno di guerra del fronte italo-austriaco, e inaugurato il 4 dicembre 1915. Autore fu l’Unterjäger Alois Pichler di Bressanone, responsabile del Genio Costruttori. Pichler, titolare di un’impresa edile di Bressanone, era nato l’11 agosto 1881 ed era padre di tre figli, l’ultimo dei quali nato nel 1913. Allo scoppio del conflitto venne inviato sul Creino con il Genio Costruttori, reparto dell’esercito a cui era delegata la realizzazione di trincee, casematte, impianti a fune e altri manufatti necessari per la permanenza prolungata delle truppe sui presidi di montagna. Nel luglio del 1916 morì in circostanze davvero sfortunate: mentre stava prendendo la teleferica che dal Creino lo avrebbe dovuto portare a Vignole e poi da lì a casa per una breve licenza, una granata nemica esplose, tranciando il cavo della teleferica e spezzando i sogni e la vita del soldato-artista. Alois Pichler fu sepolto nel cimitero di Ronzo-Chienis, in seguito esumato e spostato all’Ossario di Rovereto. feriori. Da qui un sentiero scende all’abitato di Ronzo-Chienis, mentre per rientrare verso l’auto bisogna dirigersi nuovamente al ricovero e proseguire in direzione op- posta, ritornando sul percorso di partenza che in una ventina di minuti ci conduce a Santa Barbara. III L’auto condivisa che ti fa RISPARMIARE... e alleggerisce il traffico + + KASKO + P + Tu scegli l’auto. Al carburante, al bollo, all’assicurazione, alla pulizia, alla manutenzione, al parcheggio...ci pensa car sharing www.carsharing.tn.it via Brennero 98 - TRENTO Tel. +39 0461 433124 [email protected] Lo stress del lago il Trentino • Marzo 40 Un progetto europeo per la tutela del Garda di Silvia Ceschini N on è soltanto il più grande d’Italia, il secondo d’Europa e uno dei più profondi del mondo. Il lago di Garda è anche, per tradizione secolare, luogo di incontro tra la cultura germanica e latina e, per vocazione recente, luogo di indagine ambientale. Studiare le cause di stress del lago ed elaborare linee guida per la gestione sostenibile è quanto si propongono l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige e l’Agenzia Provinciale per la protezione dell’ambiente della Provincia di Trento, 368 km² autonoma due tra i partner italiani lungo 52 km del progetto Eulakes, largo 16 km un’iniziativa di ricerca triennale finanziata coste 158 km dall’Unione Europea, all’interno del Central Europe Programme. Il progetto, coordinato dalla Comunità del Garda, si propone di migliorare le conoscenze scientifiche per elaborare linee guida transnazionali per la gestione sostenibile di altri tre laghi: il lago Balaton in Ungheria, il Neusiedl in Austria e il lago Charzykowskie in Polonia. Quindi, per la prima volta quattro grandi laghi I numeri europei si uniscono per tutelare le proprie acque. L’inquinamento, il continuo abbassamento dei livelli, le pressioni antropiche e il mantenimento del paesaggio naturale sono priorità, infatti, che li accomunano. Per l’Istituto di San Michele sarà coinvolto il gruppo di ricerca coordinato da Nico Salmaso, da anni impegnato nelle ricerche limnologiche. «L’attività di studio di San Michele sarà focalizzata sul lago di Garda e su due importanti attività: la metabolomica algale e la paleo limnologia» spiega il ricercatore Nico Salmaso. In primo luogo, si analizzeranno gli effetti provocati dalla presenza di un particolare gruppo di organismi microalgali che risultano in grado di deteriorare le caratteristiche qualitative ed estetiche dei bacini lacustri. Si tratta di organismi appartenenti ai cianobatteri, tipici del Garda. Tra questi Anabaena lemmermannii, ormai presente da oltre un decennio anche sottoforma di estese fioriture superficiali, e Planktothrix rubescens, identificata per la prima volta trent’anni fa. La seconda attività si occuperà di determinare lo stato ecologico dei laghi attraverso lo studio di sedimenti profondi del Garda e degli altri laghi europei inclusi nel progetto. In questo modo si potrà capire come è cambiata la qualità delle acque nelle diverse epoche storiche attraverso lo studio dei resti di gusci di microalghe silicee e i resti di organismi zooplanctonici sensibili all’eutrofizzazione e alle variazioni climatiche. III il Trentino • Marzo 42 Gli itinerari dell’Autonomia Valsugana e altopiano del Tesino di Silvia Vernaccini Val di Sella: Dall’arte carolingia ad Artesella L’alpestre e silenziosa Val di Sella, nell’Ottocento località prediletta dalla nobiltà di Borgo Valsugana per la villeggiatura, è nota in questi ultimi anni per la manifestazione artistica internazionale denominata Artesella. Prima però di scoprire queste opere d’arte contemporanea immerse nella vegetazione (Percorso Artenatura), può risultare piacevole la passeggiata alla piccola chiesa con annesso romitorio dedicata a San Lorenzo sul Monte Armentera, a circa 1.200 m di quota. L’origine, assai lontana, è confermata dalla scoperta di un volto di epoca carolingia sotto uno strato di affreschi del Trecento: San Lorenzo è infatti il più antico eremo della Valsugana e tra i più vetusti del Trentino. La semplice facciata con il campaniletto a vela e il tetto coperto da scàndole (tegole di larice) protegge dunque un interno affrescato a più riprese. Alcuni dei dipinti risalenti al Duecento furono in parte cancellati da pitture trecentesche narranti la Storia di S. Lorenzo (arcidiacono spagnolo arso vivo su una graticola, a Roma, il 10 agosto del 258) e da un’Ultima Cena ricca di particolari descrittivi; al 1523, come attesta un’iscrizione, risalgono gli affreschi dell’abside che mostrano Cristo in maestà, i simboli degli Evangelisti e l’Annunciazione. Tutti gli anni, nella ricorrenza del patrono, vi si tiene una messa che richiama, oltre ai turisti, anche molti fedeli dalla Valsugana. Risalendo in automobile e proseguendo ancora qualche chilometro lungo la Val di Sella si arriva al Ponte della Il Fiume Brenta scorre tra le case di Borgo Valsugana. Sotto: il Museo Casa De Gasperi a Pieve Tesino. Stróbela: da qui in poi, in estate, il traffico di veicoli viene interdetto e si prosegue a piedi, o con la mountain bike oppure servendosi del bus-navetta. Dal 1986 i prati e i boschi che ora si vanno ad attraversare fanno da cornice ad Artesella, un’originale rassegna biennale di arte contemporanea grazie alla quale valenti artisti di levatura internazionale interpretano la forza e la bellezza della natura, dimostrando il loro cosciente impegno ecologico e artistico a dispetto di talune violenze della tecnologia. “Creare con e nell’arte” suona infatti il filo conduttore della manifestazione, per lasciare poi all’ambiente il tempo e la “volontà” di far crescere o di distruggere quanto realizzato; alcune realizzazioni si inseriscono nel ciclo vitale della natura, altre vengono in seguito esposte presso gallerie e musei. Passeggiando lungo la strada forestale chiamata Percorso Artenatura ci si imbatte, non con poca sorpresa, in “originali” opere d’arte (fiumi di fascine, totem dipinti, libri sepolti, dipinti appesi tra il fogliame, tracciati di pietre colorate, animali vegetali…) realizzate con sassi, fogliame, rami, tronchi e pochissimi materiali artificiali; il percorso infatti, il cui taglio del nastro avvenne nel 1996, è un “museo aperto” pronto ad accogliere ogni anno nuove realizzazioni. Giunti in fondo alla valle, a dieci minuti da Malga Costa – spazio espositivo e luogo di incontri culturali – è visibile una Cattedrale vegetale nelle dimensioni di una vera cattedrale gotica a tre navate, realizzata nel 2001 con piante di carpino che crescono regolarmente; davvero emozionanti sono i concerti e le manifestazioni musicali che si tengono in estate sotto i suoi “rami”. il Trentino • Marzo 43 due popoli Il Trentino, terra di confine tra il mondo italiano e quello tedesco, ha vissuto negli ultimi due secoli un difficile rapporto di convivenza tra i due popoli; ognuno rivendicava una propria superiorità e un proprio governo. Prima fu il gruppo italiano a “perdere l’autonomia” quando il Trentino, unito al Tirolo, passò sotto il governo dell’impero austriaco nel 1815, poi, dal 1915 al 1945 furono le popolazioni di lingua tedesca a passare sotto il governo italiano. Finché, nel 1946 a Parigi, durante la Conferenza di pace dopo la seconda guerra mondiale, il Presidente del Consiglio italiano Alcide De Gasperi e il ministro degli esteri austriaco Karl Gruber firmarono un accordo per assicurare alle popolazioni della regione Trentino Alto Adige una particolare autonomia motivata da cause storiche, culturali, etniche e linguistiche. Comincia così la storia dell’autonomia del Trentino-Alto Adige/Südtirol: nel 1948 viene approvato lo Statuto di autonomia, modificato nel 1972 quando alla Provincia di Trento e alla Provincia di Bolzano vengono assegnate competenze che prima spettavano alla Regione. L’articolo 2 dello Statuto di autonomia della Regione riconosce pari dignità ai cittadini, qualunque sia il gruppo linguistico al quale appartengono e ne salvaguarda le rispettive caratteristiche etniche e culturali. Salvaguardie che oggi sono gestite autonomamente dalle due Province di Trento e di Bolzano ciascuna sul proprio territorio, sulla base di competenze primarie e secondarie che esaltano l’identità di questi territori aprendoli però comunque ad una dimensione europea. In alto: Malga Costa in Val di Sella. Sotto: sul Percorso Artenatura opera di Francis Lelong (2004) (©Artesella-Foto A. Fedele). Borgo Valsugana, una “sala” per Alcide De Gasperi Da Borgo Valsugana, lungo la strada per la Val di Sella, presso una cava di ghiaia si stacca il sentiero per l’Armentera (indicazioni, 40 min.); la chiesa di San Lorenzo è raggiungibile anche con il sentiero SAT n. 210 che parte nei pressi dell’Hotel Legno (1,20 ore). La chiesa è aperta in occasioni particolari, altrimenti rivolgersi alla parrocchia di Borgo (tel. 0461 753133 / 761085). Artesella: tel. 0461 751251; e-mail: [email protected]; web: www.artesella.it. Servizio navetta gratuito nei fine settimana di luglio e agosto dal ponte della Stróbela (parcheggio) alla Baita degli Alpini c/o Malga Costa (1 ora a piedi). Laboratori didattici per scolaresche e laboratori estivi anche per adulti; visite guidate su prenotazione in diverse lingue. Dalla primavera all’autunno il giro completo del Percorso Artenatura (2 ore) e la Cattedrale vegetale sono visitabili liberamente. In inverno lo spazio espositivo di Malga Costa è aperto solo nei fine settimana. Il 10 febbraio 1992, dopo un lungo cammino preparatorio, nella diocesi di Trento nasce l’Associazione Alcide De Gasperi per la promozione della causa di canonizzazione dello statista trentino. A Borgo Valsugana è aperta la Sala De Gasperi, che documenta i diversi periodi della vita e dell’impegno politico di Alcide De Gasperi, uno dei padri dell’Italia repubblicana e dei promotori di un’Europa unita. Nativo di Pieve Tesino (1881), Borgo fu il luogo del suo matrimonio con Francesca Romani (1922); nella sovrastante Val di Sella, invece, prediletta durante i suoi soggiorni estivi, De Gasperi, dopo lunga malattia, si spense (1954). Immagini d’epoca, documenti, locandine, giornali e opuscoli raccontano dei personaggi che hanno contribuito alla sua prima formazione umana e spirituale. Sono quindi rappresentati gli anni degli studi universitari, quelli prima della Grande Guerra in qualità di uomo politico e cattolico impegnato e quelli del dopoguerra, che lo vedono attento nell’opera di assistenza ai profughi. Significativo è quindi il periodo segnato dalla sua militanza nel partito popolare italiano di don Luigi Sturzo a cui segue, causa l’avvento del fascismo, il carcere. Dopo un periodo di relativo isolamento nella Biblioteca Vaticana, Degasperi fa il suo ritorno sulla scena politica nazionale come Ministro e Capo del Governo, fino alla morte. Per approfondire maggiormente la conoscenza di questa importante figura della storia dell’autonomia trentina vale la penna visitare anche il Museo Casa De Gasperi nel cuore di Pieve Tesino, la casa natale trasformata dall’Istituto Luigi Sturzo di Roma e dalla Provincia di Trento in uno spazio espositivo; venne inaugurata nel 2006 alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Borgo Valsugana, Sala De Gasperi, via Lungobrenta Trieste: tel. 0461 754052 (Biblioteca comunale) Pieve Tesino, Museo Casa De Gasperi, via De Gasperi: tel. 0461 594382 / 334 6452867; www.degasperi.net Da alcuni anni la Provincia autonoma di Trento stimola la crescita e il coordinamento dei soggetti che autonomamente e con passione declinano le varie modalità della musica jazz in Trentino, sostenendo la realizzazione di un calendario di prestigiose iniziative che percorre tutto l'arco dell'anno e la gran parte del territorio trentino. AL MUSEO PER ADULTI E RAGAZZI Al Museo tridentino di scienze naturali, giovedì 24 marzo, la “Notte della civetta” propone un programma rivolto ad adulti e ragazzi che prevede alle ore 18 la conferenza “Il misterioso abitante dell’oscurità tra biologia, archeologia e antropologia” con lo zoologo del museo Paolo Pedrini, l’archeologo Domenico Nisi e l’antropologa Marta Villa di Sintesi - Museo Didattico Associazione Pedagogica e Culturale. Sempre alle 18, per i bambini dai 5 ai 10 anni, si terrà “Una principessa fra gli animali”, laboratorio alla scoperta delle collezioni permanenti. Alle 20 si svolgerà un’escursione nel castagneto di Sardagna, per ascoltare il canto dell’allocco, il parente più prossimo della civetta visibile nella nostra zona. Per informazioni www.mtsn.tn.it IN TRENTINO La civetta (Athene noctua) è specie molto rara e localizzata nella nostra provincia, la si può trovare a basse densità nella valle del Sarca, nelle Giudicarie, in Bassa Valsugana e in Vallagarina; si stima che, nel complesso, siano presenti una decina di coppie. Il suo ambiente preferito è quello rurale: campagne coltivate a frutteto, siepi e vecchi alberi all’interno delle cui cavità le civette possono trovare le nicchie per nidificare. Si nutre di topolini e piccoli passeracei, ma anche di insetti. Un minor utilizzo di insetticidi chimici di sintesi in agricoltura e la conservazione dei vecchi alberi cavi potrebbe favorire la presenza di questo piccolo “gufetto”. Foto di Igor Maiorano CURIOSITÀ Nonostante sia nota perlopiù come rapace notturno, la civetta può essere osservata anche durante le ore di luce e al crepuscolo, sonnecchiante, posata su un camino o all’apice di un palo della luce. Nella tradizione popolare, la civetta e il suo canto venivano considerati presagio di sventura, mentre in realtà si tratta di un vorace predatore di roditori dannosi alle colture, nonché di un indicatore di buona qualità ambientale. Nell’Antica Grecia era l’uccello sacro alla dea Atena, da cui ha preso il nome. È tuttora presente sulle monete coniate dal paese Ellenico. il Trentino • Marzo La notte della civetta 45 il Trentino • Marzo 46 Duccio, l’antropop Dal turismo alla sessualità Dialogo con lo scrittore roveretano P rosegue in questo numero, con l’intervista a Duccio Canestrini, il “viaggio” attraverso gli scrittori più imporFotoservizio: Romano Magrone tanti e conosciuti di casa nostra. A condurlo è Stefano Zangrando (Bolzano, 1973) che ha pubblicato i volumi di racconti Bozen underground e tre racconti (Egolalia 2000) e Quando si vive (Keller 2009) e il romanzo Il libro di Egon (Greco & Greco 2005). Ha tradotto dal tedesco opere di Ingo Schulze, Peter Handke, Peter Kurzeck, Durs Grünbein e altri. Nel 2008 ha ottenuto una borsa di scrittura dell’Accademia delle Arti di Berlino e nel 2010, per la traduzione del romanzo Adam e Evelyn di Ingo Schulze (Feltrinelli 2009), il riconoscimento come miglior esordiente del Premio italo-tedesco per la traduzione letteraria. esplorativo, che è appunto una condizione III Canestrini, quando l’ho contattata necessaria. per intervistarla le ho chiesto: vive a Rovereto? Mi ha risposto: “Ho una casa III Questo disadattamento ha trovato a Rovereto”. È solo una precisazione anagrafica o l’indizio di tutto un modo un’espressione particolarmente felice, dal punto di vista estetico, nel volume di vivere? Entrambe le cose sono vere, ma in effetti di racconti Turpi tropici (1997). Come forse mi sento un po’ “transeunte” in questo mai si è lasciato alle spalle da diversi territorio, che è quello dove sono nato. Per anni la narrazione per dedicarsi alla diversi anni sono vissuto in altre parti d’Ita- scrittura saggistica? lia, in Toscana, a Milano e questa casa a Ro- In realtà da qualche anno sto narrando di vereto, sopra il Mart, è comunque un punto nuovo, ma non per iscritto: nelle mie condi riferimento; ma come tante persone, che magari vanno al “bosco della città” e mentre camminano hanno la testa in qualche altro bosco, o in qualche altra città, anch’io nutro questo rapporto controverso con i luoghi; gli inglesi li chiamano mixed feelings, sentimenti contrastanti. di Stefano Zangrando III C’è anche una bella parola tedesca, Fernweh, che esprime l’anelito un po’ nostalgico di essere altrove, lontano da casa. Be’, questa è la pre-condizione perché uno poi possa anche essere creativo, no? Se uno ha la pancia piena e nella vita tutto gli scorre troppo facile, è difficile che riesca a tirar fuori delle gamme espressive significative. Per quanto mi riguarda, non è un caso se ho finito per occuparmi di antropologia: è lo sguardo rivolto all’altrove, all’alterità, relativista, che non dà mai nulla per scontato, che non appartiene. Come recita il titolo di un saggio che ho consigliato ai miei studenti a Lucca, l’antropologo è un “disertore”, quindi un “disadattato”, perché se ti adatti poi smetti di pensare. Esiste insomma un disadattamento creativo, cognitivo ed Chi è Duccio Canestrini (Rovereto, 1956), antropologo, giornalista, docente di Antropologia e Cinema al Campus universitario di Lucca, ha sempre praticato diverse forme espressive, dal racconto radiofonico al documentario, dal reportage al monologo teatrale. Tra le sue pubblicazioni: Il supplizio dei tritoni (Baldini & Castoldi 1994), Turpi tropici (Zelig 1997), Trofei di viaggio (Bollati Boringhieri 2001), Andare a quel paese (Feltrinelli 2003), Non sparate sul turista (Bollati Boringhieri 2004), I misteri del monte di Venere (Rizzoli 2010). Da qualche anno presenta conferenze spettacolo multimediali, che interpretano diverse realtà e illustrano scenari futuri. Sito web personale: www.ducciocanestrini.it ferenze-spettacolo racconto storie, mi documento, cerco corrispondenze, parallelismi, uso immagini e suoni, ma si tratta pur sempre di narrazione. E lo faccio con taglio antropologico, ma al tempo stesso con un piglio divulgativo che mi sta molto a cuore, anche quando scrivo saggi. Tengo veramente a farmi capire, è anche per questo che attualmente mi sto occupando di quella che ho definito antropop, antropologia popolare. Credo di essermi ormai liberato da un pezzo del linguaggio accademico, oggi m’interessa molto di più trasmettere qualcosa alle persone che seguono i miei spettacoli, anche proprio scandendo bene le parole, articolando le informazioni nella maniera più chiara possibile; e tutto questo perché credo di avere delle cose da dire. In ogni caso, Turpi tropici è forse la cosa migliore che ho scritto fin’ora, o comunque è il libro che preferisco. 47 III Resta il fatto che a un certo punto si è votato alla saggistica con una serie di libri, tra i quali un vero e proprio best-seller (Andare a quel paese, Feltrinelli), che le hanno procurato la fama di antropologo del turismo. Allora le chiedo: come crede che sia cambiato, negli ultimi anni, quello che lei chiama homo turisticus? Non so se sia cambiato; la nostra determinazione al viaggio deriva da una matrice, il nostro contesto produttivo, che ci spinge a cercare altrove quello che non abbiamo nella quotidianità. È un fatto di compensazione. E siccome non è cambiata la schizofrenia della nostra società, nei grossi numeri non è cambiato neanche il modo di viaggiare. Quello che è cambiato, invece, è tutto un ambiente che sta intorno al momento del consumo della vacanza. È un sentire comune che tocca in particolare gli esperti del settore: tour operator, media, organizzatori in loco e così via. Si sono diffuse parole-guida come “sostenibilità” o “responsabilità”, che poi a volte sono diventate dei luoghi comuni svuotandosi un po’, ma che indicano comunque una sorte progressiva, mi sembra. È un processo molto lento: da alcuni secoli le persone non vengono più torturate in piazza e oggi consideriamo fatti del genere come inaccettabili violazioni dei diritti umani; e da qualche tempo i turisti tedeschi non si fanno più portare sul Vesuvio sulle spalle dei napoletani. Pian piano le cose cambiano. E oggi, ad esempio, ci s’interroga finalmente sulla ricaduta del turismo sulle comunità locali. Dopodiché, si sa, gli ecofurbi ci sono un po’ ovunque. III Tornando ai suoi scritti, lei è pervenuto a una sorta di saggio divulgativo d’autore: ha dei modelli cui s’ispira? Più che altro, nello scrivere saggi credo di aver messo insieme la mia vocazione bibliofila e archivistica e l’apporto di esperienze molto personali; è il caso di Non sparate sul turista, ad esempio, che parte dal fatto che io stesso fui rapinato a Panama; per Trofei di viaggio invece ha significa- il Trentino • Marzo Nella pagina a fianco: disegno di Paolo Dalponte dal sito di Duccio Canestrini. to molto il dono di una pietruzza diafana che mi fece un indiano in America; e in Andare a quel paese gli aneddoti personali non si contano. III Veniamo alla sua ultima pubblicazione, I misteri del monte di Venere. Come le è saltato in mente di scrivere un libro sul sesso femminile? È semplice: l’anno prima di scriverlo avevo pubblicato su Geo un articolo sulle veneri del Paleolitico che sviluppava un ragionamento sulla sessualità nella preistoria. Fu un articolo fortunato che suscitò un certo interesse. Un giorno mi ha chiamato una redattrice della casa editrice Rizzoli e mi ha proposto di scrivere un intero libro sul tema. Ci ho pensato su un po’ e abbiamo affinato l’idea, finché ho capito che volevano proprio un’antropologia della vagina. Due anni prima mi ero già occupato di sessualità maschile e allora mi son detto, perché no? L’antropologia sessuale è una branca dell’antropologia del corpo, che a sua volta fa parte dell’antropologia culturale, e così ho accettato la sfida. Era un argomento difficile da trattare in maniera equilibrata: da un lato c’era l’accademismo scientifico che t’induce a utilizzare termini astrusi, dall’altra la volgarità, le battute di bassa lega. Si trattava di trovare una giusta misura, che per me è stata appunto lo sguardo dell’antropologo, la sua impostazione relativistica e aperta. III E da antropologo cosa mi dice del Trentino? Cosa le piace e cosa no? Del Trentino dal punto di vista antropologico mi ero già occupato una decina d’anni fa per il Servizio attività culturali della Provincia di Trento. Ancora oggi i risultati di quell’indagine si trovano in internet, sul portale trentinocultura.net. Cosa posso aggiungere? Questa è una bella terra, è un bel posto, si sa. Ma forse questo ci frega anche un po’: abbiamo paura, paura di cambiare, di aprirci. In campo culturale, ad esempio, c’è paura della novità, di iniziative non omologate. L’autonomia politica e amministrativa a volte è un po’ come una spada di Damocle legata a un crine di cavallo, che ci pende sopra il capo. Fermi così, da bravi, che altrimenti si stacca. III il Trentino • Marzo 48 Il traduttore Intervista a Gianni Poletti, “interprete” di papa Ratzinger Q uella del tempo, si sa, è un’economia perennemente passiva, res incorporalis costantemente in diminuzione cui Seneca ha dedicato il suo De brevitate vitae. V’è solo un modo per opporsi al suo scorrere depauperante: trascenderlo cercando di iniettarvi potenti dosi di “significato”. Viene in mente questo intervistando un personaggio come Gianni Poletti, intellettuale dal curricolo portentoso che di tempo, nella propria vita, ne deve avere perso davvero poco: negli anni ha tradotto dal tedesco qualcosa come una sessantina di libri piuttosto importanti per case editrici come Morcelliana, Queriniana, Città Nuova, Jaca Book. Tra questi, due portano la firma di papa Ratzinger, due del cardinale Walter Kasper, un paio del grande storico Hubert Jedin, tanto per rendere l’idea della profondità dei contenuti. di Anna Maria Eccli III Storico, filosofo, ricercatore, traduttore, marito, padre… una vita intensa, la sua, professore. Cosa è più difficile fare? Essere marito, penso. Voler bene al mondo è facile, confrontarsi quotidianamente con una persona concreta è più arduo. Anche essere padre è delicato, soprattutto quando i figli crescono: il cordone ombelicale viene reciso, ma loro devono sapere che ci sei sempre. fatta a tradurre i primi due testi di Erich Prziwara, Filosofia e teologia dell’Occidente [Città Nuova 1971] e di Rudolf Pesch, Cristianesimo critico e prassi dell’amore [Morcelliana 1972]. In quarant’anni di lavoro come traduttore mi è capitato davvero di incrociare personaggi di primo piano, che tuttavia non ho mai incontrato, nemmeno il cardinale Walter Kasper, sebbene sia venuto a camminare sulle montagne della Valle di Daone, vent’anni fa. III Sessanta libri, di grande spessore culturale, tradotti: anche questo non è un traguardo facile. Come è iniziata questa sua attività? In modo singolare, nel 1971 stavo preparando la tesi in filosofia presso l’università di Padova. Lavoravo sul rapporto tra fede e sapere negli scritti minori berlinesi di Hegel. Erano, ovviamente, tutti testi in tedesco. Ho cominciato col tradurli, poi ci ho classe 1939 lavorato. Quegli scritti sono stati poi pubbli60 libri tradotti cati a Trento nel 1973 in dal tedesco, Scritti di filosofia della religione [a cura di F. Chie5 anni di studi reghin e Gianni Poletti]. teologici Mentre lavoravo alla tesi, mi sono trovato ad avere del tempo libero e, soprattutto, ad avere bisogno di mantenermi. Perciò mi sono offerto alle case editrici Città Nuova di Roma, Morcelliana e Queriniana di Brescia, che pubblicavano molti testi di teologi, filosofi e storici di lingua tedesca. È andata bene. Ricordo ancora la fatica III E lei, il tempo per passeggiare lo trova? In passato la scuola mi assorbiva, ma oggi vado spesso a camminare sui sentieri della Valle del Chiese. Sono molto legato alla montagna, amo lavorare nel prato e nel bosco che circondano la casetta che ho sui monti di Storo. Parva sed apta mihi, per dirla con Orazio. Penso che il camminare in montagna, anche da soli, sia una bel paradigma della nostra esistenza. Sull’importanza del lavoro manuale ha scritto molto il benedettino Anselm Grün, che è forse l’autore che ho tradotto di più. È il responsabile finanziario e il capo del personale dell’abbazia di Münsterschwarzach, in Baviera. È tra i più efficaci e letti maestri spirituali del presente. I numeri III Ha conosciuto personalmente il papa? No, di Ratzinger ho tradotto Dogma e predicazione [Queriniana, Brescia 1974, seconda edizione 2005] e La figlia di Sion [Jaca Book, Milano 1978], ma non l’ho mai incontrato. Chi è Classe 1939, una laurea in Filosofia, cinque anni di studi teologici, poi l’esperienza come preside (alle Medie di Storo fino al 2000, poi dirigente dell’Istituto Comprensivo della Valle del Chiese fino al pensionamento, avvenuto nel 2006). Ma Gianni Poletti è anche uno storico: ha pubblicato innumerevoli volumi, alcuni per l’Associazione “Il Chiese” (di cui è presidente) e per il Centro Studi Judicaria; è stato redattore del mensile “La Civetta” ed è curatore della rivista “Passato Presente”. Conosciuto da un pubblico più vasto come pubblicista delle pagine culturali dei quotidiani “Trentino” e “L’Adige”, tra le altre cose è stato anche consigliere comunale (lista civica di Storo), membro del direttivo provinciale dell’Associazione Dirigenti Scolastici e del Consiglio d’amministrazione della Cassa Rurale di Darzo e Lodrone, redattore di “Didascalie”, rivista della scuola trentina e membro del Comitato scientifico dell’Iprase. III Qual è la preoccupazione principale che coglie, nel dover tradurre testi così complessi? Premetto che raramente ho scelto gli autori e i testi da tradurre. Me li propone generalmente la casa editrice. Ho però rifiutato di fare alcune traduzioni, quelle di taglio dogmatico, in primo luogo. Di preferenza cerco testi di storia o di filosofia che problematizzano il rapporto tra fede e sapere. Certamente, di fronte a un autore nuovo incontro dei problemi. Prima di mettermi al lavoro mi informo Alcune copertine dei libri tradotti dal tedesco da Gianni Poletti. sul suo percorso professionale e sul suo pensiero. Poi comincio. È molto importante non definire subito il testo della traduzione, ma farne una prima stesura e rivederla poi a fine lavoro, quando si è entrati nel modo di pensare dell’autore. A volte, per definire e rendere scorrevole qualche testo complesso, faccio leggere la traduzione a mia moglie che mi ha sempre dato preziose indicazioni e suggerimenti. Oggi il lavoro al computer facilita questa operazione. III Si dice che “tradurre” è sempre un po’ “tradire”. È proprio così? Sì, sono convinto che il traduttore sia anche un po’ un traditore. Non certo nel rendere il pensiero dell’autore nel suo complesso, ma nel restituirne lo stile, che a volte cambia improvvisamente nel corso di un testo, con l’introduzione di espressioni derivate dalla parlata popolare, che non sempre è facile cogliere e rendere in italiano. Con i testi di storia o di esegesi generalmente si corre meno questo rischio, ma basta una battuta di commento a mettermi in difficoltà e a farmi diventate un traditore. Oggi lo strumento di internet ha ridotto molto questo pericolo; inoltre ho molti amici in Austria e in Germania che, all’occorrenza, mi dissolvono i dubbi. III Avvicinare i testi che lei traduce richiede una preparazione teologica, filosofica e storica profonda. Ci può dire per quali aspetti la teologia odierna è diversa da quella del passato? La conoscenza dell’argomento è ancora più decisiva della conoscenza della lingua. È importante, ad esempio, sapere come si muove il dibattito teologico mondiale. In questo mi ha sempre aiutato la lettura della rivista internazionale di teologia “Concilium”, per la quale, in passato, ho tradotto molti articoli dal tedesco. Vi scrivono le firme più prestigiose e vi trovano spazio posizioni e ipotesi di lavoro che non vengono espresse facilmente, a causa dell’autocensura che il docente universitario compie in modo naturale quando assume un ruolo ecclesiastico istituzionale, nominato vescovo, cardinale o papa. Allora anche i teologi diventano prudenti e persino reticenti. Il dibattito teologico odierno è molto aperto e schietto, ma solo finché resta lontano dall’istituzione. Ed è ancora più aperto e schietto quando non è scritto e pubblicato in italiano. III Vuole dire che in Germania c’è una teologia più illuminata? Credo che la teologia tedesca, quella laica in particolare, sia più libera. L’ultimo libro che ho tradotto, per esempio, è Venite a me, del laico Thomas Söding, professore di esegesi del Nuovo Testamento all’Università di Bochum, un bellissimo lavoro sul messaggio insito al vangelo di Matteo. Ci sono spunti concreti, collegati alla visione del mondo, che non sempre si trovano in testi di autori ecclesiastici. il Trentino • Marzo 49 il Trentino • Marzo 50 …apro un cassetto e vado avanti con la saga dei Lodron, il mio prossimo libro; quando mi stanco ne apro un altro, preparo una lezione per l’università della terza età, poi scrivo un pezzo per il giornale, poi traduco e leggo. Ho una decina di libri avviati. III Sempre più spesso si sente accusare la Chiesa di privilegiare ancora l’aspetto dogmatico rispetto a quello “esistenziale” del cristianesimo. Cosa ne pensa? È proprio vero che i fedeli molte volte vengono trattati da “bambini”, mentre le “grandi questioni” vengono dibattute altrove, senza grande possibilità di osmosi tra le due dimensioni? Non smette mai di sorprendermi quanto siano radicati in modo acritico nel popolo cristiano alcuni aspetti di fede e di pratica religiosa, che vengono considerati scontati e considerati dogmatici anche quando non lo sono. La gente ha bisogno di certezze e qualche volta trasforma in dogmi anche tradizioni che non sono più inserite nel contesto che le ha fatte sorgere e le ha caricate di significato religioso ed esistenziale. Quando sento parlare alcuni ministri della chiesa, noto una distanza enorme tra i loro enunciati e gli aspetti della vita odierna, ma anche le dimensioni più problematiche del dibattito teologico. Alcuni sono lontani anche dalla problematica del Concilio Vaticano II. E questo mi rattrista. Forse non hanno più il tempo per leggere e studiare. Molti non leggono più. Dovrebbero soprattutto studiare la storia, quella della chiesa in primo luogo, soprattutto della chiesa primitiva e del periodo della Riforma, e poi informarsi sui grandi problemi mondiali dell’umanità, misurandosi anche con i filoni di pensiero che si sono sviluppati, ad esempio, dalla “teologia della liberazione”. III Qual è l’identikit del cristiano, oggi? Quello di un uomo onesto, sensibile ai problemi sociali, prima uomo e poi cristiano, aperto e in continua ricerca, più attento a servire che ad essere servito, che sa distinguere tra i messaggi del “Gesù storico” e del “Cristo della fede”, per dirla con una distinzione che ho trovato soprattutto nel libro di Josef Blank, Gesù di Nazareth, che ho tradotto per Morcelliana nel lontano 1974. Le incrostazioni istituzionali e dogmatiche mi danno fastidio. Il grande teologo Karl Rahner ha parlato di “cristiani anonimi” e di “ateismo cristiano”, perché per essere cristia- ni, oggi, bisogna rifiutare quel Dio che è il risultato di sovrastrutture che lo umiliano e lo tradiscono. III Che cosa le ha dato il tradurre il pensiero altrui? Mi ha aiutato moltissimo a restare vivo culturalmente, anche stando lontano dalle università e dalla città. Nella mia valle l’opportunità di trovare incontri e confronti che ti facciano riflettere è debole. Ma mi è servito anche in aspetti meno generali. La traduzione di Hubert Jedin, per esempio, mi ha insegnato il lavoro dello storico, sia in senso metodologico che comunicativo. Jedin racconta i fatti con linguaggio piano, chiaro, pulito e sobrio, non indulge mai all’emozione, fa parlare i fatti documentati, non fa affermazioni generiche. Chi si applica alla storia locale potrebbe imparare molto dalla lettura della sua storia del Concilio di Trento. III Attualmente a cosa sta lavorando? A un testo di Gerhard Lohfink, ex professore di esegesi neotestamentaria all’Università di Tubinga, sul tema della Heimat. Un testo che mette in relazione la preghiera con la patria, intesa come Heimat, appunto, non come Vaterland. III E come lettore, cosa tiene sul comodino? Leggo molto, soprattutto di storia. III Qualcosa di disimpegnato? Mah… sto leggendo La patria, bene o male, di Carlo Fruttero e Massimo Gramellini, ma credo che smetterò. Mi succede di lasciare un libro. Del resto, mi piace lavorare “a cassetti”. III Cosa significa? Che apro un cassetto e vado avanti con la saga dei Lodron, il mio prossimo libro; quando mi stanco ne apro un altro, preparo una lezione per l’università della terza età, scrivo un pezzo per il giornale, traduco e leggo. Ho una decina di libri avviati, tra cui La grande arte di invecchiare di Anselm Grűn. III Effetto Valerio il Trentino • Marzo 51 Un professionista trentino a caccia di “nomination” L o scorso 27 febbraio sul red carpet del Kodak Theatre di Hollywood ha sfilato anche un pezzo di Trentino. Agli Oscar del cinema 2010, infatti, gli effetti visivi di “127 ore”, lavoro del regista e produttore Danny Boyle – già vincitore dell’ambita statuetta con “The Millionaire” nel 2008 – portano anche la firma di Valerio Oss, professionista trentino e titolare della Pixel Cartoon, da anni attivo nel mondo delle produzioni cinematografiche e audiovisive che ha lavorato a Londra nel 2010, in un team di 9 Visual Effects Artists, presso la Union VFX di Tim Caplan e Adam Gascoyne. di Salvatore Romano La pellicola è tratta dal romanzo di Aron Ralston Between a rock and a hard place e racconta la tragica esperienza dell’escursionista americano Aron Ralston, costretto nel 2003 ad amputarsi da solo il braccio destro dopo essere rimasto incastrato per cinque giorni sotto un masso, durante un trekking solitario nello Utah (USA). Pur essendo un film “reale”, costruito cioè su immagini fotografiche e realistiche, il film ha oltre 350 shots che hanno richiesto l’intervento di effetti visivi. Alcune scene di pochi secondi hanno richiesto anche 150-200 ore di lavorazione. «In particolare – spiega Valerio Oss – ci sono 2-3 scene finali che sono considerate fra le più difficili in assoluto per quanto riguarda gli effetti: i primi piani del braccio di Aron Ralston, mentre nuota in una piscina al termine del film. La rimozione del braccio, sostituito con un “moncherino digitale”, in una miriade di bollicine e onde in movimento, ha richiesto infatti una serie di processi quali object tracking, proiezione 3D di texture e materiali e ovviamente anche un gran lavoro di ricostruzione di parti mancanti, una volta rimosso il braccio originale». Altri interventi sono stati effettuati con processi di rig removal, cioè la rimozione di elementi scenici come corde di sicurezza, gru, ecc. che erano utilizzate per la sicurezza dell’attore e della troupe. «La complessità di queste “rimozioni” – continua Oss – sta nel fatto che la camera è quasi sempre in movimento, quindi cancellare un elemento dalla scena richiede prima una tracciamento tridimensionale dei movimenti di camera e poi una proiezione delle parti corrette sopra al fotogramma originale, sempre in movimento». C’è stato poi anche un lavoro di set extension che ha permesso di ricreare perfettamente il canyon “Blue John Canyon” nello Utah con estensioni 3D digitali. Ultimi ma non meno importanti la creazione di “mosche” e “formiche” digitali, effetti di polvere, sky replacement (sostituzione di cieli) e stabilizzazione dei movimenti di camera. «L’estensione del set fisico è un’operazione frequente nel campo degli effetti visivi. Nel nostro caso abbiamo lavorato sull’ingrandimento del canyon, in modo che sembrasse più profondo e claustrofobico». «Lavorare con Danny è stato davvero entusiasmante. Era spesso presente alla Union VFX per supervisionare le scene: mai un capo che ordina, sempre un supervisore che chiede anche consigli come un vero leader del cinema deve saper fare. Il lavoro del cinema è infatti un lavoro di equipe, quindi più riesci a dividere il lavoro fra tutti e più il film avrà successo». Ma Valerio e la sua Pixel Cartoon, passata l’enfasi e l’entusiasmo da nomination, sono già proiettati – è proprio il caso di dirlo – alla prossima produzione e a una nuova sfida professionale. «Al momento abbiamo in ballo delle collaborazione con altre aziende londinesi di effetti visivi per diversi lungometraggi – conclude il titolare dell’azienda trentina – mentre lo scorso autunno ho dovuto rinunciare per altri impegni alla lavorazione dell’ultimo capitolo di Harry Potter, alla IMAX di Toronto». Il film è uscito nelle sale degli Usa lo scorso 7 novembre, riscuotendo un notevole successo di pubblico e critica e meritandosi ben 11 nomination dall’International Press Academy (Satellite Awards), fra cui anche una nomination per gli effetti visivi, e 6 nomination agli Oscar. La prima ai botteghini italiani è stata invece il venerdì prima delle premiazioni di Hollywood, il 25 febbraio. III il Trentino • Marzo 52 Il libro dei Campioni Inizia il viaggio tra i grandi dello sport trentino C i mancava questo. Mancava nel palmares delle pubblicazioni locali. Un vero pezzo da novanta, anzi di più. Un imponente testo tematico sullo sport, nei numeri e nei contenuti. Larghe misure – 30x27 – e 200 pagine, lisce e patinate. Profumate di nuovo. In copertina, solo il simbolo oro della medaglia più prestigiosa, sorretta e sostenuta dal nastro tricolore e dai colori storici dei cerchi olimpici. Sullo sfondo, un campo bianco, a risaltare il riflesso illuminato del metallo. Ad una prima sfogliata del libro “CAMPIONI TRENTINI” (nato dalla collaborazione Provincia autonoma di Trento - Coni Comitato Provinciale Trento) non sai dire in realtà qual è la parte predominante. Ci sono i gesti e la forza esaltati dalle immagini, raccontate dall’occhio assoluto del fotografo. Ci sono i numeri dei record e le storie, raccontate dalla penna del biografo e del cronista. C’è tutta l’essenza dello spirito sportivo trentino. Niente a che vedere con la meccanica successione alfabetica del dizionario; lontani dalle sequenze ritmi- di Tiziana Tomasini ORIENTAMENTO SCI Le fotografie degli atleti sono tratte dal libro Campioni trentini (2010, pp. 204, euro 35). SCI ALPINO Nicolò Corradini Igor Cigolla Bruno e Gino Burrini SCI ALPINO il Trentino • Marzo 53 Chiara Costazza Melania Corradini Cristian Deville Wilma Gatta Davide Simoncelli Ierta Schir che enciclopediche. Piuttosto una simbiosi di concrete sensazioni visive e narrative, comunicate al lettore che sfoglia. Che può sfogliare a tratti lesto, mirando l’obiettivo delle proprie passioni; a tratti piano, decisamente slow, con i ritmi lenti della consultazione. Il lettore che si sofferma sulle discipline sportive amate, praticate e innalzate dai the best, dai nostri numeri uno. Che beve come in una sorsata il profilo dei nostri trentini che sono riusciti ad arrivare lassù, alle alte vette del podio. I profili umani dei tentativi, degli esordi, delle competizioni, delle vittorie. I profili della quotidianità, del tempo libero. E, perché no, anche i profili delle delusioni e delle sconfitte, dei traguardi disattesi. A ben guardare, sono tanti questi campioni. Sono il frutto di un ritaglio di terra alpina. Una terra geograficamente contenuta ma varia, morfologicamente articolata. Monti, altipiani, piani intervallati da laghi, laghetti, fiumi, torrenti, rii a spezzare i ritmi più regolari di altri contesti paesaggistici italiani. A creare opportunità di diversificati movimenti antropici. L’uomo di terra trentina ha innato il senso del conoscere, dell’esplorare e dello sperimentare. Sa sfruttare il lungo inverno climatico e utilizza neve e ghiaccio. Nuota, corre, pedala, spiega le vele alle brezze lacustri delle giornate estive. Vive Angelo Weiss SCI NORDICO il Trentino • Marzo 54 Giulio De Florian Antonella Confortola Franco Nones Cristina Paluselli Giorgio Vanzetta Bice Vanzetta SCI ALPINISMO Mirko Mezzanotte Cristian Zorzi Martin Riz SNOWBOARD Lidia Trettel Alberto Schiavon Gianluca Grigoletto la montagna non come un limite visivo e mentale ma come un elemento da scalare, da percorrere, da vincere conquistando la cima. Per guardare oltre. L’uomo ha saputo valorizzare il territorio, rendendolo sportivamente fertile e ricco di stimoli. Si dice che le difficoltà – anche quelle tangibili, fisiche – temprino il fisico e lo spirito, irrobustiscano il dna. Nel nostro caso, par proprio vero. Dati alla mano, i trentini amano lo sport, praticano lo sport e vantano grandi nomi a livello nazionale e mondiale. Con una grande forza alle spalle. Alle spalle di ogni traguardo, di ogni podio e di ogni primato, uno stuolo di veterani, dilettanti ed esordienti di tutti i giorni. Che suda anche e nonostante i dieci implacabili sottozero o i trentacinque all’ombra, percorre salite ardite con ogni mezzo lecito e ammissibile, ritaglia spazi di natura in cui esprimere se stesso. E poi diciamolo. Ci sono motivi urgenti, quotidiani per fare sport. Le scelte di vita moderna, fin troppo dense, reclamano spazi di libertà, di piena espressione fisica. E allora via, da soli o in gruppo anche sotto la luce dei giorni più corti, o nelle fresche serate dei tempi estivi. Via per i luoghi nostrani, a respirare libertà di movimento. Con in mente quelle tante storie degli sportivi di ieri, di oggi e di domani. Raccontate varcando la soglia dell’informazione. Fissate nelle immagini del gesto atletico e nell’attimo della gioia esplosiva del traguardo. Traguardo personale, di squadra, di vita. Storie e immagini finalizzate a trasmettere lo spirito, la volontà, e la determinazione dei protagonisti di queste storie sportive. START! Benvenuti in “Campioni trentini”. III SALTO CON GLI SCI Ivan Lunardi Ivo Pertile COMBINATA NORDICA Fabio Morandini Ezio Damolin 55 il Trentino • Marzo CARVING Undicesima tappa del nostro viaggio attraverso la realtà del rock trentino. Dopo Alchimia, N.A.N.O. e Nurse! Nurse! Nurse!; Pape Satan, Resando e Tryaxis; False Friends, Terzolivello e Vetrozero; Death by Pleasure, Stone Martens e Tre Verticale; Buldra, Kepsah, Maria Devigili; Absinth Effect, Bob and the Aplle e The Bankrobber; Le origini della specie-Lords, Giovenale e Babamandub; Four Stools, Junow e MG66; Feedback in Warsaw, Marvy’s Fleurs e Hot Funky Style; Oil on Canvas e the Rain Storm (febbraio 2011) questa nostra “ricognizione” propone altri due gruppi di casa nostra. Ancora una volta: buon rock a tutti! di Fabio De Santi “La musica è l’arte di pensare con i suoni. “ Jules Combarieu il Trentino • Marzo Le nostre band suonano il rock 57 Post acustici Progda Genere: acustico Line up: Davide Giorgi: voce e chitarra; Angelo Tomasi: chitarra acustica e voce. Discografia e Riconoscimenti: vincitori festival del cantautore di Garniga Terme 2009; stanno lavorando al loro primo cd. Pezzi forti: fra quelli originali del gruppo ci sono “Le stagioni” e “La strada per Guantanamo”, mentre fra le cover che propongono nei loro concerti ci sono due classici di Francesco Guccini come “L’avvelenata” e “Primavera di Praga”. La curiosità: i Progda sono due ragazzi di Ala, Davide ed Angelo, con la passione per i grandi cantautori italiani e per il genere acustico in generale. Dopo essere stati insieme nel gruppo Black Shape per quattro anni decidono di ritornare insieme, solo voce e chitarra. Coordinate Internautiche: www.myspace.com/progda Blame Genere: post hardcore Line up: Cq: chitarra; Testa: basso; Andrea: batteria; Solero: voce. Discografia e Riconoscimenti: due album prodotti e distribuiti nel mercato discografico internazionale (nel 2004 “Life is not like a porn” e nel 2009 “…goes to Hollywood”) tramite etichette indipendenti italiane. Parecchi live di alto livello di spalla a realtà internazionali e nazionali in giro per l’italia. Vari tour intrapresi in maniera autoprodotta. Partecipazione con pezzi a tre compilation nazionali per un totale di 20.000 copie distribuite. A breve un terzo album, l’ultimo. Pezzi forti: di sé dicono con una certa ironia. «Sinceri, eruditi, simpatici e soprattutto belli… potremmo aggiungere duri e puri, di impatto scenico e musicale: se qualcuno di voi è stato ad un nostro concerto sa di cosa stiamo parlando. Ma il nostro pezzo forte è che dopo il terzo album smetteremo di rompervi le scatole per la gioia dei fautori della tanto amata musica felice». La curiosità: la nostra curiosità sta nel fatto che pur avendo prodotto due album, suonato più o meno dappertutto e macinato parecchi anni nel mondo musicale nazionale ci trovate lo stesso tutte le sere a bere nei migliori bar di Trento City. Evidentemente è una cosa che ci viene naturale. Coordinate Internautiche: www.myspace.com/lifeisnotlikeaporn; www.reverbnation.com/lifeisnotlikeaporn; [email protected] Biblioteca il Trentino • Marzo 58 Davide Tolu, Oggi il maestro sono io, Erickson, Collana “Capire con il cuore”, Trento, 2011, pp.106, euro 12,50 È una storia divertente ed educativa – in linea con la casa editrice Erickson – che spiega ai bambini come fare il maestro non sia proprio così facile e, di contro, che ricorda agli insegnanti di non dare per scontato il proprio ruolo. L’autore è Davide Tolu, scrittore di testi teatrali per ragazzi e insegnante teatro-educazione ai bambini, qui affiancato per le illustrazioni da Tiziano Beber. «Non so se vi siete accorti che sono entrato e sono il maestro» ho detto forte, ma nessuno ha badato a me. Tutti continuavano come se io non fossi lì, si rattrista Gigi, il bambino protagonista e aspirante maestro. a cura di Silvia Vernaccini Alessandro Beber, Lagorai. Scialpinismo d’avventura, Tappeiner, Lana (BZ), 2010, pp. 196, euro 19,90 «È un omaggio alle montagne di casa», dichiara Alessandro Beber, alpinista, geografo e guida alpina a tempo pieno, autore di questa nuova guida, e un pensiero particolare lo dedica ai suoi genitori «che per primi mi hanno fatto ammirare i monti dalle loro spalle». I migliori itinerari ad anello e in traversata – in totale ben 54 – dell’ancor oggi selvaggio Gruppo del Lagorai sono qui descritti per gli appassionati dello scialpinismo con cartine in scala complete dei dati GPS, foto aeree con evidenziato il percorso e con tutte le descrizioni utili per affrontare questi itinerari e divertirsi in totale sicurezza. Mauro Neri, Coro Croz Corona, Andreas Barbón. Giovanna Nicoletti (a cura di), Andreas Hofer e i Trentini dell’AnI luoghi dell’Autonomia. no Nove / Andreas Hofer und Die Schauplätze der Autonomie. die Trentiner im Anno Neun, The Placet of Autonomy, Provincia autonoma di Temi-Consiglio della Provincia autonoma Trento, Centro Stampa Redi Trento, Trento, 2011, pp. 156, euro 50. gione autonoma Trentino Testi in italiano, tedesco, inglese. Alto-Adige/Südtirol, 2011, pp. 32 + CD. Il grandioso affresco del Trionfo dell’Aurora o i leziosi Disponibile gratuitastucchi rococò sulle pareti di Palazzo Trentini, oggi sede mente presso l’Assessodel Consiglio provinciale; ancora, le geometriche tarsie rato alla cultura: delle porte o i vivaci pannelli a olio di Fortunato Depero tel. 0461 493590 nell’originaria Sala del Consiglio provinciale nel Palazzo della Provincia a Trento… Sono i due luoghi “principi” È il “libretto” di scena (in italiadi quell’Autonomia, di quell’identità istituzionale e no e tedesco) dell’opera teaculturale che, evolvendosi nei secoli, ha mosso tral-corale di Mauro Neri cantata i suoi primi passi attorno all’anno Mille. E Fabio Marcotto, dal Coro Croz Corona di Denno ed questo libro riesce a trasmetterne Maledetta bicicletta, impreziosita dall’apporto della Banda tutto il fascino. Curcu & Genovese, Collana “Narrativa”, musicale di Mezzocorona (in “prima”, il 21 Trento, pp. 142, euro 10 febbraio 2010). Sono sei nel CD le canzoni inedite dedicate ad Andreas Hofer, aniSono brevi racconti, più che altro emozioni, riflessioni, flash documentama dell’insurrezione risti di tante avventure e viaggi in bicicletta vissuti dal bolzanino Fabio tirolese del 1809, e Marcotto, autore di altre opere di narrativa. musicate da “maestri” Un libro nel quale chiunque ami il monquali Giorgio Morodo delle due ruote – che sia la mountain der, Giuseppe Solera, bike, la bici da corsa come pure la bicicletMario Lanaro, Andrea ta elettrica – riesce subito a riconoscersi o Chini, Riccardo Gravieventualmente a proiettarsi in prossime na, mentre tre sono i prospettive. “Maledetta” perché il suo fapezzi arrangiati per la scino, umile e semplice (funziona sempre, coinvolgente sonorinon consuma, occupa poco spazio…) alla tà della banda. fine ti ammalia, e non riesci più a farne a meno. Ed è proprio vero! Francesca Negri, Il menu del vino, Curcu & Genovese, Trento, 2009, pp. 228, euro 20 Il suo primo incontro con il vino la giornalista trentina Francesca Negri Il costo sociale è stato altissimo: – oggi firma di tutto rispetto dell’etanti sono morti, soprattutto di sinogastronomia italiana – lo ebbe licosi, nello scavare la lunga galleria all’asilo, quando un giorno si trovò Adige-Garda per far defluire le acque a pestare l’uva in piccoli tini «per in eccesso del Fiume Adige nel Lago fare il vino». Ed ora, tra le altre sue di Garda – da Mori a Torbole – ed evitapubblicazioni, questa ha vinre così le allora frequenti alluvioni. Un’oto l’ambito premo nazionale pera che, come si comprende da questo 2010 “Bancarel’Vino” riservadocumentario accompagnato dalla voce to appunto alla letteratura dei testimoni di quel tempo e dalla guida enologica. Scegli il tuo vino. Scopri con che piatti del personale del Servizio Bacini Montani delesaltarlo recita il sottotitolo e di fatto Il menu del la Provincia autonoma di Trento, ha stravolto il vino, presentando il meglio dell’enologia paesaggio di quel lembo di Trentino fin dai primi scavi nel 1939; poi però, trentina, lo abbina a oltre 300 ricette tidopo l’ineluttabile interruzione della guerra mondiale, l’inaugurazione nel piche di tutta Italia. 1959 segna un altro passo in avanti nel nostro progresso. Matteo Taufer, Calici all’orlo. Variazioni armoniche sul vino, Il Monogramma, Ravenna, 2010, pp. 120, euro 10 Docente di greco e latino presso il Liceo classico “G. Prati” di Trento e ricercatore di latino all’Università di Trento, Matteo Taufer ama occuparsi di simbolismi e filologie. Autore di più saggi sul “simbolismo acqueo”, sul “viaggio”, sul “pellegrinaggio”, sulla “parola perduta”, con questo libro dedicato al vino mira a dare un’idea della poliedricità semantica del vino, còlta entro vari orizzonti e diverse latitudini, e al contempo intende suggerire chiavi di lettura – senza presunzione di esaustività – per i contesti culturali, talvolta “sacrali”, presi in esame. Luigina Lorenzi, Pensieri scomposti, UCT, Trento, 2010, pp. 64, euro 10 Con un linguaggio ermetico e immagini d’intensa carica simbolica la poetessa rivana Luigina Lorenzi esprime la sua sorda sofferenza, il dialogo continuo tra il suo Es e l’Alter ego che, aspirando a condivisioni profonde, sfiora la stessa sublimazione. Sono versi taluni di lacerante solitudine, altri addolciti da barlumi di speranza, ma sempre carichi di tanta difficoltà nel stabilire relazioni vere. «Io, / che imprigiono la mia anima, / affondo le mani in tasca / per non aver l’obbligo di un saluto (…) Io, / che imprigiono la mia anima, / m’imprigiono a lei / per non svelar segreti». Alma Maria Pedron, Il clero nero, Osiride, Rovereto, 2010, pp. 142, euro 10 Alma Maria Pedron è trentina, laureata in sociologia, ma soprattutto ama le icone e per comprenderne l’autenticità spirituale si è recata più volte in Russia, un mondo che trova voce nel suo primo impegno letterario, Il rampollo di Jesse, e in questo Il clero nero. Selenia, la protagonista, è alla ricerca della pace che (ri)trova restaurando affreschi in antichi monasteri ortodossi, vivendo tra pellegrini e ambulanti russi con la guida di un Pope. Proprio nella Bellezza mistica del suo viso Selenia scoprirà la Salvezza divina: un viaggio, quello che si scopre in queste pagine, che non appartiene al passato ma è bensì ancorato a un presente mistico e reale insieme, magari ancora da scoprire. 59 il Trentino • Marzo Lorenzo Pevarello (sceneggiatura e regia), Il fiume in galleria, DVD, Fondazione Museo storico del Trentino-Format, Trento, 2010, euro 8 (7,20 on line) Europ.a. il Trentino • Marzo 60 Arriva la carta ila Per finanziare la formazione e lo sviluppo professionale L a Provincia autonoma di Trento e la società Studio Méta & Associati di Bologna (soggetto gestore della sperimentazione) nelle prossime settimane avvieranno una breve sperimentazione di un nuovo strumento per il finanziamento della formazione e dello sviluppo professionale dei lavoratori, al fine di valutarne le potenzialità e le ricadute su territorio provinciale. Detto strumento, che è attivo in numerosi Paesi europei ed extra europei e in alcune regioni italiane, è denominato: “Individual Learning Account” (per brevità “ILA”) e ha consentito, soprattutto a livello europeo, di stimolare un maggiore “protagonismo” e una “partecipazione attiva” di coloro che intendono realizzare percorsi di formazione e di riqualificazione professionale. Si tratta, nello specifico, di un dispositivo destinato ad incentivare l’accesso delle persone alla formazione individuale, che si caratterizza per l’alto grado di autonomia nella ricerca e nella definizione dei percorsi formativi da intraprendere. Spetta infatti ai richiedenti, dopo aver sostenuto un colloquio preliminare con un esperto orientatore (realizzato con un consulente di Studio Méta & Associati), definire i propri fabbisogni in termini di necessità formative e di sviluppo professionale. Quindi è lo stesso richiedente a scegliere a quale percorso iscriversi tra quelli reputati maggiormente congruenti con le proprie esigenze e aspettative, a identificare il soggetto presso il quale fruire del servizio e infine a presentare un progetto individuale che, a seguito della valutazione da parte di un’apposita commissione, potrà essere eventualmente approvato e finanziato. Le attività realizzabili nell’ambito della sperimentazione sono le seguenti: • corsi di formazione professionalizzanti (Azione 1) • percorsi di coaching per lo sviluppo di ruolo (Azione 2) Azione 1: consente al lavoratore, tramite l’erogazione di un finanziamento dell’im- porto massimo di euro 2.500, di scegliere tattando il numero verde 800-225992, e frequentare uno o più percorsi formativi a partire dall’avvio della sperimentazione professionalizzanti, finalizzati alla qualifica- (verificabile nei sotto riportati siti web). zione, riqualificazione e all’aggiornamento I destinatari della CARTA ILA sono lavoprofessionale. L’Azione 2: consente al lavoratore, tramite ratori residenti o domiciliati, al momento l’erogazione di un finanziamento dell’im- della presentazione della domanda di fiporto massimo di euro 1.200, di frequen- nanziamento, in Provincia di Trento. Avrantare un percorso individuale di sviluppo no diritto di precedenza, rispetto agli altri, i professionale erogato da esperti in con- lavoratori privi di contratto di lavoro suborsulenza di carriera e di ruolo, con la finalità dinato a tempo indeterminato. di analizzare il proprio iter professionale, di III fornire un ausilio nella gestione di situazioni di cambiamento professionale e/o di affrontare le sfide di un nuovo contesto lavorativo. Detto percorso trova attuazione nella realizzazione di colloqui individuali tra il beneficiario del finanziamento e il professionista da lui selezionato, centrati su specifiche esigenze di miglioraPer saperne di più mento e di sviluppo professionale. Ulteriori informazioni saranno al più presto Per entrambe le azioni, il richiedendisponibili sui seguenti siti web: te il finanziamento dovrà, prima di www.fse.provincia.tn.it/bandidiservizio presentare il proprio progetto ine http://progettoila.studiometa.org dividuale, sostenere un colloquio e contattando il numero verde della società obbligatorio di informazione e Studio Méta & Associati: 800-225992, orientamento con i consulenti di che sarà attivo tutti giorni Studio Meta & Associati, che potrà dalle ore 10.00 alle ore 15.00. essere prenotato esclusivamente con- di Documentazione Europea 61 il Trentino • Marzo Bio, che energia a cura del Servizio Europa e del Centro Europ.a. Programma di Cooperazione per aree rurali o montane B IO-EN-AREA è un progetto a carattere europeo finanziato dal Programma di Cooperazione Internazionale INTERREG IVC, che vede coinvolti 6 Partners di diverse Regioni di Stati Membri dell’UE: • Autorità regionale per l’energia di Castilla & Leon - Spagna (capofila); • Regione di Western Macedonia - Grecia; • Provincia autonoma di Trento, Servizio Pianificazione Energetica e Incentivi dell’Agenzia provinciale per l’energia Italia; • Autorità regionale del Sud-est - Irlanda; • Agenzia per l’energia del Sud-est della Svezia; • Agenzia per l’energia regionale di Tartu - Estonia. Il progetto “BIO-EN-AREA” si focalizza sul tema delle bio-energie in particolare sulle energie generate da materiale organico (bio-massa da foreste, da agricoltura, da allevamento, da rifiuti industriali e civili), considerate non solo come fonti di energia rinnovabile ma anche come catalizzatori di sviluppo locale per i territori produttori di tali fonti energetiche. L’interesse del progetto è soprattutto verso aree rurali o montane che risultano svantaggiate. Il progetto intende creare una interazione tra i territori meno favoriti e le bioenergie: l’obiettivo è quello di valorizzare tali aree da un punto di vista ambientale, economico e sociale offrendo ai loro abitanti nuove opportunità occupazionali e di sviluppo. In linea con quanto previsto dal programma di cooperazione interregionale INTERREG IVC, il progetto intende scambiare buone pratiche ed esperienze tra le varie regioni ed i territori attivi nel settore dell’energia da biomassa. I partners di bio-en-area durante la conferenza lancio dei sotto progetti, svoltasi in febbraio a Burgos - Spagna. Sotto: i partecipanti trentini ai sotto-progetti di bio-en-area. Per saperne di più http://www.bioenarea.eu Le principali azioni del progetto sono: • scambio e trasferimento di esperienze fra regioni partners; • miglioramento delle politiche locali in materia di bio-energie; • redazione di Piani d’Azione Regionali per lo sfruttamento delle Biomasse. Una delle attività fondamentali del progetto è inoltre l’individuazione, nelle Regioni Partner, di aree svantaggiate che agiscano come “aree pioniere” nello sfruttamento sostenibile di biorisorse a fini energetici, per promuovere lo sviluppo socioeconomico di questi territori. A questo scopo BIO-EN-AREA prevede l’implementazione di sotto-progetti territoriali, che coinvolgono enti di diritto pubblico delle Regioni partner. I sotto-progetti si caratterizzano per la loro internazionalità, prevedendo la partecipazione di almeno tre autorità pubbliche o enti di diritto pubblico di tre diverse Regioni partner. Replicando il modello di BIO-EN-AREA, i sotto-progetti hanno lo scopo di trasferire e scambiare buone pratiche, know-how specifico e casi di successo nell’utilizzo delle biomasse fra gli enti coinvolti. I progetti territoriali selezionati per il finanziamento e l’implementazione sono stati sette, di cui cinque prevedono la partecipazione di enti trentini: • Sotto-progetto “BaN”, che coinvolge la Comunità della Valle di Non, con il supporto tecnico della Fondazione “Edmund Mach”, e prevede la creazione di un network europeo del biogas per lo sviluppo di metodologie e tecnologie nel settore; • Sotto-progetto “BIOPATH”, con la partecipazione della Fondazione “Bruno Kessler”, che tende a definire un sistema di tracciabilità e certificazione dei biocombustibili solidi; • Sotto-progetto “BISYPLAN”, cui partecipa CNR/IVALSA ed il cui obiettivo è la produzione di un manuale per pianificatori e decision-makers a livello locale, con condivisione di buone pratiche ed esperienze fra i partecipanti; • Sotto-progetto “EBIMUN”, che coinvolge la Comunità di Valle del Primiero, con il supporto tecnico di ESCO Primiero, per fornire supporto alle municipalità locali sulle politiche energetiche, in vista dello sviluppo di piani d’azione strategici; • Sotto-progetto “RBBD”, con la partecipazione della Magnifica Comunità della Valle di Fiemme, che mira a supportare lo sviluppo del business locale delle biomasse mediante sostegno alle imprese. III A tutta coesione Il forum per stimolare il dibattito sugli aiuti regionali europei Europ.a. il Trentino • Marzo 62 L a politica di coesione europea finanzia, a partire dal 2007, 455 programmi nazionali e regionali di sviluppo in tutta l’UE per un ammontare di quasi 350 miliardi di euro in 7 anni. Nel contesto della revisione del bilancio UE e della strategia Europa 2020 sono in discussione varie opzioni di riforma della politica di coesione in vista del 2013, quando si concluderà l’attuale periodo di finanziamento. Un contributo importante in questo senso è stato dato dal Quinto Forum sulla coesione1, svoltosi a Bruxelles il 31 gennaio scorso. Il Forum viene organizzato ogni tre anni dalla Commissione europea per stimolare il dibattito sugli aiuti regionali europei. L’edizione 2011 ha segnato la conclusione della consultazione avviata dalla Commissione lo scorso autunno sulle prime proposte da essa avanzate nella Quinta relazione sulla coesione2, circa il futuro assetto della politica regionale. Si tratta dell’ultima grande tappa prima della presentazione delle proposte legislative vere e proprie da parte della Commissione, prevista per l’estate prossima. Al forum hanno partecipato, su invito del Commissario alle politiche regiona- Per saperne di più 1http://ec.europa.eu/regional_policy/ conferences/5thcohesionforum/index_ en.cfm 2http://ec.europa.eu/regional_policy/ cohesion_report li Johannes Hahn e di quello agli affari sociali Laszlo Andor, oltre ottocento rappresentanti della “governance multilivello”: ministri, membri del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali, amministratori regionali e locali dei 27 Stati membri dell’UE, rappresentanti delle università e delle parti sociali. Il Forum ha esaminato il ruolo della politica di coesione nella realizzazione della strategia Europa 2020, che delinea un modello di sviluppo economico sostenibile per l’Unione europea per il prossimo decennio. Quattro gruppi tematici, presieduti da commissari UE, sono stati dedicati ai principali aspetti della strategia Europa 2020: crescita intelligente, crescita verde, crescita inclusiva, e alla dimensione territoriale di Europa 2020. Nella Quinta relazione sulla coesione, la Commissione ha presentato una serie di proposte volte a semplificare e a rendere più efficaci gli strumenti della politica di coesione e a migliorarne la valutazione e i risultati, stabilendo obiettivi più precisi. Collocandosi nel più ampio contesto della revisione del bilancio dell’Unione, la relazione dà risalto al fatto che futuri investimenti effettuati nell’ambito della politica di coesione devono risultare rigorosamente allineati agli obiettivi di Europa 2020. Essa propone d’irrigidire le condizioni cui tali investimenti debbono sottostare e d’introdurre incentivi, nell’intento di garantire che i fondi destinati alla politica di coesione vengano impiegati in modo efficiente e più orientato ai risultati. Una quota dei finanziamenti della coesione sarebbe dunque accantonata e messa a disposizione delle amministrazioni nazionali in funzione della qualità dei programmi da esse presentati e dei progressi compiuti nel realizzarli. La relazione propone parimenti idee per semplificare il sistema d’erogazione dei fondi riducendo le lungaggini burocratiche e per migliorare la valutazione e l’esecuzione dei progetti grazie ad una definizione più accurata ed alla misurabilità dei traguardi. Di questo hanno trattato le consultazioni e le tavole rotonde nel Forum che hanno coinvolto gli stakeholder su alcune questioni chiave: • politica più focalizzata sui risultati; • condizioni più favorevoli rispetto a quelle previste per l’Obiettivo Competitività e Occupazione per le regioni in transizione, ossia per quelle regioni che non rispettano più i criteri per gli aiuti alle regioni meno sviluppate, ma il cui PIL è ancora al di sotto della media UE; • introduzione di strumenti contrattuali più vincolanti legati al raggiungimento di obiettivi chiari, ivi compreso un sistema di condizionalità collegato a misure essenziali per l’efficacia della politica di coesione; • introduzione di sistemi di premialità, anche con il recupero di risorse non utilizzate. III a cura del Servizio Europa e del Centro Nell’Unione europea sono attualmente in circolazione circa 500 milioni di telefoni cellulari a cui corrispondono 30 diverse tipologie di caricabatteria. Ciò significa che se dimentichiamo il nostro caricabatteria è difficile trovare un collega o un amico che abbia lo stesso modello da prestarci. Senza contare poi che tutte le volte che cambiamo il cellulare di solito riceviamo anche un nuovo caricatore il che comporta un’enorme produzione di rifiuti. Considerando la gravità del problema sia per i consumatori che per l’ambiente, nel marzo 2009 la Commissione europea ha imposto all’industria dei telefoni cellulari di adottare, volontariamente, norme comuni per i caricatori in modo da evitare il ricorso a strumenti legislativi comunitari obbligatori. Ora quattordici dei principali produttori di cellulari, rappresentanti il 90% del mercato europeo della telefonia mobile, hanno raggiunto un accordo per adottare un caricabatteria universale per i telefoni cellulari. Nei primi mesi del 2011 i consumatori europei potranno acquistare un caricabatteria standard per tutti i cellulari data-enabled – compresi gli smartphone – venduti in tutti i 27 Stati membri dell’UE. Così, a breve, quando dimenticheremo il caricabatteria, potremo caricare il cellulare usando il nuovo caricabatteria universale. Inoltre, nel caso in cui il caricatore sia venduto separatamente dal telefono, non sarà più necessario acquistare un nuovo caricabatteria con ogni nuovo cellulare. Per maggiori informazioni: http://onechargerforall.eu/it/index.html 112 Numero unico di emergenza L’11 febbraio si è celebrata la “Giornata del 112”, numero unico di emergenza per tutti i paesi dell’Unione europea, importantissimo da conoscere, ma purtroppo ancora sconosciuto alla maggior parte degli europei. In occasione della “Giornata” la Commissione europea ha invitato gli Stati membri a impegnarsi per sensibilizzare il pubblico sull’esistenza del 112, numero che si può comporre gratuitamente da telefoni fissi e mobili in qualsiasi Stato membro dell’Unione per chiamare i servizi di emergenza. Da una indagine Eurobarometro, il servizio della Commissione europea che misura ed analizza le tendenze dell’opinione pubblica in tutti gli Stati membri e nei paesi candidati, risulta che solamente un quarto (26%) dei cittadini dell’UE interpellati è in grado di citare spontaneamente il 112 come il numero per chiamare polizia, vigili del fuoco o ambulanza in qualunque paese dell’Unione. In particolare in Grecia, Italia e Regno Unito meno del 10% della popolazione ne è informato. Il sito web della Commissione europea sul 112 http://ec.europa.eu/information_society/activities/112/index_it.htm A un milione di cittadini il diritto di proporre nuove leggi Un milione di cittadini dell’Unione potrà presto presentare alla Commissione proposte di legge europea. Il Parlamento ha approvato nei mesi scorsi le regole di base per il funzionamento dell’iniziativa popolare europea, prevista dal Trattato di Lisbona. «Oggi l’Unione europea si sta aprendo a una democrazia partecipata. I cittadini posseggono adesso gli stessi diritti del Parlamento del Consiglio sull’iniziativa politica. Spetta a loro agire», ha affermato Alain Lamassoure (PPE, FR) durante il dibattito precedente la votazione, che ha visto il testo approvato con 628 voti a favore, 15 contrari e 24 astensioni. «L’iniziativa dei cittadini rappresenta un’opportunità unica. Per la prima volta i cittadini possono unirsi per farci sapere se stiamo lavorando nel modo giusto. Ne abbiamo un grande bisogno» ha aggiunto la co-relatrice Zita Gurmai (S&D, HU). L’iniziava popolare europea è una delle novità più attese introdotte dal Trattato di Lisbona, è uno strumento di trasparenza che avvicina i cittadini alla macchina comunitaria e crea legami civici transnazionali su tematiche comuni. Appena la legislazione entrerà in vigore, un “comitato di cittadini” composto di persone provenienti da almeno sette Stati membri, potrà registrare un’iniziativa e iniziare a raccogliere le firme, su carta o online, dopo la verifica di ammissibilità che spetta alla Commissione. Dopo l’approvazione formale del Consiglio gli Stati membri avranno un anno per integrare la nuova normativa nella legislazione nazionale. Il nuovo strumento dovrebbe quindi entrare definitivamente in vigore all’inizio del 2012. Per saperne di più http://www.europarl.europa.eu/it/pressroom/content/20101215IPR10190/html/ A-un-milione-di-cittadini-il-diritto-di-proporre-nuove-leggi-UE Pubblicazioni dell’Unione europea Per chi fosse interessato sono a disposizione gratuitamente, presso il Centro di Documentazione Europea della Provincia autonoma di Trento, varie pubblicazioni sull’Unione europea. In particolare: • La Commissione europea 2010-2014 • Benvenuti al Parlamento europeo • L’Europa delle donne • Occupazione e crescita nell’Unione europea • Migrazione nell’Unione europea • Nuovi fondi, regole migliori: una panoramica delle nuove regole finanziarie e delle possibilità di finanziamento per il periodo 2007-2013 • Trovare lavoro in Europa • L’agricoltura nell’UE • L’acqua: la nostra ricchezza • molte pubblicazioni sull’ambiente Centro di Documentazione Europea Trento, via Romagnosi, 7, tel. 0461 495087, mailto: [email protected] orario: lunedì - giovedì: 9.00-12.45 / 14.0016.00 venerdì: 9.00 - 12.45 il Trentino • Marzo Un caricabatteria unico per tutti i cellulari europei 63 Europ.a. di Documentazione Europea L’altra copertina La rivoluzione, il Mart, lo sguardo Al Mart di Rovereto, fino al 24 luglio “La rivoluzione dello sguardo” grande mostra con i capolavori impressionisti e post-impressionisti dal Musée d’Orsay. All’interno, a pagina 36 per i lettori de “il Trentino” il coupon per un ingresso scontato a 7 euro. il Trentino www.provincia.tn.it Mensile della Provincia autonoma di Trento marzo 2011 anno XLVII - numero 307 Pierre Auguste Renoir L’altalena (La Balançoire) 1876 Olio su tela, 92 x 73 cm Parigi, Musée d’Orsay, lascito di Gustave Caillebotte. ©Patrice Schmidt/musée d'Orsay distribution RMN