Strumenti per l'eco-efficienza e l'eco-qualità delle imprese
a cura di Ing. Elisa Poggiali
Gruppo di Coordinamento Agenda 21 "Terre di Siena"
I sistemi di certificazione ambientale consentono alle organizzazioni
rispettose dell'ambiente di ottenere un vero e proprio marchio che
certifica l'eco-qualità dei loro processi produttivi e dei loro prodotti
e allo stesso tempo di conseguire i vantaggi derivanti da una gestione
eco-efficiente delle proprie risorse e sottoprodotti.
Marchi Ambientali di Processo
Il primo passo da compiere per un'impresa (o per un'organizzazione in
genere) che intende muoversi verso il raggiungimento di una gestione
eco-compatibile, eco-efficiente è l'implementazione di un Sistema di
Gestione Ambientale (SGA).
L’attuazione di un SGA è una scelta volontaria dell’azienda che può
portare a importanti benefici in termini di:
• maggiori opportunità sul mercato
• immagine e di rapporti con la popolazione e le autorità
• gestione tecnico/economica dei problemi ambientali
• minori costi per materie prime ed energia
• riduzione dei rischi di sanzioni
• prevenzione degli incidenti
• agevolazioni assicurative
I rapidi cambiamenti che caratterizzano l'attuale fase di competizione
globale impongono alle imprese il raggiungimento dell'obiettivo
dell'eccellenza organizzativa e gestionale.
L'eccellenza gestionale presuppone l'ottimizzazione della performance
ambientale dell'impresa che può essere ottenuta implementando i
sistemi di gestione ambientale, i cui requisiti sono fissati dalla norma
internazionale ISO 14001 o dal regolamento comunitario EMAS
Il funzionamento di un sistema di gestione ambientale è rappresentato
dalla ruota di Deming: PLAN, DO, CHECK, ACT.
La fase PLAN parte dall'analisi e valutazione degli impatti ambientali
connessi alle attività svolte, in seguito l'azienda definisce una politica
ambientale aziendale e pianifica le azioni per raggiungere gli obiettivi
definiti nella politica ambientale
La fase DO consiste nell'attuazione e nella gestione delle azioni
pianificate secondo le tempistiche definite dalla pianificazione. Con il
livello CHECK si può verificare il raggiungimento degli obiettivi
prefissati e, nell'apertura di azioni correttive, l'insorgere di eventuali
difformità rispetto a quanto stabilito dalla pianificazione
La fase ACT consiste nel riesame e nella revisione della politica
ambientale e/o della pianificazione per recepire gli obbiettivi raggiunti
e le difficoltà incontrate nell'intero processo. Proprio per questo il
modello descritto assume il carattere ciclico necessario per garantire
un requisito essenziale insito sia nella norma ISO 14001 che nel
regolamento EMAS: il miglioramento continuo.
Un sistema di gestione ambientale efficiente deve essere implementato
e definito relativamente alla specificità dell'azienda, considerando gli
effettivi margini di miglioramento ambientale della stessa sia dal
punto di vista della fattibilità tecnica che economica.
Il Sistema di Gestione Ambientale ha lo scopo di raggiungere gli
obiettivi stabiliti nella politica ambientale attraverso l'attuazione di un
programma. Il SGA implica i seguenti requisiti:
1. Introduzione, riesame del programma ambientale a tutti i livelli
aziendali; definizione della struttura organizzativa del SGA
(responsabilità)
2. Sensibilizzazione, formazione e partecipazione del personale;
3. Valutazione e registrazione degli effetti ambientali;
4. Definizione di procedure operative, di sorveglianza e di correzione
5. Predisposizione della documentazione delle attività di gestione
ambientale;
6. Elaborazione e coordinamento di un audit ambientale (eco-audit).
Gli strumenti per realizzare una Gestione Ambientale sono il
Regolamento Comunitario EMAS (n. 761/2001) e le Norme della
serie ISO 14000 (1996)
Il nuovo regolamento EMAS
Il 27 aprile 2001 è entrato in vigore il Regolamento EMAS II che
sostituisce il precedente Regolamento EMAS 1836/93.
La novità fondamentale consiste nell'introduzione della disposizione
secondo cui "la partecipazione ad EMAS è aperta a qualsiasi
organizzazione che intenda migliorare le sue prestazioni ambientali
complessive" (articolo 3, comma 1). EMAS quindi diventa applicabile
a tutti i settori anche non industriali e in particolare ai servizi, inoltre
prevede la possibilità, per le organizzazioni certificate di utilizzare il
logo EMAS sulle informazioni e sulle dichiarazioni ambientali
convalidate, sull'intestazione di lettere, su informazioni pubblicitarie e
per la pubblicità dei prodotti, delle attività e dei servizi.
Infine, a condizione che vengano soddisfatte alcune condizioni, il
nuovo regolamento assicura l'integrazione con la norma internazionale
ISO 14001.
SCHEMA EMAS
L' ORGANIZZAZIONE
• adotta una POLITICA AMBIENTALE
• effettua una ANALISI AMBIENTALE
• prefiggendosi OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO
In seguito
• attua un PROGRAMMA AMBIENTALE
• e un SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE (ISO 14001)
e redige una DICHIARAZIONE AMBIENTALE
inoltra domanda all'organismo competente per la registrazione
inviando la documentazione attestante
ANALISI AMBIENTALE,
PROGRAMMA AMBIENTALE
SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
DICHIARAZIONE AMBIENTALE
I documenti vengono sottoposti a convalida, ed in caso positivo si
ottiene la
REGISTRAZIONE DELL'ORGANIZZAZIONE.
Lo schema EMAS prevede che un'organizzazione adotti una politica
ambientale ed effettui una analisi ambientale iniziale (AAI).
Attraverso l'AAI un'organizzazione acquisisce una conoscenza
completa, approfondita e documentata degli effetti ambientali
connessi con la propria attività e individua tra questi ultimi quelli più
significativi, su cui concentrare i propri obiettivi di miglioramento
delle prestazioni ambientali.
La politica ambientale definisce invece la strategia complessiva
adottata riguardo all'ambiente.
La fase successiva prevede la definizione e l'attuazione di un
programma ambientale che contenga gli obiettivi generali e i
principi di azione per conseguire il miglioramento delle prestazioni
ambientali relative all'attività.
Attraverso la definizione e l'attuazione di un Sistema di Gestione
Ambientale l'organizzazione si dota di uno strumento attuativo per il
raggiungimento degli obiettivi individuati dal programma ambientale.
Il sistema deve includere la struttura organizzativa dell'impresa, le
responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse per attuale
il "programma ambientale". Questo perché il Regolamento (CEE)
1836/93 prevede, oltre all'ottimizzazione ambientale del ciclo
tecnologico, che il parametro ambientale sia incorporato nel sistema
organizzativo-gestionale dell'impresa affinché diventi patrimonio di
tutto il personale aziendale, a prescindere dal livello gerarchico;
L'effettuazione di periodiche attività di auditing, svolte da un auditor
(revisore) di sua fiducia, consentono di verificare che il "sistema di
gestione ambientale" sia correttamente funzionante;
La dichiarazione ambientale, invece, rappresenta la parte più
impegnativa posta a carico dell'organizzazione e comprende:
descrizione al pubblico delle attività produttive dell'impresa;
riflessi che tali attività hanno sull'ambiente;
risultati ottenuti dall'impresa per un minore impatto ambientale;
individuazione degli obiettivi di miglioramento da conseguire in
prospettiva futura.
Il nuovo Regolamento (CE) 761/2001 (al pari del Regolamento (CEE)
1836/93) prevede che la dichiarazione ambientale sia poi esaminata e
convalidata da un Verificatore ambientale, indipendente dall'impresa e
accreditato.
Le principali innovazioni del regolamento EMAS rispetto alla
precedente edizione, oltre al già citato allargamento della registrazione
a tutti i settori, consistono:
•nell'enfasi che è stata data alla promozione dell'adesione ad EMAS
delle piccole imprese e delle imprese artigiane, dopo che è stato
pienamente compreso che questo è un passaggio cruciale per il
successo del sistema. A tal fine, non solo il nuovo Regolamento invita
esplicitamente gli Stati Membri ad adottare misure di sostegno e di
incentivazione anche economiche a favore delle piccole imprese e di
quelle artigiane, ma la Commissione UE ha assunto l'iniziativa
(sollecitata da tutti gli Stati Membri e in particolare dall'Italia) di
predisporre una linea guida che contenesse una indicazione esplicita
delle semplificazioni possibili a favore delle piccole imprese
nell'applicazione del Regolamento. Tale linea guida ha una portata
molto rilevante: tra le molte altre semplificazioni, essa stabilisce che il
piccolo imprenditore nell'attuare un proprio sistema di gestione
ambientale, finalizzato al perseguimento degli obiettivi di
miglioramento, non è obbligato a predisporre procedure scritte,
quando ciò non sia strettamente necessario;
• nell'invito esplicito rivolto agli Stati membri affinché essi tengano
conto della registrazione EMAS nell'elaborazione della legislazione
ambientale e nei relativi controlli.
Le imprese hanno sempre sostenuto che la diffusione e il successo di
EMAS fosse strettamente legato ad un suo riconoscimento sostanziale
da parte delle Autorità nazionali preposte al controllo dell'ambiente.
Tutti i paesi della UE hanno convenuto sul fatto che, pur essendo
imprescindibile il rispetto e l'osservanza delle leggi e degli obblighi da
esse derivanti in materia ambientale, le stesse leggi dovessero tener
conto del comportamento ambientalmente esemplare di un'impresa
registrata secondo EMAS e che dovessero essere previste a suo favore
tutte le possibili semplificazioni e facilitazioni di ordine
procedimentale.
• nell'adozione di un "Logo EMAS", che possa essere utilizzato dalle
imprese per far conoscere al pubblico il riconoscimento EMAS
ottenuto e con modalità tali comunque da non poter essere interpretato
come etichetta di prodotto.
Sulle modalità di applicazione ed utilizzazione del "logo" da parte
delle imprese, il nuovo Regolamento rimanda ad apposite linee-guida.
• nell'impegnare gli Stati membri a far conoscere a tutti gli operatori e
ai cittadini il contenuto e gli obiettivi del Regolamento stesso,
adottando tutti i moderni metodi di informazione. La stessa
Commissione è a sua volta impegnata ad attuare una campagna
informativa e promozionale di EMAS a livello europeo.
• nel richiamo esplicito al coinvolgimento dei dipendenti dell'impresa
che richiede la registrazione EMAS, in tutte le fasi previste dal
sistema come mezzo che
1) aiuti l'impresa; infatti, l'attuazione collettiva delle varie fasi che
portano ad EMAS crea un clima di coesione e collaborazione
all'interno dell'azienda
2) fornisca una garanzia aggiuntiva ai cittadini sulla serietà con la
quale l'impresa si impegna al miglioramento ambientale.
• nel fornire una reale omogeneità nell'applicazione del Regolamento e
quindi lo stesso valore aggiunto alla registrazione EMAS
indipendentemente dal Paese in cui è collocata l'organizzazione che
l'ha ottenuta e di garantire che la convalida della dichiarazione
ambientale sia effettuata con gli stessi criteri, indipendentemente dal
paese dove il Verificatore ha ottenuto il suo accreditamento.
• nell'incorporare al suo interno in maniera integrale la procedura ISO
per quanto riguarda il Sistema di Gestione Ambientale, anche per
superare il clima di apparente concorrenza tra il Regolamento EMAS
e la Norma internazionale ISO 14001. Attualmente, quindi, i due
sistemi coincidono per quanto riguarda la parte a carico delle imprese
che si dotano di un programma di miglioramento ambientale e del
relativo sistema di gestione interna (procedure, organizzazione, prassi
e sistemi di controllo interni. EMAS, ovviamente, è il passo in più,
che a fronte della provenienza pubblica dell'istruttoria e della
registrazione (addirittura europea) conduce ad un diverso grado di
affidabilità dei controlli e del pubblico destinatario della dichiarazione
ambientale.
• nel porre l'accento sulle differenze per quanto riguarda l'impegno
pubblico che l'impresa assume nei confronti dell'esterno attraverso la
dichiarazione ambientale e dal sistema di verifica che nell'EMAS è
garantito da un sistema di accreditamento pubblico e valido a livello
europeo;
• nell'obbligo posto a carico delle organizzazioni di considerare non
solo gli effetti ambientali diretti associati alla loro attività, ma anche
gli effetti ambientali indiretti (quelli cioè associati all'utilizzo, da parte
di soggetti esterni all'impresa, dei prodotti, attività e servizi offerti
dall'organizzazione e che quindi si svolgono fuori della sua
responsabilità diretta). Si tratta in sostanza di invitare le
organizzazioni, che intendono aderire ad EMAS, a valutare, nella
misura possibile, quale possa essere l'impatto ambientale nell'utilizzo
da parte dei consumatori dei loro prodotti o degli utenti dei loro
servizi e ad adottare, già nella fase della loro progettazione o
allestimento, tutti i provvedimenti atti a preservare la tutela ambientale
anche nella fase successiva di utilizzo degli stessi.
• nella disposizione che la cadenza della verifica della dichiarazione
ambientale (oggi triennale) diventi annuale. Il significato di questo
cambiamento risiede nella volontà di voler considerare la
dichiarazione ambientale (anche da questo punto di vista) assimilabile
al bilancio economico che tutte le imprese adottano annualmente e che
nella maggioranza dei casi sottopongono alla certificazione da parte di
adeguati soggetti terzi.
La norma ISO 14001: i principali contenuti
La norma ISO 14001 definisce i requisiti di un Sistema di Gestione
Ambientale così da permettere ad una azienda di formulare una
politica e stabilire obiettivi, tenendo conto delle prescrizioni
legislative.
La norma si può applicare a tutti i tipi e dimensioni di azienda, è di
tipo volontario e coinvolge un solo sito produttivo. Le aziende che
volontariamente decidono di attuare un tale tipo di percorso devono:
• attuare mantenere e migliorare un S.G.A.;
• assicurarsi della propria conformità alla Politica ambientale
dichiarata;
• dimostrare ad altri tale conformità;
• avere la Certificazione del proprio S.G.A.;
• fare una autodichiarazione di conformità alla norma.
SCHEMA ISO 14001
POLITICA AMBIENTALE
PIANIFICAZIONE
ATTUAZIONE E FUNZIONAMENTO
REVISIONE
ATTUAZIONE DELLE AZIONI CORRETTIVE
RIESAME DELLA DIREZIONE.
Il fondamentale requisito per accedere alle applicazioni delle norme
ISO 14000 è il rispetto della conformità alla legislazione ambientale
La documentazione da realizzare prevede la redazione di:
un manuale della gestione ambientale
un insieme di procedure gestionali ed operative
le registrazioni del S.G.A.
la definizione dei criteri di accettazione.
La politica ambientale deve contenere:
impegno al miglioramento continuo alla prevenzione
dell’inquinamento
obiettivi ambientali da raggiungere focalizzati su aree identificate
impegno di conformità alle leggi
diffusione della politica ambientale all’interno e all’esterno
dell’azienda
LE NORME DELLA SERIE ISO 14000
ISO 14001
Sistemi di gestione ambientale: requisiti e guida per
l'uso
ISO 14002
Sistemi di gestione ambientale: linee guida e aspetti
particolari per le PMI
ISO 14004
Sistemi di gestione ambientale: linee guida sui principi,
sistemi e tecniche di supporto (non è mezzo di certificazione e deve
essere usata come strumento di supporto per la gestione interna)
ISO 14010
Linee guida per l’audit ambientale: principi generali per
un processo di verifica sistematico e documentato.
ISO 14011
Linee guida per l’audit ambientale: procedure per
pianificare e condurre un audit di un SGA.
ISO 14012
Linee guida per l’audit ambientale: criteri di
qualificazione degli auditor (ispettori ambientali preposti alla
verifica).
CONCLUDENDO
I punti in comune tra EMAS e ISO 14000:
• la formulazione di un programma di miglioramento continuo
delle condizioni ambientali
• l'adozione di un sistema di gestione ambientale, finalizzato
all’attuazione del programma
• l'effettuazione di un sistema di controllo interno del corretto
funzionamento di tale sistema
Le differenze tra EMAS e ISO 14000:
La ISO 14000 termina con la certificazione mentre il percorso EMAS
termina con la registrazione;
con la ISO 14000 si ha più sicurezza nei rapporti tra impresa,
fornitore e cliente mentre con EMAS si arriva ad una maggiore
trasparenza nei confronti della popolazione e della pubblica
amministrazione
La ISO 14000 fornisce un riconoscimento in ambito internazionale,
mentre EMAS garantisce un riconoscimento a livello europeo.
Marchi Ambientali di Prodotto
Al fine di incentivare lo sviluppo di "prodotti puliti", il regolamento
del Consiglio 880/92/CEE del 23 marzo 1992 aveva istituito un
sistema europeo volontario di certificazione ecologica dei prodotti
(Ecolabel). Dopo otto anni dalla pubblicazione, la Commissione
Europea ha revisionato tale regolamento ed è stato dunque pubblicato
il nuovo Regolamento Ecolabel CE n. 1980/2000 Le principali
caratteristiche del regolamento Ecolabel: si tratta di uno strumento
volontario, applicabile a prodotti che rispondono a determinati criteri
e quindi selettivo e con diffusione a livello europeo, dato che tali
criteri sono determinati dalla Commissione Europea.
L'etichetta ecologica è un attestato di eccellenza, pertanto viene
concessa solo a quei prodotti che hanno un ridotto impatto ambientale.
I criteri ecologici e prestazionali sono messi a punto in modo tale da
permettere l’ottenimento dell’Ecolabel solo da parte di quei prodotti
che abbiano raggiunto l’eccellenza ambientale. Tali criteri vengono
revisionati e resi più restrittivi, quando se ne verifichi la necessità, in
modo da premiare sempre l’eccellenza e favorire il miglioramento
continuo della qualità ambientale dei prodotti. Il marchio può essere
usato nei 15 Stati Membri dell’Unione Europea così come in
Norvegia, Islanda e Liechtestein.
Le domande di assegnazione del marchio di qualità ecologica possono
essere presentate da produttori, importatori, prestatori di servizio,
venditori all'ingrosso e al dettaglio.
I criteri ecologici per l'assegnazione del marchio sono definiti per
gruppi di prodotti ("beni o servizi destinati a scopi analoghi e che
sono equivalenti nell'uso e nella percezione da parte del
consumatore") attraverso decisioni della Commissione Europea.
Inoltre il prodotto deve soddisfare le seguenti condizioni:
a) rappresentare un volume significativo di vendite e di scambi
nell'ambito del mercato interno;
b) comportare in una o più fase della vita del prodotto impatti
ambientali significativi su scala globale o regionale, o a carattere
generale;
c) essere caratterizzato da una significativa capacità potenziale di
indurre miglioramenti ambientali attraverso le scelte del consumatore
e di incentivare i produttori o i fornitori di servizi a ricercare vantaggi
concorrenziali grazie all'offerta di prodotti aventi titolo per il marchio
di qualità ecologica;
d) la vendita ai fini del consumo o uso finale deve rappresentare una
quota significativa del volume di vendita.
La validità dei criteri è limitata nel tempo ed è specificata per gruppi
di prodotti nell'ambito della rispettiva serie di criteri. Per questo
motivo l'etichetta è assegnata per un periodo di produzione
determinato che, salvo proroga, di regola non supera il periodo di
validità dei criteri stessi.
I criteri ecologici sono definiti in base all'analisi del ciclo di vita del
prodotto o del servizio, per ognuno dei quali sono individuati gli
impatti ambientali durante l'arco del ciclo di vita e quindi dalla fase di
estrazione delle risorse a quella di fine vita (dalla culla alla tomba).
LCA - LIFE CYCLE ASSESSMENT
Il life cycle assessment (Valutazione del Ciclo di Vita) viene definito
come un processo per identificare i carichi ambientali associati ad un
prodotto, processo o attività, passando dall'estrazione e trasformazione
delle materie prime, fabbricazione del prodotto, trasporto e
distribuzione, utilizzo, riuso, stoccaggio, riciclaggio, fino alla
dismissione.
La SETAC , Society of Enviromental Toxicology and Chemistry
(1993), definisce l'LCA come un:
"Procedimento oggettivo di valutazione di carichi energetici ed
ambientali relativi ad un processo o un’attività, effettuato
attraverso l’identificazione dell’energia e dei materiali usati e dei
rifiuti rilasciati nell’ambiente.”
Abbandonata un ottica mirata e centrata sulla produzione, si arriva
oggi a proporre per qualsiasi tipo di attività, finalizzata alla
produzione di bene così come all'erogazione di servizi, l'impiego di
una visione di tipo integrato. Nel modello reticolare, che costituisce la
struttura più rappresentativa di questo nuovo modo di operare, ogni
azione e ogni variazione può finire col ripercuotersi in modo diffuso
su più parti e in più direzioni.
Per queste ragioni l'LCA rappresenta oggi uno strumento utile, su cui
impostare le nuove politiche ambientali. Alla sua base si pone il
principio per cui un prodotto (o servizio) va "seguito" e analizzato in
ogni fase della sua vita, "dalla culla alla tomba", da quando viene
prodotto a quando viene dismesso, in quanto ogni azione associata ad
una fase può avere riflessi su fasi precedenti o successive. Lo studio
prende in considerazione ogni fase, dall'approvvigionamento delle
materie prime, alla loro lavorazione e trasformazione, considerando
anche l'energia necessaria per giungere al prodotto finito. L'analisi
prosegue valutando anche le fasi di trasporto e di utilizzo , le attività
di manutenzione e lo smaltimento finale comprendendo i potenziali
riutilizzi e riciclaggi di componenti o parti del prodotto.
Un LCA è fondamentalmente una tecnica quantitativa che permette
di determinare fattori di ingresso (materia prime, uso di risorse,
energia, ecc) e di uscita (consumi energetici, produzione di rifiuti,
emissioni inquinanti) dal ciclo di vita di ciascun prodotto valutandone
i conseguenti impatti ambientali.
Attraverso lo studio di un LCA si finiranno allora con l'individuare le
fasi e i momenti in cui si concentrano maggiormente le criticità
ambientali, i soggetti che dovranno farsene carico (produttore,
utilizzatore ecc.) e le informazioni necessarie per realizzare gli
interventi di miglioramento.
Come riconoscimento della sua validità ed utilità è stata pubblicata tra
le norme ISO la 14040, che descrive appunto i criteri generali e la
metodologia attraverso cui effettuare un LCA: essa rappresenta un
riferimento importante per la diffusione di tali studi in quanto
sviluppata e riconosciuta in ambito internazionale all'interno del più
vasto corpus di norme (serie ISO 14000) sui sistemi di gestione
ambientale.
LE FASI DELL'LCA
La procedura in base alla quale condurre una LCA passa attraverso le
seguenti quattro fasi:
1. Definizione degli obiettivi (Initiation)
2. Definizione del bilancio Ambientale (Inventory o LCI)
3. Valutazione degli impatti (Impact Assessment)
4. Analisi dei possibili miglioramenti (Interpretation): ricerca dei
legami e punti di contatto con
le altre tecniche di gestione ambientale (ISO 14043).
1) Nella fase della definizione degli obiettivi vengono evidenziate:
le motivazioni per effettuare lo studio tra cui per esempio le opzioni
di miglioramento delle criticità eventualmente riscontrate. E' prevista
l'individuazione ed analisi di scenari ottimali di gestione del fine
vita con lo scopo di ottimizzarne gli aspetti ambientali, tenendo conto
di considerazioni economiche e delle esperienza in atto. Inoltre, può
costituire ulteriore motivazione l'utilizzo dei risultati dello studio
come punto di partenza per valutare l’applicabilità dei criteri di
Ecolabel o operare una Dichiarazione Ambientale di Prodotto.
le applicazioni previste
e i destinatari dello studio
2) La fase di Inventory necessita del reperimento dei dati relativi alle
quantità di energia e di materiali che costituiscono gli ingressi e le
uscite in tutto il ciclo di vita del prodotto fra cui per esempio:
1. Elenco materiali e pesi dei componenti
2. Consumi energetici termici ed elettrici, (compresa la quota di uffici,
magazzini, ecc) attribuibili alla produzione
3. Consumi idrici
4. Schema impianti e consumi relativi
5.Emissioni al camino (composizione, concentrazione ed origine)
6. Logistica in ingresso e uscita (almeno per i componenti principali):
mezzi di trasporto usati, distanza, fattore di carico medio ecc.
7. Consumi per trasporto interno (muletti, ecc.)
8. Informazioni su impianto di depurazione acque (tipologia, consumi,
acqua trattata, smaltimento dei fanghi)
9. Rifiuti prodotti: categorie, quantità, destino
3)-4) La fase di valutazione degli impatti consente di evidenziare le
criticità e da lì il passo successivo conduce alla ricerca delle opzioni
di miglioramento tenendo conto: dei costi, della tecnologia disponibile
e dei possibili benefici.
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