Strumenti per l'eco-efficienza e l'eco-qualità delle imprese a cura di Ing. Elisa Poggiali Gruppo di Coordinamento Agenda 21 "Terre di Siena" I sistemi di certificazione ambientale consentono alle organizzazioni rispettose dell'ambiente di ottenere un vero e proprio marchio che certifica l'eco-qualità dei loro processi produttivi e dei loro prodotti e allo stesso tempo di conseguire i vantaggi derivanti da una gestione eco-efficiente delle proprie risorse e sottoprodotti. Marchi Ambientali di Processo Il primo passo da compiere per un'impresa (o per un'organizzazione in genere) che intende muoversi verso il raggiungimento di una gestione eco-compatibile, eco-efficiente è l'implementazione di un Sistema di Gestione Ambientale (SGA). L’attuazione di un SGA è una scelta volontaria dell’azienda che può portare a importanti benefici in termini di: • maggiori opportunità sul mercato • immagine e di rapporti con la popolazione e le autorità • gestione tecnico/economica dei problemi ambientali • minori costi per materie prime ed energia • riduzione dei rischi di sanzioni • prevenzione degli incidenti • agevolazioni assicurative I rapidi cambiamenti che caratterizzano l'attuale fase di competizione globale impongono alle imprese il raggiungimento dell'obiettivo dell'eccellenza organizzativa e gestionale. L'eccellenza gestionale presuppone l'ottimizzazione della performance ambientale dell'impresa che può essere ottenuta implementando i sistemi di gestione ambientale, i cui requisiti sono fissati dalla norma internazionale ISO 14001 o dal regolamento comunitario EMAS Il funzionamento di un sistema di gestione ambientale è rappresentato dalla ruota di Deming: PLAN, DO, CHECK, ACT. La fase PLAN parte dall'analisi e valutazione degli impatti ambientali connessi alle attività svolte, in seguito l'azienda definisce una politica ambientale aziendale e pianifica le azioni per raggiungere gli obiettivi definiti nella politica ambientale La fase DO consiste nell'attuazione e nella gestione delle azioni pianificate secondo le tempistiche definite dalla pianificazione. Con il livello CHECK si può verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati e, nell'apertura di azioni correttive, l'insorgere di eventuali difformità rispetto a quanto stabilito dalla pianificazione La fase ACT consiste nel riesame e nella revisione della politica ambientale e/o della pianificazione per recepire gli obbiettivi raggiunti e le difficoltà incontrate nell'intero processo. Proprio per questo il modello descritto assume il carattere ciclico necessario per garantire un requisito essenziale insito sia nella norma ISO 14001 che nel regolamento EMAS: il miglioramento continuo. Un sistema di gestione ambientale efficiente deve essere implementato e definito relativamente alla specificità dell'azienda, considerando gli effettivi margini di miglioramento ambientale della stessa sia dal punto di vista della fattibilità tecnica che economica. Il Sistema di Gestione Ambientale ha lo scopo di raggiungere gli obiettivi stabiliti nella politica ambientale attraverso l'attuazione di un programma. Il SGA implica i seguenti requisiti: 1. Introduzione, riesame del programma ambientale a tutti i livelli aziendali; definizione della struttura organizzativa del SGA (responsabilità) 2. Sensibilizzazione, formazione e partecipazione del personale; 3. Valutazione e registrazione degli effetti ambientali; 4. Definizione di procedure operative, di sorveglianza e di correzione 5. Predisposizione della documentazione delle attività di gestione ambientale; 6. Elaborazione e coordinamento di un audit ambientale (eco-audit). Gli strumenti per realizzare una Gestione Ambientale sono il Regolamento Comunitario EMAS (n. 761/2001) e le Norme della serie ISO 14000 (1996) Il nuovo regolamento EMAS Il 27 aprile 2001 è entrato in vigore il Regolamento EMAS II che sostituisce il precedente Regolamento EMAS 1836/93. La novità fondamentale consiste nell'introduzione della disposizione secondo cui "la partecipazione ad EMAS è aperta a qualsiasi organizzazione che intenda migliorare le sue prestazioni ambientali complessive" (articolo 3, comma 1). EMAS quindi diventa applicabile a tutti i settori anche non industriali e in particolare ai servizi, inoltre prevede la possibilità, per le organizzazioni certificate di utilizzare il logo EMAS sulle informazioni e sulle dichiarazioni ambientali convalidate, sull'intestazione di lettere, su informazioni pubblicitarie e per la pubblicità dei prodotti, delle attività e dei servizi. Infine, a condizione che vengano soddisfatte alcune condizioni, il nuovo regolamento assicura l'integrazione con la norma internazionale ISO 14001. SCHEMA EMAS L' ORGANIZZAZIONE • adotta una POLITICA AMBIENTALE • effettua una ANALISI AMBIENTALE • prefiggendosi OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO In seguito • attua un PROGRAMMA AMBIENTALE • e un SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE (ISO 14001) e redige una DICHIARAZIONE AMBIENTALE inoltra domanda all'organismo competente per la registrazione inviando la documentazione attestante ANALISI AMBIENTALE, PROGRAMMA AMBIENTALE SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE DICHIARAZIONE AMBIENTALE I documenti vengono sottoposti a convalida, ed in caso positivo si ottiene la REGISTRAZIONE DELL'ORGANIZZAZIONE. Lo schema EMAS prevede che un'organizzazione adotti una politica ambientale ed effettui una analisi ambientale iniziale (AAI). Attraverso l'AAI un'organizzazione acquisisce una conoscenza completa, approfondita e documentata degli effetti ambientali connessi con la propria attività e individua tra questi ultimi quelli più significativi, su cui concentrare i propri obiettivi di miglioramento delle prestazioni ambientali. La politica ambientale definisce invece la strategia complessiva adottata riguardo all'ambiente. La fase successiva prevede la definizione e l'attuazione di un programma ambientale che contenga gli obiettivi generali e i principi di azione per conseguire il miglioramento delle prestazioni ambientali relative all'attività. Attraverso la definizione e l'attuazione di un Sistema di Gestione Ambientale l'organizzazione si dota di uno strumento attuativo per il raggiungimento degli obiettivi individuati dal programma ambientale. Il sistema deve includere la struttura organizzativa dell'impresa, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse per attuale il "programma ambientale". Questo perché il Regolamento (CEE) 1836/93 prevede, oltre all'ottimizzazione ambientale del ciclo tecnologico, che il parametro ambientale sia incorporato nel sistema organizzativo-gestionale dell'impresa affinché diventi patrimonio di tutto il personale aziendale, a prescindere dal livello gerarchico; L'effettuazione di periodiche attività di auditing, svolte da un auditor (revisore) di sua fiducia, consentono di verificare che il "sistema di gestione ambientale" sia correttamente funzionante; La dichiarazione ambientale, invece, rappresenta la parte più impegnativa posta a carico dell'organizzazione e comprende: descrizione al pubblico delle attività produttive dell'impresa; riflessi che tali attività hanno sull'ambiente; risultati ottenuti dall'impresa per un minore impatto ambientale; individuazione degli obiettivi di miglioramento da conseguire in prospettiva futura. Il nuovo Regolamento (CE) 761/2001 (al pari del Regolamento (CEE) 1836/93) prevede che la dichiarazione ambientale sia poi esaminata e convalidata da un Verificatore ambientale, indipendente dall'impresa e accreditato. Le principali innovazioni del regolamento EMAS rispetto alla precedente edizione, oltre al già citato allargamento della registrazione a tutti i settori, consistono: •nell'enfasi che è stata data alla promozione dell'adesione ad EMAS delle piccole imprese e delle imprese artigiane, dopo che è stato pienamente compreso che questo è un passaggio cruciale per il successo del sistema. A tal fine, non solo il nuovo Regolamento invita esplicitamente gli Stati Membri ad adottare misure di sostegno e di incentivazione anche economiche a favore delle piccole imprese e di quelle artigiane, ma la Commissione UE ha assunto l'iniziativa (sollecitata da tutti gli Stati Membri e in particolare dall'Italia) di predisporre una linea guida che contenesse una indicazione esplicita delle semplificazioni possibili a favore delle piccole imprese nell'applicazione del Regolamento. Tale linea guida ha una portata molto rilevante: tra le molte altre semplificazioni, essa stabilisce che il piccolo imprenditore nell'attuare un proprio sistema di gestione ambientale, finalizzato al perseguimento degli obiettivi di miglioramento, non è obbligato a predisporre procedure scritte, quando ciò non sia strettamente necessario; • nell'invito esplicito rivolto agli Stati membri affinché essi tengano conto della registrazione EMAS nell'elaborazione della legislazione ambientale e nei relativi controlli. Le imprese hanno sempre sostenuto che la diffusione e il successo di EMAS fosse strettamente legato ad un suo riconoscimento sostanziale da parte delle Autorità nazionali preposte al controllo dell'ambiente. Tutti i paesi della UE hanno convenuto sul fatto che, pur essendo imprescindibile il rispetto e l'osservanza delle leggi e degli obblighi da esse derivanti in materia ambientale, le stesse leggi dovessero tener conto del comportamento ambientalmente esemplare di un'impresa registrata secondo EMAS e che dovessero essere previste a suo favore tutte le possibili semplificazioni e facilitazioni di ordine procedimentale. • nell'adozione di un "Logo EMAS", che possa essere utilizzato dalle imprese per far conoscere al pubblico il riconoscimento EMAS ottenuto e con modalità tali comunque da non poter essere interpretato come etichetta di prodotto. Sulle modalità di applicazione ed utilizzazione del "logo" da parte delle imprese, il nuovo Regolamento rimanda ad apposite linee-guida. • nell'impegnare gli Stati membri a far conoscere a tutti gli operatori e ai cittadini il contenuto e gli obiettivi del Regolamento stesso, adottando tutti i moderni metodi di informazione. La stessa Commissione è a sua volta impegnata ad attuare una campagna informativa e promozionale di EMAS a livello europeo. • nel richiamo esplicito al coinvolgimento dei dipendenti dell'impresa che richiede la registrazione EMAS, in tutte le fasi previste dal sistema come mezzo che 1) aiuti l'impresa; infatti, l'attuazione collettiva delle varie fasi che portano ad EMAS crea un clima di coesione e collaborazione all'interno dell'azienda 2) fornisca una garanzia aggiuntiva ai cittadini sulla serietà con la quale l'impresa si impegna al miglioramento ambientale. • nel fornire una reale omogeneità nell'applicazione del Regolamento e quindi lo stesso valore aggiunto alla registrazione EMAS indipendentemente dal Paese in cui è collocata l'organizzazione che l'ha ottenuta e di garantire che la convalida della dichiarazione ambientale sia effettuata con gli stessi criteri, indipendentemente dal paese dove il Verificatore ha ottenuto il suo accreditamento. • nell'incorporare al suo interno in maniera integrale la procedura ISO per quanto riguarda il Sistema di Gestione Ambientale, anche per superare il clima di apparente concorrenza tra il Regolamento EMAS e la Norma internazionale ISO 14001. Attualmente, quindi, i due sistemi coincidono per quanto riguarda la parte a carico delle imprese che si dotano di un programma di miglioramento ambientale e del relativo sistema di gestione interna (procedure, organizzazione, prassi e sistemi di controllo interni. EMAS, ovviamente, è il passo in più, che a fronte della provenienza pubblica dell'istruttoria e della registrazione (addirittura europea) conduce ad un diverso grado di affidabilità dei controlli e del pubblico destinatario della dichiarazione ambientale. • nel porre l'accento sulle differenze per quanto riguarda l'impegno pubblico che l'impresa assume nei confronti dell'esterno attraverso la dichiarazione ambientale e dal sistema di verifica che nell'EMAS è garantito da un sistema di accreditamento pubblico e valido a livello europeo; • nell'obbligo posto a carico delle organizzazioni di considerare non solo gli effetti ambientali diretti associati alla loro attività, ma anche gli effetti ambientali indiretti (quelli cioè associati all'utilizzo, da parte di soggetti esterni all'impresa, dei prodotti, attività e servizi offerti dall'organizzazione e che quindi si svolgono fuori della sua responsabilità diretta). Si tratta in sostanza di invitare le organizzazioni, che intendono aderire ad EMAS, a valutare, nella misura possibile, quale possa essere l'impatto ambientale nell'utilizzo da parte dei consumatori dei loro prodotti o degli utenti dei loro servizi e ad adottare, già nella fase della loro progettazione o allestimento, tutti i provvedimenti atti a preservare la tutela ambientale anche nella fase successiva di utilizzo degli stessi. • nella disposizione che la cadenza della verifica della dichiarazione ambientale (oggi triennale) diventi annuale. Il significato di questo cambiamento risiede nella volontà di voler considerare la dichiarazione ambientale (anche da questo punto di vista) assimilabile al bilancio economico che tutte le imprese adottano annualmente e che nella maggioranza dei casi sottopongono alla certificazione da parte di adeguati soggetti terzi. La norma ISO 14001: i principali contenuti La norma ISO 14001 definisce i requisiti di un Sistema di Gestione Ambientale così da permettere ad una azienda di formulare una politica e stabilire obiettivi, tenendo conto delle prescrizioni legislative. La norma si può applicare a tutti i tipi e dimensioni di azienda, è di tipo volontario e coinvolge un solo sito produttivo. Le aziende che volontariamente decidono di attuare un tale tipo di percorso devono: • attuare mantenere e migliorare un S.G.A.; • assicurarsi della propria conformità alla Politica ambientale dichiarata; • dimostrare ad altri tale conformità; • avere la Certificazione del proprio S.G.A.; • fare una autodichiarazione di conformità alla norma. SCHEMA ISO 14001 POLITICA AMBIENTALE PIANIFICAZIONE ATTUAZIONE E FUNZIONAMENTO REVISIONE ATTUAZIONE DELLE AZIONI CORRETTIVE RIESAME DELLA DIREZIONE. Il fondamentale requisito per accedere alle applicazioni delle norme ISO 14000 è il rispetto della conformità alla legislazione ambientale La documentazione da realizzare prevede la redazione di: un manuale della gestione ambientale un insieme di procedure gestionali ed operative le registrazioni del S.G.A. la definizione dei criteri di accettazione. La politica ambientale deve contenere: impegno al miglioramento continuo alla prevenzione dell’inquinamento obiettivi ambientali da raggiungere focalizzati su aree identificate impegno di conformità alle leggi diffusione della politica ambientale all’interno e all’esterno dell’azienda LE NORME DELLA SERIE ISO 14000 ISO 14001 Sistemi di gestione ambientale: requisiti e guida per l'uso ISO 14002 Sistemi di gestione ambientale: linee guida e aspetti particolari per le PMI ISO 14004 Sistemi di gestione ambientale: linee guida sui principi, sistemi e tecniche di supporto (non è mezzo di certificazione e deve essere usata come strumento di supporto per la gestione interna) ISO 14010 Linee guida per l’audit ambientale: principi generali per un processo di verifica sistematico e documentato. ISO 14011 Linee guida per l’audit ambientale: procedure per pianificare e condurre un audit di un SGA. ISO 14012 Linee guida per l’audit ambientale: criteri di qualificazione degli auditor (ispettori ambientali preposti alla verifica). CONCLUDENDO I punti in comune tra EMAS e ISO 14000: • la formulazione di un programma di miglioramento continuo delle condizioni ambientali • l'adozione di un sistema di gestione ambientale, finalizzato all’attuazione del programma • l'effettuazione di un sistema di controllo interno del corretto funzionamento di tale sistema Le differenze tra EMAS e ISO 14000: La ISO 14000 termina con la certificazione mentre il percorso EMAS termina con la registrazione; con la ISO 14000 si ha più sicurezza nei rapporti tra impresa, fornitore e cliente mentre con EMAS si arriva ad una maggiore trasparenza nei confronti della popolazione e della pubblica amministrazione La ISO 14000 fornisce un riconoscimento in ambito internazionale, mentre EMAS garantisce un riconoscimento a livello europeo. Marchi Ambientali di Prodotto Al fine di incentivare lo sviluppo di "prodotti puliti", il regolamento del Consiglio 880/92/CEE del 23 marzo 1992 aveva istituito un sistema europeo volontario di certificazione ecologica dei prodotti (Ecolabel). Dopo otto anni dalla pubblicazione, la Commissione Europea ha revisionato tale regolamento ed è stato dunque pubblicato il nuovo Regolamento Ecolabel CE n. 1980/2000 Le principali caratteristiche del regolamento Ecolabel: si tratta di uno strumento volontario, applicabile a prodotti che rispondono a determinati criteri e quindi selettivo e con diffusione a livello europeo, dato che tali criteri sono determinati dalla Commissione Europea. L'etichetta ecologica è un attestato di eccellenza, pertanto viene concessa solo a quei prodotti che hanno un ridotto impatto ambientale. I criteri ecologici e prestazionali sono messi a punto in modo tale da permettere l’ottenimento dell’Ecolabel solo da parte di quei prodotti che abbiano raggiunto l’eccellenza ambientale. Tali criteri vengono revisionati e resi più restrittivi, quando se ne verifichi la necessità, in modo da premiare sempre l’eccellenza e favorire il miglioramento continuo della qualità ambientale dei prodotti. Il marchio può essere usato nei 15 Stati Membri dell’Unione Europea così come in Norvegia, Islanda e Liechtestein. Le domande di assegnazione del marchio di qualità ecologica possono essere presentate da produttori, importatori, prestatori di servizio, venditori all'ingrosso e al dettaglio. I criteri ecologici per l'assegnazione del marchio sono definiti per gruppi di prodotti ("beni o servizi destinati a scopi analoghi e che sono equivalenti nell'uso e nella percezione da parte del consumatore") attraverso decisioni della Commissione Europea. Inoltre il prodotto deve soddisfare le seguenti condizioni: a) rappresentare un volume significativo di vendite e di scambi nell'ambito del mercato interno; b) comportare in una o più fase della vita del prodotto impatti ambientali significativi su scala globale o regionale, o a carattere generale; c) essere caratterizzato da una significativa capacità potenziale di indurre miglioramenti ambientali attraverso le scelte del consumatore e di incentivare i produttori o i fornitori di servizi a ricercare vantaggi concorrenziali grazie all'offerta di prodotti aventi titolo per il marchio di qualità ecologica; d) la vendita ai fini del consumo o uso finale deve rappresentare una quota significativa del volume di vendita. La validità dei criteri è limitata nel tempo ed è specificata per gruppi di prodotti nell'ambito della rispettiva serie di criteri. Per questo motivo l'etichetta è assegnata per un periodo di produzione determinato che, salvo proroga, di regola non supera il periodo di validità dei criteri stessi. I criteri ecologici sono definiti in base all'analisi del ciclo di vita del prodotto o del servizio, per ognuno dei quali sono individuati gli impatti ambientali durante l'arco del ciclo di vita e quindi dalla fase di estrazione delle risorse a quella di fine vita (dalla culla alla tomba). LCA - LIFE CYCLE ASSESSMENT Il life cycle assessment (Valutazione del Ciclo di Vita) viene definito come un processo per identificare i carichi ambientali associati ad un prodotto, processo o attività, passando dall'estrazione e trasformazione delle materie prime, fabbricazione del prodotto, trasporto e distribuzione, utilizzo, riuso, stoccaggio, riciclaggio, fino alla dismissione. La SETAC , Society of Enviromental Toxicology and Chemistry (1993), definisce l'LCA come un: "Procedimento oggettivo di valutazione di carichi energetici ed ambientali relativi ad un processo o un’attività, effettuato attraverso l’identificazione dell’energia e dei materiali usati e dei rifiuti rilasciati nell’ambiente.” Abbandonata un ottica mirata e centrata sulla produzione, si arriva oggi a proporre per qualsiasi tipo di attività, finalizzata alla produzione di bene così come all'erogazione di servizi, l'impiego di una visione di tipo integrato. Nel modello reticolare, che costituisce la struttura più rappresentativa di questo nuovo modo di operare, ogni azione e ogni variazione può finire col ripercuotersi in modo diffuso su più parti e in più direzioni. Per queste ragioni l'LCA rappresenta oggi uno strumento utile, su cui impostare le nuove politiche ambientali. Alla sua base si pone il principio per cui un prodotto (o servizio) va "seguito" e analizzato in ogni fase della sua vita, "dalla culla alla tomba", da quando viene prodotto a quando viene dismesso, in quanto ogni azione associata ad una fase può avere riflessi su fasi precedenti o successive. Lo studio prende in considerazione ogni fase, dall'approvvigionamento delle materie prime, alla loro lavorazione e trasformazione, considerando anche l'energia necessaria per giungere al prodotto finito. L'analisi prosegue valutando anche le fasi di trasporto e di utilizzo , le attività di manutenzione e lo smaltimento finale comprendendo i potenziali riutilizzi e riciclaggi di componenti o parti del prodotto. Un LCA è fondamentalmente una tecnica quantitativa che permette di determinare fattori di ingresso (materia prime, uso di risorse, energia, ecc) e di uscita (consumi energetici, produzione di rifiuti, emissioni inquinanti) dal ciclo di vita di ciascun prodotto valutandone i conseguenti impatti ambientali. Attraverso lo studio di un LCA si finiranno allora con l'individuare le fasi e i momenti in cui si concentrano maggiormente le criticità ambientali, i soggetti che dovranno farsene carico (produttore, utilizzatore ecc.) e le informazioni necessarie per realizzare gli interventi di miglioramento. Come riconoscimento della sua validità ed utilità è stata pubblicata tra le norme ISO la 14040, che descrive appunto i criteri generali e la metodologia attraverso cui effettuare un LCA: essa rappresenta un riferimento importante per la diffusione di tali studi in quanto sviluppata e riconosciuta in ambito internazionale all'interno del più vasto corpus di norme (serie ISO 14000) sui sistemi di gestione ambientale. LE FASI DELL'LCA La procedura in base alla quale condurre una LCA passa attraverso le seguenti quattro fasi: 1. Definizione degli obiettivi (Initiation) 2. Definizione del bilancio Ambientale (Inventory o LCI) 3. Valutazione degli impatti (Impact Assessment) 4. Analisi dei possibili miglioramenti (Interpretation): ricerca dei legami e punti di contatto con le altre tecniche di gestione ambientale (ISO 14043). 1) Nella fase della definizione degli obiettivi vengono evidenziate: le motivazioni per effettuare lo studio tra cui per esempio le opzioni di miglioramento delle criticità eventualmente riscontrate. E' prevista l'individuazione ed analisi di scenari ottimali di gestione del fine vita con lo scopo di ottimizzarne gli aspetti ambientali, tenendo conto di considerazioni economiche e delle esperienza in atto. Inoltre, può costituire ulteriore motivazione l'utilizzo dei risultati dello studio come punto di partenza per valutare l’applicabilità dei criteri di Ecolabel o operare una Dichiarazione Ambientale di Prodotto. le applicazioni previste e i destinatari dello studio 2) La fase di Inventory necessita del reperimento dei dati relativi alle quantità di energia e di materiali che costituiscono gli ingressi e le uscite in tutto il ciclo di vita del prodotto fra cui per esempio: 1. Elenco materiali e pesi dei componenti 2. Consumi energetici termici ed elettrici, (compresa la quota di uffici, magazzini, ecc) attribuibili alla produzione 3. Consumi idrici 4. Schema impianti e consumi relativi 5.Emissioni al camino (composizione, concentrazione ed origine) 6. Logistica in ingresso e uscita (almeno per i componenti principali): mezzi di trasporto usati, distanza, fattore di carico medio ecc. 7. Consumi per trasporto interno (muletti, ecc.) 8. Informazioni su impianto di depurazione acque (tipologia, consumi, acqua trattata, smaltimento dei fanghi) 9. Rifiuti prodotti: categorie, quantità, destino 3)-4) La fase di valutazione degli impatti consente di evidenziare le criticità e da lì il passo successivo conduce alla ricerca delle opzioni di miglioramento tenendo conto: dei costi, della tecnologia disponibile e dei possibili benefici.