SPECIALE casseforme e ponteggi
a cura di Filippo Ferrari
Produttività in cantiere
Le casseforme, i ponteggi, le piattaforme autosollevanti,
gli ascensori ed i montacarichi da cantiere sono strumenti
fondamentali per la costruzione o il restauro di un edificio.
Che si tratti di dare forma al calcestruzzo contenendone
il getto o di rendere possibile e proteggere il lavoro degli
uomini in quota, queste tecnologie e attrezzature provvisionali sono accomunate da un’unica caratteristica: la produttività. Esse cioè rendono produttivo il lavoro in cantiere
perchè diminuiscono i tempi di lavorazione e permettono
lo svolgimento del lavoro in completa sicurezza.
Come emerge dal punto di vista di alcuni protagonisti del
settore, la crisi che ha colpito l’edilizia si fa ancora sentire,
ma le opportunità di crescita ci sono e passano necessariamente attraverso la qualità dell’offerta, con l’accento
posto sulla formazione e sulla sicurezza.
Nelle prossime pagine presentiamo una rassegna dei
prodotti e delle tecnologie più interessanti del mercato.
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Parola di...
Roberto Meroni, Direttore Marketing Peri
«Il settore delle casseforme evolute ha subito un ridimensionamento per effetto della crisi, ma di entità inferiore rispetto
ad altri settori dell’industria delle costruzioni – una conferma
indiretta dell’effettivo contributo alla riduzione dei costi per le
imprese clienti prodotto dall’adozione di sistemi costruttivi di
elevato contenuto tecnologico».
Dario Roustayan, Amministratore Delegato Pilosio
«Il settore dell’edilizia in Italia non ha ancora mostrato segni di ripresa. L’ambito
residenziale è saturo e, a mio avviso, sono le grandi opere a rappresentare quel
possibile volano per la crescita. Si tratta tuttavia di progetti che sono attualmente
al palo vista la scarsità di fondi a disposizione anche a livello statale. Per favorire
lo sviluppo le aziende italiane devono necessariamente guardare sempre più
all’estero e a quelle aree dove le potenzialità di crescita sono davvero importanti.
Il futuro per il mercato, grazie alla sua grande versatilità, è il ponteggio
multidirezionale».
Gabriele Basile, Direttore Generale Doka Italia
«La formazione è essenziale nel settore delle casseforme. Sia per i sistemi
standard, sia per quelli più evoluti, il corretto montaggio e impiego
ottimizzano la produttività in cantiere, ma soprattutto garantiscono la sicurezza
degli operatori. In quest’ottica la formazione diventa una componente
imprescindibile dell’offerta, e deve essere svolta con competenza. Dobbiamo
essere consapevoli dei risvolti che può avere la mancanza di formazione, e
promuoverla e svolgerla con attenzione in ogni cantiere».
Michele Mancini, Direttore Commerciale Italia Alpi
«Il 2011 era considerato, fino ad un paio d’anni fa, l’anno di previsione
dell’uscita dalla crisi. È vero, in Italia abbiamo dei margini di miglioramento,
ma dire che ne siamo usciti è poco credibile. La ricerca dell’innovazione e un
servizio completo di assistenza al cliente possono però permettere alle aziende
di guardare con positività al mercato.
Le opportunità ci sono, bisogna coglierle con rapidità. La continuità del
business è l’obbiettivo primario».
Giorgio Taliani, Amministratore Delegato Electroelsa
«Ponteggi autosollevanti, montacarichi e ascensori da cantiere
sono uno strumento imprescindibile per razionalizzare e
rendere più efficiente il lavoro in diversi cantieri. Soprattutto
nel caso di edifici alti, perchè è proprio quando si devono
raggiungere certe altezze che se ne sentono i benefici ed
occorre un ausilio per le gru».
Vincenzo Andreazza, Amministratore Delegato di Alimak Hek
«In Italia è concentrato il maggior numero di produttori di sistemi di accesso
in facciata, una filiera che offre un notevole apporto al volume d’affari del
settore dell’edilizia. Valorizzare il prodotto italiano, caratterizzato da un elevato
standard di qualità, affidabilità e produttività, promuovendo informazione e
formazione, e diffondendo la cultura della sicurezza, deve essere uno degli
obiettivi primari delle aziende di questo settore.
Occorre poi fare chiarezza e intervenire sull’interpretazione delle norme, in
costante evoluzione soprattutto nel settore delle piattaforme di trasporto».
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SPECIALE casseforme e ponteggi
Soluzioni
tecnologiche
all’avanguardia
con Peri
C A NT I E R E
I
l cantiere Porta Nuova Varesine fa parte di un’opera più ampia di
riqualificazione del centro di Milano: un progetto tra i più significativi
degli ultimi decenni che contribuirà a ridefinire l’immagine della città.
In queste grandi opere, caratterizzate da superfici molto estese e che si
sviluppano soprattutto verticalmente, è di fondamentale importanza la
soluzione tecnologica; soluzione che deve ottimizzare il lavoro in
cantiere, rispettando elevati standard di sicurezza e garantendo massima produttività.
L’area Porta Nuova Varesine prevede lo sviluppo di strutture ad uso
direzionale, residenziale e commerciale. Il progetto, la cui intera realizzazione è stata affidata all’ATI Cmb-Unieco, è suddiviso in due lotti: nel
primo sarà realizzato un complesso caratterizzato da tre edifici, tra i
quali uno di 140 m di altezza chiamato “Torre Diamante”; nel secondo
lotto verranno invece costruiti 6 edifici dai 4 ai 6 livelli e 3 edifici alti
rispettivamente di 65 m, 80 e 145 m.
in
Porta Nuova Varesine:
il nuovo volto di Milano
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PERI
Vista del cantiere Porta Nuova Varesine.
Sullo sfondo, le imponenti torri
di Porta Nuova Garibaldi, anch’esse
realizzate con tecnologia Peri
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in
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In alto da sinistra
Core della Torre Diamante
in c.a., realizzata con la
cassaforma Trio, sostenuta
dal sistema di ripresa con
guida RCS-C.
I piani di carico sono stati
realizzati con il sistema
Variokit.
A sinistra
Edificio 2: dettaglio di
tavoli Modul di bordo nella
realizzazione di un angolo
dalla particolare geometria.
Vista del lotto 1: sulla destra la Torre Diamante, che sarà alta ben 140 metri
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Lotto 1, grande risparmio di
tempo con le soluzioni Peri
I tre solai interrati e il solaio di piano
terra del primo lotto sono tutti realizzati
in opera a getto pieno, con spessore
variabile dai 25 ai 50 cm, una superficie
pari a 17.000 m2 ciascuno ed un interpiano compreso tra i 290 e i 600 cm.
L’impresa costruttrice dell’intero lotto,
C.S.C. Spa Costruzioni speciali in c.a.,
ha utilizzato per la loro costruzione la
cassaforma modulare per solai Skydeck,
sistema che garantisce un’ottima velocità di esecuzione, confermata anche in
questo caso: in soli 6 mesi dall’inizio dei
SPECIALE casseforme e ponteggi
lavori si è completato infatti il livello fuori terra. Tale sistema è stato
utilizzato anche per tutti i piani in elevazione e integrato, lungo tutto il
perimetro, con i tavoli Peri Modul che hanno risolto efficacemente la
realizzazione di travi sottosporgenti.
Le rampe sono state invece realizzate con la cassaforma a travi
Multiflex, adatta a qualsiasi spessore di solaio, disposizione in pianta e
altezza di puntellazione. I solai dei due edifici più bassi, complessivamente di 25.200 m2, sono disposti su 10 livelli, hanno superficie di
circa 1.300 m2 a piano (eccetto l’ultimo che ha una superficie di 800
m2) e un interpiano tipo di 4,10 m.
Il terzo edificio, la “Torre Diamante”, è caratterizzato da un core
centrale interamente in c.a. e da solai a struttura portante in acciaio
disposti su 30 livelli. Per la realizzazione del core viene utilizzata la
cassaforma a telaio per pareti Trio, sostenuta sul perimetro esterno dal
Fase della realizzazione dei piani interrati del lotto 2
sistema di ripresa su guida RCS-C che, grazie al minimo ingombro
inferiore, permette la contemporanea realizzazione della carpenteria metallica dei piani. Per questo sono stati forniti moduli RCS senza le
passerelle inferiori e con recupero dei dispositivi di ancoraggio dal
solaio sottostante. Internamente il sistema Trio è sostenuto da passerelle per casseforme da movimentare con gru. Il core di questo edificio
è suddiviso in 3 blocchi indipendenti con ciclo produttivo di 5 giorni
lavorativi. È stato inoltre richiesto l’accesso al sistema rampante dall’interno del nucleo per non interferire con le lavorazioni della
carpenteria metallica esterna. Per soddisfare questa richiesta
particolare è stato necessario predisporre due piattaforme
RCS-P interne con scale Peri Up appese. La scelta da parte
dell’impresa di avere una gru dedicata alla realizzazione del
nucleo in c.a. (con rotazione della cassaforma interna) è stata
risolta prevedendo di sollevare la gru rampante con il sistema
a ripresa auto-sollevante ACS. Per questo edificio è inoltre
previsto un braccio di distribuzione del calcestruzzo collegato
ad una piattaforma auto-sollevante ACS.
Lotto 2, produttività
in completa sicurezza
Il complesso del “lotto 2”, in costruzione
ad opera del Consorzio Edile C.M., è
caratterizzato da tre solai interrati, un
solaio di piano terra, un mezzanino, il
livello podio (Podium) ed è costituito da 9
edifici in elevazione, di cui 3 alti.
I tre edifici alti misurano 65, 80 e 145 m,
hanno ciascuno un core centrale interamente in c.a. e solai disposti rispettivamente su 15, 18 e 35 livelli. Nell’edificio
più alto il core sarà realizzato con la
cassaforma a telaio per pareti Trio che
sarà sostenuta da mensole
auto-sollevanti RCS-C ed
internamente da passerelle
per casseforme da movimentare con gru. Per questo
edificio è inoltre previsto un
braccio di distribuzione del
calcestruzzo collegato ad
una piattaforma auto-sollevante ACS. Anche in questo
caso i solai sono realizzati
con la cassaforma Skydeck.
Quelli interrati sono in opera
a getto pieno, con spessore
ed interpiano variabili, tutti di
superficie complessiva pari a
11.000 m2.
Il piano terra ed il podio di
4.700 m2, sempre in opera a
getto pieno, hanno uno
spessore di 50 cm, con un
interpiano massimo di 645 cm.
Gli edifici “bassi” sono su 4-6 livelli, con
solai in predalles di spessore 34 cm, con
un interpiano massimo di 340 cm ed una
superficie complessiva di circa 4.500 m2.
Ing. Marco Cruciani
Project Manager ATI Cmb-Unieco
«Conosco i sistemi Peri ormai da
dieci anni e sono la soluzione
ottimale: lavorare diventa più veloce,
le consegne sono rapide e grazie
al servizio tecnico di qualità, la
risoluzione delle problematiche è
sempre rapida»
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Lotto 2: utilizzo in cantiere di Trio per la realizzazione delle pareti in c.a.
Il ruolo del project manager Peri
Peri è protagonista nella realizzazione di grandi cantieri non solo con il
ruolo di fornitore della tecnologia, ma anche di consulente nell’identificazione della soluzione tecnica più idonea, nella progettazione esecu-
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tiva e nell’assistenza in ogni
singola fase del progetto. Il
servizio di assistenza Peri, in
particolare, nasce da un’esperienza maturata in cantieri,
anche complessi, realizzati in
tutto il mondo e per tale
attività, da un punto di vista
organizzativo, è fondamentale
il ruolo giocato dal project
manager. Quest’ultimo opera,
infatti, quale unico referente
per l’impresa cliente, consente di ottimizzare le risorse,
snellire il flusso interno delle
informazioni, semplificare il
processo di comunicazione,
garantire una maggiore
flessibilità nella gestione delle
eventuali urgenze e la rapidità
di risposta alle richieste. Ne deriva
un’operatività in cantiere snella e grazie
alla quale le imprese clienti possono
operare con maggiore efficienza. n
SPECIALE casseforme e ponteggi
La puntellazione leggera
vince in cantiere
Staxo 40 Doka, la nuova puntellazione leggera per l’edilizia civile,
arriva anche nei cantieri italiani. Velocità di montaggio, sicurezza
d’impiego ed efficienza ne fanno il sistema adatto per getti orizzontali
con carichi elevati, fino a 45 kN per stelo, e altezze rilevanti
D
opo il successo riscosso a livello internazionale, Staxo 40 sbarca
nei cantieri italiani. A pochi mesi dall’introduzione del sistema nel
nostro paese, già oltre 5.000 telai di puntellazione sono stati
consegnati in cantiere.
«Staxo 40 è una sorpresa anche per noi, che non ci aspettavamo una
simile risposta dal mercato – dichiara Gabriele Basile, Direttore Generale
di Doka Italia –. È veloce da montare e consente grandi risparmi di tempo
e manodopera, oltre a garantire alti standard di sicurezza. Ad oggi contiamo oltre 5.000 telai in cantiere. Fra i cantieri che hanno scelto questo
sistema possiamo citare la tangenziale di Merano, l’ampliamento della
raffineria di Sannazaro de Burgondi, la metropolitana di Roma, il termovalorizzatore di Parma, la fiera di Gravina in Puglia e, non da ultimo il cantiere per il sistema Mose alla bocca di Porto di Lido. Staxo 40 è dunque
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DOKA
un sistema versatile, adatto a
svariate applicazioni, nei contesti
costruttivi più diversi».
La puntellazione leggera Staxo 40
nasce per rispondere alle esigenze
dell’edilizia civile, in particolare
residenziale e commerciale ma, in
funzione delle sue caratteristiche
tecniche, si adatta facilmente a
tutte le esigenze del getto in
opera. Ha il 50% di componenti
sciolti in meno rispetto ad un
sistema di puntellazione a stelo, e
Successo internazionale di Staxo 40
nel cantiere delle Shemoukh Twin
Tower di Doha, in Quatar. Case
history completa su www.doka.it
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e scale di risalita consentono la
definizione di procedure d’uso del
sistema in sicurezza, da adeguare
al progetto specifico.
Le esperienze in cantiere: la
Metropolitana di Genova
La geometria unica, a forma di H,
dei telai ne consente il montaggio
in metà tempo, rispetto ad un
sistema a stelo
Torri di puntellazione Staxo 40 all’interno
della Metropolitana di Genova
telai a forma di H che ne consentono il montaggio in metà tempo. Il sistema è composto
Approfondisci sul web
da telai in acciaio zincati a caldo, di altezza
Video su YouTube
variabile (180, 120, 90 cm), e larghezza fissa
(keyword Staxo 40)
di 150 cm, collegati mediante diagonali a croce
www.staxo40.com
di varie lunghezze in funzione della geometria
di progetto. I telai, di cui l’elemento più grande
pesa solo 24,5 kg, sono progettati per essere
movimentati a mano. Le teste e i piedi registrabili consentono una regolazione precisa e veloce dell’altezza. L’innovativa geometria della filettatura
e il dado a tre alette consentono di effettuare facilmente la regolazione
anche a pieno carico. Gli accessori dedicati alle operazioni di montaggio e
smontaggio, quali piattaforme di montaggio, mensole per sponde solaio,
In primo piano il cassero per l’ala del Viadotto Rimonta su Staxo 40.
Sullo sfondo il cassero impalcato
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Il cantiere è quello della metropolitana di Genova, tratta De FerrariBrignole. Il solaio da realizzare si
trova a livello +12,50 m rispetto al
piano dei binari, all’interno del
pozzo Corvetto. Si tratta di un
solaio di 110 m2 e spessore 0,5 m.
Le torri della puntellazione leggera
Staxo 40 sono state assemblate
manualmente dagli operatori, a
causa degli spazi angusti e l’assenza dei mezzi di sollevamento, e
sostengono elementi di cassaforma a travi Top 50. Metrogenova
Scarl, l’impresa esecutrice, dal
2007 ad oggi ha ultimato le seguenti opere nel contesto della
tratta: una galleria a doppio binario
lunga 1.500 m, in parte realizzata
in opera ed in parte con elementi
prefabbricati, e i pozzi di ventilazione di Largo Lanfranco, Corvetto
e Brignole.
Viadotto Rimonta e Lentiai
Ecco un chiaro esempio di come
Staxo 40 ottimizza l’investimento
in cantiere. Siamo a Lentiai, in
provincia di Belluno, dove la
Cadore Asfalti sta realizzando il
Viadotto Rimonta, a scavalco
dell’omonimo torrente. Il viadotto
ha una lunghezza di 134 m e un
volume di getto complessivo pari a
1.200 m3 di cls, di cui 700 per
l’impalcato e 500 per le ali laterali.
Mentre per la puntellazione dell’impalcato viene impiegato Staxo 100
(il sistema pesante con portata
max fino a 100 kN), per la puntellazione delle ali si sceglie Staxo 40.
La soluzione ideale per un’applicazione come questa, ma con il 50%
in meno rispetto ad un sistema di
puntellazione “pesante”. n
SPECIALE casseforme e ponteggi
Alpi
Sistemi d’ingegneria sicuri
Alpi propone sul mercato una vasta gamma di soluzioni per lavorare
in modo sicuro ed efficiente
A
lpi si occupa da circa 30 anni della ricerca
e sviluppo, realizzazione, commercializzazione e assistenza di casseforme e sistemi
d’ingegneria innovativi. Fin dalla fondazione, la
collocazione geografica della sede centrale in Alto
Adige si è da subito configurata come un fattore
strategico, anche perché il bilinguismo del territorio ha agevolato lo sviluppo internazionale e
l’orientamento verso l’esportazione.
L’azienda è progredita costantemente raggiungendo l’attuale posizione di prestigio nel mercato
mondiale. Questo grazie alla continua collaborazione tra la sede centrale di Monguelfo, le filiali
italiane di Roma, Milano, Verona e le filiali estere in
Repubblica Ceca e in Slovacchia. Nel 2004 Alpi è
entrata nel Gruppo Ulma Cye, azienda multinazionale leader nel settore
ponteggi e casseforme (n. 3 nel ranking mondiale). Società con oltre 2.500
dipendenti, con una presenza diretta in 18 Paesi diversi e che nel giugno
2007 ha rilevato la totalità delle azioni alpi. Alpi propone una vasta gamma
di prodotti brevettati per rispondere alle molteplici esigenze del mercato
delle costruzioni civili ed industriali. La filosofia dell’azienda si basa sulla
progettazione e fornitura di prodotti “sicuri”.
I sistemi di casseforme sono realizzati con le più moderne tecnologie: per
mantenere uno standard qualitativamente costante, garantito da tecnici
specializzati che ne seguono la produzione, vengono utilizzati solo materiali
di prima scelta acquistati da fornitori fidati. Il processo di fabbricazione è
quindi sottoposto a controlli sistematici in ogni sua fase; in più vengono
realizzati artigianalmente componenti speciali per realizzare esigenze
particolari.
La costante comunicazione azienda-cliente permette uno scambio attivo di
suggerimenti e soluzioni utili a incrementare il rendimento, ridurre i costi e
garantire la massima sicurezza.
I casseri a telaio per pareti (Midi) e
per solai (Alpideck) rappresentano i
vantaggiosi sistemi Alpi per lavorare in cantiere con il massimo
risultato in tempi ridotti e, per le
loro dimensioni e modularità,
rappresentano i sistemi più utilizzati
nell’edilizia residenziale.
Alpi fornisce inoltre pilastri F4,
come unità unica per realizzare
pilastri in tempi estremamente
ridotti e pilastri PCA per alta qualità
di superficie e perfezione circolare.
Nel portfolio prodotti è presente
una vasta gamma di
sistemi di puntellazione e impalcatura:
dal ponteggio
Multidirezionale Brio
al sistema Orthoplus,
modulare e ideale
per il sostegno di
impalcature a quote
con carichi elevati.
La vastissima gamma
di soluzioni per
l’ingegneria è invece
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Il punto di riferimento on-line per
l’edilizia, l’architettura, l’ambiente
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ENERGIAMBIENTE
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le iniziative e le problematiche del settore energetico ed
ambientale, con un’attenzione particolare alle tematiche
produttive ed industriali e alle novità di prodotto. È sempre
più sentita infatti l’esigenza di fare chiarezza sulle forme
di energia rinnovabili: solare, geotermica, fotovoltaica, eolica, biomasse. Che cosa offre il mercato? Quali vantaggi si
ottengono sia dal punto di vista economico che da quello
delle prestazioni? Quali sono gli impianti più adeguati in
relazione alle caratteristiche ambientali e di territorio?
ENERGIAMBIENTE vuole rispondere a tutte queste domande
con chiarezza e semplicità per far conoscere da vicino un
settore che consentirà il miglioramento della società nel
totale rispetto dell’ambiente.
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rappresentata dal sistema Meccano che, abbinato alle varie
attrezzature Alpi, fornisce la soluzione perfetta per realizzare
ponti, viadotti e gallerie.
Tra i sistemi di sostegno, dalle mensole e pedane rampanti
l’innovazione tecnologica è rappresentata dal sistema Autorampante Meccano AR. Il sistema rampante automatico Meccano
AR lavora con sviluppo verticale per la traslazione delle strutture casseranti e riprese di getto cicliche senza l’ausilio di gru.
È ideale per eseguire opere ad altezze particolarmente elevate
e di una certa complessità con la massima efficienza. L’autorampante è costituita da componenti Meccano standard e può
essere adattata a qualsiasi dimensione progettuale garantendo
la compatibilità con tutti i sistemi di casseratura della linea Alpi.
Il sistema idraulico o meccanico consente procedure di sollevamento in sicurezza con qualsiasi condizione atmosferica.
Grazie alle guide verticali i tempi di risalita sino al successivo
livello di lavorazione sono particolarmente rapidi e permettono
ritmi produttivi costanti per tutto lo sviluppo dell’opera.
Il sistema di protezione perimetrale autorampante Meccano
Hws si applica alle maestranze preposte alle lavorazioni delle
strutture orizzontali e garantisce un piano di carico e di servizio
in completa sicurezza.
Costituite da componenti Meccano le mensole sono adattabili
alle diverse tipologie costruttive perimetrali; sempre attraverso
un sistema idraulico e ai relativi automatismi si consentono
delle procedure di sollevamento in completa sicurezza e con
ritmi di produzione costanti.
La strategia organizzativa Alpi prevede una rete di agenti e
tecnici qualificati in grado di offrire consulenza a 360° gradi: il
servizio è il punto di forza dell’azienda.
Si contraddistingue in tutte le fasi di realizzazione del progetto
per un’attenta consulenza: fornitura di documentazione e
istruzioni e tecniche dettagliate di montaggio e uso dei prodotti, servizio di pre-assemblaggio, assistenza tecnica in
cantiere e formazione del personale coinvolto. n
SPECIALE casseforme e ponteggi
FARESIN BUILDING DIVISION SPA
Strutture provvisionali ad hoc
I sistemi dell’azienda veneta pensati per realizzare vasche circolari
a tenuta per impianti di cogenerazione elettrica a biogas
I
l prodotto ideato da Faresin Building Division è un sistema di strutture
provvisionali atte alla realizzazione di vasche circolari a pianta anulare
completa e con struttura monolitica e uniforme.
Il prodotto è costituito da elementi ripetitivi e modulari da assemblarsi
assieme in due elementi uno all’estradosso e uno all’intradosso della parete
anulare da realizzare. Il sistema di vincolo dei vari elementi consente un
posizionamento reciproco dei pannelli variabile al fine di ottenere la regolazione del diametro della vasca da realizzare e sostiene il carico dovuto alla
spinta del getto di calcestruzzo. I pannelli all’intradosso oltre che vincolarsi
tra di loro sono soggetti a un effetto d’instabilità per carico di punta e
pertanto sono
accoppiati ad un
sistema di puntellazione, a struttura
reticolare piana
ripetuta più volte in
altezza, che ha il
compito di sostenere la pressione
dovuta al getto del
calcestruzzo,
consentire le
regolazioni del
diametro della
vasca e fungere da ossatura per un piano di lavoro. Le varie altezze ipotizzabili per le vasche da realizzare si ottengono sovrapponendo più anelli di
casseratura. Il sistema è munito di adeguati sistemi di protezione quali
mensole di servizio, parapetti e quant’altro serva alla protezione delle
maestranze durante le fasi di lavoro. Il prodotto si propone per realizzare
come già descritto vasche circolari utili in tutte le applicazioni in cui servano
contenitori cilindrici a tenuta stagna ad esempio: vasche a tenuta stagna di
liquidi e gas, per impianti di digestione di materiale organico al fine della
produzione di biogas per cogenerazione elettrica o stoccaggio liquami;
vasche a tenuta stagna di liquidi e gas, per impianti d’immagazzinamento
acqua esempio di impianti innevamento artificiale depuratori o acquedotti.
Gli elementi costituenti il sistema sono i seguenti:
1. Pannelli per casseratura esterna misure altezza 1 m e larghezze 0,8250,325-0,225-0,125 m.
2. Pannelli per casseratura interna misure altezza 1 m e larghezze 0,8-0,30,2-0,11 m.
3. Puntoni fissi di sostegno.
4. Puntone regolabile.
5. Montanti verticali altezza 2 m e 1 m.
6. Parapetto interno. n
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INTERFAMA
Soluzioni versatili ed efficienti
per le costruzioni
Una produzione diversificata, quella dell’azienda altoatesina,
attenta alla qualità tecnologica e alla praticità di utilizzo
I
nterfama nasce nel 1984, prendendo
forma dalla volontà di Franz Ohrwalder,
suo fondatore, la cui intenzione era di
realizzare un sistema di casseforme che
potesse coniugare qualità di efficienza e
razionalità a doti di rapidità d’assemblaggio e
sicurezza nell’impiego, ottimizzando efficacemente, nel contempo, i tempi di produzione.
Lo sviluppo aziendale, nel corso di tutti questi
anni, è stato volto all’adeguamento costante
delle tecniche di produzione alle più moderne
tecnologie, nonché alla soddisfazione delle
esigenze ed alla risoluzione delle problematiche
riscontrate nei molteplici cantieri forniti. La
duplice attenzione, sia alla qualità tecnologica del prodotto offerto che alla
sua effettiva praticità di utilizzo, ha permesso la creazione e lo sviluppo dei
vari sistemi di casseforme e puntelli proposti.
Interfama attualmente produce casseforme rettilinee, casseforme circolari
con e senza tiranti, casseforme per pilastri, sistemi di ripresa, puntelli in
alluminio, puntelli europei EN1065, torri di sostegno e sistemi per solai. La
produzione degli elementi che compongono i diversi sistemi viene programmata sulle varie linee attraverso impianti robotizzati. Ogni giorno, Interfama
è in grado di produrre fino a
750 m² di casseforme.
casseratura
universale Velox
Il sistema Velox è un
sistema universale di
casseratura per getti
orizzontali. Grazie alla sua
testa a caduta consente il
disarmo anticipato degli
elementi orizzontali che lo
compongono.
I componenti del sistema
in acciaio, alluminio e
legno sono stati ideati per
essere movimentati a
mano.
Il sistema può essere
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utilizzato per tutti i tipi di solaio
quali: solai in laterizio, predalles e
gettati in opera. Il sistema può
essere utilizzato anche come
rompitratta per solai prefabbricati o
per il getto di travi singole o
ribassate.
Sistema per casseforme
circolari o curvilinee Orbis
Il sistema Orbis è un sistema di
cassaforma progettata e costruita
per il getto di pareti curvilinee,
serbatoi o vasche circolari, composta da elementi prefabbricati pronti
all’uso.
Il sistema Orbis può essere utilizzato con due varianti di sistema di
tenuta: con tiranti passanti, senza
tiranti passanti. Gli elementi,
mediante il sistema di regolazione,
possono essere curvati a partire da
un raggio minimo di 2,50 m.
I collegamenti orizzontali e verticali
sono garantiti dal morsetto di
parete o dal morsetto regolabile in
caso di compensazione. n
SPECIALE casseforme e ponteggi
Harsco Infrastructure
Attrezzature provvisionali
per la Nuvola di Fuksas
I sistemi di Harsco Infrastructure, gruppo in cui un anno e mezzo fa
è entrata a far parte la società tedesca Hünnebeck, razionalizzano,
velocizzano e rendono sicure le fasi di lavoro in cantiere
I
lavori della Nuvola proseguono. L’ambizioso progetto, spettacolare e futuristico, prevede la realizzazione di una “teca”, un
grande parallelepipedo in cristallo trasparente, che conterrà la
sala Auditorium destinata a diventare il fulcro del Centro Congressi
dell’Eur. La sala è racchiusa a sua volta da un involucro che richiama
appunto la forma di una nuvola, ricoperto da una fibra di vetro e silicone,
un materiale trasparente e traslucido. Accanto, sorgerà la cosiddetta
“lama”, un hotel collegato direttamente al Centro Congressi, chiamato
così per la sua forma allungata e stretta (solo 14,68 m di larghezza), che
si ergerà dai suoi 60 metri di altezza, ridisegnando lo skyline dell’Eur.
Harsco Infrastructure ha fornito per questo cantiere ingenti quantitativi di
attrezzature provvisionali, che sono risultati fondamentali per razionalizzare, ottimizzare e velocizzare le fasi di lavoro in cantiere, per alleggerire
il più possibile l’impiego delle gru e per consentire la coesistenza di più
lavorazioni contemporaneamente. In questo modo le gru presenti in
cantiere possono essere utilizzate praticamente solo per i lavori di
carpenteria metallica, mentre il getto del calcestruzzo può procedere in
piena autonomia grazie all’utilizzo dei sistemi Harsco.
Per la realizzazione dell’Hotel, con i suoi diciassette piani e i due interrati, è stato utilizzato il sistema autosollevante SCF, azionato da un
meccanismo di sollevamento idraulico, studiato
su misura e calibrato
sulla planimetria dell’edificio. Una volta irrigidita
la parte centrale vuota
che suddivide i due setti,
si è preferito montare due
soli binari con un’unica
struttura, anziché utilizzare
due casseri rampanti su
quattro binari. Un accorgimento che consente di
procedere con una sinergia
perfetta tra i lavori di
carpenteria e quelli di
getto.
A seguire si cominceranno
ad applicare le facciate in
vetro, mentre i principali
lavori di finitura verranno effettuati
dalla società che acquisterà l’albergo e che ne personalizzerà il
layout interno.
La sicurezza gioca in questo
cantiere un ruolo fondamentale.
Ed è anche per questo motivo che
Harsco è risultata il partner ideale
per l’attenzione e gli accorgimenti di
sicurezza previsti e integrati in tutti i
suoi sistemi e per la fornitura delle
griglie Extraguard per la protezione
delle parti perimetrali. n
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PILOSIO
Costruire in sicurezza
La storica azienda friulana introduce sul mercato la cassaforma Liteform,
la soluzione ideale per armare solai tradizionali e gettati in opera
C
inquant’anni di esperienza nella produzione di casseforme e di
attrezzature per il mondo dell’edilizia consentono oggi a Pilosio, fra
le più importanti aziende in Italia nel settore, di concepire prodotti
sempre più evoluti e in linea con le moderne esigenze dei costruttori. Fiore
all’occhiello della politica di R&S applicata alla produzione della società
friulana è l’introduzione sul mercato del sistema Liteform, la cassaforma
orizzontale di sicurezza in alluminio ideale per la realizzazione di solai
prefabbricati in laterocemento o monolitici, una soluzione che si distingue
per consentire agli utilizzatori una riduzione dei tempi rispetto ai sistemi
tradizionali, ottimizzazione dei costi, flessibilità applicativa e massima
sicurezza in tutte le fasi di lavoro.
Liteform, grazie alla maneggevolezza e al peso ridotto dei singoli elementi
realizzati in alluminio, può essere
montato anche da un solo
addetto. La modularità del
sistema e il ridotto numero di
accessori consente di realizzare
qualsiasi geometria di solaio.
Una speciale testa a caduta
consente inoltre il recupero di
tutta la parte orizzontale già dopo
due o tre giorni dal getto,
lasciando i soli puntelli a completare la maturazione. Con il
materiale recuperato, in aggiunta
a un’altra dotazione di soli
puntelli, è possibile procedere
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con l’armatura di un’altra porzione
di solaio, con la conseguente
ottimizzazione e riduzione dei costi
di attrezzatura.
Grande attenzione è stata posta al
problema della sicurezza durante le
fasi di lavoro: il sistema Liteform si
monta totalmente dal piano inferiore, il telaio base presenta una
superficie formata da un’orditura di
profili in alluminio con passo ridotto
(85 mm di luce libera) tale da
permettere di operare sul piano in
totale sicurezza per gli addetti.
I telai presentano una superficie
antisdrucciolo che elimina qualsiasi
rischio di infortuni anche in presenza di superficie bagnata.
I vantaggi del sistema di sicurezza
Liteform si possono riassumere in:
1. Montaggio e smontaggio dei telai
dal basso in totale sicurezza.
2. Grande maneggevolezza: i telai
sono in alluminio (19,8 kg).
3. Elevata produttività e quindi una
considerevole riduzione dei costi.
4. Pochi elementi consentono di
realizzare molteplici geometrie in
mode semplice ed intuitivo.
5. Dispositivo di testa a caduta per
anticipare il disarmo, con notevole
risparmio di tempo. n
SPECIALE casseforme e ponteggi
LAMA PONTEGGI
Pla: il sistema di ponteggi campione
di leggerezza
Soluzione ideale per le opere di manutenzione, restauro e tinteggiatura
e, più in generale, per qualsiasi lavoro di restauro in facciata
P
er il restauro e la pitturazione delle facciate esterne degli edifici si
è sempre ricorso ai tradizionali e pesanti ponteggi in ferro con
una notevole quantità di componenti, destinati a cantieri edili di
media/lunga durata, con portata di 300 kg/m2 e non adatti ai brevi
interventi di tinteggiatura. In alternativa, gli operatori del settore si sono
storicamente orientati verso ponteggi a torre su ruote, spesso utilizzati in
maniera impropria come ponteggi fissi, con conseguenti situazioni di
pericolo per gli utilizzatori. È partendo da queste premesse che Lama ha
ideato il ponteggio fisso di facciata a telai prefabbricati in alluminio PLA,
soluzione ideale per le opere di manutenzione, restauro e tinteggiatura e,
più in generale, per qualsiasi lavoro di restauro in facciata che necessiti
di un’attrezzatura leggera, semplice da montare e smontare e non
ingombrante. Il ponteggio PLA ha il grande vantaggio di ridurre il peso al
m2 di oltre il 50 per cento rispetto al tradizionale ponteggio in acciaio.
100 m2 di questa tipologia di ponteggio pesano solamente 10 quintali ed
è sufficiente un semplice furgone per un unico trasporto. Grazie alla sua
estrema flessibilità il ponteggio modello PLA consente il montaggio di
diverse configurazioni di ponteggi e torri con l’aggiunta di pochi accessori.
Nel rispetto delle normative di sicurezza, sono state recentemente apportate alcune modifiche fra cui l’aumento dell’interasse a m 2,50 e altre
importanti innovazioni tecniche che rendono possibile un notevole risparmio
nei tempi di montaggio e di smontaggio, fino a oltre il 50 per cento, e nella
movimentazione. Il fattore di sicurezza per gli addetti al montaggio risulta
maggiore, vista la facilità di movimento dei componenti più leggeri. La
portata sul mercato italiano del PLA è pari alla classe 2 - 150 kg/m², mentre
in ambito europeo soddisfa la classe 3 - 200 kg/m².
QUICK SYSTEM, CONCENTRATO DI PRATICITÀ E FACILITÀ DI UTILIZZO
Il sistema di ponteggi leggero a torre mobile su ruote in lega di alluminio
strutturale Quick System offre vantaggi molto superiori a quelli di una
semplice torre, trattandosi di un prodotto versatile che può essere combinato in diverse torri della stessa gamma composta da 16 modelli, al fine di
creare strutture anche complesse che
“abbraccino” l’opera da servire, seguendone più agilmente la conformazione. Il
tutto, sfruttando un montaggio estremamente semplice ed intuitivo, garantito dal
sistema Quick System, esclusivo brevetto
internazionale Lama.
Questo sistema di aggancio rapido,
tramite una comoda levetta di comando,
aziona in simultanea due movimenti
di sblocco del fermo e sgancio con
espulsione. Si collega nei tubi di
diametro pari a 48 mm dei montanti
verticali e traversi orizzontali, in
tutte le direzioni e posizioni richieste, ed è facilmente abbinabile alla
maggior parte dei ponteggi utilizzati
a livello internazionale.
Le torri, in questo modo, si prestano ad un montaggio semplice ed
intuitivo, evitando l’impiego delle
tradizionali basi in acciaio pesanti
ed ingombranti. Inoltre, le torri
mobili QS sono le uniche ad essere
dotate di un parapetto telescopico
per il montaggio in sicurezza della
torre, che evita l’utilizzo dell’imbragatura.
Il sistema di ponteggi Quick System
è in fase di certificazione secondo
la EN 1004, già certificato secondo
la UNI HD 1004 in classe 3, ovvero
quella della massima sicurezza. n
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Electroelsa
Tecnologia efficiente, tecnologia sicura
È la proposta dall’azienda toscana Electroelsa, leader nel settore
piattaforme autosollevanti, montacarichi e ascensori da cantiere
L
a gamma di prodotti dell’azienda toscana Electroelsa si suddivide
in due tipologie applicative: macchine per la lavorazione, macchine
per il trasporto. Ovvero, da una parte macchine sulle quali si sta
sopra per lavorare, ed è il caso delle piattaforme che portano in quota gli
operatori per permettere loro di eseguire i lavori sulle pareti o sul tetto
dell’edificio; dall’altra montacarichi e ascensori da cantiere, che servono invece solo per il trasporto di persone o materiali in quota.
La piattaforma autosollevante è uno sviluppo del ponteggio tradizionale, ne
rappresenta un’evoluzione. Essa è composta da un ponte di lavoro, in
corrispondenza del quale si trova anche il gruppo di sollevamento, e da
una colonna reticolare lungo la quale il ponte sale e scende. La colonna è
sostenuta a terra da un basamento, mentre è ancorata all’edificio tramite
specifici ancoraggi a parete. Il modello base di Electroelsa è l’EP 2818,
che può arrivare a 24,50 m di larghezza, ha una portata massima di 2.600
kg ed un’altezza massima di 80 m. Si tratta di una macchina composta da
diversi moduli, cioè passi da un metro e mezzo ciascuno, sia per quanto
riguarda il ponte di lavoro sia per quanto riguarda la colonna verticale. Ed è
questa la caratteristica più sorprendente della macchina: ovvero la sua
estrema versatilità, la sua perfetta
adattabilità ad ogni esigenza.
Da questo modello si passa all’EP
3125, che ha una massima capacità di
carico pari a 3.500 kg, arriva a 28 metri
di lunghezza e a 120 di altezza. La
possibilità di installazione è sia con una
colonna verticale, sia a due colonne, è
possibile coniugare i due sistemi mono
e bicolonna in caso di pendenze o di
edifici con forme irregolari, a ulteriore
testimonianza della versatilità del
sistema. L’EP 3125 T, dove T sta per
trainata, è una piattaforma autosollevante su rimorchio: 17 quintali trainabili
con un mezzo patente B, richiudibili su
loro stessi e trasportabili facilmente
dove si vuole.
A differenza delle piattaforme, i montacarichi e gli ascensori sono costituiti
non da un ponte di lavoro, ma da un
ponte di trasporto. Il meccanismo di
funzionamento è tuttavia identico, con
il gruppo di sollevamento che si trova
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in corrispondenza del ponte e una
colonna reticolare lungo la quale il
ponte sale e scende. Ai vari piani
dell’edificio si trovano dei punti di
sbarco. Il modello più piccolo dei
montacarichi ha costi limitati ed un
piccolo artigiano lo può trasportare
senza problemi sul suo veicolo
commerciale. Salendo con il
modello, aumentano la capacità di
carico e le dimensioni interne della
cesta (1.350 x 931 mm sul modello
base, l’EHPM 400, 1.590 x 1.370
mm sull’EHPM 400-500). La
velocità di sollevamento è pari a 12
m al minuto per il trasporto di
persone, può andare però più
veloce in caso di trasporto di
materiali. Per quanto questi modelli
base abbiano già altezze importanti,
solitamente si impiegano dai 30 ai
50 metri. La gamma prevede poi i
modelli 700, 900 e 1200, dove il
numero identifica i chilogrammi di
portata massima, con dimensioni
sempre maggiori della cesta (2.360
x 1.311 mm per l’EHPM 1200).
I modelli successivi a questi fanno
parte di una gamma più avanzata, e
componibile: ovvero 2.500/quintali
di portata, con i componenti di base
che sono sempre gli stessi ed ai
quali vengono poi applicate ceste di
trasporto diverse per portata e
dimensione. La 2500/15, ad
esempio, ha una capacità di carico
di 1.500 kg con una cesta di 2.360
x 1.311 mm. La 2.500/10 porta
1.300 kg ed ha una cesta di 3.080 x
1.620 mm. Le soluzioni sono
diverse e componibili in vari modi,
perchè diverse sono le necessità
che si riscontrano nei cantieri. n
SPECIALE casseforme e ponteggi
Alimak Hek
Alta produttività a Porta Nuova
Alimak Hek ha fornito soluzioni funzionali e rapide per trasportare
persone e materiali in quota
N
el cuore della città, nell’area compresa tra la Stazione Garibaldi,
Porta Nuova, Le Varesine e il quartiere Isola, Milano sta rapidamente modificando la propria fisionomia attraverso un progetto
promosso da Hines e Fondiaria SAI: l’area Porta Nuova. Il progetto di
trasformazione urbana è molto
articolato e prevede, con un
importante intervento di
riqualificazione, la realizzazione
di diversi lotti adibiti ad uffici,
residenze, aree commerciali,
hotel, luoghi di aggregazione e
laboratori creativi, spazi
espositivi, aree verdi, pedonali
e ciclabili.
Ci troviamo all’interno di uno
dei lotti del cantiere Porta
Nuova Garibaldi, su un’area
complessiva di 30.000 m², di
fronte alle Torri A, B e C,
rispettivamente di 33, 22 e 11
piani, progettate dallo Studio
Pelli Clarke Pelli Architects con
sottostanti tre livelli adibiti a
parcheggi, aree tecniche e di
interesse generale. Il cantiere
presentava numerose complessità determinate dal progetto stesso, ma anche dalla peculiarità dell’ubicazione, nel cuore di un’area solcata da diversificate arterie caratterizzate da
traffico intenso e continuativo, al di sopra della futura Linea 5 della Metropolitana, al momento in costruzione e del Passante Ferroviario, che scorre
al di sotto dell’edificio C. Iniziati nel 2008, i lavori verranno ultimati entro i
primi mesi del 2012: una tempistica davvero ridotta, che ha richiesto
all’impresa, la Colombo Costruzioni Spa, di adottare sistemi particolarmente evoluti sul piano tecnologico, per garantire la coesistenza di più
lavorazioni all’interno del cantiere, nel perfetto rispetto dei tempi.
Considerata l’altezza delle tre torri e le dimensioni del cantiere, dove
attualmente lavorano cinquecento operatori, si poneva il problema di
trovare una soluzione funzionale e rapida per trasportare persone e
materiali in quota. Si imponeva la scelta di un sistema di trasporto adeguato alle necessità del cantiere, che contribuisse il più possibile ad
accelerare i tempi di costruzione. Tutte premesse che hanno portato la Colombo Costruzioni Spa ad adottare i sistemi Alimak Hek. Scartata una
prima ipotesi di bicabina, che avrebbe richiesto la realizzazione di onerosi
raccordi, l’impresa ha optato
per un impianto monocabina,
che si muove alla velocità di
54 m/min, cui si è aggiunto,
appena è stato possibile, il
montaggio di alcuni montacarichi interni, per rendere
più rapide e fluide le operazioni di trasporto. Negli
edifici A e B attualmente
sono in funzione gli ascensori che salgono fino al
dodicesimo piano. La torre B
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CLS Calcestruzzo:
componenti e mix-design 1
2
impianti e tecnologie
componenti e mix-design 1
2
impianti e tecnologie
m acc h i n e n
CLS Calcestruzzo:
Un trattato non solo per gli
“addetti ai lavori” ma anche,
per tutti coloro che possano
avere un interesse per quanto
“ruota” attorno alla parola
CLS. Il libro, composto da più
di 100 capitoli monotematici,
comprendente 2.800 tra
grafici, tabelle e figure
completamente a colori,
composto da ca. 1.200 pagine
e suddiviso in due volumi, è
stato organizzato in 8 sezioni,
ognuna delle quali raccoglie
una serie di capitoli inerenti
una tematica ben definita.
Autore:
M. Bringiotti
edizioni PEI srl
strada Naviglio Alto, 46/1 - 43122 Parma
Tel. 0521 771818 Fax 0521 773572
homepage: www.edizionipei.it
e-mail: [email protected]
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edito da:
è dotata di otto ascensori: quattro fermano dal primo al
dodicesimo piano e gli altri quattro dal dodicesimo al
ventiduesimo. Sulla torre A sono invece stati posizionati
dieci impianti, di cui i primi quattro fermano al dodicesimo piano, mentre gli altri sei arrivano fino al trentesimo.
L’ascensore montato sull’edificio A è un modello Alimak
Un trattato
non solo
per gli
Scando
450 14/32FC
provvisto
di gruppo di controllo di
“addetti (FC),
ai lavori”
ma anche,
frequenza
che consente
avviamenti ed arresti
molto
dolci,coloro
con unache
bassa
corrente di avviamento e un
per tutti
possano
logorio
ridotto.
Sulle torri
e C è invece stato montato
avere un
interesse
perB quanto
un
modello
Scando
450
14/32DOL,
“ruota” attorno alla parola privo di inverter
che
raggiunge
velocità massima,
CLS.
Il libro,una
composto
da più più ridotta, di 38
m/min.
Entrambi
hanno
una
capacità
di 100 capitoli monotematici, di 1.400 Kg e una
larghezza della cesta interna di 3,20 m. Oltre a due
comprendente 2.800 tra
anemometri sulle Torri A e B, necessari per misurare
grafici, tabelle e figure
l’intensità del vento in quota, questi ascensori Alimak
completamente
colori, “intelligente” di controllo
Hek
sono dotati di una sistema
composto
da
ca.
1.200
pagine
e di chiamata dai piani che riduce
i tempi di attesa,
e suddiviso in
due
volumi, dai
è piani e inviando
memorizzando
tutte
le chiamate
stato organizzato
8 sezioni, più vicino al
l’elevatore
che si trovain
logisticamente
ognuna
delle quali
raccoglie
piano
per prelevare
i passeggeri.
Benché le macchine
siano
concepite
con un sistema
autonomo e automatico
una serie
di capitoli
inerenti
di
gestione
delle chiamate,
in questo caso l’impresa ha
una
tematica
ben definita.
comunque previsto la presenza di un operatore in ogni
ascensore, perché ne fosse garantita a priori la cura e
la manutenzione.
Nel cantiere di Porta Nuova gli ascensori Alimak Hek
salgono e scendono a ritmi frenetici e, con essi, salgono anche le facciate delle tre torri che a poco a poco,
sotto gli occhi di tutti, cambiano fisionomia guadaAutore:
gnando metri di altezza. Oltre agli ascensori,M.
quiBringiotti
sono
stati utilizzati dalle imprese incaricate di realizzare i
lavori di finitura, dieci ponteggi auto sollevanti Alimak
Hek: cinque modelli standard e cinque in versione
speciale. Queste attrezzature sono risultate fondamentali perché hanno permesso al personale di muoversi
oltrepassando facilmente gli ancoraggi delle gru e senza
dover muovere tutto il ponteggio. Sulla stessa colonna
viaggia anche una piattaforma di trasporto. La disponibilità di attrezzature Alimak Hek e il know-how nel loro
utilizzo si è rivelato un requisito vincente nella scelta
delle imprese subappaltatrici. La tecnologia Alimak Hek
in questo caso contribuisce infatti a far rispettare le
tempistiche di cantiere. n
edito da:
edizioni PEI srl
strada Naviglio Alto, 46/1 - 43122 Parma
Tel. 0521 771818 Fax 0521 773572
homepage: www.edizionipei.it
e-mail: [email protected]
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