La RETE nei servizi sostitutivi
della famiglia
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Risultati del modulo:
Lo studente sarà in grado di comprendere:
• le caratteristiche del lavoro di rete e i diversi tipi di reti;
• le diverse fasi del lavoro di rete, dall’inclusione delle parti
interessate fino alla gestione delle riunioni di rete;
• come i partecipanti della rete (sia singoli che organizzazioni)
comunicano tra di loro e in che modo questo influenza il
lavoro di gruppo.
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Lo studente sarà in grado di:
• Usare la mappa delle relazioni di rete per la
diagnosi e i programmi di intervento
individualizzato nella gestione dei casi;
• Pianificare e gestire la rete coinvolgendo a
pieno sia il minore che la famiglia di origine;
• Determinare la situazione della famiglia e le sue
risorse utilizzando il genogramma e l’ecomappa
della famiglia.
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TEMA 1: RETI E FUNZIONI DELLA RETE
Gli interventi basati sulla rete risolvono in modo
più veloce ed efficace i problemi del cliente,
razionalizzando le risorse per l’aiuto.
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Un approccio di rete nel sistema dell’affidamento
famigliare consiste nella valutazione del minore
all’intero della sua stessa comunità. Una parte
essenziale di questa comunità comprende la
famiglia biologica del minore e altre persone
significative della sua vita, così come gli operatori
incaricati della sua cura.
Spesso solo gli specialisti e gli operatori che so
occupano direttamente del minore sono
consultati sull’inserimento di un minore in un
percorso di affidamento, e il lavoro con la rete più
vicina al minore è spesso trascurato o addirittura
assente.
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Nelle reti deve essere garantita la comunicazione tra
gli individui e i gruppi che potrebbero avere contatti
limitati.
Il bambino in affido è parte di due reti:
- una rete sociale, o le relazioni sociali quotidiane
(famiglia biologica, parenti, amici, compagni di scuola,
comunità, ecc.)
- una rete di operatori o rappresentanti istituzionali in
possesso di informazioni e risorse, e in grado di
lavorare insieme per risolvere i problemi del minore.
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Le reti informali danno alle persone un senso di
inclusione e identità e un sistema di supporto
per affrontare i problemi
La maggior parte delle persone appartiene a diverse
reti informali che sono create senza sforzo (per
esempio: famiglia, vicinato/comunità, amici, colleghi,
ecc). Queste reti sono considerate informali o reti
create naturalmente, o anche reti sociali.
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Una rete informale presume relazioni reciproche
attraverso le quali un individuo può mantenere la sua
identità sociale, e che sono essenziali nella nostra vita
quotidiana all’interno della comunità (Svedhem, 1994).
In senso più generale una rete sociale è una comunità
in cui ciascuno ha i suoi bisogni, delle relazioni sociali,
esiste una comunicazione e tutte le persone sono
connesse in un modo specifico (Korp, Rääk 2004).
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Se non è sufficiente un sistema generale di
supporto per l’individuo, si creerà una rete
formale o istituzionale.
Una rete nella quale predomina il ruolo formale,
ufficiale, pubblico di una persona è chiamata rete
istituzionale”.
Una rete istituzionale può essere attivata sia dal
cliente che sta cercando aiuto sia da uno
specialista che riceve informazioni sul bisogno di
una persona dagli operatori/autorità o attraverso
altre reti sociali (Korp, Rääk 2004:13).
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Le reti ufficiali possono essere distinte in base alle attività:
a) Condivisione di esperienze interdisciplinari o
intersettoriali all’interno di una rete, la quale ha l’obiettivo
di migliorare il servizio o la qualità dell’aiuto fornito
b) Una rete che riunisce i settori o un gruppo di lavoro,
attraverso il quale i diversi settori coordinano le loro
attività.
c) Una rete per il problem-solving – una rete di gruppi di
lavoro chiamati a risolvere il problema del cliente, a cui
partecipano anche i membri della rete più vicina al
cliente.
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Un risultato della collaborazione attraverso
la rete è lo sviluppo del cosiddetto sistema
di sostegno sociale, al quale appartengono
sia i membri formali che quelli informali.
Se nasce un bisogno, lo specialista è in
grado di mobilitare queste risorse.
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Fare rete implica un rapporto di collaborazione
che includa le reti sociali e informali del cliente.
La cooperazione è il lavoro tra due o più individui
e/o organizzazioni che lavorano per raggiungere
lo stesso obiettivo e migliori risultati, unendo le
diverse risorse (tempo, soldi, conoscenza, ecc.)
(Rissanen 1993).
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In base alle situazioni, nel fare rete lo specialista deve:
- Affidarsi alle reti operative esistenti;
- Attivare i sistemi di pre-esistenti (ma inutilizzati);
- Creare nuove reti e sostenere il loro sviluppo.
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Il lavoro di rete comincia con la valutazione della
rete sociale del cliente, dopodiché sarà creato un
sistema di sostegno sociale, se necessario.
Nella valutazione della situazione del cliente e nello
sviluppo delle fasi successive, può essere utile
disegnare una mappa della sua rete. Questo consentirà
all’operatore di avere un quadro degli individui che
compongono la rete del cliente, che sono importanti per
lui da tutti i punti di vista e che possono essere di aiuto
per risolvere il problema.
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TEMA 2: LA RETE NEI SERVIZI SOSTITUTIVI
DELLA FAMIGLIA (creare e gestire le reti)
Il fare rete comincia con le analisi e gli input
degli individui coinvolti
In genere, quando si lavora con una rete,
l’operatore che rileva il problema o l’operatore
chiave della rete convoca i membri della rete, la
quale può comprendere da 6- a 10 individui.
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Quando effettuiamo la descrizione del contesto
della rete, è necessario rendere esplicito sia
quali sono gli elementi che ci influenzano sia
chi/cosa noi intendiamo influenzare.
Oltre al minore e alla sua famiglia, ci possono essere
diversi soggetti di una rete che hanno difficoltà a
capirsi l’uno con l’altro e relativamente a idee, lingue
o culture diverse.
Essi possono inoltre avere interessi diversi.
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Occorre trovare delle risposte a diverse domande:
• Chi è toccato dalla rete?
• Quali sono i rischi e i pericoli?
• Chi dovrebbe pianificare la riunione del gruppo di
lavoro?
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Gli obiettivi comuni e i valori sono le basi della
leadership di rete.
Un team che lavora in rete non è un gruppo di
lavoro con membri stabili e non può essere gestito
attraverso un sistema gerarchico.
La gestione della rete dovrebbe essere basata sugli
stessi obiettivi e valori.
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Il lavoro di gruppo è influenzato dalla normativa.
Diversa in ogni paese.
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Il coordinamento della rete implica un
accordo tra dipartimenti/settori per la
condivisione delle informazioni, decisioni e
valutazione dei risultati.
Il coordinamento è un processo di comunicazione
strutturato e organizzato tra le parti coinvolte.
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Gli obiettivi del coordinamento comprendono la
gestione delle risorse e dei contributi, efficienza del
processo di decision-making, prevenzione della
sovrapposizione e spreco di risorse attraverso
attività parallele, uguaglianza di obiettivi generali e
specifici, comprese le procedure di semplificazione,
e la suddivisione di ruoli e responsabilità.
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Il coordinamento può avvenire su diversi livelli, e
la rete può essere un partecipante sia attivo che
passivo:
• coordinamento passivo
• coordinamento interno
• coordinamento esterno
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Le riunioni della rete con una organizzazione
specifica e un piano d’azione sono centrate
sul compito e contribuiscono a prevenire
perdite di tempo.
Gli incontri di rete sono un metodo di
comunicazione essenziale ed efficace per
collegare i compiti tra individui e gruppi.
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Le riunioni di rete sono efficaci a condizione che
abbiano un obiettivo specifico, siano ben
preparate e gestite efficacemente.
•
•
•
•
Pianificazione della riunione
Preparazione della riunione
Svolgimento della riunione
Verbali
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Durante la pianificazione del lavoro di rete è
essenziale specificare la sostenibilità della
soluzione per il minore e la sua famiglia.
La sostenibilità è garantita da:
• Un piano di attività
• Determinazione delle responsabilità delle parti
negli incontri.
• Lavoro con la famiglia biologica del minore, che
sarà trattata nel prossimo sotto-tema.
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Un piano di azione si evolverà congiuntamente al
gruppo di lavoro attraverso gli individui coinvolti
nella rete.
Grazie alle persone scelte attentamente, sarà
sviluppato un piano che contribuirà a determinare la
soluzione o la stabilizzazione della situazione del
minore in famiglia.
I ruoli più importanti nello sviluppo del piano
individuale sono svolti dalle persone coinvolte nella
situazione e che sono quelle che beneficeranno
maggiormente della soluzione (genitori, minore, ecc).
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Il piano individuale contiene una descrizione
completa del minore e della situazione familiare, e
comprende gli obiettivi stabiliti e un piano
d’azione per raggiungerli.
Il piano individuale sarà sviluppato:
se la situazione richiede un cambiamento (es.
allontanamento da una crisi familiare);
se la situazione richiede stabilità (per esempio
evitare una crisi familiare).
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Il piano di sviluppo del minore attualmente in
affido è simile nel suo contenuto al piano
individuale.
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Coloro che si occupano del minore devono
tenere in considerazione i diritti del minore in
affido.
Il minore ha il diritto di essere coinvolto e
manifestare la sua volontà in ogni decisione che lo
riguardi.
Il minore ha il diritto alla privacy e la sua vita
personale e corrispondenza scritta non possono
essere illegalmente lette.
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TEMA 3: LAVORARE CON LA FAMIGLIA BIOLOGICA DEL
MINORE
La buona pratica dell’assistenza sociale è
stata associata al rientro del minore nella sua
famiglia e alla prevenzione di troppi
spostamenti di residenza e programma nel
programma di assistenza.
La situazione del minore e della sua famiglia
dovrebbe essere valutata periodicamente e
se possibile, l’affidamento dovrebbe essere
un percorso a termine.
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Il lavoro con la famiglia biologica inizia con una
valutazione delle risorse della famiglia.
È possibile utilizzare molti strumenti per valutare la
famiglia.
Ne introdurremo due in questo caso: intervista e
disegno del genogramma e la definizione di una
ecomappa per la valutazione della famiglia.
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Il genogramma è usato per:
• trovare informazioni relativamente alla famiglia e
ricondurle alla situazione (struttura della famiglia,
collegamenti generazionali; ruoli e funzione della
famiglia);
• determinare i punti di forza della famiglia e
scoprirne le potenzialità.
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L’ecomappa della famiglia può essere utilizzata
per determinare il contesto familiare.
Nell’ecomappa sono compresi i membri della
famiglia in senso stretto ma anche quelli che
fanno parte della famiglia allargata, nonché altre
persone fondamentali che potrebbero non esser
direttamente imparentate, ma che vivono o hanno
vissuto un ruolo importante nella famiglia.
Anche la situazione attuale della famiglia viene
descritta nell’ecomappa, la quale contiene gli
eventi e le problematiche più significative del
passato.
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La struttura familiare è chiamata schema del
genogramma, il quale sarà aggiornato/completato
con le informazioni mancanti.
Le informazioni che saranno inserite comprendono:
informazioni demografiche, ruoli dei membri familiari
e eventi familiari significativi.
Le informazioni demografiche comprendono: sesso,
date di nascita, residenza, professione e istruzione.
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Il colloquio col genogramma è usato per raccogliere
le informazioni in modo da poter costruire il
genogramma.
Il colloquio strutturato è preferibile perché se si
consente alla famiglia di parlare in modo generale
della propria storia, alcune informazioni rilevanti
potrebbero non venire alla luce.
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Il colloquio strutturato comprende:
1. I problemi attuali del contesto familiare
Al fine di capire la situazione attuale della famiglia
(problema), è necessario:
- descrivere dettagliatamente il tipo di difficoltà
(problema);
- descrivere in che modo la situazione (problema)
è legata ai diversi membri della famiglia e
quanto influenza il loro comportamento;
La situazione attuale della famiglia riferita al
passato e alle precedenti vicende familiari.
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2. Il contesto familiare esteso
Contesto sociale
3. I fatti e la storia recente e passata della
famiglia
4. Spiegazioni sulle relazioni familiari e sui ruoli
familiari interni
5. Funzioni individuali dei membri familiari
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Discussione delle questioni relative alla
famiglia col bambino.
Generalmente le relazioni con la famiglia
d’origine sono una questione chiave.
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LE CARTE
Quando si lavora insieme ai bambini o ai giovani, si
possono utilizzare le carte come strumento. Nelle slide
successive vedremo due diversi tipi di giochi di carte
prodotte da Pesäpuu, un centro specialistico sul welfare
dei minori che ha sede in Finlandia.
Text by Christine Välivaara
LUPAUS LAPSELLE®
St Lukes - Pesäpuu ry
www.pesapuu.fi
www.lastensuojelunkasikirja.fi
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Le carte dell’orso Teddy (Teddy bear)
• Un mazzo comprende 50 carte in cui l’orso
Teddy rappresenta vari tipi di emozioni e
caratteristiche personali. Le carte di Teddy bear
sono disponibili anche in formato A4 o in fogli
autoadesivi. Ogni pacchetto comprende un
libretto guida con i testi in Finlandese e in
Inglese.
LUPAUS LAPSELLE®
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Per chi?
Le carte sono uno strumento di supporto quando si parla della vita familiare, delle
relazioni, emozioni e caratteristiche familiari, con i bambini, i giovani o i genitori.
Gli orsi Teddy sono anche adatti per condurre la conversazione in diverse situazioni,
quali:
- assistenza sociale e lavoro familiari
- conversazione familiare coi minori e con i genitori
- terapia familiare e consulenze psichiatriche
- gruppi di minori in centri diurni e a scuola
- cliniche mediche per minori
- gruppi di pari di bambini e genitori
- lavoro emotivo
- supervisione del lavoro
- istruzione degli adulti
LUPAUS LAPSELLE®
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Perchè le carte dell’orso Teddy?
• Le carte possono essere utili aprire un dialogo, discutere
di problemi, cambiamenti e piani per il futuro, nonché
promuovere l’auto-conoscenza dei partecipanti. Gli orsi
Teddy possono essere utilizzati per rompere il ghiaccio
quando si inizia una riunione o si vuole iniziare una
conversazione, quando si è in una situazione di stallo o
quando gli argomenti diventano difficili o spiacevoli.
LUPAUS LAPSELLE®
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Come utilizzare le carte dell’orso Teddy ?
Il libro guida spiega i diversi modi per utilizzare le carte; ecco alcuni
esempi:
- Umori
- Cos’hai provato nel partecipare a questa riunione?
- Come vanno oggi le cose?
- Reti e relazioni umane
- Presenta la tua famiglia dell’infanzia/ famiglia attuale
- Quale tipo di carta sceglierebbe per una persona a te vicina?
- A quali orsi teddy rassomigliano I tuoi amici?
- Emozioni interne ed esterne
- Che tipo di orso teddy sei dentro, come sembri dall’esterno?
- Descrizione del corso degli eventi
- Che tipo di orso teddy eri prima, durante l’evento che è accaduto e
dopo?
LUPAUS LAPSELLE®
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…come utilizzare la carte dell’orso Teddy
- Discutere del cambiamento
- Tornare indietro al momento in cui hai affrontato il cambiamento
maggiore della tua vita: che tipo di emozioni hai provato?
- famiglia, parentela
- Quando diventi un orso arrabbiato? Come sembrano gli altri
membri della famiglia in quel momento?
- Cosa ti aiuterebbe a stare al meglio in casa?
- Scegli cinque carte per dimostrare le emozioni che il
comportamento del tuo bambino suscita in te.
- Ostacoli
- Scegli la carta che ti descrive in una situazione in cui il tuo
serbatoio di energia era vuoto/pieno
- Cosa di ha aiutato ad andare avanti?
- Cosa fai quando noti che la tua forza sta per esaurirsi?
LUPAUS LAPSELLE®
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Il mazzo di carte “Cose importanti della vita
Un mazzo contiene 32 carte, ciascuna con un’immagine
e un testo sulle cose importanti della vita. Alcune carte
descrivono i bisogni fisici di base come il cibo, dormire,
ecc.. Altri attengono ai bisogni astratti dei bambini quali
l’affetto, il contenimento, ecc.
LUPAUS LAPSELLE ®
Pesäpuu ry,1 Ottobre 2007
Ulteriori informazioni, formazione e ordini: www.pesapuu.fi
e www.lastensuojelunkasikirja.fi
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Per chi?
Le carte sono adatte per lavorare coi minori e con gli adulti e per
lavorare sia su base individuale che in gruppo. Possono essere
utilizzate come uno strumento per individuare i bisogni dei bambini.
Sono utili anche in altre situazioni come nella valutazione della
parentela. Inoltre nel lavoro dell’assistente sociale, le carte possono
essere utilizzate per diversi motivi quali la terapia familiare, le
consulenze psichiatriche, l’assistenza a scuola, le cliniche
pediatriche, supervisione del lavoro e istruzione degli adulti.
LUPAUS LAPSELLE®
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Come utilizzare le carte “Cose importanti della
vita”?
Le carte possono essere usate come uno strumento per presentare
se stessi, conoscere altre persone o raccontare la storia della propria
vita. Aiutano anche a raccontare la vita quotidiana e identificare i
bisogni o cambiare le risorse relative alla vita quotidiana del minore.
Le carte possono essere utilizzate anche per fare progetti alla ricerca
di ciò che si desidera. Possono anche sostenere il lavoro emotivo,
per esempio quando si individuano cose che portano gioia o sono
fonte di preoccupazione. Non c’è un unico modo che può essere
considerato giusto per utilizzare le carte; ognuno è libero di utilizzare
la sua creatività o immaginazione.
LUPAUS LAPSELLE®
Pesäpuu ry, www.pesapuu.fi
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Il modo più adatto per mantenere il contatto
tra il bambino e la sua famiglia di origine
dovrebbe essere pianificato attentamente.
Il mantenimento del contatto tra genitori e
bambino, ove possibile, è sancito nella
Convenzione sul Fanciullo.
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