p o r t f dicembre - gennaio 2015 Le cucine della Villa Reale di Monza 64 o Aperto nello scorso settembre al piano terra della Villa Reale di Monza, è un bar-ristorante, la cui attività è connessa con l’apertura della villa, spesso utilizzata per mostre ed esposizioni. Osvaldo Maria Baione, a.d. della struttura e socio di Fede Group, società che gestisce il ristorante, ci spiega i criteri con cui è stata allestita la zona lavaggio. «L’area - spiega - va considerata un tutt’uno con la cucina visto che abbiamo realizzato tutto ex-novo, affidandoci a Grandimpianti Ali, in un ambiente per giunta molto delicato per i vincoli architettonici. Cucina e lavaggio sono separati da una parete divisoria, ma collegati da un passaggio senza porte che consente il transito dei carrelli per il trasporto di piatti e pentole puliti verso la cucina e sporchi verso il lavaggio». Due le macchine installate, entrambe di Comenda: una lavaoggetti elettronica GE605E RCD, con risciacquo a 85°C, doppia parete e pompa di calore per il recupero dell’energia termica sviluppata, e una lavastoviglie a traino AC2 con doppia pompa di calore collegata, in entrata e in uscita, per alimentare il tunnel di asciugatura. In un corridoio antistante, c’è poi una lavabicchieri a doppia parete (modello BC2E di Comenda), con capacità oraria massima di 40 cestelli da 40x40 cm. La produzione oraria è tra 70 e 95 cestelli. «A pieno regime - spiega Baione - abbiamo una produzione di 600 coperti, che richiedono tre persone nella zona lavaggio nei momenti di punta e di una sola nei momenti di scarico, quindi abbiamo sviluppato un sistema elastico di impiego del personale». l i o · z o n a l a v a g g i o per piatti e pentole igiene sicura SCEGLIERE BENE LAVASTOVIGLIE, LAVAPENTOLE E LAVABICCHIERI IMPLICA L’ANALISI PRELIMINARE DELLE ESIGENZE DEL LOCALE E DELLE CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE. ECCO UN ESEMPIO RIUSCITO DI RICCARDO OLDANI dove.cosa.chi Le cucine di Villa Reale Monza www.lecucinedivillareale.it Area Lavaggio piatti Progetto generale Grandimpianti Ali Macchine lavabicchieri, lavapiatti a nastro, lavaoggetti Comenda Volume 600 coperti giorno Produttività massima 95 cestelli/ora per i piatti, 40 cestelli/ora per i bicchieri Potenza installata 9 kW per lavaoggetti, 19,04+6 kW per lavapiatti e tunnel asciugatura, 3,3 kW per lavabicchieri www.comenda-ali.it p o r t f o l i o · z o n a l a v a g g i o L 2 metri sono lo spazio minimo per installare una lavapiatti a traino Nella pagina a fianco un dettaglio della lavapiatti Comenda AC2 a traino con tunnel di asciugatura elettrico in uscita, vasca da 80 l e un consumo orario d’acqua di 220 l. Tutta in acciaio inox ha porte comode e di facile apertura per l’ispezione. 500 coperti sono la soglia oltre cui va prevista anche una lavapentole dicembre - gennaio 2015 a scelta delle corrette soluzioni per il lavaggio dei piatti e delle pentole in un ristorante non è semplicissima ed è un fattore che può condizionare la produttività dell’intera struttura. Il compito è ancora più complicato dal fatto che sul mercato esistono tipologie molto diverse di lavastoviglie, con prezzi altrettanto differenziati, che possono invogliare a fare economie dove invece non sarebbe assolutamente il caso. Le lavastoviglie a capotta sono molto veloci nei cicli ed estremamente efficienti, ma oltre un certo numero di coperti quotidiani diventano di difficile gestione, perché necessitano di un continuo caricamento e scaricamento, impegnando tempo prezioso del personale. Anche con spazi ridotti a disposizione (bastano poco più di 2 metri liberi) si può quindi pensare all’installazione di una lavapiatti a traino, con una vasca per il 65 p o r t f o l i o · z o n a l a v a g g i o dicembre - gennaio 2015 Nelle immagini dettagli della cucina del ristorante, ricavata in locali vincolati per il valore architettonico. La struttura comprende anche un ambiente per la pasticceria e ampi spazi per lo stoccaggio. Vi lavorano da 6 a 15 persone secondo i momenti della giornata, per servire bar e ristorante. 66 risciacquo dei piatti in entrata, una piccola superficie d’appoggio per il caricamento del cestello e un altro tratto libero in uscita per far fuoriuscire il cestello dopo il lavaggio e farlo poi scivolare su un carrello per riporre piatti e stoviglie nelle apposite dispense. Più crescono le dimensioni del ristorante e il numero di coperti più diventa importante distinguere bene le aree di lavaggio, per separare i flussi di lavoro e ottenere un’orga- nizzazione di massima efficienza. In ogni caso i bicchieri dovrebbero avere sempre una macchina dedicata, perché richiedono una maggior delicatezza di trattamento e acqua priva di impurità per non lasciare macchie o aloni. Esistono lavabicchieri con sistemi di trattamento e osmotizzazione dell’acqua incorporati, proprio per garantire la miglior qualità del lavaggio. Oltre i 500 coperti è opportuno separare anche la linea di lavaggio dei piatti da quella delle pentole, utilizzando due macchine separate, nel primo caso una lavapiatti, nel secondo una lavaoggetti, nella quale si possono introdurre anche vassoi, vasche gastronorm e tutta l’utensileria di cucina. In ogni caso l’area lavaggio andrebbe tenuta separata dalla cucina anche per motivi di climatizzazione, vista l’elevata quantità di vapori caldi sviluppata, e per una razionalizzazione del lavoro che separi rigidamente tutte le stoviglie e le pentole sporche dalla zona di preparazione del cibo, evitando così ogni possibilità di contaminazione. L’importanza dell’ergonomia In un impianto di lavaggio a traino tutte le aree adibite alle diverse fasi di lavoro devono trovarsi alla stessa altezza, dalla doccetta per il risciacquo dei piatti al carrello, per evitare all’operatore di sollevare pesi e consentirgli di lavorare in piedi senza dover piegare la schiena. Il piano di lavoro deve essere alto 90 cm, come quelli delle cucine. Le macchine devono essere facilmente ispezionabili, con filtri in acciaio inox facilmente removibili per la pulizia e altrettanto facili da riposizionare. Prima dell’acquisto bisogna, quindi, verificare attentamente che anche le operazioni di manutenzione delle macchine siano comode da eseguire per essere sicuri che vengano regolarmente effettuate dal personale.