Telomeri e citochine infiammatorie in pazienti
con malattia di Alzheimer a diversa velocità
di progressione
E. Tedone1, B. Arosio1,2, A. Cattaneo 3, C. Gussago1, F. Colombo3,
M. Casati2, E. Ferri1, L. Porretti3, P. Rossi2, D. Mari1,2
1Dipartimento di
Scienze Cliniche e di Comunità, Università degli Studi di
Milano, 2U.O.C. di Geriatria, Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore
Policlinico di Milano, 3Centro Intradipartimentale di Citometria, Fondazione
IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
Introduzione
Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Milano
Possibili concause dell’esordio e della
progressione della malattia di Alzheimer (AD)
Invecchiamento
Accorciamento
telomerico linfocitario
Infiammazione
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Possibili concause dell’esordio e della
progressione della malattia di Alzheimer (AD)
Al contrario del paziente ad esordio precoce, in cui l’AD
potrebbe essere definita come una patologia puramente
degenerativa,
nel
paziente
ad
esordio
tardivo
la
compresenza di altre anormalità, lesioni cerebrovascolari
incluse, è altamente probabile.
I pazienti AD geriatrici rappresentano casi clinici così
eterogenei da rendere spesso molto difficoltosa la diagnosi.
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Pazienti AD mostrano velocità di progressione
della malattia estremamente eterogenee
Pazienti AD
A progressione
veloce
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A progressione
lenta
Scopo dello studio
Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Milano
Scopo dello studio
L’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare nei
linfociti di pazienti AD ad esordio tardivo (LOAD) la
lunghezza telomerica (LTL) e di correlarla sia ai livelli delle
principali citochine infiammatorie che alla velocità di
progressione della malattia.
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Materiali e metodi
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Disegno dello studio
• 35 controlli giovani sani (HYP) (età media 21.6  0.36 anni)
• 21 controlli anziani sani (HEP) (età media 78.9  1.8 anni)
• 26 pazienti AD a lenta progressione (ADS) (età media 80.8  1.1 anni)
• 21 pazienti AD a veloce progressione (ADF) (età media 78.86  1.0 anni)
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Valutazione della velocità di
progressione dell’AD
• Tutti i pazienti AD sono stati esaminati per un periodo di 2
anni di follow-up e poi valutati retrospettivamente.
• La velocità di progressione della malattia è stata valutata
mediante delta Mini Mental State Examination (deltaMMSE).
• I pazienti sono stati categorizzati come AD slow (ADS) se
il deltaMMSE risultava ≤ 3 punti dopo i due anni di followup oppure AD fast (ADF) se il deltaMMSE risultava ≥ 5 punti
nello stesso periodo di tempo.
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Metodi
• La LTL è stata misurata mediante citofluorimetria
(kit Telomere PNA Kit/FITC for Flow Cytometry, Dako)
• I livelli di Interleuchina-10 (IL-10) e Interleuchina-6
(IL-6) sono stati misurati sia nel plasma sia in vitro
dopo stimolazione dei linfociti con β-Amiloide e LPS
mediante saggio ELISA (kit Quantikine ELISA, R&D Systems)
• L’analisi statistica dei dati è stata effettuata mediante
il software SPSS (versione 17)
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Risultati
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Lunghezza telomerica linfocitaria
▲ p<0.02 - vs AD fast (ADF) e controlli anziani (HEP)
Lunghezza telomerica (Kb)
4
3,5
* p<0.002 - vs controlli anziani (HEP), AD slow (ADS) e AD fast (ADF)
*
3
2,5
▲
2
1,5
1
0,5
0
HYP
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HEP
ADS
ADF
Correlazione tra deltaMMSE e LTL
Pazienti AD
Lunghezza telomerica (Kb)
R= 0.599; p<0.001
deltaMMSE
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Livelli plasmatici di IL-10 e IL-6
IL-10
AD slow
AD fast
IL-6
CT anziani
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AD slow
AD fast
CT anziani
Livelli di IL-10 e IL-6 dopo
stimolazione con β-Amiloide
IL-10
IL-6
70
800
60
700
50
600
500
40
HEP
AD F AST
30
Vs
20
400
HEP
AD F AST
AD S L OW
AD S L OW
300
Vs
200
10
100
0
0
HEP
AD FAST
AD SLOW
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HEP
AD FAST
AD SLOW
Livelli di IL-10 e IL-6 dopo
stimolazione con LPS
IL-10
IL-6
28500
845
840
835
830
825
820
815
810
805
800
795
28000
27500
27000
HEP
AD F AST
AD S L OW
Vs
HEP
AD FAST
AD SLOW
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26500
26000
25500
HEP
AD F AST
AD S L OW
Vs
25000
24500
24000
HEP
AD FAST
AD SLOW
Conclusioni
Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Milano
Conclusione (1)
• La velocità di progressione dell’AD è stata valutata in un modello
murino di AD (topo transgenico APP23)
• Lo studio ha dimostrato che l’accorciamento dei telomeri gioca
un ruolo protettivo nella progressione dell’AD
• I nostri risultati, da cui è emerso che telomeri più corti sono
associati ad una lenta progressione della malattia (AD SLOW),
sono in linea con i dati ottenuti dal modello sperimentale animale
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Conclusioni (2)
•
Sulla base della diversa risposta alla stimolazione con β-Amiloide,
gli autori hanno identificato due tipologie di PBMC:
HIGH RESPONDERS vs. LOW RESPONDERS
•
Soggetti con PBMC “High Responders” e soggetti AD FAST sembrano
avere caratteristiche comuni:
• Aumentati livelli di IL-6
• Diminuiti livelli di IL-10
• Diminuita attività proliferativa
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• Riduzione rapida di MMSE
• Rapida progressione della malattia
Conclusioni (3)
• Sorprendentemente, AD slow e AD fast sono caratterizzati da una
diversa lunghezza telomerica.
• I nostri dati supportano l’ipotesi che la biologia dei telomeri sia
coinvolta nei processi degenerativi dell’AD e che la LTL potrebbe
essere considerata un “marker of rate”.
• La valutazione della LTL all’esordio dell’AD potrebbe
predittiva della futura velocità di progressione della malattia.
essere
• Questo studio sembra inoltre confermare nostri dati precedenti che
dimostrano la possibilità di studiare in cellule periferiche processi
finora ritenuti confinati nel sistema nervoso centrale.
(Arosio B. et al 2010 e 2012)
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AD SLOW