Antonia Gentili
Responsabile Stampa e Pubbliche Relazioni
HANNO SCRITTO DI NOI
Rassegna stampa
CNA provinciale Ravenna
del 24 aprile 2013
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Cultura e spettacoli
Torna Lugo Vintage, un viaggio nei tempi e
nelle mode di una volta
martedì 23 aprile 2013
Dal 26 al 28 aprile incontri, esposizioni, musica, mercatini e vetrine a tema
porteranno la città indietro nel tempo
Lugo è pronta per un nuovo viaggio nei tempi e nelle mode di una volta. Torna infatti Lugo
Vintage, la manifestazione giunta alla sua seconda edizione, in programma da venerdì 26 a
domenica 28 aprile nelle vie, nelle piazze e nei locali del centro di Lugo.
Organizzato dal Consorzio AnimaLugo in collaborazione con A.n.g.e.l.o. Vintage Palace, Silent
People, Archivi di Ricerca Mazzini e Maglificio Macdonald, quattro importanti imprese locali
attive nel campo della moda e dell'abbigliamento, l'evento vuole valorizzare e promuovere questa
specifica e particolare vocazione del territorio lughese tramite un weekend di iniziative tra
convegni, esposizioni, concerti, spettacoli e mostre-mercato, nel corso del quale la città si vestirà a
sua volta a tema "vintage".
Il programma prenderà il via venerdì 26 aprile alle ore 15 con l'apertura di due mostre che
avranno come protagonisti alcuni prestigiosi accessori di abbigliamento. La Sala Baracca della
Rocca Estense ospiterà un'esposizione, a cura di A.n.g.e.l.o. Vintage Palace, dedicata ai Carré
Hermés, esclusivi foulard creati dall'omonima Maison ed indossati da dive come Greta Garbo,
Audrey Hepburn e Grace Kelly. Lo spazio AnimaLugo presso il Palazzo ex Comi (Piazza
Baracca, angolo tra via della Libertà e Largo Relencini) prenderà invece vita con un allestimento a
cura di Filippo Biancoli (Silent People), che offrirà un vero e proprio percorso nella storia della
borsa con oltre un centinaio di pezzi in esposizione.
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La giornata di sabato 27 metterà invece al centro il rapporto tra moda e cinema, con un
convegno aperto a tutti, in programma alle ore 17 in Sala Estense: Angelo Caroli incontrerà Enza
Negroni, regista del cult-movie "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" per una chiacchierata
intervallata da spezzoni del film, noto anche per l'accuratezza dei suoi costumi, provenienti
proprio dall'Archivio A.n.g.e.l.o.
In serata presso il Teatro Rossini avrà luogo invece uno spettacolo, a cura degli studenti
dell'Istituto "Saffi-Alberti" di Forlì (corso Sistema Moda), che va a concludere un progetto di
ricerca sul periodo tra le due Guerre mondiali ed il riusodi materiali o indumenti per la
realizzazione di capi di abbigliamento ed accessori, avviato proprio in occasione della scorsa
edizione di "Lugo Vintage" e svolto in collaborazione con Archivi di Ricerca Mazzini e
Maglificio Macdonald.
Tanti i momenti di animazione, a partire da quello proposto dai lughesi InFesta, che nei pomeriggi
di sabato e domenica in Largo Baruzzi si esibiranno in un omaggio agli anni del cabaret e
dell'avanspettacolo; ma anche musica, con le selezioni e la finale del primo concorso musicale a
tema vintage, "A ritmo coi tempi", e concerti nei locali del circuito AnimaLugo.
Torna anche "Vintage per un giorno", la periodica mostra-mercato di oggetti ed accessori che per
l'occasione raddoppia, riunendo per due giorni (sabato e domenica dalle ore 9 alle 19) oltre un
centinaio di espositori sotto le logge del Pavaglione (per info: 331/7866497 o
[email protected]).
Lugo cambierà volto grazie ai negozi ed attività associati al Consorzio, i quali riempiranno i propri
locali e vetrine con allestimenti a tema che potranno essere votati su Facebook
(www.facebook.com/AnimaLugo) premiando così l'esercente più fantasioso, mentre bar,
enoteche, gelaterie e pasticcerie proporranno iniziative di vario tipo nell'arco dei tre giorni, tra
aperitivi, musica e happy hour. Nei ristoranti e trattorie della città si potranno trovare menù a
prezzi agevolati, e per chi viene da fuori ci sarà anche la possibilità di soggiornare negli hotel
associati usufruendo di un pacchetto soggiorno (pernottamento e prima colazione) di estrema
convenienza.
Sempre nelle giornate dell'iniziativa, nei negozi AnimaLugo sarà possibile anche acquistare
l'esclusiva Lugo Vintage Bag, creata appositamente per questo evento da Archivi di Ricerca
Mazzini. La pratica borsa si potrà trovare anche sabato 27 aprile al Teatro Rossini in occasione
dello spettacolo serale.
AnimaLugo è il Consorzio di promozione del centro urbano di Lugo che oggi conta 92 associati tra
commercianti, artigiani ed imprese di servizi. Promosso da Confcommercio Ascom, Confartigianato,
Confesercenti e CNA Lugo in sinergia con l'Amministrazione comunale, gode del sostegno di BCC - Credito
cooperativo ravennate e imolese, Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo e Camera di
Commercio di Ravenna.
Per informazioni ed aggiornamenti sul programma delle iniziative:www.animalugo.it
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RavennaToday
Fonti rinnovabili, allarme di Cna e Confartigianato:
"Le imprese rischiano lo stop"
Cna e Confartigianato chiedono una modifica del Decreto
Legislativo 28/11, "che recepisce una Direttiva europea e impone,
quale requisito per poter effettuare interventi di installazione nel
settore delle rinnovabili
Redazione23 aprile 2013
"Un'altra legge contro l'occupazione". Cna e Confartigianato sottolineano che "nei
prossimi mesi potrebbero trovarsi senza lavoro molti dei 57.000 installatori di impianti
che, in Italia, operano nel settore dell’energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, a
biomasse, solare termico, pompe di calore e geotermia) e chiedono una modifica del
Decreto Legislativo 28/11, "che recepisce una Direttiva europea e impone, quale
requisito per poter effettuare interventi di installazione nel settore delle rinnovabili,
percorsi di qualificazione professionale per i responsabili tecnici delle aziende (titolari e
dipendenti)".
Sottolineano le associazioni: "L’approssimarsi della data di entrata in vigore dei nuovi
sistemi di qualificazione degli installatori di impianti da fonti rinnovabili è accompagnata
da un crescendo di preoccupazioni per migliaia di operatori che, a causa di un dispositivo
normativo “poco chiaro”, rischiano di essere esclusi dal mercato. Ma, mentre per i
laureati e i diplomati agli istituti tecnici la legge non prevede obblighi di formazione, e per
i diplomati di scuola professionale impone un corso di 80 ore, non c’è alcun riferimento a
titolari e dipendenti in possesso del titolo di studio della scuola dell’obbligo e
dell’esperienza maturata in anni di lavoro".
(2/2)
"In pratica, a questi imprenditori si nega sia il riconoscimento delle competenze acquisite
sia la possibilità di svolgere corsi di aggiornamento professionale. Per la legge è come se
non esistessero - continuano Cna e Confartigianato -. Incomprensibilmente non vi è
alcun riferimento all’abilitazione che la normativa vigente riconosce in capo ai
Responsabili Tecnici – coloro che sottoscrivono la cosiddetta “Dichiarazione di
Conformità” – che hanno lavorato per almeno 3 anni in qualità di “operaio specializzato”.
Esperienza professionale, quest’ultima, che equivale a non meno di 10 anni di attività nel
settore".
"Peraltro è bene sgomberare subito il campo da qualsiasi equivoco, specificando che tale
“soluzione”, o meglio esclusione, non trova alcun fondamento nella Direttiva 2009/28/CE
e si pone, fra l’altro, in palese violazione del principio comunitario di libera concorrenza e
di quello costituzionale di uguaglianza sostanziale", proseguono le associazioni.
La Cna e la Confartigianato della provincia di Ravenna evidenziano che "nella provincia
sono oltre 2500 le imprese che operano in questo settore, che si tratta di una
disposizione assurda, inaccettabile e discriminatoria che impedisce di lavorare a migliaia
di imprenditori che da anni svolgono con competenza la propria attività. Soprattutto in
questo momento di crisi una norma come questa si abbatte come una mannaia sulle
imprese e sui lavoratori del settore installazione impianti. Tutto il contrario di quanto
servirebbe sia per favorire l’occupazione sia per contribuire a sviluppare il settore delle
energie rinnovabili".
La Cna e la Confartigianato annunciano che "coinvolgeranno i parlamentari locali per
modificare questa norma incomprensibile e, contemporaneamente, chiederanno alla
Regione Emilia-Romagna di attenuare in tutti i modi possibili, gli aspetti iniqui e
dirompenti del Decreto, per tutelare le imprese che da anni lavorano con professionalità
nel settore dell’impiantistica".
Il Resto del Carlino
24.04.2013
Il Resto del Carlino
24.04.2013
Il Resto del Carlino
24.04.2013
Corriere di Romagna
24.04.2013
La Voce di Romagna
24.04.2013
La Voce di Romagna
24.04.2013
» Ravenna - 24/04/2013
Fonti rinnovabili, le imprese rischiano lo stop dell'attività
CNA e Confartigianato: “modificare subito il Decreto Legislativo 28/11”. A Ravenna sono oltre
2500 le imprese interessate
Nei prossimi mesi potrebbero trovarsi senza lavoro molti dei 57.000 installatori di impianti che, in
Italia, operano nel settore dell’energia da fonti rinnovabili: fotovoltaico, a biomasse, solare
termico, pompe di calore e geotermia.
E’ il destino che li attende in base al Decreto Legislativo 28/11 che recepisce una Direttiva
europea e impone, quale requisito per poter effettuare interventi di installazione nel settore delle
rinnovabili, percorsi di qualificazione professionale per i responsabili tecnici delle aziende (titolari
e dipendenti).
L’approssimarsi della data di entrata in vigore dei nuovi sistemi di qualificazione degli installatori
di impianti da fonti rinnovabili è accompagnata da un crescendo di preoccupazioni per migliaia di
operatori che, a causa di un dispositivo normativo “poco chiaro”, rischiano di essere esclusi dal
mercato.
Ma, mentre per i laureati e i diplomati agli istituti tecnici la legge non prevede obblighi di
formazione, e per i diplomati di scuola professionale impone un corso di 80 ore, non c’è alcun
riferimento a titolari e dipendenti in possesso del titolo di studio della scuola dell’obbligo e
dell’esperienza maturata in anni di lavoro.
In pratica, a questi imprenditori si nega sia il riconoscimento delle competenze acquisite sia la
possibilità di svolgere corsi di aggiornamento professionale. Per la legge è come se non
esistessero.
Incomprensibilmente non vi è alcun riferimento all’abilitazione che la normativa vigente riconosce
in capo ai Responsabili Tecnici – coloro che sottoscrivono la cosiddetta “Dichiarazione di
Conformità” – che hanno lavorato per almeno 3 anni in qualità di “operaio specializzato”.
Esperienza professionale, quest’ultima, che equivale a non meno di 10 anni di attività nel settore.
Peraltro è bene sgomberare subito il campo da qualsiasi equivoco, specificando che tale
“soluzione”, o meglio esclusione, non trova alcun fondamento nella Direttiva 2009/28/CE e si
pone, fra l’altro, in palese violazione del principio comunitario di libera concorrenza e di quello
costituzionale di uguaglianza sostanziale.
La CNA e la Confartigianato della provincia di Ravenna evidenziano che nella provincia sono
oltre 2500 le imprese che operano in questo settore, che si tratta di una disposizione assurda,
inaccettabile e discriminatoria che impedisce di lavorare a migliaia di imprenditori che da anni
svolgono con competenza la propria attività.
Soprattutto in questo momento di crisi una norma come questa si abbatte come una mannaia sulle
imprese e sui lavoratori del settore installazione impianti. Tutto il contrario di quanto servirebbe
sia per favorire l’occupazione sia per contribuire a sviluppare il settore delle energie rinnovabili.
La CNA e la Confartigianato coinvolgeranno i parlamentari locali per modificare questa norma
incomprensibile e, contemporaneamente, chiederanno alla Regione Emilia-Romagna di attenuare
in tutti i modi possibili, gli aspetti iniqui e dirompenti del Decreto, per tutelare le imprese che da
anni lavorano con professionalità nel settore dell’impiantistica.
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Rassegna Stampa del 2013_04_24