L’estate e gli amici a quattro zampe
A cura dei medici veterinari della Pet Obesity Task Force – Hill’s Pet Nutrition
Pericoli legati ad una eccessiva esposizione ai raggi solari
Il caldo e l’appetito
Come per l’uomo anche per il cane e il gatto una eccessiva esposizione ai raggi
ultravioletti può risultare molto dannosa. La cute degli animali domestici è molto
più sottile di quella dell’uomo, per questo le radiazioni solari possono penetrare
più in profondità. Le radiazioni ultraviolette non sono visibili e si dividono in raggi
UVA presenti tutta la giornata e tutto l’anno, penetrano in profondità nella cute e
possono causare foto-allergie e invecchiamento precoce della pelle, raggi UVB
presenti nelle ore più calde della giornata e in particolare durante l’estate,
penetrano negli strati più superficiali danneggiando le cellule cutanee, raggi
UVC molto dannosi ma per fortuna completamente filtrati dallo strato di ozono. I
raggi UVA e parte degli UVB vengono assorbiti dalla cute provocando danni alle
cellule tessutali, alterazioni delle membrane cellulari e degli enzimi necessari al
metabolismo cutaneo ed anche alterazioni del DNA che possono esitare in
evoluzione neoplastica del tessuto. L’organismo mette in atto diversi
meccanismi di difesa (enzimi protettivi, antiossidanti, proteine, melanina in
grado di assorbire le radiazioni ultraviolette..), qualora questi non risultassero
efficaci la cute dell’animale può presentare dermatite solare la cui gravità è
legata al quantitativo di raggi assorbiti o reazioni da fotosensibilizzazione
(reazione della cute all’esposizione ai raggi solari in seguito alla ingestione o
all’applicazione di sostanze o farmaci). Una esposizione prolungata a raggi UV
senza protezione può, quindi, provocare nei nostri animali dermatite solare con
interessamento del dorso del naso, della punte delle orecchie, del tronco e degli
arti che si manifesta con eritema, secchezza cutanea fino alla formazione di
ulcere e croste. In seguito ad esposizione prolungata ai raggi solari si possono
anche verificare ispessimenti cutanei con scaglie e placche che possono
evolvere in angiomi e emangiosarcomi foto-indotti e carcinomi squamosi. I cani
maggiormente a rischio sono quelli a pelo corto, mantello chiaro e cute rosa,
negli animali più scuri le zone più delicate sono il dorso del naso, la punte delle
orecchie e l’addome. Non è infrequente nei gatti bianchi il carcinoma squamo
cellulare come evoluzione di una grave forma di dermatite solare e si presenta
con lesioni crostose ed ulcerate. I raggi UV modificano anche la composizione
chimica del pelo che subisce una foto-ossidazione e i danni più evidenti sono
pelo secco, sfibrato, opaco e con cambiamenti di colore. E’ importante
proteggere gli animali domestici dall’esposizione ai raggi UV non solo al mare e
in montagna ma anche in città prima delle passeggiate nelle ore più calde
soprattutto se l’animale ha l’abitudine di addormentarsi al sole. In commercio
sono disponibili lozioni e creme con filtri solari adatte a proteggere e idratare
qualsiasi tipo di mantello e creme indicate per la protezione e idratazione di cani
e gatti con pelo molto corto o a cute glabra.
Il caldo intenso ingenera problemi più grandi nei cani che in altri animali o negli
esseri umani.
Il motivo è semplice: i cani non sudano ed eliminano l’eccesso di calore
mediante l’ansimazione.
Il loro sforzo per difendersi dalla temperatura in eccesso è quindi notevole e,
di conseguenza, aumenta il dispendio energetico. Tutto ciò richiede un
maggior consumo di alimento, ma non sempre esso è possibile in quanto
l’appetito tende a diminuire..
I soggetti a pelo lungo soffrono più degli altri e richiedono maggiori attenzioni.
Dottoressa Maria Cristina Crosta
COSA FARE:
- la più ovvia ed efficace è lasciare sempre acqua fresca e pulita a
disposizione degli animali;
- il cibo dovrebbe essere molto digeribile ed appetibile; la digeribilità permette
la diminuzione dello sforzo digestivo, mentre l’aumento dell’appetibilità
permette un maggior consumo di alimento. Essa può essere ottenuta
mediante la scelta di prodotti graditi oppure mediante un mix di cibi secchi e
scatolette, nel rapporto di 1 a 1.
- il cane dovrebbe poter stazionare in un ambiente fresco e ventilato.
COSA NON FARE:
- non somministrare cibi troppo freddi (ad esempio scatolette appena tolte dal
frigorifero);
- non lasciare residui di cibo troppo a lungo in un ambiente caldo;
- non lasciare mai il cane in macchina al sole;
- non farlo correre molto al caldo se non è allenato;
- non lasciargli bere acqua troppo fredda se è accaldato.
Professor Pier Paolo Mussa
Sincope (svenimento)
Tutti i cani sanno nuotare?
•Viene definita tale la perdita di coscienza improvvisa e transitoria. Di solito la
durata è di pochi secondi e il ritorno alla normalità avviene spontaneamente.
Perché si verifichi lo svenimento è necessario che il flusso di sangue al cervello
sia interrotto per circa una decina di secondi. E’ estremamente importante saper
rispondere ad alcune domande che il Veterinario farà quando gli riferirete che il
vostro cane è svenuto. Infatti, non solo sono numerose le cause di perdita
transitoria di coscienza che possono essere classificate come sincopi al termine
di un accurato percorso diagnostico, ma vi sono anche delle malattie che
possono manifestarsi con sintomi che simulano una sincope. La vostra
descrizione sarà quindi estremamente importante per indirizzare il vostro
veterinario di fiducia verso la causa più probabile, permettendogli di effettuare
degli accertamenti diagnostici mirati. Tutto questo si tradurrà in tempi più brevi
per la diagnosi corretta, consentendogli quindi di prescrivere una terapia mirata
e dandovi anche, se possibile, informazioni prognostiche. E’ importante quindi
cercare di mantenere la calma e porre attenzione ai seguenti aspetti:
1) Insorgenza: come si è verificata la sincope? Improvvisamente, oppure un po’
di tempo prima (da alcuni minuti ad alcune ore) c’era qualcosa di strano che non
avevate mai notato in precedenza? E’ comparsa quando era a riposo, oppure si
è verificata durante un esercizio fisico? Oppure magari è comparsa durante un
accesso di tosse particolarmente intenso?
2) Durante: è il “compito” più difficile, ma le informazioni che saprete dare
potranno essere estremamente utili.
a) Descrizione di come si è svolta. Cosa è successo? Ha avuto delle contrazioni
muscolari, oppure sembrava rilassato, come se dormisse? Ha perso feci o
urine?
b) Quanto tempo è durata? E’ importante a questo riguardo ricordarsi di
registrare il tempo con un orologio. L’ansia e la paura che abbiamo come
proprietari del nostro cane tendono ad alterarci la percezione del tempo che
passa. In genere si dice al veterinario che la perdita di coscienza è durata
“alcuni minuti”, quando in realtà, molto frequentemente, è passato meno di un
minuto. c) Di che colore erano quelle che il vostro veterinario chiamerà “le
mucose apparenti”? Ricordatevi quindi di porre attenzione (se possibile, e
comunque senza mettergli le mani in bocca perché potrebbe mordervi
involontariamente) al colore delle gengive o delle guance o della lingua. E’ molto
importante infatti sapere se la normale colorazione rosea tende a diventare più
intensa, fino al bluastro, oppure se, al contrario, tende a diventare bianca.
3) Fine: tutto è tornato normale, come se nulla fosse successo, oppure c’e’
qualche “strascico”? E’ stanco? Si muove con difficoltà? Appare disorientato?
4) Altri episodi dopo il primo: in questo caso è importante cercare di ricordare se
si svolgono sempre allo stesso modo e nelle stesse situazioni, oppure se, ad
esempio, tendono a durare di più, oppure a peggiorare come sintomatologia,
oppure è necessario più tempo perché il nostro cane ritorni spontaneamente
alla normalità.
Un vecchio detto recita che tutti i cani sanno nuotare: tale abilità sembra
essere insita nella specie canina ed, almeno apparentemente, non necessita
di alcun apprendimento!
Molti cani, però, hanno paura dell’acqua ed evitano il contatto tenendosi alla
larga non solo durante il bagnetto di pulizia ma anche durante le vacanze al
lago o al mare.
Alcune razze, come per esempio i Retriever, sembrano riuscire a “vincere” la
diffidenza nei confronti dell’acqua con più facilità rispetto ad altre come i
Molossi. Questa differenza a livello comportamentale è legata alla selezione
genetica che favorisce i Retriever in quanto cani specialisti nel ritrovare e
riportare la selvaggina anche quando quest’ultima cade nell’acqua. Ma anche
un cucciolo di Labrador può essere in difficoltà, soprattutto quando il
proprietario cerca di “spingere” il cane ad entrare in acqua forzandolo con il
guinzaglio, portandolo in braccio e lasciandolo da solo ad affrontare la
situazione.
Dottor Alberto Tarducci
Per fare in modo che il nostro cucciolo impari a nuotare, è opportuno che
dapprima prenda confidenza con l’acqua:
- condurre il piccolo fin dai primi mesi di vita in luoghi in cui sono presenti corsi
d’acqua (piccoli ruscelli o laghi dalle sponde basse e degradanti) e lasciare
che esplori l’ambiente sconosciuto;
- durante le successive passeggiate è possibile incoraggiare il cucciolo a
prendere contatto con l’acqua, per esempio lanciando un gioco molto vicino
alla riva;
- in seguito, soprattutto durante la bella stagione, è opportuno che il
proprietario entri nell’acqua fino al ginocchio ed inviti il piccolo ad avvicinarsi
premiandolo con la voce e con bocconi prelibati;
- la presenza di un amico (un cane adulto capace di nuotare) aiuterà il cucciolo
accelerando la velocità dell’apprendimento.
Ogni cane abbandonerà l’acqua bassa per “lanciarsi” là dove non tocca con
tempi differenti: è opportuno attendere il momento giusto e non forzare la
situazione.
Dottoressa Sabrina Giussani
Sole e bambini
Il sole, con esposizioni brevi e graduali, è un amico dei bambini perché favorisce
la calcificazione delle ossa, migliora il trofismo dei tessuti, aumenta gli anticorpi
e quindi le difese del sistema immunitario.
L’esposizione durante le vacanze estive però può essere nociva e deve quindi
seguire alcune regole, soprattutto nel primo anno di vita
Proteggere la pelle dal sole durante l’infanzia costituisce una ottima forma
di prevenzione contro i tumori della pelle nell’età adulta.
ECCO I DIECI CONSIGLI DELLA "SKIN CANCER FOUNDATION" PER
PROTEGGERE DAL SOLE IL VOSTRO BAMBINO
1) Tenete i lattanti e i bambini piccoli al riparo dal sole quanto più e' possibile
durante il primo anno della loro vita: una brutta scottatura in un bambino piccolo
può essere molto seria.
2) Controllate l’orario: i raggi solari sono più intensi tra le 10 a.m. e le 2 p.m. (11
a.m e le 3 p.m. con orario legale).
3) Coprite il bambino ad alto rischio (carnagione chiara con capelli biondi/rossi e
occhi chiari) con un cappello, maglietta a maniche lunghe e pantaloni lunghi.
Usate tessuti a trama stretta e doppio strato quando è possibile. Per i neonati e
lattanti, una carrozzina con una tettoia è preferibile a un passeggino aperto. Con
un bambino più grande usate un passeggino con tettoia o con un ombrellino.
4) Usate un filtro solare. Le sostanze che filtrano i raggi solari che provocano
danni sono un elemento importante nel programma di protezione. Più alto è il
fattore di protezione, maggiore è la garanzia offerta. Gli schermi solari offrono
una protezione relativa e non assoluta,anche quelli cosiddetti a schermo totale.
Sono preferibili i filtri resistenti all’acqua,soprattutto al mare; ricordate di
rinnovare l’applicazione durante la giornata.
5) Fate attenzione alle luci riflesse; molte superfici - sabbia, acqua, cemento,
neve - possono riflettere radiazioni nocive e aumentare il pericolo di scottature.
Anche il sedersi all’ombra o sotto l’ombrellone non garantisce protezione.
Ricordate di usare una protezione anche nelle giornate nuvolose, quando fino
all’80% delle radiazioni solari raggiunge la terra.
6) Fate attenzione specialmente a certe altitudini e latitudini. Dai 300 metri sul
livello del mare in su, l’intensità delle radiazioni solari aumenta del 4 o 5%. E
quanto più vicini si è all’equatore, tanto più forti sono i raggi solari.
7) Evitate l’abbronzatura artificiale compresi i lettini solari, le lampade, i riflettori.
Le radiazioni emesse da queste sorgenti luminose, sia raggi ultravioletti A che
B, possono essere pericolose e il motto che esse "sono più sicure del sole" e'
falso.
8) Non mescolare il sole con alcuni farmaci. La fotosensibilità, caratterizzata da
esantemi, arrossamento e/o gonfiore, può essere l’effetto collaterale di alcuni
farmaci. Consultate il vostro medico .
9) La cura per la salute della pelle deve essere appresa fin dall’infanzia.
10)Date esempio al vostro bambino. Le raccomandazioni riportate devono
essere applicate a persone di tutte le eta'. Usate queste semplici misure per
proteggere la vostra pelle e sicuramente il vostro bambino adottera' piu'
facilmente l’abitudine di proteggere la sua pelle dal sole.
NB: anche gli occhi vanno protetti con lenti adeguate che vanno indossate per
tutta la durata dell’esposizione. Sono da preferire lenti scure (marroni, grigie,
verdi), infrangibili con montatura leggera che consenta una completa copertura
dell’occhio
Un’attenzione particolare
Il sole e soprattutto il caldo possono peggiorare alcune patologie:
1) herpes simplex: sono più facili le recidive;
2) vitiligine: rischio aumentato di eritema solare nelle aree colpite;
3) dermatite atopica: il sudore per il caldo eccessivo può peggiorare le lesioni;
4) lupus eritematoso sistemico : è più comune una riacutizzazione.
Dottoressa Marina Picca - Dottoressa Paola Manzoni
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