PLUS24 1 Il Sole 24 Ore Sabato 9 Luglio 2011 Storia di copertina 5 Dalla prima La mappa delle migliori offerte sui conti di deposito Condizioni in vigore al 7 luglio 2011; rendimenti netti più elevati in % L’evoluzione della tassa sul deposito titoli dall’entrata in vigore della manovra il 6 luglio 2011 fino al 2013 Nel 2013 Dal 6 luglio ‘11 fino al 2012 Per importi < 50mila € 150€ Per importi > 50mila € 120€ 380€ Società Nome conto Inizio offerta Ibl Banca Contosuibl Deposito Vincolato 2010 Banca Ifis Rendimax 30/05/2011 IWBank IWPower Special Summer Ed. dal 10/6 al 31/7 Banca Ifis Rendimax 15/07/2008 Ibl Banca Contosuibl Deposito Vincolato 2010 Banca Mediolanum InMediolanum Conto Deposito 07/05/11 Santander Consumer Bank Santander Time Deposit 17/01/2011 Ing Direct Conto Arancio 16/06/11 IWBank IWPower Special Summer Ed. dal 10/6 al 31/7 Webank Spa Conto Webank n.d. Websella.it Deposito Websella.it 01/07/2011 B Mps -Bav Deposito a tempo 4.7.11-8.7-11 Credito Coop. Centro Calabria Special twenty opportunity 01/07/2011 Banca di Cividale Civiconto Deposito 01/07/2011 CheBanca! Santander Consumer Bank Conto Deposito Santander Time Deposit 14-giu 17/01/2011 Durata Rrendimento netto Rendimento netto vincolo aliquota attuale 27% ipotetico aliquota 20% 24 mesi 2,95 3,23 24 mesi 2,92 3,20 24 mesi 2,68 2,94 12 mesi 2,59 2,84 12 mesi 2,59 2,84 12 mesi 2,56 2,80 24 mesi 2,56 2,80 12 mesi 2,56 2,80 12 mesi 2,56 2,80 12 mesi 2,56 2,80 12 mesi 2,41 2,64 12 mesi 2,24 2,46 12 mesi 2,19 2,40 fino al 2,19 2,40 30/9/12 12 mesi 2,19 2,40 12 mesi 2,19 2,40 Tassazione su capital gain, dividendi e interessi per persone fisiche italiane Paese Austria Belgio Capital gain su azioni Dividendi quotate di soc. residenti esentati tranne in caso di 25% partecipazioni superiori al 25% esentati tranne che 25% in casi particolari Francia 31,30% Germania 26,38%; no tax area fino a 801 euro di capital gain Irlanda no 35% di trattenuta Lussemburgo comunitaria in base alla Direttiva Ue sul risparmio 25% solo su partecipazioni Olanda rilevanti 19% (esenzioni specifiche su azioni quotate se c’è un trattato contro le doppie Spagna imposizioni o se vendute da residenti Ue) Svezia 30% Svizzera esentati (federale) Regno Unito no Interessi 0% in generale; 35% di ritenuta Ue dall’1/07/2011 15% (con varie esenzioni); 0% di ritenuta Ue 0% (dall’1/03/2010, ritenuta del 50% sugli interessi pagati da società residenti in paradisi fiscali 25% tranne in caso di aliquote inferiori stabilite da trattati contro le doppie imposizioni) 26,38% sugli interessi da no tax area bond convertibili, cedole sino a 600 obbligazionarie e altre euro; 26,38% partecipazioni 20% 20% 15% 0% (10% per i residenti); 20% di ritenuta Ue 0%; 15% su cedole obbligazionarie 19% (varie esenzioni, 19% (esenz. come sui depositi bancari sotto i 1.500 di residenti Ue, titoli di À per i Stato, emissioni in Spagna residenti Ue) di società non residenti) 30% 0% 15% 35% 35% 0% 20% Fonte: International Bureau of Fiscal Documentation - www.ibfd.org c LA PAROLA CHIAVE Dossier titoli 7 È un contratto con il quale la banca custodisce e/o amministra, per conto del cliente, strumenti finanziari e titoli in genere, cartacei o dematerializzati (azioni, obbligazioni, titoli di Stato ecc.). La banca mantiene la registrazione contabile di tali strumenti, cura il rinnovo e l’incasso delle cedole, l’incasso degli interessi e dei dividendi, verifica i sorteggi per l’attribuzione dei premi o per il rimborso del capitale, procede, su incarico espresso del cliente, a specifiche operazioni (esercizio del diritto di opzione, conversione) e in generale alla tutela dei diritti inerenti i titoli stessi. bollo da chi chiude un conto titoli in Italia». Nessun problema invece per la tutele dei depositi bancari. La Direttiva 14 del 2009 sui sistemi di garanzia dei depositi ha uniformato a livello comunitario la copertura (100mila euro dal 31 dicembre 2010 per il totale dei depositi del medesimo depositante) e i termini di rimborso (20 giorni lavorativi dalla data di liquidazione coatta, prorogabili per altri 10 giorni). La garanzia vale anche per i Paesi dell’Unione che non hanno adottato l’euro, salvo arrotondamenti dovuti al cambio. Imparare a leggere l’olandese o lo svedese, ma anche il romeno, comincia a diventare interessante. Nicola Borzi [email protected] [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Le alternative / 1. I rendimenti lordi vincolati arrivano al 4,04% Il fascino irresistibile dei conti di deposito È come se il Governo l’avesse indicato ai risparmiatori con la luce di un riflettore: l’aliquota fiscale applicata ai suoi rendimenti calerà dal 27 al 20%, i rendimenti sono elevati anche se quelli migliori si ottengono solo con l’innalzamento della durata del vincolo, non comporta l’apertura del "famigerato" conto titoli sul quale si scatenerà l’imposta di bollo. Il conto di deposito sta per sbaragliare gli altri strumenti di investimento della liquidità, pronti contro termine in primis. Ma il suo ballo potrebbe durare un’estate sola: perché con il trasferimento – più che probabile – di consistenti masse di liquidità su questo strumento, le banche avranno tutto l’interesse a ridurre i rendimenti in linea con quelli degli strumenti in cui allocheranno i flussi in entrata. D’altronde, già prima della mossa della Banca centrale europea, che giovedì ha alzato il tasso di riferimento dell’Eurozona di un quarto di punto all’1,5% dall’1,25% (dunque prima di possibile rialzi da parte delle banche), i migliori di questi strumenti rendevano già il 4% lordo, anche se su vincoli di almeno due anni, con una punta al 4,04% di Ibl Banca. In base a una rilevazione condotta giovedì 7 luglio da «Plus24» sui tutti gli operatori nazionali, che ha portato a raccogliere le caratteristiche di 100 conti di deposito, la media del Senza considerare il rialzo della Bce con la riforma nuovi tassi netti sino al 3,23% rendimento netto con la vecchia aliquota del 27% era dell’1,81%. Se e quando l’aliquota passerà al 20% ipotizzato nella bozza iniziale della manovra, il rendimento medio salirebbe all’1,98%, con un un balzo di 18 punti base circa, pari a un rialzo dai tassi medi iniziali del 10% circa. Certo, nelle more degli emendamenti e dell’iter legislativo si tratta di ipotesi che andranno verificate al momento dell’approvazione definitiva del testo. Ma se si considera che oggi, con un vincolo di due anni, è possibile spuntare il 2,95% netto che protegge il capitale investito dall’inflazione (a giugno al 2,7% secondo l’Istat), ci si accorge che questi strumenti sono comunque interessanti sin d’ora. Senza dimenticare poi che, come rilevato da «Plus24» nell’edizione del 6 novembre scorso, l’offerta di conti di deposito non si limita solo ai confini della Penisola. Alcuni grandi istituti nazionali che controllano o partecipa- no in banche estere sono infatti in grado di consentire ai risparmiatori italiani di utilizzare i conti di deposito in euro (dunque senza rischio di cambio) offerti dalle controllate estere, dove i rendimenti superano agevolmente il 3% netto (con la garanzia europea di 100mila euro sulle somme depositate). Quanto all’aspetto fiscale, chi dovesse scegliere i conti di deposito all’estero deve considerare che, l’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 45/E del 13 settembre 2010, ha chiarito che spettano alla banca italiana che effettua i versamenti su estero le segnalazioni antiriciclaggio e valutaria. Il risparmiatore, in sede di dichiarazione dei redditi, dovrà segnalare nel quadro RW del modello Unico la somma trasferita e la consistenza del conto al termine dell’anno (se superiore a 10mila euro in un anno), come pure i rimpatri dall’estero di qualsiasi somma superiore a 10mila euro. Il trattamento fiscale degli interessi ottenuti all’estero seguirà le aliquote italiane: nel quadro Rm sui conti di deposito oggi si paga il 27%. Domani, il 20, chissà. Nicola Borzi [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA www.ilsole24ore.com La tabella completa dell’offerta di 100 conti di deposito in Italia Le alternative / 2. Per chi cerca rifugio oltreconfine Zero bollo, pochi vantaggi F uggire dal Fisco italiano cercando all’estero un porto sicuro per i propri risparmi? L’idea non è di facile realizzazione: dipende dall’approdo. Per evitare l’imposta di bollo monstre che scatterà sui conti titoli, gli italiani rischiano di cadere dalla padella nella brace: molti Stati europei applicano alle persone fisiche non residenti aliquote su capital gain, dividendi e interessi che sono ben superiori al 20% previsto dalla manovra del Governo. Lo spiega la tabella in alto elaborata sintetizzando migliaia di informazioni aggiornate puntualmente nei database dell’Interna- tional Bureau of Fiscal Documentation (Ibfd), il più rinomato centro di ricerca indipendente al mondo sulla tassazione nonché editore di pubblicazioni specializzate sulla fiscalità transfrontaliera utilizzata da ricercatori, fiscalisti e studi legali. Nei principali Paesi La mappa fiscale d’Europa mostra poche aliquote inferiori al 20% europei, secondo i dati di Ibfd, le aliquote per i non residenti possono arrivare sino al 35%, mentre le esenzioni sono rare. Sui capital gain in Austria, Belgio e Svizzera l’esenzione è totale, nel Regno Unito e in Irlanda i non residenti non sono tassati: ecco perché quasi ogni operatore italiano di asset management ha società nell’Eire per i fondi e le società di gestione del risparmio. I dividendi, invece, hanno un trattamento di favore in Spagna, grazie alla no tax area sino a 1.500 euro e all’aliquota del 19%, mentre in Olanda e Svezia l’imposizione sugli interessi bancari è nulla. Ma prima di aprire un conto online ad Amsterdam o Stoccolma, gli italiani devono considerare altro. Fabrizio Vedana, avvocato e direttore dell’area legale di Unione Fiduciaria, spiega che «il contribuente italiano interessato a muoversi all’estero ha due strade: l’investimento diretto o, su determinati importi, tramite fiduciaria. Nel primo caso eventuali plusvalenze andranno inserite nella dichiarazione dei redditi personali. Dal primo luglio in alcuni Paesi è scattata l’"euroritenuta" prevista dalla Direttiva comunitaria sul risparmio che può essere ben superiore al 20% previsto in Italia. Nel secondo caso la fiduciaria opererà come sostituto d’imposta. Ovviamente nulla sarà dovuto a titolo di imposta di L a crescita è impressionante: la raccolta tramite giochi pubblici è aumentata nel 2010 del 12,7% a 61 miliardi (+34% i giochi online). Più di una manovra. Tutto ufficiale, con annessi inviti a non esagerare. «Gioco legale e responsabile» recita il logo dell’Aams (Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato). Lo Stato è il primo beneficiato. Nell’ultima manovra si prevedono entrate aggiuntive da tassazioni sui giochi per 400 milioni nel 2011, 470 nel 2012 e circa 500 nel 2013. Ovviamente al gran business delle scommesse e dei giochi si aggiungono altri operatori privati italiani e non, in un crescendo di scommesse su tutto. Il giocatore ci mette del suo quando va a cercarsi il brivido assoluto dei vari Full tilt, Absolute poker o altri operatori già oscurati negli Usa e che, almeno in un caso, avevano chiesto licenze in Italia. Il Governo in questi giorni ha mantenuto le multe salate per banche, Poste, emittenti di carte inadempienti all’obbligo di segnalazione dei versamenti alle società di gioco illegali. Il 3% delle spese annue pubblicitarie dei concessionari finanzierà le social card per famiglie in difficoltà. Qualcuna magari finita in riserva proprio per l’eccesso di scommesse di uno o più componenti. Ci sono ragazzi che hanno già la febbre alta, hanno bisogno di assistenza psicologica per uscire dal vortice denaro-gioco-lunga permanenza davanti agli schermi. Tante famiglie e gruppi di sostegno avrebbero storie significative da raccontare. Per evitare che altri ci cadano. C’è dell’altro. Nella fragile cultura finanziaria degli italiani, sottoposti al battage pubblicitario e con lotterie e macchinette ovunque, sta vincendo l’idea che una parte del reddito possa essere messa in gioco. Che porta con sè la convinzione di saper controllare la pulsione e di guadagnare a scapito degli altri partecipanti. Di avere capito quello che ad altri è sfuggito. Di dominare il banco, così come altri ritengono di saper cavalcare gli alti e bassi della Borsa. La finanza comportale spiega bene come una sensazione di onnipotenza possa tradire la mente umana quando tende a esaltare le proprie abilità personali e a sottovalutare le complessità dei mercati. O le probabilità statistiche di un gioco. Un concessionario, bene che vada, restituisce ai giocatori circa 70% della raccolta. Qualcuno vince tanto, altri restano poco sotto o poco sopra il pareggio, quasi tutti pagano. Pochi si preoccupano, neppure quegli enti locali che dovranno gestire gli effetti grandi o piccoli dell’impoverimento delle famiglie. Fonte: elaborazioni Plus24 - Il Sole 24 Ore su dati societari Le imposte per gli italiani che investono nei Paesi Ue Il risparmio giocato a poker