Teoria dei sistemi
•
Definizione: Un insieme di oggetti e di
relazioni tra gli oggetti e tra i loro attribuiti, in
cui gli oggetti sono componenti o parti del
sistema e gli attribuiti sono le proprietà degli
oggetti e le relazioni tengono insieme il
sistema.
LE PROPRIETA’ DEI SISTEMI
1.
TOTALITA’ (non sommatività)
2.
RETROAZIONE
3.
EQUIFINALITA’
Complessità
• L’idea di complessità è implicita nel concetto
di sistema e di approccio sistemico. Implica
un sistema di relazioni tra l’oggetto indagato
e l’osservatore.
• Elementi caratterizzanti la complessità sono
la varietà degli elementi del sistema, la
variabilità delle loro relazioni, la qualità delle
relazioni tra il sistema e l’ambiente e la
varietà delle caratteristiche del sistema non
riscontrabili nei suoi elementi.
Proprieta’ dei sistemi
Apertura all’ambiente: interscambio continuo di
input-output con l’esterno; i sistemi biologici e
quelli sociali sono tipicamente sistemi aperti
(scambiano con l’esterno energia e materia);
ogni sistema si caratterizza per il grado di
impermeabilita’ dei propri confini. Un sistema è
caratterizzato, tra l’altro, da una frontiera.
Il sistema aperto, se considerato nelle sue
relazioni con l’ambiente esterno, viene detto
“allargato”.
Proprieta’ dei sistemi
Scomponibilità in sottosistemi: I sottosistemi
sono insiemi di elementi le cui interazioni
sono particolarmente intense o rilevanti o
specifiche
Nei sistemi complessi non vi e’ mai
separabilita’ completa tra sottosistemi
• Alcune caratteristiche dei sistemi sono
dunque spiegabili osservando i sottosistemi.
Ogni disordine può essere ricondotto ad un
ordine sottostante.
Proprieta’ dei sistemi
• esistenza di relazioni causali e funzionali tra
le variabili del sistema: molto spesso i sistemi
complessi sono caratterizzati da relazioni di
multicausalita’ e multifunzionalita’ (a
differenza dei sistemi semplici caratterizzati
da causalita’ semplice o a una via).
Proprieta’ dei Sistemi
• Differenziazione e Integrazione: i sistemi
aperti tendono alla specializzazione funzionale
(es. gli organi del corpo umano). L’aumento di
specializzazione richiede complessi
meccanismi di integrazione per mantenere
l’integrita’ del sistema ed il suo
funzionamento.
• Corrispondenza tra eterogeneita’ interna
(differenziazione) e varieta’ esterna
Proprieta’ dei sistemi
• Equifinalita’: i sistemi aperti possono
raggiungere lo stesso stato finale partendo da
condizioni diverse, con risorse diverse e
percorrendo sentieri diversi
Governabilità dei Sistemi
• Un sistema si dice cibernetico se è in grado
di regolarsi, tramite un meccanismo di
retroazione (feed-back).
• IL sistema infatti è esposto a diverse
perturbazioni ed ha a disposizione un certo
numero di risposte.
Storia della terapia familiare
•Terapia familiare (o relazionale o sistemica):
Approccio terapeutico messo a punto a Palo Alto (California), tra la fine degli
anni cinquanta e l’inizio degli anni ’60.
P. Watzlasvich, J. Beavin e D. Jackson ne effettuarono una sintesi teorica nel
testo Pragmatic of Human Communication A Study of Interactional Patterns,
Pathologies and Paradoxes. Essi presero le mosse dal lavoro di G. Bateson,
applicando in campo terapeutico la sua teoria del doppio “vincolo”.
L’APPROCCIO ALLA FAMIGLIA COME SISTEMA
Tutti coloro che si occupano di interventi familiari concordano sul fatto
che la famiglia è un “qualcosa di unico che va al di là delle singole
parti”. In questo senso un approccio sistemico è condiviso da tutti gli
autori che si occupano di interventi in psicoterapia familiare, tuttavia
sotto questo ampio cappello vengono spesso coinvolti significati e
definizioni diverse che si tratta in qualche modo di esplicitare.
•La famiglia come sistema significa considerare l’intera totalità come
qualcosa di diverso dai singoli membri che la costituiscono, il cui
funzionamento o non funzionamento è in relazione all’intero sistema.
•Lavorare con la famiglia significa condividere l’idea che la famiglia è un
sistema complesso.
LE RELAZIONI FAMILIARI
Definizione di terapia familiare
A partire dagli anni 50 grande è stato l’interesse clinico rivolto alla famiglia
nei soggetti con disturbo psicotico.
Gli studi sulla famiglia, condotti in ambito clinico hanno posto l’attenzione,
in maniera preponderante, sulla famiglia sintomatica e/o disfunzionale,
rappresentandosi modelli impliciti di funzionamento familiare normale e/o
ideale.
Salvador
Minuchin
MODELLO STRUTTURALE
•
nato in Argentina da una famiglia di ebrei russi Immigrati
•
cresciuto in un contesto patriarcale
•
ha tratto dalle sue esperienze di vita infantili il senso della struttura
familiare come sede di organizzazione, di interdipendenza, di regole
per salvaguardare sia il funzionamento del sistema familiare che i
margini di libertà di ciascun componente
•
Divenuto medico pediatra, ha lavorato dapprima in Israele per i
bambini orfani e immigrati
•
Si trasferisce poi in U.S.A. per specializzarsi in psichiatria
MODELLO STRUTTURALE
•
Negli anni ‘50, è stato chiamato a New York a dirigere un centro
residenziale per ragazzi delinquenti
•
Qui ha sperimentato i limiti del trattamento psicoanalitico e il bisogno
del coinvolgimento delle famiglie
•
interesse per il lavoro con le famiglie, in particolare quelle povere e
socialmente svantaggiate, caratterizzate da disorganizzazione e
indefinitezza di ruoli
Funzionamento della famiglia
• struttura gerarchica tra le generazioni
• definizione di regole di comportamento
• stile transazionale compreso fra due estremi:
famiglie disimpegnate
famiglie invischiate
MODELLO STRUTTURALE
Disimpegno
• Presente nelle famiglie in cui i confini sono rigidi e
impenetrabili. Famiglia poco strutturata, con minimi
legami emotivi, scarse gerarchie e forti connessioni
con l’esterno
Invischiamento
• Estrema intensità emotiva tra i membri, confini
interni fragili, confini esterni poco permeabili. I
membri sono intrusivi e poco rispettosi
dell’originalità dei pensieri e dei sentimenti altrui
Concetti base della Terapia
Strutturale
• Ogni sistema umano ha necessità di
organizzarsi(regole, gerarchie)
• Complementarietà
• Sottosistemi
• Confini: regole generate da contratti impliciti
ed espliciti
TERAPIA
• Il terapeuta agisce tecniche orientate al
presente
• entra attivamente nella dinamica della
famiglia, per modificarla
• si allea ai membri
• valuta e definisce la struttura e crea le
condizioni per modificarla.
• La modifica della struttura è una
ridistribuzione di posizioni gerarchiche di
livelli all’interno della famiglia.
TERAPIA
•
•
•
•
•
delimita i confini
rende consapevoli i familiari
potenzia i sottositemi deboli
apre possibilità relazionali diverse
attribuisce compiti terapeutici a membri in
ombra e svalutati all’interno della famiglia
MODELLO STRATEGICO
Jay Haley
Concetti base
Potere
• le relazioni umane sono una lotta
incessante per decidere chi detta le
regole delle relazioni stesse
• i sintomi sono manovre di potere
all’interno di una relazione e il
terapeuta deve riuscire a disfare queste
lotte, mantenendo con ogni mezzo la
propria relazione di potere
MODELLO STRATEGICO
• Il paziente designato è il
controllore, gli altri membri sono i
controllati
• Scopo della terapia è riavvicinare
le persone a un potere che vada a
favore di tutti i membri, e non a
favore del singolo
MODELLO STRATEGICO
Negoziati
• Possibilità, da parte del terapeuta, di
negoziare i rapporti di potere tra i
membri: I negoziati possono essere
esplicitati attraverso veri e propri
contratti da rispettare
Prescrizioni
• Prescrizione di un rituale
• Prescrizioni del sintomo
• Scelta terapeutica paradossale
obbligando il paziente a manifestare un
dato atteggiamento, il terapeuta
permette al paziente di togliere
all’atteggiamento stesso valenze
negative
Tecnica
• Prima fase
il terapeuta elabora una relazione di cooperazione con i
pazienti, con atteggiamenti di rispetto e cordialità
• Seconda fase
gestisce l’inchiesta sul problema presentato
• Terza fase
mette di fronte al paziente alcuni punti di vista
contraddittori emersi. Generalmente richiede
di riproporre atteggiamenti sintomatici.
MODELLO STRATEGICO
• Quarta fase
• stabilisce gli obiettivi della terapia e
definisce un contratto con il paziente: i
termini del contratto sono di tipo
pratico
• Fase finale
• dà direttive al paziente che rimandano
al problema presentato in prima seduta
Somiglianze tra terapie
strutturali e terapie strategiche
• Importanza del ciclo vitale
• Osservazione nel contesto
• I comportamenti individuali cambiano con il
cambiare del contesto
• Le famiglie sono sistemi gerarchici governati
da regole
• Si lavora sul presente
• La terapia cerca di cambiare le sequenze
comportamentali ripetitive
Somiglianze tra terapie
strutturali e terapie strategiche
•
•
•
•
Il processo è più importante dei contenuti
Il terapeuta ha un ruolo direttivo
Il terapeuta usa tutto ciò che funziona
Si usano ristrutturazioni e riformulazioni e
non interpretazioni
• Si usano prescrizioni comportamentali e
paradossi terapeutici
• La terapia tende ad essere breve
Differenze tra terapie strutturali e
terapie strategiche
•
•
•
•
Terapia strutturale
Opera essenzialmente sulla struttura
familiare
Si cerca di lavorare con l’intera famiglia
Si focalizza sul comportamento
immediato all’interno della seduta
Sottolinea le azioni all’interno della
seduta
Differenze tra terapie strutturali e
terapie strategiche
•
•
•
•
Terapia strategica
Opera essenzialmente sul sintomo
Si lavora spesso con uno o due membri
del sistema
Si focalizza su sequenze di
comportamento che avvengono fuori
dalla seduta
Usa le direttive extraseduta
MODELLO DI MILANO
Mara Selvini
Palazzoli
MODELLO DI MILANO
• Nata a Milano è riuscita a sopravvivere
psicologicamente agli stress
dell’infanzia e del difficile rapporto con
i genitori grazie alla sua capacità di
resilienza, ossia di quel fattore positivo
in grado non solo di superare, ma di
rendere produttivi eventi e condizioni di
vita altrimenti negativi
MODELLO DI MILANO
• Medico, psichiatra e psicoanalista ha dedicato la
prima parte della sua vita professionale al
trattamento di ragazze anoressiche, divenendo, negli
anni 60 una esperta di fama europea
• Affascinata dall’esordiente movimento di T.F. in
U.S.A., la Selvini nel 1967 ha fondato a Milano, con
colleghi medici, il primo Centro per lo studio della
Famiglia, inizialmente ad orientamento
psicoanalitico, successivamente adottando il
modello/strategico di Palo Alto per il lavoro con le
famiglie di giovani psicotici e anoressiche.
Paradosso e controparadosso
• Ricerca delle radici relazionali dei
disturbi mentali
• Descrive pattern rigidi e ripetitivi di
interazione familiare (giochi)
• Usa l’equipe in modo paritetico
• Offre connotazioni positive
• Prescrive rituali terapeutici
Seduta
•
•
•
•
Preseduta
Seduta
Discussione
Conclusione (i terapeuti si uniscono
alla famiglia per commentare e
prescrivere)
• Discussione sulle reazioni della
famiglia
Connotazione positiva
• Il gruppo definisce tutti i
comportamenti osservati come positivi,
perché servono a mantenere la
coesione
• Non si prescrive solo il sintomo, ma
l’intera configurazione familiare
MODELLO DI MILANO
• Successivamente abbandona il modello
strategico a favore di una progressiva
ricerca sia sul gioco familiare, sia sulla
contestualizzazione dei
sintomi/problemi nella storia familiare,
sia ancora sulla riscoperta
dell’individuo con le sue emozioni,
aspettative e sofferenze
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Teoria Sistemico-Relazionale (1)