IASMA Notizie
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Stampato su carta certificata Ecolabel prodotta dalla cartiera Mondi
EU Ecolabel: AT/11/001
VITICOLTURA
Notiziario tecnico del Centro Trasferimento Tecnologico della
Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di S. Michele all’Adige
2 maggio 2013
n.
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IASMA Notizie n. 11 - Anno XII - Taxe payée/Tassa riscossa - TN-CPO - Direttore responsabile: Michele Pontalti - San Michele all’Adige, Via E. Mach 1 - Autorizzazione Tribunale di Trento n. 1114 del 19.02.2002 - Stampa: Litotipografia Alcione, Lavis (TN)
PERONOSPORA E OIDIO DELLA VITE
PERONOSPORA E OIDIO
DELLA VITE
PERONOSPORA
In alcune zone del Trentino l’annata 2012 sarà ricordata per la gravità delle infezioni primarie di
inizio maggio, quando la vegetazione della vite era ridotta e poco omogenea. I germogli sensibili a
avevano 2-3 foglioline ed i grappoli erano appena visibili. Le zone interessate dalla grave infezione pr
situate nella parte nord della provincia, a confine con l’Alto Adige. Questo forte attacco di peronos
dovuto ad una somma di concause: l’alta piovosità di aprile, il rialzo termico nell’ultima decade di apr
quantità di oospore mature e lo stadio vegetativo particolarmente sensibile.
La difesa con prodotti rameici, consigliata prima delle piogge infettanti d’inizio maggio, è stata tanto
vicina all’inizio
della
e quanto migliore
è stata infezione
la bagnatura della
vegetazione.
In Fig.
1 pioggia
è evidenziata
la forte
primaria
In alcune zone del Trentino l’annata 2012quanto
saràpiù
ricorA questo riguardo, preme evidenziare l’importanza della corretta esecuzione dei primi trattamenti, in
d’inizio
maggio 2012.
data per la gravità delle infezioni primarie
di finebagnatura
una omogenea
della vegetazione,
evitando inoltre i negativi inconvenienti legati all’effetto d
In
Fig.
1
è
evidenziata
la
forte
infezione
primaria d’inizio maggio 2012.
aprile - inizio maggio, quando la vegetazione della
PERONOSPORA
vite era ridotta e poco omogenea. I germogli sensibili all’infezione avevano 2-3 foglioline ed i grappoli
erano appena visibili. Le zone interessate dalla grave infezione primaria erano situate nella parte nord
della provincia, a confine con l’Alto Adige. Questo
forte attacco di peronospora è dovuto ad una somma di concause: l’alta piovosità di aprile, il rialzo termico nell’ultima decade di aprile, l’elevata quantità
di oospore mature e lo stadio vegetativo particolarmente sensibile.
La difesa con prodotti rameici, consigliata prima
delle piogge infettanti d’inizio maggio, è stata tanto
più efficace quanto più vicina all’inizio della pioggia
e quanto migliore è stata la bagnatura della vegetazione.
A questo riguardo, preme evidenziare l’importanza della corretta esecuzione dei primi trattamenti,
in relazione ad una omogenea bagnatura della vegetazione, evitando inoltre i negativi inconvenienti
legati all’effetto deriva.
Fig. 1. Infezione primaria di peronospora in Trentino nord (2012)
Fig. 1. Infezione primaria di peronospora in Trentino nord (2012)
Nelle altre aree del Trentino l’infezione primaria d’inizio maggio, in generale, non è stata così aggressiva e
l’annata è proseguita senza gravi problemi. Nel corso
dell’estate le piogge temporalesche di luglio hanno
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2 maggio 2013
determinato lo sviluppo di infezioni secondarie su
foglie e femminelle e, solamente nelle zone e varietà più tardive, la presenza di peronospora larvata. Il
clima caldo e asciutto della seconda metà di agosto
ha consentito una buona maturazione e la sanità dei
grappoli alla vendemmia è risultata ottima.
DIFESA DALLA PERONOSPORA 2013
Dopo l’eliminazione dal protocollo dei ditiocarbammati, la difesa dalla peronospora è basata sull’impiego dei prodotti rameici, eventualmente sostituiti
o integrati nelle fasi più pericolose da formulati a
maggior persistenza.
Uso dei prodotti rameici
L’uso di questi prodotti è di tipo preventivo e pertanto, seguendo le previsioni meteo, vanno posizionati prima delle piogge. Le dosi consigliate, che
variano a seconda della pericolosità del periodo,
sono da 40 a 70 g/hl di rame metallo. Questi formulati hanno una persistenza di azione di 4-7 giorni,
in relazione alle piogge e alla crescita vegetativa.
La resistenza al dilavamento è di circa 30-40 mm di
pioggia.
In commercio esistono numerose formulazioni contenenti rame a concentrazioni diverse. In tabella 1
sono riportati alcuni esempi di prodotti rameici la
cui dose di impiego per ettolitro varia dai 100 ai 400
grammi apportando la stessa quantità di principio
attivo (rame metallo).
Dalle esperienze acquisite negli ultimi anni risulta
che l’efficacia dei trattamenti con prodotti rameici non dipende dal formulato bensì dal momento
d’impiego.
L’inizio della difesa antiperonosporica sarà segnalata nelle diverse zone dal servizio tecnico, tenendo
conto della piovosità del mese di aprile, dello stadio
vegetativo della vite e delle previsioni meteo. Andranno utilizzati i prodotti rameici con le modalità
sopra riportate.
Nel periodo fiorale, caratterizzato da una forte crescita vegetativa e da un’elevata sensibilità alla peronospora, in relazione all’andamento climatico, in
alternativa ai prodotti rameici, è possibile l’impiego
di formulati a maggior persistenza di azione quali:
- R6 Albis (fosetil di alluminio + fluopicolide) alla
dose di 225-300 g/hl
- Mildicut (cyazofamide) alla dose di 350-400 cc/hl
- Miscele di fosetil di alluminio e rame già formulate
tipo (Optix R Disperss, Tutor 18-15, Elios R, ecc.) oppure in alternativa miscele estemporanee di fosfiti
e rame.
La cadenza media dei trattamenti con tali prodotti
è di 8-12 giorni a seconda dell’andamento meteorologico, avendo cura di trattare su viti asciutte, anticipando eventuali piogge. Tali prodotti non sono
soggetti a dilavamento una volta assorbiti dalla vegetazione.
Dall’allegagione in poi, durante la fase di accrescimento degli acini, si consiglia di impiegare in
situazioni poco pericolose prodotti a base di rame,
oppure, in caso di forte pressione della malattia,
prodotti a maggior persistenza sui grappoli a cadenza di 8-10 giorni quali:
- Dimetomorf (Forum, Feudo, Quasar, ecc.)
- Mandipropamide (Pergado SC)
- Zoxamide (Zoxium, Zemix, Electis, ecc.).
I formulati puri vanno sempre usati in miscela con
partner (rame, fosetil, fosfiti) per una corretta gestione della strategia antiresistenza. Si ricorda che
l’utilizzo di iprovalicarb (Melody) è consentito solo
come smaltimento scorte.
Tabella 1. Esempi di prodotti rameici
Nome
commerciale
Principio attivo
Formulazione
Kocide Opti
Idrossido di rame
Granuli
Coprantol Hi Bio
Idrossido di rame
Granuli
Bordoflow
Solfato di rame
SC liquido
Cuproxat
Solfato tribasico di rame
Liquido
Poltiglia disperss
Solfato di rame
Polvere bagnabile
Ossiclor 35 WG
Ossicloruro di rame
Granuli
% di
rame
Dose per
ettolitro
30 %
25 %
12.5 %
15 %
20 %
35 %
100-150
160-240
400-500
300-400
250-350
150-200
Dose di
rame per
ettolitro
30-45
40-60
50-60
45-60
50-70
50-70
strategia antiresistenza. Si ricorda che l’utilizzo di iprovalicarb (Melody) è consentito solo come smaltimento
scorte.
Per i trattamenti estivi impiegare prodotti rameici a bassi dosaggi (30-50 g/hl di Cu metallo) che consentono di
ridurre l’apporto
IASMA
Notizie di rame in termini di residuo finale sui grappoli.
2 maggio 2013
Nelle zone soggette a prolungate bagnature e in vigneti vigorosi, per assicurare un’adeguata protezione della
vegetazione, si consiglia l’aggiunta al rame di prodotti ad azione sistemica quali i fosfiti alla dose di 300-350
cc/hl.
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Fig. 2. Schema riassuntivo della difesa dalla peronospora - Protocollo viticolo 2013
Fig. 2. Schema riassuntivo della difesa dalla peronospora - Protocollo viticolo 2013
NOTE INFORMATIVE
Si ricorda che per il protocollo tutti i trattamenti fitosanitari vanno sospesi a un mese dalla vendemmia.
Per
trattamenti
estivi
impiegareè prodotti
rameiPeri ridurre
i rischi
di resistenza
importante
utilizzareNOTE
i prodotti
appartenenti allo stesso gruppo per un
INFORMATIVE
3 interventi
perg/hl
stagione
2), che
salvo indicazioni
più
restrittive
riportate
in ietichetta.
Talifitocimassimo
a bassi di
dosaggi
(30-50
di Cu(tabella
metallo)
Si ricorda che per
il protocollo
tutti
trattamenti
indicazioni
non
valgono
per
i
prodotti
rameici.
consentono di ridurre l’apporto di rame in termini sanitari vanno sospesi a un mese dalla vendemmia.
di residuo finale sui grappoli.
Per ridurre i rischi di resistenza è importante utiNelle zone soggette a prolungate bagnature e in lizzare i prodotti appartenenti allo stesso gruppo
Tabella 2. Principi attivi e loro gruppi chimici di appartenenza
vigneti vigorosi, per assicurare un’adeguata pro- per un massimo di 3 interventi per stagione (tabella
Gruppo
Principio attivo
Prodotto commerciale
tezione della vegetazione, si consiglia l’aggiunta al 2), salvo indicazioni più restrittive riportate in etiCAA
rame di prodotti ad azioneDimetomorf
sistemica quali i fosfiti
Forum,
Quasar,
ecc.non valgono per i prodotti
chetta.
TaliQuantum
indicazioni
alla dose di 300-350 cc/hl.
rameici.
Mandipropamide
Pergado
Acilcopilidi
Fluopicolide
R 6 Albis
Qil
Cyazofamide
Mildicut
Tabella
2. Principi attivi e loroZoxamide
gruppi chimici di appartenenza
Benzammide
Electis, Zemix, ecc.
Gruppo
CAA
Acilcopilidi
Qil
Benzammide
Principio attivo
Prodotto commerciale
Dimetomorf
Forum, Quasar, Quantum ecc.
Mandipropamide
Fluopicolide
Cyazofamide
Zoxamide
Pergado
R 6 Albis
Mildicut
Electis, Zemix, ecc.
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DIFESA ANTIPERONOSPORICA 2013
Difesa durante tutta la stagione vegetativa
Principio attivo
Rame
Prodotti
commerciali
Diversi
Difesa durante la fioritura
Prodotti
Principio attivo
commerciali
Fuopicolide
+ fosetil di
R6 Albis
alluminio
Ciazofamide
Numero Cadenza
interventi
gg
Mildicut
Fosetil di
Tutor, Elios R,
alluminio + rame Optix R Disperss
Fosfiti + rame
4-7
Numero Cadenza
interventi
gg
Forum 50 WP
Dimetomorf
+
rame
Mandipropamide
+
rame
Feudo, Forum,
Quasar,
Quantum, ecc.
Zoxamide
Rame
Modalità d’azione e
caratteristiche
40-70
Dilavati dopo 30-40
mm di pioggia
Dose
g-ml/hl
Modalità d’azione e
caratteristiche
2-3
8-12
225-300
Sistemico
non dilavabile
2-3
8-12
350-450
Sistemico
non dilavabile
2-3
8-12
Dosi etichetta
Sistemico
non dilavabile
Difesa durante l’accrescimento dell’acino
Prodotti
Numero Cadenza
Principio attivo
commerciali interventi
gg
Dimetomorf 50%
Dose
g/hl rame
metallo
Dose
g-ml/hl
40
2-3
Modalità d’azione e
caratteristiche
Aggiungere rame.
Parzialmente sistemico
8-10
300
Parzialmente sistemico
Parzialmente sistemico
Pergado
2-3
8-10
35-50
+
200-300
Agron, Electis,
Zemix, ecc.
2-3
8-10
200
Preventivo
4-7
Diverse
Preventivo.
Dilavato dopo 30-40
mm
Dose
g/hl
30-50
rame metallo
Modalità d’azione e
caratteristiche
Preventivo.
Dilavato dopo 30-40 mm
30-50
rame metallo
Preventivo
Diversi
Trattamenti finali
Principio attivo
Prodotti
commerciali
Rame
Diversi
Rame + fosfiti
Diversi
Numero Cadenza
interventi
gg
4-7
2
8-10
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GESTIONE DELLA PERONOSPORA
CON UTILIZZO DI SOLO RAME
In viticoltura biologica il prodotto ad oggi più utilizzato e più efficace per la difesa dalla peronospora
è il rame. La difesa si deve quindi basare principalmente su una corretta gestione del vigneto, volta
ad ottenere un ottimale equilibrio vegeto produttivo. La conoscenza del vigneto e della biologia della
malattia, accompagnate ad un’attenta osservazione
dei testimoni non trattati e delle previsioni meteo,
sono elementi fondamentali per impostare una difesa efficace nei confronti di questo patogeno. Di
fondamentale importanza è la prevenzione durante
tutto il periodo di suscettibilità al fungo.
2 maggio 2013
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Ad inizio stagione gli interventi sono ponderati in funzione della crescita vegetativa e delle previsioni di pioggia; l’apporto di rame metallo è solitamente basso, circa
20 g/hl, anche considerando che in agricoltura biologica il quantitativo di rame/ha/anno è limitato a 6 kg.
Proseguendo con la stagione gli interventi devono
essere ponderati in funzione della piovosità del periodo, avendo cura di anticipare sempre gli eventi
piovosi. In previsione di eventi intensi e prolungati
la dose di rame può essere aumentata fino a 50 g/hl.
Un ulteriore ed interessante aiuto nella gestione
della peronospora potrebbe prevedere l’utilizzo di
diversi formulati di rame in funzione della pressione della malattia e della stagione in corso, giocando
anche sugli apporti di rame metallo.
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2 maggio 2013
OIDIO DELLA VITE
ControlliVITE
in campagna
Nell’ultimo decennio le osservazione OIDIO
sul territorio
DELLA
dei numerosi testimoni non trattati hanno eviden- Il controllo in campagna è fondamentale per indivila pressione
dell’annata
e per
stabilire
la stra- la
ziato
la maggior
pericolosità
dell’oidiosul
rispetto
alla deiduare
Nell’ultimo
decennio
le osservazione
territorio
numerosi
testimoni
non trattati
hanno
evidenziato
di difesa.
A partire
stadio
di 5-6
fogliedanni
for- al
peronospora,
che ha dell’oidio
causato, inrispetto
ben 3 annate
su 10, tegia
maggior pericolosità
alla peronospora,
che ha
causato,
in ben 3dallo
annate
su 10,
ingenti
mate
è
opportuno
verificare
la
presenza
delle
prime
ingenti
danni
al
grappolo
(Fig.
3).
grappolo (Fig. 3).
macchie di oidio (foto 1) sulla pagina inferiore delle
foglie dei germogli basali vicino al legno vecchio.
Fig.3.3.Media
Media
grado
attacco
peronospora/oidio
nel decennio 2001-2012, testimoni non trattati
Fig.
grado
attacco
peronospora/oidio
nel decennio
2001-2012, testimoni non trattati
L’andamento climatico autunnale è un elemento importante per prevedere la pericolosità del fungo nella stagione
successiva. Infatti le spore svernanti si formano durante i mesi di agosto, settembre ed ottobre e la loro formazione
Foto 1.
Macchiedurante
di oidio questa stagione.
e conservazione sono fortemente ostacolate da lunghi periodi
piovosi
L’andamento
climatico
autunnale
è
un
elemento
Sono però altrettanto determinanti le condizioni climatiche nella primavera successiva, infatti, solo dopo lunghi
importante
prevedere
la pericolosità
fungo
periodi caldiper
e con
scarse precipitazioni,
le del
spore
possonoOperazioni
dare origine
a infezioni primarie precoci. La comparsa
agronomiche
nella
stagione
successiva.
Infatti
le
spore
svernanti
di macchie sulle foglie già ad inizio maggio è il segnale della
probabile pericolosità
dell’annata. diradamento
Le operazioni
a verde (scacchiatura,
si
ed2011dei
Adformano
esempio,durante
il climai mesi
caldo di
e agosto,
asciutto settembre
dell’autunno
hagermogli,
favorito la
formazione
delle spore
svernanti; nella
sfogliatura), eseguite
tempestivamenottobre
e
la
loro
formazione
e
conservazione
sono
primavera del 2012 hanno però trovato condizioni di sviluppo
sfavorevoli
(adstrumento
aprile e maggio
sono caduti quasi
te, sono
un ottimo
per il contenimento
fortemente
ostacolate
da lunghi
periodi
piovosi
du- è della
300 mm di pioggia)
e infatti
la prima
infezione
di oidio
stata ritardata
e
solo
nelle
zone
collinari
piùi grappoli,
sensibili si è
malattia: permettono di arieggiare
rante
questa
stagione.
ritrovato
un certo
attacco.
favorendo una migliore penetrazione ed efficacia
Sono però altrettanto determinanti le condizioni dei trattamenti antioidici.
Controlli innella
campagna
climatiche
primavera successiva, infatti, solo In questo contesto è molto importante anche ragIl controllo
campagna
per individuare la pressione dell’annata e per stabilire la strategia di
dopo
lunghiinperiodi
caldièe fondamentale
con scarse precipitaziogiungere un equilibrio vegeto-produttivo nel vidifesa.
A
partire
dallo
stadio
di
5-6
foglie
formate
è opportuno verificare la presenza delle prime macchie di oidio
ni, le spore possono dare origine a infezioni primagneto;
tutte
pratiche
di forzatura quali irrigazioni
(foto
1) sullaLapagina
inferiore
delle foglie
deifoglie
germogli
vicino
al le
legno
vecchio.
rie
precoci.
comparsa
di macchie
sulle
già basali
e concimazioni abbondanti favoriscono la spinta
ad inizio maggio è il segnale della probabile perico- vegetativa facilitando la diffusione di questa patolosità dell’annata.
logia.
Foto 1. Macchie
di oidio
Ad esempio, il clima caldo e asciutto dell’autunno
2011 ha favorito la formazione delle spore svernanOperazioni agronomiche
DIFESA DALL’OIDIO
ti;
nella primavera del 2012 hanno però trovato conLe operazioni a verde (scacchiatura, diradamento dei germogli, sfogliatura), eseguite tempestivamente, sono un
L’inizio della
difesa viene solitamente fatto coindizioni
di sviluppo
(ad aprile
maggiopermettono
ottimo strumento
persfavorevoli
il contenimento
della emalattia:
di arieggiare i grappoli, favorendo una migliore
cidere
con
l’inizio
della difesa antiperonosporica.
sono
caduti
quasi
300
mm
di
pioggia)
e
infatti
la
penetrazione ed efficacia dei trattamenti antioidici.
tra i trattamenti
deve essere
valutato
in le
prima
infezione
di oidio
è stata
ritardata
e solo
nel- L’intervallo
In questo
contesto
è molto
importante
anche
raggiungere
un equilibrio
vegeto-produttivo
nel vigneto;
tutte
relazione
all’andamento
climatico,
alla
pressione
le
zone collinari
più sensibili
si è ritrovato
un certo abbondanti favoriscono la spinta vegetativa facilitando la
pratiche
di forzatura
quali irrigazioni
e concimazioni
della malattia e alla sensibilità varietale (Tabella 3).
attacco.
diffusione di questa patologia.
DIFESA DALL’OIDIO
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Tabella 3. Alcuni esempi di sensibilità varietale
Molto sensibili
Schiava, Müller Thurgau,
Chardonnay, Teroldego, Lagrein
Sensibili
Poco sensibili
Traminer, Marzemino, Nosiola
Moscato, Merlot, Sauvignon B.,
Pinot Grigio, Pinot nero
Le zone collinari ben esposte e asciutte sono quelle predisponenti per eventuali infezioni di oidio; al
contrario, in fondovalle, l’umidità può favorire lo
sviluppo della peronospora pertanto bisogna impostare la difesa in relazione alla zona dove il vigneto è collocato.
Zone di fondovalle meno sensibili all’oidio
In queste zone è sufficiente iniziare la difesa con zolfo bagnabile alla dose di 200-300 g/hl. L’uso di prodotti specifici è consigliato dalla fioritura a prechiusura del grappolo. Nei trattamenti finali intervenire
con zolfo bagnabile a 200 g/hl.
NOTE TECNICHE
Zone sensibili all’oidio
Nei primi trattamenti si consiglia l’utilizzo di zolfo –– Si ribadisce che tutti i prodotti utilizzabili nella
bagnabile alla dose diLe400-500
g/hl. ben esposte e asciutte sono
difesa
dall’oidio
hannoper
azione
esclusivamente
zone collinari
quelle
predisponenti
eventuali
infezioni di oidio; al co
In prefioritura, la pericolosità
dell’umidità
fungo aumenta
ed lo sviluppo
preventiva;
fondovalle,
può favorire
della peronospora pertanto bisogna impostare la difesa in
è preferibile impiegare
specifici
quali
inibi- –– è fondamentale la corretta esecuzione dei trattaallaprodotti
zona dove
il vigneto
è collocato.
tori della biosintesi dello sterolo (I.B.S.), quinoxifen
menti (velocità, pressioni, volumi di acqua e dosi);
Zone
sensibili
all’oidio
(Arius, Macho, ecc.), o spiroxamina (Prosper, Batam,
nelle pergole doppie con sesti superiori ai 5 metri
Nei
primi
trattamenti
si consiglia
di zolfo bagnabile
alla doseindipoi
400-500
Veliero, ecc.), miscelati
con
zolfo.
Utilizzare
il quino-l’utilizzoè preferibile
dalla fioritura
trattareg/hl.
ala per ala;
In prefioritura, la pericolosità del fungo aumenta ed è preferibile impiegare prodotti specifici quali inib
xifen solo su vegetazione esente da oidio.
–– non effettuare più di 3 trattamenti con prodotbiosintesi dello sterolo (I.B.S.), quinoxifen (Arius, Macho, ecc.), o spiroxamina (Prosper, Batam, Vel
Dalla fine fioritura in poi
è opportuno
ti appartenenti
alla esente
stessadafamiglia
miscelati
con zolfo.utilizzare
Utilizzareproil quinoxifen
solo su vegetazione
oidio. chimica (tadotti specifici come metrafenone
(Vivando)
o
spirobella
4)
salvo
indicazioni
più
riportate
Dalla fine fioritura in poi è opportuno utilizzare prodotti specifici comerestrittive
metrafenone
(Vivando) o sp
xamina (Prosper, Batam,
Veliero,
ecc.),
strobilurine
in etichetta
per evitare
problemi
di resistenza
delquinoxif
(Prosper,
Batam,
Veliero,
ecc.), strobilurine
(Flint, Quadris,
Tucana),
bupirimate
(Nimrod),
Macho,
ecc.).
(Flint, Quadris, Tucana),
bupirimate
(Nimrod), quipatogeno ai prodotti fitosanitari;
trattamenti finali, se la pressione della
malattia non
intervenire
zolfofioritura
bagnabile a 200
noxifen (Arius, Macho,Nei
ecc.).
–– utilizzare
gliè elevata,
IBS entro
la finecon
della
Zone
di
fondovalle
meno
sensibili
all’oidio
Nei trattamenti finali, se la pressione della malate preferibilmente con temperature superiori ai
In queste zone
sufficiente
iniziare la difesa
bagnabile alla
dose di 200-300
g/hl. L’uso
tia non è elevata, intervenire
con èzolfo
bagnabile
10°C; con
per zolfo
il miclobutanil
(Systhane,
ecc.) è conspecifici è consigliato dalla fioritura a prechiusura del grappolo. Nei trattamenti finali intervenire
a 200 g/hl.
sentito solo lo smaltimento delle scorte;
bagnabile a 200 g/hl.
Fig. 4: Fase fenologica d’impiego dei prodotti antioidici
Fig. 4: Fase fenologica d’impiego dei prodotti antioidici
NOTE TECNICHE
- Si ribadisce che tutti i prodotti utilizzabili nella difesa dall’oidio hanno azione esclusivamente prev
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IASMA Notizie
2 maggio 2013
Tabella 4: Famiglie chimiche dei prodotti antioidici ammessi dal protocollo viticolo
Famiglia
Benzofenoni
IBS
Pirimidine
Quinoline
Spiroketalamine
Strobilurine
Principio attivo
Metrafenone
Ciproconazolo
Penconazolo
Propiconazolo
Tebuconazolo
Tetraconazolo
Bupirimate
Quinoxifen
Spiroxamina
Trifloxistrobin
Azoxistrobin
Pyraclostrobin
–– porre attenzione ai tempi di carenza;
–– interrompere la difesa antioidica quando il grappolo è completamente invaiato, poiché gli acini
non sono più sensibili al fungo;
–– in condizioni di forte pressione della malattia miscelare sempre lo zolfo al prodotto sistemico;
–– gli impianti al primo anno devono essere trattati
fino al termine della stagione.
GESTIONE DELL’OIDIO UTILIZZANDO
SOLO ZOLFO
In agricoltura biologica i prodotti utilizzabili sono
limitati e la difesa all’oidio, oltre che sull’utilizzo di
zolfo, si deve basare su un’attenta gestione agronomica del vigneto come nei vigneti convenzionali
(sfogliature precoci, equilibrio vegetativo).
Esempio di prodotto commerciale
Vivando
Galeo, ecc.
Topas 10 EC, ecc.
Protil EC, ecc.
Folicur SE, ecc.
Domark 45 EW, ecc.
Nimrod
Arius, Macho
Prosper, ecc.
Flint
Quadris
Tucana
È fondamentale una difesa preventiva durante tutto
il periodo di suscettibilità al fungo; nelle zone più
colpite e con varietà molto sensibili potrebbe essere
opportuno cominciare i trattamenti allo stadio di
2-3 foglie con zolfo in polvere, con temperature superiori ai 15°C.
La difesa prosegue poi con zolfo bagnabile, raccorciando l’intervallo tra i trattamenti (4-5 giorni) in
caso di forte pressione della malattia. In annate predisponenti e nei periodi di maggior suscettibilità
del grappolo (fine fioritura e prechiusura grappolo)
può essere opportuno intervenire con zolfo in polvere, il quale offre maggiori garanzie di successo.
Lo zolfo è un prodotto molto dilavabile e quindi è
importante poter intervenire almeno nel periodo più
critico dopo le piogge. In commercio sono presenti
anche formulazioni di zolfo liquido che garantiscono
maggiore persistenza ed una efficacia interessante.
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