Microrealizzazione in favore delle “Ragazze abbandonate” a Kasungami, Rep. Dem. Congo. Preventivo: 10,545 € Referente: Padre Mario Valente La Caritas Diocesana di Gaeta ha già realizzato, con le campagne di avvento del 2001 e 2002. la “Casa di accoglienza Padre Paolo Manna”, a Beldanga (Bangladesh). La cifra raccolta nelle due campagne è stata di 27.767,26 € e la Casa è stata inaugurata il 5 settembre 2003. Per l’Avvento 2003 la Caritas propone una nuova microrealizzazione, da realizzarsi in Congo (Repubblica Democratica), in cui si trova il Missionario Salesiano Padre Mario Valente, di Gaeta. È, per la Chiesa di Gaeta, un modo di mostrare che non è il singolo individuo ad essere missionario, ma la Chiesa tutta, che si esprime concretamente quando qualcuno accetta questo ruolo per un arricchimento reciproco. La popolazione di 52 milioni di abitanti è per il 48% al di sotto di 14 anni, per il 49% tra 14 e 65 anni e solo il 3% sopra i 65 anni, con un tasso di incremento del 3,19% annuo. La mortalità alla nascita è tra le più alte al mondo: 12,8 %. La vita media è di appena 50,8 anni. Alfabetismo: 77% - PNL pro capite: 608 $ - Debito estero 263 pro capite. I cattolici sono il 50%. Migrazioni: Nel 1994 oltre un milione di rifugiati sono arrivati per sfuggire alle guerre tra gli Hutus e i Tutsis in Rwanda e Burundi. Le guerriglie continuano ed hanno portato ad una dislocazione dei rifugiati in molti villaggi ed accampamenti nella regione dei grandi laghi. Vi sono oltre 200 gruppi etnici a maggioranza Bantu: le quattro principali tribù formano il 45% della popolazione. L' economia della DROC ha subito un drastico declino a partire dalla metà degli anni 80. Il paese, sebbene molto esteso (sette volte l’Italia) e ricchissimo di risorse naturali ha uno dei più bassi redditi del mondo. La guerra ha inoltre ridotto le risorse governative ed incrementato il debito estero. Gli investimenti esteri sono crollati a seguito della guerra e della mancanza di infrastrutture. Corruzione e mancanza di una chiara politica governativa per gli investimenti sono un altro fattore. Le spese militari dichiarate dal governo sono il 4,6% del Prodotto nazionale. Più del 50% non ha accesso all’acqua potabile, ed in questi anni, oltre alle malattie endemiche (es. malaria), si è aggiunta la piaga dell’AIDS. Nel 1910 il governo belga fece appello alle autorità salesiane di Torino per fondare delle scuole nella provincia del Katanga, dove non esisteva niente. La stessa città era appena nata nello stesso anno attorno alle miniere di rame, che doveva essere la base del rapido sviluppo di questa regione. Nel 1926 arrivano le Suore salesiane in una missione al confine con lo Zambia: chiamata Sakania. Furono create molte scuole, all' inizio elementari e poi superiori. In tutte le missioni fu fatto un enorme sforzo per promuovere le scuole dei bambini e delle bambine. Fu creato un centro di formazione iniziale (noviziato e scuola) a Kansebula, 16 km da Lubumbashi. Nell' ultimo decennio si assiste sopratutto a due fenomeni: 1° la decisiva africanizzazione della provincia (dal 1996 i confratelli africani sono in maggioranza rispetto ai missionari (108 su 208) e, 2° l' espansione verso altri centri in cui i Salesiani non erano ancora presenti: Goma (1980), Kinshasa (1989), Mbuji-Mayi (1995) ; Bujumbura au Burundi (1995). Il fenomeno si ritrova ormai diffusissimo nel mondo, specialmente nelle zone più povere delle grandi città del Sud. Le cause sono molteplici, riconducibili comunque, globalmente e semplicemente, all’egoismo e alla cattiveria degli adulti. Qui nel Congo, le grandi città sono ‘invase’ da migliaia di questi giovanissimi ‘esseri umani’, che vivono come bestie, ‘cani randagi, senza collare’, direbbe uno scrittore francese. La situazione del paese, economicamente catastrofica, politicamente caotica, socio-culturalmente distrutta, è in se stessa produttrice di siffatto fenomeno. Vi si può aggiungere qualche causa, propria alla mentalità africana locale. La famiglia , che nel tempo costituiva un valore sicuro oggi ha perduto tantissimo della sua forza strutturale e della sua capacità educativa tradizionale. Bisognerebbe invece, convincersi che ‘tanta sventura sollecita la coscienza di tutti’ e che ‘i credenti sono chiamati all’impegno concreto e generoso’, così come leggiamo nel calendario 2003 del Bollettino Salesiano. La struttura è composta di due casette. La prima, con 20 ragazze, è ancora in buone condizioni. La seconda, con 15 ragazze, è stata costruita in mattoni non cotti. Richiede riparazioni e rifacimenti importanti. Ma si è preferito intanto costruirne una nuova, più solida, in un’altra zona del quartiere : per questo la responsabile ha già ottenuto i sussidi necessari e i lavori sono in corso. Occorrerà rifornirla di qualche mobile. Mentre per l’altra, si pensa ripararla e trasformarla per altri scopi, sempre inerenti alla stessa Opera. Dette ragazze, mancando quasi completamente d’istruzione primaria, devono frequentare ancora la vicina Scuola Elementare, che richiede il pagamento di contribuzioni mensili per il lavoro degl’insegnanti. Per questo e per tutti i loro bisogni vitali e essenziali, le ragazze non hanno alcun altro sostegno che l’Opera. Questa le riceve, o accogliendo direttamente la ragazza, quando si presenta da sola, oppure, più spesso, su domanda dell’ ‘Opera Mamma Margherita’ (struttura globale salesiana che coordina tutte le opere locali interessate al recupero dei ragazzi abbandonati), che le presenta alle persone responsabili dell’Opera locale. Un sostegno temporaneo per la ristrutturazione e la sussistenza dell’Opera: Riparare casette e accessori logistici dell’abitazione Fornire alle ragazze mezzi e materiale necessari: per la vita (abiti, igiene, cure mediche, ecc.) per l’istruzione ordinaria (spese scolastiche, normalmente a carico dei genitori, e quindi nel nostro caso, a carico dell’opera…) per una formazione umana più completa (p.e. : saper cucire) per un lavoro comunitario atto a sostenere, almeno parzialmente l’avvenire dell’opera (per esempio : coltivazione del maïs et altro) per scopi diversi… . Porte interne con i loro stipiti, Mobili mancanti attualmente (armadi diversi, letti, tavoli, sedie), Gabinetti e docce + riparazioni e trasformazioni della 2a casetta, Secondo pozzo per la fornitura dell’acqua, Lavori di riparazione sulla strada d’accesso: 5.585 € Acquisto di abiti e scarpe, di materiale necessario all’igiene, per un anno, Deposito ‘assicurativo’ per eventuali interventi straordinari, (p.e.: un intervento chirurgico): 1.900 € Contribuzione mensile per il lavoro degl’insegnanti, Acquisto di libri scolastici e altri (biblioteca), Acquisto di macchine da cucito (4 a mano, 2 a pedali), stoffe e materiale da cucito : 2.060 € Semi, concimi, ecc. per un campo di mais di 2 ha: 500 € Acquisto di 2 radio e di 2 piccoli apparecchi televisivi per i momenti di riposo : 500 € Totale generale: 10.545,00 € Bambini di Kasungami Bambini e bambine di Kasungami, con le responsabili, P. Piero e P. Mario …agli amici di Gaeta! Al doposcuola M.lle Helene, responsabile M.lle Angelique, direttrice Nel dormitorio La vecchia costruzione Padre Mario Valente Bambini congolesi Padre Mario Valente Padre Piero Gavioli, Parroco di Kasungami