G.A. LEGGERE ED UTILIZZARE LA FOTOMETRIA APIL Associazione Professionisti dell’illuminazione www.lightis.eu GIORDANA ARCESILAI ARCHITETTO LIGHTING DESIGNER - Bologna - www.giordanaarcesilai.com G.A. LA LETTURA DELLA FOTOMETRIA La presentazione della fotometria di un proiettore avviene abitualmente in un diagramma cartesiano per facilitarne la lettura. Intensità luminosa massima (I max) riferita ad un flusso luminoso di 1.000 lumen. Apertura del fascio luminoso riferita al 50 % dell’intensità massima. 1 LA LETTURA DELLA FOTOMETRIA G.A. Dalla presentazione della stessa fotometria in un diagramma polare particolarmente in casi di una distribuzione luminosa estremamente intensiva non è rilevabile l’apertura del fascio. LA LETTURA DELLA FOTOMETRIA G.A. Calcolo dell’intensità effettiva: valore indicato x flusso luminoso in klm della lampada scelta. Esempio: 26183 cd x 6,6 klm (lampada CDM-T G12 70W/830) = 172.808 cd. Calcolo del diametro (distribuzione luminosa roto-simmetrica) dell’area illuminata dopo una determinata distanza (d = 16,00 m): tg angolo x d x 2. Esempio: tg 3,5 x 16 x 2 = Ø 1,96 m. Calcolo dell’illuminamento dopo la distanza data: intensità effettiva : d2. Esempio: 172.808 cd : 162 = 675 lux (valore non deprezzato !) Avvertenza: l’illuminamento ottenuto si riferisce all’asse di maggiore intensità ! Per ottenere approssimativamente l’illuminamento medio sull’area illuminata dividere il risultato per 1,5 (675 lux : 1,5 = 450 lux). 2 LA LETTURA DELLA FOTOMETRIA G.A. Calcolo della dimensione (distribuzione luminosa bi-assiale) dell’aera illuminata dopo una determinata distanza (d = 16,00 m): tg angolo x d x 2. Esempio: tg 5 (orizzontale) x 16 x 2 = 2,80 m. tg 20 (verticale) x 16 x 2 = 11,65 m. Lama di luce da 2,80 m di larghezza e 11,65 m d’altezza. LA LETTURA DELLA FOTOMETRIA G.A. Apertura del fascio luminoso riferita al 50 % dell’intensità massima. Perché ? 3 G.A. LA LETTURA DELLA FOTOMETRIA Apertura del fascio luminoso riferita al 50 % dell’intensità massima I max / 2 (= 337,5 lux) L’occhio umano non percepisce il contrasto e ritiene uniforme I max (= 675,0 lux) la luminosità, o comunque l’andamento della luminosità appare graduale. Diametro dell’area illuminata 1,96 m (esempio iniziale) I max / 2 (= 337,5 lux) G.A. LA LETTURA DELLA FOTOMETRIA Apertura del fascio luminoso riferita al 50 % dell’intensità massima Interdistanza = dimensione (diametro) Consente di determinare l’interdistanza tra apparecchi per ottenere un’elevata uniformità. Dimensione (diametro) dell’area illuminata individuata con la formula tg angolo x d x 2 = interdistanza apparecchi I max (675,0 lux) I max/2 (337,5 lux) + I max/2 (337,5 lux) = 675,0 lux I max (675,0 lux) 4 G.A. COME TROVARE LA FOTOMETRIA ADEGUATA Come trovare la fotometria adeguata 1°requisito indispensabile: • dimensione dell’oggetto da illuminare Diametro = 1,96m G.A. COME TROVARE LA FOTOMETRIA ADEGUATA 2°requisito indispensabile: • distanza tra l’oggetto da illuminare e proiettore a = distanza orizzontale tra oggetto e proiettore b = distanza verticale tra piano di montaggio del proiettore ed oggetto c b c = distanza reale tra oggetto e proiettore Pitagora: a2 + b 2 = c 2 √c2 = distanza reale tra oggetto e proiettore a 5 G.A. COME TROVARE LA FOTOMETRIA ADEGUATA Inversione della formula iniziale: Requisiti dati: • Dimensione (dim) o diametro (dia) dell’oggetto = 1,96 m • distanza (d) tra oggetto e proiettore = 16,00 m Calcolo dell’apertura del fascio luminoso: 1. dim (dia) : d : 2 = X 2. ctg X = apertura del fascio luminoso Esempio: 1,96 : 16 : 2 = 0,06125 ctg 0,06125 = 3,5 Occorre un proiettore con un’apertura di fascio di 2 x 3,5° G.A. ILLUMINAMENTO E LUMINANZA L = E x ρ/ π E = L x π/ρ dove: E = illuminamento L = luminanza ρ = grado di riflessione L.R. 16/2007 Esempio, dove: luminanza = 0,8 cd ρ: 58% (avorio RAL 1014) 0,8 x 3,14/0,58 = 4,3 lux Esempio, dove: luminanza = 0,8 cd ρ: 10% (pietra scura, mattone sporco, intonaco sporco, cemento o pietra scura) 0,8 x 3,14/0,10 = 25 lux 6 TONALITA’ DI LUCE E RESA DEL COLORE G.A. Lampade a vapori di mercurio Indice di resa cromatica Ra 40 – 59 Gruppo 3 (resa cromatica soddisfacente) Tonalità di luce bianco-calda e bianco-neutra 3.000 – 4.000°Kelvin Dominanza dei colori blu e verde (ideale per l’illuminazione del verde) Lampade a ioduri metallici Indice di resa cromatica Ra 80 – 89 Gruppo 1B (resa cromatica ottima) Tonalità di luce bianco-neutra 4.000°Kelvin Distribuzione spettrale equilibrata (impieghi generici con prevalenza nell’architettura contemporanea) Lampade a ioduri metallici Indice di resa cromatica Ra 80 – 89 Gruppo 1B (resa cromatica ottima) Tonalità di luce bianco-calda 3.000°Kelvin Distribuzione spettrale equilibrata (impieghi generici con prevalenza nell’architettura storica) TONALITA’ DI LUCE E RESA DEL COLORE G.A. Lampade a ioduri metallici con bruciatore ceramico Indice di resa cromatica Ra 80 – 89, parzialmente > 90 Gruppo 1B, parzialmente 1A (resa cromatica ottima) Tonalità di luce bianco-neutra 4.000°Kelvin Distribuzione spettrale equilibrata (impieghi generici con prevalenza nell’architettura contemporanea) Lampade a ioduri metallici con bruciatore ceramico Indice di resa cromatica Ra 80 – 89, parzialmente > 90 Gruppo 1B, parzialmente 1A (resa cromatica ottima) Tonalità di luce bianco-calda 3.000°Kelvin Distribuzione spettrale equilibrata (impieghi generici con prevalenza nell’architettura storica) 7 TONALITA’ DI LUCE E RESA DEL COLORE G.A. Lampade a vapori di sodio ad alta pressione Indice di resa cromatica Ra 20 – 39 Gruppo 4 Tonalità di luce bianco-calda 2.000°Kelvin Dominanza dei colori gialli e arancione (impieghi nell’architettura storica, illuminazione stradale e di impianti sportivi) Lampade a vapori di sodio a bassa pressione Mono-cromatica Dominanza del colore giallo (illuminazione stradale e di sicurezza) 8