la Repubblica LUNEDÌ 10 OTTOBRE 2011 ■ 50 la Repubblica R2AUTOMOTORI @ LUNEDÌ 10 OTTOBRE 2011 La casa tedesca ha realizzato fino ad oggi qualcosa come 340 mila unità delle serie M le più potenti e veloci della gamma Segreti, numeri e prestazioni dell’ultimo modello PER SAPERNE DI PIÙ www.m-community.bmw.it www.mercedes-amg.com Ricca offerta Fra le berline super potenti oggi c’è di tutto, dalle americane con motore della Corvette alle giapponesi e alle inglesi. Cadillac CTSV Jaguar XFR Lexus ISF Audi S6 Berline da Affari & Finanza Opel, in due anni addio crisi In soli due anni la casa tedesca è riuscita ad uscire da un crisi che sembrava irrisolvibile. Viaggio nel miracolo tedesco realizzato con strategie vincenti. Senza dimenticare il ruolo dei modelli di grande successo che sono subito piaciuti al grande pubblico, dalla Meriva all’Insignia corsa Bmw scatenata così la nuova M5 batte tutti i record MARCO SCAFATI gni famiglia ha la sua pecora nera. Recitava così, nel lontano 1984, la pubblicità della prima Bmw M5. Sapientemente supportata da una foto in cui campeggiavano alcuni modelli d’ordinanza di colore bianco, affiancati da un unico esemplare in tinta nera. Quella nota stonata, o meglio quell’eccezione, negli anni a venire era destinata a diventare una regola nel mondo della performance, se è vero che fino ad oggi ne sono state consegnate oltre 340 mila. Un numero che potrebbe sembrare esiguo, ma che in effetti le vale il titolo di punto di riferimento della categoria. Anche perché bisogna sempre tenere presente che stiamo parlando di auto esclusive, che viaggiano sui centomila euro di listino. Anzi 106 mila e rotti, nel caso dell’ultima generazione M5 arrivata da poco, la quinta. Di solito, in questi casi, si usa la formula magica del tipo “è la più potente e veloce di sempre”, anche perché la sfida da vincere per i tecnici è sempre quella di migliorare il modello precedente, datato 2004. Una formula, anche se scontata, che funziona. Il confronto, tuttavia, è quasi impietoso. Stando ai dati della Bmw, a fronte di un incremento di potenza del 10% (53 cavalli in più) c’è da registrare una diminuzione dei O consumi, e delle emissioni, di circa un terzo rispetto al passato. Il dato non è da trascurare, specie considerando che ora la M5 è spinta da un nuovo 4.4 V8 biturbo da 560 Cv (abbinato a un cambio automatico a doppia frizione e sette marce). Con Le rivali DANIELE P. M. PELLEGRINI numeri sono sicuramente spropositati, quelli delle potenze come quelli delle emissioni di CO2 (oltre i 300 gr/km, per intendersi, come tre utilitarie nemmeno tanto ecologiche) e suscitano la più spontanea delle domande: perché si è sviluppata questa tradizione delle berline dopate che non conosce confini e che ha contagiato anche marchi insospettabili? La risposta altrettanto spontanea è: perché si vendono. E infatti se la tradizionalissima Mercedes è arrivata a comprarsi la AMG (prima era una sorta di «sezione gasati» esterna all’azienda) aveva le sue buone ragioni visto che ne ha fatto un costruttore da 20.000 vetture l’anno, presente sul mercato con ben 16 versioni. La Bmw da parte sua segue a poca distanza con 6 versioni e una produzione complessiva di quasi 17.000 vetture siglate «M», mentre l’Au- I ■ 51 Thema Ferrari il prezzo OLTRE 100 MILA EURO Il prezzo della Bmw M5 è da veri amatori: 106 mila euro, tanto per avere un metro di paragone siamo a 17 mila più della nuova Porsche 911. Per ora la gamma prevede solo la versione berlina quattro porte e la versione Touring non è prevista l’aggiunta di tanti, ma tanti cavalli in più: il rapporto peso/potenza, altro indicatore fondamentale, è di 3,3 kg ogni Cv. Che la M5 sia una sportiva di razza è appurato. E che dunque metta le prestazioni al primo posto, come da tradizione per le “M” bavaresi, pure. Del resto, a corollario c’è un assetto curato nei minimi dettagli, un'attenzione anche per il comfort e l'infotainment di bordo, e una serie di congegni di assistenza alla guida che a fare l’elenco non basterebbe un quaderno. la potenza IRENE SADERINI Addio al motore 10 cilindri a V aspirato della vecchia versione: la nuova M5 ora ha un nuovo propulsore 4400 8 cilindri a V biturbo da 560 cavalli, più potente, leggero ed efficiente. Ora il rapporto peso potenza arriva a 3,3 chili per cavallo Oltre al lato previsto e prevedibile della sportività, tuttavia, ce n’è un altro che salta all’occhio. Ed è quello, se vogliamo definirlo così, della polivalenza, unito a una certa dose di rispetto per l’ambiente che male non fa: si chiama Low Speed As- sistance, e merita di essere menzionato tra tutti i dispositivi della M5, perché consente di “imbrigliare” e ingentilire la potenza del motore durante la guida cittadina, in cui magari si ricorre spesso allo start&stop, altra dotazione che non manca LA PICCOLA AMG Sulla classe C, in tutte le versioni, berlina, Sw o coupé, è disponibile la versione AMG con motore 8 cilindri a V di 6200 cc da 457 o 487 cavalli anche costruttori di tutt’altre tradizioni, come Cadillac (con le versioni V), Jaguar (con le R), Lexus (con le F) e perfino Chrysler (con le SRT8) e Range Rover (con le Supercharger). Tutte auto abbondantemente sopra i 400 Cv (si arriva a 630 nel caso delle Mercedes AMG con motore 12 ci- lindri) che uniscono al lusso il gusto di prestazioni esagerate e ovviamente quasi mai sfruttabili. Sono pochi infatti quelli che comprano le superberline sportive per guidarle più velocemen- er il debutto della Streetfighter 848, la Ducati sembra voler seguire le tendenze imposte dalle ultime sfilate, presentando il nuovo modello d’accesso al mondo delle naked ad alte prestazioni in un inedito giallo perlato, cui fanno da contrasto i meravigliosi cerchi neri in alluminio a 10 razze. «Meno estrema» è l’espressione chiave nei discorsi dei tecnici e degli uomini di marketing di Borgo Panigale. Ma questa è davvero la sensazione trasmessa dalla nuova Streetfighter 848 tanto in pista, quanto su strada. La 1098 aveva vinto il premio “Most Beautiful Bike” e bella lo era davvero, eppure la si guidava con diffidenza, con la consapevolezza che componenti e prestazioni di una Superbike erano replicati in una veste naked. Così oggi la 848 fa passare gran parte delle paure, perché ha un motore “forzuto” ma non esagerato, dei freni meno aggressivi e tuttavia ugualmente potenti e una posizione di guida rivista che consente di pesare meno sulle braccia per una guida più rilassata, pur conservando le geometrie dello chassis prepoten- P BITURBO DA 560 CAVALLI a quest’auto in ossequio ai dettami dell’Efficient Dynamics. Perché spingere in pista più che una regola è l’eccezione, e questa è un’auto che le sue soddisfazioni riesce a darle soprattutto nel quotidiano. LA SUPER AMMIRAGLIA Presentata a maggio 1986 la Thema 8.32 (motore 8 cilindri a 32 valvole) aveva una potenza di 215 Cv ed era l’unica berlina in grado di competere con la Bmw M5. Prodotta in 3.520 unità, venne subito battezzata “Thema Ferrari” anche per la stretta derivazione del propulsore da quello della 308 © RIPRODUZIONE RISERVATA Normali fuori, supercar dentro una sfida tutta “made in Germany” di propone addirittura due gradi di sportività, S e RS, uno più ragionevole e l’altro più estremo. Se questa sfida fra tedeschi fa parte della solita competitività fra i marchi del Paese con le autostrade più veloci al mondo, sorprende che sullo stesso percorso, alla caccia di questa ricca frangia di clienti, si siano incamminati Streetfighter in passerella la seduzione è Ducati te delle altre versioni e pochissimi sono in grado di farlo se non sotto la efficace protezione dei sistemi elettronici; non a caso i costruttori si premurano di autolimitare questi “ordigni” capaci di supe- rare agevolmente i 300 km/h bloccando la velocità massima ai meno irragionevoli 250 km/h. Il successo di queste versioni è ben diverso da un’ipotetica trasposizione di quanto è accaduto nel settore delle berline compatte con la comparsa delle GTI. La scelta di una superberlina è solo in parte legata alla voglia di sportività e si può invece attribuire a due considerazioni che sono più emozionali che sostanziali: da un lato la consapevolezza di poter competere in velocità con le più celebrate supercar, da Ferrari in giù, godendo contemporaneamente di tutti i comfort di una berlina di lusso, dall’altro il piacere ineffabile di possedere un oggetto di alta meccanica. Entrambe sono soddisfazioni più che giustificate poiché nella maggioranza dei casi i costruttori, potendo contare su un prezzo finale ampiamente remunerativo (una Mercedes E Amg costa circa 40.000 euro più di una E con il normale 8V 5000) danno mano libera ai tecnici per modificare il modificabile e utilizzare soluzioni altamente sofisticate, come testimoniano i motori a 8, 10 o 12 cilindri elaborati come esemplari da corsa. In questo ambito di eccellenza la scala di valori dipende, prima che dai numeri, dall’immagine, dal prestigio e dal quell’ambiguo atteggiamento del cliente che, scegliendo una M5 o una C63 AMG o una Audi RS, cerca forse anche una sottile forma di understatement rispetto a una Ferrari, una Lamborghini o una Aston Martin. Ma spera sempre di incontrarle al semaforo o in un’autostrada tedesca. © RIPRODUZIONE RISERVATA temente ispirate alle corse. Rimane una moto per tanti ma non per tutti, adatta a chi ha già macinato diversi chilometri, anche se rispetto alla sorella maggiore è più intuitiva, più docile. Tra le modifiche importanti alla ciclistica c’è la geometria dell’avantreno sul quale è stato fatto un grande lavoro perché la Streetfighter risultasse più maneggevole anche quando si entra in curva con i freni ancora in mano. DEBUTTA IL GIALL0 La Streetfighter 848 propone una maggiore facilità di guida rispetto alla sorella 1100 ma lo stesso design aggressivo fino al limite della provocazione. Fra le novità il nuovo colore giallo, comunque un classico per la Ducati Il bicilindrico Testastretta da 132 cavalli, poi, è il motore giusto: si comporta bene anche con le marce lunghe ma il meglio arriva dai 6.000 giri in su, quando lo scarico cambia tonalità e il controllo di trazione (da regolare su 8 livelli) veglia sulla guida per stare dentro le curve più strette. In questo senso aiutano anche le sospensioni completamente regolabili, che sono scorrevoli e dotate di un buon sostegno senza risultare troppo rigide. Insomma, con la nuova Streetfighter 848, che arriverà a novembre dai concessionari al prezzo di 12.592 euro, si riesce ad andare forte divertendosi sia in strada, sia in pista, con un impegno psicofisico decisamente inferiore rispetto al passato. Del resto, già molto tempo fa qualcuno sosteneva che «less is more». © RIPRODUZIONE RISERVATA