Italiane di Bruxelles
Trimestriel- XIX année - N°2 – Juin 2014 Bureau de dépôt Bruxelles 5 - 1/7612 n. P.007562
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www.pastoraleitalianabruxelles.com VISITA DEL VESCOVO DI BERGAMO
Francesco Beschi, classe 1951, vescovo di Bergamo da poco più di 5 anni, è venuto in Belgio per visitare e incontrare i 3 preti diocesani che svolgono servizio nella chiesa in Belgio in favore delle comunità italiane. Una visita programmata da tem-­‐
po cui il Vescovo teneva molto, come alla visita dei molti sacerdoti bergamaschi (quasi 90) che lavorano fuori diocesi, impegnati in Bolivia, in Costa d’Avorio, presso La Conferenza episcopale italiana, la Santa Sede, in alcune nunziature e presso altre diocesi italiane con scarsità di preti. La sua visita ha toccato due luoghi: Liegi e Bruxelles. Don Gigi è missionario a Se-­‐
raing da 16 anni e la sua attività è legata alla Diocesi di Liegi. Il vescovo Francesco ha poi incontrato il nuovo e giovane vescovo di Liegi, Mons. Jean-­‐Pierre Delville, eletto appena 6 mesi fa. A notte inoltrata il nostro vescovo ha raggiunto Bruxelles per trascorrervi la giorna-­‐
ta del 4 marzo, con un programma assai intenso. Il mattino dedicato alla visita delle istituzioni comunitarie incontrando funzionari e altre persone impegnate anche nella vita pastorale di alcune comunità italiane della capitale. Un momento di convivialità con i padri Carmelitani che conosceva da tempo perché provenienti dalla città di Brescia dove fu vescovo ausiliare per più di 5 anni. Nel primo pomerig-­‐
gio ha incontrato il nostro vescovo di Bruxelles, Jean Kockerols. Al colloquio hanno partecipato anche il Doyen Eric Vancraeynest, coordinatore della COE comunità di origine straniere della capitale, e don Massimo Rizzi, coordinatore del segretariato Migranti della Diocesi di Bergamo. Mons. Francesco Beschi ha riservato tempo pe rincontrare personalmente don Battista e don Domenico, per poi condividere la celebrazione eucaristica con un piccolo gruppo di persona a Sainte-­‐Alène. La sera-­‐
ta si è conclusa condividendo un tempo di convivialità dialogando con i presenti che hanno informato il Vescovo sulla vita, i buoni risultati e le situazioni che si af-­‐
frontano con fiducia coltivando la collaborazione con le parrocchie e le altre co-­‐
munità cristiane presenti nelle diverse unità pastorali. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 2 www.pastoraleitalianabruxelles.com SERVIZIO SOCIALE: UN BILANCIO
Un cammino che inizia non raggiunge mai una vera conclusione. La velocità con cui oggigiorno siamo abituati ad aprire e chiudere parentesi come se esistessero fasci di esperienze isolate, non comunicanti, ci impedisce di cogliere i segni che por-­‐
tiamo su di noi e che legano passato, presente e futuro. Dovrei parlare della conclusione di un'esperienza ma sarà solo una deviazione. Il percorso rimarrà lo stesso. La storia appartiene sempre alla stessa protagonista, è un copione uni-­‐
co in evoluzione. Perso il lavoro in Italia, ho pensa-­‐
to di accogliere l'invito di mia sorella e tentare di trovare lavoro in Belgio. Diffici-­‐
le ricerca, richie-­‐
sta di sempre maggiori specia-­‐
lizzazioni anche per mansioni banali, ma alla fine la chiamata è arrivata. Tutto qui? Cos'è suc-­‐
cesso nel frat-­‐
tempo? Nel frattempo sono nate tante relazioni, si sono verificati incon-­‐
tri inaspettati e sorprendenti, sono nate amicizie. Questo è il bello di appartenere ad una specie socievole, di essere un animale politico. Ma non basta. Una pausa dalle attività lavorative rende capaci di recuperare la dimensione del volontariato, del gesto gratuito, della spiritualità. Una forma di libertà che consente di lavorare su se stessi e per se stessi; riprendere l'ascolto del proprio corpo, liberare l'imma-­‐
VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 3 www.pastoraleitalianabruxelles.com ginazione, approfondire l'intenzionalità dietro ogni gesto. Riscoprire la bellezza della vita cristiana, la presenza della comunità, il sostegno offerto dalla fede nelle difficoltà, il non sentirsi mai soli veramente. L'attività di volontariato per la Pasto-­‐
rale Italiana di Bruxelles ha reso possibile tutto questo. L'incontro ravvicinato con gli operatori pastorali, la condivisione piena che ho avu-­‐
to dei loro obiettivi, iniziative e quotidianità è stata un'occasione unica per appro-­‐
fondire le ragioni di una scelta di vita, la loro, valutata troppo superficialmente nella maggior parte dei casi, che richiede invece un'ammirevole solidità ed un' adesione sempre viva ad un credo. Testimoni di cui poco si tessono le lodi perché la cronaca trae vantaggi maggiori nel sottolineare quanto l'uomo sia capace di fare male piuttosto che bene in questo mondo. Inoltre, di scintille di santità tra gli esseri umani ne ho intraviste molte; nonostante tutti i limiti che ognuno porta con sè, le persone messe in un contesto di sponta-­‐
neità abbandonano l'atteggiamento difensivo e tornano ad essere capaci di tene-­‐
rezza ed amicizia. Questo mi hanno regalato gli italiani over 65 coinvolti nel progetto "Anziani senza frontiere", che hanno partecipato agli incontri animandoli con molta disinvol-­‐
tura,intervenendo nei dibattiti e ponendo interessanti spunti di riflessione. La ri-­‐
cerca tra oltre 600 contatti da verificare, le centinaia di chiamate telefoniche per coinvolgerli, l'ideazione del progetto, la realizzazione dei volantini da spedire e la scelta delle tematiche da proporre ha richiesto tempo ed energie. Anche la rielaborazione in 60 pagine dell'esortazione apostolica di Papa Francesco, resa fruibile per un dibattito allargato, ha richiesto diverse settimane di dedizione. Partendo dal testo originale di oltre 300 pagine, ho realizzato dei percorsi concet-­‐
tuali in grado di sottolineare i punti salienti del suo pensiero smorzando la diffi-­‐
coltà dei passaggi più propriamente teologici chiaramente ricorrenti. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 4 www.pastoraleitalianabruxelles.com Ricorderò sempre anche l'esperienza nella parte "media e comunicazione" curata dalla Pastorale, con la ricerca degli argomenti, la realizzazione degli arti-­‐
coli da pubblicare sul trimestrale "Vita Nostra" o da proporre come tema della trasmissione TE VOGLIO BENE ASSAI all'interno della radio RCF, di cui ho cura-­‐
to più di 18 registrazioni. Rimangono scolpite nella mia memoria le testimo-­‐
nianze di vita raccolte dalla viva voce degli emigrati italiani in Belgio nell'immediato dopoguerra, sono state dettagliate esperienze uniche in cui la persona-­‐
lità di ognuno è emersa con vigore ed ha illuminato pagine di storia dimenticate. Tornando ai primi mesi di volontariato, sicuramente anche l'organizzazione della presentazione dell'ulti-­‐
mo "Rapporto Italiani nel Mondo" mi ha dato molte soddisfazioni così come l'aiuto dato per alcune setti-­‐
mane all'interno del Caf Acli nel disbrigo di alcune semplici pratiche amministrative. Dal mese di Giugno la mia vita cambierà. Dalla fine di Giugno cambierà anche quella della co-­‐
munità italiana che dovrà salutare Don Domenico di rientro in Italia. Ma l'impostazione del lavoro sarà raccolta da qualcuno in arrivo e le amicizie nate durante questa esperienza non sfioriranno. Ringrazio tutti coloro di cui ho avuto la fortuna di incontrare il sorriso. La storia continua. Manuela Podda ALLOGGIO INTERGENERAZIONALE Anziani: NON IRMENETE PIÙ SOLI, ACCOGLIETE UNO STUDENTE. Siete anziani e volete rompere la solitudine e stabilire una relazione familiare, sen-­‐
tirvi in sicurezza e restare il più possibile a casa vostra e godere di una entrata eco-­‐
nomica in più? Siete studenti alla ricerca di un alloggio accessibile, in un ambiente che vi aiuti a riuscire bene negli studi profittando di un'indipendenza progressiva? L’ASBL “1 TOIT 2 AGES” SI PROPONE di ascoltarvi e guidarvi su due soluzioni possi-­‐
bili, accompagnandovi in una decisione positiva e rassicurante per entrambi. www.1toit2ages.be 0472948277 [email protected] VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 5 www.pastoraleitalianabruxelles.com ELEZIONI EUROPEE: E ORA?
Si sono chiusi da poco i seggi elettorali e si possono già trarre alcune conclusioni. In primo luogo, si è confermata la scarsa partecipazione al voto, che si aggira nell’Unione europea sul 43%, quindi praticamente uguale a quella delle precedenti elezioni del 1999. Quindi solo quattro europei su dieci sono andati a votare. Per l’Italia, c’è stato un certo calo: dal 65% a circa il 58%. Fanalino di coda è stata la Slovacchia, che non ha superato il 13%. Anche nella partecipazione al voto degli italiani residenti all’estero, iscritti all’AIRE, vi è stato un calo della partecipazio-­‐
ne, dal 7,44 del 1999 al 6%, calo che ha riguardato anche il Belgio, che dal 5,60 % è sceso al 4,71%. La maggiore partecipazione si è registrata in Olanda, con l’8%. Con questa scarsa partecipazione popolare alle elezioni europee si potrebbe dubitare della legittimità democratica dell’assemblea eletta, se non si riflettesse sul fatto che ormai in ogni paese occidentale si riduce sempre di più la percentuale dei votanti, senza che per questo si metta in discussione la legittimità dei vari governi. Un difetto delle cam-­‐
pagne elettorali nei vari paesi è stato il fatto di essere più incentrate sui problemi nazionali che su quelli europei, spesso ritenuti astrusi e lontani. Quanto alla composizione del nuovo Parlamento, c’è la novità rappresentata dal successo degli anti-­‐europeisti. Ci saranno i 24 eletti del Front National in Francia (le varie cifre non sono ancora definitive), i 17 di Grillo in Italia, i 24 dell’UKIP inglese (Partito per l’indipendenza del Regno Unito) di Nigel Farage, oltre ai vari eletti della stessa tendenza in tutti i paesi europei, come i 4 del partito olandese di Geert Wilders. Si deve poi tener conto degli eletti di estrema sinistra come quelli della lista Tsipras in Italia e Grecia. Addirittura in Germania, dove pure la CDU/CSU di Angela Merkel ha ottenuto un grande successo, il partito AFD (Alternativa per la Germania) ha ottenuto 7 seggi. In totale, circa 105 deputati non si riconoscono negli attuali gruppi politici, e an-­‐
dranno probabilmente a rafforzare la schiera dei “non iscritti” ad alcun gruppo. Dalla presenza di questa pattuglia deriva un fattore di incertezza e di paralisi, an-­‐
che se è difficile prevedere la sua capacità di impatto, per le diversità ideologiche VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 6 www.pastoraleitalianabruxelles.com che caratterizzano i suoi componenti. Ma un altro fattore che potrebbe ridurre l’efficacia dell’azione del Parlamento, soprattutto per la nomina del futuro Presi-­‐
dente della Commissione europea, deriva dal fatto che i due grandi partiti, Partito Popolare europeo e Socialisti, non sono in grado da soli di arrivare a una decisione. In effetti, il primo avrà 213 membri, il secondo 190, il terzo, cioè i liberali 66. Dato che sarà necessaria la maggioranza assoluta di 376 voti su 751, con chi si schiere-­‐
ranno i liberali e gli altri partiti ? Si arriverà a una “Grosse Koalition” tra i due mag-­‐
giori partiti, come in Germania, e in tal caso si sceglierà il candidato PPE, quello socialista o quello liberale ? Il futuro dell’Unione europea dipende da questa deci-­‐
sione. Inoltre, ci sono sul tappeto varie decisioni importanti, come ad esempio il Trattato Interatlantico con gli USA, cui il Front National è contrario, la nuova Unione Inter-­‐
bancaria, la questione dell’austerity e del Fiscal Compact, e molte altre. Ci si augu-­‐
ra che il Parlamento riesca ad esprimere una politica coerente nonostante la pre-­‐
senza di spinte centrifughe molto bellicose. Un’ultima considerazione su queste elezioni. Il successo dei partiti anti-­‐europei dovrebbe spingere l’Unione europea verso una riforma radicale. La struttura istitu-­‐
zionale europea e il modo con cui si prendono le decisioni sono rimasti pratica-­‐
mente gli stessi di quando gli Stati membri erano solo sei, cioè i sei paesi fondatori. Attualmente, l’Unione Europea conta 28 membri. Prendere delle decisioni efficaci con 28 commissari e 28 ministri, oltre ai capi di Stato e di governo, è un’impresa quasi impossibile. Sarebbe necessario ripensare completamente il modo di funzio-­‐
nare dell’Unione, se si vuole evitare una disgregazione e un fallimento, che molti, come si è visto dalle recenti elezioni, sembrano auspicare. PARLAMENTO EUROPEO 2014 -­‐ 751 SEGGI Gianluigi Comini PPE (Popolari) 213 seggi, 28,36% S&D (Socialisti e Democratici) 190 seggi, 25,30% ALDE (Democratici e Liberali) 64 seggi, 8,52% Verdi/ALE 53 seggi, 7,06% GUE/NGL (Sinistra unitaria/Sinistra verde Nordica 42 seggi, 5,59% NI (Non iscritti) 41 seggi, 5,46% EFD (Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia) 38 seggi, 5,06% Altri (neoeletti senza appartenenza a gruppi uscenti) 64 seggi, 8,52% VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 7 www.pastoraleitalianabruxelles.com Q UALE FUTURO PER LA
PASTORALE ITALIANA DI BRUXELLES?
Venerdi 30 maggio si è tenuto l’incontro bilaterale tra la Migrantes, Fondazione della Conferenza episcopale Italiana e la Pro-­‐Migrantibus, ufficio nazionale dei Vescovi Belgi. All’ordine del giorno c’era non solo una conoscenza reciproca ma anche la volontà di riprendere gli incontri sospesi dal 1994. Nel frattempo molta acqua è passata sotto i ponti. Punto chiave è la lettera che i Vescovi belgi hanno scritto alla Conferenza Episcopale Italiana circa la decisione presa di trasformare profondamente la cura pastorale italiana in Belgio. In particolare fu deciso che a livello nazionale non sarebbe più esistita la Missione Cattolica Italiana. Che la figu-­‐
ra del Coordinatore nazionale non sarebbe stata più riconosciuta. Ogni decisione in merito alla pastorale italiana fu demandata ai singoli vescovi secondo i bisogni delle proprie diocesi. Roma prese atto della decisione comunicata e nello stesso tempo scrisse alcune osservazioni: anzitutto un riferimento all’ultimo documento del pontificio consiglio “Erga Migrantes Caritas Christi” dove era di nuovo espressa l’utilità degli incontri bilaterali soprattutto quando il numero dei migranti fosse rilevante. Quindi la ri-­‐
chiesta di far procedere gli atti giuridici per la soppressione delle missioni cattoli-­‐
che italiane che furono erette con decreto vescovile nelle varie diocesi. Fino ad ora nessun vescovo ha scritto un decreto per la chiusura di una “missio cum cura ani-­‐
marum”. Sempre più si parla di comunità italiane locali, accentuando la dimensio-­‐
ne puramente pastorale e legandole ad un coordinamento con le unità pastorali dove diverse missioni già stanno operando in questo senso. All’incontro bilaterale hanno partecipato da parte italiana S.E. Mons Franco Mon-­‐
tenegro presidente della Fondazione Migrantes e della CEMI (Commissione Epi-­‐
scopale Migranti”) e Mons Giancarlo Perego direttore generale di Migrantes. Da parte Belga P. Butaye direttore della Pro-­‐Migrantibus e il Doyen e coordinatore delle COE di Bruxelles l’abbé Eric Vancraeynest come delegato dal Vescovo. I rappresentanti di Migrantes hanno poi incontrato Mons. Jean Kockerols Vescovo ausiliare di Bruxelles per uno scambio di riflessioni circa la situazione pastorale agli italiani di Bruxelles. Mons. Montenegro, vescovo di Agrigento, e Mons. Perego hanno incontrato nel pomeriggio alcuni missionari italiani in Belgio e l’unica suora. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 8 www.pastoraleitalianabruxelles.com AVE MARIA
PREGA PER NOI PECCATORI
Sono tornati dal pellegrinaggio annuale a Lourdes a notte fonda, domenica 1 giugno 2014, i 110 pellegrini italiani. Solo due giorni di pioggia, ma non ha impedito pietà, devozione e partecipazione esemplare. Guidati da don Battista e Padre Amerio, il tradizionale e annuale appuntamento ha ottenuto piena soddisfazione da parte di tutti: hanno pregato per tutti noi. Erano presenze molte a ltre M issioni italiane d ella G ermani, S vizzera, F rancia e Inghilterra. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 9 www.pastoraleitalianabruxelles.com ESPERIENZE RADIOFONICHE
"Buona sera a tutti da I colori dell'anima!" Cosi inizia la nostra trasmissione del 17 febbraio 2014. Barbara ed io siamo emozionate un po' più del solito, ma andiamo avanti parlando di un tema a noi caro: le migrazioni. Il titolo della trasmissione di questo lunedì sera è "Cammina, cammina", proprio a simboleggiare gli sposta-­‐
menti perenni delle popolazioni su questa nostra Terra scombinata e differente. A guidarci nella riflessione è il romanzo di Laurent Gaudé dal titolo Eldorado. Chiac-­‐
chieriamo un po' dell'esperienza di tanti uomini che affrontano il mediterraneo per approdare in un'Europa ricca e da sem-­‐
pre sognata; scegliamo un colore, come ogni lunedì sera, questa volta il verde, emblema della speranza e del coraggio che spinge ad andare oltre. Questa sera abbiamo scelto di intervistare un'ospite che, anche lui, racconta a suo modo, storie di migrazione di oggi e di ieri: Gia-­‐
como Lariccia. Arriva in studio con la sua chitarra e ci regala qualche minuto di musica dal vivo, che parla di Bruxelles, la città "che è di tutti e di nessuno". Il suo nuovo album, Sempre Avanti, pre-­‐
sentato il 20 febbraio scorso all'istituto italiano di cultura di Bruxelles, è in realtà un misto di musica impegnata e di brani leggeri che fanno fantasticare, divertire. Parliamo un po' della sua storia, delle avventure il giro per l'Europa e della condi-­‐
zione di migranti che ci accomuna, dell'essere in cerca di un eterno eldorado che, in fondo, chissà dov'é… forse solo in fondo a noi stessi. È cosi scorre veloce la nostra ora a disposizione, tra musica e parole che ci fanno un po' sognare un po' riflettere, per ritornare nel traffico di questa nostra amata Bruxelles, melting pot di lingue, culture e continenti, dove è facile incontrarsi, per-­‐
dersi e ritrovarsi, ciascuno con il colore della sua anima. Links utili: http://radioalma.eu/icoloridellanima/?p=955 http://www.youtube.com/watch?v=E7nGSVYvojc http://www.giacomolariccia.com/ Cristina Santomauro VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 10 www.pastoraleitalianabruxelles.com SE REDIRE OUI
Domenica 23/02 un appuntamento multiculturale ha riunito le comunità di Forest e Saint-­‐Gilles nella chiesa di Sainte-­‐Alène. Il titolo della celebrazione bilingue “Se redire oui”, rimanda all’opportunità di confermare il proprio impegno nel matri-­‐
monio o nel celibato, ma è anche un modo per tutta la comunità di ribadire la pro-­‐
pria appartenenza al Cristo nella vita di tutti i giorni. Durante la messa, due coppie hanno ridetto il loro “Si” davanti a tutta la comunità in italiano e in francese; in seguito le altre coppie presenti lo hanno fatto rispondendo all’invito del celebrante. Lo stesso dialogo di conferma-­‐
zione si è realizzato tra il diaco-­‐
no e tutta l’assemblea riunita. L’organo della chiesa costruito nel 1912 ha ripreso vita per sottolineare l’importanza dell’evento grazie alle mani abili dell’organista Lidia Pittarello. La musica ha scandito la celebra-­‐
zione, semplice ma solenne, con brani tratti dal repertorio di Mendelssonnh, tra i quali la celebre marcia nuziale che, alla conclusione della mes-­‐
sa, ha emozionato molti dei partecipanti. In occasioni come queste la comunità può riaffermare la bellezza dell’amore in Cristo nonostante le difficoltà e gli impre-­‐
visti della vita. L’assemblea diventa il luogo in cui ritrovarsi, ritrovare il senso che sfugge alla quotidianità e condividere esperienze ed emozioni del cammino che ci unisce verso la gioia e la pienezza. Cristina Santomauro 1. dirti ancora si, è accompagnarti nelle tue sfide, nelle tue incertezze, nei tuoi dubbi, nei tuoi sogni … 2. dirti ancora si, è ricordarmi ogni giorno tuo star bene, dei bisogni dei figli, senza lascarmi divorare dallo stress della vita quotidiana e del lavoro 3. dirti ancora si, è accettare che i figli stravolgano la nostra vita, i nostri ritmi, le nostre priorità … 4. dirti ancora si, è rimanere attento alla presenza di Dio nella nostra vita, lasciarlo parlarci, e indicarci la via che ci vuole mostrare Luisa e Pascal VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 11 www.pastoraleitalianabruxelles.com RITORNO AL FUTURO
Viaggio low-­‐cost d’immersione nell’Europa dell’emigrazione e della multiculturalità. Bergamo-­‐Bruxelles-­‐Marcinelle Martedì 22 -­‐ Giovedì 24 aprile 2014 A saint-­‐Josse-­‐ten-­‐Node abbiamo accolto un gruppo di 31 persone sbarcato a Bru-­‐
xelles alla scoperta di altri modi di entrare nell’interculturalità. E’ stato un piacere averli conosciuti. Grazie ai volontari che hanno condiviso la serata del 23 presso la “Bonne Porte” della parrocchia di Saint-­‐Josse. Lo “sguardo” italiano all’immigrazione è connotato da due “difetti” visivi, da due cancellazioni: non si riesce a considerarne la visuale sul passato e quella sul futuro. Il passato è caratterizzato dalle tante pagine di storia scritte dagli emigranti italiani, storie che da tristi, faticose e dolorose si sono con il tempo trasformate in felici, ricche di successo (per se e per la società di accoglienza). Il futuro è rappresentato dalla stabilità dei processi immigratori odierni e della continua trasformazione in senso multiculturale non solo della popolazione, ma anche delle abitudini, dell’ambiente, dell’impostazione urbanistica di un rione, di un quartiere, di una città. Per prendere contatto con queste due dimensioni assenti e permettere così di colorare in modo diverso le rappresentazioni che abbiamo sulla realtà dell’immigrazione e sui conseguenti processi d’integrazione che coinvolgono sia nativi che migranti, si propone un viaggio d’immersione in un paese del nord Euro-­‐
pa che faciliterà la presa di coscienza di ciò che oggi facciamo fatica a considerare. Bruxelles, oltre alla valenza politico-­‐istituzionale di capitale dell’Unione Europea, rappresenta una città fortemente multiculturale (il 30% della popolazione non è belga), grazie anche al contributo degli immigrati provenienti dall’Italia che, nella vicina Marcinelle, hanno fatto prendere coscienza della loro esistenza in seguito alla tragedia della miniera di carbon fossile del Bois. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 12 www.pastoraleitalianabruxelles.com CIAO A TUTTI E GRAZIE!
DON DOMENICO RIENTRA IN ITALIA E, DALL’11 SETTEMBRE, FARÀ IL PARROCO A MONTELLO (BERGAMO). I sei anni di servizio alla chiesa locale in Bruxelles con mandato per la Pastorale Italiana sono giunti al termine: si rientra in Italia nella mia Diocesi di Ber-­‐
gamo. Si concludono 20 anni trascorsi insieme a diverse comunità italiane nel mondo condividendo la vita con molti emigranti, espatriati, in mobilità o occupandomi di loro nelle strutture di chiesa create per i migranti e la gente in mobilità. E’ un lungo periodo della mia vita dove la mobilità è stata as-­‐
sunta come modalità su cui coniugare tempo, lavoro, relazioni, progetti, pastorale e la stessa mia esisten-­‐
za. Sono stati vent’anni dove ho potuto mettere mano a sfide interessanti che mi hanno cambiato in positivo, come: -­‐ sapersi limitare per dare spazio a persone di altra cultura e provenienza. -­‐ presentarsi con basso profilo a chi abita un paese chiedendo “permesso” perché vi si fac-­‐
cia posto e si venga accettati così come si è. -­‐ rispettare per conoscere e stimare la storia, la cultura, lingua, tradizioni di chi ci abita per godere dell’organizzazione e del benessere a cui hanno lavorato con fatica e intelligenza. -­‐ Amare la chiesa locale con la sua storia, i suoi santi, le sue fatiche, i suoi sbagli da farsi perdonare. -­‐star bene indossando con dignità i panni dello straniero e del migrante, perché si viene d’altrove e si conosce sulla propria pelle il partire dalla tua terra materna e installarsi, an-­‐
che solo temporaneamente, in contesti che hanno molte diversità. Si riconosce il coraggio di chi lotta per adattarsi al meglio in una terra non sua e compie lo sforzo per amarla colla-­‐
borando al bene comune. E in questo mi sono da esempio le migliaia di Italiani immigrati in Belgio nei decenni scorsi che ho incrociato in diversi momenti belli o dolorosi della vita. Si mette a fuoco la propria identità per non tagliare le radici e crescere come un albero che sa intrecciare con altri i rami, il gusto della coabitazione, della collaborazione, del dialogo e della convivialità. -­‐ Si impara a stimare il diverso e lo si guarda con simpatia perché si comprende la loro fa-­‐
tica. Perché fa troppo bene il sentirsi accolti senza pregiudizi e si apprende così ad acco-­‐
gliere gli altri mettendoci dentro il calore del mare e del caldo del Sud. -­‐ Qui, si nota con stupore il parlare sottovoce, uno alla volta, la tolleranza con chi è “altro”, il confronto pacato e rispettoso delle idee e si apprende a parlare meno forte, a controllare VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 13 www.pastoraleitalianabruxelles.com la veemenza spontanea ed emotiva, si evita lo scontro violento e ci si propone senza più imporsi o rivendicando con aggressione diritti. Si apprezza il cantare in coro piuttosto che puntare a cantare da solisti. -­‐ poi ci si fa una ragione dell’età che avanza e si riflette come investirci nell’ultimo tratto da “senior” che ha tagliato il traguardo dei 60 anni. -­‐ ci si sente ancora forti per iniziare nuove relazioni inserendosi nel cammino di una comu-­‐
nità diversa, nuova, in evoluzione e si prova ad adattare il passo con i componenti di questa nuova famiglia che ti accoglie. -­‐ Si dice di nuovo e con serenità il “sì” alla Chiesa locale in Bergamo che ti ha chiamato ed eletto al sacerdozio ministeriale, accettando con fiducia il nuovo mandato del Vescovo. -­‐ i 20 anni di estero hanno allenato gli occhi nel riconoscere i buoni servizi e i molti doni che laici, agenti pastorali, diaconi, religiosi, consacrate e preti assicurano alla comunità di per-­‐
sone cristiane e non e pertanto non fa troppa paura l’inserirsi nella storia vivace o meno di una parrocchia che saprà accogliere il prete aiutandolo ad usare bene il suo carisma di facilitatore della comunione nelle diversità. -­‐ Al prete resterà sempre il servizio di indicare a se stesso e agli altri la direzione della patria vera della comunione con Dio padre verso cui stiamo camminando tutti, in compagnia di Gesù Cristo e con il forte sostegno del suo Spirito. Grazie per la molta amicizia e simpatia ricevuta. Perdonatemi le esuberanze e le negligenze. Ricorderò volentieri e con riconoscenza questo tempo di grazia. d. Domenico Missionari italiani in Belgio anno 2014. Da sinistra: Domenico Locatelli, Cipriano Ferrario, Ange-­‐
lo Macchia diacono, Ada Aielli, Battista Bettoni, Alessio Secci, Amerio Ferrari, Gigi Carrara, Nico-­‐
la Iachini, Gregorio Aiello, Raffaello Zanella. Se ci incontreremo domenica 22 giugno a Sainte-­‐Alène oppure in altro momento, portate una fotografia di voi o della vostra coppia o famiglia, così la incollerò su un libro dei “saluti” e mi scriverete il vostro pensiero e saluto: mi resterà un ricordo simpatico. Questi i miei riferimenti italiani: [email protected] gsm 0039 3343081457 (Dal 21 settembre 2014 abiterò in Via dell’Assunzione, 9 -­‐ 24060 MONTELLO (BG) Italia tel. 0039 035 684207 [email protected]) VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 14 www.pastoraleitalianabruxelles.com UN PRETE ITALIANO A BRUXELLES ?
COSA NE PENSIAMO?
Un prete italiano a Bruxelles: ecco le risposte ricevute durante la Quaresima Per ogni prete che parte e uno che arriva, c’è sempre di mezzo un cambiamento prezioso e positivo da cogliere. E’ tempo di riflettere, fare bilanci e rilanciare. Don Domenico Locatelli, nominato dal Vescovo per la pastorale nelle comunità italiane di Saint-­‐Gilles e Schaerbeek, terminerà il suo 2° mandato triennale rien-­‐
trando nella sua Diocesi di Bergamo alla fine di Agosto 2014. Il 22 giugno, prima che si parta in vacanza, darà il suo saluto. La Chiesa che vive a Bruxelles ha espres-­‐
so alla Chiesa Italiana, tramite il vescovo Jean Kockerols, la richiesta che si possa trovare un prete italiano disposto a continuare. Forse non tutti i preti vanno bene per ogni luogo e situazione. Ognuno di noi spe-­‐
rimenta che per un lavoro bisogna passare attraverso diversi momenti di verifica: curriculum vitae, colloqui, incontri, analisi, condizioni, verifiche, prove, proposte, risposte ecc. Si è pensato di dar voce alla comunità, rendendola protagonista di un sondaggio in cui poter esprimere liberamente le proprie aspettative sulla situazione. Ci si è dato il tempo della Quaresima 2014. Si è chiesto di delineare il profilo del sostituto per far emergere le caratteristiche ritenute di maggiore importanza in un contesto come quello di Bruxelles, interna-­‐
zionale ma segnato da storie di emigrazione e sofferenza per tanti italiani over 65. La comunità ha dato libero sfogo ai suoi pensieri rispondendo ad un questionario generico dal quale è emersa in tutta la sua forza la personalità desiderata per il nuovo prete a Bruxelles. Si tratta chiaramente di indicazioni che nulla peseranno sulle decisioni del vescovo per la nuova nomina, ma sono utili per capire cosa la gente vorrebbe ricevere in termini di pastorale e servizio, quale atteggiamento potrebbe dare i migliori frutti e quale potrebbe risultare incompatibile con la realtà locale. Sono giunte ben 58 risposte a riguardo. Ecco la lettura dei risultati più significativi Quasi il 90% ha individuato come conoscenza imprescindibile quella della lingua francese, della storia dell’emigrazione italiana e di quella in Belgio in particolare e la storia delle chiese locali in Belgio. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 15 www.pastoraleitalianabruxelles.com Questi i due elementi sono ritenuti fondamentali per poter iniziare ad operare sul territorio, riconoscendo le fatiche del popolo italiano impiegato nelle miniere bel-­‐
ghe nell’immediato dopoguerra. SE SÌ, DI CHE TIPO?
CHE TIPO DI PRETE?
VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 16 www.pastoraleitalianabruxelles.com Lo richiedono necessariamente italiano con qualche anno di esperienza e con un mandato di almeno 5 anni; insomma un sacerdote appena ordinato non riuscireb-­‐
be ad orientarsi adeguatamente ed un mandato inferiore ai 5 anni porterebbe nel giro di poco ad una nuova ricerca. Le capacità organizzative e di mediazione prevalgono sulla predicazione e come caratteristiche umane su tutte vincono la semplicità, il dinamismo ed un atteggia-­‐
mento popolare. Inoltre, è stata indicata come virtù il saper stare con tutti, l’essere un buon comu-­‐
nicatore, il saper coinvolgere ed aiutare i praticanti a crescere. LO VEDO BENE COME UNO CHE:
VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 17 www.pastoraleitalianabruxelles.com La familiarità con le tecnologie (in modo da esser reperibile anche via email) e la partecipazione alle iniziative della chiesa belga in nome dell’integrazione sono altre PER QUANTO TEMPO?
due forti risposte auspicate. Insomma un prete che sappia entrare in relazione con tutti e accrescere i legami con il territorio. Un teologo, un sacerdote riservato o attento solo alla liturgia, con poca voglia di stare in mezzo al suo gregge, non avrebbe vita facile. Ci si aspetta impegno e spirito d’iniziativa. Grazie a coloro che hanno partecipato. C’È BISOGNO SOPRATTUTTO DI UN:
LE CARATTERISTICHE UMANE:
VI ASPETTIAMO A BANNEUX… NOI CI ANDIAMO A PIEDI
C’È BISOGNO SOPRATTUTTO DI UN:
Belle vacanze e buon tempo per
rigenerarvi nel fisico, nello spirito,
nella cultura e negli affetti. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 18 www.pastoraleitalianabruxelles.com DON GIANCARLO QUADRI
ECCO IL MISSIONARIO CHE ARRIVERÀ A BRUXELLES
Una vita spesa tra gli immigrati, quella di don Giancarlo quadri, che il 1° maggio 2014 ha lasciato l’impegno alla pastorale dei migranti della Diocesi di Milano dopo 18 anni dedicati con passione alle migliaia di stranieri incontrati nel suo lungo mi-­‐
nistero. La diocesi di Milano lo festeggerà il 22 giugno per ringraziarlo del prezioso servizio; intanto sta già preparandosi per il nuovo incarico che riceverà a Bruxelles. Nato a Vaprio d’Adda (Milano) il 25/04/1944 e ordinato prete nel 1969 è stato vicario parrocchiale a Pero (MI) dal 1970 al 1982. Missionario fidei donum in Zambia, dal 1983 al 1988 e cappellano (per la Migrantes) degli italiani a Birmingham (Gran Bretagna) dal 1989 al 1992 è stato responsabile della chiesa cattolica ‘Cristo re’ di Casablanca (Marocco), dal 1993 al 1996. Collaboratore della Segreteria per gli Esteri della Diocesi di Milano dal 1996 al 2000, è stato responsabile della Capellania Genera-­‐
le dei Migranti della Diocesi di Milano e responsabile dell’ufficio per la Pastorale dei Migranti della Diocesi di Milano fino al 1 maggio 2014. Festeggiato in Diocesi il 22 giugno, raggiungerà prossimamente, con l’inizio del nuovo anno pastorale Bruxelles a servizio della pastorale italiana. Dopo così tanti anni d’impegno nel mondo delle persone migranti, vivrò questo ultimo tratto di servizio pastorale come con-­‐
clusione ideale della mia vita attiva di prete. Metterò a disposizione le esperienze fatte per lavorare insieme, porterò la mia passione, imparerò ancora molte cose e parteciperò a un servizio sempre più attento alle persone e alla comunione fra co-­‐
munità. Sarò contento di potervi incontrare e conoscere quando sarà venuto il momento. Intanto vi auguro tanto bene e arrivederci a presto. [email protected] Don Giancarlo
VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 19 www.pastoraleitalianabruxelles.com DON CARMELO PRIMA
UN ITALIANO DI BRUXELLES DIVENTA PRETE
Carmelo Prima è un giovane diacono di 44 anni che il prossimo 22 Agosto verrà ordinato presbitero per la diocesi di Mechelen -­‐ Bruxelles ed il 23 terrà la sua pri-­‐
ma messa a Laeken alle ore 10.00. Una di quelle vocazioni adulte che fortunatamente ancora si verificano. Riconoscere i segni di una vocazione al giorno d’oggi è particolar-­‐
mente difficile perché tante sono le resi-­‐
stenze che arrivano dall’appartenenza ad un mondo guidato da individualismo e materia-­‐
lismo. Dare alla propria vita una svolta radi-­‐
cale, sentirsi strumento della volontà di Dio, riconoscerne il progetto e accettarlo con gioiosa sottomissione, significa non solo un cambiamento di prospettiva esistenziale ma anche un viaggio nella sofferenza, nella de-­‐
lusione per raggiungere infine le risposte ed il senso che dona felicità e rasserena. Questa è la storia di Carmelo. La storia di un’amicizia con Cristo che nasce come ricerca d’amicizia tra uomini. L’amicizia è una delle forme d’amore più pure, di cui sin da bambini si vuole far esperienza con la speranza di non vederla mai smentita o tradita. Nel volto di Carmelo che oggi racconta la sua storia si possono scorgere i tratti candidi e sinceri del bambino che è stato, con le sue mille passioni, per lo sport, la musica, la vita all’aria aperta. Socievole ma anche riservato all’occorrenza, Carmelo è figlio di emigrati siciliani in Belgio. Tutta la sua infanzia, così come l’adolescenza, ricalca perfettamente quella di tanti suoi coetanei, cresciuti in ambienti familiari solidi ma non certamente cattolici. Nelle famiglie si contavano i soldi con cui arri-­‐
vare a fine mese, sfamare i figli (nella sua erano in quattro) e andare avanti; dei sacramenti ci si ricordava poche volte all’anno più per tradizione che per sentita partecipazione e di fede non si parlava se non sotto forma di preghiere da memo-­‐
rizzare in maniera sommaria. A Carmelo non mancavano gli amici, le ragazze, lo sport in cui gli venivano riconosciuti non pochi meriti e talenti (entra nelle prima-­‐
VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 20 www.pastoraleitalianabruxelles.com verili dell’Anderlecht giocando da professionista), le serate in discoteca e nei bar. Gli sembrava di avere tutto. Poi accadde qualcosa. All’età di 19 anni i medici gli comunicarono che avrebbe dovuto smettere di gioca-­‐
re a calcio e che avrebbe dovuto sottoporsi ad un intervento chirurgico alle ginoc-­‐
chia. Carmelo accettò senza drammatizzare ma l’operazione lo lascia per tre giorni in uno stato semi comatoso e con una psoriasi alla pelle del 92% che lo avrebbe tenuto immobile in un letto d’ospedale per 10 mesi. Ancor più doloroso fu scoprire che le amicizie di cui si vantava di potersi circondare non esistevano. Nessuno degli “amici” conosciuti sulla strada, con cui usciva ogni sera, lo andò a trovare durante quei lunghi dieci mesi. L’unica a fargli visita ogni venerdì era la fidanzata disabile dello zio. Possibile che tutte le attenzioni arrivassero da una sconosciuta, per giun-­‐
ta disabile, che gli parlava della Madonna e di Gesù? A lui quelle parole non dicevano granché, ma ciò che lo colpiva era il fatto che la fede riempisse questa donna, di nome Cristina, di gioia ed un amore talmente grande da volerlo condividere con gli altri. Quando arrivò proprio da lei la proposta di andare a Medjugorje, non poté neanche per un attimo pensare di dire di no, sebbene la risposta sarebbe stata istintivamente negativa. Lì scoprì l’esistenza di una gioventù animata da fede che non aveva mai incontrato lungo il suo cammino; ragazzi della sua età dagli occhi sorridenti, legati da un'ami-­‐
cizia molto diversa da quella che aveva sperimentato fino a quel momento, eviden-­‐
temente troppo superficiale e debole. Seguì, sempre con Cristiana, un altro pellegrinaggio a Banneux e lì qualcosa accad-­‐
de. A parlare della Madonna era un veggente della comunità di Schio, in provincia di Vicenza: Renato Baron. Le sue parole fecero vibrare il suo cuore e quando si avvicinò per salutarlo, pianse di felicità e Renato fece lo stesso. Due cose disse senza che per lui ci fosse un senso nell’immediato: lasciare operare la Divina Prov-­‐
videnza ed esser certo che dopo pochi anni sarebbe tornato da lui per aiutarlo nella comunità di Schio, nell’Opera dell’Amore. Carmelo pensò che fossero le paro-­‐
le di un pazzo, ma dopo soli quattro mesi venne organizzato un pellegrinaggio pro-­‐
prio a Schio e restando lì per una settimana qualcosa iniziò veramente a cambiare nella sua vita. Di anni ne aveva già 21, lavorava in banca ma qualcosa si agitava nella mente e nel cuore: il desiderio di unirsi alla comunità di Schio lasciando tutto e tutti.Per tre anni annunciò questa possibilità alla famiglia, finché un giorno pre-­‐
parò tutta la documentazione e partì definitivamente per l’Italia comunicandolo ai suoi genitori solo per telefono. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 21 www.pastoraleitalianabruxelles.com Don Carmelo con la sua famiglia all’ordinazione diaconale Restò a Schio per 11 anni (dai 24 ai 35 anni), unendosi al gruppo dei laici consacrati della “Piccola Opera”, all’interno del movimento mariano “Regina dell’Amore”. Durante questo periodo, in cui la sua fede crebbe insieme alla sua opposizione verso quei preti troppo distanti dalla gente comune, fece un altro incontro fonda-­‐
mentale per la futura scelta vocazionale di cui era, allora, ancora inconsapevole. A 29 anni, partecipò in Francia ad un raduno di gruppi di preghiera perché la ca-­‐
pogruppo aveva contatti stretti anche con il movimento mariano di Schio. Arrivò quindi a Marsiglia dove un giovane sacerdote, Michel-­‐Marie Zanotti Sorkine, lo stravolse con il suo modo di fare innovativo durante una confessione durata quasi due ore. A quel sacerdote chiese subito di essere sua guida spirituale e da quel momento non si persero mai di vista, stabilendo degli incontri con regolarità. Fu proprio padre Zanotti a vedere in lui quella vocazione che ancora Carmelo non aveva chiara e che si scontrava con il suo forte anticlericalismo. Nel frattempo con-­‐
tinuava anche l’aiuto nella comunità di Schio, all’interno del movimento mariano, ma sicuramente quel modello così alternativo di vita sacerdotale che padre Zanotti testimoniava lo affascinavano sempre di più e alimentavano in lui il desiderio di testimoniare l’amicizia con Gesù’ in maniera semplice e diretta. A 35 anni decise in maniera convinta di entrare in seminario a Vicenza. Il sostegno economico durante il periodo “italiano” fu assicurato dall’Opera dell’Amore che VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 22 www.pastoraleitalianabruxelles.com mai gli fece mancare amicizia e appoggio. Sette lunghi anni di studio della filosofia, della teologia, con 65 esami sostenuti ma alla fine la commissione vescovile propo-­‐
se un diaconato permanente senza il proseguimento al ministero presbiterale. Non era quello che Carmelo cercava e cresceva in lui una certa insoddisfazione. Diven-­‐
tare presbitero era la sua vocazione e ben lo comprese don Giuseppe Bonato, sa-­‐
cerdote della diocesi di Vicenza che era stato assistente spirituale proprio del mo-­‐
vimento mariano in cui Carmelo era cresciuto. Su sua indicazione, Carmelo si presentò al vescovo di Bruxelles, per facilitare un avvicinamento alla famiglia e poter continuare nella Diocesi di Mechelen il suo cammino per diventare sacerdote. L’incontro con il vescovo Leonard aggiunse un altro tassello a tutto il suo percorso vocazionale. Il vescovo di Bruxelles era infatti rimasto molto colpito dalla lettura di un libro di padre Zanotti ed aveva intenzione di radunare a Bruxelles un gruppo di 20 giovani seminaristi, provenienti da varie città della Francia, tra cui Marsiglia, che avevano avuto proprio padre Zanotti come guida spirituale. Fu chiaro a Carmelo che anche lui si sarebbe unito, nel suo percor-­‐
so finale, a questo gruppo con cui dar vita all’esperienza della “Fraternità dei Santi Apostoli”, ovvero una vita di condivisione tra giovani presbiteri a Bruxelles. Si avvicina la data della sua ordinazione. La comunità di Bruxelles avrà presto un nuovo giovane prete. Grazie per esser riuscito a capire il tuo posto nel mondo. Manuela Podda CRESIMATI CON PADRINI E MADRINE
Domenica 25 maggio 2014 a saint-­‐Boniface: ANGELILLO Ugo, BERTAMINO Teresa, CAMPA-­‐
NELLI Valeria, CAPEZZUTO Dario, CIAMILLO Maria Domenica, CONTE Claudia, CONTI Sabrina Rosa, DE BENEDITTIS Antonino, DE LUSIGNAN Charles, GATTINI Marta, GERVASONI Paolo, KOMEL Giulia, KUBIAK Anna, KUBIAK Natalia, MANZELLA Doriana, MARIANI Riccardo David, PEDALINO Gelsomina, PODDA Manuela, PROVENZANO Melissa, SCHIAVONE Sandro, Riceveranno la Cresima con altre modalità: DELAUNAY Antoine, DI PASQUO Umberto, SORRENTINO Lorena (cresima in Italia), GANGUZZA Cristina Maria, GRIECO Silvio. VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 23 www.pastoraleitalianabruxelles.com SUOR OLIMPIA FABIANO
È PRESSO IL SIGNORE
Suor Olimpia non è più tra di noi fisicamente: è morta il 28 aprile. Abbiamo celebrato il funerale nella Casa generale della sua congregazio-­‐ne, le religiose dell’Eucaristia a Watermaele-­‐Boistfort in rue Léopold Wiener n.20 accolti dalla superiora Suor Marie-­‐Virginie e dalle sue consorelle anziane come lei e tre delle quali italiane. Nata a Carife (Avellino) il 02/12/1928, entrò in convento il 14.06.1947 a Roma in via Nomentana dalle suore dell’Eucaristia, dove pronunciò i voti temporanei il 2 febbraio 1950 e fece i voti perpetui il 27 agosto 1955 nel conven-­‐
to di Watermael-­‐Bruxelles. Condivise la vita di comunità a servizio dell’accoglienza con il servizio di portineria e di guardaroba contribuendo al servizio che le suore assicuravano alle studenti e alle consorelle. Non le fu sempre facile la vita di comunità giungendo persino a lasciare temporaneamente la comunità per vivere e rendersi utile nel Seminario di Liegi. Ha prestato servizio nelle comunità delle religiose dell’eucaristia a Mons, per un buon periodo a Liegi dove curò anche i contatti con le comunità italiane che risiedevano nel territorio di Grace-­‐Hollogne e St. Nicolas. La maggior parte del suo servizio lo svolse a Bruxelles nella casa generalizia di Wa-­‐
termael-­‐Boitsfort. A Bruxelles, dal 1985 si rese disponibile come volontaria, alla Delegazione delle Missioni Cattoliche Italiane. Nel contempo ha cominciato il suo sostegno e la sua vicinanza alla comunità di St. Gilles alla quale ha dato il meglio delle sue forze fino a qualche mese fa quando la salute ha cominciato a declinare. La sua attenzione fu subito per la persone in difficoltà. Sapeva ascoltare i bisogni di quanti cercavano consolazione per un figlio difficile, per coloro che cercavano la-­‐
voro o un alloggio, per chi non riusciva a pagare le fatture, per chi stava male e si VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 24 www.pastoraleitalianabruxelles.com ammalava. Ebbe una predilezioni con quanti erano confrontati con la detenzione e fedelmente li visitava in carcere. Non trascurava le visite in ospedale vicino a quan-­‐
ti stavano lottando per la propria salute. Sapeva contattare quanti avessero dispo-­‐
nibilità economica per risolvere bisogni immediati dove servivano soldi. Raccoglie-­‐
va confidenze per consolare quanti erano abbattuti. Curava l’accoglienza per le celebrazioni liturgiche sostenendo in particolare il gruppo della commissione pa-­‐
storale. Attraverso la comunicazione diretta e soprattutto telefonica provava a smorzare tensioni e incoraggiava alla riconciliazione. Era un punto di riferimento per la comunità di Saint-­‐Gilles. Amava i preti, italiani e non, e non mancava mai per loro e per i collaboratori più stretti il dono del panettone o della colomba per le due grandi solennità. Nell’ultimo periodo era diventata cieca e riconosceva soprattutto per la voce. La sua memoria aveva regi-­‐
strato i moltissimi numeri telefonici che faceva com-­‐
porre attraverso la dettatura. Amava mantenere i contatti con tutti. Li rivedeva volentieri nelle feste e negli incontri in comunità durante le messe, che ulti-­‐
mamente disertava a causa della sua salute divenuta fragile. Lunedì 28 aprile 2014 nella Clinica Sainte Eli-­‐
sabeth di Bruxelles verso le ore 22, ricevuti i sacra-­‐
menti e in pace con Dio ha reso il suo spirito nel suo 64° anno di consacrazione. Domenica 4 maggio, a Sainte-­‐Alène durante la messa delle 11h00 abbiamo ricordato la cara Suor Olimpia ringraziando il Signore del bene che ha fatto. Riposi in pace. Suor Olimpia riposa nel cimitero di Watermael-­‐
Boistfort, rue du Buis 57, allée 501, dove sono sepolte les sue consorelle religiose. Cara Suor Olimpia, La nostra cara amicizia è sempre stata un rapporto familia-­‐
re e l'affetto che ti ha legato al mio caro Peppino non fini-­‐
sce con la morte corporale. Dal 13 dicembre 2012, cioè da quando il mio caro Peppino è in Paradiso, tu mi sei stata vicina, anche se eravamo lontane. Tu a Bruxelles, io a Gaeta o a Mirandola. Grazie, grazie per questo. Voglio ringraziarti per essere stata un esempio per noi e per la nostra comunità italiana, un punto di riferimento per chi aveva bisogno di ogni genere di aiuto. La tua disponibilità non è da tutti e in questo tu e il mio caro Peppino era-­‐
vate unici. Vi mettevate al servizio degli altri senza chiedere nulla, neanche un grazie di VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 25 www.pastoraleitalianabruxelles.com riconoscenza. In Consolato, in Ambasciata, tutti ti stimavano. Come eri bella quando ti univi ai nostri gruppi italiani per organizzare i pellegrinaggi a Banneux. E che dire di quando hai organizzato il pellegrinaggio a Lourdes nel 1986 cui hanno partecipato anche il mio caro Peppino e mia figlia Fabiola? Quando sono tornati a casa erano pieni di Spirito Santo. Io li guardavo e li vedevo trasformati come invasi da una pace contagiosa. Il tuo servizio e la tua disponibilità verso i prigionieri -­‐ come dicevi tu -­‐ non avevano limiti. Il tuo entusiasmo nel distribuire i panettoni alle famiglie bisognose che non potevano com-­‐
prarlo. Quando eri più giovane ti sei occupata per molti anni dei familiari degli ammalati di reni che venivano dall'Italia per curarsi nell'ospedale di Saint Luc. Questa è solo una piccola parte di tutto ciò che hai fatto nella tua vita terrena. Tu eri felice di fare tutto questo per gli altri. Grazie. Grazie cara suor Olimpia! Sono certa di dire queste parole e di scriverle anche per tutte quelle persone che ti hanno conosciuto e che magari ora non sanno che sei già in Paradiso. Ti mando un bacio, stella tra le stelle, anche da parte delle mie care figlie Fabiola e Floriana. La tua cara Ada Montella Suor Olimpia ha detto a Dio il suo ultimo "Eccomi". La sua vita è stata un continuo donarsi, amando Gesù Cristo nei fratelli e nelle sorelle bisognosi. Con le sue azioni ha testimoniamo la bellezza del Vangelo. Donna instancabile, intraprendente, generosa, sapeva anche arrab-­‐
biarsi. Era, però, sempre pronta ad aiutare famiglie in difficoltà, sbandati, ammalati, e car-­‐
cerati. Usciva dal convento, nonostante la quasi completa cecità, per aiutare tutti sia mo-­‐
ralmente sia economicamente. Chiedeva alle persone più agiate per poi dare a chi ne aveva bisogno. Era presente alle gioie e i dolori delle famiglie. Gli ospedali e le carceri erano dive-­‐
nuti le sue mete preferite. Non voglio continuare ad elencare qui le sue "opere di carità", come le chiamava lei. Sono sicura che tutti siano stati aiutati o consolati da lei almeno una volta. Papa Francesco incita ad andare nelle periferie con i più poveri e gli emarginati. Suor Olimpia l'ha fatto per più di 60 anni! Mi diceva sempre: "Concetta, vedo che ci sai fare con gli anziani. Continua! Non mollare, ignora quello che ti dicono o ti fanno. Quando si muore, lasciamo tutto, ma ci portiamo dietro le opere buone." Suor Olimpia, offrile a Gesù per delle nuove e vere vocazioni sacerdotali, religiose e per laici impegnati. Abbiamo tanto parlato di quello che hai fatto nella tua vita. Siamo tutti d’accordo nel dire che sei e reste-­‐
rai unica, speciale. Voglio parlare ora degli ultimi mesi della tua vita. Non uscivi più. Eri tanto stanca, facevi fatica a camminare. Non ricordavi più i numeri di telefono, allora ti facevo da segretaria. Il telefono era rimasto il solo contatto con l'esterno. Mi dicevi: “Con-­‐
cetta, sono arrivata al traguardo.” Ma quando tutti credevamo che fosse la fine, hai rico-­‐
minciato a muoverti, e riprendere coscienza e a parlarci! Credo che ti sia svegliata per salu-­‐
tarci. Poi, mentre eravamo a Bruges per il mio compleanno, sei tornata in coma. La sera stessa sei morta, suor Olimpia, non ho neppure avuto il tempo di vederti morire. Noi due ci conosciamo da più di 30 anni. Non eri solamente la suora della comunità, per i miei figli sei stata nonna premurosa e per me e Nunzio una mamma. Addio suor Olimpia, riposa in pace. Concetta VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 26 www.pastoraleitalianabruxelles.com UNA VITA PER I LAVORATORI ITALIANI
L'unico posto dove ho trovato conforto, in questi ultimi giorni, è l'appartamento di mio papà. Un appartamento pieno di libri, di giornali, di riviste, di carte, di docu-­‐
menti… Spesso papà ci diceva, a noi figli, che aveva paura che un giorno l'apparta-­‐
mento si sprofondasse, talmente tanta è la carta, carte di ogni tipo, che è conser-­‐
vata nell'appartamento. Una vera e propria biblioteca, che poteva essere utile a noi, figli, o ad altri. E così l'altro giorno, rovistando nelle sue carte, ho trovato la copia di una lettera che aveva mandato, pochi mesi fa, ad una signora siciliana, che era stata sua corri-­‐
spondente epistolare circa cinquant'anni fa. Il caso ha fatto che si erano appena ritrovati. In questa lettera, in risposta alla domanda " Ma cosa hai fatto in tutti questi anni?", papà le dice: "Io ho fatto l'insegnante, l'operatore sociale, il coordi-­‐
natore del Patronato Acli, ed anche un po' il giornalista." Perché papà ha fatto tutto questo, ed anche molto altro. Sempre nel campo del sociale, del diritto e dell'assistenza sociale. Papà ha avuto una vita ricca non solo di esperienze di lavoro ma anche di incontri con le persone le più svariate, sem-­‐
pre pronto a valutare, con curiosità, le qualità di ciò che gli capitava da-­‐
vanti. Un po' come il personaggio del libro di Robert Walser, "La passeg-­‐
giata", che ho trovato accanto al suo letto. Partito da un'Italia che solo i film neorealisti italiani ricordano, papà è approdato in Belgio all'inizio degli anni '60 in un contesto dove gli ita-­‐
liani erano solo povera manodopera. Entrato a lavorare nel Patronato Acli, papà prese subito a cuore la situa-­‐
zione di tutti quegli italiani che lavo-­‐
rarono nelle miniere e che si ritrovarono a soffrire di silicosi e altre malattie pol-­‐
monari. Quando ero bambina, papà mi portava sempre con sé nelle riunioni, in ufficio, mi faceva vedere le radiografie dei polmoni malati di tutti quei minatori, mi raccon-­‐
tava di situazioni di vita raccapriccianti. Lui credeva nel lavoro fatto sul campo, VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 27 www.pastoraleitalianabruxelles.com nell'azione, anche se era uomo di studio. E ha sempre creduto, con forza, che i progressi nel campo del diritto sociale potevano contribuire a migliorare questa nostra società. Lo dico con umiltà, ma anche con orgoglio: so che papà ha fatto tanto per far riformare certi campi della legislazione belga e europea in materia di diritto sociale. E lui, sempre talmente discreto, non ha mai chiesto che gli venisse riconosciuto checchessia e non ha mai accettato omaggi. Chi ha conosciuto papà sicuramente si ricorderà a lungo dei suoi occhietti vispi, dei suoi passetti più veloci di un corridore di fondo quando camminava, della sua cu-­‐
riosità sfrenata, delle fintine che azzeccava o meno, e anche dei suoi momenti di stizza, … E poi questa tosse maledetta. Papà è andato via che era ancora cosi' pieno di vita. La vita a volte riserva delle beffe parecchio maligne. Ci siamo adesso noi, i figli, sicuramente caparbi come lui. La nostra mamma ci ha dato un po' di leggerezza, che forse a volte mancava a papà, troppo preso dalle vicissitudini della vita. Katia Rossini E' MORTA SUOR FRANCA Suor Franca Ceseracciu, nasce il 17 settembre 1936 a Ploaghe, un villaggio del nord della Sar-­‐
degna, in una famiglia di sei figli, e riceve il nome di Maria Francesca. Maestra a 19 anni, insegna per qualche anno con competenza perché ama la sua professione. Nel 1959 entra nell'Istituto delle Francescane laiche missionarie di Roma, assumendo il nome di Suor Franca. Dopo la sua formazione lavora per una rivista francescana. Nel 1963 parte per il Congo con due altre con-­‐
sorelle, tra cui la nostra Renza Spizzo. A Poetto nel Katanga diventa direttrice della scuola ele-­‐
mentare femminile, e lavora all'alfabetizzazio-­‐
ne delle donne, all'animazione delle giovani scout e dirige un centro per ragazze. Nel 1972, di ritorno in Italia, si presenta a Frascati, alla Casa madre dell'ordine, per diventare Suora missionaria di Nostra Signora dell'Africa. Pronuncia i primi voti nel marzo 1976. Riparte per l'Africa verso una nuova destinazione missionaria, il Mali, a Mandiakuy, Sikasso, dove impara la lingua Bambara. Passa poi nel Burkina Faso, VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 28 www.pastoraleitalianabruxelles.com nelle comunità di Bobo-­‐Dioulasso, Nouna e Ndorola, un posto che lei ama e dove vivrà dieci anni. Con una suora africana percorre questa vasta parrocchia rurale per incontrare e animare gruppi di donne, facendosi accogliere nella famiglie. Questi soggiorni in Africa sono intervallati da periodi di servizio in Italia: Foggia, Roma e Sardegna, presso membri malati della famiglia. Dopo tre anni a Kolokani, nel Mali, Suor Franca lascia l'Africa e nel giugno 2010 arriva in Belgio, per aiutare la comunità di Saint Josse: si inserisce nella parrocchia italiana e nella équipe per l'assistenza religiosa all'ospedale di Saint Jean Méridien. Si occupa del catecumenato degli adulti e ovunque stringe legami di amicizia, per-­‐
ché sa accogliere, ascoltare, consigliare e sostenere con la sua saggezza quelli che si rivolgono a lei, relativizzando e pacificando, e questo con leggerezza, ma anche con determinazione. Discreta, parla poco, ma è capace, con il fuoco interiore che la anima, di affrontare la Bibbia con gioia e di sostenere le proprie convinzioni. Il Si-­‐
gnore è il suo pastore, il Signore è il suo amico. Franca se n'è andata il 24 aprile 2014, al termine di un calvario doloroso iniziato lo scorso giugno: tranquilla, serena, ha lottato con coraggio, poi, pacificata, con le mani aperte, si è addormentata silenziosamente, con dolcezza, come aveva sem-­‐
pre vissuto. IN RICORDO DI DON FABIO BASSI Nella notte tra domenica 4 e lunedi 5 maggio 2014 nella Casa di Riposo Saint Jo-­‐
seph delle Piccole suore des Pauvres à Rue Haute 266 a Bruxelles verso le ore 2 é ritornato al Padre don Fabio Bassi. Figlio di Arcangelo e di Gallo Maria nacque il 15 settembre 1923 a Pontelongo (Pa-­‐
dova). Fu ordinato il 2/07/1951 a Torino nella chiesa di Maria Ausiliatrice: era un sale-­‐
siano della provincia di Genova. Dottore in Filosofia con laurea nel 1949 e licenziato in teologia al Pontificio Ateneo Salesiano nel 1951. Direttore di diversi istituti salesiani a Gorizia, a Castel di Codego (59-­‐65) Magliano veneto (65-­‐69) poi parroco a Firenze dal 70 al 71. Dal giugno del 71 raggiunge la missione cattolica di Seraing dove resterà fino ad agosto del 72. Nel luglio/agosto 1972 missionario a Bruxelles. E’ stato poi membro dell’equipe sacerdotale del Foyer europeo di Bruxelles (19.10.1984-­‐31.08.2000). Alla fine del 2000 entra nella casa di riposo di Rue Haute ma continua il suo servizio di celebrazione per la comunità italiana, in particolare nella Chiesa di Jeu de Balle, fino alla chiusura di questa piccola comunità nel 2004. Di carattere abbastanza schivo era incline allo studio e alla riflessione; non c’era regalo che lui gradisse più VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 29 www.pastoraleitalianabruxelles.com di un libro! Parlare con lui era avvicinarsi a un pozzo a cui attingere acqua. La sua profondità era apprezzata soprattutto nelle sue omelie che non erano sfoggio di sapienza ma di riflessione sull’uomo che va incontro a Dio con tutte le sue proble-­‐
matiche e non in momenti speciali, fuori dalla sua storia quotidiana. Nonostante il suo carattere schivo era gioviale e capace di amicizia con tutti ma soprattutto con Padre Benedetto con cui aveva in comune azioni pastorali. Uomo alla ricerca di un rapporto sempre più profondo con Cristo, ha passato gli ultimi tempi in preghiera. Nella sua fede la ricerca della verità e dello Spirito, che deve essere alla base della Struttura anche ecclesiale, erano i suoi punti più forti. Sono certo che il Signore nel suo amore e nella sua miseri-­‐
cordia, gli dirà:" Al termine della tua ricerca faticosa ma piena di speranza nella quale Io ti accompagnavo, mi hai trovato e ti sono venuto in-­‐
contro. Vieni benedetta dal Padre mio". Con questa speranza innalziamo a Dio la nostra preghiera per Don Fabio che ci ha lasciato per il Padre. I funerali si sono celebrati lunedì 12 maggio 2014 nella cappella della Casa di Ri-­‐
poso Saint Joseph del Piccole suore des Pauvres à Rue Haute 266 a Bruxelles dove a vissuto gli ultimi anni della sua vita. Il suo corpo è sepolto nel cimitero di Bruxel-­‐
les a Evere pelouse 36, terrain 77 fosse 5. APPUNTAMENTI IN COMUNITA’ GIUGNO 2014 Domenica 1 Mercoledi 3 Giovedì 5 Domenica 8 Lunedi 9 Giovedì 12 Domenica 15 Eucaristia Pellegrinaggio Formazione Eucaristia Pellegrinaggio Formazione Eucaristia VIIa Domenica di Pasqua SS. Messe nelle comunità come da orario A piedi verso Banneux Partenza da metro Montgomery 8.00 19.30 11.00 19.30 3CPM 1° incontro dei fidanzati av. Roodebeek 271 PENTECOSTE anno A Celebrazioni SS. messe nelle comunità come da orario INCONTRO NAZIONALE a Banneux ore 10 rosario e messa 3CPM 2° incontro dei fidanzati av. Roodebeek 271 Santissima TRINITA’ anno A Celebrazioni SS. messe nelle comunità come da orario VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 30 www.pastoraleitalianabruxelles.com Giovedi 19 Formazione Domenica 22 Eucaristia 3CPM 3° incontro dei fidanzati av. Roodebeek 271 19.30 CORPUS DOMINI anno A Celebrazioni SS. messe nelle comunità come da orario e PROCESSIONE alla sera partendo dalla chiesa dei carmelitani ( Toison d’or) Festa di conclusione anno pastorale. SALUTO DI DON DOMENICO ALLE COMUNITA’, Raccolta fondi per il nostro trinestrale VITA NOSTRA. Ore 11h00 S. messa solenne, aperitivo, pranzo “canadien” (si mangia quanto si condivi-­‐
de) prevendita biglietti caffè + dessert, pomeriggio di animazione, tombola, Martedì 24 Giovedi 26 Venerdi 27 Domenica 30 Formazione Festa Eucaristia Natività di San Giovanni Battista 3CPM 4° incontro dei fidanzati av. Roodebeek 271 Solennità del Sacro Cuore di Gesù Solennità dei Santi Pietro e Paolo Celebrazioni SS. messe nelle comunità come da orario 19.30 LUGLIO 2014 Lunedi 1 Domenica 6 S. ROMBAUT patrono della Diocesi a
14 Domenica tempo Ordinario anno A Celebrazioni SS. messe nelle comunità come da orario Presentazione delle coppie di fidanzati durante la Messa delle ore 11h00 a sainte-­‐Alène Venerdi 11 San Benedetto patrono d’Europa LE CELEBRAZIONI IN LINGUA solo ITALIANA SONO SOSPESE PER IL PERIODO ESTIVO. RIPRENDONO IN SETTEMBRE Messa in italiano Foyer Rue du Cornet 51 -­‐ Etterbeek Sabato 12 18.00 a Domenica 13 15 Domenica tempo ordinario messa bilingue Ste-­‐Alène 11.00 Messa in italiano Foyer Rue du Cornet 51 -­‐ Etterbeek Sabato 19 18.00 a
Domenica 20 Lunedi 21 Venerdi 25 Sabato 26 Domenica 27 Messa in italiano Foyer Rue du Cornet 51 -­‐ Etterbeek 11.00 18.00 17 domenica tempo ordinario messa bilingue Ste-­‐Alène 11.00 Festa nazionale 16 domenica tempo ordinario messa bilingue Ste-­‐Alène Festa di San Giacomo apostolo (Santiago) a
a
AGOSTO 2014 Domenica 3 Domenica 10 Giovedi 15 Domenica 17 Domenica 24 Domenica 31 18 domenica tempo ordinario messa bilingue Ste-­‐Alène a
19 domenica tempo ordinario messa bilingue Ste-­‐Alène ASSUNZIONE DI MARIA AL CIELO messa bilingue Ste-­‐Alène a
20 domenica tempo ordinario messa bilingue Ste-­‐Alène a 21 domenica tempo ordinario messa bilingue Ste-­‐Alène 22 Domenica tempo ordinario MESSA UNICA A SAINT GILLES PARVIS, teletrasmessa dalle TV francofone. 11.00 11.00 11.00 11.00 11.00 SETTEMBRE 2014 RIPRENDONO LE CELEBRAZIONI EUCARISTICHE COME DA ORARIO in tutte le comunità italiane a
Domenica 8 23 domenica tempo ordinario anno A Eucaristia Celebrazioni SS. messe nelle comunità come da orario a
Domenica 14 24 DOMENICA tempo ordinario Anno A Esaltazione della Croce Eucaristia Celebrazioni SS. Messe nelle comunità come da orario Esce il N. 3 di VITA NOSTRA VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 31 www.pastoraleitalianabruxelles.com Don DOMENICO LOCATELLI Av. de Roodebeek 271-­‐1030 Bruxelles 02/5027007 gsm. 0474027247 [email protected] -­‐ Suor ANGELA BARDARO -­‐ Suor Ignazia Marconetti -­‐ Av. Brugmann 115, 1190 Bxl – 02 347.04.46 [email protected] -­‐ P. ROBERT GODDING -­‐ Rue de la Paix 21a, 1050 Bxl [email protected] gsm. Comunità 0473686158 -­‐ Foyer Europeo: Rue du Cornet, 51 Bxl – 02 233.53.10 Don GIAN BATTISTA BETTONI -­‐ Rue C. Crespel 23, 1050 Bxl 02/5116040 gsm. 0475.480.433 [email protected] GIORNATA di conclusione anno pastorale e FESTA di VITA NOSTRA DON DOMENICO SALUTA LE COMUNITÀ In prossimità del suo rientro in Italia (1° settembre) SAINTE ALENE (Chiesa, giardino, crypte) Av. des villas 49-­‐51 1060 Saint-­‐Gilles Ore 11.00 – 12.30 Celebriamo l’EUCARISTIA di RENDIMENTO DI GRAZIE Aperitivo di convivialità 13.15 – 14.30 Pranzo alla “Canadienne” si condivide quanto si porta. Bevande, caffè e dessert a pagamento. 14.30 – 17.00 Mostre ed esposizione, animazioni, tombola, proiezione di 6 anni di attività e vita di comunità. 17.30 Saluti, ringraziamenti, conclusione e buona estate. Estrazione lot-­‐
teria L’UTILE DELLA FESTA SARA’ DESTINATO A COPRIRE IL COSTO DI UNA EDI-­‐
ZIONE DI “VITA NOSTRA” (€ 1.000,00) Prevendita biglietti di SOSTEGNO con Caffè+ dessert compresi. Porta una tua foto: la incollerò al libro dei ricordi dove mi scriverai il tuo pensiero di saluto, GRAZIE! Don Domenico VITA NOSTRA: Bollettino delle Comunità Cattoliche Italiane di Bruxelles [email protected] 32 
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Italiane di Bruxelles Trimestriel- XIX année