ConSè News Aprile - Giugno 2015 Anno UNO Numero UNO In questo numero: Allergie gemmoderivati ed emozioni. Medicina Tradizionale Cinese: il movimento Legno e la primavera. La costituzione epatica. Trimestrale di informazioni e curiosità dell’associazione culturale Consè L ’ e d i t o r i a l e Benvenuta! Dopo un lungo travaglio fatto di incontri e confronti, ecco l’ultimo arrivo in casa dell’Accademia ConSè: è nata la newsletter ConSè. Benvenuta in famiglia! La newsletter, a frequenza trimestrale, vuole diventare uno strumento di informazione continua, un forum di formazione permanente, indispensabile nel nostro percorso di Naturopati. Di più: la newsletter, spazio aperto, è anche quel luogo in cui l’Accademia si fa comunità di amici, sulla scorta del modello caro al Giardino di Epicuro. Dibattiti, riflessioni, spunti, analisi: un’occasione per guardare il qui e ora e per gettare ponti al Futuro e ai Futuri! A questo proposito, come non ricordare le mirabili parole di Eraclito: “Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada”. Veniamo al dunque. Nel nostro progetto la newsletter sarà a tema, ovvero “Curarsi secondo stagione”, e ospiterà contributi vari sull’argomento. In questo numero, ovviamente, la Primavera. Prima di salutarvi con un abbraccio, ringraziamo fin da ora chi ha già collaborato alla realizzazione di questo numero pilota e chi collaborerà in futuro. Grazie e a presto, Andrea Navoni Di Carmela Scali Tutti sappiamo che l’allergia è una reazione eccessiva del sistema immunitario che non riconosce sostanze abitualmente innocue come possono e devono essere i pollini, gli acari, ecc. caratterizzata da un aumento degli anticorpi (IGE) che si mobilitano nei confronti di queste sostanze. Causando una risposta infiammatoria che colpisce in modo sistemico e locale con rigonfiamento delle mucose a livello nasale, starnuti e scolo liquido, irritazione, broncocostrizione, attacchi di asma, bruciori agli occhi e problemi alla pelle. I fattori possono essere tanti, dalla predi- sposizione genetica (che per altro non è l’anticorpo che viene ereditato ma la predisposizione alle allergie), all’ambiente, ma al contrario di quello che si potrebbe pensare sembra che la maggior parte delle persone che soffrono di allergia vivano in ambienti troppo “sterilizzati” e mangino cibi troppo “puliti”. Da uno studio di Strachn denominato “hygiene hypothesis” si è scoperto che le allergie sono meno diffuse fra coloro che sono a stretto contatto con microbi fecali o alimentari, perché la flora batterica di questi individui è ricca di microbi che producono endotossine le quali non fanno solo ammalare, ma sono anche in grado di potenziare il sistema immunitario. Cause emozionali Quasi tutte le allergie sono collegate a una situazione che non si accetta, oppure a un elemento che non si accetta o risveglia uno o più ricordi tristi. Ricordi che sono ancorati nella memoria emozionale o karmica.o che non vogliamo accettare (Claudia Rainville). “Si può dire che l’allergia è il conflitto della memoria, serve a farci ricordare la catastrofe”. (Hamer, dal libro di F. M. Bianchi). Nel momento stesso in cui ci accade il fatto, ad esempio veniamo lasciati dal nostro amato, la memoria associa tutto l’insieme delle circostanze del nostro vissuto, ovvero se al momento siamo sedute sotto un albero di ciliegio diventeremo allergici ad esso; lo stesso dicasi se in quel momento stavamo mangiando un gelato o delle fragole ecc… Quando in un secondo tempo ci troveremo di fronte a questi frutti o a mangiarne uno di essi la nostra memoria ripercorrerà quel vissuto. Tutto questo naturalmente senza esserne coscienti, registriamo tutte le circostanze concomitanti, l’informazione viene depositata nel nucleo amigdalico e all’occorrenza basta un odore, una rievocazione per fare scattare l’allarme.................. e dopo aver riflettuto cosa fare nel frattempo che il naso cola... gli occhi bruciano.... la pelle prude.....Proviamo ad usare... Gli oligoelementi servono a modificare il terreno, potenziando e modificando la risposta terapeutica; essi sono sostanze semplici, che si trovano in modeste quantità nell’organismo (metalli metalloidi 0.01%), sono dei biocatalizzatori cioè sono sostanze che aumentano la velocità di reazioni biochimiche. Nelle allergie useremo il manganese che corrisponde alla diatesi uno dove il soggetto presenta segni iper: è un ottimista, spesso agitato, irascibile, euforico, fatica a prendere sonno, non si stanca facilmente. Questo oligo si usa per asma allergica, eczemi, rinite allergica, orticaria, edema. Una fiala a giorni alterni al mattino a digiuno sotto la lingua lontano dalla colazione. Mentre manganese rame lo userò per quelle persone ipoattive facilmente stancabili, pessimisti moderati, hanno frequenti infezioni, e bisogno di molte ore di sonno per recuperare, tendono al pessimismo, sono ponderati e riflessivi. Una fiala al mattino a digiuno sotto la lingua, a giorni alterni. Fitogemmoterapici. Nelle riniti allergiche molto utile è l’impiego di gemmoderivati, in particolare del ribes nigrum che può essere adoperato da solo o associato ai gemmoderivati di rosa canina e carpinus betulus. Questi ultimi vengono solitamente aggiunti nella formulazione per potenziare l’effetto del ribes nigrum. Il ribes è riconosciuto da sempre per le sue proprietà antiallergiche e antiinfiammatorie, per la sua azione di stimolo sulle ghiandole surrenali risulta molto utile anche nell’astenia, tipica nelle fasi esplosive della flogosi. Principi attivi: Vit.C acido malico acido caffeico, ac. citrico, antociani, flavanoidi, olio ess. oligoelementi, vit.A. La rosa canina potenzia il sistema immunitario lavora sulle infiammazioni e su tutte le recidivanti grazie ai suoi principi attivi: vit.C, vit. A, antociani acido citrico, caffeico, Flavanoidi e carotenoidi. Il carpino ricco di biostimoline agisce sulle infiammazione delle vie respiratorie alte dove manifesta la sua attività specifica a livello delle mucose nasali. Es. mattino una fiala di manganese pomeriggio 50 gocce di ribes, sera 50 gocce di carpino. Medicina Tradizionale Cinese: il movimento Legno e la primavera Di Andrea Navoni S econdo la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) la primavera appartiene al movimento Legno che rappresenta, tramite l’immagine dell’albero, la spinta ascendente dello Yang che fa germogliare e crescere la pianta. In natura, ecco i segni della rinascita, di una nuova vita: dopo il letargo dell’inverno gli animali lasciano le tane e i primi germogli sbocciano dalla terra. Così in natura, così nell’uomo: in noi prorompe un forte bisogno di rinnovamento, apertura e movimento. In questo periodo si muovono grandi energie e accadono trasformazioni e cambiamenti. Non per nulla la Pasqua, che significa passaggio, cade in primavera: si passa dalla morte dell’inverno alla Vita. Non per nulla l’energia climatica della primavera è il Vento: il simbolo del movimento e del cambiamento. La MTC associa alla primavera il Fegato perché la sua energia ricorda quella del Vento: il Fegato ama ascendere e slanciarsi verso l’alto e soffre se compresso. E al Fegato è correlata la Vescica Biliare, che, oltre a governare di comune accordo la digestione, danno un’impronta caratteristica all’essere umano: la capacità di progettare, giudicare e decidere. E la primavera, contaminata dall’energia del Legno, stimola la capacità di elaborare nuove idee e di immaginare, tramite la visualizzazione creativa, nuovi progetti. Come detto, gli organi della primavera sono il Fegato e la Vescica Biliare. Al Fegato spetta il compito del “dare inizio” e del “mettere in movimento”. Ha un ruolo importante nella regolazione degli altri organi. Per esempio stimola la digestione e assiste Milza e Stomaco nel governo dei processi digestivi. Il Fegato, poi, ha il compito di immagazzinare il Sangue e di fungere da servo meccanismo per farlo defluire secondo le necessità fisiologiche dell’organismo. Durante una prestazione sportiva, per far fronte allo sforzo, il Fegato rilascia più quantità di sangue per nutrire tendini e muscoli e soddisfare il loro aumentato fabbisogno di energia. Il Fegato è il grande armonizzatore delle emozioni interne. E’ il generale che difende il palazzo imperiale (la cassa toracica) dove risiede il Cuore Imperatore e interviene in caso di pericolo sulla porta d’ingresso al palazzo, ovvero il diaframma. Se si verifica un blocco, ecco che, tramite il Fegato, si chiude il diaframma. Si respira sempre meno e sempre più in superficie e meno si respira e meno si vivono emozioni: la vita si inaridisce! La Vescica Biliare ha un ruolo fondamentale nel processo digestivo. A lei spetta il compito di rilasciare la bile. Ma non solo: alla VB si deve il coraggio e l’aggressivi- tà. Coraggio e aggressività per imparare a camminare, per affermare i nostri diritti di fronte ad un sopruso, per delimitare e proteggere il nostro spazio esistenziale. L’arte di vivere del Legno è quella di pianificare e dare le giuste scelte. Il Fegato equilibrato, che secondo il Suwen è “il generale delle armate che analizza le situazioni ed elabora i piani”, consente all’essere umano la capacità dell’intuizione e la capacità di ponderare la vita e il senso della vita: visione e direzione. Sul piano fisico, per esempio, pianifica le difese dall’organismo e gestisce il processo di depurazione dalle tossine, materiali mentali ed emotive. Pensiamo alle allergie primaverili. Secondo la medicina allopatica le allergie primaverili sono una malattia del sistema immunitario caratterizzata da reazioni eccessive provocate da particolari anticorpi (reagine o IgE) nei confronti di sostanze abitualmente innocue come ad esempio pollini. La lettura della MTC è simile: il Fegato scambia il polline per un esercito di invasori e si attiva di conseguenza andando in disequilibrio. Alla Vescica Biliare spetta la capacità di giudicare e di prendere decisioni ponderate e di attuarle con determinazione. Una VB in vuoto rende l’essere umano titubante, indeciso e timoroso. La virtù correlata al Legno è l‘aspirazione, l’impetuosità. Secondo Padre Larre e Rochat de la Vallée “quando la collera esprime la normalità, è l’impetuosità stessa della vita, soprattutto nella potenza degli inizi: la forza del vento che soffia o della pianta che buca il suolo ancora gelato, la violenza della nascita che espelle l’essere alla luce del giorno e poi lo fa crescere e svilupparsi o, ancora, lo sforzo che tende i muscoli.(…) “Quando l’impetuosità diviene patologica, rompe i suoi ormeggi, abbandona le sue radici, perde il controllo: è l’impeto d’ira, il furore scatenato, la rabbia irragionevole”. L’emozione ombra correlata al Legno è quindi la collera in tutte le sfumature: rabbia, frustrazione, rancore, odio, sensi di colpa, irritabilità e risentimento. Se la collera si manifesta con un rabbia che monta, il Fegato non controlla la circolazione del Qi e del sangue: sale controcorrente. Da qui, tra gli altri, sintomi quali cefalea, vertigini, acufeni, insonnia. Se la collera è invece repressa e genera frustrazione e rancore, il Fegato non svolge più il suo peculiare compito, quello di dare slancio. Vi è una stasi di Qi. In questo caso, compariranno sintomi quali sensazione di ristagno al torace, dolore agli ipocondri, soprattutto destro, tristezza e depressione. Il simbolo del movimento Legno è l’albero che evoca una preziosa lezione del pensiero cinese. Pensiamo a una grande quercia. Cosa ci colpisce? È radicata e flessibile. Con la sua struttura verticale si radica solidamente a terra e con i suoi rami, le sue fronde e le sue foglie si spinge verso il cielo. Così per noi. Per vincere la collera e ritrovare la serenità, la filosofia cinese, analogamente all’albero, ci insegna di fare ritorno a noi stessi e alle nostre radici. Ciascuno di noi, come un albero immobile e solitario, affonda le proprie radici possenti nella madre Terra e si protende verso le virtù del Cielo. E nel percepire una nuova sensazione di spazio unita a solidità, si perviene ad una profonda consapevolezza di ciò che si muove al nostro interno, del nostro Sé, del nostro Centro: come alberi, diventiamo forti, ma flessibili; aperti alle stagioni della vita, ma sicuri di noi stessi e del nostro ritmo di vita, simbolizzato dalla respirazione. Per dirla con Laozi, “gli essere fanno a gara a prosperare ma ciascuno ritorna tornandosene alla sua radice. Ritornare alla propria radice è la Quiete, è portare a compimento il proprio destino”. La costituzione epatica Pro Manoscritto - Maggio 2009 Di Corrado Tanzi L’APPROCCIO IRIDOLOGICO NELLE EPATODISFUNZIONI IN RELAZIONE AL METODO KNEIPP-COSTACURTA. I l fegato riveste un ruolo fondamentale nell’attività vitale dell’organismo e il suo corretto funzionamento si spinge molto di là delle normali funzioni biochimiche e fisiologiche, andando a interferire su elementi più sottili come la psiche e lo spirito. Per questo motivo, ogni buon Naturoigienista dovendo consigliare uno stile di vita più corretto, in primo luogo si preoccupa della pulizia emuntoriale generale, ma in particolare insiste sulla depurazione di questa grossa ghiandola “Il Fegato” appunto. Come emerge dall’iride dell’occhio, qualsiasi disturbo o alterazione funzionale organica è in grado variabile concomitante a fattori di cattivo funzionamento o di sovraccarico epatobiliare e gastrointestinale, siano essi di natura emotiva e nervosa, quanto tipicamente fisiologica o legata allo scorretto stile di vita di un soggetto. Importanti fattori genetici - costituzionali intervengono sulla vitalità epatica e iridologicamente sono sempre ben evidenziati e leggibili, risultando pertanto di fondamentale ausilio al Naturopata, specie nel campo della prevenzione e del mantenimento sobrio della salute. Dal rilievo iridologico è possibile identificare la familiarità e il terreno a eventuali squilibri funzionali del fegato, siano essi di natura metabolica quanto strutturale. In questo modo il Naturoigienista è in grado di valutare quali siano le applicazioni idrofangotermiche, fitologiche e altre più idonee per normalizzare, disintossicare e rafforzare l’apparato epatobiliare. Due caratteristiche: la cromatica e la strutturale dell’iride, permettono d’identificare la natura metabolica o strutturale di un disturbo o di una predisposizione disfunzionale del fegato. Il colore giallo evidenzia il dismetabolismo dei lipidi e riflette come quest’alterazione umorale possa interferire anche sul temperamento dell’individuo (bilioso in questo caso). Iridi, dove il colore marrone si confonde con quello azzurro, identificano la costituzione epatica definita anche “mista”, il cui possessore ha una ridotta capacità costituzionale enzimatica a elaborare le sostanze metaboliche assunte. La debolezza metabolica strutturale del fegato è invece rappresentata dalla perdita dell’organizzazione radiale nella rispettiva zona epatica dell’iride. La costituzione epatica è una condizione che si riscontra in un certo numero d’individui, i quali hanno come caratteristica sintomatica in senso lato l’astenia: Astenia psicofisica, immunitaria, muscolare, gastrointestinale e cardiovascolare. L’IRIDE EPATICA Indica quindi forte interferenza del fegato sull’equilibrio ghiandolare generale e metabolico, sul ciclo degli zuccheri e del colesterolo, sull’attività nutrizionale ed equilibrio biochimico organico, sulle funzioni intestinali, su quelle mentali e infine anche su quelle energetiche. Grazie a quest’attenta valutazione il naturoigienista valuta se intervenire con pratiche calde o fredde, di acqua o di fango, ecc., collaborando pertanto nel progetto di prevenzione della malattia e del mantenimento della salute. CAUSE DEI DISFUNZIONAMENTI EPATO VESCICOLARI Dobbiamo sottolineare il sovraccarico alimentare, la sedentarieta, le vaccinazioni, le anestesie generali, le infezioni in particolare, i medicamenti, i traumi, lesioni osteopatiche, geobiologia inadeguata, contraccezione, intossicazioni, stress, problemi vascolari, interferenze psicoemotive e caratteriali. Temperamento. IL FEGATO E LE DISCIPLINE IGIENISTICHE NATURALI L’attenzione che possiamo rivolgere al fegato deve innanzitutto mirare l’obiettivo “terapeutico” che si vuole raggiungere e che, per il Naturoigienismo, non è altro che la normalizzazione e il riequilibrio funzionale organico in senso lato. Per chiarezza terapeutica è quindi necessario valutare i presupposti olistici dell’organo epatico nell’insieme iridologico. Con queste premesse si può schematizzare il seguente quadro terapeutico o meglio riequilibrante: - Comportamento igienistico nella costituzione epatica; - Trattamento epatico nelle interazioni con altri organi; - Trattamento epatico nelle sue patologie: steatosi, cirrosi, epatiti. FITOPRATICA Uso di piante drenanti del fegato ed epatoricostituenti – vanno benissimo quelle previste nel libro “La Nuova Dietetica” –, il depurativo n° 1 o ancora piante singole come il tarassaco particolarmente indicato per l’occhio verde o misto. Il Chrysanthellum Americano o la Radice nera per l’occhio marrone e infine l’Alburno di Tiglio, Frassino o Ribes più indicati per l’occhio azzurro. La pianta ricostituente per eccellenza, vi- sta nell’ottica nutrizionale e non di estrazione del principio attivo, è senza dubbio il Desmodio, una leguminosa africana conosciuta dagli indigeni e studiata dai missionari per le sue grandi virtù nutrizionali e antivirali della cellula epatica. Rimane utile l’uso del carciofo e del cardo poichè ottimi drenanti e protettori cellulari epatici. L’utilizzo del ravanello, specie quello rosa, favorisce la lotta contro i calcoli biliari ma in particolare la loro prevenzione. Anche la cicoria e il finocchio si rivelano di valido ausilio nella depurazione del fegato. FITOTERAPIA A TROPISMO EPATO BILIARE (Associare sempre piante amare e calmanti) Radice nera (Raphanus niger) Carciofo (Cynara scolymus) Cardo mariano (Cardus marianus L.) Chrisantellum americanum Celidonia (Chelidonium majus L.) Curcuma (Curcuma longa L.) Fumaria (fumaria officinalis) Dente di leone (taraxacum officinalis) Desmodio (desmodium ascendens) Combretum (C. micranthum - Kinkeliba) Boldo (Peumus boldus) Primula officinale (Primula veris) Rosmarino officinale Lapacho (Pau d’Arco - Tabebuia) Verga d’oro (solidago) (epato renale) Alburno di tiglio (molto epato renale). Ortosifone (molto epato renale) Cicoria (Cichorium intybus). IDROTERMOFANGOTERAPIA Le tecniche d’idroterapia utili per il recupero dell’integrazione della funzionalità epatica sono diverse: compresse, avvolgimenti, cataplasmi,bagni, irrigazioni, frizioni e la cura idropinica. Innanzitutto, bisognerà attuare quelle pratiche essenziali per il ripristino dell’equilibrio termico del corpo. Secondariamente, a supporto delle prime, è bene intervenire con compresse calde sul fegato e sulla zona lombare corrispondente. Queste applicazioni potranno essere at- tuate sia a secco es. boule calda, termoforo, oppure con impacco umido preparato con infusione di rosmarino (molto stimolante anche a livello circolatorio) o ancora con infusione di achillea meno stimolante ma buon coadiuvante della circolazione biliare e sanguigna. E’ bene però non abusare con le applicazioni molto calde, poiché possono creare piccoli ascessi di zona ma, piuttosto, visto che per questi problemi è convenevole l’applicazione di fango sul ventre, esagerare con quest’ultima nel senso di estendere la sua applicazione alla regione epatica, giocando così un ruolo anta- gonista all’applicazione calda che in questo caso può essere meglio equilibrata e controllata. E’ una sorta d’impacco alternato caldo e freddo come certi bagni ma, a differenza di questi ultimi, tra l’applicazione del caldo e quella del freddo, passa un certo periodo, almeno quei 30 – 40 minuti e più (consigliabili) previsti per le normali reazioni biotermiche. E’ indispensabile lo svuotamento regolare dell’intestino, aiutandolo, specie in fase iniziale, con l’uso di enteroclismi d’acqua tiepida eventualmente addizionati con caffè per favorire l’evacuazione biliare. NUTRIZIONE La dieta crudista assoluta per un periodo di tre o quattro settimane permette al fegato di drenarsi. Contemporaneamente sono consigliabili centrifugati di frutta e verdura a intervalli regolari fino a una quantità pari a uno o due litri giornalieri. La bevanda migliore è l’acqua naturale ma si possono usare anche infusi di tarassaco o di cardo mariano, quest’ultimo solo per chi non ha la pressione arteriosa troppo alta. Conviene astenersi dall’uso di latticini, yogurt compreso, finché la condizione epatica è normalizzata; in seguito non abusarne. L’uovo trova controindicazione o limitazione solo in caso di problemi alla colecisti. Agevolare la diuresi consigliando tisane diuretiche e introducendo nelle insalate anche le zucchine, la zucca e il cetriolo. La frutta è generalmente molto indicata facendo però attenzione per certi soggetti alla tollerabilità dell’arancia, spesso pesante nelle insufficienze epatiche. TECNICHE DI MOVIMENTO ED ESERCIZIO FISICO Non sono da sottovalutare una sana e profonda respirazione, il rilassamento e flessioni specie sul fianco destro, tenendovi la mano lì appoggiata ecc. Non dimenticare gli esercizi di “psiche amica” consigliati nel suo libro dall’ami- co Marini e che ritengo fondamentali anche per la depurazione del fegato nei confronti di rabbia, collera e sistema nervoso-emotivo in genere. APPROCCIO DIAGNOSTICO L’approccio diagnostico di tipo medico non deve essere sottovalutato, ma fondamentale; l’iridologia non è in grado di sostituirsi a nessun esame di laboratorio né a quanto di pertinenza tipicamente medica. Solo attraverso una minuziosa valutazione d’insieme, il naturoigienista sarà in grado d’intervenire globalmente, soprattutto a livello educativo e preventivo, consigliando sana nutrizione, esercizio fisico e discipline Igienistiche Naturali finalizzate alla persona e non al sintomo; calde oppure fredde: di acqua o di fango, ecc., collaborando pertanto nel progetto O.M.S. di prevenzione della malattia e del mantenimento della salute. MEDICINA UFFICIALE Fuori testo seguono alcune considerazioni di tipo medico non necessariamente attribuibili a patologia, ma che fanno pensare a collegamenti col fegato: 1) Anoressia, nausea, malessere e febbre fanno pensare anche all’epatite. 2) Dolori ricorrenti dell’epigastrio. 3) Eritema plantare, unghie bianche, contratture addominali. 4) Meteorismo intestinale, disturbi venosi degli arti inferiori e delle emorroidi. 5) Mutamenti neuro-psichici. 6) Escoriazioni ed esantemi che possono indicare disturbi o alterazioni biliari. CURIOSITA’ SUL FEGATO Il fegato ha più di 500 funzioni ed è in grado di rigenerarsi per l’80% in 2 o 3 settimane. E’ composto da 350 miliardi di cellule che si chiamano epatociti che hanno una durata media di vita compresa tra i 300 e 500 giorni. Il fegato può contenere più di un litro di liquidi di cui 0,900 Lt. di sangue. Il suo peso nell’uomo è di circa 2,3-2,5 Kg. Nel fegato passano nelle 24 ore (con la media di 100 Lt. l’ora) circa 2400-2500 Lt di sangue. In effetti la vascolarizzazione organica è rappresentata dal 15-25 % dal volume epatico e 15-20 % del debito cardiaco. In caso di emorragia il fegato libera il 50% del volume sanguigno. Il tocco della trasformazione Corso di Massaggio Metamorfico: aperte le iscrizioni al corso di maggio 2015 Sono aperte le iscrizioni al corso di Massaggio Metamorfico per esterni che si terrà Venerdì 8 – Sabato 9 – Domenica 10 maggio 2015 a San Felice del Benaco (BS), nella magica atmosfera della Casa di Accoglienza “Il Carmine”. C he cos’è il Massaggio Metamorfico Il Massaggio Metamorfico (o Tecnica Metamorfica) è un mezzo straordinario e unico per la trasformazione personale. Molto dolce e rilassante, questa pratica è adatta a chiunque desideri un cambiamento nella propria vita, che può avvenire a diversi livelli: fisico, mentale, emozionale e comportamentale. Il Massaggio Metamorfico non cura sintomi particolari, ma genera un movimento di liberazione da patologie di antica data, sia fisiche, sia psicologiche: è un percorso di evoluzione, di autoguarigione e di crescita creativa. Quando l’individuo diviene più integrato, i suoi sintomi scompaiono. Fondata negli anni Cinquanta dal naturopata e riflessologo inglese Robert St. John e perfezionata in seguito dal suo allievo Gaston Saint-Pierre, la Tecnica Metamorfica si basa su un aspetto scientifico importante. Essa concentra l’attenzione sui nove mesi di gestazione. Durante tale periodo s’impianta il potenziale della vita umana e una delle pri- me strutture che si formano nell’embrione è la colonna vertebrale, con il sistema nervoso centrale. Proprio la colonna vertebrale è la detentrice della nostra memoria prenatale, cioè della memoria di tutte le esperienze vissute dall’essere umano nei primi nove mesi di vita all’interno del grembo materno. Come agisce il Massaggio Metamorfico Trattando i punti riflessi della colonna vertebrale, situati sui piedi (movimento), sulle mani(azione) e sulla testa (pensiero) della persona viene riportato in luce quel periodo così prezioso e unico. Stimolando tali punti, attraverso il tocco leggero del Massaggio Metamorfico, la Forza Vitaleessenziale, guidata dall’intelligenza innata del ricevente, scatena le energie ostacolate da blocchi subiti nel periodo prenatale, dando via libera a processi di guarigione della mente, del corpo e dello spirito, aumentando la consapevolezza del “giusto sentiero” da percorrere nella vita. Ogni cellula che costituisce il corpo e la mente umana mantiene la memoria delle esperienze vissute sin dal concepimento. Quando un’esperienza colpisce fortemente l’essere umano, i pensieri, le emozioni e le convinzioni collegate a quel ricordo possono creare schemi di energia che imprigionano e condizionano la persona, tenendola, inconsapevolmente, ancorata al passato. Tali blocchi energetici possono avere origine già all’interno del grembo materno, durante i nove mesi di gestazione. La colonna vertebrale contiene in sé tutti i ricordi del periodo gestazionale e nei riflessi spinali possiamo ritrovare lo schema prenatale, dal pre-concepimento alla nascita. Oltre il tempo Ogni esperienza vissuta dai genitori si riproduce nella struttura energetica del feto e si ripresenta alla nascita. Ogni attività mentale o fisica di entrambi i genitori modifica, sia pure parzialmente, le loro stesse strutture energetiche che, attraverso il meccanismo della risonanza sottile, si trasferiranno anche al nascituro. La Tecnica Metamorfica agisce da catalizzatore della Forza Vitale, che è alla base di ogni forma di vita, permettendo il superamento degli schemi di antica data destinati a manifestarsi nella malattia fisica o mentale, nei problemi emozionali, negli atteggiamenti limitanti dell’individuo di domani. Il semplice tocco del Massaggio Metamorfico può trasformare le influenze umane, cosmiche e universali che misteriosamente agiscono su di noi permettendo all’individuo di eliminare gli schemi ormai obsoleti e di “andare oltre”. Riportato al suo giusto equilibrio, l’individuo si sente liberato, finalmente in grado di “ritornare alle origini” e di arrivare all’Autorealizzazione. A chi si rivolge il corso La Tecnica Metamorfica è un potente strumento di trasformazione accessibile a tutti. Il Corso è aperto a tutti coloro che intendono apprendere i benefici e la pratica della Tecnica Metamorfica e a chiunque desideri un cambiamento nella propria vita. Non sono richieste attitudini specifiche o particolari conoscenze. Sede del corso Il Corso sarà residenziale presso la Casa di Accoglienza “Il Carmine”, situata a San Felice del Benaco (BS), in una stupenda posizione tra il verde degli ulivi e l’azzurro del Lago di Garda. La Casa è stata recentemente rinnovata e, immersa in un contesto ambientale unico, rappresenta il luogo ideale per il ristoro del corpo e dello spirito. PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI Alessandra: cell. 3387595041 Andrea: cell. 3496003473 mail: [email protected] Seminario su Co-creazione consapevole e Calendario Maya “CO-CREAZIONE CONSAPEVOLE: LA NONA ONDA” Seminario di Marco Fardin, studioso italiano del Calendario Maya Profetico Domenica 17 Maggio 2015 Ore 9.30 – 18.00 c/o Villa Zanardelli, Via Zanardelli 121, Cortine di Nave (BS) I l Calendario Maya è un complesso sistema calendarico con il quale la civiltà mesoamericana (attuali Messico e Guatemala) ha elaborato un sistema completo nella comprensione dell’Evoluzione della Coscienza Universale. Il Calendario Maya Profetico (TUN) prova che esiste un Piano Evolutivo Divino per la Terra e l’intero Universo e che, nell’ultimo livello evolutivo che ora ci influenza, la Co-creazione Consapevole o Coscienza Universale, con un ritmo velocissimo di cambiamento, spetta ad ognuno di noi compiere il passaggio ad un mondo di Consapevolezza e Unità. La mente umana si sviluppa in risonanza con una Coscienza Cosmica che si evolve mediata dalla Terra, le cui diverse variazioni di energia sono perfettamente descritte dal Calendario Maya. Se applichiamo la Cronologia Maya alla storia umana, si evidenzia un significativo schema a onde, che influenza la nascita delle religioni, la tecnologia, l’economia, ecc.: ciò mostra chiaramente che viviamo in un Universo Cosciente la cui Intelligenza segue un esatto programma che governa l’Evoluzione. Le onde sono livelli di Coscienza che generano gli eventi. Attualmente ci troviamo sotto l’influsso della Nona Onda, la più alta della piramide, quella che porta al manifestarsi del nostro pieno potenziale e al comprendere profondamente che noi siamo “Coscienza incarnata”. La nona onda porta una frequenza di cambiamento altissima (ogni 18 giorni) e questo è evidente a tutti: basta osservare la straordinaria quantità di eventi significativi e drammatici compressi in un brevissimo periodo di tempo. Sotto l’influenza di quest’onda molti stanno attraversando importanti trasformazioni nella loro vita. Il Calendario Maya, dunque, è la più importante fonte di conoscenza del piano cosmico che l’umanità ha a disposizione (piano che non può essere eluso o manipolato). Il Calendario Maya non indica la fine del mondo, bensì la fine del mondo come lo conosciamo. Il Dottor Carl Johan Calleman, biologo svedese, consulente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, da circa 30 anni lavora con metodo rigorosamente scientifico alla decodificazione del Calendario Maya, per portare a piena consapevolezza il piano cosmico che esso descrive. Nei suoi lavori ha provato, secondo il metodo scientifico, il Piano dell’Evoluzione a partire dal Big Bang (16,4 miliardi di anni fa), con una serie imponente di evidenze, constatando che il Calendario Maya è il modello dei cambiamenti energetici che hanno guidato l’Evoluzione di Coscienza, dalle cellule primitive (e ancora prima dalla formazione delle galassie) agli esseri umani pienamente consapevoli che stiamo per diventare. Il Calendario Maya non indica la fine del mondo, bensì la fine del mondo come lo conosciamo. Il dott. Calleman è l’unico scienziato professionista che ha dimostrato la correlazione tra biologia, storia e progressione della Coscienza umana, come è chiaramente descritta dal Calendario Maya. In questi anni egli ha tenuto conferenze e seminari in più di 20 Paesi ed ha scritto tre libri, pubblicati a livello internazionale (The Purposeful Universe: How Quantum Theory and Mayan Cosmology Explain the Origin and Evolution of Life; Solving the Greatest Mystery of Our Time: The Mayan Calendar; The Mayan Calendar and the Transformation of Consciousness). Il suo lavoro è riconosciuto dal National Mayan Council of Elders of Guatemala e dal Continental Council of Elders and Spiritual Guides of the Americas. Marco Fardin, naturopata, segue appas- sionatamente il lavoro del Dr. C.J. Calleman ed approfondisce il Calendario Maya Profetico (TUN) collegandolo agli eventi economici, geopolitici e culturali, nonché ai cambiamenti della Coscienza individuale. IL SEMINARIO TRATTERÀ I SEGUENTI ARGOMENTI: Il Calendario Maya e l’Evoluzione della Coscienza Universale. Il Piano Evolutivo Divino cosmico. Tempo lineare e tempo ciclico. Tempo esterno e tempo interno. I 7 Giorni e le 6 Notti: i 13 Toni o intenzioni di Creazione. I 20 Glifi solari: gli archetipi o espressioni della Creazione. Lo schema a onde: ogni era ha una sua precisa finalità. Che cosa è necessario fare per allinearsi all’attuale processo di transito dalla “coscienza duale” alla “Coscienza d’Unità”. Le Onde o livelli di Coscienza che generano gli eventi. La 9 Onda espansa: il cammino di Liberazione dell’Umanità. La Co-Creazione Consapevole: una possibilità reale ora. PROGRAMMA Domenica 17 Maggio 2015 SEMINARIO “CO-CREAZIONE CONSAPEVOLE: LA NONA ONDA” Ore 9.30 – 18.00 c/o Villa Zanardelli, Via Zanardelli 121, Cortine di Nave (BS) Sabato 16 Maggio 2015 LETTURA DELLA CROCE MAYA Incontri individuali per riconoscere la propria essenza. Su appuntamento. La Croce Maya è lo strumento, basato sullo Tzolkin (Cholq’ij), il Calendario sacro a base 260 giorni, con il quale i Maya ci hanno lasciato in eredità la possibilità di comprendere l’energia di ognuno di noi in base al collegamento con la Sorgente della Vita, dei limiti e della Creazione (Hunab-Ku). Infatti, sia il Sacro Calendario sia la Croce Maya si basano su forze cosmiche e non sulla posizione planetaria (la materia deriva dalla Coscienza). La croce Maya svela l’essenza, la natura profonda di ogni persona che intenda entrare in risonanza con la Coscienza, ovvero con il cammino interiore di crescita in accordo con i cambiamenti di polarità del principio trascendente che regola la Vita nell’Universo. Il segno Maya, infatti, si relaziona armoniosamente al Progetto di Vita della persona, poiché in accordo naturale con la vibrazione cosmica. Permette di orientare la propria esistenza secondo ritmi interiori, predisposizioni, talenti, attitudini e temperamento. Essere allineati al proprio destino significa essere liberi. INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: Alessandra: Cell. 3387595041 Mailto: [email protected] Marco Fardin – Laureato in Filosofia, è Naturopata e consulente in discipline bio-naturali, con specializzazioni in Naturopatia pediatrica, Bioenergetica ed Aromaterapia. Studioso italiano del Calendario Maya, secondo l’interpretazione del Dr. C.J. Calleman, pubblica i suoi articoli sul sito web: www.coscienzacreativa.com.