ConSè News
Aprile - Giugno 2015 Anno UNO Numero UNO
In questo numero:
Allergie gemmoderivati ed emozioni.
Medicina Tradizionale Cinese: il movimento Legno e la primavera.
La costituzione epatica.
Trimestrale di informazioni e curiosità dell’associazione culturale Consè
L ’ e d i t o r i a l e
Benvenuta!
Dopo un lungo travaglio fatto di incontri e confronti,
ecco l’ultimo arrivo in casa dell’Accademia ConSè: è
nata la newsletter ConSè.
Benvenuta in famiglia!
La newsletter, a frequenza trimestrale, vuole diventare uno strumento di informazione continua, un
forum di formazione permanente, indispensabile nel nostro percorso di Naturopati. Di più: la newsletter, spazio aperto, è anche
quel luogo in cui l’Accademia si fa comunità di amici, sulla scorta del modello caro al
Giardino di Epicuro.
Dibattiti, riflessioni, spunti, analisi: un’occasione per guardare il qui e ora e per gettare ponti al Futuro e ai Futuri!
A questo proposito, come non ricordare le
mirabili parole di Eraclito:
“Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché
lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato
e a cui non porta nessuna strada”.
Veniamo al dunque.
Nel nostro progetto la newsletter sarà a tema,
ovvero “Curarsi secondo stagione”, e ospiterà
contributi vari sull’argomento.
In questo numero, ovviamente, la Primavera.
Prima di salutarvi con un abbraccio, ringraziamo fin da
ora chi ha già collaborato alla realizzazione di questo
numero pilota e chi collaborerà in futuro.
Grazie e a presto,
Andrea Navoni
Di Carmela Scali
Tutti sappiamo che l’allergia è una reazione eccessiva del sistema immunitario
che non riconosce sostanze abitualmente innocue come possono e devono essere i pollini, gli acari, ecc. caratterizzata
da un aumento degli anticorpi (IGE) che
si mobilitano nei confronti di queste sostanze.
Causando una risposta infiammatoria
che colpisce in modo sistemico e locale
con rigonfiamento delle mucose a livello
nasale, starnuti e scolo liquido, irritazione,
broncocostrizione, attacchi di asma, bruciori agli occhi e problemi alla pelle.
I fattori possono essere tanti, dalla predi-
sposizione genetica (che per altro non
è l’anticorpo che viene ereditato ma la
predisposizione alle allergie), all’ambiente, ma al contrario di quello che si potrebbe pensare sembra che la maggior
parte delle persone che soffrono di allergia vivano in ambienti troppo “sterilizzati”
e mangino cibi troppo “puliti”.
Da uno studio di Strachn denominato
“hygiene hypothesis” si è scoperto che le
allergie sono meno diffuse fra coloro che
sono a stretto contatto con microbi fecali
o alimentari, perché la flora batterica di
questi individui è ricca di microbi che producono endotossine le quali non fanno
solo ammalare, ma sono anche in grado
di potenziare il sistema immunitario.
Cause emozionali
Quasi tutte le allergie sono collegate a
una situazione che non si accetta, oppure a un elemento che non si accetta o
risveglia uno o più ricordi tristi.
Ricordi che sono ancorati nella memoria
emozionale o karmica.o che non vogliamo accettare (Claudia Rainville).
“Si può dire che l’allergia è il conflitto della memoria, serve a farci ricordare la catastrofe”. (Hamer, dal libro di F. M. Bianchi).
Nel momento stesso in cui ci accade il
fatto, ad esempio veniamo lasciati dal
nostro amato, la memoria associa tutto
l’insieme delle circostanze del nostro vissuto, ovvero se al momento siamo sedute sotto un albero di ciliegio diventeremo
allergici ad esso; lo stesso dicasi se in quel
momento stavamo mangiando un gelato o delle fragole ecc… Quando in un
secondo tempo ci troveremo di fronte a
questi frutti o a mangiarne uno di essi la
nostra memoria ripercorrerà quel vissuto.
Tutto questo naturalmente senza esserne
coscienti, registriamo tutte le circostanze
concomitanti, l’informazione viene depositata nel nucleo amigdalico e all’occorrenza basta un odore, una rievocazione per fare scattare l’allarme.................. e
dopo aver riflettuto cosa fare nel frattempo che il naso cola... gli occhi bruciano....
la pelle prude.....Proviamo ad usare...
Gli oligoelementi servono a modificare
il terreno, potenziando e modificando
la risposta terapeutica; essi sono sostanze semplici, che si trovano in modeste
quantità nell’organismo (metalli metalloidi 0.01%), sono dei biocatalizzatori cioè
sono sostanze che aumentano la velocità di reazioni biochimiche.
Nelle allergie useremo il manganese che
corrisponde alla diatesi uno dove il soggetto presenta segni iper:
è un ottimista, spesso agitato, irascibile,
euforico, fatica a prendere sonno, non si
stanca facilmente.
Questo oligo si usa per asma allergica,
eczemi, rinite allergica, orticaria, edema.
Una fiala a giorni alterni al mattino a digiuno sotto la lingua lontano dalla colazione.
Mentre manganese rame lo userò per
quelle persone ipoattive facilmente stancabili, pessimisti moderati, hanno frequenti infezioni, e bisogno di molte ore di
sonno per recuperare, tendono al pessimismo, sono ponderati e riflessivi.
Una fiala al mattino a digiuno sotto la lingua, a giorni alterni.
Fitogemmoterapici.
Nelle riniti allergiche molto utile è l’impiego di gemmoderivati, in particolare del
ribes nigrum che può essere adoperato
da solo o associato ai gemmoderivati di
rosa canina e carpinus betulus.
Questi ultimi vengono solitamente aggiunti nella formulazione per potenziare
l’effetto del ribes nigrum.
Il ribes è riconosciuto da sempre per le
sue proprietà antiallergiche e antiinfiammatorie, per la sua azione di stimolo sulle
ghiandole surrenali risulta molto utile anche nell’astenia, tipica nelle fasi esplosive della flogosi. Principi attivi: Vit.C acido
malico acido caffeico, ac. citrico, antociani, flavanoidi, olio ess. oligoelementi,
vit.A.
La rosa canina potenzia il sistema immunitario lavora sulle infiammazioni e su
tutte le recidivanti grazie ai suoi principi
attivi: vit.C, vit. A, antociani acido citrico,
caffeico, Flavanoidi e carotenoidi.
Il carpino ricco di biostimoline agisce sulle
infiammazione delle vie respiratorie alte
dove manifesta la sua attività specifica a
livello delle mucose nasali.
Es. mattino una fiala di manganese pomeriggio 50 gocce di ribes, sera 50 gocce di carpino.
Medicina Tradizionale Cinese:
il movimento Legno e la primavera
Di Andrea Navoni
S
econdo la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) la primavera
appartiene al movimento Legno che rappresenta, tramite
l’immagine dell’albero, la spinta
ascendente dello Yang che fa
germogliare e crescere la pianta.
In natura, ecco i segni della rinascita, di
una nuova vita: dopo il letargo dell’inverno gli animali lasciano le tane e i primi
germogli sbocciano dalla terra.
Così in natura, così nell’uomo: in noi prorompe un forte bisogno di rinnovamento,
apertura e movimento.
In questo periodo si muovono grandi
energie e accadono trasformazioni e
cambiamenti. Non per nulla la Pasqua,
che significa passaggio, cade in primavera: si passa dalla morte dell’inverno
alla Vita.
Non per nulla l’energia climatica della
primavera è il Vento: il simbolo del movimento e del cambiamento.
La MTC associa alla primavera il Fegato
perché la sua energia ricorda quella del
Vento: il Fegato ama ascendere e slanciarsi verso l’alto e soffre se compresso.
E al Fegato è correlata la Vescica Biliare,
che, oltre a governare di comune accordo la digestione, danno un’impronta caratteristica all’essere umano: la capacità
di progettare, giudicare e decidere.
E la primavera, contaminata dall’energia
del Legno, stimola la capacità di elaborare nuove idee e di immaginare, tramite
la visualizzazione creativa, nuovi progetti.
Come detto, gli organi della primavera
sono il Fegato e la Vescica Biliare.
Al Fegato spetta il compito del “dare inizio” e del “mettere in movimento”. Ha un
ruolo importante nella regolazione degli
altri organi. Per esempio stimola la digestione e assiste Milza e Stomaco nel governo dei processi digestivi.
Il Fegato, poi, ha il compito di immagazzinare il Sangue e di fungere da servo
meccanismo per farlo defluire secondo
le necessità fisiologiche dell’organismo.
Durante una prestazione sportiva, per
far fronte allo sforzo, il Fegato rilascia più
quantità di sangue per nutrire tendini e
muscoli e soddisfare il loro aumentato
fabbisogno di energia.
Il Fegato è il grande armonizzatore delle emozioni interne. E’ il generale che difende il palazzo imperiale (la cassa toracica) dove risiede il Cuore Imperatore e
interviene in caso di pericolo sulla porta
d’ingresso al palazzo, ovvero il diaframma. Se si verifica un blocco, ecco che,
tramite il Fegato, si chiude il diaframma.
Si respira sempre meno e sempre più in
superficie e meno si respira e meno si vivono emozioni: la vita si inaridisce!
La Vescica Biliare ha un ruolo fondamentale nel processo digestivo. A lei spetta il
compito di rilasciare la bile. Ma non solo:
alla VB si deve il coraggio e l’aggressivi-
tà. Coraggio e aggressività per imparare
a camminare, per affermare i nostri diritti
di fronte ad un sopruso, per delimitare e
proteggere il nostro spazio esistenziale.
L’arte di vivere del Legno è quella di pianificare e dare le giuste scelte.
Il Fegato equilibrato, che secondo il
Suwen è “il generale delle armate che
analizza le situazioni ed elabora i piani”,
consente all’essere umano la capacità
dell’intuizione e la capacità di ponderare la vita e il senso della vita: visione e direzione.
Sul piano fisico, per esempio, pianifica le
difese dall’organismo e gestisce il processo di depurazione dalle tossine, materiali
mentali ed emotive.
Pensiamo alle allergie primaverili.
Secondo la medicina allopatica le allergie primaverili sono una malattia del sistema immunitario caratterizzata da
reazioni eccessive provocate da particolari anticorpi (reagine o IgE) nei confronti
di sostanze abitualmente innocue come
ad esempio pollini.
La lettura della MTC è simile: il Fegato
scambia il polline per un esercito di invasori e si attiva di conseguenza andando
in disequilibrio.
Alla Vescica Biliare spetta la capacità di
giudicare e di prendere decisioni ponderate e di attuarle con determinazione.
Una VB in vuoto rende l’essere umano titubante, indeciso e timoroso.
La virtù correlata al Legno è l‘aspirazione, l’impetuosità. Secondo Padre Larre e
Rochat de la Vallée “quando la collera
esprime la normalità, è l’impetuosità stessa della vita, soprattutto nella potenza
degli inizi: la forza del vento che soffia
o della pianta che buca il suolo ancora gelato, la violenza della nascita che
espelle l’essere alla luce del giorno e poi
lo fa crescere e svilupparsi o, ancora, lo
sforzo che tende i muscoli.(…) “Quando
l’impetuosità diviene patologica, rompe
i suoi ormeggi, abbandona le sue radici,
perde il controllo: è l’impeto d’ira, il furore
scatenato, la rabbia irragionevole”.
L’emozione ombra correlata al Legno
è quindi la collera in tutte le sfumature:
rabbia, frustrazione, rancore, odio, sensi
di colpa, irritabilità e risentimento.
Se la collera si manifesta con un rabbia
che monta, il Fegato non controlla la circolazione del Qi e del sangue: sale controcorrente. Da qui, tra gli altri, sintomi
quali cefalea, vertigini, acufeni, insonnia.
Se la collera è invece repressa e genera
frustrazione e rancore, il Fegato non svolge più il suo peculiare compito, quello di
dare slancio. Vi è una stasi di Qi. In questo caso, compariranno sintomi quali sensazione di ristagno al torace, dolore agli
ipocondri, soprattutto destro, tristezza e
depressione.
Il simbolo del movimento Legno è l’albero che evoca una preziosa lezione del
pensiero cinese. Pensiamo a una grande
quercia. Cosa ci colpisce? È radicata e
flessibile. Con la sua struttura verticale si
radica solidamente a terra e con i suoi
rami, le sue fronde e le sue foglie si spinge
verso il cielo. Così per noi. Per vincere la
collera e ritrovare la serenità, la filosofia
cinese, analogamente all’albero, ci insegna di fare ritorno a noi stessi e alle nostre
radici.
Ciascuno di noi, come un albero immobile e solitario, affonda le proprie radici
possenti nella madre Terra e si protende
verso le virtù del Cielo. E nel percepire
una nuova sensazione di spazio unita a
solidità, si perviene ad una profonda consapevolezza di ciò che si muove al nostro
interno, del nostro Sé, del nostro Centro:
come alberi, diventiamo forti, ma flessibili; aperti alle stagioni della vita, ma sicuri
di noi stessi e del nostro ritmo di vita, simbolizzato dalla respirazione.
Per dirla con Laozi, “gli essere fanno a
gara a prosperare ma ciascuno ritorna
tornandosene alla sua radice. Ritornare
alla propria radice è la Quiete, è portare
a compimento il proprio destino”.
La
costituzione
epatica
Pro Manoscritto - Maggio 2009
Di Corrado Tanzi
L’APPROCCIO IRIDOLOGICO
NELLE EPATODISFUNZIONI
IN RELAZIONE AL METODO
KNEIPP-COSTACURTA.
I
l fegato riveste un ruolo fondamentale nell’attività vitale dell’organismo e
il suo corretto funzionamento si spinge molto di là delle normali funzioni
biochimiche e fisiologiche, andando
a interferire su elementi più sottili come la
psiche e lo spirito.
Per questo motivo, ogni buon Naturoigienista dovendo consigliare uno stile di vita
più corretto, in primo luogo si preoccupa
della pulizia emuntoriale generale, ma
in particolare insiste sulla depurazione di
questa grossa ghiandola “Il Fegato” appunto.
Come emerge dall’iride dell’occhio,
qualsiasi disturbo o alterazione funzionale
organica è in grado variabile concomitante a fattori di cattivo funzionamento
o di sovraccarico epatobiliare e gastrointestinale, siano essi di natura emotiva e
nervosa, quanto tipicamente fisiologica
o legata allo scorretto stile di vita di un
soggetto.
Importanti fattori genetici - costituzionali
intervengono sulla vitalità epatica e iridologicamente sono sempre ben evidenziati e leggibili, risultando pertanto di fondamentale ausilio al Naturopata, specie
nel campo della prevenzione e del mantenimento sobrio della salute.
Dal rilievo iridologico è possibile identificare la familiarità e il terreno a eventuali
squilibri funzionali del fegato, siano essi di
natura metabolica quanto strutturale.
In questo modo il Naturoigienista è in grado di valutare quali siano le applicazioni
idrofangotermiche, fitologiche e altre più
idonee per normalizzare, disintossicare e
rafforzare l’apparato epatobiliare.
Due caratteristiche: la cromatica e la
strutturale dell’iride, permettono d’identificare la natura metabolica o strutturale
di un disturbo o di una predisposizione disfunzionale del fegato.
Il colore giallo evidenzia il dismetabolismo dei lipidi e riflette come quest’alterazione umorale possa interferire anche
sul temperamento dell’individuo (bilioso
in questo caso).
Iridi, dove il colore marrone si confonde
con quello azzurro, identificano la costituzione epatica definita anche “mista”,
il cui possessore ha una ridotta capacità
costituzionale enzimatica a elaborare le
sostanze metaboliche assunte.
La debolezza metabolica strutturale del
fegato è invece rappresentata dalla
perdita dell’organizzazione radiale nella
rispettiva zona epatica dell’iride.
La costituzione epatica è una condizione
che si riscontra in un certo numero d’individui, i quali hanno come caratteristica
sintomatica in senso lato l’astenia: Astenia psicofisica, immunitaria, muscolare,
gastrointestinale e cardiovascolare.
L’IRIDE EPATICA
Indica quindi forte interferenza del fegato sull’equilibrio ghiandolare generale e
metabolico, sul ciclo degli zuccheri e del
colesterolo, sull’attività nutrizionale ed
equilibrio biochimico organico, sulle funzioni intestinali, su quelle mentali e infine
anche su quelle energetiche.
Grazie a quest’attenta valutazione il naturoigienista valuta se intervenire con
pratiche calde o fredde, di acqua o di
fango, ecc., collaborando pertanto nel
progetto di prevenzione della malattia e
del mantenimento della salute.
CAUSE DEI DISFUNZIONAMENTI
EPATO VESCICOLARI
Dobbiamo sottolineare il sovraccarico
alimentare, la sedentarieta, le vaccinazioni, le anestesie generali, le infezioni in
particolare, i medicamenti, i traumi, lesioni osteopatiche, geobiologia inadeguata, contraccezione, intossicazioni, stress,
problemi vascolari, interferenze psicoemotive e caratteriali. Temperamento.
IL FEGATO E LE DISCIPLINE
IGIENISTICHE NATURALI
L’attenzione che possiamo rivolgere al
fegato deve innanzitutto mirare l’obiettivo “terapeutico” che si vuole raggiungere e che, per il Naturoigienismo, non è altro che la normalizzazione e il riequilibrio
funzionale organico in senso lato.
Per chiarezza terapeutica è quindi necessario valutare i presupposti olistici dell’organo epatico nell’insieme iridologico.
Con queste premesse si può schematizzare il seguente quadro terapeutico o
meglio riequilibrante:
- Comportamento igienistico nella costituzione epatica;
- Trattamento epatico nelle interazioni
con altri organi;
- Trattamento epatico nelle sue patologie:
steatosi, cirrosi, epatiti.
FITOPRATICA
Uso di piante drenanti del fegato ed epatoricostituenti – vanno benissimo quelle
previste nel libro “La Nuova Dietetica” –,
il depurativo n° 1 o ancora piante singole
come il tarassaco particolarmente indicato per l’occhio verde o misto.
Il Chrysanthellum Americano o la Radice
nera per l’occhio marrone e infine l’Alburno di Tiglio, Frassino o Ribes più indicati per l’occhio azzurro.
La pianta ricostituente per eccellenza, vi-
sta nell’ottica nutrizionale e non di estrazione del principio attivo, è senza dubbio
il Desmodio, una leguminosa africana
conosciuta dagli indigeni e studiata dai
missionari per le sue grandi virtù nutrizionali e antivirali della cellula epatica.
Rimane utile l’uso del carciofo e del cardo poichè ottimi drenanti e protettori cellulari epatici. L’utilizzo del ravanello, specie quello rosa, favorisce la lotta contro i
calcoli biliari ma in particolare la loro
prevenzione. Anche la cicoria e il finocchio si rivelano di valido ausilio nella depurazione del fegato.
FITOTERAPIA A TROPISMO EPATO BILIARE
(Associare sempre piante amare e calmanti)
Radice nera (Raphanus niger)
Carciofo (Cynara scolymus)
Cardo mariano (Cardus marianus L.)
Chrisantellum americanum
Celidonia (Chelidonium majus L.)
Curcuma (Curcuma longa L.)
Fumaria (fumaria officinalis)
Dente di leone (taraxacum officinalis)
Desmodio (desmodium ascendens)
Combretum (C. micranthum - Kinkeliba)
Boldo (Peumus boldus)
Primula officinale (Primula veris)
Rosmarino officinale
Lapacho (Pau d’Arco - Tabebuia)
Verga d’oro (solidago) (epato renale)
Alburno di tiglio (molto epato renale).
Ortosifone (molto epato renale)
Cicoria (Cichorium intybus).
IDROTERMOFANGOTERAPIA
Le tecniche d’idroterapia utili per il recupero dell’integrazione della funzionalità
epatica sono diverse:
compresse, avvolgimenti, cataplasmi,bagni, irrigazioni, frizioni e la cura idropinica.
Innanzitutto, bisognerà attuare quelle
pratiche essenziali per il ripristino dell’equilibrio termico del corpo.
Secondariamente, a supporto delle prime, è bene intervenire con compresse
calde sul fegato e sulla zona lombare
corrispondente.
Queste applicazioni potranno essere at-
tuate sia a secco es. boule calda, termoforo, oppure con impacco umido
preparato con infusione di rosmarino
(molto stimolante anche a livello circolatorio) o ancora con infusione di
achillea meno stimolante ma buon coadiuvante della circolazione biliare e sanguigna.
E’ bene però non abusare con le applicazioni molto calde, poiché possono creare piccoli ascessi di zona ma, piuttosto,
visto che per questi problemi è convenevole l’applicazione di fango sul ventre,
esagerare con quest’ultima nel senso di
estendere la sua applicazione alla regione epatica, giocando così un ruolo anta-
gonista
all’applicazione calda che in questo
caso può essere meglio equilibrata e
controllata.
E’ una sorta d’impacco alternato caldo
e freddo come certi bagni ma, a differenza di questi ultimi, tra l’applicazione
del caldo e quella del freddo, passa un
certo periodo, almeno quei 30 – 40 minuti
e più (consigliabili) previsti per le normali
reazioni biotermiche.
E’ indispensabile lo svuotamento regolare
dell’intestino, aiutandolo, specie in fase
iniziale, con l’uso di enteroclismi d’acqua
tiepida eventualmente addizionati con
caffè per favorire l’evacuazione biliare.
NUTRIZIONE
La dieta crudista assoluta per un periodo
di tre o quattro settimane permette al fegato di drenarsi. Contemporaneamente sono consigliabili centrifugati di frutta
e verdura a intervalli regolari fino a una
quantità
pari a uno o due litri giornalieri.
La bevanda migliore è l’acqua naturale
ma si possono usare anche infusi di tarassaco o di cardo mariano, quest’ultimo
solo per chi non ha la pressione arteriosa
troppo alta.
Conviene astenersi dall’uso di latticini,
yogurt compreso, finché la condizione
epatica è normalizzata; in seguito non
abusarne.
L’uovo trova controindicazione o limitazione solo in caso di problemi alla colecisti.
Agevolare la diuresi consigliando tisane
diuretiche e introducendo nelle insalate
anche le zucchine, la zucca e il cetriolo.
La frutta è generalmente molto indicata
facendo però attenzione per certi soggetti alla tollerabilità dell’arancia, spesso
pesante nelle insufficienze epatiche.
TECNICHE DI MOVIMENTO
ED ESERCIZIO FISICO
Non sono da sottovalutare una sana e
profonda respirazione, il rilassamento e
flessioni specie sul fianco destro, tenendovi la mano lì appoggiata ecc.
Non dimenticare gli esercizi di “psiche
amica” consigliati nel suo libro dall’ami-
co Marini e che ritengo fondamentali
anche per la depurazione del fegato nei
confronti di rabbia, collera e sistema nervoso-emotivo in genere.
APPROCCIO DIAGNOSTICO
L’approccio diagnostico di tipo medico
non deve essere sottovalutato, ma fondamentale; l’iridologia non è in grado di
sostituirsi a nessun esame di laboratorio
né a quanto di pertinenza tipicamente
medica.
Solo attraverso una minuziosa valutazione
d’insieme, il naturoigienista sarà in grado
d’intervenire globalmente, soprattutto
a livello educativo e preventivo, consigliando sana nutrizione, esercizio fisico e
discipline Igienistiche Naturali finalizzate
alla persona e non al sintomo; calde oppure fredde: di acqua o di fango, ecc.,
collaborando pertanto nel progetto
O.M.S. di prevenzione della malattia e
del mantenimento della salute.
MEDICINA UFFICIALE
Fuori testo seguono alcune considerazioni di tipo medico non necessariamente
attribuibili a patologia, ma che fanno
pensare a collegamenti col fegato:
1) Anoressia, nausea, malessere e febbre
fanno pensare anche all’epatite.
2) Dolori ricorrenti dell’epigastrio.
3) Eritema plantare, unghie bianche,
contratture addominali.
4) Meteorismo intestinale, disturbi venosi
degli arti inferiori e delle emorroidi.
5) Mutamenti neuro-psichici.
6) Escoriazioni ed esantemi che possono
indicare disturbi o alterazioni biliari.
CURIOSITA’ SUL FEGATO
Il fegato ha più di 500 funzioni ed è in grado di rigenerarsi per l’80% in 2 o 3 settimane.
E’ composto da 350 miliardi di cellule che
si chiamano epatociti che hanno una
durata media di vita compresa tra i 300
e 500 giorni.
Il fegato può contenere più di un litro di
liquidi di cui 0,900 Lt. di sangue.
Il suo peso nell’uomo è di circa 2,3-2,5 Kg.
Nel fegato passano nelle 24 ore (con la
media di 100 Lt. l’ora) circa 2400-2500 Lt
di sangue.
In effetti la vascolarizzazione organica è
rappresentata dal 15-25 % dal volume
epatico e 15-20 % del debito
cardiaco.
In caso di emorragia il fegato libera il 50%
del volume sanguigno.
Il tocco della trasformazione
Corso di Massaggio Metamorfico:
aperte le iscrizioni al corso
di maggio 2015
Sono aperte le iscrizioni al
corso di Massaggio
Metamorfico
per esterni che si terrà Venerdì 8 – Sabato 9 –
Domenica 10 maggio 2015 a
San Felice del Benaco (BS),
nella magica atmosfera della
Casa di Accoglienza “Il Carmine”.
C
he cos’è il Massaggio Metamorfico
Il
Massaggio
Metamorfico
(o Tecnica Metamorfica) è un
mezzo straordinario e unico per la trasformazione personale.
Molto dolce e rilassante, questa pratica
è adatta a chiunque desideri un cambiamento nella propria vita, che può avvenire a diversi livelli: fisico, mentale, emozionale e comportamentale. Il Massaggio Metamorfico non cura sintomi particolari, ma genera un movimento
di liberazione da patologie di antica data,
sia fisiche, sia psicologiche:
è un percorso di evoluzione, di autoguarigione e di
crescita creativa. Quando l’individuo diviene
più integrato, i suoi sintomi
scompaiono.
Fondata negli anni Cinquanta dal naturopata e
riflessologo inglese Robert
St. John e perfezionata in
seguito dal suo allievo Gaston Saint-Pierre, la Tecnica
Metamorfica si basa su un
aspetto scientifico importante.
Essa concentra l’attenzione sui nove mesi di gestazione.
Durante tale periodo s’impianta il potenziale della
vita umana e una delle pri-
me strutture che si formano nell’embrione è la colonna vertebrale, con il sistema
nervoso centrale. Proprio la colonna vertebrale è la detentrice della nostra memoria prenatale,
cioè della memoria di tutte le esperienze
vissute dall’essere umano nei primi nove
mesi di vita all’interno del grembo materno.
Come agisce il Massaggio Metamorfico
Trattando i punti riflessi della colonna vertebrale, situati sui piedi (movimento), sulle mani(azione) e sulla testa (pensiero)
della persona viene riportato in luce quel
periodo così prezioso e unico. Stimolando tali punti, attraverso il tocco leggero del Massaggio Metamorfico,
la Forza Vitaleessenziale, guidata dall’intelligenza innata del ricevente, scatena
le energie ostacolate da blocchi subiti
nel periodo prenatale, dando via libera a processi di guarigione della mente,
del corpo e dello spirito, aumentando la
consapevolezza del “giusto sentiero” da
percorrere nella vita.
Ogni cellula che costituisce il corpo e
la mente umana mantiene la memoria
delle esperienze vissute sin dal concepimento. Quando un’esperienza colpisce
fortemente l’essere umano, i pensieri, le emozioni e
le convinzioni collegate a
quel ricordo possono creare schemi di energia che
imprigionano e condizionano la persona, tenendola,
inconsapevolmente, ancorata al passato. Tali blocchi
energetici possono avere
origine già all’interno del
grembo materno, durante
i nove mesi di gestazione.
La colonna vertebrale contiene in sé tutti i ricordi del
periodo gestazionale e nei
riflessi spinali possiamo ritrovare lo schema prenatale,
dal pre-concepimento alla
nascita.
Oltre il tempo
Ogni esperienza vissuta dai genitori si riproduce nella struttura energetica del
feto e si ripresenta alla nascita. Ogni attività mentale o fisica di entrambi i genitori modifica, sia pure parzialmente, le loro
stesse strutture energetiche che, attraverso il meccanismo della risonanza sottile, si
trasferiranno anche al nascituro.
La Tecnica Metamorfica agisce da catalizzatore della Forza Vitale, che è alla
base di ogni forma di vita, permettendo
il superamento degli schemi di antica
data destinati a manifestarsi nella malattia fisica o mentale, nei problemi emozionali, negli atteggiamenti limitanti dell’individuo di domani. Il semplice tocco del
Massaggio Metamorfico può trasformare
le influenze umane, cosmiche e universali
che misteriosamente agiscono su di noi
permettendo all’individuo di eliminare gli
schemi ormai obsoleti e di “andare oltre”. Riportato al suo giusto equilibrio, l’individuo si sente liberato, finalmente in grado di “ritornare alle origini” e di arrivare
all’Autorealizzazione.
A chi si rivolge il corso
La Tecnica Metamorfica è un potente
strumento di trasformazione accessibile a tutti. Il Corso è aperto a tutti coloro
che intendono apprendere i benefici e
la pratica della Tecnica Metamorfica e a
chiunque desideri un cambiamento nella
propria vita.
Non sono richieste attitudini specifiche o
particolari conoscenze.
Sede del corso
Il Corso sarà residenziale presso la Casa di
Accoglienza “Il Carmine”, situata a San
Felice del Benaco (BS), in una stupenda
posizione tra il verde degli ulivi e l’azzurro
del Lago di Garda. La Casa è stata recentemente rinnovata e, immersa in un
contesto ambientale unico, rappresenta il luogo ideale per il ristoro del corpo e
dello spirito.
PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Alessandra: cell. 3387595041
Andrea: cell. 3496003473
mail: [email protected]
Seminario su Co-creazione
consapevole e Calendario Maya
“CO-CREAZIONE CONSAPEVOLE: LA NONA ONDA”
Seminario di Marco Fardin, studioso italiano del Calendario Maya Profetico
Domenica 17 Maggio 2015 Ore 9.30 – 18.00
c/o Villa Zanardelli, Via Zanardelli 121, Cortine di Nave (BS)
I
l Calendario Maya è un complesso
sistema calendarico con il quale la
civiltà mesoamericana (attuali Messico e Guatemala) ha elaborato un
sistema completo nella comprensione
dell’Evoluzione della Coscienza Universale.
Il Calendario Maya Profetico (TUN) prova
che esiste un Piano Evolutivo Divino per la
Terra e l’intero Universo e che, nell’ultimo
livello evolutivo che ora ci influenza, la
Co-creazione Consapevole o Coscienza Universale, con un ritmo velocissimo di
cambiamento, spetta ad ognuno di noi
compiere il passaggio ad un mondo di
Consapevolezza e Unità.
La mente umana si sviluppa in risonanza con una Coscienza Cosmica che si
evolve mediata dalla Terra, le cui diverse
variazioni di energia sono perfettamente
descritte dal Calendario Maya.
Se applichiamo la Cronologia Maya alla
storia umana, si evidenzia un significativo
schema a onde, che influenza la nascita
delle religioni, la tecnologia, l’economia,
ecc.: ciò mostra chiaramente che viviamo in un Universo Cosciente la cui Intelligenza segue un esatto programma che
governa l’Evoluzione.
Le onde sono livelli di Coscienza che generano gli eventi.
Attualmente ci troviamo sotto l’influsso
della Nona Onda, la più alta della piramide, quella che porta al manifestarsi del
nostro pieno potenziale e al comprendere profondamente che noi siamo “Coscienza incarnata”.
La nona onda porta una frequenza di
cambiamento altissima (ogni 18 giorni)
e questo è evidente a tutti: basta osservare la straordinaria quantità di eventi significativi e drammatici compressi in un
brevissimo periodo di tempo. Sotto l’influenza di quest’onda molti stanno attraversando importanti trasformazioni nella
loro vita.
Il Calendario Maya, dunque, è la più importante fonte di conoscenza del piano
cosmico che l’umanità ha a disposizione
(piano che non può essere eluso o manipolato).
Il Calendario Maya non indica la fine del
mondo, bensì la fine del mondo come lo
conosciamo.
Il Dottor Carl Johan Calleman, biologo
svedese, consulente dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità, da circa 30 anni
lavora con metodo rigorosamente scientifico alla decodificazione del Calendario
Maya, per portare a piena consapevolezza il piano cosmico che esso descrive.
Nei suoi lavori ha provato, secondo il metodo scientifico, il Piano dell’Evoluzione a
partire dal Big Bang (16,4 miliardi di anni
fa), con una serie imponente di evidenze,
constatando che il Calendario Maya è il
modello dei cambiamenti energetici che
hanno guidato l’Evoluzione di Coscienza, dalle cellule primitive (e ancora prima
dalla formazione delle galassie) agli esseri umani pienamente consapevoli che
stiamo per diventare. Il Calendario Maya
non indica la fine del mondo, bensì la fine
del mondo come lo conosciamo. Il dott.
Calleman è l’unico scienziato professionista che ha dimostrato la correlazione
tra biologia, storia e progressione della
Coscienza umana, come è chiaramente
descritta dal Calendario Maya. In questi
anni egli ha tenuto conferenze e seminari in più di 20 Paesi ed ha scritto tre libri,
pubblicati a livello internazionale (The
Purposeful Universe: How Quantum Theory and Mayan Cosmology Explain the
Origin and Evolution of Life; Solving the
Greatest Mystery of Our Time: The Mayan
Calendar; The Mayan Calendar and the
Transformation of Consciousness).
Il suo lavoro è riconosciuto dal National
Mayan Council of Elders of Guatemala e
dal Continental Council of Elders and Spiritual Guides of the Americas.
Marco Fardin, naturopata, segue appas-
sionatamente il lavoro del Dr. C.J. Calleman ed approfondisce il Calendario
Maya Profetico (TUN) collegandolo agli
eventi economici, geopolitici e culturali,
nonché ai cambiamenti della Coscienza
individuale.
IL SEMINARIO TRATTERÀ I SEGUENTI
ARGOMENTI:
Il Calendario Maya e l’Evoluzione della
Coscienza Universale.
Il Piano Evolutivo Divino cosmico.
Tempo lineare e tempo ciclico.
Tempo esterno e tempo interno.
I 7 Giorni e le 6 Notti: i 13 Toni o intenzioni
di Creazione.
I 20 Glifi solari: gli archetipi o espressioni
della Creazione.
Lo schema a onde: ogni era ha una sua
precisa finalità.
Che cosa è necessario fare per allinearsi
all’attuale processo di transito dalla “coscienza duale” alla “Coscienza d’Unità”.
Le Onde o livelli di Coscienza che generano gli eventi.
La 9 Onda espansa: il cammino di Liberazione dell’Umanità.
La Co-Creazione Consapevole: una possibilità reale ora.
PROGRAMMA
Domenica 17 Maggio 2015
SEMINARIO
“CO-CREAZIONE CONSAPEVOLE:
LA NONA ONDA”
Ore 9.30 – 18.00
c/o Villa Zanardelli, Via Zanardelli 121,
Cortine di Nave (BS)
Sabato 16 Maggio 2015
LETTURA DELLA CROCE MAYA
Incontri individuali per riconoscere la propria essenza.
Su appuntamento.
La Croce Maya è lo strumento, basato
sullo Tzolkin (Cholq’ij), il Calendario sacro
a base 260 giorni, con il quale i Maya ci
hanno lasciato in eredità la possibilità di
comprendere l’energia di ognuno di noi
in base al collegamento con la Sorgente
della Vita, dei limiti e della Creazione (Hunab-Ku). Infatti, sia il Sacro Calendario sia
la Croce Maya si basano su forze cosmiche e non sulla posizione planetaria (la
materia deriva dalla Coscienza).
La croce Maya svela l’essenza, la natura profonda di ogni persona che intenda
entrare in risonanza con la Coscienza, ovvero con il cammino interiore di crescita
in accordo con i cambiamenti di polarità
del principio trascendente che regola la
Vita nell’Universo.
Il segno Maya, infatti, si relaziona armoniosamente al Progetto di Vita della persona, poiché in accordo naturale con la
vibrazione cosmica. Permette di orientare la propria esistenza secondo ritmi interiori, predisposizioni, talenti, attitudini e
temperamento.
Essere allineati al proprio destino significa
essere liberi.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:
Alessandra: Cell. 3387595041
Mailto: [email protected]
Marco Fardin – Laureato in Filosofia, è
Naturopata e consulente in discipline
bio-naturali, con specializzazioni in Naturopatia pediatrica, Bioenergetica ed
Aromaterapia. Studioso italiano del Calendario Maya, secondo l’interpretazione del Dr. C.J. Calleman, pubblica i suoi
articoli sul sito web:
www.coscienzacreativa.com.
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