Cover Story
Misurare l’infinito
Il know-how d’eccellenza e gli investimenti in ricerca spingono la divisione Bioscienze e
Analisi Chimica di Agilent Technologies verso la creazione di strumenti dalle prestazioni
sempre più elevate e in grado di garantire i risultati nel tempo.
Ancora in espansione il segmento della cromatografia: con la linea 1290 Infinity UHPLC
è stato identificato un nuovo standard di riferimento del settore
di Alessandro Bignami
Mentre il mercato internazionale negli
ultimi due anni ha conosciuto una recessione globale, la divisione Bioscienze e Analisi Chimica di Agilent Technologies, protagonista mondiale nel
campo della Chimica Analitica, è cresciuta. Vincente e’ stata la scelta di lanciare soluzioni che garantissero ai clienti un rapido ritorno degli investimenti grazie a prestazioni d’avanguardia.
È il caso, fra gli altri, della presentazione di un’innovativa serie di spettrometri di massa d’alta gamma e del gascromatografo spettrometro di massa con
analizzatore triplo-quadrupolo, che
hanno consentito non solo di stabilire
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i nuovi standard del settore, ma anche
di sorprendere il mercato e di generare incrementi di fatturato nei momenti peggiori della crisi economica. Agilent Technologies, multinazionale con
‘headquarter’ a Santa Clara, in California, produce e commercializza soluzioni avanzate nei settori test e misura,
bioscienze e analisi chimica. La società lavora in stretta collaborazione con
ingegneri, scienziati e ricercatori sparsi per il mondo, così da poter affrontare con successo le sfide nei differenti campi in cui opera; i suoi laboratori
di ricerca, gli Agilent Labs, sono distribuiti tra gli Stati Uniti, l’Europa e l’Asia.
All’avanzatissimo ‘know-how’ della società contribuisce la provenienza da Hewlett-Packard Company, da cui è nata come spin-off nel 1999. Dal ‘DNA’
di HP, Agilent Technologies ha messo
in luce la propensione all’innovazione
e agli investimenti in ricerca, oltre alla
valorizzazione delle persone. A ciò si
aggiunge, naturalmente, una competenza specifica e traversale che resta
probabilmente ineguagliata nei mercati in cui opera. La divisione Bioscienze
e Analisi Chimica realizza, produce e
commercializza strumenti, soluzioni e
servizi applicati principalmente nel
mercato farmaceutico, bioscientifico,
della tossicologia forense, sicurezza alimentare, controllo ambientale e petrolchimico. Questo gruppo conta
complessivamente 3.700 dipendenti in
tutto il mondo, 5 centri di ricerca e produzione internazionale e uffici commerciali che servono più di 21.000 clienti
in circa 110 paesi.
Nel settore delle bioscienze, il gruppo
ha sviluppato una serie completa di
strumenti e soluzioni per genomica,
proteomica e metabolomica, che consentono di standardizzare la raccolta,
l’identificazione, la purificazione, la
quantificazione e la produzione di DNA,
RNA, proteine e loro metaboliti.
Nel campo dell'analisi chimica la società è da sempre all'avanguardia con soluzioni complete, utilizzate per un'ampia gamma di applicazioni, dalla determinazione di PCB e inquinanti nell'aria,
nell'acqua e nei terreni, alla determinazione della presenza di metalli come
il piombo negli alimenti, dal controllo
qualità dei farmaci all'antidoping nel-
Fabio Fabris, Responsabile Vendite
Italia per la divisione Bioscienze e
Chimica Analitica
le competizioni sportive.
“Il nostro obiettivo è continuare a essere i numeri uno nel mondo fornendo prodotti e servizi al top sia nelle bioscienze sia nella misurazione in campo
chimico analitico” rivela Fabio Fabris,
Responsabile Vendite Italia per la divisione, incontrato nella sede di Agilent
Italia a Cernusco sul Naviglio (Milano),
insieme a Giuseppe Gallelli, account
manager ed esperto di cromatografia.
Il gruppo è in continua espansione: “Se
la Divisione Bioscienze ed Analisi Chimica in HP rappresentava il 4%, diventato quasi il 22% in Agilent, oggi genera circa metà del fatturato. Si tratta
d’altronde di uno dei settori più in crescita e avidi di tecnologia”. Un trend
destinato a proseguire grazie ai grandi progetti in corso e ad alcune acquisizioni strategiche.
A sua volta il cuore della produzione
della divisione Bioscienze e Analisi Chimica è la cromatografia, settore in cui
la società ha storicamente consolidato il proprio ruolo di riferimento tecnologico, consentito dal ‘know-how’
d’eccellenza. “La cromatografia è il core business del settore analitico – spiega Fabris - Insieme alla spettrometria
di massa, rappresenta il capitolo più importante della storia della divisione di
cui mi occupo. Si può dire anzi che la
tecnica della gascromatografia sia nata con Agilent Technologies, allora parte di HP”. A porre il gruppo ai vertici
del settore è anzitutto il ruolo di innovatore, esercitato più che mai nel corso degli ultimi decenni. Dalla rivoluzione dei microprocessori e dalle colonne
capillari all’introduzione dei controlli
elettronici di flusso nei gascromatografi, fino ai convertitori analogico-digitali ad elevata frequenza, Agilent ha continuato a determinare in anticipo la tendenza in campo chimico-analitico.
“Tutte queste innovazioni, oltre a fissare degli standards poi ripresi dal mercato, hanno permesso ai nostri clienti
di raggiungere obiettivi più ambiziosi
e in modo più rapido, accurato e riproducibile, spalancando le porte dell’analisi quantitativa in tracce e arrivando a
livelli di sensibilità impensabili fino a non
molto tempo fa” afferma Fabris. Alla
consolidata gamma gascromatografica si aggiungono i filoni della cromatografia liquida HPLC e della spettrometria di massa, quest’ultima in fase di
forte sviluppo, soprattutto in accoppiamento alle tecniche cromatografiche.
“Gli spettrometri di massa, uno dei nostri punti di forza, sono oggi strumenti altamente performanti e facili da usare, con l’indubbio vantaggio di con sen-
Sistema 6120 LCMSD
tire la conferma certa dell’identità delle sostanze analizzate”.
Agilent Technologies mira in modo costante alla creazione di modelli di riferimento nell’ambito della strumentazione avanzata e dalle elevate prestazioni, come dimostrano numerosi casi di
successo. “Basti pensare - cita il responsabile vendite - ai gascromatografi
7890, linea con cui abbiamo introdotto innovativi concetti di cromatografia
capillare, sfruttando la ‘capillary flow
technology’ con un inedito sistema di
separazione miniaturizzato. Fino ad arrivare alla scorsa primavera, quando il
lancio della linea 1290 Infinity UHPLC
ha sostanzialmente chiuso il dibattito
che si era acceso attorno all’individuazione di un possibile standard nel mondo dell’ HPLC avanzato. Ora il riferimento è determinato dal nostro prodotto,
grazie a prestazioni, efficienza e operatività superiori.” Fra le innovazioni più
recenti, il manager ricorda anche la
nuova linea 6460 Jet Stream triplo-quadrupolo, ottimale per analisi quantitativa in tracce in matrici alimentari, di pesticidi, antibiotici, e l‘innovativo sistema chip LCMS con il rivelatore a quadrupolo-tempo di volo (UHD-QTOF) per
settori dove si privilegia il contenuto chimico-analitico: ideale, quindi, negli studi strutturali nell’ambito della ricerca
universitaria e medica. “Con il chip, una
nostra esclusiva, abbiamo portato su
scala nanometrica la tecnologia che abbina cromatografia e spettrometria di
massa, consentendo separazioni a livello di nanoflussi (nanolitri al minuto) e
in ultra sensibilità. I primi a comprendere la portata innovativa del sistema
sono stati i laboratori che operano nel
campo della proteomica”. Infine, le
nuove linee di cromatografi e spettrometri di massa 7820 GC e 5975E
GCMS e 1120 LC e LCMS sono pensate soprattutto per i clienti che chiedono strumenti con bassi costi di manutenzione, automazione spinta e
nessun compromesso sotto il profilo
delle performance. L’ultimo nato di
questa serie è il Compact LCMS system
6120. Soluzione di punta del momento è la gascromatografia applicata a
uno spettrometro di massa triplo-quadrupolo, che in Italia ha conosciuto un
grande successo, soprattutto nel settore agroalimentare ed ambientale. “Il
sistema, oltre ad avere una elevatissima sensibilità riduce le esigenze di manutenzione e realizza più analisi in unità di tempo in modo certo e accurato”
riassume Fabris. Fra i settori di applicazione privilegiati per la strumentazione di Agilent Technologies, spiccano
l’agroalimentare, l’ambiente, i centri di
ricerca avanzata, l’industria chimica e
petrolchimica. L’attenzione dell’industria alimentare italiana verso il tema
della sicurezza e della certificazione dei
HPLC Chip-MS (QQQ e QTOF)
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Nuovo Gascromatografo Agilent 7820
cibi ha contribuito alla forte espansione delle soluzioni della multinazionale
nel nostro paese. In campo ambientale, l’acqua figura fra i settori più promettenti per il futuro, grazie alla crescente esigenza del suo riciclo nei processi industriali. Oltre a una piattaforma strumentale in grado di integrare
soluzioni dalla preparazione del campione fino all’analisi dei dati, ogni mercato chiede di risolvere i propri specifici problemi. “Non basta fornire lo strumento - commenta Fabris - è necessario seguire il cliente nel suo flusso di lavoro, con un approccio globale basato su strumenti, consumabili, accessori, servizi e soluzioni applicative”. Una
strategia che attribuisce al post-vendita un ruolo decisivo. Lo spiega bene
Giuseppe Gallelli: “Agilent Technologies
ha cambiato il modo di fare assistenza in questo settore, grazie all’impegno
sul campo di operatori altamente qualificati nelle applicazioni di cui si occupano. E non parlo solo dei tecnici e specialisti, la cui preparazione tecnica è data per scontata, ma anche di account
e figure commerciali. L’obiettivo è poter usare in modo disinvolto, e in un
continuo scambio di ‘know-how’, lo
stesso linguaggio dell’utilizzatore, comprendendone meglio i problemi e fornendo così le soluzioni migliori”.
Dopo i risultati molto buoni del primo
quarter del 2010, Agilent Technologies
guarda con fiducia alle prossime sfide.
Incluse quelle che si giocheranno nel
nostro paese: “Nella divisione Bioscienze e Analisi Chimica, Agilent Italia ha
registrato un ulteriore aumento di fatturato ed è in linea con le richieste della casa madre”. Così dichiara Fabris,
che si dice inoltre soddisfatto del riscontro e del successo di alcune linee, fra
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cui appunto la gascromatografia e
l’HPLC accoppiate alla spettrometria di
massa. “Proseguirà la tendenza che vede l’affermazione di sistemi evoluti e
basati sull’accoppiamento fra le tecniche cromatografiche e quella della spettrometria di massa, oggi non più materia per specialisti ma accessibile alla
gran parte dei laboratori. In un mercato in cui la qualità e l’efficienza sono
sempre più prioritari, a fare la differenza sono il livello delle prestazioni e i risultati garantiti nel tempo. “Caratteristiche che non a caso rappresentano
i punti di forza di Agilent ” conclude
Fabio Fabris.
1290 Infinity LC:
‘the debate is over’
Agilent 1290 Infinity LC è progettato
per fornire i massimi livelli di velocità,
risoluzione e ultra-sensibilità oggi
consentiti. Un nuovo concetto di ‘power range’ consente di operare con
1290 UHPLC Infinity
Sistema GCMS 5975E
qualsiasi tipo di colonna analitica in termini di lunghezza, diametro e particle
size (dalle classiche 3÷5 µm alle nuove sub 2 µm) o qualsiasi fase mobile
o stazionaria. Componenti di tecnologia innovativa consentono di raggiungere livelli di prestazioni assoluti
per applicazioni UHPLC. Inoltre è il primo sistema che consente mediante la
sua grande versatilità il semplice trasferimento delle metodiche dai sistemi HPLC (Agilent e non) a i nuovi sistemi UHPLC e viceversa. In breve, fornisce infinite capacità di risoluzione
delle problematiche analitiche in ambito LC e LC/MS. Il ‘power range’di Infinity unisce una pressione sino a 1200
bar ed elevati flussi sino a 5 mL/min
per la massima prestazione cromatografica, compatibilità, flessibilità e protezione dell’investimento. La nuova
pompa binaria 1290 Infinity dotata di
un innovativo sistema di smorzamento attivo con il più basso volume di ri-
tardo ( sino a 10 µm) e del sistema di
miscelazione Jet Weaver costruito sulla base della tecnologia CFT (Capillary Flow Technologies) consente di ottenere la massima accuratezza in termini di tempo di ritenzione e risoluzione. In aggiunta, il nuovo design ottico del Diode Array Detector 1290 Infinity, comprensivo della cella di flusso a cartuccia Agilent Max-Light, è oggi in grado di garantire un elevatissimo livello di sensibilità UV e una velocità di acquisizione spettrale rapida
sino a 160 Hz. L’ultra-sensibilità è resa possibile grazie alla rivoluzionaria
cella di flusso a cartuccia Agilent MaxLight che fornisce una sensibilità 10
volte superiore rispetto alla serie
1200 DAD e VWD. Il design innovativo dell’autocampionatore 1290 Infinity permette elevatissima precisione
in tutto l’intervallo dei volumi di iniezione, senza necessità di cambiare i loop di campionamento. Unendo al
campionatore il nuovo Flexible Cube
1290 è possibile eseguire iniezione a
loop fisso con tempistiche cicliche ultraveloci ed effettuare un flushing contro flusso dell’intero campionatore.
L’iniettore 1290 Infinity HTC/HTS è invece specificamente progettato per venire incontro alle richieste di resa e affidabilità di applicazioni critiche LC/MS.
L’azionamento di nuove valvole a testate scambiabili dall’utente all’interno dell’Infinity Thermostatted Column
Compartment favoriscono la facilità di
impiego e consentono di realizzare sviluppo multi-metodo in modo semplice e completamente automatizzato. Le
colonne LC (1.8 um) Zorbax HD (High
Definition) facilitano un trasferimento di metodo facile, veloce e sicuro da
HPLC a UHPLC tramite fasi staziona-
LC-Chip di Agilent
rie identiche. Il nuovo software LAB
Advisor, con diagnostica intuitiva, capacità di monitoraggio e funzioni di allarme, facilita la gestione del laboratorio per una superiore controllo della qualità cromatografica.
Compact LC/MS System
Agilent 1120 Compact LC abbinato allo spettrometro di massa 6120 singolo quadrupolo rappresenta la combinazione ideale per aumentare le potenzialità del sistema LC/MS per analisi in laboratori universitari o in quelli dei settori alimentare, ambientale e
chimico organico. Tale sistema LC/MS
è compatto, facile da usare e robusto.
Consente performance eccellenti in
applicazioni LC/MS e offre la sensibilità e la qualità di informazione della
spettrometria di massa in un formato
estremamente compatto. In sintesi i
suoi maggiori vantaggi sono: l’espansione delle capacità UV con la selettività e la sensibilità del sistema LC/MS;
massimo uptime (tempo in attività) e
minime esigenze di manutenzione per
un maggiore ritorno di investimento;
software intuitivo e di facile utilizzo per
un agevole passaggio da LC-UV alla
LC/MS. Il sistema 1120-6120 LC/MS
comprende: Agilent 1120 Compact
LC, da scegliere tra 5 configurazioni
di strumenti disponibili in base alle necessità di applicazione; Agilent 6120
singolo quadrupolo LC/MS con sorgente/interfaccia ESI ortogonale, cambio rapido polarita’ Pos/Neg, funzione full SCAN e SIM e autotune automatico con calibrante integrato; sistema software ChemStation per il controllo degli strumenti e analisi dei dati; computer e stampante; installazione e training. Sono disponibili ulteriori configurazioni della strumentazione
e opzioni per il software per le diverse necessità applicative.
Analizzatori e kit di
applicazione: ‘the fast track’
Gli strumenti, da soli, non risolvono i
problemi analitici e facilitano lo sviluppo del business, mentre può farlo la
conoscenza e competenza. Ecco perché da oltre quattro decadi, Agilent
gioca un ruolo chiave nello sviluppo di
metodi e applicazioni innovative,
molte delle quali si sono trasformate
in standard globali per industrie come
quella della petrolchimica, della sicurezza alimentare e della tossicologia forense. Ora Agilent offre questo knowhow direttamente al laboratorio con
i nuovi analizzatori e kit di applicazioni dedicati. Lo start-up, per qualsiasi
tecnologia, è la sfida più grande. Ma
gli analizzatori e gli ‘application kits’
aiutano a risparmiare più tempo per
impiegarlo a generare i migliori risultati in termini qualitativi e quantitati-
vi. La gamma di analizzatori e kit di applicazioni comprende soluzioni complete GC, LC, GC/MS e LC/MS per lo
screening dei pesticidi (inclusa la
sample prep es. quechers), tossicologia forense, analisi dei semi-volatili,
biodiesel, analisi dei gas di raffineria.
E molti altri analizzatori.
La gamma Agilent Fast Track è in continua espansione.
Particolari Capillary Flow Technology
Nuove colonne per
elevate prestazioni
e fast LC Poroshell 120
Le colonne Poroshell 120 impiegano
una tecnologia innovativa costituita da
silice porosa in superficie, rispetto alla tecnologia standard che utilizza silice completamente porosa. La particella è formata da un nucleo solido
(1.7um) rivestito da una pellicola porosa di spessore 0.5um. La dimensione del poro è di 120°A. I vantaggi applicativi sono numerosi: maggiore velocità rispetto alle colonne standard
per HPLC, efficienza dell’80-90% rispetto alle particelle <2um, pressione
ridotta del 40-50%, minore consumo
di fase mobile per riempire la colonna, frit interno da 2 um per ridurre l’intasamento della stessa.
La distanza di diffusione è minore rispetto alla silica totalmente porosa e
riduce l’effetto del trasferimento di
massa, traducendosi in separazioni più
rapide. Questo tipo di particella ha una
distribuzione molto più uniforme rispetto alle colonne standard. La lunghezza del percorso di diffusione delle molecole, attraverso la colonna, risulta quindi più uniforme e assicura un
picco davvero efficiente. La dimensione della particella di 2.7um e la minore fase mobile da utilizzare per colmare la colonna permettono contropressioni del 40-50%, rispetto alle colonne con particelle <2um. Chiunque,
dunque, usi HPLC standard e pressioni fino a 400/600 bar, può utilizzare
Poroshell 120.
Leader nel campo della misura
Headquarters a Santa Clara, in California
Agilent Technologies è leader mondiale nel campo delle misure e opera nei settori dell’elettronica, delle bioscienze e dell’analisi chimica. Ha 16.000 dipendenti, clienti in oltre 110 paesi e ha chiuso il 2009 con un fatturato di 4,5 miliardi di dollari. È nata nel 1999 come spin-off di Hewlett-Packard Company (HP). In quest’occasione Agilent ha battuto il record di maggior offerta pubblica (IPO)
nella storia di Silicon Valley: 2,1 miliardi di dollari contro i 538 $ di capitale con cui Bill Hewlett e
Dave Packard iniziarono nel 1938.
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