Comunicato stampa ! Bolzano, 27.1.2015 Contatto: Katharina Hersel M.A., Ufficio stampa del Museo Archeologico dell’Alto Adige, tel.: +39-0471-320114, e-mail: [email protected] _____________________________________________________________________ L’installazione interattiva “Italian Limes” approda dalla Biennale al Museo Archeologico Ideata da designer e ricercatori italiani per la Biennale di Venezia, l’installazione interattiva “Italian Limes” dal 27 gennaio al 28 giugno 2015 sarà esposta al Museo Archeologico dell’Alto Adige nell’ambito della mostra FROZEN STORIES. L’opera viene presentata oggi, martedì 27 gennaio, in un colloquio con gli artisti previsto per le ore 19. “Italian Limes” è un’installazione interattiva sul tema del confine realizzata da designer e ricercatori italiani per la Biennale di Venezia 2014, nell’ambito della XIV Mostra Internazionale di Architettura, dove ha anche ricevuto una menzione speciale. Dal 27 gennaio al 28 giugno 2015 l’installazione sarà esposta al Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano, nell’ambito della mostra temporanea “FROZEN STORIES. Reperti e storie dai ghiacciai alpini”. Il collegamento è chiaro: Italian Limes visualizza in tempo reale su una mappa tridimensionale gli spostamenti naturali del confine tra Italia e Austria sulla base di informazioni raccolte da una rete GPS installata sul ghiacciaio del Similaun. La presentazione al pubblico avrà luogo oggi, martedì 27 gennaio, alle ore 19 al museo, nel corso di un artist talk con gli autori moderato da Daniele Belleri, giornalista di Wired Italia. Italian Limes è un progetto di Folder (Marco Ferrari, Elisa Pasqual) con Delfino Sisto Legnani, Pietro Leoni, Alessandro Mason, Angelo Semeraro. All’artist talk parteciperanno inoltre Simone Cortesi, direttore di OpenStreetMap Foundation, Simone Bartolini, Capo Sezione Confini dell'Istituto Geografico Militare, e Andrea Cantile, Direttore cartografico dell'Istituto Geografico Militare Italiano. Obiettivo degli artisti con la loro opera interattiva è di mostrare come le più remote regioni alpine, assieme ad altre aree del pianeta un tempo inaccessibili, stiano diventando i territori più significativi per comprendere l’avvento di nuove dinamiche ambientali e geopolitiche. Se un tempo le Alpi hanno rappresentato un preciso confine naturale, territorio per lo più inesplorato e inequivocabile limite visuale che ha giocato un ruolo insostituibile nella formazione dei moderni Stati europei, ora esse offrono lo scenario per la definizione di un nuovo concetto di confine. Il riscaldamento globale e la contrazione dei ghiacciai alpini ha portato lo spartiacque a spostarsi sensibilmente, tanto da costringere le legislazioni nazionali a introdurre la nozione di confine mobile. Tra il 2008 e il 2009 lo stesso governo italiano ha dovuto negoziare una diversa definizione delle frontiere con Austria, Francia e Svizzera. Si è così riconosciuto come i confini naturali siano soggetti alla complessità dei continui processi ecologici e dipendano dalle tecnologie e leggi che adottiamo per rappresentarli. !1 Un’esperienza, quella della variabilità e indefinitezza delle frontiere, emersa con particolare evidenza già nel 1991, in occasione del ritrovamento dell’Uomo venuto dal ghiaccio, Ötzi, sul ghiacciaio del Similaun. Dopo ripetute misurazioni e il riconoscimento formale del confine di fatto tra Austria e Italia, fu possibile accertare che Ötzi si trovava per 92,56 m in territorio italiano. Ciò rese possibile il suo passaggio alla Provincia Autonoma di Bolzano e la sua esposizione, a partire dal 1998, al Museo Archeologico dell’Alto Adige. L’uomo venuto dal ghiaccio non è tuttavia dell’unico reperto emerso dai ghiacci: anche a causa del surriscaldamento globale sono sempre più quelli che vengono alla luce, accompagnati dalle loro storie e da preziose informazioni sulla vita dei nostri antenati nell’area alpina. Alcuni di questi destini, e gli oggetti che di essi testimoniano, sono i protagonisti della mostra temporanea “FROZEN STORIES. Reperti e storie dai ghiacci alpini”, visitabile al museo ancora per un anno, fino al 10 gennaio 2016. Download: comunicato e foto sono scaricabili da http://www.iceman.it/it/comunicatistampa Foto Installazione di “Italian Limes” al Museo Archeologico dell’Alto Adige © Museo Archeologico dell’Alto Adige/Folder Web: www.italianlimes.net Contatto: dott.ssa Katharina Hersel Ufficio stampa Museo Archeologico dell’Alto Adige Tel. +39 0471 320114, Fax +39 0471 320122 eMail [email protected] Museo Archeologico dell’Alto Adige Via Museo 43, I-39100 Bolzano, tel.: +39-0471-320114, fax: +39-0471-320122, eMail: [email protected]; sito internet: www.iceman.it; Facebook: OetziTheIceman !2