Il Cenacolo s.r.l. Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Grigio della Montagnola – croste nere (es. camp. 12) Analisi eseguite Descrizione macroscopica Sezione lucida Sezione sottile Cromatografia ionica (2) Sul marmo si riscontra la presenza di uno strato biancastro a calce, con spessore piuttosto continuo ed uniforme di 10-50 mm, che risulta interessato da frequenti fessurazioni trasversali di ritiro che ne determinano il locale sollevamento e distaccato dal substrato. Esternamente esiste una crosta nera, con spessore continuo di 150-800 mm, a struttura mammellonare ed abbondante particellato nerastro carbonioso e subordinatamente ocraceo terrigeno. Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Grigio della Montagnola – croste nere (es. camp. 12) Il marmo mostra uno stato di conservazione non buono per la presenza sia di fratturazioni subverticali, che giungono fino alla profondità di 1-1.5 mm, che permettono la circolazione di acque con ricristallizzazione di sali (per lo più gesso e nitrati di potassio), sia di un’erosione superficiale localizzata prevalentemente o dove la grana del marmo è più fine o dove esistono i sistemi di microfratturazione. Contenuto degli ioni dei sali solubili STRATI Crosta nera UNITA’DIMISURA Li- Na+ NH4- K+ Mg2- Ca2- F- Cl- NO2- NO3- SO4= PO43- C2O4-- % 0 0.06 0.04 0.22 0.02 18.36 0.3 0.09 0 0.26 40.86 0 0 meq/g * 0 2.8 2.1 5.7 1.7 916.1 1.8 2.6 0 4.3 851.2 0 0 % 0 0.02 0 0.26 0 2.95 0.02 0.13 0 0.35 5.52 0 0 meq/g * 0 0.9 0 6.5 0 147.0 1.1 3.5 0 5.6 115.0 0 0 Substrato * moltiplicato per 100 Il Cenacolo s.r.l. Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Grigio della Montagnola – patinature (es. camp. 19) Tecnica analitica Sezione lucida Spettrofotometria FT/IR (2) Sulla lunetta del portale destro si sono individuate delle patinature che determinano un ingiallimento del marmo anche all’interno dello stesso fino ad una profondità massima di 3 mm. Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Grigio della Montagnola – patinature (es. camp. 19) Le patine sono state identificate mediante l’esecuzione di spettrofotometrie FT/IR, eseguite sul tal quale e dopo estrazione, che mostrano la presenza principale di solfati (gesso) oltre che a quantità ridotte di carbonati (calcite), nitrati, silicati e sostanze organiche che sono di natura acrilica; si tratta di quindi di patinature relative all’applicazione di prodotti tipo Paraloid B72 (confermata dall’indagine storica). Tipo di campione SOLFATI CARBONATI SOSTANZE ORGANICHE SILICATI NITRATI Tal quale +++ + + + + Dopo estrazione - - + - - Il Cenacolo s.r.l. Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Grigio della Montagnola – macchie rosate intense (es. camp. 24) Tecnica analitica Sezione lucida Sezione sottile Spettrofotometria FT/IR Osservazione all’ESEM + EDS Microbiologica a fresco Il marmo risulta pigmentato di arancione-giallastro, fino ad una profondità di 2.5-3 mm, dalla presenza di minio (Pb3O4) ; in superficie esiste uno strato biancastro, con spessore di 10-50 mm e talvolta fino a 120 mm, a base di Biacca (2PbCO3.Pb(OH)2) . Il Cenacolo s.r.l. Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Grigio della Montagnola – macchie rosate intense (es. camp. 24) La pigmentazione del marmo è attribuibile alla presenza di una sostanza presente negli spazi intergranulari tra i blasti del marmo. Il Cenacolo s.r.l. Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Grigio della Montagnola – macchie rosate intense (es. camp. 24) La zona bianche mostrano la presenza di piombo presente sia negli spazi intergranulari sia sullo strato biancastro superficiale. Il Cenacolo s.r.l. Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Grigio della Montagnola – macchie rosate intense (es. camp. 24) La zona più chiara mostra la presenza di elevate concentrazioni di fosforo collegabili a biodeteriogeni presenti all’interno del marmo fino a 2 mm di profondità. Diagnostica dello stato di fatto – Rosso Ammonitico di Gerfalco Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Rosso Ammonitico di Gerfalco – tipologie di degrado analizzate Si tratta di una roccia sedimentaria riferibile a calcari e calcari marnosi fossiliferi (ricchi in cefalopodi) di ambiente pelagico; mostrano una grana fine, una tessitura nodulare ed un colore variabile da marrone rossastro a rosso pallido fino a grigiorossastro ed a marrone-giallastro. E’ caratterizzata da una matrice micritica, generalmente più scura dei noduli, e da noduli di forma ovoidale, talvolta allungati di dimensioni di 1-7cm; si osserva la presenza abbondante di ossidi di ferro e minerali argillosi talvolta maggiormente concentrati lungo bande ad andamento nastriforme. erosione e degrado differenziale spinto (campp. 2, 23) alterazioni cromatiche (camp. 23) depositi incoerenti o parzialmente coerenti (camp. 2) stuccature non idonee (camp. 5) Il Cenacolo s.r.l. Diagnostica dello stato di fatto – Rosso Ammonitico di Gerfalco Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Rosso Ammonitico di Gerfalco – erosione e degrado differenziale spinto (es. camp. 2) Tecnica analitica Sezione lucida Sezione sottile Cromatografia ionica Si tratta di una roccia sedimentaria riferibile a calcari e calcari marnosi fossiliferi (ricchi in cefalopodi) di ambiente pelagico; mostrano una grana fine, una tessitura nodulare ed un colore variabile da marrone rossastro a rosso pallido fino a grigio-rossastro ed a marrone-giallastro. E’ caratterizzata da una matrice micritica, generalmente più scura dei noduli, e da noduli di forma ovoidale, talvolta allungati di dimensioni di 1-7cm; si osserva la presenza abbondante di ossidi di ferro e minerali argillosi talvolta maggiormente concentrati lungo bande ad andamento nastriforme che creano delle discontinuità lungo le quali è favorita la perdita di porzioni con relativo degrado differenziale.