Stati Generali della Cultura e del Turismo
“GIOVANI E CULTURA INSIEME PER RILANCIARE L’ECONOMIA
ITALIANA”
Intervento del Segretario Generale UNADIS, d.ssa Barbara Casagrande
Roma - 15 Novembre 2013
UNADIS è l’Unione Nazionale dei Dirigenti dello Stato, un sindacato di
dirigenti, di soli dirigenti, rappresentativo nei Ministeri, nella Presidenza
del Consiglio dei Ministri e nelle Agenzie Fiscali e ci dobbiamo occupare
della tutela giuridica ed economica e delle condizioni di lavoro dei
Dirigenti dello Stato.
Ma tutelare la dirigenza dello Stato significa – per la nostra Unione –
tutelare lo Stato e la Pubblica Amministrazione che siamo chiamati a
dirigere: siamo un soggetto sociale che entra nelle dinamiche
organizzative della Pubblica Amministrazione, per creare le migliori
condizioni di benessere organizzativo e dare maggiore efficienza ai
servizi ai cittadini.
Migliorare la Pubblica Amministrazione, che siamo chiamati a dirigere.
Nel settore della Cultura, dei Beni Culturali e del Turismo
PIANO STRATEGICO PER LO SVILUPPO DEL TURISMO IN ITALIA ROMA – 18 GENNAIO 2013
Il "Piano strategico per lo sviluppo del turismo in Italia" è un documento
che individua per la prima volta in modo sistematico i fattori di criticità,
attrattività e competitività del nostro Paese nel contesto internazionale e
prospetta un quadro di linee guida per il consolidamento e il rilancio
dell'intera filiera.
Una linea guida ha interessato in particolare il nostro ruolo di
sindacato dei Dirigenti dei Ministeri e della PCM:
1.Governance: potenziamento del supporto e del coordinamento
centrale.
Unadis ha sostenuto da sempre la necessità di una Governance forte
a livello centrale anche per la materia della CULTURA, che deve
necessariamente raggruppare sia il Turismo sia i Beni culturali, per
avviare un percorso virtuoso che metta in rete il BENE (artistico,
storico, archeologico) con la fruizione dello stesso anche da mercato
(settore) del turismo.
Sul punto, una delle azioni del piano, (la n. 5) faceva riferimento espresso alla:
“… Attribuzione di portafoglio al Ministro per il Turismo e istituzione del
Ministero del Turismo. Un Ministro privo di portafoglio ha poche leve e risorse
(sia umane che finanziarie) per incidere realmente sullo sviluppo del settore,
soprattutto in un momento di rilancio e di forte focalizzazione del Governo su
questo settore.”
La descrizione dell’azione 5 del Piano prevede di
“Dotare il Ministro del Turismo di adeguate leve per lo sviluppo del settore:
 istituendo un Ministero del Turismo con portafoglio in autonomia o
istituendo un Ministero del Turismo con budget, in coordinamento con il
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, date le sinergie con il Turismo (es.
valorizzazione siti culturali, calendario eventi, ...);
 utilizzando fondi provenienti dall’industria turistica per dotare il Ministero
del Turismo di un budget”.
Legge n. 71 del 24 giugno 2013 ha previsto il trasferimento delle
competenze e delle risorse umane, strumentali e finanziarie dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri al Ministero dei beni e delle attività
culturali e del turismo. 
Il DPCM 21 ottobre 2013, che contiene termini e
modalità del trasferimento in attuazione dell'art. 1, commi da 2 a 8 e 10 della
legge 71. Fino al 31 dicembre 2013, il Dipartimento conserva un'attività
amministrativa di supporto.
Riorganizzazione MiBACT:
- l’accorpamento delle attuali Direzioni regionali per ambiti sovraregionali,
specialmente nel caso di regioni piccole e vicine geograficamente
(accorpamento di Direzioni regionali come Friuli al Veneto, Molise agli Abruzzi,
Basilicata alla Puglia, Umbria e Marche). Tali Direzioni Regionali dovrebbero
avere, inoltre, una più marcata specializzazione come uffici di coordinamento,
rappresentanza esterna e supporto amministrativo agli uffici periferici, mentre
gli uffici periferici dovrebbero avere maggiore autonomia sul piano
tecnico.
- riduzione delle Direzioni generali, che rimangano come “Direzione di settore”,
a cui corrispondono cioè precise tipologie di beni, nonché Istituti presenti sul
territorio, che tali Direzioni Generali coordinano dal punto di vista tecnico.
Le D.G. che dovrebbero essere assolutamente confermate sono quelle
a) Per le Antichità,
b) per il Paesaggio, le Belle Arti…,
c) per gli Archivi
d) per le Biblioteche e gli Istituti di cultura.
a cui ovviamente aggiungere quale n. 5 quella per il bilancio, il personale…
Non si ritiene invece assolutamente valido il modello di un’unica Direzione
al “Patrimonio” praticamente onnicomprensiva in cui ci sarebbe una
differenza assoluta tra compiti da affrontare e mezzi a disposizione.
Fatte salve le citate 5 Direzioni Generali, per arrivare agli indispensabili,
benché dolorosi tagli si propone l’ accorpamento delle Direzioni del
Cinema e dello Spettacolo dal vivo e l’ eliminazione della D.G.
Valorizzazione. Ciò anche in base al principio che è sempre difficile
scindere la valorizzazione dalla tutela dei BB.CC.
Per quanto riguarda la dirigenza II fascia, innanzitutto si deve sottolineare
che nelle strutture periferiche del MiBACT si rileva uno dei rapporti più alti
in tutta la P.A. tra dirigenti e personale dipendente (la media è vicina alle
100 unità, e in moltissimi casi si raggiungono punte di diverse centinaia di
unità), con uno spettro di competenze molto ampio e ambiti geografici molto
estesi.
Venendo alle proposte sui tagli, il Sindacato UNADIS ritiene che i tagli
debbano essere fatti essenzialmente al centro, in quanto gli Istituti
periferici (Sovrintendenze di settore, Archivi di Stato e Biblioteche)
hanno un ruolo fondamentale di presidio del territorio, mentre al centro
potrebbe essere attuato ad es. un dimezzamento dei 14 posti dell’Ufficio
ispettivo.
Per quanto riguarda la periferia si chiede, invece, che innanzitutto vengano
eliminate o accorpate alcune sedi dirigenziali periferiche istituite negli ultimi
anni - sottraendo territori a sovrintendenze già esistenti e funzionanti - spesso
per motivi che poco hanno a vedere con una effettiva necessità. Nella
rimodulazione dei posti dirigenziali si dovrebbe assicurare poi un’adeguata
presenza e distribuzione sul territorio degli uffici periferici. Si ritiene negativo
che vengano accorpate aree geografiche troppo estese.
Il criterio da rispettare dovrebbe essere quello di garantire almeno una
Soprintendenza di settore per ciascuna Regione, per il settore Archivi una
Soprintendenza archivistica per Regione ed un numero adeguato (almeno 10)
di Archivi di Stato di particolare rilievo. In situazioni particolarmente complesse
per estensione del territorio, grande concentrazione di BB.CC., situazioni
critiche o altro, tali numeri dovrebbero aumentare.
UNADIS chiede lo sblocco del turn – over
Solo una PA con i giovani al suo interno, adeguatamente impiegati e
valorizzati, può rispondere alle istanze della società di oggi.
Perché il nuovo sistema possa funzionare nel suo insieme è indispensabile
che ci sia un ingresso di forze nuove.
Il decreto-legge 91/2013 (L. 112/2013) reca disposizioni per la tutela e la
valorizzazione del patrimonio culturale italiano, con particolare riferimento a
Pompei e all'area archeologica di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata,
nonché disposizioni per il rilancio del cinema, delle attività musicali e dello
spettacolo dal vivo, con particolare riferimento al tax credit per il cinema e per la
musica, e alle fondazioni lirico-sinfoniche. Esso ha fatto seguito ad alcune
prime misure adottate nella XVII legislatura con i D.L. 69/2013 (L. 98/2013) e
76/2013 (L. 99/2013).
Varie disposizioni prevedono l’utilizzo di giovani:
in particolare, nel piano strategico per lo sviluppo delle aree del sito Unesco di
Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, nonché nelle due Soprintendenze,
saranno impiegati i giovani per i quali l’art. 2, co. 5-bis, del D.L. 76/2013 (A.C.
1458 - L. 99/2013) ha istituito, per il 2014, il Fondo “Mille giovani per la
cultura”.
Inoltre, il MIBACT avvierà un concorso per selezionare altri 500 giovani da
utilizzare nel programma straordinario per la digitalizzazione del patrimonio
culturale.
Infine, il D.L. prevede la destinazione di immobili di proprietà dello Stato a
studi di giovani artisti italiani e stranieri, per favorire il confronto culturale e la
realizzazione di spazi di creazione di arte contemporanea (art. 6).
Durante l’esame al Senato, inoltre, è stato previsto il riconoscimento del valore
storico e culturale del carnevale, nonché di altre antiche tradizioni popolari
e di ingegno italiane (art. 4-ter), e sono state precisate alcune misure di
sostegno per i siti italiani inseriti nella Lista Unesco del patrimonio
mondiale, modificando la L. 77/2006 (art. 3-ter).
Interventi per il rilancio del cinema, delle attività musicali e dello
spettacolo dal vivo
Il D.L. 91/2013 rende permanente, dal 2014, il tax credit per il cinema
introdotto con la L. 244/2007 e oggetto, poi, di varie proroghe. Durante l’esame
parlamentare, il beneficio è stato esteso - dalla medesima data - anche ai
produttori indipendenti di opere audiovisive (art. 8).
Inoltre, prevede un credito d’imposta per le imprese produttrici di
fonogrammi e di videogrammi musicali, nonché – a seguito dell’esame
parlamentare - per le imprese organizzatrici e produttrici di spettacoli di
musica dal vivo, al fine di sostenere il mercato dei contenuti musicali e l'offerta
di opere dell'ingegno e di promuovere lo sviluppo di artisti emergenti (art. 7).
Per lo spettacolo dal vivo, il D.L. prevede la rideterminazione dei criteri
per l’erogazione dei contributi, con effetto dal 1° gennaio 2014.
I criteri, da determinare con decreto ministeriale, devono tener conto
dell’importanza culturale della produzione svolta, dei livelli quantitativi,
degli indici di affluenza del pubblico e della regolarità gestionale (art. 9).
Un importante intervento è volto al risanamento delle fondazioni liricosinfoniche che versano in situazioni di difficoltà economico-patrimoniale.
Esso fa seguito a quello disposto con l’art. 11, co. 17, del D.L. 76/2013 che
ha autorizzato il MIBACT, per l’anno 2013, ad erogare tutte le somme
residue a valere sul Fondo unico dello spettacolo (FUS), a favore delle
fondazioni, allo scopo di fronteggiare lo stato di crisi del settore e di
salvaguardare i lavoratori delle medesime.
In particolare, il D.L. prevede la nomina di un commissario straordinario
del Governo, cui le fondazioni lirico-sinfoniche sono tenute a presentare un
piano di risanamento, nonché la possibilità di concedere finanziamenti a
valere su un Fondo di rotazione, appositamente istituito con una
dotazione di 75 milioni di euro per il 2014, e anticipazioni finanziarie, già
per il 2013, in favore delle fondazioni che versano in una situazione di
carenza di liquidità tale da pregiudicarne anche la gestione ordinaria.
Ulteriori disposizioni riguardano la governance delle fondazioni, il
coordinamento dei programmi e delle attività delle stesse, il relativo
personale, nonché i criteri per l’attribuzione a ciascuna fondazione della
quota del FUS (art. 11).
Interventi per assicurare risorse al sistema dei beni e delle attività culturali
Per garantire la regolare apertura al pubblico dei luoghi della cultura, il
D.L. prevede la riassegnazione al MIBACT, a decorrere dal 2014, delle somme
corrispondenti ai biglietti di ingresso relativi a luoghi della cultura statali (art. 3).
Inoltre, saranno semplificate le procedure per acquisire le donazioni
private fino a 10.000 euro e saranno individuate forme di coinvolgimento dei
privati nella valorizzazione e gestione dei beni culturali (art. 12).
Per assicurare il miglior funzionamento del MIBACT è, infine, previsto che
tornino ad essere operativi gli organismi collegiali con competenze tecniche
che, in base alla c.d. “spending review” (art. 12, co. 20, D.L. 95/2012) dovevano
cessare (art. 13).
Il sindacato UNADIS valuta positivamente l’azione svolta dal Ministro Bray,
che porterà all’assunzione degli idonei delle graduatorie ancora aperte nel
MiBACT, all’impiego per 1 anno dei 500 giovani per la cultura di cui alla L. di
conversione n. 112/2013 (anche se sottolinea che un anno è un tempo
veramente troppo breve per arrivare a qualche risultato concreto), all’ingresso
dei 1.000 stagisti, ma sottolinea con forza che bisognerebbe riuscire ad
assumere, tramite concorsi esterni (e il Ministro Bray sembra muoversi
proprio sui questa strada), personale nelle qualifiche tecnico-scientifiche più
alte (area III): archeologi, architetti, archivisti, bibliotecari, storici dell’arte.
L’età media dei funzionari dei BBCC è tra le più elevate nel panorama della
P.A. e nonostante l’allungamento dell’età pensionabile imposta dalla Legge
“Fornero”, nel giro di pochi anni gli Istituti rimarranno vuoti (molti nel CentroNord lo sono già!), e non vi sarà nessuna trasmissione del sapere dalla
generazione che sta andando via a quella che entra.
Trasmissione del sapere, in maniera quasi artigianale, che ha sempre
costituito un punto di forza degli Istituti dei BB.CC.
Il nostro futuro è più grande del nostro passato,
ha scritto nel 1999 Ben Okri, romanziere e poeta nigeriano (1955).
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