LAVORO NOTTURNO
CORSO ASPP/RSPP MODULO A
LAVORO NOTTURNO
NORMATIVA DI RIFERIMENTO:
• DECRETO LEGISLATIVO 4 Agosto 1999 n. 345
• Art. 10 Legge 19 gennaio 1955, n. 25.
• LEGGE 5 FEBBRAIO 1999 n. 25
• Art. 17 DECRETO LEGISLATIVO 26 Novembre 1999 n.532:
•DECRETO LEGISLATIVO 8 aprile 2003, n. 66 integrato e modificato dal:
•DECRETO LEGISLATIVO 19 luglio 2004 n. 213
CIRCOLARE 3 marzo 2005 n. 8
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LAVORO NOTTURNO
Lavoro notturno
" l’attività svolta nel corso di un periodo di almeno sette ore consecutive
comprendenti l’intervallo fra la mezzanotte e le cinque del mattino"
Lavoratore notturno
 "qualsiasi lavoratore che durante il periodo notturno svolga, in via non
eccezionale, almeno tre ore del suo tempo di lavoro giornaliero"
" qualsiasi lavoratore che svolga, in via non eccezionale, durante il periodo
notturno almeno una parte del suo orario di lavoro normale secondo le norme
definite dal Contratto collettivo nazionale di lavoro.
In difetto di disciplina collettiva è considerato lavoratore notturno qualsiasi
lavoratore che svolga lavoro notturno per un minimo di ottanta giorni lavorativi
all’anno; il suddetto limite minimo è riproporzionato in caso di lavoro a tempo
parziale".
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LAVORO NOTTURNO
Va ricordato che la legislazione sul lavoro notturno
comprende una materia riguardante il divieto per i minori di
essere adibiti a tale orario di lavoro.
Tale materia, regolata storicamente dagli articoli da 15 a 17
della legge 17 Ottobre 1967 n.977, è stata con il decreto
legislativo del 4 Agosto 1999 n.345
dal D.Lgs. 8 aprile 2003 n. 66 e dal D.Lgs. 19 luglio 2004 n.
213 e Circolare 3 marzo 2005 n. 8
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LAVORO NOTTURNO
DECRETO LEGISLATIVO 4 Agosto 1999 n. 345
E' sufficiente citale gli articoli essenziali:
art.15
1.E' vietato adibire i minori (18 anni) al lavoro notturno, salvo quanto previsto
dall'art.17.
2. Con il termine notte si intende un periodo di almeno 12 ore consecutive
comprendente l'intervallo tra le ore 22 e le ore 6, o tra le ore 23 e le ore 7.
art.17 " gli adolescenti che hanno compiuti 16 anni possono essere,
eccezionalmente e per il tempo strettamente necessario, adibiti al lavoro notturno
quando si verifica un caso di forza maggiore che ostacola il funzionamento delle
aziende, purché tale lavoro sia temporaneo e non ammetta ritardi, non siano
disponibili lavoratori adulti e siano concessi periodi equivalenti di riposo
compensativo entro tre settimane,...".
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LAVORO NOTTURNO
D.Lgs. 8 aprile 2003 n. 66 e D.Lgs. 19 luglio 2004 n. 213 e Circolare 3 marzo
2005 n. 8
Premessa
E' opportuno ricordare i punti principali degli articoli dall’11 al 15 del D.gs 66 ed il
punto 18 della circolare n.8 riguardanti il lavoro notturno:
Il lavoratore per poter svolgere prestazioni di lavoro
notturno, deve essere ritenuto idoneo mediante
accertamento ad opera delle strutture sanitarie pubbliche o
dal medico competente ove nominato
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LAVORO NOTTURNO
D.Lgs. 8 aprile 2003 n. 66 e D.Lgs. 19 luglio 2004 n. 213 e Circolare 3 marzo
2005 n. 8
Il lavoratore per poter svolgere prestazioni di lavoro notturno, deve
essere ritenuto idoneo mediante accertamento ad opera delle
strutture sanitarie pubbliche o dal medico competente ove nominato.
Devono essere effettuati controlli periodici sullo stato di salute
La periodicità deve essere almeno biennale o inferiore su parere del
medico competente
L’esecuzione di prestazioni di lavoro notturno è obbligatoria per i
lavoratori idonei, fatto salvi i casi di divieto o di esclusione dall’obbligo
di eseguire la prestazione
Devono essere date informazione sul lavoro notturno e protezione
adeguata in materia di sicurezza e salute.
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LAVORO NOTTURNO
Limitazioni al lavoro notturno
Al lavoro notturno sono adibiti con priorità assoluta i lavoratori che ne fanno richiesta,
tenuto conto delle esigenze organizzative aziendali.
Fatte salve le limitazioni di legge al lavoro notturno per le donne la contrattazione
collettiva può determinare ulteriori limitazioni al lavoro notturno od ulteriori priorità.
Durata della prestazione
L'orario di lavoro dei lavoratori notturni non può superare le 8 ore nelle 24.
Nel caso di contratti, nazionali o aziendali, che prevedono un orario di lavoro
plurisettimanale è possibile l'individuazione di un periodo di riferimento più ampio delle
24 ore nel quale calcolare le 8 ore come media. (Si tratta di una definizione che può
dare luogo ad interpretazioni controverse; si veda il Interpretazioni del DL e commento
alla circolare del Ministero del Lavoro 13/2000 che fa parte di questo dossier)
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LAVORO NOTTURNO
Tutela della salute
I lavoratori notturni dovranno essere sottoposti a spesa del Datore di
lavoro ad accertamenti preventivi, periodici ed in caso di evidenti
condizioni di salute incompatibili con il lavoro notturno.
Trasferimento a lavoro diurno
In caso sopraggiungano condizioni di salute, comprovate da medico
competente, che comportano l'inidoneità al lavoro notturno, il lavoratore
sarà assegnato ad altre mansioni diurne.
Sono demandate alla contrattazione le modalità applicative.
Nel caso in cui ciò non risulti possibile l'assegnazione a mansioni diurne,
è demandato alla contrattazione definire le soluzioni.
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LAVORO NOTTURNO
Riduzione dell'orario di lavoro e maggiorazione retributiva
La maggiorazione retributiva del lavoro notturno è stabilita dalla
contrattazione collettiva alla quale è demandato anche di
stabilire la riduzione di orario giornaliera e settimanale. ( da
notare che questo articolo indica che deve essere stabilita dalla
contrattazione una specifica maggiorazione e riduzione di orario
per il lavoratore notturno).
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LAVORO NOTTURNO
Doveri di informazione
Il datore di lavoro deve informare i lavoratori notturni ed il
rappresentante alla sicurezza dei maggiori rischi qualora presenti
ed informarli sui servizi per la prevenzione e la sicurezza
Comunicazione del lavoro notturno
Il datore di lavoro deve informare la Direzione provinciale del lavoro e le
organizzazioni sindacali, annualmente, della effettuazione di lavoro
notturno continuativo o a turni quando esso non sia previsto dai contratti
collettivi.
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LAVORO NOTTURNO
Misure di protezione personale e collettiva
Il datore di lavoro è tenuto a garantire misure adeguate di servizi e mezzi di
prevenzione o protezione ed un livello di servizi equivalente a quello previsto per il
turno diurno.
Il datore di lavoro deve predisporre appropriate misure di protezione personale e
collettiva secondo le disposizioni della 626.
I contratti collettivi possono definire modalità e specifiche misure di protezione per
particolari categorie di lavoratori.
Sanzioni
Sono possibili sanzioni che vanno dall’arresto da 3 a 6 mesi (violazione
art. 14 D.Lgs 66 e succ. modifiche) e ammende
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