IL RISCHIO DA
SOSTANZE PERICOLOSE
Titolo IX – D.Lgs. 81/2008
CAMPO DI APPLICAZIONE
Campo di applicazione.
1. Il presente titolo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori
contro i rischi per la salute e la sicurezza che derivano dagli effetti di agenti
chimici presenti sul luogo di lavoro o come risultato di ogni attività lavorativa
che comporti la presenza di agenti chimici.
2. I requisiti individuati dal presente titolo si applicano a tutti gli agenti chimici
pericolosi che sono presenti sul luogo di lavoro, fatte salve le disposizioni
relative agli agenti per i quali valgono provvedimenti di protezione radiologica
regolamentati dal D.Lgs. n. 230 del 1995 e s.m.i.
3. Per gli agenti cancerogeni, si applicano le disposizioni del presente titolo,
fatte salve le disposizioni specifiche contenute nel Capo II del D.Lgs. 81/2008.
4. Le disposizioni del presente titolo si applicano altresì al trasporto di agenti
chimici pericolosi.
5. Le disposizioni del presente titolo non si applicano alle attività comportanti
esposizione ad amianto che restano disciplinate dalla normativa specifica.
DEFINIZIONI
Definizioni.
1. Ai fini del presente titolo si intende per:
a) agenti chimici: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro
miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo
smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodotti
intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato.
b) agenti chimici pericolosi:
1) agenti chimici classificati come sostanze pericolose ai sensi del D.Lgs. 03 /02/
97, n. 52, e s.m.i.. Sono escluse le sostanze pericolose solo per l'ambiente.
2) agenti chimici classificati come preparati pericolosi ai sensi del D.Lgs. 16/07/98,
n. 285, e s.m.i.. Sono esclusi i preparati pericolosi solo per l'ambiente.
3) agenti chimici che, pur non essendo classificabili come pericolosi, in base ai
punti 1) e 2), possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei
lavoratori a causa di loro proprietà chimico-fisiche chimiche o tossicologiche e
del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro.
c) attività che comporta la presenza di agenti chimici: ogni attività lavorativa in cui
sono utilizzati agenti chimici, in ogni tipo di procedimento, compresi la
produzione, la manipolazione, l'immagazzinamento, il trasporto o l'eliminazione e
il trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attività lavorativa.
COS’È IL RISCHIO CHIMICO
Nella definizione di agente chimico si intende qualsiasi cosa sia
esso sostanza o preparato di natura chimica che rappresenta un
pericolo per il lavoratore; pertanto rientrano all'interno del campo
di applicazione di questo decreto anche quelle sostanze già prese
in considerazione dalla Legge italiana come il piombo e le
sostanze cancerogene in generale, (tuttavia il presente decreto
non sostituisce le disposizioni specifiche in materia di agenti
cancerogeni presenti nel Titolo VII della 626, ma le integra), sia
quelle sostanze che pur non essendo pericolose per loro stessa
definizione possono comunque rappresentare un pericolo in
determinate condizioni.
COS’È IL RISCHIO CHIMICO
La produzione, la manipolazione e lo
stoccaggio di sostanze chimiche comporta una
serie di rischi potenziali da esposizione che
possiamo definire Rischio chimico.
Possiamo distinguerli in due grandi campi, che
spesso sono contemporaneamente presenti nei
luoghi di lavoro:
COSA E’ IL RISCHIO CHIMICO
rischi per la sicurezza e rischi acuti:
esplosione, incendio, ustioni chimiche,
lesioni oculari da contatto, avvelenamento,
asfissia;
rischi per la salute dovuti all'esposizione
cronica a sostanze tossiche o nocive:
malattie professionali quali per esempio
silicosi, bronchite cronica, tumori.
DOVE SI INCORRE
NEL RISCHIO CHIMICO
Nella valutazione del rischio a cui sono soggetti i lavoratori, bisogna tener presente
tutte le attività connesse al processo produttivo, come il trasporto, la manutenzione
o la produzione di scarti di lavorazione che possono determinare una particolare
esposizione per certi lavoratori.
Ne deriva perciò che molte aziende, pur non essendo per definizione aziende
chimiche, rientrano comunque all'interno del campo di applicazione del presente
decreto, come ad esempio le piccole e medio imprese che adoperano determinati
agenti chimici per la pulizia dei locali e delle attrezzature di lavoro o come officine
meccaniche, in cui i lavoratori sono esposti a fumi di saldatura per effetto
dell'attività svolta.
Si precisa che sono esclusi
dallaattività
presente
normativa
Il datore di lavoro, prima di iniziare una qualsiasi
produttiva,
o quando sono
l'amianto,
gli agenti
chimici
avvenuti notevoli cambiamenti tali da modificare
l'esposizione
dei lavoratori,
deve
(sostanze e preparati)
effettuare una valutazione del rischio a cui pericolosi
possono essere
i dipendenti
peresposti
l'ambiente
ed
tenendo in considerazione una serie di parametri.
alcune attività di trasporto
internazionale di agenti
chimici pericolosi, in quanto
ben definiti da specifica
normativa.
L’AZIONE DELLE
SOSTANZE TOSSICHE
 locale: se agisce unicamente intorno al punto di contatto (pelle, occhi, vie
respiratorie, ecc) (es: l’azione corrosiva di acidi concentrati sulla cute con cui
vengono a contatto)
 generale o sistematico: se l’azione si manifesta in punti lontani dal contatto (es:
l’inalazione della 2 naftil ammina provoca l’insorgenza di cancro alla vescica)
che comportano questo a causa:
1) della via di trasmissione del tossico (tramite l’inalazione e il passaggio nella
circolazione sanguigna si possono avere effetti su altri organi quali il fegato),
2) della composizione chimica dell’organo (tenore in lipidi),
3) grado di perfusione dell’organo che può ivi comportare una concentrazione
eccessiva del tossico,
4) delle caratteristiche biochimiche dell’organo colpito (capacità dell’organo a
produrre metaboliti più tossici di quello assorbito)
L’INTOSSICAZIONE
intossicazione acuta: esposizione di breve durata a forti concentrazioni con
assorbimento rapido del tossico. Gli effetti sono immediati e si hanno entro
le 24 ore con morte o guarigione rapida
intossicazione sub-acuta: esposizioni per un periodo di più giorni o
settimane prima che appaiano i primi effetti.
intossicazione cronica: esposizione frequenti e prolungate nel tempo. Gli
effetti sono tardivi (fino anche a diverse decine di anni). L’intossicazione in
questo caso si manifesta :
1. perché la quantità di tossico eliminata è inferiore alla quantità assorbita in
modo da ottenere una concentrazione tale da ingenerare manifestazioni
cliniche. (esempio saturnismo)
2. perché la quantità di tossico assorbita a seguito di esposizioni ripetute si
accumula su un particolare tessuto e viene rilasciata solo in un tempo
successivo (es: sostanze liposolubili che si vanno a concentrare in tessuti
adiposi; a seguito di dimagrimento e quindi di diminuzione del tessuto
adiposo si libera il tossico che genera così gli effetti tossici)
Assorbimento per ingestione
L’ingestione accidentale di sostanze pericolose,
specialmente in grandi quantità, è piuttosto infrequente
anche se non impossibile. (Tra le norme igieniche da
rispettare ricordiamo il divieto di assumere cibi e bevande
nei luoghi di lavoro e in particolare dove è possibile
l’esposizione a sostanze pericolose, l’accurata pulizia delle
mani prima di mangiare, il divieto di conservare cibi e
bevande in frigoriferi dove sono stoccate sostanze
pericolose, (es nei laboratori), contenitori etichettati a
norma, non usare contenitori per alimenti, ecc.)
Assorbimento per inalazione
L’inalazione, cioè l’introduzione nei polmoni durante la respirazione
dell’agente chimico, rappresenta la via di ingresso principale nel
corpo di sostanze/preparati pericolosi durante il lavoro.
Il rischio di esposizione per inalazione a sostanze/preparati chimici
pericolosi si presenta quando i processi o le modalità operative
provocano l’emissione di detti agenti con la conseguente diffusione
nell’ambiente sotto forma di inquinanti chimici aerodispersi. (Tra le
norme igieniche ricordiamo il divieto di fumare nei luoghi di lavoro
ed in particolare dove è possibile l’esposizione a sostanze
pericolose, in quanto il fumo può ulteriormente veicolare all’interno
dell’organismo il tossico, oltre a presentare rischi specifici
aggiuntivi quali la cancerogenicità dei prodotti di combustione o
rischi quali incendio, esplosioni, ecc.)
Assorbimento per contatto cutaneo
In genere le sostanze chimiche sono assorbite dalla pelle più
lentamente che dall’intestino o dai polmoni. Comunque le
sostanze/preparati chimici (in particolare i solventi organici)
possono entrare nel corpo sia direttamente che attraverso indumenti
impregnati. Il rischio di esposizione per contatto cutaneo si può
presentare durante le fasi di manipolazione delle sostanze/preparati
pericolosi.
(Tra le norme igieniche da osservare ricordiamo per esempio
l’eliminazione della pratica di lavarsi le mani sporche di grasso con
solventi perché questo oltre ad esporre il lavoratore al contatto
cutaneo diretto con la sostanza utilizzata per il lavaggio comporta
anche una modifica dello strato lipidico del derma che rappresenta
una barriera naturale protettiva; questa modifica può facilitare
l’assorbimento cutaneo anche di altre sostanze con cui il lavoratore
viene a contatto, è inutile utilizzare dei guanti se poi gli stracci
sporchi vengono riposti nelle tasche di camici ecc.).
LA VALUTAZIONE
DEL RISCHIO CHIMICO
La valutazione del rischio chimico in azienda segue il percorso classico della
valutazione generale dei rischi :
 ricostruzione del processo produttivo, delle fasi di lavorazione e delle
singole operazioni lavorative che vengono svolte;
 analisi delle condizioni operative in cui si svolge il processo chimico
(temperature, pressioni, ecc.);
 identificazione delle fasi che comportano una esposizione a sostanze
chimiche (definire quali, le loro caratteristiche e le quantità di utilizzo);
 identificazione delle persone esposte o potenzialmente esposte;
 identificazione del tempo di permanenza nelle singole posizioni di lavoro;
 valutazione stimata del Rischio Chimico o monitoraggio dell'esposizione
alle sostanze;
 valutazione effettiva del Rischio Chimico in riferimento al monitoraggio
delle sostanze presenti nell’ambiente di lavoro;
 Individuazione delle azioni di prevenzione e protezione da programmare
in seguito alla valutazione effettuata.
LA VALUTAZIONE
DEL RISCHIO CHIMICO
La valutazione prevede il confronto tra la fonte potenziale di pericolo ed i
soggetti esposti; nello specifico si procede ad una definizione della probabilità
di accadimento di un evento infortunistico o di malattia che scaturisce
dall’analisi delle modalità di utilizzo delle singole sostanze e preparati chimici
identificati, dall’analisi dei risultati dei rilievi ambientali e personali di
aerodispersi eseguiti nelle varie postazioni lavorative, dall’analisi dei sistemi
preventivi posti in atto dall’azienda in ciascuna fase lavorativa, dall’analisi dei
sistemi protettivi (DPI) forniti ai singoli lavoratori.
Il metodo utilizzato per la valutazione del rischio chimico è quello che prevede
che l’esistenza di un rischio possa derivare dall’insieme di tre fattori:
 GRAVITÀ (qualità negativa intrinseca dell’agente chimico)
 DURATA (durata dell’esposizione all’agente chimico)
 LIVELLO DI ESPOSIZIONE (livello qualitativo e quantitativo)
LE PROPRIETÀ PERICOLOSE
DELL’AGENTE CHIMICO
Le proprietà pericolose dell'agente chimico: cioè le indicazioni
riportate nelle schede di sicurezza e nelle etichette delle
sostanze e dei preparati classificati come pericolosi ai sensi
dei D.Lgs 52/97 e 285/98.
In particolare sono da ricercare le indicazioni come le frasi di
rischio e la simbologia connessa alle proprietà dell'agente
chimico (es. la tossicità, l'infiammabilità, ecc…).
Nel caso però l'agente chimico non rientri all'interno della
classificazione dei due decreti legislativi sopra elencati, ma si
tratti di un agente chimico ritenuto pericoloso per altre
caratteristiche, o sia un prodotto intermedio o di scarto del
processo produttivo, sarà allora compito del datore di lavoro
individuare i possibili rischi ad esso connessi.
VALUTAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ
DELL’AGENTE CHIMICO
L’approccio proposto per la valutazione del fattore di gravità, si basa sui criteri
della Classificazione CEE delle sostanze e dei preparati pericolosi, assegnando a
ciascuna delle frasi di rischio una classe di pericolosità come indicato in tabella.
Nel caso in cui non era disponibile la classificazione CEE si è fatto riferimento alla
classificazione fornita dal produttore, ricavandola dalla scheda di sicurezza.
SCALA DEL FATTORE DI GRAVITÀ
0
ASSENTE
Assenza di effetti prevedibili
1
LIEVE
Effetti reversibili
2
MODESTA
Effetti potenzialmente irreversibili
3
MEDIA
Effetti sicuramente irreversibili
4
ALTA
Effetti irreversibili gravi
5
MOLTO ALTA
Effetti possibilmente letali
A titolo esemplificativo le seguenti frasi di rischio vengono così classificate :
R22: nocivo per ingestione
CLASSE 1
R23: tossico per inalazione
CLASSE 3
R39: pericolo di effetti irreversibili molto gravi
R20: nocivo per inalazione
R26: molto tossico per inalazione
CLASSE 5
CLASSE 2
CLASSE 4
ETICHETTATURA
Il fornitore è obbligato a munire ogni contenitore
(bottiglia, fusto, sacco) di una etichetta che deve
riportare ben chiare le seguenti informazioni:
 denominazione della sostanza o del preparato
 nome chimico delle sostanze presenti nel
preparato
 la lettera 'R' indicante i rischi specifici e la lettera
'S' indicante i consigli di prudenza
 il quantitativo del contenuto
 nome e indirizzo del responsabile
dell'immissione sul mercato
Classificazione ed Etichettatura
Sulle etichette si trovano, su sfondo
arancione, i simboli di pericolo, che sono
3 per le sostanze pericolose di natura
fisica, 4 per le sostanze di natura biologica
e 1 per le sostanze pericolose per
l’ambiente.
In molti casi più rischi sono compresenti
per la stessa sostanza pericolosa.
I simboli hanno il compito di facilitare un
orientamento sintetico ed immediato.
Oltre ai simboli di pericolo, nella parte
centrale sono riportate le frasi di rischio
(frasi R), che meglio precisano la natura
dei rischi, nonché i consigli di prudenza
(frasi S) che forniscono sintetiche
indicazioni sulle modalità per operare in
sicurezza.
Completano l’etichetta le indicazioni sul contenuto e sul produttore.
Tutte le indicazioni devono essere tradotte nella lingua della Nazione di impiego.
La classificazione e le diverse categorie sintetiche vengono assegnate sulla base delle definizioni e
dei test normati e periodicamente aggiornati a livello Comunitario.
Simboli associati ai rischi per la salute
Rischi tossicologici
T+ - T
Xn - Xi
C
Altamente tossico/Tossico
Nocivo/Irritante
Corrosivo
Simboli associati ai rischi per la Sicurezza
Rischi Chimico - Fisici
E
F+ - F
O
Esplosivo
Estremamente/Facilmente Infiammabile
Comburente
Simboli associati ai rischi per L’Ambiente
Rischi per l’Ambiente
N
Pericoloso per l’ambiente
SOSTANZE PERICOLOSE - I
esplosivi: quelle sostanze/preparati che, anche senza l’azione dell’ossigeno
atmosferico, possono provocare una reazione esotermica con rapido sviluppo di gas e
esplodere,detonare o deflagrare in seguito a riscaldamento
estremamente infiammabili: le sostanze ed i preparati liquidi con i punto di
infiammabilità estremamente basso ed un punto di ebollizione basso e le sostanze ed i
preparati che a temperatura e pressione ambiente si infiammano a contatto con l'aria;
facilmente infiammabili:
1) le sostanze ed i preparati che, a contatto con l'aria, a temperatura ambiente e senza apporto di
energia, possono subire innalzamenti termici e da ultimo infiammarsi;
2) le sostanze ed i preparati solidi che possono facilmente infiammarsi dopo un breve contatto con
una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo il distacco
della sorgente di accensione;
3) le sostanze ed i preparati liquidi il cui punto d'infiammabilità è molto basso;
4) le sostanze ed i preparati che, a contatto con l'acqua o l'aria umida, sprigionano gas
estremamente infiammabili in quantità pericolose;
infiammabili: le sostanze ed i preparati liquidi con un basso punto di infiammabilità
comburenti: quelle sostanze/preparati che a contatto con altre sostanze, specialmente
se infiammabili provocano una forte reazione esotermica
pericolosi per l'ambiente: le sostanze ed i preparati che qualora si diffondano
nell'ambiente, presentano o possono presentare rischi immediati differiti per una o più
delle componenti ambientali.
CLASSI E SIMBOLI
DI PERICOLOSITÀ
ESPLOSIVO
Evitare calore, colpi, frizioni,
fuoco, scintille, urti.
Può esplodere per effetto della
fiamma
Altamente
Infiammabile
Facilmente
Infiammabile
Tenere lontano da fonti di
calore, in particolare scintille e
fiamme.
Può infiammarsi a contatto con
l’aria
O
COMBURENT
E
Evitare il contatto con sostanze
infiammabili.
Grave pericolo di combustione,
possibili scoppi di incendi, per
altro non estinguibili.
N
PERICOLOSO
PER
L’AMBIENTE
Non
disperdere
nel
suolo,
nell’acqua e nell’aria.
Eliminare il prodotto negli
appositi punti di raccolta
E
F+
F
SOSTANZE PERICOLOSE - II
molto tossici: le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione,
ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, possono
essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche;
tossici: le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione, ingestione
o assorbimento cutaneo, in piccole quantità, possono essere letali
oppure provocare lesioni acute o croniche;
nocivi: le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione, ingestione
o assorbimento cutaneo, possono essere letali oppure provocare lesioni
acute o croniche;
corrosivi: le sostanze ed i preparati che, a contatto con i tessuti vivi,
possono esercitare su di essi un'azione distruttiva;
irritanti: le sostanze ed i preparati non corrosivi, il cui contatto diretto,
prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose può provocare una
reazione infiammatoria;
CLASSI E SIMBOLI
DI PERICOLOSITÀ
T+
T
Xn
C
Xi
MOLTO
TOSSICO
TOSSICO
Evitare contatti con il corpo,
ingestione o inalazione.
Può comportare rischi gravi,
acuti o cronici.
NOCIVO
Evitare contatti con il corpo ed
inalazione di vapori.
Può
comportare
rischi
di
gravità limitata.
CORROSIVO
Evitare il contatto con tessuti
vivi, pelle, occhi e indumenti.
Può
esercitare
un’azione
distruttiva.
IRRITANTE
Evitare il contatto con occhi e
pelle.
Non inalare i vapori.
Può produrre una reazione
infiammatoria
su
pelle
o
mucose.
Prodotti Molto Tossici, Tossici o Nocivi
Dose Letale
DL50
Concentrazione
Letale
CL50
E’ la dose che provoca la morte
nel 50% degli animali da
esperimento (o per via orale o
cutanea)
DL50 orale su ratto
DL50 cutanea su
ratto o coniglio
E’ la concentrazione in aria che
provoca la morte nel 50% degli
animali da esperimento, se inalata
per un certo periodo di tempo
CL50 sul ratto con
una esposizione di
4 ore
La TOSSICITÀ
è definita da
test basati:
“sulla quantità
di
composto
chimico
che
risulta letale in
funzione della
via
di
esposizione”
La
TOSSICITÀ
a
breve (effetto acuto)
è considerata una
delle caratteristiche
più importanti delle
sostanze pericolose.
Livello di TOSSICITÀ sulla base di DL50 e CL50
DL50 orale
CL50 cutanea
CL50 inalatoria
(su ratto)
(su ratto o coniglio)
(su ratto)
mg/Kg
mg/Kg
mg/litro/4 ore
Molto
Tossiche
< 25
< 50
< 0,5
Tossiche
25 - 200
50 - 400
0,5 - 2
Nocive
200 - 2.000
400 - 2.000
2 - 20
Categoria
SOSTANZE PERICOLOSE - III
cancerogeni: le sostanze ed i preparati che, per inalazione,
ingestione o assorbimento cutaneo, possono provocare il cancro o
aumentarne la frequenza;
sensibilizzanti: le sostanze ed i preparati che, per inalazione o
assorbimento cutaneo, possono dar luogo ad una reazione di
ipersensibilizzazione per cui una successiva esposizione alla
sostanza o al preparato produce reazioni avverse caratteristiche;
mutageni: le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione
o assorbimento cutaneo, possono produrre difetti genetici ereditari
o aumentarne la frequenza;
tossici per il ciclo riproduttivo: le sostanze ed i preparati che, per
inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono provocare
o rendere più frequenti effetti nocivi non ereditari nella prole o danni
a carico della funzione o delle capacita riproduttive maschili o
femminili;
Fra le sostanze pericolose di natura chimico-biologica rientrano anche quei prodotti
che non sono identificati con un simbolo specifico ma associano al simbolo di
Nocivo, Tossico o Molto Tossico delle specifiche frasi di rischio che stanno ad
indicare la loro capacità di provocare alterazioni alla salute di chi ne risulta
sottoposto.
EFFETTI
DESCRIZIONE
SIMBOLO ASSOCIATO
Sensibilizzanti
Per inalazione o assorbimento
cutaneo possono dar luogo ad una
reazione di ipersensibilizzazione
per cui una successiva
esposizione produce reazioni
avverse caratteristiche
Xi - Xn
Mutageni
Tossici per il
ciclo
riproduttivo
Possono produrre difetti genetici
ereditari o aumentarne la
frequenza per inalazione,
ingestione o assorbimento
cutaneo
Per inalazione, ingestione o
assorbimento cutaneo possono
provocare o rendere più frequenti
effetti nocivi non ereditari nella
prole o danni a carico della
funzione o delle capacità
riproduttive.
T
T
-
Xn
-
Xn
LA SCHEDA DI SICUREZZA
Ogni produttore è obbligato a fornire una scheda di sicurezza delle sostanze e dei
preparati pericolosi che contiene, per legge (Decreto Legge 52/97 e D.m. 4/4/97),
una serie di informazioni:
1. identificazione della sostanza o del preparato e della società/impresa;
2. composizione/informazioni sugli ingredienti;
3. identificazione dei pericoli;
4. misure di primo soccorso;
5. misure antincendio;
6. misure in caso di fuoruscita accidentale;
7. manipolazione e stoccaggio;
8. controllo dell'esposizione/protezione individuale;
9. proprietà fisiche e chimiche;
10. stabilità e reattività;
11. informazioni tossicologiche;
12. informazioni ecologiche;
13. considerazioni sullo smaltimento;
14. informazioni sul trasporto;
15. informazioni sulla regolamentazione;
16. altre informazioni.
Elenco frasi di rischio (FRASI R) - I
R 1 Esplosivo allo stato secco.
R 2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione.
R 3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione.
R 4 Forma composti metallici esplosivi moto sensibili.
R 5 Pericolo di esplosione per riscaldamento.
R 6 Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria.
R 7 Può provocare un incendio.
R 8 Può provocare l'accensione di materie combustibili.
R 9 Esplosivo in miscela con materie combustibili.
R 10 Infiammabile.
R 11 Facilmente infiammabile.
R 12 Estremamente infiammabile.
R 14 Reagisce violentemente con l'acqua.
R 15 A contatto con l'acqua libera gas estremamente infiammabili.
R 16 Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti.
R 17 Spontaneamente infiammabile all'aria.
R 18 Durante l'uso può formare con aria miscele esplosive/infiammabili.
R 19 Può formare perossidi esplosivi.
R 20 Nocivo per inalazione.
R 21 Nocivo a contatto con la pelle.
R 22 Nocivo per ingestione.
R 23 Tossico per inalazione.
R 24 Tossico a contatto con la pelle.
R 25 Tossico per ingestione.
R 26 Molto tossico per inalazione
R 27 Molto tossico a contatto con la pelle.
R 28 Molto tossico per ingestione.
R 29 A contatto con l'acqua libera gas tossici.
R 30 Può divenire facilmente infiammabile durante l'uso.
R 31 A contatto con acidi libera gas tossico.
R 32 A contatto con acidi libera gas altamente tossico.
R 33 Pericolo di effetti cumulativi.
R 34 Provoca ustioni.
R 35 Provoca gravi ustioni.
Elenco frasi di rischio (FRASI R) - II
R 36 Irritante per gli occhi.
R 37 Irritante per le vie respiratone.
R 38 Irritante per la pelle.
R 39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi.
R 40 Possibilità di effetti irreversibili.
R 41 Rischio di gravi lesioni oculari.
R 42 Può provocare sensibilizzazione per inalazione.
R 42/43 Può provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelle.
R 43 Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle.
R 44 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato.
R 45 Può provocare il cancro.
R 46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie.
R 48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata.
R 49 Può provocare il cancro per inalazione.
R 50 Altamente tossico per gli organismi acquatici.
R 51 Tossico per gli organismi acquatici
R 52 Nocivo per gli organismi acquatici.
R 53 Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico.
R 54 Tossico per la flora.
R 55 Tossico per la fauna.
R 56 Tossico per gli organismi del terreno.
R 57 Tossico per le api.
R 58 Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente.
R 59 Pericoloso per lo strato di ozono.
R 60 Può ridurre la fertilità.
R 61 Può danneggiare i bambini non ancora nati.
R 62 Possibile rischio di ridotta fertilità.
R 63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati.
R 64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno.
R 65 Può causare danni polmonari se ingerito.
R 66 L'esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolatura della pelle.
R 67 L'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini.
Combinazioni delle frasi R - I
R 14/15 Reagisce violentemente con l'acqua liberando gas estremamente infiammabili.
R 15/21 A contatto con acqua libera gas tossici estremamente infiammabili.
R 20/21 Nocivo per inalazione e contatto con la pelle.
R 20/22 Nocivo per inalazione e ingestione.
R 20/21/22 Nocivo per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione.
R 21/22 Nocivo a contatto con la pelle e per ingestione.
R 23/24 Tossico per inalazione e contatto con la pelle.
R 23/25 Tossico per inalazione e ingestione.
R 23/24/25 Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione
R 24/25 Tossico a contatto con la pelle e per ingestione.
R 26/27 Molto tossico per inalazione e contatto con la pelle
R 26/28 Molto tossico per inalazione e per ingestione.
R 26/27/28 Molto tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione.
R 27/28 Molto tossico a contatto con la pelle e per ingestione.
R 36/37 Irritante per gli occhi e le vie respiratorie.
R 36/38 Irritante per gli occhi e la pelle.
R 36/37/38 Irritante per gli occhi, le vie respiratorie e la pelle.
R 37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelle.
R 39/23 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione.
R 39/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle.
R 39/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione.
R 39/23/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle.
R 39/23/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione.
R 39/24/25 Tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione.
R 39/23/14/25 Tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, R contatto con la pelle e per ingestione.
R 39/26 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili motto gravi per inalazione.
R 39/27 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle.
R 39/28 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione.
R 39/26/27 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle.
R 39/26/28 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione.
R 39/27/28 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per inalazione.
R 39/26/27/28 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione.
Combinazioni delle frasi R - II
R 40/20 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione.
R 40/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle.
R 40/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per ingestione.
R 40/20/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con la pelle.
R 40/20/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione ed ingestione.
R 40/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per ingestione.
R 40/20/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione.
R 48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione.
R 48/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle.
R 48/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione.
R 48/20/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto con
la pelle.
R 48/20/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e ingestione.
R 48/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per
ingestione.
R 48/20/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto con
la pelle e per ingestione.
R 48/23 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione.
R 48/24 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle.
R 48/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione.
R 48/23/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto con
la pelle.
R 48/23/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione ed ingestione.
R 48/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per
ingestione.
R 48/23/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto
con la pelle e per ingestione.
R 50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente
acquatico.
R 51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico.
R 52/53 Nocivo per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico.
Elenco frasi di prudenza (FRASI S) - I
S 1 Conservare sotto chiave
S 2 Conservare fuori della portata del bambini
S 3 Conservare in luogo fresco
S 4 Conservare lontano da locali di abitazione
S 5 Conservare sotto (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante)
S 6 Conservare sotto (gas inerte da indicarsi da parte del fabbricante)
S 7 Conservare il recipiente ben chiuso
S 8 Conservare al riparo dall'umidità
S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato
S 12 Non chiudere ermeticamente il recipiente
S 13 Conservare lontano da alimenti o mangimi e da bevande
S 14 Conservare lontano da (sostanze incompatibili da precisare da parte del produttore)
S 15 Conservare lontano dal calore
S 18 Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare
S 17 Tenere lontano da sostanze combustibili
S 18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautela
S 20 Non mangiare ne' bere durante l'impiego
S 21 Non fumare durante l'impiego
S 22 Non respirare le polveri
S 23 Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosoli/termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del produttore
S 24 Evitare il contatto con la pelle
S 25 Evitare il contatto con gli occhi
S 26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua consultare un medico
S 27 Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati
S 28 In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed abbondantemente con (prodotti idonei da indicarsi
da parte del fabbricante)
S 29 Non gettare i residui nelle fognature
S 30 Non versare acqua sul prodotto
S 33 Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche
S 35 Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioni
S 36 Usate indumenti protettivi adatti
S 37 Usare guanti adatti.
S 38 In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adatto.
S 39 Proteggersi gli occhi/la faccia.
Elenco frasi di prudenza (FRASI S) - II
S 40 Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati da questo prodotto, usare ... (da precisare
da parte del produttore).
S 41 In caso di incendio c/o esplosione non respirare i fumi.
S 42 Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare un apparecchio respiratorio adatto
termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del produttore.
S 43 In caso di incendio usare .. (mezzi estinguenti idonei da indicarsi da parte del fabbricante.
Se l'acqua aumenta il rischio precisare "Non usare acqua".
S 44 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile,
mostrargli etichetta).
S 46 In caso d'ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o
l'etichetta.
S 47 Conservare a temperatura non superiore a .. gradi centigradi C (da precisare da parte del
fabbricante).
S 48 Mantenere umido con ... (mezzo appropriato da precisare da parte del fabbricante).
S 49 Conservare soltanto nel recipiente originale.
S 50 Non mescolare con .... (da specificare da parte del fabbricante).
S 51 Usare soltanto in luogo ben ventilato.
S 52 Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati.
S 53 Evitare l'esposizione-procurarsi speciali istruzioni prima dell'uso.
S 56 Smaltire questo materiale e relativi contenitori in un punto di raccolta rifiuti pericolosi o
speciali autorizzato.
S 57 Usare contenitori adeguati per evitare l'inquinamento ambientale.
S 59 Richiedere informazioni al produttore/fornitore per il recupero/riciclaggio.
S 60 Questo materiale e il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi.
S 61 Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle Istruzioni speciali schede informative in
materia di sicurezza.
S 62 Non provocare il vomito: consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore
o l'etichetta.
S 63 In caso di incidente per inalazione, allontanare l'infortunato della zona contaminata e
mantenerlo a riposo.
S 64 In caso di ingestione sciacquare la bocca con acqua (solamente se l'infortunato è
cosciente).
Combinazioni delle frasi S
S 1/2 Conservare sotto chiave e fuori della portata dei bambini.
S 3/7 Tenere il recipiente ben chiuso in luogo fresco.
S 3/9/14 Conservare in luogo fresco e ben ventilato lontano da ... (materiali incompatibili da precisare da parte del
fabbricante).
S 3/9/14/49 Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato lontano da ... (materiali
incompatibili da precisare da parte del fabbricante).
S 3/9/49 Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato.
S 3/14 Conservare in luogo fresco lontano da ... (materiali incompatibili da precisare da parte del fabbricante).
S 7/8 Conservare il recipiente ben chiuso e al riparo dall'umidità.
S 7/9 Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato.
S 7/47 Tenere il recipiente ben chiuso e a temperatura non superiore a ... gradi centigradi C (da precisare da parte
del fabbricante).
S 20/21 Non mangiare, né bere, né fumare durante l'impiego.
S 24/25 Evitare il contatto con gli occhi e con la pelle.
S 27/28 In caso di contatto con la pelle, togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati e lavarsi
immediatamente e abbondantemente con ....(prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante).
S 29/35 Non gettare i residui nelle fognature; non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con dovute
precauzioni.
S 29/56 Non gettare i residui nelle fognature.
S 36/37 Usare indumenti protettivi e guanti adatti.
S 36/37/39 Usare indumenti protettivi e guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.
S 36/39 Usare indumenti protettivi adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.
S 37/39 Usare guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.
S 47/49 Conservare soltanto nel contenitore originale a temperatura non superiore a ... da parte del fabbricante)
LA DURATA DELL’ESPOSIZIONE
Il valore da attribuire a questo fattore è tra quelli riportati in
tabella sottostante in caso di effettiva misura del tempo o
stima dello stesso:
SCALA DEL FATTORE DURATA
0,5
RARAMENTE
< 1% orario lavoro settimanale
1
OCCASIONALMENTE
1/10% orario lavoro settimanale
2
FREQUENTEMENTE
10/25 % orario di lavoro
3
ABITUALMENTE
26/50 % orario di lavoro
4
SEMPRE
51/100 % orario di lavoro
L’ESPOSIZIONE DEL LAVORATORE
Il livello, il tipo e la durata dell'esposizione: ai fini della valutazione
deve essere tenuta in considerazione con che intensità il lavoratore
sia esposto all'agente chimico, tenendo anche presente sotto quale
forma l'agente manifesta la sua pericolosità (per inalazione, per
contatto o per ingestione).
SCALA DEL FATTORE DI LIVELLO DI ESPOSIZIONE
0
ASSENTE
1
LIEVE
Esposizione lieve/ condizioni altamente protettive
2
MODESTA
Esposizione moderata/ condizioni protettive
3
MEDIA
Esposizione media/ condizioni poco protettive
4
ALTA
Esposizione alta/ condizioni assai poco protettive
5
MOLTO ALTA
Esposizione molto alta/ condizioni non protettive
 Livello di Esposizione Misurato
 Livello di Esposizione Stimato
GLI INQUINANTI AMBIENTALI
1.



2.
aerosol: particelle solide e/o liquide disperse in un mezzo gassoso;
possono presentarsi come:
Polveri: (sia di natura organica che inorganica) generate da azioni
meccaniche; es.: toner, silice, amianto (fibre), farina, pesticidi, ecc.
Fumi: particelle fini prodotte da materiali solidi per evaporazione,
condensazione e reazioni molecolari in fase gassosa. Es: il piombo
per riscaldamento produce vapore che condensando in aria forma
particelle metalliche che si ossidano (ossido di piombo), oppure fumi
di combustione composti da prodotti della incompleta combustione
esempio il fumo di motori diesel; ecc.
Nebbie: particelle liquide prodotte dalla condensazione di vapori,
reazioni chimiche o atomizzazione di liquidi (es.: nebbie di oli
minerali prodotte durante il funzionamento di pompe o altri utensili
raffreddati e lubrificati ad olio, oppure nebbie di acido solforico, o
soluzioni liquide nebulizzate, ecc.)
aeriformi: sono costituiti da gas e vapori (es: CO, O3, ossidi di azoto
e zolfo, vapori di benzina, di alcol etilico, ecc.)
IL CAMPIONAMENTO AMBIENTALE
Il campionamento ambientale prevede di monitorare
specificatamente alcune fasi lavorative per determinare
la concentrazione delle sostanze che si diffondono
nell'ambiente.
Può essere realizzato con la finalità di verificare la
concentrazione di sostanze pericolose nell'ambiente in
cui operano i lavoratori (nelle cabine di controllo, vicino
alle macchine utilizzate), però è più adatto a mettere a
fuoco quali sono le fasi critiche di un processo lavorativo.
In questo caso il campionamento ambientale si effettua
prelevando l'aria vicino ai punti critici dell'impianto e
durante i momenti critici (per esempio vicino alle pompe
di carico prodotti, durante la fase di carico; vicino al
punto di prelievo campioni, durante l'operazione).
È particolarmente utile per identificare le scelte di
bonifica e successivamente per testarne l'efficacia.
IL CAMPIONAMENTO PERSONALE
Il campionamento personale si effettua
prelevando l'aria attraverso un campionatore
personale, indossato dall'operatore mentre
svolge le sue mansioni (si tratta di una
pompetta tarata che preleva quantità note di
aria nel tempo e fa assorbire gli inquinanti
presenti nell'aria in idonei sistemi di
fissaggio).
È più adatto quindi a misurare l'esposizione
media del lavoratore alle diverse sostanze:
permette di valutare il rischio, ma non aiuta a
trovare soluzioni di miglioramento e
prevenzione.
I VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE
I valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici permettono di identificare
con esattezza l'effettiva pericolosità dell'agente chimico in questione.
Ai fini della valutazione del rischio, la misurazione dell'agente chimico è effettuata quando
si ha una certa sicurezza di essere di fronte ad un rischio non moderato per la sicurezza
dei lavoratori.
 T.L.V. (valori limite di soglia) Threshold Limit Value
 B.E.I. (indici biologici di esposizione)
 M.A.C. (massima concentrazione ammissibile) (8ore al giorno / 5 gg sett./ 40 anni)
Maximun Allowable Concentrations
definiti dall'A.C.G.I.H. (American Conference of Governmental Industrial Hygienist)
ed accettati dall'A.I.D.I.l. (Associazione Italiana degli Igienisti Industriali)
T.L.V. - T.W.A. =
media ponderata nel tempo
(limiti da non superare ai quali sono ammessi delle escursioni in più per tempi prefissati)
T.L.V. - S.T.E.L. = limiti di esposizione a breve tempo
(non oltre 15 minuti e non oltre 4 volte per ogni turno lavorativo, con intervallo minimo di 60 minuti)
T.L.V. - CEILING = limiti di soglia (valori da non superare)
T.L.V. vengono espressi in:
 p.p.m. (parti per milione)
 mg/m3
IL RISCHIO MISURATO
I T.L.V. vengono forniti come "linee guida" per sopportare il controllo dei rischi per la salute
Il rispetto dei T.L.V. non accorda protezione al 100% degli esposti, un valore al di sopra dei
T.L.V. significa che esiste un rischio effettivo per la salute dei lavoratori esposti. Un valore
al di sotto dei T.L.V. non esclude un possibile rischio per la salute.
Vengono quindi presi in considerazione i dati di monitoraggi biologici ed i dati di
monitoraggi igienico industriali con conseguente definizione dei livelli di PROBABILITÀ
BIOLOGICA (Pb) e/o di PROBABILITÀ AMBIENTALE (Pa), ambedue graduati da 1 a 5
sulla base di classi di rapporto tra TLV o BEI e livelli misurati; in particolare:
- Pb/Pa = 0,5:
- Pb/Pa = 1:
- Pb/Pa = 2:
- Pb/Pa = 3:
- Pb/Pa = 4:
- Pb/Pa = 5:
< 1%
10% del TLV/BEI
> 11 < 25% del TLV/BEI
> 26 < 50% del TLV/BEI
> 51 < 100% del TLV/BEI
> 100% del TLV/BEI
In caso di superamento del 50% del TLV ambientale non si ritiene si possa definire
l’esistenza di un rischio moderato
LA STIMA DEL RISCHIO
In caso non vi siano dati di monitoraggio biologico o ambientale è opportuno
costruire un livello di PROBABILITÀ STIMATA (Ps) graduato da 0,5 a 5, sulla
base dei quantitativi si sostanza o preparato utilizzati per settimana, per addetto,
secondo il seguente schema:
- gas (+1)
Ps
= 0,5: <0,1 kg o litro di sostanza o preparato usato per settimana e per addetto
- liquido con temperatura di ebollizione > 150 °C (0)
-Ps liquido
con kg
temperatura
di ebollizione
compresa
tra 50/150
°C (+ 0,5)
= 1: 0,1/1
o litro di sostanza
o preparato usato
per settimana
e per addetto
temperatura
< 50 °C (+ 1)
- liquido
a ciclo con
chiuso
e sigillato di
(- ebollizione
3)
Ps
=
2:
>1
<10
kg
o
litro
di
sostanza
o
preparato
usato
e per addetto
respirabile
granuli)
(0) per settimana
- solido
a ciclonon
chiuso
ma con (scaglie
carico e o
scarico
manuale
(- 2)
-Ps solido
ciclorespirabile
chiuso
con
limitati usato
interventi
manuali
2)
=a 3:
>10
<100 ma
kg o(+
litri1)
diperiodici
sostanza oepreparato
per settimana,
per(-addetto
- presenza
di piùsostanze/composti
con stato
fisico ediverso
(+ 1)
a ciclo chiuso
ma con scarico e carico
manuale
periodici
e limitati
Ps =interventi
4: >100 manuali
<1000 kg o(-litri1)di sostanza o preparato usato per settimana, per addetto
- processo con operatori efficacemente remotizzati (- 1)
Ps
= 5: >1000 kg o litri di sostanza o preparato usato per settimana e per addetto
- manuale (0)
-La probabilità
in
pressione
(+ 0,5)
manuale
in condizioni
di esercizio
non
adeguate (+ 1)
stimata
deve essere
corretta in
funzione:
- con apporto di energia termica (+ 0,5)

stato fisico
sostanza
o del preparato,
- dello
con apporto
di della
energia
meccanica
(+ 0,5)
- con
di manutenzione
programmata (- 1)
dellapiani
tipologia
di impianto,
- strutturalmente idonea ma senza piani di manutenzione programmata
 del
tipo di processo,
(- 0,5)

dispositivi
di prevenzione
tecnica,
- dell’esistenza
possibilità didicontatto
cutaneo
(+ 0,5)
 della possibilità di contatto cutaneo con la sostanza o il preparato.
RISULTATI DELLA VALUTAZIONE
specifica
qualora laderivanti
valutazione
rischio stimato
si collochi
IlSiprodotto
deiche,
tre “contatori”
dalla di
valutazione
dei rispettivi
fattoriad
livello uguale o superiore alla seconda classe di rischio ovvero tra 11
diun
rischio
porta ad unè sintetico
INDICATORE
DI RISCHIO,
espresso
in ad
e 25 (MODESTO),
necessario,
se tecnicamente
attuabile,
passare
una valutazione
del rischio
modello
proposto per
il rischio
scala
numerica variabile
da 0 asecondo
100, cheilviene
empiricamente
segmentato
inmisurato
CLASSI DI RISCHIO così distribuite:
CLASSI DI RISCHIO
MISURE SPECIFICHE DI PROTEZIONE E PREVENZIONE
1 – 10
BASSO
Non necessarie (necessario applicare art 72 quinquies)
11 – 25
MODESTO
Necessarie
26 – 50
MEDIO
Necessarie
51 – 75
ALTO
Necessarie
76 – 100
MOLTO ALTO
Necessarie
CONSEGUENZE DELLA VALUTAZIONE
Se dal processo di valutazione del rischio chimico consegue un giudizio irrilevante,
il datore di lavoro non è tenuto ad intraprendere ulteriori misure di prevenzione
e protezione; ma in ogni caso, è tenuto a formare ed informare i lavoratori sul
corretto uso degli agenti chimici, anche rendendo disponibili a loro e ai loro
rappresentanti i dati ottenuti dalla valutazione dei rischi; le informazioni e le
precauzioni sugli agenti chimici tramite le schede di sicurezza; eventuali
risultati di misurazioni ambientali, ecc.
Nel caso in cui, al termine della valutazione del rischio, il datore di lavoro sia giunto
alla conclusione che i lavoratori, per tipo di sostanza, livello e durata di
esposizione, per la tipologia di attività svolta e per tutti gli altri parametri sopra
indicati sono soggetti ad un rischio non irrilevante, allora deve intraprendere
delle misure specifiche di prevenzione e protezione, come:
 la progettazione di appropriati processi lavorativi e tecnici;
 appropriate misure organizzative e procedurali di protezione collettiva;
 misure di protezione individuale come i D.P.I.;
 misure di emergenza;
 formazione e informazione dei lavoratori;
 la sorveglianza sanitaria.
ESEMPIO
OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
A questo punto, il D.Lgs. 81/2008 cita: salvo che non possa dimostrare
con altri mezzi il conseguimento di un adeguato livello di prevenzione e
protezione, il datore di lavoro, periodicamente ed ogni qualvolta sono
modificate le condizioni che possono influire sull'esposizione, provvede
ad effettuare la misurazione degli agenti che possono presentare un
rischio per la salute, con metodiche standardizzate, con metodiche
appropriate o con particolare riferimento ai valori limite di esposizione
professionale e per periodi rappresentativi dell'esposizione in termini
spazio temporali.
Da ciò si evince che da parte del datore la misurazione dell'agente chimico
deve essere fatta obbligatoriamente nel caso in cui i lavoratori siano
soggetti ad un rischio ritenuto non moderato (l'attuazione di quanto detto
sopra è previsto solo per aziende a rischio non irrilevante).
Per questo ai fini della valutazione del rischio chimico, la stessa può
essere fatta senza ricorrere a rilievi specifici, nel caso in cui, tenuto conto
degli altri parametri, sia presumibile pensare che gli agenti chimici
presenti nell'attività lavorativa rappresentino solo un rischio minimo.
L‘INDIVIDUAZIONE
DELLE PRIORITÀ D’INTERVENTO
Per ogni sostanza chimica deve sempre valere il principio di ridurre al
minimo possibile l'esposizione.
Premesso ciò, la lettura delle schede, se costruite con dati tecnici
aggiornati, permette di individuare le priorità cui deve essere data una
risposta in termini di prevenzione.
Così, se ci sono sostanze dalla tossicità acuta, in misura elevata,
dovranno essere predisposti adeguati sistemi di allarme e di
protezione.
Le sostanze cancerogene o mutagene dovranno essere sostituite o,
in caso non sia possibile, utilizzate in un ciclo chiuso.
Per le sostanze infiammabili, gli impianti elettrici dovranno essere
muniti di dispositivi di sicurezza particolari (antideflagranti).
In caso, comunque, permangano esposizioni a sostanze nocive,
queste vanno misurate con idonee strumentazioni.
MISURE DI PREVENZIONE
E
PROTEZIONE
Misure specifiche di protezione e di prevenzione.
Sulla base della valutazione dei rischi e dei principi generali di prevenzione e protezione, il datore di
lavoro adotta le misure tecniche e organizzative adeguate alla natura delle operazioni,
compresi l'immagazzinamento, la manipolazione e l'isolamento di agenti chimici incompatibili
fra di loro, previene sul luogo di lavoro la presenza di concentrazioni pericolose di sostanze
infiammabili o quantità pericolose di sostanze chimicamente instabili.
Se è stato superato un valore limite di esposizione professionale stabilito dalla normativa vigente il
datore di lavoro identifica e rimuove le cause dell'evento, adottando immediatamente le misure
appropriate di prevenzione e protezione.
Se l'attività lavorativa non consente di prevenire sul luogo di lavoro la presenza di concentrazioni
pericolose di sostanze infiammabili o di sostanze chimicamente instabili, il datore di lavoro deve:
a) evitare la presenza di fonti di accensione che potrebbero dar luogo a incendi ed esplosioni, o
l'esistenza di condizioni che potrebbero provocare effetti fisici dannosi ad opera di sostanze
chimicamente instabili.
b) limitare, anche attraverso misure procedurali ed organizzative previste dalla normativa vigente, gli
effetti pregiudizievoli sulla salute e la sicurezza dei lavoratori in caso di incendio o di esplosione o gli
effetti dannosi derivanti da sostanze chimicamente instabili.
Il datore di lavoro adotta misure per assicurare un sufficiente controllo degli impianti, apparecchi e
macchinari, anche mettendo a disposizione sistemi e dispositivi finalizzati alla limitazione del rischio.
Il datore di lavoro informa i lavoratori del superamento dei valori limite di esposizione professionale,
delle cause dell'evento e delle misure di prevenzione e protezione adottate e ne da' comunicazione
all'organo di vigilanza.
MISURE DI EMERGENZA
Disposizioni in caso di incidenti o di emergenze.
1. Il datore di lavoro, per proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori dalle
conseguenze di incidenti o di emergenze, predispone procedure di intervento da attuarsi
al verificarsi di tali eventi. Tale misure comprendono esercitazioni di sicurezza da effettuarsi
a intervalli regolari e la messa a disposizione di appropriati mezzi di pronto soccorso.
2. Nel caso di incidenti o di emergenza, il datore di lavoro adotta immediate misure dirette
ad attenuarne gli effetti ed in particolare, di assistenza, di evacuazione e di soccorso e ne
informa i lavoratori.
3. Ai lavoratori cui è consentito operare nell'area colpita o ai lavoratori indispensabili
all'effettuazione delle riparazioni e delle attività necessarie, sono forniti indumenti protettivi,
D.P.I. ed idonee attrezzature di intervento che devono essere utilizzate sino a quando
persiste la situazione anomala.
4. Il datore di lavoro adotta le misure necessarie per approntare sistemi d'allarme e altri
sistemi necessari per segnalare tempestivamente l'incidente o l'emergenza.
5. Le misure di emergenza devono essere contenute nel piano di cui al D.M. 10/03/1998. In
particolare nel piano vanno inserite:
a) informazioni preliminari sulle attività pericolose, sugli agenti chimici pericolosi, sulle
misure per l'identificazione dei rischi, sulle precauzioni e sulle procedure, in modo tale che
servizi competenti per le situazioni di emergenza possano mettere a punto le proprie
procedure e misure precauzionali
b) qualunque altra informazione disponibile sui rischi specifici derivanti o che possano
derivare dal verificarsi di incidenti o situazioni di emergenza.
FORMAZIONE ED INFORMAZIONE
Il datore di lavoro garantisce che i lavoratori dispongano di:
a) dati ottenuti attraverso la valutazione del rischio e ulteriori informazioni ogni
qualvolta modifiche importanti sul luogo di lavoro determinino un cambiamento.
b) informazioni sugli agenti chimici pericolosi presenti sul luogo di lavoro, i rischi
per la sicurezza e la salute, i relativi valori limite di esposizione e altre disposizioni
normative relative agli agenti.
c) formazione ed informazioni su precauzioni ed azioni adeguate da intraprendere
per proteggere loro stessi ed altri lavoratori sul luogo di lavoro.
d) accesso ad ogni scheda dei dati di sicurezza messa a disposizione dal fornitore.
Il datore di lavoro assicura che le informazioni siano:
a) fornite in modo adeguato al risultato della valutazione del rischio. Tali
informazioni possono essere costituite da comunicazioni orali o dalla formazione
individuali con il supporto di informazioni scritte.
b) aggiornate per tener conto del cambiamento delle circostanze.
Laddove i contenitori e le condutture per gli agenti chimici pericolosi utilizzati durante il
lavoro non siano contrassegnati da segnali di sicurezza, il datore di lavoro provvede
affinché la natura del contenuto dei contenitori e delle condutture e gli eventuali rischi
siano chiaramente identificabili.
Il produttore e il fornitore devono trasmettere ai datori di lavoro tutte le informazioni
concernenti gli agenti chimici pericolosi prodotti o forniti.
SORVEGLIANZA SANITARIA
Sorveglianza sanitaria.
sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria i lavoratori esposti agli agenti chimici
pericolosi per la salute che rispondono ai criteri per la classificazione come molto
tossici, tossici, nocivi, sensibilizzanti, irritanti, tossici per il ciclo riproduttivo.
La sorveglianza sanitaria viene effettuata:
a) prima di adibire il lavoratore alla mansione che comporta esposizione
b) periodicamente, di norma una volta l'anno o con periodicità diversa decisa dal
medico competente con adeguata motivazione, in funzione della valutazione del rischio
e dei risultati della sorveglianza sanitaria
c) all'atto della cessazione del rapporto di lavoro. In tale caso il medico competente
deve fornire al lavoratore le eventuali indicazioni relative alle prescrizioni mediche da
osservare.
Il monitoraggio biologico è obbligatorio per i lavoratori esposti agli agenti per i quali è
stato fissato un valore limite biologico. Dei risultati di tale monitoraggio viene informato
il lavoratore interessato. I risultati di tal monitoraggio vengono allegati al documento di
valutazione dei rischi e comunicati ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori.
Il datore di lavoro, su parere del medico competente, adotta misure preventive e
protettive particolari per singoli lavoratori sulla base delle risultanze degli esami clinici e
biologici.
L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità
della sorveglianza sanitaria diversi rispetto a quelli definiti dal medico competente.
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IL RISCHIO CHIMICO BRUNO RINDONE