Close this window to return to IVIS www.ivis.org International Congress of the Italian Association of Companion Animal Veterinarians May 19 – 21 2006 Rimini, Italy Next Congress : 62nd SCIVAC International Congress & 25th Anniversary of the SCIVAC Foundation May 29-31, 2009 - Rimini, Italy Reprinted in IVIS with the permission of the Congress Organizers 53° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC 35 Incontinenza urinaria nel cane maschio Susanna Arnold Prof Dr Med Vet, Dipl ECAR, Zurigo, Svizzera Reichler Iris, Med Vet, Zurigo, Svizzera, Hubler Madeleine, Med Vet, Dipl ECAR Zurigo, Svizzera A differenza di quanto avviene nelle femmine, nel cane maschio l’incontinenza urinaria si osserva raramente. In uno studio su 65 cani con incompetenza del meccanismo dello sfintere uretrale (USMI), solo 5 soggetti (= 7,5%) erano maschi1. L’indagine clinica nei cani maschi incontinenti viene condotta principalmente seguendo lo stesso schema utilizzato per le femmine, ma è necessario valutare alcune caratteristiche specifiche di sesso. Ad esempio, la perdita di secrezioni prostatiche può simulare un’incontinenza urinaria. È necessario escludere preventivamente le malattie della prostata come l’infiammazione, le cisti, le neoplasie e la cistite. Inoltre, nei cani maschi bisogna accertare l’assenza dell’ectopia degli ureteri, una malformazione congenita che spesso causa dapprima un’incontinenza urinaria quando il cane è in età avanzata. Un’altra malformazione congenita che esita nell’incontinenza urinaria già nel cucciolo è la megauretra. Nella maggior parte dei casi, questa alterazione è accompagnata da aplasia prostatica. Nei cani maschi, l’USMI rappresenta soltanto il 13% dei casi di incontinenza urinaria, mentre nelle femmine arriva persino al 44%1. Come nelle cagne, anche nei maschi incontinenti l’esame clinico ed i risultati delle analisi di laboratorio sono normali. Inoltre, come nelle cagne, l’incontinenza urinaria è una malattia acquisita le cui cause sottostanti sono poco chiare2. A differenza di quanto avviene nelle cagne, la metà circa dei cani maschi colpiti da USMI è intera. Nelle cagne, la chiusura uretrale viene determinata dall’intera uretra3,4. Invece, nei maschi è stato riscontrato attraverso l’esperienza clinica che solo il quarto prossimale, rappresentato dalla pars prostatica e dalla pars membranacea è responsabile della continenza. Quindi, il controllo volontario della minzione viene mantenuto anche se i pazienti sono colpiti da urolitiasi del tratto inferiore dell’apparato urinario, quando è necessario eseguire una uretrostomia permanente a livello della pars spongiosa o persino in sede perineale5. La chirurgia a livello della zona di transizione fra pars membranacea e pars spongiosa in condizioni normali non esita in incontinenza. Ciò nonostante, gli interventi effettuati nell’area della pars membranacea possono portare ad un’incontinenza transitoria6 e quelli eseguiti sul tratto prossimale dell’uretra, come ad esempio la rimozione della prostata, sono regolarmente accompagnati da incontinenza7. L’USMI nel cane maschio non si osserva esclusivamente in associazione con la chirurgia dell’uretra. Per ragioni sconosciute, la funzione di chiusura di questo organo va incontro ad un deterioramento spontaneo, che porta ad una perdi- ta incontrollata di urina. La diagnosi di USMI viene formulata sulla base dell’esclusione delle altre cause oppure può essere confermata attraverso il profilo della pressione uretrale. In uno studio condotto su 5 cani maschi continenti, il valore massimo della pressione di chiusura uretrale entro l’area della prostata era di 20,0 ± 10,3 cm H2O. In 14 cani maschi colpiti da USMI, il valore massimo della pressione di chiusura uretrale era significativamente inferiore, pari a 13,9 ± 5,7 cm H2O. Al contrario, nell’area della pars membranacea tale valore non era significativamente differente (7,5 ± 3,8 cm H2O contro 7,4 ± 3,1 cm H2O)8. Questi risultati depongono a favore della diagnosi di “incompetenza dello sfintere uretrale” nei cani maschi incontinenti, sono in accordo con l’esperienza clinica ed indicano che l’integrità funzionale dell’area prostatica è particolarmente importante per la continenza. Né nel cane maschio né nella cagna la chiusura uretrale è generata da uno sfintere uretrale anatomicamente definito. Dipende invece completamente dalla cooperazione di differenti meccanismi fisiologici. Questi possono essere distinti in componenti neuromuscolari e non neuromuscolari. Il 60% circa della funzione di chiusura uretrale viene attribuito alle componenti neuromuscolari9 e viene controllato principalmente dal sistema nervoso simpatico. Il restante 40% viene assegnato alle componenti non neuromuscolari. Se si tiene conto del contributo relativamente elevato del sistema nervoso simpatico alla chiusura uretrale, risulta ovvio il motivo per cui nelle cagne abbia spesso successo il trattamento con sostanze alfa-adrenergiche. Analoghe percentuali di successo sarebbero prevedibili nei cani maschi, dal momento che non vi sono differenze significative fra i due sessi nell’anatomia della parete uretrale o nei meccanismi fisiologici. Tuttavia, l’esperienza clinica non corrisponde alle aspettative. In uno studio su 12 cani incontinenti,8 solo 4 di essi hanno risposto al trattamento con fenilpropanolamina. Anche la somministrazione di steroidi sessuali ha determinato risultati discutibili. L’ultima speranza spesso è quindi la chirurgia. Deferentopessi/prostatopessi: nei cani maschi si può ottenere un effetto simile a quello della colposospensione sulle femmine attraverso la fissazione dei dotti deferenti o della prostata alla parete addominale. Questa tecnica è stata descritta in 8 cani10-11. Utilizzando una metodica chirurgica classica, con un approccio attraverso la parte caudale della linea mediana, si localizzano le estremità distali dei due dotti deferenti a livello dello sbocco interno del canale inguinale; poi, i dotti vengono tirati delicatamente in 36 53° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC avanti (stirando così cranialmente l’uretra) e spostati lateralmente fino ad arrivare a formare un angolo di 60° con la linea mediana. Si effettua quindi la pessi dei dotti deferenti alla parete addominale laterale, in una posizione perpendicolare alla laparototomia e ad un terzo della distanza fra la linea mediana e la faccia laterale della colonna vertebrale. La tecnica della realizzazione della pessi prevede di praticare un’incisione nel muscolo retto dell’addome e poi attraversare per via smussa la parete addominale con un paio di pinze emostatiche, afferrare l’estremità del dotto deferente, tirarla attraverso la parete addominale ed ancorarla alla parete stessa esercitando un moderato grado di tensione in modo che la prostata si sposti di circa 1 cm in direzione craniale. In due cani è stata anche descritta una tecnica di pessi della prostata, che viene ancorata al tendine prepubico sui due lati dell’uretra12. Dopo la prostatopessi12 o la deferentopessi10 sia la percentuale di successo (4 cani su 9 sono risultati totalmente continenti senza terapia medica, 4 cani su 9 che avevano ancora bisogno di qualche trattamento medico per ottenere la continenza completa, nessun miglioramento in un caso), nonché lo spostamento craniale del collo vescicale (da 5 a 50 mm) erano simili a quelli ottenuti con la colposospensione13. Presso la nostra clinica abbiamo trattato cani maschi colpiti da USMI con un’iniezione endoscopica di collagene nella sottomucosa uretrale. Allo scopo, è necessario praticare un’incisione lungo la linea mediana e poi ricorrere alla cistotomia dato che l’endoscopio non è flessibile e non può venire introdotto attraverso il pene. I depositi di collagene sono posti in corrispondenza della parte media dell’area prostatica, che risulta ben riconoscibile a livello dei collicoli seminali in rilievo all’interno del lume. Per prevenire il rischio di prostatite da cause iatrogene, i cani maschi interi con USMI devono essere castrati tre settimane prima di questo intervento. La percentuale di successo dell’iniezione di collagene è simile a quella di tecniche chirurgiche invasive, ma con una percentuale di complicazioni molto minore. Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. Holt PE. 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Indirizzo per la corrispondenza: Prof. Dr. Susi Arnol Dept. of Animal Reproduction Vetsuisse-faculty University of Zurich Winterthurerstr, 260 8057 Zurich - Switzerland This manuscript is reproduced in the IVIS website with the permission of the Congress Organizing Committee