ISTITUTO COMPRENSIVO
VILLADOSE
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
“DANTE ALIGHIERI”
SAN MARTINO DI VENEZZE
PROGETTO
“ZATTERA”
OVVERO LA PALESTRA DELLE ABILITA’ SOCIALI
Il progetto nasce:
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nell’anno scolastico 2007/2008
per promuovere in un alunno disadattato con
problemi di comportamento l’autostima e un
atteggiamento positivo nelle relazioni sociali
dall’esigenza di favorire l’integrazione e
creare un clima di benessere all’interno del
gruppo classe
Progetto Zattera
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Copertura di un maggior numero di ore di sostegno: 4
per l’insegnante di sostegno e 4 per altri insegnanti
curriculari disponibili.
Intervento individuale dell’insegnante di sostegno
attraverso l’Educazione razionale emotiva.
Intervento in classe di una psicoterapeuta esperta
nell’educazione delle abilità sociali e dinamiche
relazionali di gruppo, attraverso l’apprendimento
cooperativo.
Educazione razionale emotiva
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Nella maggior parte dei casi le emozioni che proviamo
e il modo in cui ci comportiamo sono la risultante di ciò
che pensiamo.
Un modo di pensare inadeguato (irrazionale) porta a
reazioni emotive e comportamentali disfunzionali.
I problemi emotivi possono essere superati imparando
a sostituire i pensieri negativi e controproducenti con
pensieri più realistici e costruttivi.
Apprendimento cooperativo
delle abilità sociali
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Aspetto motivazionale: conseguente alla maggior spinta che il singolo
riceve dal gruppo rispetto al comportamento individuale e al valore
motivante di avere parte attiva nei processi di decisione di ritmi e stili
di comportamento nel contesto classe.
Aspetto sociale: gli alunni, sentendosi parte attiva di un gruppo e nel
percepirsi positivamente interdipendenti con gli altri membri, esprimono
una forte tensione verso comportamenti positivi gratificanti in sé e
valorizzati dagli altri membri del gruppo.
Aspetto cognitivo: la possibilità di discutere, criticare, confrontarsi in
modo costruttivo si è rivelato essere motore del cambiamento nella
quantità ma, soprattutto nella qualità.
Socialità
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Stare in rapporto costruttivo e reciprocamente
gratificante con l’altro.
Supporto essenziale al processo più ampio
dell’integrazione sociale.
Competenza necessaria ai fini del mondo del
lavoro.
EDUCARE ALLE EMOZIONI
PER PREVENIRE IL DISAGIO
Autonomia
Nel riconoscere le proprie emozioni è necessario individuare e
discriminare le diverse emozioni e sensazioni senza temerle.
Autostima
Nel fidarsi dei propri sentimenti, nel gestire le proprie
emozioni, anche quelle più spinose e conflittuali, a
sviluppare una buona stima di sé e a socializzare
con più facilità.
Socialità
Educare all’intesa e alla sintonizzazione, attivando
l’attenzione, la condivisione, la cooperazione e
quindi l’empatia.
Empatia
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L’empatia, così importante perché un adulto possa comprendere
un bambino, comporta che si consideri l’altro nostro pari; non per
ciò che riguarda il sapere, l’intelligenza o l’esperienza e men che
meno la maturità, bensì rispetto ai sentimenti e alle emozioni che
ci muovono tutti, adulti e bambini. Questo comporta che si abbia
familiarità con tutta la gamma dei nostri sentimenti, non solo con
quelli del momento o con quelli che ci sono caratteristici o
abituali. Avere una reazione empatica significa sforzarci di
metterci nei panni dell’altro, così che i nostri sentimenti ci
facciano intuire non soltanto le sue emozioni ma anche le sue
motivazioni. Significa comprendere l’altro dall’interno, non
dall’esterno, come potrebbe fare un osservatore interessato o
anche coinvolto, che cerchi di capire i motivi dell’altro con
l’intelletto.
(Bruno Bettelheim)
Esperienza esemplare
Sperimentazione dell’educazione alle emozioni condotta
da un équipe di ricercatori dell’ASL di Viterbo
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Insegnanti e genitori sono stati dotati, attraverso un’intensa e
specifica formazione, di competenze educative, comunicative,
relazionali pratiche di tipo emotivo.
A) Un campione sperimentale di alunni tra gli 11 e 15 anni (oltre
500 soggetti) ha usufruito di un programma di educazione alle
emozioni ( incoraggiamento, condivisione, senso di appartenenza,
cooperazione ) ed è stato testato e valutato con appositi
strumenti psicologici di misurazione (4500 test in tutto).
B) Le stesse misurazioni sono state eseguite su un apposito e
omogeneo gruppo di controllo ( oltre 500 soggetti ) che non ha
usufruito del programma di educazione alle emozioni.
Risultati…
Dopo un intero anno di allenamento emotivo in famiglia e a scuola
in cui si è potenziato lo sviluppo di un’identità forte e sicura, la
competenza di rapportarsi adeguatamente al gruppo dei pari e
con gli adulti, discreti livelli di autonomia e autostima.
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Nel gruppo sperimentale si è constatata la diminuzione degli
indici negativi e dei comportamenti disadattati (-40,9 per cento )
a favore di quelli positivi e adattivi ( + 224,1 per cento ).
Nel corrispondente gruppo di controllo sono diminuiti tutti i
valori positivi e gli indici si sono distribuiti attorno a quelli
negativi e che indicano disagio e disadattamento ( + 100,7 per
cento.
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Progetto per le competenze sociali