CORSO DI FISICA TECNICA – Tecniche del COSTRUIRE AA 20010/11 ILLUMINOTECNICA Lezione n° 2: Lampade ad incandescenza Corso di Fisica Tecnica – Tecniche del COSTRUIRE - Prof. Paolo ZAZZINI AA 2010/11 Lampade che emettono luce sfruttando il fenomeno dell’incandescenza Componenti fondamentali: • Bulbo in vetro • Filamento in tungsteno collegato alla rete elettrica tramite conduttori elettrici in nichel posizionati all’interno di un supporto in vetro • Attacco a vite (Edison) Corso di Fisica Tecnica – Tecniche del COSTRUIRE - Prof. Paolo ZAZZINI AA 2010/11 T5= 2700 K En,l Fenomeno dell’INCANDESCENZA All’aumentare di T porzioni sempre maggiori di energia nel visibile T4 T3 = 900 K L’incandescenza è provocata nel filamento per effetto Joule: T2 Dissipazione di energia elettrica in calore per l’elevata resistenza elettrica del filamento (dir. prop. alla lunghezza e inv. prop. al diametro) Surriscaldamento del filamento fino alle temperature tipiche di 2700 / 3000 K Luce + BIANCA T1 λ IR VIS FINESTRA OTTICA Radiazioni visibili 380 Violetto Blue Verde Giallo Arancio Corso di Fisica Tecnica – Tecniche del COSTRUIRE - Prof. Paolo ZAZZINI Rosso 780 nm AA 2010/11 Il filamento in tungsteno (wolframio) fu usato per primo da Edison. E’ un materiale più robusto dei filamenti trattati al carbonio, di cui erano fatte le prime lampade, con Tfusione = 3650 K. Edison arrivò al tungsteno dopo circa 6000 tentativi con vari materiali Attualmente: leghe di tungsteno spiralato o doppiamente spiralato o di altri materiali come il renio caratterizzate da elevata efficienza luminosa rispetto ad altri materiali (anche se è bassa l’efficienza rispetto alle lampade a scarica) Caratteristiche peculiari di un filamento: • Bassa tensione di vapore • Elevata temperatura di fusione • Elevata resistenza meccanica • Adeguata duttilità • Adeguato spettro di emissione nel visibile Nel bulbo è praticato il vuoto per evitare la combustione del filamento Alle elevate temperature tipiche del filamento ha luogo il fenomeno della SUBLIMAZIONE Corso di Fisica Tecnica – Tecniche del COSTRUIRE - Prof. Paolo ZAZZINI AA 2010/11 Conseguenze della sublimazione aggravata dalle alte temperature: • Assottigliamento del filamento fino alla rottura (Il filamento si spezza quando ha perso circa l’1% della sua massa); • Annerimento del bulbo a causa della solidificazione del vapore di tungsteno (T del bulbo 160-170 °C per lampade normali, fino a 470 °C per applicazioni speciali) ; • Diminuzione del flusso luminoso emesso e dell’efficienza luminosa Immissione di un gas inerte(argon, azoto, miscele) ⇒ aumento della pressione ⇒ attenuazione del fenomeno ⇒ temperature più elevate ⇒ luce più bianca Altra soluzione possibile: immissione di gas (clorati) che si combinano col tungsteno producendo composti gassosi trasparenti. In alternativa i getters (strisce metalliche formate da un metallo volatile come magnesio, sodio, bario, calcio o fosforo solitamente usate per la produzione del vuoto spinto nelle pompe da vuoto per eliminare i gas residui) i cui vapori caldi si combinano con il tungsteno formando un minuscolo particolato solido Maggiore resistenza meccanica del filamento con spiralatura semplice o doppia: riduce lo scambio convettivo poiché ad esso partecipa solo la superficie esterna quindi minore dissipazione del calore prodotto per effetto Joule e migliore utilizzo della potenza elettrica impiegata) Corso di Fisica Tecnica – Tecniche del COSTRUIRE - Prof. Paolo ZAZZINI AA 2010/11 PARAMETRI CARATTERISTICI DI UNA LAMPADA Efficienza luminosa η= Φ W ⎡ lm ⎤ ⎢⎣ W ⎥⎦ Parametro utile nelle valutazioni di carattere economico; il suo inverso è un indice di consumo Temperatura di colore Tc Temperatura superficiale di un radiatore ideale (corpo nero) che, nel settore del visibile, emette con una distribuzione spettrale uguale a quella della sorgente considerata A rigore parametro valido solo per sorgenti ad incandescenza (emissione spettrale continua); Per le sorgenti a scarica in gas che hanno spettro di emissione discontinuo: temperatura di colore approssimata o prossimale Corso di Fisica Tecnica – Tecniche del COSTRUIRE - Prof. Paolo ZAZZINI AA 2010/11 • Norma UNI 10380/94: “Illuminotecnica, illuminazione di interni con luce artificiale” Tc< 3000 K: Luce bianco calda (W: warm): Luce ricca di radiazioni rosse adatta ad abitazioni, luoghi di soggiorno e svago… 3000 < Tc < 5300K: Luce bianco neutra (I: intermediate): Luce adatta nella maggior parte degli ambienti di lavoro Tc > 5300K: Luce bianco fredda (C: cold): Luce ricca di radiazioni blue adatta in ambienti con valori molto elevati dell’illuminamento richiesto Sorgente Temperatura di colore (K) Fiamma di candela 1900 Sole a mezzogiorno 6500 Sole al tramonto 25002500-3000 Lampada ad incandescenza 25002500-3000 Lampada fluorescente di vecchia generazione 27002700-3000 Luce diurna cielo sereno 45004500-5500 Lampada fluorescente “luce diurna” diurna” 40004000-6000 luce diurna con cielo nuvoloso 60006000-8000 Corso di Fisica Tecnica – Tecniche del COSTRUIRE - Prof. Paolo ZAZZINI AA 2010/11 Vita media (h) Relativamente ad un campione significativo ed omogeneo: • Valore medio del tempo stimato (h) della durata prevista della lampada prima della rottura (burn out) • Tempo di funzionamento (h) superato dal 50% delle lampade testate Parametro importante per la valutazione dei costi di esercizio, è condizionato dal numero di accensioni e spegnimenti in un tempo di riferimento Resa dei colori o Resa cromatica Ra Grado di fedeltà con cui è reso il colore di una superficie illuminata rispetto al suo colore vero Numero compreso tra 1 e 100 (scala codificata dalla C.I.E.Comission International de l’Eclaraige) Colore vero: Ra=100 → superficie illuminata dall’Illuminante di riferimento C.I.E. (luce bianca) La luce naturale del sole ha resa cromatica pari a 100 (colore vero) Corso di Fisica Tecnica – Tecniche del COSTRUIRE - Prof. Paolo ZAZZINI AA 2010/11 La scelta del valore più indicato per la resa cromatica dipende dalla destinazione d’uso Ra≈100 resa cromatica ottima Ra≤ 50 resa cromatica scadente Di solito sorgenti ad alta resa cromatica hanno bassa efficienza luminosa e viceversa • UNI 10380: 5 gruppi di resa del colore e corrispondenti indici di resa cromatica Gruppo di resa del colore (GRa) Resa del colore (Ra) 1 Ra > 90 1B 90 90 80< Ra < 2 60< Ra < 80 3 40< Ra < 60 4 20< Ra< 40 Corso di Fisica Tecnica – Tecniche del COSTRUIRE - Prof. Paolo ZAZZINI AA 2010/11 Caratteristiche tecniche e classificazione delle lampade ad incandescenza Efficienza luminosa η = 10÷18 lm W-1 Fattore di decadimento del flusso luminoso 85 % Vita media ≈ 1000 h Tempi di accensione e riaccensione = 0 Temperatura di colore Tc=2500÷3000 K Potenze elettriche 15 ÷ 1000 W Resa cromatica Ra = 80÷100 Costi contenuti GLS (General Lighting Service): le più comuni, con filamento spiralato in tungsteno e bulbo in vetro tenero al piombo di varie forme Corso di Fisica Tecnica – Tecniche del COSTRUIRE - Prof. Paolo ZAZZINI AA 2010/11 REFLECTOR: bulbo paraboidale o ellissoidale trattato internamente, per deposito o precipitazione, con argento, cromo o alluminio ⇒ riflessioni speculari verso una porzione di spazio ⇒ fascio convogliato stretto (spot) o largo (flood) PAR (Paraboiled Aluminized Reflector): parte lavorata a specchio a forma di coppa e chiusura superiore in vetro trasparente Corso di Fisica Tecnica – Tecniche del COSTRUIRE - Prof. Paolo ZAZZINI R: superficie a specchio sulla calotta superiore AA 2010/11 LAMPADE ALOGENE Compaiono intorno agli anni ’60 Atmosfera arricchita con alogeni in piccole quantità: iodio o bromo Dette IODINE (BROMINE) o a Ciclo rigenerativo allo iodio (bromo) W + 2 I ⇔ WI 2 W + 2 Br ⇔ WBr2 Ioduri e Bromuri di tungsteno sono trasparenti alla luce, stabili a temperature basse (bulbo a 200°C) instabili a T > 1400°C per cui si ridecompongono in tungsteno e iodio (bromo) nei pressi del filamento che si rigenera La rigenerazione aumenta la resistenza meccanica del filamento, la vita media della lampada e la temperatura di esercizio Luce più bianca (più uniforme distribuzione spettrale) e maggiore efficienza luminosa Corso di Fisica Tecnica – Tecniche del COSTRUIRE - Prof. Paolo ZAZZINI AA 2010/11 Vetro semplice sostituito con vetro boro-silicato (quarzo) più resistente all’aggressione dell’alogeno ed alle alte temperature (resiste fino 1300 K) Prodotte anche in geometrie di dimensioni contenute per l’elevata pressione interna (adatte per sorgenti luminose che prevedono fasci concentrati come proiezioni cinematografiche, applicazioni automobilistiche , faretti per illuminazione di interni) Schermatura con un secondo involucro in vetro pyrex o metacrilato per la protezione da possibili esplosioni e per evitare di toccare la superficie esterna della lampada. Il grasso o il sudore depositato in piccole pellicole dalle mani può provocare la dequarzificazione del bulbo (non più idoneo alle elevate temperature). Inoltre si evita che insetti vadano a rosolarsi sulla superficie della lampada Corso di Fisica Tecnica – Tecniche del COSTRUIRE - Prof. Paolo ZAZZINI AA 2010/11 Lampade alogene DICROICHE (di due colori) anche dette lampade fredde Una porzione del bulbo è trattata in modo da presentare un coefficiente di riflessione selettivo che lascia passare il 70% dell’IR e riflette il restante 30 % e tutte le lunghezze d’onda del visibile Si ottiene una emissione a basso contenuto termico poiché una gran parte è dispersa in zone dove non si svolge il compito visivo Si prestano ad illuminazione di merci, opere d’arte o particolari architettonici che si deteriorano con il calore Le lampade dicroiche possono emettere una luce colorata Corso di Fisica Tecnica – Tecniche del COSTRUIRE - Prof. Paolo ZAZZINI AA 2010/11 Caratteristiche tecniche Efficienza luminosa η = 20÷27 lm W-1 Vita media ≈ 2000 h Temperatura di colore Tc=4500 K Resa cromatica Ra = 80÷100 Fattore di decadimento del flusso luminoso: 94 % Tempi di accensione e riaccensione = 0 s Spesso corredate di un dimmer che regola il flusso luminoso mediante la regolazione della potenza elettrica dissipata e quindi della temperatura di funzionamento della lampada. Alle basse temperature la luce riacquista colore rossastro e può essere vanificata l’efficacia dell’alogeno Come le lampade ad incandescenza normali possono essere corredate da un riflettore a specchio intrerno (PAR o R) Corso di Fisica Tecnica – Tecniche del COSTRUIRE - Prof. Paolo ZAZZINI AA 2010/11 Attacchi di lampade ad incandescenza e alogene Attacco Edison ( a vite) E27, E14 o E 40 A baionetta doppia Attacco a baionetta B15 o B22 Il numero indica l’attacco in mm Attacco bispina Edison E27 Corso di Fisica Tecnica – Tecniche del COSTRUIRE - Prof. Paolo ZAZZINI AA 2010/11