CITY LANDSCAPE 1 080 high line_Layout 1 14/11/13 18:04 Pagina 80 In questa pagina: Falcone Flyover, un percorso elevato passa attraverso gli edifici storici tra la West 25th e la West 27th, guardando verso nord (© Iwan Baan, 2011) HIGH LINE 2 Progetto di James Corner Field Operation. Testo di Valerio Morabito 80 TOPSCAPE 080 high line_Layout 1 14/11/13 18:05 Pagina 81 A distanza di quattro anni, torniamo a parlare di High Line, in occasione dell’apertura del secondo tratto appena ultimato, ma lo facciamo attraverso il racconto introspettivo di un visitatore eccellente. Percorrere questa realizzazione, serve a dar un nuovo senso della parala Paesaggio: un significato all’interno del quale la memoria coincide con il presente, il desiderio con la sua realizzazione. Il tempo che all’interno dell’High Line diventa “lento”, sembra qui coincidere con il ritmo della natura. Ancora una volta James Corner riordina e ricompone, con fare inciso e lieve, questo spazio di città che vuole essere paesaggio. Returning to the High Line after a four year absence, we visit the park in the very special and thoughtful company of landscape architect James Corner to see the recently opened second section. Walking along the High Line gives new meaning to the word “landscape” in a site where the past and the present coincide; one of the aims of the High Line is to make time slow down, adapting to nature’s rhythms. The project is at once incisive and atmospheric as Corner deftly rearranges and recasts the urban space as urban landscape. A lato: veduta panoramica dalla West 21th Street guardando la 10th Avenue verso il fiume Hudson (© Iwan Baan, 2011). Sotto, a sinistra: la Gansewoort Slow Stair, la scalinata posta all’angolo di Gansewoort Street e la Washington Street, guardando verso nord. Sotto, a destra: il percorso in decking con le sedute tra la West 14th Street e la West 15th Street. Progettista James Corner Field Operations Architetto paesaggista e designer. Laureato alla Manchester Metropolitan University of England e alla University of Pennsylvania. Fondatore e direttore del James Corner Field Operations, Società di Architettura del Paesaggio e Urban Design di New York City. Professore e Direttore della University of Pannsylvania, Scholl of Design. I suoi lavori hanno ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui lo Smithsonians CooperHewitt National Design Award (2010), The New York City Arts - Award for Excellence in Design (2005) Academy Award in Architecture Tra le realizzazioni recenti l’High Line, New York City. TOPSCAPE 81 080 high line_Layout 1 14/11/13 18:05 Pagina 82 In questa pagina: la piattaforma che corre sopra la 30th Street in cui il piano di calpestio in calcestruzzo è stato sostituito da una griglia in acciaio (© Friends of the High Line, 2011). Nella pagina accanto in alto, a destra: il Chelsea Thicket, una zona densamente ricca di alberi e arbusti tra la 20th West Street e la 22th West Street, guardando verso nord (© Iwan Baan, 2011). Al centro, a destra: Falcone Flyover, vista aerea in notturna a 26th West Street, verso sud (© Iwan Baan, 2011). Sotto: Falcone Flyover, i palazzi si affaciano su questa parte di High Line, guardando verso la 25th West Street, verso sud (© Iwan Baan, 2011). La parola “Paesaggio” associata a un aggettivo specifica un’appartenenza ma, utilizzata da sola, rivela invece un’idea di bellezza che sembra appartenerci come condizione umana. Ogni volta che visito l’High Line tento di scoprire, osservando episodi o dettagli del progetto, come si potrebbe definire la parola “Paesaggio” in questa infrastruttura verde; penso di legarla alla prospettiva inattesa che accoglie i visitatori e che permette loro di osservare la città di New York da un punto di vista del tutto insolito; cerco di accostarla ai materiali comuni come il cemento, il vetro e l’acciaio sviluppati secondo regole innovative ma familiari; penso alla vegetazione e al ciclo delle stagioni che moltiplica i colori sancendo un’appartenenza ecologica ed estetica al luogo, sapientemente utilizzata in scambi reciproci con la pavimentazione che sembra essere audace. Ma tutto questo non mi sembra sufficiente per legare la parola “Paesaggio” all’High Line, così penso a James Corner e alla sua straordinaria capacità di regolare lo spazio intorno a lui, sia esso di progetto, di discussione o conferenza. Ma non basta. Poi mi viene in mente il concetto di “paesaggio lento”, di “democratizzazione” dello spazio, di appartenenza ai luoghi che si manifesta con una geometria materializzata per successione, per addizione, per regolarità e sorpresa. Allora penso alla memoria del presente come costruzione di un desiderio che si realizza, la natura che entra in questa città in una forma che, per certi tratti del tutto naturalmente, propone un fermo immagine del ritmo caotico della città che intorno pulsa in una dimensione “altra”che sembra appartenere a chi visita questa realizzazione. Se lo spazio geometrico di architettura costruisce le sue regole se- condo successioni e sorprese, le persone compongono lo spazio per appartenenza e per emozione. Introducono all’interno di questo contesto un movimento strutturato da una trama affollata, densa, irrazionale e razionale di relazioni: non esiste questo spazio senza le persone (forse semplicemente non è auspicabile). La loro appartenenza alla High Line è così forte perché sembra che la memoria coincida con il presente, il presente è memoria di esperienze che sono parte di noi come idee innate, esistono in noi e attribuiscono agli spazi valori speciali, unici. Penso, dunque, che il “Paesaggio” nella sua interpretazione più completa, appartenga a questo luogo perché le persone costruiscono un mondo particolare, ideale e democratico, inclusivo e non esclusivo, ponendo le condizioni per renderlo un sito di paesaggio in cui le intenzioni coincidono con i desideri. Il progetto della seconda parte dell’High Line La seconda parte dell’High Line è sostanzialmente diversa dalla prima, poiché passa attraverso una serie di edifici che creano uno spazio più stretto e intimo. Sembra quasi possibile toccare la città e possederla nella sua intimità. La pavimentazione che si alza sulla vegetazione è realizzata con una griglia di metallo e lascia intravedere il piano sottostante. Se nella prima parte era fondamentale camminare sulla struttura dell’High Line, in questa seconda sembra di poterla sorvolare (la leggerezza del Cavaliere del secchio - breve racconto di Kafka citato anche da Calvino nelle sue Lezioni Americane - che vola sul mondo con il suo secchio per il carbone); la pesantezza del corpo si riduce notevolmente per controllare e misurare questo luogo ancora una volta in condizioni inusuali. E proprio lungo questa parte, una serie di spazi si dividono dal percorso principale creando speciali 080 high line_Layout 1 14/11/13 18:05 Pagina 83 ambienti d’intimità, luoghi di riflessione dove potere “uscire” dall’High Line, estraniarsi per osservarla dall’esterno. In fondo, un piano inclinato di prato che fa da contrappunto a una gradinata in legno, appoggiata su di una parete in vecchi mattoni, memoria della città di New York, propone uno spazio davvero speciale, una sosta leggera per godersi un’oasi privilegiata o un punto panoramico verso la densa città o semplicemente la sosta di un osservatore che segue lo spettacolo continuo nei flussi di persone, che si concedono per essere memorie, appartenenze e relazioni. Autore Valerio Morabito È Adjunct Professor presso la PennDesign University of Philadelphia e Ricercatore presso l’Università Mediterranea degli Studi di Reggio Calabria in Landscape Architecture. Ha svolto attività didattica in Marocco e partecipato a numerose conferenze in Europa, negli Stati Uniti e in Africa. Alcune sue pubblicazioni sono presenti in riviste internazionali e, in questo momento, sta per pubblicare in Italia il libro Pensando di Paesaggio, una collezione di traduzioni di alcune lezioni del Professore Emerito J.D.Hunt. Svolge attività professionale realizzando progetti e partecipando a concorsi nazionali e internazionali. SCHEDA TECNICA Progetto High Line - Parte 2 Luogo da West 20th Street a West 30th Street e tra la 10th e l’11th Avenues a New York City Progettisti del paesaggio James Corner Field Operations Collaboratori Diller Scofidio + Renfro e Piet Oudolf Cronologia design, 2004-2006; apertura primo tratto, 2009; apertura secondo tratto 2011; sezione 3 in fase di realizzazione la cui apertura è prevista nel 2014 Dati dimensionali 10 blocchi Azienda esecutrice Friends of the High Line, City of New York Materiali PAVIMENTAZIONI lastre in calcestruzzo ILLUMINAZIONE elementi illuminanti disegnati dall’Observatoire International incluse piccole luci posizionate sotto il corrimano ed elementi luminosi in aree che ospitano la vegetazione MATERIALE VEGETALE Alberi e arbusti Aesculus parviflora, Amelanchier laeviss, Betula populifolia “Whitespire”, Carpinus betulus “Fastigiata”, Cercis canadensis, Cercis canadensis “Pauline Lily”, Chaenomeles speciosa “Toyo Nishiki”, Chimonanthus praecox, Chionanthus retusus, Chionanthus virginicus, Clethra alnifolia, Cornus sanguinea “Midwinter Fire”, Cornus x “Rutban”, Corylopsis spicata, Cotinus coggygria “Pink Champagne”, Cotinus obovatus, Fothergilla gardenii, Hamamelis x intermedia “Jelena”, Ilex opaca “Dan Fenton”, Ilex opaca “Jersey Night”, Ilex verticillata “Jim Dandy”, Ilex verticillata “Red Sprite”, Juniperus virginiana “Corcorcor”, Magnolia macrophylla, Magnolia macrophylla var. ashei, Magnolia tripetala, Magnolia virginiana var. australis “Green Shadow”, Mahonia x media “Winter Sun”, Nyssa sylvatica, Nyssa sylvatica “Wildfire”, Philadelphus “Natchez”, Rhododendron atlanticum, Rhododendron viscosum, Rhus aromatica “Gro-Low”, Rhus copallinum, Rosa “Sally Holmes”, Rosa moyesii “Geranium”, Rosa glauca, Rosa virginiana, Rosa x odorata “Mutabilis”, Salix chaenomeloides, Salix gracilistyla “Melanostachys”, Sambucus nigra “Eva”, Sarcococca hookeriana var. humilis, Sassafras albdium, Styrax japonicus “Emerald Pagoda”, Syringa laciniata, Syringa oblata “Cheyenne”, Viburnum lentago, Viburnum prunifolium, Viburnum x bodnantense “Dawn”, Vitex agnus-castus “Abbeville Blue” Perenni Achillea filipendulina “Parker’s Variety,” Actaea rubra, Adiantum pedatum, Amorpha canescens, Amsonia hubrichtii, Amsonia tabernaemontana var. saliciflia, Anaphalis margaritacea, Asarum canadense, Asclepias tuberosa, Aster laevis “Bluebird”, Aster linarifolius, Aster macrophyllus “Twilight”, Aster oolentangiensis, Aster patens, Astrantia major “Roma”, Baptisia alba, Brunnera macrophylla “Jack Frost”, Calamintha nepeta ssp. nepeta, Ceratostigma plumbaginoides, Coreopsis “Full Moon”, Coreopsis tripteris, Corydalis cava, Corydalis solida, Dalea purpurea, Echinacea pallida “Hula Dancer”, Echinacea purpurea “Fatal Attraction”, Echinacea purpurea “Magnus”, Echinacea purpurea “Virgin”, Epimedium grandiflorum “Lilafee”, Epimedium x perralchicum “Fröhnleiten”, Geranium macrorrhizum “Spessart”, Geranium soboliferum, Geranium x oxonianum “Claridge Druce”, Geum triflorum, Helianthus angustifolius, Helianthus salicifolius, Helleborus argutifolius, Heuchera villosa “Autumn Bride”, Heuchera “Brownies”, Heuchera “Amethyst Mist”, Knautia macedonica, Lathyrus vernus, Liatris scariosa var. novaae-angliae, Limonium platyphyllum, Liriope muscari “Densiflora”, Monarda bradburiana, Nepeta racemosa “Walker’s Low”, Nepeta sibirica, Ophiopogon japonicus “Nana”, Pachysandra procumbens, Penstemon digitalis “Husker Red”, Phlox stolonifera “Blue Ridge”, Polygonatum biflorum, Polystichum arostichoides, Polystichum polyblepharum, Pycnanthemum incanum, Rudbeckia missouriensis, Salvia azurea, Sedum “Matrona”, Sedum “Red Cauli”, Smilicina racemosa, Solidago speciosa, Tellima grandiflora, Tiarella wherryi Piante grasse Bouteloua curtipendula, Bouteloua gracilis, Briza media, Calamagrostis brachytricha, Calamagrostis x acutiflora “Karl Foerster”, Carex bromoides, Carex laxiculmis “Hobb”, Carex pensylvanica, Deschampsia cespitosa “Goldtau”, Festuca amethystina “Superba”, Festuca mairei, Hakonechloa macra, Molinia caerulea “Moorflamme”, Panicum virgatum “Heiliger Hain”, Panicum virgatum “Rehbraun”, Schizachryium scoparium “Prairie Blues”, Sesleria autumnalis, Sporobolus heterolepis, Stipa tenuissima Bulbi Allium christophii, Allium siculum ssp. dioscoridis, Allium carinatum ssp. pulchellum, Allium moly, Allium nigrum, Anemone blanda “White Splendor”, Anemone nemorosa, Crocus chrysanthus “Ard Schenk”, Crocus tommassinianus “Ruby Giant”, Eranthis hyemalis, Eremurus himalaicus, Erythronium “Pagoda”, Galanthus nivalis, Muscari neglectum, Narcissus poeticus, Ornithogalum nutans, Puschkinia scilloides var. libanotica, Scilla siberica, Tulipa sylvestris, Tulipa humilis, Tulipa tarda, Tulipa saxatilis 080 high line_Layout 1 14/11/13 18:06 Pagina 84 In questa pagina, in alto a sinistra: la Radial Bench, una lunga e sinuosa seduta di legno che percorre l’intero isolato tra la 28th West Street e la 29th West Street, guardando verso sud (© Iwan Baan, 2011). In alto a destra: punto di incontro tra la 23th West Street e la 22th in cui il prato e le sedute sono i protagonisti (© Iwan Baan, 2011). A lato: parte dell’High Line con i fiori di campo verso la 29th West Street (© Iwan Baan, 2011); vista verso la 20th West Street. Sotto, a sinistra: un percorso tortuoso passa tra gli edifici vecchi e nuovi a West Chelsea tra la 24th West Street e la 25th (© Iwan Baan, 2011). Sotto, a destra: 23rd Street Lawn, all’estremitaà settentrionale dell’High Line “sboccia” un prato da 4.900 mq (© Iwan Baan, 2011). 080 high line_Layout 1 14/11/13 18:07 Pagina 85 26th Street, in cui un telatio in acciaio forma delle cornici con vista sulla città (© Barry Munger, 2011). Il Rainbow City di AOL, un’installazione di arte ambientale e interattiva di FriendsWithYou (© Friends of High Line, 2011). Vista sulla 26th West Street (© Iwan Baan, 2011). NEW YORK On the High Line The word Landscape used with an adjective defines its meaning; instead if we use it by itself, it would revile its own idea (desire)of beauty, which seams a human condition. Each time I visit the High Line I try to discover the idea (desire) of beauty connected with the word Landscape, looking at elements or details of the project; I think I have to associate it with the unexpected perspective which involves the visitors when they observe the City of New York from a different (desire) point of view; I think about materials such as concrete, glass and steel, which are designed with an innovative and familiar (beauty)rules; I observe the vegetation and the cycle of the seasons which increases colors ratifying an ecological relationship with the site: the vegetation, used skifully in reciprocal benefits with the paving, seems to be audacious. But all these thoughts seem to be insufficient for linking the word Landscape with the High Line, therefore I think about James Corner and his extraordinary capacity to rule the space around him both for a space in an project, both in a discussion or lecture. But it is not sufficient. Then I remind me about the concept of slow mobility, about the democratization of the site, the belonging of the places which explains itself using a geometry composed by a sequence of addictions put together by regularity and surprise. Then I think it is possible to create a memory of the present as a construction of the idea (desire) of beauty which seems to be inside of the visitors' mind who visit this space. If the geometric space has its rules in a succession of surprises, people are able to design the space by belonging (idea) and by emotion (Beauty). They introduce into this space a particular moving made by relationship of crowded web: dense, irrational and rational. Maybe it is not possible to think this site without people, or simply it is not desirable. Their relationship with this site is strong and powerful because it seems memory corresponds to present, present is the memory of many experiences which are part of our life, they exist inside us and give to the spaces special values: unique. Therefore I think Landscape, with its own idea of Beauty, is part of this place because people built a particular way, ideal and democratic -inclusive and not exclusive- creating the conditions to produce a place of landscape where the intentions coincide with the desires. On the second part of the High Line The second part of the High Line is substantially different from the first part, it passes through a different typology of buildings, old and new, which create a kind of intimate space, where it seems possible to touch the city in a way to posses it in its deep. The path over the vegetation is made by a metal grid from which it is possible to see down. If in the first part of the High Line it was necessary to walk on the old structure, along this second part it seems to be possible for us, to overfly it (such as we can read in Kafka’s short story “the Knight of the Bucket”, where a poor man, who sells coal, is able to fly with an incredible lightness with his bucket, story used by Calvino in his American Memos titled “Lightness”); the heavy of the body is significantly reduced and, for this reason, it is possible to control the space with unusually conditions. Along this part a series of spaces are divided from the main path by creating spaces of intimacy, places of reflection where La Washington Grassland tra la 12th Street e la 13th. we can “go out” from the High Line and observe it from the outside. An inclined plane design a special place where it is possible to stop and a wooden steps, leaning on an old brick wall, memory of the old City of New York, allows us to stop and read or watch the spectacle of the uninterrupted passage of people flows. Flows that are allowed to be memories, affiliations and relationships. TOPSCAPE 85