TECNICHE DI PILOTAGGIO DELL’INVERTER TRIFASE 1 NOZIONI DI BASE Lo schema di un inverter trifase a tensione impressa è illustrato in Fig. 1.1. Esso è composto da tre rami (insiemi di due interruttori bidirezionali collegati in serie) alimentati in parallelo da una sorgente in continua. A ciascun ramo fa capo un morsetto del carico trifase, alimentato dal centrale tra i due interruttori. Sa + Sb + Da + Vdc Sc + Db + Dc + Sc − Sb − Sa − Da − Db − Dc − a b c m Fig. 1.1 - Schema dell'inverter trifase Dal punto di vista funzionale, esso è un convertitore DC/AC, in grado di trasformare, con opportuno comando degli interruttori di ramo, la continua in ingresso in un sistema trifase di tensioni alternate in uscita. Per evitare il corto circuito della sorgente continua in ingresso, il comando dei due interruttori di ramo deve essere di tipo complementare, come illustrato in Fig. 1.2. Vdc dk Fig. 1.2 – Comando di ramo Negli interruttori reali (tempi di apertura e chiusura non nulli) è previsto un tempo morto (“dead time”) per garantire che ciascun interruttore di ramo sia effettivamente aperto quando l’altro chiude. Nelle considerazioni seguenti consideriamo interruttori ideali (tempi di apertura e chiusura nulli) trascurando il tempo morto. In queste condizioni, dal punto di vista logico, il comportamento di ciascun ramo è definito da un solo segnale di comando (d). 2 CALCOLO DELLE TENSIONI DI USCITA Per determinare le tensioni fornite dall’inverter trifase facciamo riferimento allo schema in Fig. 2.3, dove è stato ricavato il punto centrale (0) dell’alimentazione continua (che utilizzeremo Tecniche di pilotaggio dell'inverter trifase 28/02/01 22.39 2 2 Calcolo delle tensioni di uscita come potenziale di riferimento) e si è considerato il caso generale di un carico collegato a stella con neutro isolato. d1 d2 Vdc 2 d3 Da + Db + Dc + Da − Db − Dc − b c 0 Vdc 2 Vab a Va0 Vam m Vm0 Fig. 2.3 - Tensioni di uscita dell’inverter trifase • Si possono distinguere: le tensioni di ramo Va0, Vb0, Vc0, che sono direttamente individuate dal comando di ramo: d1 = 0 → V a 0 = d2 = 1 → Vb0 d 2 = 0 → V b0 = d3 = 1 → Vc 0 • V dc ; 2 V = dc ; 2 V dc = ; 2 d1 = 1 → V a 0 = d3 = 0 → Vc0 = V dc 2 V dc 2 V dc 2 (2.1) le tensioni concatenate Vab, Vbc, Vca, ottenibili come combinazione delle tensioni di ramo: V ab = V a0 − V b0 V bc = V b0 − V c 0 (2.2) V ca = V c 0 − V a0 • • le tensioni di fase del carico Vam, Vbm, Vcm; la tensione del centro stella del carico rispetto al potenziale di riferimento Vm0. Per quanto concerne l’individuazione delle tensioni di fase, esse possono essere espresse come: V am = V a0 − V m0 V bm = V b0 − V m0 V cm = V c 0 − V m 0 In queste relazioni occorre determinare il potenziale (incognito) del centro stella. (2.3) Scomposizione in serie di Fourier 3 Sommando membro a membro si ricava: V am + V bm + V cm = (V a 0 + V b0 + V c 0 ) − 3V m0 (2.4) Nell’ipotesi di carico trifase simmetrico collegato a stella con neutro isolato, è facile dimostrare1 che la somma delle tensioni di fase è nulla: V am + V bm + V cm = 0 (2.5) da cui si ricava: V mo = 1 (V a0 + Vb0 + Vc0 ) 3 (2.6) Pertanto, note le tensioni di ramo (dal comando), si può calcolare il potenziale del centro stella con la (2.6) e quindi le tensioni di fase dalle (2.3). In funzione dello stato logico (0 o 1 ) del comando dei tre rami, l’inverter trifase è in grado di applicare 8 diverse configurazioni di tensione d’uscita, delle quali 2 corrispondenti a tensione nulla (stati 0 e 7) e le altre 6 a tensione non nulla (stati 1..6). La più semplice modalità di comando dell’inverter trifase prevede l’applicazione in sequenza delle 6 configurazioni non nulle di tensione: si tratta del comando ad onda quadra (o sixstep) illustrato nel paragrafo seguente. 001 010 100 011 101 000 110 111 Fig. 2.4 - Stati dell’inverter trifase 1 stato 0 1 2 3 4 5 6 7 d1 0 1 1 0 0 0 1 1 d2 0 0 1 1 1 0 0 1 d3 0 0 0 0 1 1 1 1 Tab. 2.1 – Stati e rispettivi comandi di ramo Nelle condizioni indicate si può scrivere: Vam=Z⋅ia, Vbm=Z⋅ib, Vcm=Z⋅ic, che sommando m. a m. fornisce: Vam+Vbm+Vcm=Z⋅(ia +ib +ic)=0. 4 3 3 Comando ad onda quadra (Six Step) COMANDO AD ONDA QUADRA (SIX STEP) Va0 Vdc 2 Sa+ Sa+ π Sa– 2π − ω1t Vdc 2 Vb0 Sb+ Sb– Sb– ω1t Vc0 Sc+ Sc– Sc– ω1t Fig. 3.5 - Tensioni di uscita riferite al punto centrale del bus DC Vab Vdc 0 π 2π ω1t –Vdc Vbc ω1t Vca ω1t Fig. 3.6 - Tensioni di uscita concatenate Scomposizione in serie di Fourier 3.1 5 Scomposizione in serie di Fourier 3.1.1 Tensioni di uscita riferite al punto centrale del bus DC 1 1 1 sin(ω1 t ) + 3 sin(3ω1t ) + 5 sin(5ω1t ) + 7 sin(7 ω1t ) +... v a0 (t ) = 4 V dc π 2 vb0 (t ) = 4 Vdc 2π 1 1 2π 1 2π + sin(3ω1t ) + sin 5ω1t + + sin 7 ω1t − +... sin ω1t − π 2 3 3 5 3 7 3 v c 0 (t ) = 4 V dc 4π 1 1 4π 1 4π + sin(3ω1t ) + sin 5ω1t + + sin 7 ω1t − +... sin ω1t − 3 3 5 3 7 3 π 2 (3.7) Sono presenti soltanto le armoniche dispari. k = 6 j + 1 sequenze dirette k = 6 j + 3 sequenze omopolari k = 6 j + 5 sequenze inverse 3.1.2 j = 0, 1, 2, ... Tensioni di uscita concatenate π 1 π 1 π sin ω1t + − sin 5ω1t + − sin 7 ω1t + + K 6 5 6 7 6 vab (t ) = 4 3 Vdc π 2 vbc (t ) = 4 3 Vdc π 2π 1 π 2π 1 π 2π sinω1t + − − sin5 ω1t + + − sin7 ω1t + − +L 6 3 5 6 3 7 6 3 π 2 vca (t ) = π 4π 1 π 4π 1 π 4π 4 3 Vdc sinω1t + − − sin5 ω1t + + − sin7 ω1t + − + K π 2 6 3 5 6 3 7 6 3 (3.8) Non sono presenti le sequenze omopolari nelle tensioni concatenate. 3.1.3 Tensione del centro stella del carico riferita al punto centrale del bus DC v m0 (t ) = 1 (v a0 (t ) + v b0 (t ) + v c 0 (t )) 3 (3.9) 6 3 Comando ad onda quadra (Six Step) v m0 (t ) = 4 V dc π 2 1 1 1 3 sin(3ω 1 t ) + 9 sin(9ω 1 t ) + 15 sin(15ω 1 t ) + L (3.10) Sono presenti soltanto le armoniche multiple di tre. 3.1.4 Tensioni di fase del carico v am ( t ) = 4 V dc π 2 1 1 sin( ω 1 t ) + 5 sin( 5ω 1 t ) + 7 sin(7 ω 1 t ) + L vbm (t ) = 4 Vdc π 2 2π 1 2π 1 2π sin ω 1t − 3 + 5 sin 5ω 1t + 3 + 7 sin 7 ω 1t − 3 + L v cm (t ) = 4 V dc 4π 1 4π 1 4π sin ω 1 t − + sin 5ω 1 t + + sin 7 ω 1 t − + L π 2 3 5 3 7 3 (3.11) Non sono presenti le armoniche multiple di tre nelle tensioni di fase. Riepilogo delle nozioni fondamentali: ω1 . 2π - Non è possibile controllare l’ampiezza della fondamentale: - È possibile controllare la frequenza fondamentale f 1 = - 4 V dc ≅ 0.636 Vdc ampiezza 1a armonica della tensione di fase del carico 1 Vˆ f = π 2 4 Vdc 3 ≅ 1.1 Vdc ampiezza 1a armonica della tensione di linea del carico 1 Vˆ l = π 2 ampiezza 1a armonica della tensione di uscita dell’inverter (riferita al centrale del bus 4 V dc . DC) 1 Vˆ f 0 = π 2 Rappresentazione vettoriale della tensione di uscita 3.2 7 Rappresentazione vettoriale della tensione di uscita Va0 1 1 Vdc 2 1 π 2π 0 0 0 − Vdc 2 ω1t Vb0 1 1 1 0 0 ω1t 0 Vc0 1 1 1 ω1t 0 0 0 stato 6 1 2 3 4 5 Fig. 3.7 – Stati dell’inverter e tensioni ai morsetti nel comando “six-step” Vm0 V dc 6 2π π Vam 100 101 ω 1t 2Vdc 3 110 010 001 ω1t 011 Vbm ω 1t Vcm ω1t stato 6 1 2 3 4 5 Fig. 3.8 – Stati dell’inverter e tensioni sul carico nel comando “six- step” Se si considerano le 6+2 possibili configurazioni delle tensioni di fase applicate al carico dall’inverter trifase (nelle figure precedenti sono riportate le 6 configurazioni non nulle), e si applica a ciascuna di esse la trasformazione di fasi2 (abc)→(α,β), si ottengono altrettanti vettori di spazio (ciascuno caratterizzato da una coppia di componenti α,β) la cui rappresentazione nel piano complesso è indicata in figura: 2 Trasformazione a potenza di fase costante. 8 4 Tecniche di modulazione PWM b r V3 (010) r V4 (011) r V2 (110) β (000) r Vo (111) r V7 r V5 (001) 2 V 3 dc α≡a r V1 (100) 1 V 3 dc r V6 (101) c Fig. 3.9 - Esagono delle tensioni di uscita dell’inverter trifase Tale rappresentazione, nota come “esagono delle tensioni di uscita dell’inverter trifase”, consente di valutare, per ciascuna configurazione del comando, le tensioni applicate al carico sia in termini di componenti α,β che in termini di tensioni trifasi (queste ultime sono ottenibili come le componenti di ciascun vettore sugli assi 123 sfasati di 2π/3). stato 0 1 2 3 4 5 6 7 vettore di spazio r V0 r V1 r V2 r V3 r V4 r V5 r V6 r V7 d1 d2 d3 0 0 0 1 0 0 1 1 0 0 1 0 0 1 1 0 0 1 1 0 1 1 1 1 Tab. 3.2 – Stati, comandi di ramo e vettori di spazio I sei vettori della tensione di uscita dell’inverter delimitano altrettanti settori angolari di π/3 (“sestanti”) la cui individuazione è alla base di una tra le più importanti tecniche di modulazione dell’inverter trifase, la modulazione dei vettori di spazio (SV-PWM) presentata nel seguito. 4 4.1 TECNICHE DI MODULAZIONE PWM Modulazione seno-triangolo (S∆-PWM) In questo tipo di modulazione i componenti statici vengono commutati negli istanti di intersezione di due funzioni periodiche di frequenza diversa (portante e modulante). In questo modo è possibile sintetizzare delle tensioni di uscita (Va0, Vb0 e Vc0) che, a bassa frequenza, hanno Modulazione seno-triangolo (S∆-PWM) 9 lo stesso contenuto armonico (stessa forma d'onda) della funzione di riferimento a frequenza minore. Come portante è di solito usata una funzione triangolare (Vt) con frequenza angolare ωt ed un valore di picco V̂t . Come modulanti si usano tre tensioni sinusoidali di frequenza pari a quella desiderata per la fondamentale della tensione di uscita: V a*0 (t ) = Vˆ s sin(ω 1 t ) V b*0 (t ) = Vˆ s sin(ω 1 t − 2π 3 ) (4.12) V c*0 (t ) = Vˆ s sin(ω 1 t − 4π 3) Parametri fondamentali Vˆ M= s indice di modulazione Vˆ t ω P= t ω1 rapporto tra le frequenze Tecnica di commutazione se V a*0 > Vt allora poni Sa+ “on” e Sa‒ “off” se invece V a*0 < Vt allora poni Sa‒ “on” e Sa+ “off” Vt Va*0 Va0 Fig. 4.10 – Modulazione S∆-PWM Vt * Vao ω1 t 0 π 2π Fig. 4.11 - Portante e modulante nella S∆-PWM con p = 12, M = 0.6 10 4 Tecniche di modulazione PWM Va0 tensione fondamentale V dc 2 ω1 t π 0 2π Fig. 4.12 - Tensione di uscita (fase a) riferita al punto centrale del bus DC. Vab tensione fondamentale Vdc π 0 ω1 t 2π Fig. 4.13 - Tensione concatenata 4.1.1 Scomposizione in serie di Fourier Σ V a0 ( t ) = M 2V dc + π V dc 2V dc cos(α ) + π 2 ∞ ±∞ ∞ π π ∑ J 0 k M 2 sin k 2 cos(kω t t )+ k =1 1 π π J n k M sin(k + n) cos(kω t t + nα ) 2 2 k =1 n= ±1 k ∑∑ (4.13) dove: α = ω1t J0, ... , Jn: funzioni di Bessel del primo ordine. • Il primo termine rappresenta la tensione fondamentale che è direttamente proporzionale all'indice di modulazione se M < 1. • Il secondo termine rappresenta le componenti armoniche alla frequenza della portante e suoi multipli. Non esistono armoniche la cui frequenza è multiplo pari della frequenza della portante: sin(k π / 2 ) = 0 se k è pari. Modulazione seno-triangolo (S∆-PWM) 11 • Il terzo termine rappresenta le bande di armoniche centrate sulle frequenze multiple della frequenza della portante. In accordo con il termine sin[(k + n ) π / 2 ] si ha: - per k dispari, la banda presenta solo armoniche pari; - per k pari, la banda presenta solo armoniche dispari. Poiché l'armonica dominante si ha per ω = ωt, si prende un rapporto di frequenze p multiplo di tre, in modo tale che l'armonica dominante formi una sequenza omopolare (terne di correnti omopolari non possono circolare). tensione p.u. ω1 1 0.6 0.2 ω1 ωt 2ωt 3ωt ω Fig. 4.14 - Tipico spettro della modulazione S∆-PWM (M = 0.8) k V̂ a 0 V dc 0.5 0.4 k = 1 (fondamentale) 0.3 k = 2p± 1 0.2 k = p±2 0.1 k = 3p± 2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 indice di modulazione 1.0 M Fig. 4.15 - Ampiezza relativa delle armoniche in funzione dell'indice di modulazione (tensione di uscita dell’inverter riferita al centrale del bus DC). Per M = 1, si ha il massimo valore della tensione fondamentale, che è soltanto il 78.5% della massima tensione fondamentale che si può avere dall'inverter (con la modulazione six step): 1 ˆ V a0(SIX −STEP ) π V 4 V dc 1 ˆ → = = 0.785 3 V a 0( M =1) = dc ; 1Vˆ a 0(SIX −STEP ) = (4.14) 1 ˆ 2 π 2 4 V a 0 ( M =1) 3 Queste relazioni valgono anche per la tensione di fase del carico, la cui prima armonica ha la stessa ampiezza della tensione di uscita dell’inverter riferita al centrale del DC bus.