I ragazzi, lo sport e la salute Scheda di approfondimento “I Gaspa-Rotti” alla Maratona di Milano Dall’aprile 2006, la Gazzetta dello Sport - quotidiano leader nell’informazione sportiva, ma anche il più letto in assoluto nel nostro Paese - parla di corsa e maratona in una maniera nuova. Non solo raccontando le imprese dei campioni ma anche affrontando i problemi quotidiani dei runner, popolazione in aumento con percentuali straordinarie. Gazzetta, nel 2006, ha raccontato il dimagrimento, il recupero alla salute di un suo giornalista (Manlio Gasparotto) che nel frattempo preparava e poi ha corso la maratona di New York. L’iniziativa è diventata immediatamente un blog (http://operazionegasparotto.gazzetta.it/) che ancora oggi raccoglie migliaia di appassionati facendo formazione e informazione non solo sulla maratona ma proprio sull’avviamento allo sport. Attraverso il blog, Manlio ha reclutato 20 lettori e li ha iscritti alla maratona di Milano (ognuno ha una motivazione diversa: tutti saranno capitanati da Elio Leoni, 79 anni, emblema della corsa come strumento di salute). Il 2 dicembre, saranno loro a portare attraverso la città il messaggio della Fondazione Humanitas per la Ricerca: sulle loro maglie sarà stampato il logo e il numero di conto della Fondazione. Il ruolo della Gazzetta dello Sport Alla Maratona di Milano parteciperanno circa cinquemila corridori, e oltre 40 vestiranno la maglia del blog perché alla squadra - composta da gente che si conoscerà solo il giorno prima, ma che in questi mesi ha incrociato online la propria esperienza - si sono voluti aggiungere altri appassionati. Legati dalla corsa ma anche dalla volontà di fare beneficenza, di parlare del progetto e di aiutare i bambini. Perché chi corre conosce meglio di altri le problematiche di uno sviluppo irregolare, chi corre fa i conti ad ogni metro con un ginocchio problematico o una schiena che ricorda traumi giovanili piuttosto che piedi che si muovono con vizi vecchi. Tutte cose che si sarebbero potute sistemare durante lo sviluppo sfruttando una struttura esistente ma della quale si parla poco. La promozione del progetto Giovedì 22 novembre, l’iniziativa e la maglietta vengono presentate alla stampa nazionale e milanese. Ma oltre al più classico degli strumenti, la conferenza, il gruppo potrà sfruttare i mezzi di Rcs Quotidiani e l’appoggio di Gazzetta dello Sport, che già con il supplemento SportWeek in edicola prima della maratona racconterà l’avventura e il progetto. Lo stesso quotidiano, il sito Internet (il più visitato in Italia dopo quelli di Corriere e Repubblica) e le radio del gruppo (105 e RMC) si occuperanno dell’iniziativa, prima e dopo. E l’emittente satellitare Sky realizzerà una puntata del programma Icarus seguendo anche in corsa (che invece sarà trasmessa in diretta dalla Rai, con la quale siamo pure ovviamente in contatto) alcuni elementi della squadra. Per sostenere il progetto: c/c 24256 - ABI 5428 - CAB 1602 - CIN D - IBAN IT72 D054 2801 6020 0000 0024 256 Banca Popolare di Bergamo intestato a Fondazione Humanitas per la Ricerca causale: maratona Sponsor Sinora tutta l’iniziativa è andata avanti con la buona volontà e la dedizione di alcuni professionisti, e la generosità di Asics (azienda produttrice di abbigliamento tecnico sportivo) che ci ha fornito il materiale e di altre aziende come Studio Effe e Seriline. Questo ha reso possibile il raggiungimento del primo obiettivo, la comunicazione. Ora il progetto è alla ricerca di uno sponsor principale, che potrebbe avere il proprio logo sulle maglie e quindi spazi sui media sia in ambito maratona (su tv, internet, stampa specializzata e quotidiana) sia successivamente all’interno delle iniziative che verrebbero realizzate con il suo contributo nel 2008 all’interno di Humanitas, policlinico di riferimento della Fondazione Humanitas per la Ricerca. I dati epidemiologici Gli studi disponibili sugli screening scolastici su vasta scala mostrano che: • in Europa e negli USA sono presenti nei ragazzi in età scolare atteggiamenti cifoscoliotici (spalle e fianchi asimmetrici, scapole alate, ecc.) in percentuali molto elevate (anche oltre il 50%) fino ai 10-11 anni di età • le deformità strutturate vengono rilevate nel 5% della popolazione in età scolare, ma solo il 2 per mille presenta deformità gravi evolutive: soprattutto scoliosi nel sesso femminile ed ipercifolordosi nel sesso maschile • i paramorfismi o atteggiamenti scoliotici non comportano mai alterazioni morfologiche delle vertebre e non hanno carattere di evolutività. Sono presenti in circa il 60-70 % dei bambini in età scolare • le "scoliosi vere", invece, comportano delle deformità a carico delle vertebre colpite, dei dischi e delle strutture ed organi contigui: coste, gabbia toracica, visceri contenuti nel torace e nell'addome... La scoliosi idiopatica è la più frequente ed ha un'incidenza del 7-8 % con curve che superano 15 gradi (di queste solo il 2-3 % richiedono un intervento chirurgico). I dati epidemiologici italiani forniti dal Consiglio Superiore di Sanità sono: • il 50% dei bambini fino ai 10-11 anni di età presenta paramorfismi, localizzati a livello cervicale (25%), dorsale (15%) e soprattutto lombare (65%). • nel 5% dei bimbi in età scolare sono riscontrate deformità strutturate, ma solo il 2% presenta deformità gravi evolutive( soprattutto scoliosi nelle femmine ed iperlordosi nei maschi). La Fondazione Humanitas per la Ricerca La Fondazione sostiene la ricerca clinica e di base in ambito immunologico e le sue applicazioni per la cura delle malattie infiammatorie croniche e autoimmuni, oncologiche, gastroenterologiche, cardiovascolari e neurologiche. Fare ricerca in ospedale è il modo migliore per offrire ai pazienti quanto di più innovativo ed efficace è oggi disponibile sul fronte della diagnosi e della cura. Lo scambio continuo di informazioni fra laboratorio ed attività clinica permette infatti di trasferire in tempi brevi al paziente i risultati della ricerca stessa. La Fondazione è un ente non-profit impegnato anche nella formazione di giovani ricercatori, e la sua attività è sostenuta da enti come AIRC, Telethon e Fondazione Cariplo. I progetti della Fondazione sono realizzati in stretta collaborazione con l’Istituto Clinico Humanitas di Milano, con le strutture ospedaliere Humanitas presenti a Bergamo, Torino e Catania e con numerosi centri internazionali. Per sostenere il progetto: c/c 24256 - ABI 5428 - CAB 1602 - CIN D - IBAN IT72 D054 2801 6020 0000 0024 256 Banca Popolare di Bergamo intestato a Fondazione Humanitas per la Ricerca causale: maratona Il dottor Stefano Respizzi Il dott. Stefano Respizzi è il Responsabile del Dipartimento di Riabilitazione e Recupero Funzionale dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano). Il dott. Respizzi è nato a Milano il 30 agosto 1956. Studente iscritto a Medicina ed appassionato di sport, ha frequentato il Centro di Traumatologia dello Sport dell'Istituto Ortopedico G. Pini diretto dal prof. Lanzetta dove ha acquisito l'utilizzo della metodica isocinetica e maturato esperienza in ambito traumatologico e riabilitativo sportivo. Nel 1984 si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Milano dedicandosi subito dopo alla Medicina sportiva e iscrivendosi alla scuola di Specializzazione diretta dal prof. Miserocchi. Nel 1986, con alcuni colleghi milanesi, il dott. Respizzi ha fondato il Centro Medico Sportivo di Sesto San Giovanni, struttura riconosciuta dalla Regione Lombardia e dedicata al rilascio dell'idoneità all'attività sportiva agonistica. Sempre nel 1986, è divenuto medico sociale della GEAS, società lombarda di pallavolo femminile. Tale incarico lo porta a contatto con la Federazione Italiana Pallavolo della quale sarà consulente per alcuni anni. Nel 1987 si specializza in Medicina dello Sport presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi di argomento riabilitativo sportivo. L'interesse per la riabilitazione dell'atleta infortunato lo porta ad iscriversi alla Scuola di Specializzazione in Terapia Fisica e Riabilitazione, così da completare ed integrare il suo percorso formativo. Nel 1988 è nominato direttore sanitario del Centro Medico Sportivo di Sesto San Giovanni e nello stesso anno con i colleghi Sergio Roi e Stefano Della Villa, fonda il GISMI (Gruppo Italiano Studio Metodiche Isocinetiche). Dal 1989 al 1991 collabora come specialista in Medicina dello Sport presso ASL lombarde e piemontesi. Nel 1990 si specializza in Terapia Fisica e Riabilitazione presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi riguardante il recupero funzionale dell'atleta con lesione del legamento crociato anteriore. Nel 1991 entra a far parte dello staff della Divisione di Terapia Fisica e Riabilitazione dell'Istituto Ortopedico G. Pini. La Divisione è diretta dal dott. F. Di Domenica, responsabile medico della Federazione Italiana Rugby. Da sempre attento all'attività di didattica e formazione, negli anni che vanno dal 1989 al 1996, ricopre vari incarichi come docente delle Scuole regionali lombarde di Massofisioterapista e Terapista della Riabilitazione. Nel 1996 diviene responsabile dell'Unità Operativa di Riabilitazione dell'Istituto Clinico Humanitas, appena aperto al pubblico. Sempre nel 1996, insieme al prof. Mario Randelli e al dott. Ricardo Minola, fonda la “Fondazione G. Mercuriale per la ricerca in ortopedia e riabilitazione”. Scopo della neonata Fondazione è lo sviluppo di attività formative a favore di giovani colleghi ortopedici e fisiatri. Nel 2002 lascia Humanitas e diviene consigliere delegato di Isokinetic Milano, uno dei centri del network di Centri di Riabilitazione Sportiva Isokinetic. Nel ottobre 2006 rientra in Humanitas con il ruolo di Responsabile del Dipartimento di Riabilitazione e Recupero Funzionale. Il dott. Respizzi è socio ordinario della Federazione Medico Sportiva Italiana e della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitazione. È altresì autore di numerose pubblicazioni scientifiche. Per informazioni: Manlio Gasparotto Gazzetta dello Sport Tel. 02.6282.7362 Walter Bruno Ufficio Stampa Istituto Clinico Humanitas Tel. 374.9905826 Per sostenere il progetto: c/c 24256 - ABI 5428 - CAB 1602 - CIN D - IBAN IT72 D054 2801 6020 0000 0024 256 Banca Popolare di Bergamo intestato a Fondazione Humanitas per la Ricerca causale: maratona