Docente:
Dott.ssa : Suor Filomena Nuzzo
ANNO ACCADEMICO - 2014/2015
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L'emergenza sangue è sempre più alta in Italia,
dove oggi donano appena ventiquattro persone
ogni mille. Spesso si tratta solo di una mancanza
di educazione alla “cultura della donazione” e
anche, banalmente, di semplice buon senso: la
donazione periodica, senza compromettere in
alcun modo il benessere della persona, garantisce
infatti un costante controllo del proprio stato di
salute.
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Il fabbisogno di sangue è in costante
crescita.
L'impossibilità di sostituirlo con prodotti artificiali e il
suo larghissimo impiego terapeutico lo rendono
continuamente insufficiente:
attività di primo soccorso e di emergenza,
chirurgia e trapianti di organo,
gravi patologie del sangue e malattie oncologiche
dipendono spesso proprio dalla disponibilità di sangue,
plasma ed emocomponenti che rappresentano, per
molti, la ragione di vita.
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La sfida più importante resta quella di diffondere,
soprattutto tra i giovani, la cultura della
donazione di sangue come gesto semplice ma di
grande civiltà, giacché traguardi importanti
possono essere raggiunti solo con la
consapevolezza
e la solidarietà di tutti i cittadini.
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Il sangue è un tessuto fluido contenuto nei
vasi
sanguigni
composizione
degli
complessa.
animali,
Può
dalla
essere
considerato come una varietà di tessuto
connettivo.
È formato da una parte liquida e da una parte
corpuscolare, costituita da cellule o frammenti
di cellule.
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La parte liquida si chiama plasma ed è
composta in larga parte da acqua; vi si trovano
disperse numerose famiglie di proteine, di cui la
più rappresentata è l'albumina, che svolgono
svariate funzioni: trasporto di sostanze,
regolazione della coagulazione ed altre; inoltre
vi sono disciolti ormoni, elettroliti e gas.
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Il sangue svolge numerose funzioni tramite
lunghe catene di reazioni chimiche, oltre ad
essere composto da molte sostanze. Perciò,
sembra difficile sia arrivare ad un sangue
artificiale identico a quello umano sia ad un
composto che abbia tutte le stesse funzioni.
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Le cellule del sangue o ematiche si dividono in:
• eritrociti o globuli rossi o emazie
•leucociti o globuli bianchi, a loro volta distinguibili in
granulociti: neutrofili, eosinofili e basofili
monociti e linfociti
•piastrine
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I globuli rossi servono a trasportare l'ossigeno a tutte le
cellule del corpo; i globuli bianchi servono a difendere
l'organismo
e le piastrine servono a coagulare il sangue.
Si possono riassumere i seguenti dati numerici per il sangue
umano:
i globuli rossi o eritrociti sono 4.2-6 milioni per mm cubo;
i globuli bianchi o leucociti sono 4.000-10.000 per mm cubo;
le piastrine o trombociti sono 200.000-300.000 per mm cubo;
il plasma costituisce il 55-60% del sangue;
il plasma è costituito per circa il 90% da acqua;
i globuli rossi sono costituiti per il 65% di acqua e per il 35%
di sostanze solide (95% di emoglobina e 5% di lipidi,
enzimi);
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Il sangue artificiale
Vari studi sono orientati alla sintesi di sangue in
laboratorio. La complessità della composizione del
sangue rende impossibile ottenere un sangue
artificiale di eguale qualità. Il caso ideale sarebbe
la scoperta di un sangue conservabile per anni,
compatibile con tutti i gruppi sanguigni,
producibile non solo dall'uomo ma da tutti i
mammiferi e al limite riproducibile in vitro per
poter disporre di quantità illimitate. Al momento, è
possibile isolare le principali componenti del
sangue e farle riprodurre in vitro, per ottenerne
quantità maggiori.
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Il plasma è un miscuglio di sostanze inorganiche
nutrienti per le cellule, da anni disponibile come
plasma
sintetico,
utilizzato
ad
esempio
negli
interventi di pronto soccorso. Globuli rossi e
piastrine sono cellule anucleate, ossia prive di
nucleo e DNA.
Globuli rossi e piastrine sono prodotte dal midollo
osseo, un organo complesso che non è sostituibile
con un componente artificiale.
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Cenni Storici
Notizie certe sulla pratica della trasfusione nell’antichità
non ve ne sono. In alcune opere mediche e letterarie si
fa riferimento all’utilizzo del sangue, soprattutto per
donare forza, bellezza o giovinezza, ma ipotizzare che
ciò
avvenisse
in
senso
trasfusionale
appare
una
forzatura. Sembra più probabile che la somministrazione
fosse piuttosto per via orale, come pratica magica,
comune a molti popoli e a molte epoche, ancor prima
che medica.
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In senso terapeutico Celso, pur avendo qualche
dubbio,
ricordava
come
fosse
possibile
curare
l'epilessia bevendo il sangue del gladiatore appena
sgozzato e come medicina il sangue, dopo che era
stato prelevato ad alcuni giovani, fu somministrato da
un medico ebreo al pontefice Innocenzo VIII morente,
per ridargli vigore.
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La prima notizia certa di una trasfusione come noi la
intendiamo risale al 1667 quando il medico di Luigi
XIV trasfonde sangue di agnello in un giovane,
malato sembra di tifo.
Il paziente comunque morirà e J. B. Denis sarà
accusato di omicidio! La pratica però comincia a
diffondersi anche se con risultati tanto negativi(si
utilizza principalmente sangue animale) da venire
immediatamente abbandonata.
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Nel 1679 a Roma il governo pontificio ne proibisce
la pratica. Bisogna aspettare il 1818 quando un
ostetrico inglese, ricorre con successo ad una
trasfusione in un caso di emorragia post partum
utilizzando il sangue del marito della paziente
Negli anni successivi praticherà una diecina di altre
trasfusioni, sempre con sangue umano, ottenendo
nella metà dei casi esito favorevole.
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Ormai si è capito che usando il sangue umano i rischi
sono minori, anche se rimangono altissime le possibilità di
reazioni anche mortali. Lo stesso William Stewart Halsted,
che ha legato il suo nome all’intervento di mastectomia
radicale,
salvò
la
vita
della
sorella
trasfondendole
direttamente il proprio sangue.
Era il 1881 e soltanto nel 1913 un medico tedesco trasferitosi
in America, scoprirà il metodo per conservare il sangue
evitandone la coagulazione e raffreddandolo.
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Ciò ne consentirà un utilizzo differito nel corso
delle due guerre mondiali sfruttando anche la
creazione di speciali banche del sangue.
Peraltro un biologo austriaco nel 1901 era
finalmente riuscito a determinare con i suoi studi
che il sangue poteva appartenere a gruppi specifici
A,B,AB,0 e per questa importante scoperta
avrebbe ricevuto nel 1930 il premio Nobel. Nel
1931 insieme a Alexander S. Wiener avrebbe
scoperto il fattore Rh.
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Le
temibili
reazioni
immunitarie
sembravano
scongiurate o lo sviluppo della pratica trasfusionale
sembrava non avesse più ostacoli, ma proprio con la
sua
grande
diffusione
cominciarono
a
rendersi
manifesti dei dati allarmanti.
L'alta percentuale di gravi malattie infettive nei soggetti
trasfusi: dall‘epatite B e C
all‘AIDS. Ciò avrebbe
portato ad ulteriori controlli sul sangue del donatore
tendenti ad evitare anche questo tipo di rischio.
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Le TRASFUSIONI di Sangue:
• Scopi
• Tipi
• Responsabilità
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LA TRASFUSIONE
La reintegrazione della massa ematica in toto o di
alcuni suoi componenti (globuli rossi, piastrine, fattori
della coagulazione, ecc.) è utile, anzi indispensabile in
molte condizioni patologiche e chirurgiche. Tuttavia il
fatto che ogni trasfusione può comportare dei rischi
impone molta oculatezza nel praticarla.
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La decisione va presa dopo monitoraggio di alcuni
parametri che consentono di valutare l’entità e la
tipologia della perdita e di stabilire il tipo di sostanza
da trasfondere (sangue intero, plasma, succedanei del
plasma, concentrati di piastrine, globuli rossi, ecc.).
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I parametri da controllare sono:
 Entità della volemia (quantità di sangue presente in
un organismo) .
 Valori dell’ematocrito .
 Valori della emoglobina .
 Valore dei fattori della coagulazione .
 Numero di piastrine circolanti .
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Scopi
Le indicazioni alla trasfusione di sangue o suoi
componenti sono:
Emorragie acute post traumatiche
Emorragie di tipo organico (anemie, leucemie,
linfomi, neoplasie, emofilia ecc.)
Interventi chirurgici maggiori o emorragie casuali o
iatrogene in quelli minori.
Ustioni
Carenze di componenti del plasma (albumina,
fibrinogeno, fattori della coagulazione o altri fattori
plasmatici
Trapianti d'organo.
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ALCUNE DEFINIZIONI ….
Emazie concentrate : questo emocomponente è ottenuto con la rimozione
di parte del plasma da sangue intero.
Emocomponenti :
i componenti del sangue (globuli rossi, globuli
bianchi, piastrine, plasma) che possono essere
preparati a fini terapeutici con vari metodi.
Emoderivati autologhi : emocomponenti da trasfondere, provenienti e
destinati al donatore stesso.
Emoderivati omologhi: emocomponenti da trasfondere, provenienti da
un donatore e destinati a diverso ricevente.
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Eritropoietina: ormone utilizzato a scopo terapeutico in caso di
anemie, in quanto in grado di aumentare il numero di globuli
rossi circolanti; oppure viene utilizzato in previsione di intervento
chirurgico ad elevata richiesta trasfusionale, al fine di consentire
l‘ incremento della massa eritrocitaria disponibile.
Aferesi produttiva: procedura eseguita con un'apparecchiatura
(separatore) in grado di separare, mediante centrifuga o filtro, il
sangue del donatore per ottenere plasma, piastrine, leucociti ed
eritrociti da utilizzare a scopo trasfusionale.
Citoaferesi: raccolta di cellule ematiche tramite aferesi.
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Tipi di trasfusione
Il sangue è una sostanza complessa composta da elementi cellulari e
da plasma, a sua volta contenente proteine, in cui ogni elemento
costitutivo ha una sua specifica funzione. Pertanto, anche grazie ai
progressi fatti in campo emotrasfusionale, oggi è possibile
trasfondere oltre che il sangue intero anche i suoi costituenti
separati. All’atto del prelievo il sangue dopo l’aggiunta di una
sostanza anticoagulante e conservante (citrato di sodio) viene
sottoposto ad un procedimento che consente di ottenere
separatamente i suoi componenti ed i suoi derivati che saranno
utilizzati per scopi diversi.
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E’ possibile ottenere:
Sangue intero fresco: difficile da reperire non ha indicazioni specifiche
tranne che in casi di emorragie complicate da coagulopatia da consumo
in cui può dare qualche risultato positivo.
Sangue intero conservato: viene adoperato nelle emorragie gravi.
Globuli Rossi concentrati: per le emorragie importanti ma inferiori al
50% e con anemia grave.
Piastrine concentrate: indicate in casi di piastrinopenie gravi
Plasma Conservato: utile nelle emorragie caratterizzate da perdita di
fattori della coagulazione o in caso di perdite
plasmatiche (ustioni, occlusione intestinale grave)
Plasma fresco:
emorragie da coagulopatie, coagulazione
intravascolare disseminata (CID)
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La trasfusione di sangue è utile ed in alcune circostanze
indispensabile. Tuttavia può essere impossibile praticarla
per vari motivi: difficoltà a reperire la quantità necessaria o
il gruppo richiesto, opposizione del paziente per motivi
religiosi, controindicazioni. In questi casi si può fare ricorso
ai cosiddetti sostituti del sangue:
• Soluzioni colloidi (plasma artificiale e derivati plasmatici)
Tra i plasma ricordiamo il destrano, le gelatine (Emagel),
l’amido idrossietilico.
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Tipizzazione del sangue e prove di compatibilità
Considerate le gravi conseguenze che derivano da trasfusioni non
compatibili esiste una precisa normativa di legge che disciplina le
procedure da seguire e che prevedono:
 La conferma del gruppo sanguigno del donatore
 la determinazione del gruppo sanguigno AB0 e del tipo Rh
del ricevente
 test per svelare la presenza di alcune malattie infettive: sifilide,
epatite B e C, Aids.
 le prove di compatibilità maggiore in cui il siero del paziente viene
testato con i globuli rossi del donatore e che viene stabilita in base
all’assenza di reazioni di tipo anticorpale.
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Di regola il paziente va trasfuso con sangue intero o
con globuli rossi, GR, appartenenti al medesimo
gruppo. In urgenza o quando il tipo AB0 è dubbio
possono essere trasfusi globuli rossi
(ma non sangue intero) di tipo 0.
I soggetti Rh-negativi devono ricevere sempre sangue
Rh-negativo, quelli Rh-positivo possono riceverne di
entrambi i tipi.
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Emotrasfusioni : novità legislative
Quali sono le competenze e le
responsabilità dell’infermiere
nell’esecuzione del prelievo per le prove
di compatibilità in caso di richiesta di
emotrasfusione, e nella trasfusione di
sangue ed emoderivati?
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Per quanto riguarda il prelievo per la richiesta di
sangue per la determinazione del gruppo
sanguigno e della prova crociata, l’art. 27 del
Decreto del Ministero della Sanità 27/12/1990,
pubblicato sulla G.U. n. 20 del 24/1/91,
specificava che "il campione di sangue"..... deve
essere
"firmato
dal
medico
che
ha
la
responsabilità del prelievo".
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Inoltre le linee guida emanate dal
Ministero della Sanità in applicazione
dell’art. 12 della legge 10/7/90
definisce la trasfusione di sangue "un
atto medico" e pertanto specifica che
"deve essere prescritta ed effettuata
dal medico".
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Successivamente,
precisano
le
sempre le linee
competenze
del
guida,
medico
,
dell’infermiere e di entrambi .
Riporto testualmente il documento dappresso
anche se le linee guida in questione non
risultano essere state ufficialmente pubblicate
sulla Gazzetta Ufficiale.
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La trasfusione é un atto medico e va pertanto prescritta ed
effettuata dal medico, che é responsabile dei seguenti atti:
• accertamento dell’indicazione;
• valutazione per l’emotrasfusione;
• ottenimento del consenso informato;
• richiesta di sangue;
• verifica e sottoscrizione della corretta compilazione dei dati
anagrafici del paziente sulla richiesta e sui campioni di sangue;
• accertamento della compatibilità teorica di gruppo AB0 e tipo
Rh, tra l’unità da trasfondere e il ricevente;
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La trasfusione é un atto medico e va pertanto prescritta ed
effettuata dal medico, che é responsabile dei seguenti atti:
•ispezione dell’unità prima della trasfusione;
• registrazione dell’ora di inizio della trasfusione e del numero
di carico dell’unità;
• trasfusione di sangue (sorveglianza del paziente e valutazione
di efficacia);
• segnalazione di eventuali complicanze della trasfusione.
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Inoltre il medico é corresponsabile con il personale
infermieristico dei seguenti atti:
• identificazione del paziente al momento dei prelievi di
sangue e della trasfusione;
• verifica dell’identità tra il paziente che deve ricevere la
trasfusione ed il nominativo del ricevente riportato sull’unità;
• registrazione dei dati;
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Il personale infermieristico di reparto é responsabile dei
seguenti atti:
 Compilazione della parte anagrafica della richiesta di sangue o di gruppo
sanguigno;
 Esecuzione dei prelievi di sangue e compilazione delle relative etichette;
 Invio della richiesta e dei campioni di sangue al servizio trasfusionale;
 Gestione in reparto delle unità consegnate sino al momento della
trasfusione;
 Registrazione dell’ora in cui termina la trasfusione;
 Invio al servizio trasfusionale di una copia del modulo di assegnazione e
trasfusione;
 invio al servizio trasfusionale delle segnalazioni di reazione trasfusionale e
dei materiali necessari alle indagini conseguenti.
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Questo complesso di documenti risulta superato - relativamente
al prelievo di sangue per compatibilità e richiesta gruppo - dal
recente D.M. 25 gennaio 2001 "Caratteristiche e modalità
per la donazione di sangue e di emocomponenti"
(in Gazzetta ufficiale del 3 aprile 01) in cui all’art. 14
"Richiesta di sangue" si specifica che la richiesta di sangue deve
ancora essere firmata dal medico su apposito modulo fornito
dalla
struttura
trasfusionale
e
il
prelievo
deve
essere
contrassegnato in modo da consentire l’identità del soggetto cui
appartiene e "firmato dal responsabile del prelievo".
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Il prelievo a scopo richiesta di sangue
diventa, nella sua esecuzione, di
piena competenza infermieristica
in relazione alla norma regolamentare
citata.
40
Attuale
Normativa di legge
DIRETTIVA 2002/98/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO
E DEL CONSIGLIO del 27 gennaio 2003 che stabilisce
norme di qualità e di sicurezza per la raccolta, il
controllo, la lavorazione, la conservazione e la
distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti e
che modifica la direttiva 2001/83/CE
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LA TRASFUSIONE
CORRESPONSABILITA’ MEDICO INFERMIERE
COMPETENZE SPECIFICHE INTEGRATE
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COMPETENZE INFERMIERISTICHE
1) Reperimento accesso venoso e scelta del presidio appropriato a
vena, età e peso del paziente (da 18 a 24 Gauge); se presente
utilizzo di catetere venoso centrale
2) Mantenimento accesso venoso con soluzione fisiologica
3) Preparazione della sacca
RISPETTARE RIGOROSE NORME DI ASEPSI
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La preparazione della sacca
a) Agitare dolcemente la sacca
b) Valutare eventuale presenza di emolisi, aggregati…
c) Collegare la sacca al set trasfusionale:
introdurre sterilmente il perforatore nell’apposita sede
facendolo aderire perfettamente
attenzione a non perforare la parete
e far defluire il sangue eliminando tutta l’aria residua
Nota Bene:
Infondere emazie a temperatura ambiente (rischio di arresto
cardiaco)
Agitare le sacche di piastrine (anche durante l’infusione) per
evitare formazione di aggregati piastrinici;
Infondere il plasma entro 6 ore dallo scongelamento
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COMPETENZE
INFERMIERISTICHE
Si inizia lentamente, dopo i primi 15 minuti si rilevano i parametri vitali e
quindi gradualmente si raggiunge la velocità ottimale
attenzione particolare a segni di reazione
FEBBRE
BRIVIDI
POMFI
DOLORI LOMBARI
CEFALEA
IN CASO DI REAZIONE TRASFUSIONALE
EVITARE
PANICO
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A- Arrestare immediatamente l’infusione
B- Non perdere l’accesso venoso (riprendere l’infusione con
la Sol.Fis. )
C- Effettuare la terapia appropriata
D- Conservare la sacca e il set di trasfusione
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Ad avvenuta trasfusione rilevazione condizioni
cliniche e parametri vitali
REGISTRAZIONE SU CARTELLA CLINICA - INFERMIERISTICA
LOTTO, VOLUME, ORA D’ INIZIO, FIRMA DELL’ESECUTORE
Compilazione del modulo rilevazione reazioni avverse
(firma del medico) e invio al Centro Trasfusionale.
Restituzione delle sacche vuote al servizio Trasfusionale
per il corretto smaltimento.
( oppure usare l’apposito contenitore del reparto per rifiuti biologici ) .
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Alcune note ….
Corretta conservazione sacca: trasfondere il più presto
possibile, non conservarla in frigoriferi di reparto.
Tutte le unità non trasfuse devono essere restituite al
Centro Trasfusionale con apposito modulo firmato dal
medico attestante la corretta conservazione .
Il set da trasfusione deve essere cambiato per ogni
unità.
Nessun farmaco o soluzione endovenosa oltre alla
fisiologica può essere aggiunta al sangue o
all’ emocomponente trasfuso.
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Il rifiuto della trasfusione
Dal codice deontologico degli infermieri
Art 4.2: l’infermiere ascolta, informa, coinvolge la persona e valuta con la
stessa i bisogni assistenziali, anche al fine di esplicitare il livello di assistenza
garantito e consentire all’assistito di esprimere le proprie scelte
Art 4.18: l’infermiere considera la donazione di sangue, tessuti ed organi una
espressione di solidarietà. Si adopera per favorire informazione e sostegno
alle persone coinvolte nel donare e nel ricevere
Esistono comitati internazionali di informazione e mediazione riguardo a
gestione alternativa In caso di condizioni cliniche tali da compromettere la
vita del paziente il medico si assume la responsabilità dell’ intervento
trasfusionale
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La trasfusione esente da rischio non esiste !
• Trasfondere solo quando necessario
• Importanza della prevenzione
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L’emovigilanza mira a rendere più sicura la terapia
trasfusionale, ma ATTENZIONE, non si può fare
emovigilanza senza fornire un supporto (formativo, teorico,
tecnico,…) che garantisca e aiuti i diversi professionisti a
praticare la trasfusione nel modo più sicuro possibile!!!
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