Il mondo oltre l’Europa occidentale REGNO DI SVEZIA STAT I Danzica ET EU T IN Vilnius REGNO DI POLONIA GRANDUCATO DI LITUANIA Kiev Praga K GERMANICO KHANATI Budapest Venezia PR REGNO DI GEORGIA Mar Nero IMPERO DI TREBISONDA IMPERO D’ORIENTE Mediter r an eo Creta (Venezia) SELGIUCHIDI ARMENIA REGNO DI CIPRO AM AR AN TURCOMANNI CARACUYUNLI IMPERO DEI MAMELUCCHI A Z E R O Mar E RBI AT I S CI P Sicilia (Genova) IMPERO Costantinopoli D’ORIENTE Tessalonica EMIRATO TURCHI OTTOMANI DEI TURCHI Negroponte CONTEA DI DUCATO (Venezia) CEFALONIA DI ATENE (Aragona) Cherson BULGARIA IN ALBANIA REGNO Durazzo Napoli (Napoli) DI NAPOLI Mar Caspio O P E R I M PRINCIPATO DI VALACCHIA Ragusa TURCO-MONGOLI PRINCIPATO DI MOLDAVIA REGNO D’UNGHERIA STATO DELLA CHIESA Roma O K Vienna H AT AN A D’ORO ORD ’ L L DE DE L ROMANO PRINCIPATO DI MOSCOVIA Mosca IRA TO IMPERO RUSS I Novgorod O Riga ORD REGNO DI Copenaghen DANIMARCA O C NI KHANATO SIBERIANO EM REGNO DI NORVEGIA IMPERO PERSIANO Isfahan Bagdad L’Europa orientale nel XIV secolo 7.1 L’Europa orientale Ordine dei cavalieri teutonici: ordine monastico-militare simile a quello dei Templari, il cui nome completo era Frati dell’Ospedale di Santa Maria di Gerusalemme. Nati durante la terza crociata ottennero il riconoscimento del papa Clemente III nel 1191. e la Russia Le monarchie dell’Europa orientale Lo sviluppo delle monarchie nazionali non riguardò solo l’Europa occidentale. Il progressivo accentramento del potere nelle mani dei sovrani si verificò anche in Europa orientale, dove nacquero diversi nuovi Stati, uno dei quali – la Prussia – destinato a giocare un ruolo fondamentale nella politica del continente in età moderna. Per comprendere la situazione di questi territori è necessario tornare all’epoca delle crociate, quando in Terra Santa fu fondato l’Ordine dei cavalieri teutonici . Nel 1226 l’Ordine ricevette dall’imperatore Federico II l’autorizzazione a occupare e cristianizzare le regioni dell’Europa centrale e orientale non ancora convertite al cattolicesimo. I cavalieri si insediarono in Prussia, dove avevano fondato città e diocesi sottoposte all’autorità del Gran maestro dell’ordine. In breve crearono un vero e proprio Stato che raggiunse la sua massima estensione al principio del Quattrocento. Decaduti i cavalieri teutonici, nel Cinquecento la Prussia passò sotto la dinastia dei duchi di Brandeburgo, avviando la sua ascesa verso lo status di potenza europea. Grande importanza in quest’area acquisirono il regno di Polonia e il granducato di Lituania, unificati sotto la dinastia degli Jagelloni da Ladislao II (1386-1434). A metà del Quattrocento il grande Stato polaccolituano occupava un territorio che andava dal Mar Baltico al Mar Nero. Vasta e importante era infine la monarchia d’Ungheria, che raccoglieva il popolo dei magiari nella pianura del Danubio. Tra queste monarchie e quelle dell’Europa occidentale vi era una sostanziale differenza: nella società degli Stati orientali rimaneva decisivo il peso della nobiltà feudale. Mercanti e imprenditori, che pure prosperarono in una certa misura (soprattutto nelle poche grandi città, ad esempio Cracovia e Budapest), non giunsero mai a insidiare realmente gli interessi dei grandi proprietari terrieri. L’aristocrazia fu in grado dunque di mantenere i propri privilegi e ricchezze, e di limitare l’azione dei sovrani tendente ad accentrare il controllo del territorio. Nel corso del Duecento, Kiev decadde progressivamente per la pressione degli invasori mongoli, che la conquistarono nel 1237. Conservò l’indipendenza solo il principato di Novgorod, città fondata nel 1221 e situata più a nord. Il suo più grande sovrano fu Aleksandr Nevskij (1236-1263), che sconfisse a ovest gli svedesi e i Cavalieri teutonici e a est stipulò un accordo di pace con i Mongoli. Al principio del XIV secolo l’immenso territorio a sud di Novgorod era ormai quasi tutto nelle mani del khanato mongolo detto «dell’ Orda d’Oro »: gran parte dell’attuale Ucraina e della Crimea, con i loro principati slavi, era sottomessa e costretta subire una dura dominazione. Il rapporto delle popolazioni asservite, che erano cristiane, con i conquistatori fu reso ancora più difficile dalla conversione all’Islam di questi ultimi. Al quel tempo i territori del principato erano dunque considerati appartenenti all’Asia e il regno di Polonia costituiva la frontiera orientale dell’Europa cristiana. 1200 khanato: era il territorio governato da un khan («capo», «comandante» in lingua mongola). I khanati furono creati a metà del Duecento per governare meglio l’immenso Impero mongolo. Tweet Storia p. 358 I principati di Kiev e di Novgorod Intorno all’VIII secolo i conquistatori Vichinghi erano penetrati nei territori dell’odierna Russia, discendendo il fiume Dnepr fino al Mar Nero. Un loro capo, Oleg (879-912), aveva fondato verso la fine del IX secolo il principato di Kiev. Considerato il più antico Stato organizzato slavo-orientale, esso occupava i territori dell’odierna Ucraina occidentale, Russia occidentale e Bielorussia: nelle fonti medievali veniva chiamato Rus’ o Terra di Rus’ (da qui deriva il termine «Russia») ed ebbe grande fortuna politica e commerciale soprattutto grazie agli accordi sottoscritti con Costantinopoli. Attorno all’anno Mille, un erede di Oleg, il principe Vladimir (978-1015) si convertì al cristianesimo e impose questa svolta a tutto il suo popolo: il principato entrava così a far parte della cristianità orientale e rinsaldava ulteriormente il legame culturale e spirituale con Costantinopoli. © Loescher Editore – Torino 152 magiaro: che appartiene al popolo di origine ugro-finnica che si stabilì nel IX secolo nell’attuale Ungheria. La cavalleria mongola in una miniatura del XVI sec. © Loescher Editore – Torino 1364 Dondi costruisce l’astrario Fine XIV sec. Formula della polvere da sparo per le armi da fuoco 1430 Appare la caravella XV sec. Appare la nave ad attrezzatura completa 1550 153 2 7 Dalla fine del Medioevo all’età del Rinascimento Cattedrale dell’Assunzione, XV sec., Vladimir, Russia. Il principato di Moscovia e la «Terza Roma» La città di Mosca era una piccola città fondata nella prima metà del XII secolo. Essa era collegata a un ricco bacino fluviale dal fiume Moscova (da cui prendeva il nome), e godeva dunque di una posizione ideale per lo sviluppo di importanti attività mercantili. Distrutta nel 1238 dagli invasori Mongoli, fu presto ricostruita e – tramontato l’Impero mongolo – dall’inizio del Trecento divenne il centro di un piccolo principato indipendente: la Moscovia, ossia il primo nucleo della Russia. Il neonato principato poggiò fin da subito su due pilastri che avrebbero caratterizzato secoli di storia russa. Il primo pilastro era costituito da sovrani capaci e ambiziosi, che non esitarono a usare la forza per rac- cogliere nelle proprie mani ogni potere e sottomettere nobili e popolazioni ribelli. La nobiltà terriera (i «boiardi») mantenne un certo potere, ma meno che in Polonia e Ungheria. In questo, l’evoluzione del principato ricalcò lo sviluppo delle monarchie nazionali dell’Europa occidentale. Il secondo pilastro era, invece, rappresentato dalla solidissima alleanza tra trono e altare, tra potere temporale e potere spirituale: un tratto, questo, tipico della situazione russa. Sotto la guida di Ivan I (1325-1341) il principato cominciò a espandersi a spese dei piccoli regni vicini. È allora che i sudditi del principato cominciarono a chiamare il loro Stato «Rossjia» e a definirsi «russi». Poco più di un secolo dopo, Ivan III detto il Grande (1462-1505) – colui che fece erigere a Mosca la grande fortezza-reggia del Cremlino e che per primo adottò il titolo di zar – sconfisse e inglobò il principato rivale di Novgorod e si liberò dai tributi imposti dai regni mongoli dell’epoca. Egli inoltre sposò in seconde nozze la principessa Zoe, nipote dell’ultimo imperatore di Costantinopoli, Costantino XI, e si accreditò come continuatore della tradizione bizantina: nacque qui l’idea di Mosca come «Terza Roma» (dopo quella antica e dopo Costantinopoli, abbattuta nel 1453 dai Turchi ottomani). L’affermazione di questo legame con Costantinopoli ebbe, inoltre, un carattere religioso: poiché l’Impero bizantino era ormai in mano all’Islam, il metropolita (ossia il vescovo) di Mosca, stretto alleato del sovrano, cominciò a considerarsi guida suprema dell’intera Chiesa ortodossa e incaricò lo zar di difendere la cristianità orientale. Gli zar russi diventavano i protettori della Chiesa ortodossa. [Testimonianze documento 6, p. 210] Con Ivan III la Russia, che fino a quel tempo era stata considerata dagli europei territorio d’Asia, entrò nell’età moderna e si avvicinò all’Occidente. Mantenne tuttavia un tratto specifico destinato a mantenerla in condizioni di perenne arretratezza sociale ed economica rispetto ai paesi dell’Europa occidentale: la presenza di una organizzazione sociale essenzialmente agricolo-feudale, basata sullo sfruttamento della servitù della gleba, e la mancanza quasi completa di un ceto borghese in grado imprimere il necessario dinamismo all’economia e alla società del paese. 7.2 L’Impero ottomano e la caduta di Costantinopoli L’espansione dei Turchi ottomani A partire dal Duecento, alcune tribù di Turchi nomadi dell’Asia si erano insediate in Anatolia (l’odierna Turchia asiatica), dove il controllo dell’Impero romano d’Oriente era piuttosto debole. Queste tribù vennero riunite in un’unica forza da Otman I (12991326), che si proclamò sultano , diventando capostipite della dinastia ottomana. Questa nuova forza politica alle porte dell’Europa – erano guerrieri abilissimi nel combattimento e decisi a vincere nel nome della fede musulmana – destò molte preoccupazioni nel mondo cristiano. I domini degli ottomani crebbero rapidamente a spese dell’Impero romano d’Oriente, in declino militare. Nel corso del Trecento, l’Anatolia venne conquistata quasi per intero e fu superato lo Stretto dei Dardanelli (che collega il Mar Egeo al Mar di Marmara e che, assieme allo Stretto del Bosforo, fa da confine tra Europa e Asia). Entrati in Europa, gli Ottomani si diressero verso i Balcani. Si impossessarono di Tracia, Tessaglia (regioni nel Nord della Grecia), Bulgaria, Macedonia e soprattutto del regno di Serbia. Mausoleo di Darb-e-Imam a Isfahan, 1453. La Serbia nel corso del Duecento e Trecento si era ingrandita notevolmente a spese dei Bizantini. Il re serbo Stefan IV Dusan (1331-1355) aveva infatti conquistato l’Erzegovina, l’Albania, la Macedonia, l’Epiro e parte della Bosnia: l’obiettivo dei serbi era quello di diventare i continuatori del grande impero cristiano di Costantinopoli, organizzandosi come monarchia attorno alla Chiesa nazionale serbo-ortodossa. L’esercito serbo venne tuttavia sconfitto dai Turchi nel 1389 nella battaglia di Kossovo: i serbi divennero vassalli degli Ottomani, perdendo quasi tutte le loro conquiste e furono costretti a pagare ai vincitori un pesante tributo. Il re Durad Brankovic (1427-1456) tentò ancora la via dell’indipendenza per il suo paese, ma nel 1459 la Serbia fu inglobata nell’Impero ottomano. L’irresistibile avanzata dei Turchi subì una battuta d’arresto ad opera dei Mongoli guidati da Tamerlano, di cui parleremo nelle prossime pagine, ma riprese più travolgente che mai dopo la sua morte. Così, il sultano Murad II (1421-1451) conquistò l’Albania e il Peloponneso (la grande penisola meridionale della Grecia), assicurando agli Ottomani il controllo di gran parte della Penisola balcanica e di tutta la Grecia continentale. [ I NODI DELLA STORIA p. 160] 1200 sultano: termine derivante da un vocabolo arabo che significa «forza», «autorità». Sinonimo di «comandante», «capo», è stato usato da molte dinastie regnanti nel mondo musulmano per indicare chi era investito del titolo di sovrano dell’Impero ottomano. La caduta di Costantinopoli e la fine dell’Impero romano d’Oriente Chi riuscì però a entrare da trionfatore a Costantinopoli, rimasta l’ultima isola di cristianità in un vasto territorio islamizzato, fu Maometto II (1451-1481), successore di Murad II. Per avere ragione dell’antica Bisanzio furono necessari un durissimo assedio e otto settimane di continui attacchi, durante i quali i difensori della città sperarono invano che da Occidente arrivasse l’aiuto delle potenze cristiane. Crollate le mura, le ultime resistenze furono vinte il 29 maggio 1453. L’imperatore Costantino XI morì in combattimento: dopo mille anni di storia, l’Impero romano d’Oriente cessava di esistere. Maometto II era un grande condottiero e un abile stratega, ma anche un raffinato uomo di cultura. Subito fece di Costantinopoli la nuova capitale dell’impero, ribattezzandola Istanbul, e garantì uguaglianza © Loescher Editore – Torino 154 Il mondo oltre l’Europa occidentale © Loescher Editore – Torino 1364 Dondi costruisce l’astrario Fine XIV sec. Formula della polvere da sparo per le armi da fuoco 1430 Appare la caravella XV sec. Appare la nave ad attrezzatura completa 1550 155 2 7 Dalla fine del Medioevo all’età del Rinascimento 7.3 I Mongoli da Gengis Le conquiste dell’Impero ottomano fino al 1481 Il mondo oltre l’Europa occidentale L’Impero mongolo nel XIII secolo Khan a Tamerlano Ragusa Montenegro Valacchia Serbia Kossovo 1389 Bucarest Nicopoli Danub Filippopoli M a r eo Eg Atene Trebisonda Smirne Bitinia 1402 Ankara A n a t o l i a Konya Adalia Aleppo Antiochia Rodi Mare Mediterraneo Creta di trattamento a tutti gli abitanti della città, cristiani compresi. L’avanzata degli Ottomani venne fermata nel 1456 sotto le mura di Belgrado (capitale della Serbia ortodossa), ma alla fine del Quattrocento essi apparivano in piena espansione. Le mire ottomane erano dirette verso le sponde musulmane del Mediterraneo, la Persia (l’attuale Iran) e la penisola arabica, che presto caddero sotto il loro dominio. Ma i Turchi ambivano soprattut- Ritratto di Maometto II il Conquistatore dipinto da Gentile Bellini, 1480, Londra, National Gallery. Cipro IMPERO DEI MAMELUCCHI to alla ricca Europa, contro la quale erano pronti a marciare via terra dai Balcani, ormai sottomessi, e via mare dall’Egeo, dove strapparono a Genova e Venezia colonie e fiorenti rotte commerciali. Solo nel corso del Cinquecento le monarchie cristiane dell’Europa occidentale compresero la reale minaccia militare e religiosa portata dall’Impero ottomano. E solo allora la lotta antiturca divenne un tema dominante della politica internazionale. Una veduta della città di Costantinopoli, manoscritto latino, Parigi, Biblioteca Nazionale. Mentre nel XII e XIII secolo fiorivano in Europa regni, città e commerci, in Asia si verificarono eventi di grande importanza. Protagonisti principali furono i Mongoli, popolo nomade delle steppe a nord della Cina, dediti da millenni alla pastorizia e all’allevamento. I Mongoli divennero una minaccia per tutti i popoli vicini quando raggiunsero l’unità sotto Temugin, detto «Gengis Khan» (espressione che significa «supremo capo»). Gengis Khan visse tra il 1155 (ma la data di nascita è incerta) e il 1227 e portò in pochi anni le sue tribù alla conquista di un impero vastissimo che andava dalla Cina, a est, ai Monti Urali, a ovest, e che occupava tutta l’Asia centrale. Gli storici si sono chiesti a lungo come sia stato possibile costruire un dominio tanto vasto con un esercito che probabilmente non superava i 100.000 uomini. E la risposta sta forse nelle straordinarie capacità militari dei Mongoli: privi di fanteria, combattevano solo a cavallo, gettandosi a ondate sui nemici e annientandoli in breve con l’abilità nell’uso di arco e frecce. Nei trent’anni successivi alla morte di Gengis Khan, l’Impero mongolo divenne il più esteso che la storia abbia mai conosciuto. Dopo aver conquistato anche la Persia, l’Anatolia e la Russia, con l’asservimento del principato di Kiev, i Mongoli si spinsero fino all’Europa centrale, minacciando l’Ungheria, la Polonia, la Bulgaria e arrivando perfino alle costa del Mare Adriatico. Nel 1260, tuttavia, l’impero si divise in vari regni o «khanati», guidati da sovrani che prendevano il titolo di «khan». Il più importante di tutti fu il khanato di Cina, dove i Mongoli, guidati da all’inizio da Kublai Khan, fondarono la dinastia Yuan e stabilirono la capitale a Pechino. Kublai Khan fu il grande sovrano cinese visitato tra il 1260 e il 1295 dal mercante veneziano Marco Polo, che nel suo libro di memorie, il celebre Milione, aprì gli europei alla conoscenza della grande potenza dell’Estremo Oriente. D12 Il khanato più occidentale – e quindi il più vicino all’Europa – fu invece il khanato dell’Orda d’Oro che, come abbiamo già visto parlando dei principati russi e di Mosca, tra Duecento e Quattrocento occupò ROMANO IMPERO Roma Kiev IMPERO Costantinopoli BIZANTINO SELGIUCHIDI 1200 Samarcanda Kabul Baghdad Mar Mediterraneo Damasco sia r e Il Cairo P A MAMELUCCHI r a b La Mecca Turfan ciu CINA SETTENTRIONALE Pechino T i b e t Lhasa Delhi SULTANATO DI DELHI ri Nanchino CINA MERIDIONALE Canton Pagan Area d’origine delle tribù mongole Angkor Confederazione mongola sotto Gengis Khan Massima estensione dell’Impero mongolo Oceano Indiano Marco Polo e il padre alla corte del Gran Khan. le terre comprese tra il Mar Nero, i monti del Caucaso, la pianura russa e la Siberia occidentale. L’avvento di Tamerlano L’immenso territorio governato dai mongoli conobbe tra Duecento e Trecento un lungo periodo di pace. Nonostante le origini nomadi i Mongoli acquisirono presto molte abitudini dei popoli sedentari: favorirono lo sviluppo e i traffici dei paesi conquistati e permisero che gli scambi tra Europa e Asia si svolgessero proficui lungo la grande rotta della Via della seta . Il clima di stabilità si deteriorò nella seconda metà del Trecento, quando i regni mongoli si trovarono in gravi difficoltà per le continue discordie interne e per la ribellione delle popolazioni sottomesse. A Fu allora che si impose Timur-i lang, detto «Timur lo zoppo» (1336-1405), che gli occidentali chiamavano Tamerlano. Da semplice capo tribù egli riuscì a resuscitare la © Loescher Editore – Torino 156 Man Karakorum a Gallipoli Brussa Grecia Sinope USSI Novgorod TI R PA REGNO DI SACRO POLONIA i Salonicco Nero 1453 Costantinopoli Nicomedia Adrianopoli 1361 Albania Mar Varna 1444 Bulgaria Sofia Durazzo io 1396 PRINCIPATO REGNO DI SVEZIA DI NOVGOROD L’impero di Gengis Khan a BosniaErzegovina Primo nucleo dell’Impero ottomano (1299-1359) Espansione ottomana fino al 1451 Conquiste di Maometto II (1451-1481) Transilvania PRI NC I R E G NO D I UNGHERIA Via della seta: espressione di origine ottocentesca che indica l’insieme delle vie terrestri, marittime e fluviali tra l’Europa mediterranea e la Cina (all’epoca l’unica area in cui si produceva la seta) attraverso il Medio Oriente e l’Asia centrale. Album p. 162 Dossier 12 p. 350 Ritratto di Marco Polo. © Loescher Editore – Torino 1364 Dondi costruisce l’astrario Fine XIV sec. Formula della polvere da sparo per le armi da fuoco 1430 Appare la caravella XV sec. Appare la nave ad attrezzatura completa 1550 157 2 7 Dalla fine del Medioevo all’età del Rinascimento 7.4 Cina, Giappone L’India, paese delle contraddizioni e India La straordinaria civiltà cinese La moschea di Bibi Khanum, fatta costruire da Tamerlano nel 1399 per la moglie, Samarcanda. potenza dei Mongoli, unendone di nuovo le forze e proclamandosi restauratore dell’impero di Gengis Khan. Scelta come capitale la città di Samarcanda, un importante centro carovaniero e polo artistico e culturale (oggi importante città dell’Uzbekistan), e raccolto un forte esercito, impose il suo dominio su un territorio vastissimo, che andava dalla Siria all’India, sconfiggendo tra gli altri i Turchi ottomani. L’eco di questi avvenimenti giunse presto in Occidente, dove Timur fu dipinto come un sovrano di incredibile crudeltà e fu chiamato «Tamerlano il terribile». Egli morì nel 1405, al principio di una campagna di riconquista della Cina, che aveva cacciato gli eredi di Gengis Khan a favore della dinastia locale dei Ming. Non era tuttavia riuscito a organizzare e consolidare il proprio impero e i discendenti non riuscirono a conservare l’unità. La potenza dei Mongoli svaniva così per sempre. Fin dal VI millennio a.C. la Cina ospitò una progredita civiltà agricola e i suoi sovrani crearono una monarchia feudale assai prima di quanto avvenne in Europa. Popolo estremamente progredito, i cinesi studiavano le scienze, soprattutto l’astronomia, la matematica e la medicina, e realizzavano raffinatissimi prodotti artigianali con seta, carta, vetro e porcellana. La più grande opera di architettura mai realizzata dall’uomo fu realizzata dai cinesi: su tratta della Grande Muraglia, una cinta difensiva lunga oltre 8500 chilometri, la cui costruzione iniziò lungo i confini settentrionali del paese sotto l’imperatore Qin Shi Huang intorno al 220 a.C. I nomi esotici e affascinanti delle dinastie cinesi attraversano i secoli: gli Han (206 a.C. 220 d.C.), i Tang (618-907) e i Song (9601279), portarono l’Impero cinese a un grado di civiltà ed espansione rimasto poi ineguagliato, proprio nel periodo tardomedievale in cui l’Europa viveva un’epoca di rinascita sia politica che culturale. La Cina cadde nel Duecento in mano ai Mongoli, che fondarono la dinastia Yuan e stabilirono la capitale a Pechino. Nella seconda metà del Trecento, liberatisi dai Mongoli e sfuggiti al tentativo di riconquista da parte di Tamerlano, i Cinesi ripresero il dominio del loro Impero. Nel 1368 si impose L’impero di Tamerlano PRI NC I SI RUS TI PA Kiev ORDA D’ORO Tana Costantinopoli Ankara OTTOMANI Karakorum Turfan Tabriz Samarcanda Kabul Baghdad Persia Damasco MAMELUCCHI Hormuz KHANATO DI CIAGATAI Delhi Ti b et Lhasa Pechino DINASTIA YUAN Chingchao Nanchino C i n a Chengdu Canton Arabia La Mecca Manciuria Ind i a Area dominata dai mongoli fino a metà del XIV secolo Impero di Tamerlano La Grande Muraglia. Un banchetto alla corte del Gran Khan, miniatura, XV sec., Parigi, Biblioteca Nazionale. allora la dinastia Ming, che regnò per oltre tre secoli fino al 1644: in questo lungo periodo i Ming rafforzarono i già intensi traffici commerciali con l’Europa e inaugurarono stabili relazioni diplomatiche con l’Occidente, che proprio allora entrava nell’epoca delle grandi scoperte geografiche e della navigazione oceanica. L’isolamento dell’arcipelago giapponese Ancora più a est rispetto alla Cina si estendeva l’arcipelago giapponese, abitato da una popolazione di agricoltori (il riso era la base dell’economia nazionale) e pescatori, nonché temibili guerrieri. Il Giappone, quasi completamente sconosciuto agli europei, gravitava culturalmente da secoli nell’area cinese: ad esempio, dalla Cina provenivano molte tecniche di coltivazione largamente utilizzate dai contadini nipponici, e anche il buddismo , religione nazionale che conviveva con il tradizionale shintoismo , era giunto nell’arcipelago grazie all’influenza dei Cinesi. L’organizzazione politica consisteva in una sorta di confederazione di principati feudali che rispondevano formalmente al potere di un imperatore, ma soprattutto (dal 1192) a un capo supremo militare, lo Shogun. Nel corso del XIII secolo il Giappone seppe opporsi con successo al tentativo di invasione dei Mongoli e proseguì il suo sviluppo, nei due secoli successivi, in un sostanziale isolamento. 1200 buddismo: dottrina fondata da Siddhartha Gautama detto il Buddha (il «risvegliato») nel VI secolo a.C. È una via di perfezionamento individuale, per ottenere la salvezza. Chiede l’abbandono delle passioni e dei beni terreni per raggiungere la serenità interiore. Anche l’India fu sede di antichissime civiltà e già nel III millennio a.C., nella valle del fiume Indo, fiorirono le città dei regni di Mohenjo-Daro e Harappa. Le civiltà sviluppatesi in queste zone non riuscirono tuttavia a rimanere a lungo indipendenti ma subirono numerose invasioni e occupazioni. L’India fu ad esempio conquistata nel 522 a.C. da Dario I di Persia e intorno al 330 a.C. da Alessandro Magno. Solo sotto la dinastia dei Gupta (320-550 d.C.) l’India riuscì a trovare una guida unita e forte capace di imporre la propria civiltà ai popoli vicini. Successivamente, di nuovo diviso in molti Stati spesso in lotta tra loro, il paese subì dall’VIII al XII secolo il dominio islamico, mentre nel 1399 venne conquistato da Tamerlano. Alle soglie dell’Età moderna, l’India era governata dalla dinastia Moghul, fondata da Babur, uno dei discendenti di Tamerlano: creata nel 1526, sarebbe durata (con alterne fortune) fino al 1857, raggiungendo l’apice durante il regno di Akbar il Grande, tra 1542 e 1605. L’India viveva prevalentemente di agricoltura, e, allora come oggi, era un paese caratterizzato da infinite contraddizioni, dal punto di vista sia economico che sociale. shintoismo: religione nazionale del Giappone caratterizzata dal culto degli antenati e dal riconoscimento dell’origine divina dell’imperatore. Il dio Shiva, X sec., Boston, Museum of Fine Arts. Gli imperi Moghul e Ming Impero Moghul Impero Ming Mongolia Grande Muraglia Samarcanda Pechino Suchou Kabul Delhi Tibet Agra Lhasa Xi’an I M P E RO C I N E S E IMPERO MOGHUL Canton Calcutta Giappone Nanchino O C E A NO PACI F ICO Siam OCEANO INDIANO © Loescher Editore – Torino 158 Il mondo oltre l’Europa occidentale © Loescher Editore – Torino 1364 Dondi costruisce l’astrario Fine XIV sec. Formula della polvere da sparo per le armi da fuoco 1430 Appare la caravella XV sec. Appare la nave ad attrezzatura completa 1550 159 7 induismo: religione politeista sviluppata soprattutto in India. Crede nella rinascita dell’individuo dopo la morte e nella sua reincarnazione in un nuovo corpo e in una nuova vita. Abitata da decine di popoli differenti, discendenti dei tanti invasori, vi si parlavano centinaia di lingue e dialetti. Anche i costumi e le tradizioni erano assai vari, come le religioni presenti nel paese: l’induismo , l’islamismo e il buddismo. Caratteristica dell’India era poi la divisione della società in caste, cioè in gruppi sociali chiusi, che impedivano agli appartenenti a una casta qualsiasi contatto con quelli di altre caste. In base alla dottrina induista, ogni uomo appartiene per tutta la vita a una casta: dopo la morte, chi ha meritato si reincarnerà in un individuo di casta superiore, chi ha demeritato in uno di casta inferiore. Questo sistema sociale, organizzato secondo una rigida gerarchia, dava il primato e maggiore importanza agli uomini di religione (brahmani), seguiti dai guerrieri (kshatrya), dai mercanti e degli artigiani (vaishya), dai contadini e dai servi (shudra) e infine dagli intoccabili o paria, i «senza casta» rifiutati da tutti perché considerati impuri e destinati ai mestieri più umili. Contraddizioni così ampie difficilmente potevano trovare una soluzione. Ecco perché l’India appariva al suo interno assai più divisa del suo grande vicino cinese. [Testimonianze documento 7, p. 211] 1192 Lo Shogun supremo capo militare in Giappone 1206-1294 I Mongoli dominano la Cina XIII-XV sec. I cavalieri teutonici creano uno Stato in Prussia 1360 ca. - 1405 Tamerlano restaura l’impero di Gengis Khan L’imperatore Babur attraversa un fiume su una zattera, miniatura di un manoscritto indiano del XVI sec., New Delhi, Museo Nazionale. 1368-1664 Dinastia Ming in Cina I NODI DELLA STORIA Quale fu la sorte dei cristiani prigionieri dei Turchi? La crisi del tradizionale califfato arabo aveva visto il sorgere della potenza di un nuovo popolo fedele all’Islam, i Turchi. In breve costoro sostituirono, nell’immaginario occidentale, quello che era stato il ruolo dei mori in lotta con i deboli Stati cristiani dell’Europa altomedievale. Le crociate non avevano seriamente indebolito la forza turca che, al contrario, nei secoli successivi era andata a stabilizzarsi non solo nella penisola anatolica e nel Medio Oriente ma, sempre di più, nella fascia costiera settentrionale dell’Africa. Dalle sponde mediterranee i Turchi lanciavano la loro minaccia all’Europa meridionale, preferendo, all’attacco diretto, la più redditizia guerra di corsa. Con questa espressione si intendeva una sorta di pirateria autorizzata, legittima, quindi, sia secondo il diritto interno degli Stati che la promuovevano sia secondo i canoni del diritto internazionale dell’epoca. I corsari barbareschi partivano dalle loro basi in Nord Africa – Algeri e Tunisi erano le più famose – per aggredire i convogli commerciali marittimi che partivano dai porti italiani, spagnoli e francesi meridionali. Spesso facevano razzie sulla terraferma, portandosi via come prigionieri abitanti dei paesi rivieraschi. Non era infrequente, di conseguenza, incontrare nella città mediterranee assoggettate ai Turchi numerosi «occidentali», prede di guerra di queste molteplici scorrerie. Molti 160 © Loescher Editore – Torino di loro vivevano in condizione di schiavitù; altri, magari dopo una conversione non sempre obbligata all’Islam, conducevano un’esistenza piacevole e vantaggiosa. Alcuni ebbero la capacità di scalare le gerarchie della burocrazia ottomana, diventando consiglieri, stimatissimi per altro, dei sovrani e dei principi turchi. Uno dei più celebri corsari turchi del XVI secolo, d’altronde, Ulug-Ali, era calabrese di nascita. E numerosi furono anche gli europei che, anche senza essere catturati, andarono di loro spontanea volontà nei territori ottomani, guadagnandosi in patria la fama di rinnegati e l’odio feroce dei contemporanei. Va detto che i Turchi non forzavano le conversioni e, in taluni casi, permettevano ai nuovi arrivati di continuare a professare la loro. Una situazione impensabile nell’Europa del tardo Medioevo e della prima Età moderna. Lo storico spagnolo Bartolomé Benassar ha scritto, insieme alla moglie Lucile, un libro molto documentato sull’argomento intitolato non a caso Cristiani di Allah. Secondo Benassar, le reali motivazioni alla base di queste scelte sarebbero illuminanti: «Il fatto è che le società musulmane dell’epoca, perlomeno quelle che si affacciavano sul Mediterraneo, erano più aperte delle società cristiane. Là il privilegio di nascita non contava quasi nulla, e si faceva fortuna grazie al merito, all’audacia e alla scaltrezza». 1389 I Turchi sconfiggono i Serbi nella battaglia di Kossovo 1453 I Turchi conquistano Costantinopoli 1462-1505 Ivan III il Grande di Russia 1526-1857 Dinastia Moghul in India Il mondo oltre l’Europa occidentale 1 Le monarchie nazionali si sviluppano anche in Europa orientale, ma sono indebolite dalla forza della nobiltà feudale. In Russia si pongono le basi di una futura potenza continentale. Anche in Europa orientale si formarono monarchie nazionali. Tra Duecento e Quattrocento si formò e iniziò la sua ascesa la Prussia, sotto la guida dell’Ordine dei cavalieri teutonici. Crebbero anche il regno di Polonia, il granducato di Lituania (che fu poi unito alla Polonia) e il regno di Ungheria: in tutti questi Stati il potere del sovrano fu sempre fortemente combattuto e limitato dai nobili. Soprattutto, nacque il principato di Moscovia, progenitore della Russia moderna. Dal XIV secolo esso ebbe sovrani capaci come Ivan I e Ivan III il Grande, che allargarono i loro domini. Ivan III, il primo sovrano russo ad avere il titolo di «zar», seguendo il modello di Costantinopoli diede vita a una solidissima alleanza con la Chiesa ortodossa. Mosca fu quindi considerata la «Terza Roma»: guida (con il suo patriarca) e protettrice (con gli zar) della Chiesa ortodossa. 2 L’espansione dei Turchi ottomani sembra inarrestabile: nasce un impero capace di minacciare concretamente la sicurezza del continente europeo. Alle soglie dell’Europa nacque, tra Duecento e Trecento, il regno dei Turchi ottomani. Guerrieri risoluti nel nome dell’Islam, essi occuparono l’Anatolia e si ingrandirono rapidamente a spese dell’Impero romano d’Oriente da tempo in declino. Nel XIV secolo conquistarono i Balcani: nel 1389, nella battaglia di Kossovo, sconfissero la Serbia, il più importante Stato cristiano della penisola. In seguito diedero l’assalto a Costantinopoli, che cadde nel 1453. Al termine del Quattrocento, l’impero ottomano dominava il Mediterraneo orientale e si proiettava da un lato verso l’Europa cristiana e dall’altro verso la Persia, la penisola arabica e i deboli Stati musulmani delle coste mediterranee. 3 L’Asia è dominata dai Mongoli, che formano un immenso impero poi diviso in «khanati». Nelle steppe d’Asia a settentrione della Cina, un capo carismatico di nome Temugin unificò al principio del Duecento le tribù nomadi dei Mongoli. Soprannominato «Gengis Khan» («supremo capo»), egli portò i suoi guerrieri a cavallo a conquistare in pochi anni un impero immenso. Sotto i suoi successori, l’impero mongolo divenne il più vasto che la storia abbia mai conosciuto: si estendeva dal Mediterraneo alla Cina. Esso si divise poi in diversi regni, detti «khanati»: tra essi ricordiamo il khanato di Cina, con la dinastia Yuan, che pose la sua capitale a Pechino, e l’Orda d’Oro, che occupava molti territori dell’Europa orientale fino ai confini con la Polonia. Alla fine del Trecento, un nuovo condottiero, Tamerlano, restaurò l’impero di Gengis Khan. Questo impero si disgregò tuttavia velocemente dopo la sua morte. 4 Cina e India sono due immensi paesi con forti differenze etniche, culturali e politiche interne. Il Giappone invece vive in un sostanziale isolamento. In Cina si affermò fin dal I millennio a.C. una potente monarchia feudale. I cinesi erano un popolo assai progredito, economicamente e tecnologicamente. Quando l’Europa lasciò il Medioevo per entrare nell’Età moderna, qui governava la dinastia Ming, che aveva liberato il proprio paese dal dominio mongolo. L’India non fu nei secoli unita e potente come la Cina e subì anzi numerose invasioni e occupazioni. La sua popolazione era caratterizzata da una miriade di usi, lingue e religioni diversi e ciò rendeva difficile unificarla. Ci riuscirono i Moghul, discendenti di Tamerlano, che dal Cinquecento all’Ottocento governarono su gran parte del paese. L’arcipelago giapponese, dove abitava una popolazione influenzata culturalmente dalla Cina, era governato da un supremo capo militare (lo Shogun), la cui autorità era limitata dall’autonomia dei principi feudali. Questo popolo conobbe, nei secoli che abbiamo qui considerato, un forte isolamento. © Loescher Editore – Torino 161 2 7 Dalla fine del Medioevo all’età del Rinascimento Seta e spezie: gli scambi commerciali tra Europa e Asia Le spezie Il termine «spezie» definiva un insieme piuttosto ampio di prodotti naturali di origine vegetale. Non erano reperibili in Europa, ma erano essenziali per alcuni campi della vita quotidiana come quello alimentare (conservazione e condimento dei cibi), quello industriale (colorazione dei tessuti) o quello igienico-sanitario (uso farmaceutico e igienizzazione degli ambienti). Alcune erano conosciute sin dall’antichità e provenivano dall’Africa o dal Medio Oriente, altre invece giungevano dall’Estremo Oriente o dall’India e si diffusero solo nel corso del Medioevo. La principale via di comunicazione e scambio commerciale tra Europa e Asia nel Medioevo fu la Via della seta, così chiamata per uno dei più importanti prodotti che vi transitava. Si trattava di un complesso sistema di vie terrestri e marittime che si snodava attraverso importanti centri di scambio ed empori commerciali come, ad esempio, le città di Samarcanda in Asia centrale o Damasco in Medio Oriente. A dispetto del nome, attraverso questo vero e proprio sistema commerciale a lungo raggio oltre alla seta transitavano anche altre preziose materie prime come, ad esempio, le spezie. Lo sbocco finale delle vie provenienti dall’Asia erano i porti del Mediterraneo orientale nei quali le ricche e preziose merci passavano sotto il controllo delle Repubbliche marinare italiane e, in modo particolare, di Venezia. Tana Sarai Sarajcik Venezia Costantinopoli sandalo Otrar Turfan Samarcanda Kashgar Damasco Baghdad Il mondo oltre l’Europa occidentale Kabul Yumen Pechino Loulan Loyang Chingchao zenzero aloe sesamo La Via della seta. La seta La lavorazione della seta arrivò in Europa attraverso la presenza araba in Sicilia e in Spagna e, a partire dal XII secolo, si diffuse in diversi centri dell’Italia centro-settentrionale. La materia prima era importata dal continente asiatico, in modo particolare dall’area del Mar Caspio e dai centri commerciali dell’Asia centrale. Una volta arrivata sui porti del Medio Oriente o dell’Impero bizantino, la seta era trasportata dai mercanti italiani attraverso il Mediterraneo. Solo con il XVI secolo si diffuse su larga scala l’allevamento dei bachi da seta nella penisola italiana e diminuì l’importazione dall’Asia. pepe nero incenso lacca canfora chiodo di garofano Lavorazione della seta nel Cinquecento. 162 © Loescher Editore – Torino noce moscata cannella La nutrizione del baco da Seta (XVIII secolo). © Loescher Editore – Torino 163 2 7 Dalla fine del Medioevo all’età del Rinascimento Ragiona sul tempo e sullo spazio Impara il significato 1 4 ATTIVITÀ 2 Osserva la cartina a p. 159 e rispondi alla domanda: nel XIV secolo la Grande Muraglia serviva ai cinesi per difendersi da un popolo in particolare; quale? a 1 XIII secolo 2 XIV secolo 3 XV secolo 4 XVI secolo g h i l m n Decaduti i cavalieri teutonici, la Prussia passa sotto la dinastia dei duchi di Brandeburgo Gran parte dell’attuale Ucraina e della Crimea è sotto la dominazione del khanato mongolo «dell’Orda d’Oro» Nel Costantinopoli cade sotto l’attacco di Maometto II: è la fine dell’Impero romano d’Oriente Sotto la guida di Ivan I il principato di Moscovia si espande a spese dei piccoli regni vicini Nel la Serbia è inglobata nell’Impero ottomano Gli ottomani mirano a espandersi verso le sponde musulmane del Mediterraneo, la Persia, la penisola arabica e l’Europa L’impero mongolo di Gengis Khan si estende dalla Cina ai Monti Urali, occupando tutta l’Asia centrale Nel muore «Tamerlano il terribile», restauratore dell’impero di Gengis Khan; l’impero dei Mongoli inizia un inesorabile declino Nel , in Cina, si impone la dinastia dei Ming, che regnerà per oltre tre secoli Nel viene fondata la dinastia Moghul che, con alterne fortune, durerà fino al XIX secolo Lo stato polacco-lituano, che occupa il territorio che va dal Mar Baltico al Mar Nero, acquisisce grande importanza Il Giappone si oppone con successo al tentativo di invasione dei Mongoli Esplora il macrotema 3 b c d e f g h 5 Condizione tipica del Medioevo per la quale i contadini sono vincolati al terreno del padrone e una serie di obblighi nei suoi confronti. La Russia, pur entrando nell’età moderna, mantiene tale organizzazione sociale, che le impedisce di imprimere il necessario dinamismo all’economia e alla società del paese Luogo d’origine e di sviluppo; fin dal VI millennio a. C. la Cina ospita una progredita civiltà agricola e i suoi sovrani creano una monarchia feudale assai prima di quanto avviene in Europa Culto caratterizzato dalla credenza in una molteplicità di dei; un esempio è dato dalla religione induista In filosofia, opposizione tra due asserzioni tali che una nega ciò che l’altra afferma; in generale, cosa che ne contraddice un’altra: il sistema sociale indiano, per esempio, vede la compresenza di uomini di religione, guerrieri e ricchi artigiani accanto agli intoccabili, rifiutati da tutti perché considerati impuri Unione di più federazioni o associazioni che, conservando la loro individualità, perseguono scopi comuni mediante organi unitari; nel Medioevo, in Giappone l’organizzazione politica consiste in un insieme di principati feudali che rispondono formalmente al potere di un imperatore Colui che imposta e coordina le operazioni di guerra; un abile condottiero è Maometto II, sultano degli Ottomani Gruppo di isole vicine tra loro; un esempio è dato dal Giappone, che nel corso del Medioevo si sviluppa in un sostanziale isolamento Regione le cui acque confluiscono nello stesso fiume; la città di Mosca, sorgendo sulle sponde del fiume Moscova, godeva di una posizione ideale per lo sviluppo di importanti attività mercantili Prova a riflettere sul significato di «isolamento» e, alla luce di quello che hai letto nel capitolo, spiega l’origine di questo termine. Osserva, rifletti e rispondi alle domande 6 Completa il testo. Attenzione: alcuni concetti non vanno usati. Scrivi la definizione dei seguenti termini o espressioni. 1 Bacino fluviale 2 Servitù della gleba 3 Arcipelago 4 Confederazione 5 Contraddizioni 6 Religione politeista 7 Stratega 8 Culla della storia Completa le frasi scrivendo, dove richiesto, l’anno esatto in cui accade l’evento, poi collega ciascun fatto al secolo in cui avviene. Infine distingui con tre colori diversi gli eventi riconducibili all’Oriente, quelli che riguardano il Medio Oriente e quelli che si riferiscono all’Europa. a b c d e f Osserva la mappa concettuale relativa all’ascesa degli Ottomani. Poi rispondi alle domande. Gli effetti dell’ascesa degli Ottomani Scisma • Oriente • ottomano • metrolita • protettori • Roma ereticali • bizantino • Papato • Occidente • Costantinopoli Alle soglie dell’Età moderna le religioni protagoniste dell’Europa e del Vicino oriente sono il Cristianesimo e l’Islam, il quale tra il XV e il XVI conosce una nuova fase espansiva grazie soprattutto all’ascesa dell’Impero ottomano. In Europa il (1) va perdendo il suo prestigio politico, intaccato gravemente dallo (2) d’Occidente, e la Chiesa comincia a perdere la sua credibilità spirituale; di conseguenza sorgono diversi movimenti (3) (come quelli teorizzati da Wycliffe e Hus) che predicano un ritorno allo spirito evangelico originario. Nello stesso tempo, una nuova minaccia per la cristianità sopraggiunge dall’(4) : la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi, infatti, e la formazione dell’Impero (5) sulle rovine dell’Impero (6) ritornano a far balenare la minaccia musulmana sull’Europa. Intanto, il vescovo di Mosca (il (7) ), ribadendo lo stretto legame che intercorre tra Ivan III il Grande e (8) , inizia a considerarsi guida suprema dell’intera Chiesa ortodossa e incarica lo zar di difendere la cristianità orientale; gli zar russi diventano così i (9) della Chiesa ortodossa (contrapposta alla Chiesa romana). 1 Quali stati si affermano nell’Europa orientale? 2 In che cosa differiscono gli Stati dell’Europa dell’Est rispetto a quelli dell’Ovest? Mostra quello che sai 7 164 © Loescher Editore – Torino Il mondo oltre l’Europa occidentale Osserva l’immagine a p. 159 (in alto) e analizza posture e posizioni dei personaggi: quali relazioni intercorrono tra essi? Quali ruoli ricoprono? © Loescher Editore – Torino 165