1. SR 68 località Spicchiaiola. L’indicatore 2009,
8. Chiesa di Santa Lucia a Cor-
acciaio corten, cm 1780x50. Il luogo conosciuto
bano. Corbano 2009, intonaco
dai volterrani con il termine “L’Indicatore”, posto
rosso, cm 302x219x6. I ruderi
nei pressi della località di Spicchiaiola, è un punto
della chiesa preromanica di San-
panoramico che segna il punto di passaggio tra la
ta Lucia a Corbano hanno spinto
provincia di Pisa e quella di Siena. Qui la scultura
a realizzare un segno per questo
si impone quale fulcro accentratore, segno di in-
piccolo edificio in balia delle in-
terscambio, perentoria affermazione di un confine
temperie e destinato a scompari-
da superare sempre, alla ricerca dell’altro, di una
re. La scultura in questo caso si
relazione con il mondo che questa terra, isolata e
fa gesto risoluto contro l’incuria, a
dura, deve ricercare.
comunicare il rammarico dell’ar-
Biografia
Mauro Staccioli nasce nel 1937 a Volterra. Nel 1960 si trasferisce in Sardegna e nel 1963 a
Lodi e successivamente a Milano. Dalla fine degli anni Sessanta si dedica alla scultura, concentrandosi sul rapporto tra arte e società e sviluppando l’originale idea di una scultura che
si pone in stretta relazione con il luogo nel quale e per il quale è stata realizzata. Nel 1972
Staccioli realizza una serie di “sculture-intervento” nella città di Volterra; la mostra, curata da
Enrico Crispolti, sancisce l’inizio del suo nuovo modo di intendere la scultura. Dopo una serie
di esposizioni organizzate in gallerie e spazi milanesi arriva l’invito alle Biennali di Venezia
del 1976 e del 1978, anno in cui realizza il celebre Muro, una parete di cemento di 8 metri di
lato che ostruisce la visuale del viale d’accesso al Padiglione Italia. Gli anni Ottanta si aprono
con l’ Intervento allo Studio Mercato del Sale di Milano, uno squarcio lungo il pavimento che
provoca il visitatore a partecipare attivamente attraversando l’opera. Dopo aver realizzato
una grande installazione in cemento nel parco di Villa Gori a Celle di Santomato (PT), il lavoro di Staccioli riscuote una crescente attenzione all’estero. Le sue “idee costruite” trovano
infatti collocazione in Germania, in Gran Bretagna, in Israele e in Francia. In questi anni
il linguaggio dell’artista perde la durezza e l’aggressività che lo caratterizzavano agli inizi.
Nascono così opere che sfidano gli equilibri statici generando effetti di straniamento nell’osservatore, come la forma in equilibrio sulla scalinata della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma del 1981, o il grande plinto sospeso sulla scalinata della University Gallery
di Amherst in Massachussetts nel 1984, realizzato in occasione della sua prima personale
negli Stati Uniti. Il confronto con l’architettura e l’ambiente urbano trova nuove soluzioni nella
genesi dei grandi archi rovesciati realizzati all’interno della Rotonda della Besana a Milano
(1987), davanti al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (1988) su invito di
Amnon Barzel e nel piazzale principale del Parco Olimpico di Seul (1988) su invito di Pierre
Restany. L’attività negli Stati Uniti prosegue con una mostra al Museum of Contemporary
Art di San Diego e con la serie di installazioni realizzate nel parco della Djerassi Foundation
di Woodside in California (1987-1991), seguite negli anni Novanta da nuovi interventi. Oggi
l’artista continua a sperimentare nuove forme in diverse installazioni in Italia e all’estero. Il
21 marzo si è inaugurata a Motta D’Affermo (Messina) l’imponente Piramide 38° parallelo nel
parco di sculture Fiumara d’Arte.
tista che valuta le conseguenze
1. SR 68 location: Spicchiaiola. The Indicator
del tempo e della noncuranza.
2009, cor-ten steel, cm 1780x50. The spot the
inhabitants of Volterra refer to as “The Indicator”,
8. Chiesa di Santa Lucia a Cor-
located near a place called Spicchiaiola, is a pa-
bano. Corbano 2009, red plaster,
noramic viewpoint that marks the border between
5. SR 68 località Poggio di San Martino. Anello 1997-2005, cemento e ferro, cm Ø600x50. L’anello dal
cm 302x219x6. The ruins of the
the province territory of Pisa and that of Siena.
tipico colore rosso ossido caro a Staccioli dà al dolce panorama collinare volterrano una nuova visibi-
early Romanesque church of
Here, the sculpture asserts itself as the cataly-
lità e conduce lo sguardo alle alture metallifere al di là dei declivi verdeggianti. Questa sorta di cornice-
Santa Lucia in Corbano inspired
zing center, a point of interchange, the peremptory affirma.
Staccioli to create a sign for this
schermo tondo obbliga a rallentare la corsa lungo la salita che porta a Volterra e costringe il passante
small building, left at the mercy
non a vedere ma a guardare, e dunque contemplare, lo scenario che si schiude al suo interno.
of the elements and destined to
disappear. In this case his sculp-
5. SR 68 location: Poggio di San Martino. Ring 1997-2005, concrete and iron, cm Ø600x50. The ring,
ture turns into a strong action
2. Podere San Nicola / SR 68 bivio per Mazzolla.
which has the typical oxide-red color, a favorite with Staccioli, was installed in 2005, on the occasion
against neglect, expressing the
Al bimbo che non vide crescere il bosco 2009,
of the exhibition Generazioni in Arte. It gives this gentle, hilly view of Volterra a new, enhanced visibility,
artist’s regret as he looks at the
leading our look over the elevated, metal-rich terrain that lies beyond the lush slopes. This sort of round
consequences of time and care-
frame/screen forces us to slow down our uphill run towards Volterra, and look at (i.e. contemplate), not
lessness.
cinque elementi, ottone, rame, acciaio inox, alluminio, acciaio corten, cm 1530x25 ciascuno.
La “selva” di stele posta a ridosso del bivio per il
borgo di Mazzolla rende omaggio al bosco di Be-
see, the scene that opens within it.
rignone-Tatti poco lontano, un omaggio alla sua
bellezza e varietà. E nell’immaginario dell’artista
11. Fattoria di Lischeto. Portale 2009, acciaio corten, cm 1000x805x55. Osservando il portale lungo il
gli alberi diventano metafore del crescere, diven-
viale d’ingresso alla Fattoria di Lischeto si può scorgere in lontananza l’ellisse collocata a Piancorboli.
tare adulti, vivere, in una dedica sentita a una
Le due sculture ripercorrono idealmente quello che un tempo era il consueto tragitto dei contadini dal
vita stroncata prematuramente.
podere di Persignano alla fattoria che raccoglieva tutto il loro raccolto. Il grande arco triangolare, quasi
sospeso sulle sottili estremità, da vicino manifesta tutta la sua imponenza, facendosi soglia accogliente
2. San Nicola Estate / SR 68, junction to Mazzol-
e solenne nel ricordo di episodi significativi nella vita dell’artista.
la. To the child who did not see the wood grow
2009, 5 elements, brass, copper, inox steel, aluminum, cor-ten steel, cm 1530x25. The “forest”
11. Lischeto farm. Portale 2009, cor-ten steel, cm 1000x805x55. Looking at the Portale from the alley
of stele close to the junction that leads to the
that leads to the Lischeto farm, you can glimpse from afar the ellipse installed in Piancorboli. Both
village of Mazzolla pays homage to the beauty
sculptures, with their constant exchange of glances, ideally retrace the steps of the peasants who used
and diversity of the Berignone-Tatti wood, not far
to go from the Persignano estate to the farm where their whole harvest was collected. If you look at
from there. In the artist’s imagination, the trees
them closely, the large “compasses”, poised on their sharp points, reveal themselves in all their impo-
become metaphors for human growth, for becoming an adult, for living, in this heartfelt dedica-
sing presence, tuning into both a welcoming and solemn threshold that leads into the memory of some
tion to a life that was prematurely taken away.
of the most significant episodes in the artist’s life.
6. Volterra, Chiesa di San Dalmazio. Omaggio a Giovan Paolo Rossetti 2009, intonaco rosso, cm
9. Fattoria di Fognano. San Giacomo in Fognano 1985-2009, cemento rosso e ferro, cm 125x2100x100.
580x525x28. Un triangolo poggiato sul suo vertice, classico simbolo mistico-religioso, qui intervie-
L’arco rovesciato posto sul limitare di un poggio pianeggiante, poco prima del dirupo che ne segna la
ne in funzione della visione. L’opera di Staccioli infatti, sottraendo alla vista gli eccessi ornamentali,
fine, sottolinea non solo idealmente il paesaggio volterrano con le sue dolcezze ma anche le asprez-
definisce ed esalta la bellezza della tavola di Giovan Paolo Rossetti (1519-1586), allievo del più noto
ze scaturite dalla sua conformazione geologica. Staccioli con il suo segno dolcemente arcuato dalle
Daniele da Volterra. Un inno alla pittura cinquecentesca - così lontana eppur così presente a Staccioli
estremità aguzze e severe ci sollecita ad ammirare lo scenario con le sue linee modellate dall’erosione
- e alla tradizione artistica locale. Visita su richiesta Tel. 05887257
del terreno argilloso, con i suoi calanchi e il continuo variare dei suoi colori.
Biography
Mauro Staccioli was born in 1937 in Volterra. In 1960 he moved to Sardinia and in 1963 to
Lodi and subsequently to Milan. At the end of the 60s he embraced sculpture, focusing on
the relationship between art and society, and developing his original idea of a sculpture that
is intrinsically related with the place in which and for which it was created. It was in 1972 that
Staccioli came to the idea of organizing a series of “sculptures-interventions” in the city of Volterra. The exhibition curated by Enrico Crispolti introduced a new way of looking at sculpture.
After a series of exhibitions organized in different Milan galleries and art spaces, he was invited
to the Venice Biennials of 1976 and 1978. In that year he created his famous Muro, a 8 meterhigh concrete wall obstructing the view of the entrance to the Italian Pavilion. The 80s opened
with a strong-impact intervention, a rip across the floor of the Studio Mercato del Sale in Milan,
which encouraged visitors to meditate on what they were seeing and actively participate in it
by crossing the work itself. After creating a major concrete installation in the park of Villa Gori
in Celle di Santomato (PT), Staccioli’s work began to attract critical attention abroad. His “constructed ideas” made their way into several collections in Germany, Britain, Israel and France.
In those years, the artist’s language lost the harshness and aggressiveness that were among
his distinguishing features. He came up with new sculptural forms, which led to new works that
challenged the static balance, generating estrangement effects in the spectators - for instance, the form poised on the staircase of the Modern and Contemporary Art Gallery in Rome in
1981, or the large plinth suspended upon the staircase of the University Gallery of Amherst,
Massachussetts, in 1984, which he created on the occasion of his first solo show in the United
States. His confrontation with architecture and the urban environment continued to yield new
solutions, such as the large overturned arches designed for the inside of the Rotonda della
Besana in Milan (1987), or placed before the Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci in
Prato (1988) following Amnon Barzel’s invitation, and in the main square of the Seoul Olympic
Park (1988), where he was invited by Pierre Restany. His exhibiting activity in the United States
continued with a show at the Museum of Contemporary Art of San Diego, as well as with the
series of installations he created for the park of the Djerassi Foundation in Woodside, California (1987-1991), which were followed, in the 90s, by new interventions and major exhibitions,
among them the one held at the Shoshana Wayne Gallery in 1993. Currently he is still working
on a major intervention in Motta D’Affermo, Sicily, Piramide 38° parallelo, in the sculpture park
Fiumara d’Arte.
6. Volterra, Chiesa di San Dalmazio. Homage to Giovan Paolo
9. Fattoria di Fognano. San Giacomo in Fognano 1985-2009, red concrete and iron, cm 125x2100x100.
Rossetti 2009, red plaster, cm
An overturned arch placed on the margin of a flat hillock, a short distance from the precipice that mar-
580x525x28.
A triangle poised
ks its end, underlines (not just ideally) the landscape around Volterra, with its gentleness, but also
on its vertex, a classical mystical-
its harshness, resulting from its geological structure. With a gently arched sign ending in sharp, rigid
religious symbol, here performs a
extremities, Staccioli encourages us to contemplate the natural scenery and the lines modeled by the
function that has to do with vision.
erosion of the clayey soil, with its ravines and constantly changing colors.
Staccioli’s work actually takes
away from our sight the surroun-
10. Località Piancorboli. Primi passi 2009, acciaio corten, cm 805x1300x40. Qui le terre aspre riecheg-
12. SR 68, Località La Mestola. Tondo pieno 2009, cemento e ferro, cm Ø600x60.
ding ornamental excess, thereby
giate nei romanzi di Cassola si aprono ai ricordi dell’infanzia dell’artista. La grande ellisse in acciaio
13. SR 68. La Boldria 2009, cemento e ferro, cm Ø600x60. Due tondi, uno aperto ad anello e l’altro
defining and emphasizing the be-
corten che incornicia il panorama che va dall’antica contrada di Montebradoni – borgo in cui Staccioli
pieno, appaiono lungo la STR 68, nel tratto che da Volterra porta alla frazione di Saline. Questi due ti-
auty of Giovan Paolo Rossetti’s
ha vissuto fino alla maggiore età – alle Balze, alla chiesa di San Giusto e al profilo di Volterra, definisce
pici segni “staccioliani”, correndo lungo il percorso della strada in collina, sottolineano una delle vie più
panel (1519-1586). Rossetti was
una sorta di cannocchiale prospettico che in primo piano rileva un casale da tempo abbandonato, la
solcate dai volterrani che in questo sottosuolo collinare ai piedi della città, mediante un procedimento
a pupil of the better known Danie-
casa dei nonni materni, teatro dei suoi primi passi e del suo primo approccio con la tradizione conta-
inusuale, estraevano l’”oro bianco” dai giacimenti naturali di salgemma. Una via che fin dall’antichità ha
le da Volterra, so this is a hymn
dina toscana.
costituito una miniera dalle enormi potenzialità e che ancora oggi, seppur con un lento declino, segna
3. Chiesa di San Lorenzo a Mazzolla. Attraversando la storia 2009, intonaco rosso,cm 535x70x535.
to XV-century painting - remote,
L’intervento sul fianco della Chiesa di San Lorenzo scaturisce dalla volontà di evidenziare il tratto mu-
and yet so. Visit on demand pho-
10. Location: Piancorboli. Primi passi 2009, cor-ten steel, cm 805x1300x40. Here the harsh lands
rario medievale conservatosi, al contrario della facciata purtroppo modificata nel corso del XIX secolo.
ne 05887257
echoing from Cassola’s novels blend with the artist’s childhood memories. The large cor-ten steel
L’arco ideato da Staccioli nasce sul margine della stretta via che costeggia la chiesa, per appoggiarsi
7. Località Montebradoni. Cerchio imperfetto 2007–2009, intonaco rosso, cm 350x350x45. Staccioli è
12. SR 68, location: La Mestola. Full circle 2009, concrete and iron, cm Ø600x60.
ellipse that frames the landscape, from the ancient Montebardoni district - the village where Staccioli
delicatamente sul muro medievale, quasi a voler sorreggere questi resti di un passato da ricordare.
nato nel 1937 a Volterra, o meglio, a Montebradoni. Se non per il fascino originario di questo piccolo
13. SR 68. La Boldria 2009, concrete and iron, cm Ø600x60. Two circles, one ring-shaped and open,
lived until adulthood – to the Balze, the church of San Giusto and the Volterra outline, creates a sort
the other full, appear along state highway 68, on the stretch that connects Volterra to the Saline ham-
borgo posto tra la Badia camaldolese e le mura etrusche o per la sua storia millenaria, la scultura di
of perspectival telescope which, on the foreground, frames an abandoned country house, where his
3. Chiesa di San Lorenzo a Mazzolla. Crossing history 2009, red plaster cm 535x70x535. The interven-
let. Both of these signs, typical of Staccioli, run along the road on the hill, underlining one of the most
Staccioli merita di trovare posto qui anche solo per il riferimento biografico. Per Staccioli il grande
grandparents used to live. In this very house he took his first steps as a small child and had his first
tion made on the side wall of the San Lorenzo church was inspired by the artist’s desire to highlight the
trodden streets outside Volterra. In the underground at the foot of the town hill, the inhabitants used to
quadrato rosso dai lati curvi diventa una sorta di schermo, dal quale guardare per attraversare con uno
contacts with the Tuscan rural tradition.
medieval stretch of wall that is still standing, unlike the façade, which unfortunately was altered during
extract, with a rather bizarre technique, the so-called “white gold” from the salt-mines. Today, despite
sguardo i secoli e leggere tutto il nostro passato.
the XIX century. The arch Staccioli designed starts at the margin of the narrow road that runs parallel
to the church, gently abutting on the medieval wall, as if it wanted to support the remains of a past that
has to be remembered.
il destino di questi luoghi.
its slow decline, this road which, ever since ancient times, has served as an enormous, resourceful
7. Location: Montebradoni. Imperfect Circe 2007-
mine, still marks the lot of these places.
2009, red plaster, cm 350x350x45. Staccioli was
born in 1937 in Volterra, or better, in Montebradoni.
If not for the archaic fascination of this small villa-
4. Villa di Cozzano. Volterra di profilo 2009, acciaio e cemento, cm 700x60x650. In questo caso Staccioli individua il passaggio, la soglia, come luogo significativo per l’accesso a questa villa padronale,
destinata alla raccolta e alla conservazione dei prodotti delle terre limitrofe. Il segno scultoreo definisce
un ingresso, imprimendo alla veduta panoramica - che da Cozzano spazia, attraverso uliveti e coltivazioni, verso il profilo settentrionale di Volterra - la valenza di un ipotetico al di là.
ge between the Camaldolite Badia (abbey) and the
Etruscan walls, or its millenary history, Staccioli’s
sculpture deserves to be here at least on account of
its biographical reference. For Staccioli the huge red
square with curved sides becomes a sort of screen,
through which you can look at centuries of history
4. Villa di Cozzano. Outline of Volterra 2009, steel and concrete cm 700x60x650. Here Staccioli views
Con l’adesione del Presidente della Repubblica Italiana
SBAAAS
and glimpse your own past.
the passage, the threshold, as a significant place to access this privately-owned villa, used for the
harvesting and conservation of products from the neighboring countryside. His sculptural sign creates
an entrance, giving the panoramic view (from Cozzano, through the olive orchards and cultivations, all
the way to the northern skyline of Volterra) the feeling of a hypothetical “beyond”.
[email protected]
[email protected]
Mauro Staccioli. Volterra - Luoghi d’esperienza 1972-2009
Le sculture ambientali saranno visibili fino a dicembre 2010
La galleria Il Ponte di Firenze insieme alla galleria Niccoli di Parma e all’Associazione
Fotoimmagine di Volterra ha organizzato il progetto espositivo Mauro Staccioli. Volterra
– Luoghi d’esperienza, che trae idealmente origine dalla personale Sculture in città, organizzata a Volterra nel luglio 1972 e curata da Enrico Crispolti. In quel momento Staccioli
definisce il suo modo di fare scultura, focalizza l’attenzione sulla vita e l’ambiente urbano,
compiendo così un importante passo verso un nuovo modo di concepirla.
Di questo progetto espositivo è stato possibile mantenere in essere i grandi interventi
scultorei nel paesaggio attraverso i quali l’artista, originario di Volterra, riesce a creare un
dialogo con l’intero territorio della città, mettendo in luce tempi e luoghi di un paesaggio in
cui storia, cultura e lavoro umano si incontrano con la sua personale memoria.
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La mostra è corredata da un catalogo del formato di 25x30 cm, composto da 176 pagine,
stampate in quadricromia, rilegato cartonato. Testi di Marco Bazzini, Massimo Bignardi,
Gillo Dorfles, Maria Laura Gelmini, Simona Santini. Edizione bilingue italiano/inglese. Damiani editore (www.damianieditore.it).
Mauro Staccioli. Volterra - Sites of experience 1972-2009
The works of environmental art will be on show until December 2010
Galleria Il Ponte of Florence together with Galleria Niccoli of Parma and the Fotoimmagine
association of Volterra have organised the exhibition project Mauro Staccioli.Volterra –
Luoghi d’esperienza, a follow-on from the solo show Sculture in città held in Volterra in July
1972 and curated by Enrico Crispolti. At that time Staccioli was defining his way of doing
sculpture, his attention focused on town life and the town landscape in an important step
towards a new manner of conception.
Following this exhibition project, it has been possible to leave the large sculptures in place
in the landscape. Through these works the artist manages to create a dialogue with the
whole area around the town. They highlight time and places in a landscape in which history, culture and man’s work combine, while also bringing the memory of the artist himself
into play in this his native land.
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The exhibition is accompanied by a catalogue, format 25x30 cm, comprising 176 pages,
CMYK print, hardback. Texts by Marco Bazzini, Massimo Bignardi, Gillo Dorfles, Maria
Laura Gelmini and Simona Santini. Bilingual Italian/English edition. Damiani editore (www.
damianieditore.it.
Referenze fotografiche: Sergio Borghesi, Sergio Trafeli, Bob Tyson
Progetto grafico: Francesco Ursino
Punto informazioni: Ufficio turistico comunale, piazza dei Priori,
20 - 56048 Volterra. Tel/fax +39058887257 e–mail: ufficioturistico@
volterratur.it sito web: www.volterratur.it. Si occupa di fornire tutte le
informazioni sulla mostra e la visita su richiesta nella Chiesa di San
Dalmazio.
Consorzio Turistico Volterra Valdicecina Valdera, 0588 86099.
[email protected]. Organizza su prenotazione dei tour in un percorso che, attraverso le sculture installate da Staccioli, condurrà il
visitatore attraverso i calanchi volterrani, le pievi, le ville e i più suggestivi scorci del territorio.
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Information point: Ufficio turistico comunale, Piazza dei Priori,
20 – 56048 Volterra. Tel/fax +39058887257 e–mail ufficioturistico@
volterratur.it web site www.volterratur.it. Here it is possible to obtain
all the information on the exhibition and the visit on demand in the
San Dalmazio Church.
Consorzio Turistico Volterra Valdicecina Valdera, 0588 86099.
[email protected]. Upon reservation, it can organise tours following the sculptures installed by Staccioli, taking visitors to Volterra’s characteristic calanchi or ravines, parochial churches, villas and
the most picturesque outlooks in the area, with stops in some agriturismi to get a taste of local products.
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CARLO BOCACCI
Movimentazione terra
Volterra
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