Industrie creative e multiculturalismo: il caso Toscano Luciana Lazzeretti [email protected] Dipartimento di Scienze Aziendali Università degli Studi di Firenze Francesco Capone [email protected] Dipartimento di Scienze Aziendali Università degli Studi di Firenze Oggetto di ricerca Lo scopo di questo contributo è di studiare il rapporto fra multiculturalismo, creatività e sviluppo locale in una regione “creativa” come la Toscana A questo fine, utilizzeremo come proxy le industrie creative e le imprese multiculturali (Imprenditorialità straniera) considerando il multiculturalismo come leva per la creatività e lo sviluppo locale. Nello specifico cercheremo di verificare alcune ipotesi di base della teoria della creatività utilizzando l’approccio delle “creative industries” invece di quello della “creative class” Multiculturalismo una leva per la creatività Le industrie creative sono ormai al centro di un importante dibattito e sono ormai considerate un priority sector dell'agenda europea (Power e Nielsen, 2010) ed una risorsa per l’innovazione (Lazzeretti, 2013) Una della fonti della creatività di un luogo è individuata nella tolleranza sociale e in una intensa presenza di stranieri (Florida, 2002) Indice delle 3T (Technology, Tollerance e Talent) la creatività non solo è promossa dalla classe creatività e dalla tecnologia di un luogo, ma anche dalla sua tolleranza verso la diversità e gli stranieri Richard Florida 3Ts and Tollerance Fonte: Florida, Tinagli, 2004 Multiculturalismo una leva per lo sviluppo locale Numerosi contributi sottolineano l’importante ruolo delle comunità straniere nei cluster e distretti tecnologici (Saxenian, 1999; 2006) per la Silicon Valley Contributo degli stranieri nei distretti industriali (Toccafondi, 2005; Dei Ottati, 2010) ed al loro ruolo nello sviluppo locale nel motore distrettuale (Rabino et al., 2009). Imprenditorialità straniera (Zanni e Zucchella, 2009; Santini et al. 2009) e sul loro contributo nello sviluppo economico dei luoghi (Johanson et al., 2010) Crescente impatto per lo sviluppo locale in Toscana (IRPET, 2009, 2010; REGIONE TOSCANA, 2010, ecc) Le domande di ricerca e le ipotesi testate Esiste un rapporto in termini di localizzazione fra industrie creative e imprese multiculturali? Esiste una correlazione positiva fra la imprenditorialità straniera, creatività e sviluppo locale? H1. Correlazione positiva tra industrie creative e sviluppo locale (crescita dell’occupazione, per esempio) Florida (2002) H2. Correlazione positiva tra industrie creative ‘classiche’ e imprenditorialità straniera e residenti stranieri Florida (2002) e Index ‘Tollerance’ H3. Correlazione positiva tra industrie creative ‘nuove’ e imprenditorialità straniera e residenti stranieri Nuove evoluzione delle industrie creative Fonte dei dati I dati sulle imprese multiculturali sono state raccolte dalla ricerca ISTAT sui residenti stranieri nei comuni (2009) I dati sull’imprenditorialità straniera invece ci è stata fornita dal Laboratorio di Geografia Applicata dell’Università di Firenze, che ha svolto una ricerca su tali temi redigendo un Atlante della imprenditorialità straniera in Toscana (Regione Toscana, 2009) L'analisi si basa sulla costruzione di un database ad hoc sulle industrie creative sviluppato a partire dal database ISTAT (2009) delle imprese Attive (ASIA) dell’ISTAT elaborato presso il Laboratorio Adele di Firenze, tramite una selezione dei codici ATECO delle industrie creative Le imprese multiculturali: l’evoluzione Tabella 1: L’imprenditorialità italiana e straniera in Toscana (2000-2008) Tasso di crescita Italiani Anno Imprenditori Stranieri Imprenditori Italiani % Stranieri su Italiani Tasso di crescita Stranieri 2000 22.758 535.841 4,1 - - 2001 25.246 540.279 4,5 11% 1% 2002 27.475 545.800 4,8 9% 1% 2003 29.592 543.796 5,2 8% 0% 2004 32.999 543.713 5,7 12% 0% 2005 36.349 539.292 6,3 10% -1% 2006 40.083 539.444 6,9 10% 0% 2007 44.130 536.664 7,6 10% -1% 2008 48.584 541.490 8,2 10% 1% Fonte: Nostra elaborazione su IRPET, 2010, p. 13. Le imprese multiculturali: gruppi di etnie Tabella 2: Imprenditori stranieri per provenienza Toscana 2008 Nazionalità Imprenditori Percentuale sul totale % Residenti su totali stranieri Cina 8.627 17,8 9,4 Albania 5.932 12,2 20,2 Romania 5.251 10,8 18,8 Marocco 3.876 8 7,8 Senegal 1.900 3,9 2,2 Tunisia 885 1,8 1,6 Serbia-Montenegro 872 1,8 1,8 Pakistan 585 1,2 1,1 Bangladesh 534 1,1 1 Polonia 490 1 2,8 Iran 470 1 0,3 Nigeria 440 0,9 0,8 Egitto 402 0,8 0,6 Russia 400 0,8 0,8 Macedonia 333 0,7 1,8 17.587 36,2 29,2 Altre Fonte: IRPET, 2010, p. 15. Distribuzione geografica delle imprese multiculturali Fonte: Regione Toscana, 2009, Atlante dell’imprenditoria straniera in Toscana. Le imprese multiculturali: una sintesi L’evoluzione delle imprese multiculturali presenta un trend in crescita sostenuto dal 2000 al 2008 che si attesta intorno al 10% a fronte di un tasso che oscilla intorno al 0 -1% delle imprese italiane. Le etnie principali sono quella cinese, albanese rumena e marocchina. In rapporto ai residenti i cinesi hanno un più spiccato spirito imprenditoriale. I settori di attività principali sono quelli manifatturieri, delle costruzioni e del commercio (percentuali oltre il 20%). Emergono recentemente anche quelli dei servizi alle imprese e quelli alberghieri (7% e 5%). A livello geografico si concentrano nelle aree urbane della Toscana del Nord con particolare riferimento all’area metropolitana che interessa FI PI LI. Le industrie creative : i confini del settore Le industrie creative “classiche”sono state analizzate per la prima volta a livello europeo dal Department of Media, Culture and Sport, del Regno Unito nel 2001 (DCMS, 2001). Comprendono i seguenti settori: pubblicità, architettura, arte e mercati di antichità, artigianato, design, film, video e software, musica, performing arts, teatri, editoria, televisione e radio Recentemente si è aperto un ampio dibattito sui confini di questo settore, sempre più porosi (Pratt, 2011; Lazzeretti 2013) Alcuni autori tendo ad includere anche i settori della cosiddetta “experience economy” (Lorentzen e Hansen, 2009, De Propris e Boix, 2012); Altri sottolineano la rilevanza del design e della moda, includendo anche i settori del cibo e dell’enogastronomia (Bertacchini, Santagata, 2012). Recentemente poi la comunità Europea torna a distinguere fra industrie culturali e creative, includendo anche il settore pubblico (musei) e settori contigui come il turismo e quelli collegati alle ICT (Green Paper, 2010) Nuove contaminazioni industrie creative Software ICT Performing Arts New design New tourisms Museums Cultural industries Theatres Experience Economy Media New technologies creative industries Video Fonte: nostra elaborazione. Le industrie creative analizzate Industrie creative classiche ed experience economy Tabella 4 – Le industrie creative selezionate (Codici ATECO 2007 aggregati) Industrie creative ed experience economy 18.1-18.3 e 58.1 Editoria 72.1-2 Ricerca & Sviluppo 55.1-55.3 – 55.6, 79.1 Experience [Turismo (AdV, Hotel, Ristoranti)] 73.1-2 Pubblicità 74.1-2 Design 59.1-2 Cinema e Musica 74.2 Fotografia 62.1-3 e 63.1 Software 71.1 Studi di Architettura e Ingegneria Fonte: nostra elaborazione. 90.01-90.03, 91-01-03 Entertainment e biblioteche e Musei Industrie creative in Toscana: le provincie Tabella 5 – Distribuzione degli addetti nelle Industrie Creative, Experience Economy in Toscana per provincia 2001-2009. Experience Economy % Industrie creative e experience sul totale % Industrie creative sul totale % Turismo sul totale Industrie creative ed experience Industrie creative 2009 Crescita % Industrie Creative 2001-09 Arezzo 8.556 4.553 9,6% 4.271 7,9% 4,2% 3,7% Firenze 42.121 23.275 5,8% 20.686 12,0% 6,6% 5,4% Grosseto 8.581 2.295 15,5% 6.479 15,6% 4,2% 11,4% Livorno 12.383 3.826 7,5% 8.980 12,4% 3,8% 8,5% Lucca 14.101 5.528 15,0% 9.089 11,3% 4,4% 6,8% Massa C. 5.452 2.311 27,5% 3.292 10,3% 4,4% 5,9% Pisa 13.495 7.921 12,3% 6.017 10,5% 6,1% 4,3% Pistoia 7.747 3.640 7,7% 4.273 9,7% 4,6% 5,2% Prato 5.941 3.745 16,7% 2.392 6,6% 4,2% 2,5% Siena 11.870 4.527 27,1% 7.674 14,1% 5,4% 8,7% TOTALI 130.247 61.621 11,0% 73.153 11% 5% 5,8% Provincia Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT-ADELE 2009. Le industrie creative in Toscana ‘Classiche’ ‘Nuove’ con Experience Economy Industrie creative: una sintesi Le industrie creative classiche hanno un trend in crescita intorno al 5% e sono concentrate principalmente nel capoluogo fiorentino Parimenti quelle collegate alla EE sono in crescita, ma si distribuiscono anche nelle altre province della Toscana del Sud come si evince anche dalle mappe. Per quanto riguarda i settori: Le attività cinematografiche e tv sono localizzate nella provincia di Firenze insieme all’’editoria ed il design e l’entertainment Vi è un buona specializzazione delle province di Pisa e Siena nelle attività di Ricerca e Sviluppo Le province di Livorno e Grosseto sono più specializzate nei settori turistici e dell’entertainment Siena invece risulta essere un buon ibrido tra turismo e creatività, anche se non ai livelli di Pisa. Le domande di ricerca e le ipotesi testate Esiste un rapporto in termini di localizzazione fra industrie creative e imprese multiculturali? SI Esiste una correlazione positiva fra la imprenditorialità straniera, creatività e sviluppo locale?SI H1. Correlazione positiva tra industrie creative e sviluppo locale (crescita dell’occupazione per esempio) Florida (2002) SI H2. Correlazione positiva tra industrie creative ‘classiche’ e imprenditorialità straniera e residenti stranieri Florida (2002) e Index ‘Tollerance’ SI H3. Correlazione positiva tra industrie creative ‘nuove’ e imprenditorialità straniera e residenti stranieri Nuove evoluzione delle industrie creative NO Industrie creative e multiculturali: un confronto Similitudini con le concentrazione di industrie creative nei centri urbani in Toscana Conclusioni e prospettive di ricerca I risultati ottenuti sono in linea con la ipotesi di Florida sulla tolleranza e creatività nei luoghi ovvero i luoghi più creativi sono anche quelli più aperti agli stranieri e questi luoghi sono essenzialmente da ricollegarsi ad una creatività “urbana” piuttosto che rurale ma Occorre approfondire ulteriormente per verificare se se il multiculturalismo può essere considerato una leva per la creatività e lo sviluppo economico locale....