Laboratorio di Addestramento
alla Comunicazione
Dott.ssa Tamara Lapucci
E.mail: [email protected]
Lezione 4
10 novembre 2009
POSSIBILI ESITI DEL
CONFLITTO:
• evitamento
• contending
• concessione
• compromesso
• ritiro
• negoziazione
LE FASI DELLA NEGOZIAZIONE
•
•
•
•
•
esposizione
conflitto
difesa dei punti di vista
convinzione
prodotto
Principio di COOPERAZIONE di GRICE:
fai in modo che il tuo contributo rispecchi
quanto è richiesto, avvenga nel momento
opportuno, sia volto a
raggiungere gli scopi prefissati
• MASSIMA DELLA QUALITA’: fai in modo che il tuo
contributo sia vero, non dire cose che ritieni false,
non dire cose per cui non hai prove
• MASSIMA DELLA QUANTITA’: fai in modo che il tuo
contributo sia sufficientemente informativo, non
eccedere nelle informazioni fornite
• MASSIMA DELLA RILEVANZA: fai in modo che il tuo
contributo sia rilevante per lo scambio comunicativo
• MASSIMA DELLA MANIERA: evita la mancanza di
chiarezza, evita l’ambiguità, sii breve, sii ordinato
STRATEGIE DISCORSIVE
A. Facilitare la comprensione
•
•
•
•
•
Parafrasare e fornire esempi
Riprendere il discorso e ripetere
Produrre testi espliciti e vincolanti
Usare verbi costitutivi di mondo
Usare un repertorio linguistico condiviso
B. Strategie per garantire la
coerenza
1. Usare la ripetizione e la citazione
2. Usare elementi di coesione testuale
STRATEGIE DISCORSIVE
A. Facilitare la comprensione
•
•
•
•
•
Parafrasare e fornire esempi
Riprendere il discorso e ripetere
Produrre testi espliciti e vincolanti
Usare verbi costitutivi di mondo
Usare un repertorio linguistico condiviso
B. Strategie per garantire la
coerenza
1. Usare la ripetizione e la citazione
2. Usare elementi di coesione testuale
VERBI COGNITIVI/COSTITUTIVI DI
MONDO:
esprimono il modo in cui il parlante entra in contatto con i contenuti
di cui sta parlando, ad esempio percettivamente, attraverso
rappresentazioni mentali o giudizi. Forniscono informazioni
riguardo al rapporto del mondo interno del parlante con ciò che
sta dicendo o scrivendo (Petöfi & Vitacolonna, 1996)
Sono solitamente espressi al presente(in quanto riferiti al “qui ed
ora”), in prima persona singolare (rappresentano la modalità
personale di accesso al mondo del
parlante/scrivente/osservatore)
Esempi:
Verbi ed espressioni relativi alla sfera della percezione (visiva,
uditiva, olfattiva, tattile, gustativa, propiocettiva), come io vedo,
noto, scorgo, sento, odo, gusto, avverto, riconosco, osservo,
sono attento, capto un odore/rumore, assaporo…
Verbi ed espressioni che indicano stati o processi di pensiero
(cognitivi e affettivi): come io credo, ritengo, deduco,spero,
intendo, desidero, temo, voglio, preferisco, ricordo, ipotizzo…
Elementi di coesione testuale
ANAFORA:
figura retorica consistente nella ripetizione di
una o più parole a inizio frase/verso, o a metà
di un periodo, in forma di inciso per
sottolineare un'immagine o un concetto
Lezione 4: Macerata,17 novembre 2008
STRATEGIE DISCORSIVE
C. Strategie per migliorare
l’interattività
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Usare i marcatori con funzione metatestuale
Usare la deissi
Usare i fatismi
Ricorrere alle citazioni
Prendere il turno di parola o cedere il turno di parola a una
persona specifica o al gruppo nel suo insieme
Usare il condizionale o espressioni dubitative
Usare espressioni attenuanti o modulative
Parlare di sé, somministrazione di autobiografia
Offrire riconoscimento allo stato d’animo espresso da altri
Marcatori con funzione metastuale:
segnali o espressioni linguistiche che servono a
organizzare il discorso dal punto di vista
dell’articolazione e della struttura argomentativa
(Bazzanella, 1994). Sono soprattutto utili a:
• focalizzare i punti centrali del discorso (proprio,
appunto…)
• sottolineare l’andamento del discorso, indicandone
la parte conclusiva (insomma, riassumendo…)
• segnalare variazioni di argomento e le eventuali
digressioni (comunque, cambiando discorso…).
DEISSI
Deissi (dal greco deîksis, derivato da deíknymi, «indicare»):
funzione linguistica che serve a collocare un enunciato in una
situazione nello spazio e nel tempo, ovvero a collegare il testo al
contesto. Il concetto di deissi fa riferimento a espressioni
linguistiche la cui interpretazione è possibile solo grazie al contesto
in cui vengono prodotte: in genere le informazioni contestuali
richieste riguardano l'identità dei partecipanti alla conversazione
e la loro collocazione spaziotemporale.
Viene espressa principalmente con:
•aggettivi e pronomi dimostrativi (questo e quello)
•avverbi di tempo e luogo (adesso, ieri, qui, là)
•tempo verbale
Es: «Ieri ho portato questo pacco da qui a là» le parole ieri, questo, qui, là non sono
comprensibili se non si tiene conto del giorno in cui si è, dell'oggetto che si indica, del luogo in
cui ci si trova e del luogo dove è stato portato l'oggetto.
FATISMI
segnali discorsivi che stabiliscono contatto tra
emittente e ricevente, con l’effetto di creare o
evidenziare la coesione sociale, sottolineare
l’appartenenza ad un gruppo, esprimere
coinvolgimento (Bazzanella, 2004). Fanno parte di
questo gruppo i segnali discorsivi che rimandano a
conoscenze condivise (sai, sapete…) e le forme
allocutive (caro mio, capo…)
CONDIZIONALE/ESPRESSIONI DUBITATIVE:
espressioni come forse, probabilmente, verosimilmente, e
l’uso del condizionale, sostengono la consapevolezza, da
parte dell’interlocutore, della relatività delle proprie opinioni
che, se esplicitata, diviene strategia utile alla negoziazione
ESPRESSIONI ATTENUANTI O MODULATIVE:
filtri linguistici atti a evidenziare la consapevolezza della
distinzione tra mondo rappresentato interno e mondo
incontrato esterno (secondo me, dal mio punto di vista, nel
mio modo di vedere, è mia opinione)
OFFRIRE RICONOSCIMENTO ALLO
STATO D’ANIMO ESPRESSO DA ALTRI
Si deve a R.D. Laing (1959) la formulazione dei concetti di conferma e di
disconferma, note in campo clinico e intese come modalità dirette la prima
all’accoglimento della realtà interna dell’Altro e la seconda, al contrario, al
suo disconoscimento.
Il rispecchiamento o intervento a riflesso è una strategia comunicativa di cui
si è occupato C.R. Rogers (1951) sostiene la necessità di non far interferire
nel processo di interazione elementi provenienti dal suo modo di vedere il
mondo e dal suo modo di esprimersi. Questa strategia comunicativa
sollecita dunque all’auto-ricognizione, lasciando liberi gli interlocutori di
pianificare il proprio discorso, così come le proprie competenze verbali e
relazionali consentono.
STRATEGIE DISCORSIVE
D.Strategie argomentative
• Offrire prove
• Fare esempi
• Fare riferimento all’esperienza
E. Strategie nell’asse del
disaccordo-accordo
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
richiedere chiarimenti
richiedere accordo
richiedere correzioni
fare offerte di chiarimenti
fare offerte di accordo
fare offerte di correzione
dare segnali di accordo/disaccordo parziale
dare segnali di disaccordo.
ATTIVITA’1(IN GRUPPO)
Inventare in gruppo una
negoziazione in classe sul tema di
apprendimento della digestione.
Gli studenti dovranno cioè ideare
la progettazione di una lezione sul
tema della digestione in cui sia
utilizzata la discussione fra pari
orientata alla risoluzione
negoziale, inventando la
conversazione.
Il lavoro va consegnato a fine lezione
Riflessione individuale finale scritta su:
guadagni cognitivi della lezione, considerazioni sullo svolgimento
del lavoro di gruppo sul piano relazionale e sul piano dei
contenuti, sulle difficoltà incontrate. Autovalutazione del
proprio apporto per il buon esito dell’interazione comunicativa.
Analisi delle strategie discorsive utilizzate
Riflessione riguardo a eventuali modifiche della propria opinione
Indicazioni di riferimento
• Senti di avere collaborato alla buona riuscita dell’interazione in
gruppo? Se si in che modo? Se no, che cosa avresti potuto
fare?
• Durante la discussione quali strategie comunicative hai
utilizzato (hai fatto domande, avevi domande da porre ma non
l’hai fatto, non avevi domande, hai ascoltato…)
• Hai percepito bisogni o richieste inespresse?
• Se sì, quali?
• Hai cercato di rispondere a essi?
• Se sì, hai utilizzato prevalentemente azioni, gesti o parole?
Lezione 4: Macerata,17 novembre 2008
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