CAMPIONATO GIORNALISMO 13 GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2014 Istituto comprensivo «Mattioli» SIENA SIENA La Penisola pisola sull’arte Suggerimenti dei nativi digitali per modernizzare i musei in Italia GENNAIO 2014: la III C della scuola Mattioli si trovava davanti all’imponente Torre del Mangia e incrociava gli sguardi invano nella speranza di riuscire a datare il Palazzo Pubblico; in pochi riuscirono nell’ impresa, tutti “mitragliarono” le date più improbabili! Perchè tutta questa confusione? Forse per la nostra poca dimestichezza con l’arte e i musei o per colpa della sottovalutazione dell’arte in Italia o ancora, tutto ciò è dovuto all’ avvento della tecnologia che ci allontana dalle nostre radici italiane? E’ proprio la nostra Costituzione che nel 9˚ articolo afferma che ci dobbiamo prendere cura del nostro patrimonio artistico. Il motivo per cui i musei e le mostre non ci attraggono è dovuto al fatto che noi «teeneger dell’ era tecnologica e del digitale» siamo abituati al movimento e alla velocità mentre l’arte è ferma e statica. Sicuramente se ci fosse una sfida fra Internet e l’arte vincerebbe Internet! Ma abbiamo trovato delle idee e vogliamo risolvere questo proble- ma perché i musei siano «pullulanti» di giovani: suggeriamo di rendere i musei interattivi e più stimolanti con schermi touchscreen che riproducano rappresentazioni sceniche con la vita di alcuni artisti;creare simulazioni digitali con ambienti 3D; anche gli adulti sarebbero interessati a vedere celebri opere come il Cenacolo di Leonardo muoversi! Proponiamo spettacoli di animazioni e di luci, visite virtuali grazie alle telecamere, cacce al tesoro sui dettagli delle opere ; anche le guide avrebbero bisogno di una sferzata di vitalità perché dovrebbero coinvolgere maggiormente i ragazzi . Infine ognuno dovrebbe poter scegliere un proprio percorso in modo da visitare solo le cose a cui è interessato. Il nostro suggerimento è di arricchire i musei con arredamenti moderni e attraenti al posto delle solite stanze cupe illuminate da una lampadina «in fin di vita»; noi cerchiamo l’attrazione nel colore e nel movimento! Inoltre abbiamo considerato un altro aspetto importante : aiuterebbe la storia dell’ arte per appassionarci alla nostra cultura? Sicuramente sì, infatti viene studiata nelle scuole ma le ore sono troppo poche e recentemente sono anche diminuite. Noi che la stiamo studiando alle medie pensiamo che sarebbe più utile studiarla alle superiori per cinque anni quando è più facile da comprendere anche grazie all’aiuto di altre materie come filosofia o letteratura. Se tutte le bellezze e ricchezze del nostro Paese fossero valorizzate al meglio, forse la cultura di noi ragazzi e delle generazioni future sarebbe migliore. APPROFONDIMENTO: VIVERE IN UNA CITTÀ RICCA DI TESORI Quando si diventa turisti per... amore VIVERE in una città d’arte famosa in tutto il mondo non è una cosa da tutti. Spesso noi giovani non ce ne rendiamo conto. Discutendone in classe, infatti, ci siamo accorti di avere una scarsa conoscenza dei monumenti e dei luoghi della nostra città. Alessandro ha ‘confessato’ di non conoscere i nomi delle vie e i palazzi più importanti del centro storico e che per orientarsi usa i nomi dei negozi: «Ci troviamo tutti domani pomeriggio davanti all’OVS!». E ancora: «Ma Banchi di Sopra è quella strada con Foot Locker?». Questa non è una cosa che riguarda solo lui. Parlandone è venuto fuori che la maggior parte di noi difficilmente alza la testa a guardare i palazzi o è incuriosito dai nomi delle strade! Eppure la bellezza della nostra città la percepiamo lo stesso senza rendercene conto: il sabato pomeriggio seduti a fare merenda e a chiacchierare nella piazza più bella del mondo e davanti a noi sta la torre del Mangia, bellissima! Vengono per ammirarla da tutto il mondo! Per Iuliana, residente a Siena da pochi anni, vivere nella città è piacevole proprio per la bellezza di alcuni «luoghi», dove passeggiare e stare in compagnia. Benedetta, che abita nel centro storico, conosce bene vie e palazzi e sa orientarsi senza i negozi come riferimento. Potrebbe farci da guida e condurci in giro per Siena a visitare i capolavori studiati a scuola, per gustare la loro bellezza e il loro grande valore storico ed artistico: vogliamo scoprire la nostra città e diventare così turisti per amore! CRONISTI IN CLASSE III A: Berte Vladimir; Betti Matteo; Bolognesi Elena; Borgogni Benjamin, Bosco Pietro; Cinughi de Pazzi Ginevra; Ciobanu Iuliana; De Biase Aurora; Fineschi GianFilippo; Giani Maria Vittoria; Hasan Jahid; Kalia Diego; Marzi Filippo; Miarelli Benedetta; Migliorini Federico, Montagnani Federico, Neri Alessandro; Paglia Irene; Peja Aleandro; Pesciatini Eleonora; Roncucci Filippo; Rossi Matilde; Salvini Maddalena; Spina Eleonora;Turchi Eva Docente tutor: Cristina Cinotti II B: Anichini Federica; Anselmi Giulia; Baruffa Aurora; Bigazzi Aurora; Comparetto Davide; Cremonese Luca; Dami Tommaso; Dello Russo Sara; D’Onofrio Andrea; Ducci Costantino; Gambelli Giorgia; Gambera Sofia; Ghelardini Giovanni; Gomes De Almeida Fernanda Cristina; Guiggiani Gioia; Lippi Lucrezia; Manganelli Virginia; Mori Leonardo; Nanni Irene; Niccolucci Vittorio; Olarescu Valeria; Pampaloni Angela; Pascarella Francesco; Salvini Anna; Saracini Giada; Sato Alnesa; Sconosciuto Emilio; Vanni So- fia. Docente tutor: Paolo Bianchi III C: Amitrano Edoardo; BIgazzi Bruno; De Almeida Silvan; Dispensa Lorenzo; Esposito Paolo; Giunti Giulia Matilde; Innocenti Marta; Irimia Alexandra; Laux Lorenzo ; Lenzini Francesco; Mazza Gabriele; Mencucci Anthony; Mullaj Chiara; Nicosia Thomas; Nocciolini Niccolò; Panfili Antonio; Rivas Maitè; Riello Valeria; Riviello Giulia; Scarpini Gaia; Schillaci Andrea; Terni Tommaso; Tiezzi Giulia. Docente tutor: Fabiana Bari Dirigente scolastico: Giuseppa Napoli L’INTERVISTA Chiacchierata con Gianni Resti IL NOSTRO incontro con Gianni Resti, presidente della fondazione Musei Senesi, comincia con il suo racconto di come è nata la Fondazione. A metà degli anni ’80 Gianni era assessore provinciale alla cultura e conosceva i tanti musei presenti a Siena e nella provincia. Nacque l’idea di creare una rete tra tutti i musei della provincia. Lentamente quindi nel 2003 è nata la Fondazione che oggi conta 43 musei. Cosa la appassiona di più del suo incarico? «Poter difendere, preservare e rendere visibile a tutti il patrimonio storico, scientifico artistico e culturale di Siena e della provincia». Chi visita i musei senesi? «Gente comune, turisti italiani e stranieri. Molti sono anche i bambini, i ragazzi più piccoli come voi e più grandi accompagnati dai loro insegnanti». Oltre alle guide nei musei ci sono audioguide, strumenti digitali? «Ci sono audioguide, istallazioni video da cui informarsi sui musei, e sul territorio. Ci sono anche app». Mi è capitato di andare in un museo con i miei genitori e di annoiarmi dopo un po’ sono previsti nei musei senesi percorsi adatti ai ragazzi? «In alcuni musei sì, la gran parte dei musei però è pensata per gli adulti». C’è un’opera presente in uno dei musei che colpisce particolarmente i ragazzi? «Più che opere od oggetti ad attrarre bambini e ragazzi sono le attività che alcuni musei propongono». Per concludere ci dica cosa è per lei un museo. «La parola museo viene da musa, arte. E’ un luogo dove raccogliere, preservare e mostrare la nostra storia, il nostro passato». ••