...two times a week! Anno XXXI No. 47 8 luglio 2014 Il vostro telegiornale in lingua italiana Canale Cavo 4 www.lospecchio.com Gratis / Free A VOI LA SCENA Brasile-Germania, Olanda-Argentina Per i Mondiali un finale da sogno Nessuna sorpresa. La sfida a quattro da cui usciranno le due finaliste del Mondiale brasiliano è tutta tra volti noti e senza outsider. La frizzante Colombia, la sorprendente Costa Rico, la promessa Belgio: tutte fuori insieme alla Francia. In Seminfinale c’è spazio solo per i grandi. Così Brasile-Germania e Olanda-Argentina si contendono la qualificazione alla finalissima di Rio de Janeiro. Due match da brividi in cui saranno assenti Neymar, beniamino di casa fuori per la rottura di una vertebra e virtualmente fuori dal Mondiale, e Di Maria, finora perfetta spalla di Messi e vittima di un infortunio muscolare contro il Belgio. Due perdite a cui si aggiunge la squalifica di Thiago Silva, capitano dei verdeoro. Ma anche senza loro, lo spettacolo è assicurato: c’è da scommeterci. F1, si riaprono i giochi Il 29enne pilota britannico della Mercedes s’impone a Silverstone, sul circuito di casa, e riapre la sfida mondiale. ...cRoNaCa... Per un’ubriacatura... Evacuati 500 ospiti in un hotel vicino al Pearson Circa 500 ospiti di un hotel vicino all'aeroporto Pearson sono stati evacuati a causa di un singolare incidente accaduto nelle prime ore di domenica. I pompieri sono intervenuti all'Holiday Inn di Dixon Road e Carlingview Drive per un incendio elettrico e perdita d'acqua alle due del mattino perché un ospite, che aveva bevuto, ha utilizzato senza ragione la manichetta antincendio facendo partite il sistema antincendio e causando un piccolo incendio. Il 35enne è stato arrestato. Non ci sono stati feriti, ma si sono registrati danni estesi su tre piani dell'hotel e gli ospiti sono stati dirottati in strutture alternative, dato che l'Holiday Inn dovrà rimaner chiuso per qualche giorno. È saltato l'intero sistema elettrico, ancora da ristabilire. Tutto per un'ubriacatura... Arrestato il "bandito mummia", dovrà rispondere di 36 capi d'imputazione Il rapinatore di banche che usava una maschera da mummia durante i suoi colpi è stato arrestato dopo 16 furti, di cui dieci nel centro città di Toronto. Brandon Smith, questo il suo nome, è stato bloccato dalla polizia lo scorso giovedì e ora dovrà rispondere di 36 capi d'imputazione, tra cui rapina a mano armata, aggressione con arma da fuoco e travestimento a fini illeciti. La polizia lo ha definito il "bandito mummia", il "bandito Joker" e il "bandito thriller", perché utilizzava maschere o makeup durante i suoi colpi, anche se recentemente è stato pizzicato dalle telecamere a volto scoperto. La dinamica delle rapine era sempre la stessa: Smith andava direttamente alla cassa, tirava fuori una pistola e un'arma contundente e chiedeva il denaro con fare molto violento, anche se non ha fatto feriti. Secondo la polizia il criminale potrebbe avere problemi di abuso di sostanze. Madre e figlio investiti su Jane-Trethewey Una donna e il figlioletto sono stati investiti all'incrocio di Jane Street e Trethewey Drive, a sud di Lawrence Avenue. L'incidente è successo venerdì mattina e i due sono subito stati trasportati in ospedale, ma non si conoscono le condizioni delle vittime. Avviso ai lettori Le edizioni del martedi’ di SuperSport s’interrompono per il periodo estivo L’appuntamento con i lettori resta puntuale con l’edizione del Venerdi’ Buona estate a tutti! I GIOVANI CONTINUANO A MORIRE PER USO DI OPPIACEI SECONDO UNO STUDIO , 1 SU 8 MORTI DI PERSONE TRA I 25 E 34 ANNI E’ LEGATA ALL’USO DI TALI SOSTANZE L'uso di oppiacei, come OxyContin e codeina, è una delle principali cause di morte nei giovani adulti. A lanciare l’allarme sono i ricercatori che, in Ontario, hanno esaminato i rapporti del medico legale per un periodo di quasi 20 anni. I tassi di decessi correlati agli oppiacei sono in rapido aumento nella provincia e sono concentrati tra i giovani. "Abbiamo scoperto che tra le persone di età compresa tra i 25 ei 34 anni, circa uno su ogni otto decessi e’collegatio ad overdose da oppiacei", ha detto l'autore dello studio Tara Gomes, uno scienziato presso il Li Ka Shing Knowledge Institute Hospital St. Michael di Toronto . ” Davvero una delle principali cause di morte in questi giovani adulti." I risultati sottolineano l'urgente necessità di cambiare la percezione sulla sicurezza dei farmaci. Gomes e il suo team hanno analizzato 5.935 decessi correlati agli oppioidi in Ontario tra il 1991 e il 2010 rivelando che si e’ passati da 12,2 morti per milione nel 1991 (127 morti ogni anno) a 41.6 morti per milione nel 2010 (550 morti ogni anno) - con un incremento del 242 per cento. Istruttore di paracadutismo muore in volo a Georgina Era un istruttore di paracadutismo con più di duemila lanci alle spalle l'uomo di 39 anni morto sabato scorso a seguito di un incidente in volo a Georgina, vicino al lago Simco. Brad Vale era una persona conosciuta e rispettata da tutti nella Scuola di paracadutismo di Toronto. Il lancio a lui fatale sarebbe stato il cosiddetto "Swoop landing", che la vittima aveva provato più volte: in questa particolare pratica il soggetto tocca terra a una velocità di 80 km/h. Lo speciale paracadute ad alte prestazioni di Vale si è aperto, ma il limitato margine d'errore gli è costato la vita. Un'opera-zione molto rischiosa, che però è esercitata in tutto il mondo, ed è improbabile che sarà vietata in futuro nonostante la sua pericolosità, come ha affermato Mabee, presidente della Scuola di paracadutismo di Toronto. E’ la terza vittima legata alla scuola nell'arco dell'ultimo anno: in maggio una donna di 29 anni è morta per problemi con il suo paracadute, mentre un incidente nel luglio 2013 ha portato via la vita a un uomo di 42 anni di Etobicoke. John Gustafson, portavoce della Canadian Sport Parachuting Association, ha detto che in media questo sport fa un morto all'anno, aggiungendo che - in realtà - questo è uno sport con grandi rischi di fatalità. FOUNDED IN 1984 PUBLISHED TWICE A WEEK BY 631560 ONTARIO LIMITED Editor SERGIO J. TAGLIAVINI Managing Editor GIOVANNA TOZZI CONTRIBUTORS:Paolo Canciani Giorgio Beghetto, Mattia Bello, Patrizio Serafini, Flavia Tocco LEGAL ADVISORS: SIMONA JELLINEK - CLAUDIO POLSINELLI Reproduction of any printed material for any purpose requires- the written consent of the Editor NEWS SERVICES AGI - ANSA 9 COLONNE ADNKRONOS AISE-GRTV -INFORM NEWS ITALIA PRESS MEMBER OF: FEDERAZIONE UNITARIA STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO ONTARIO ETHNIC PRESS ONTARIO PRESS COUNCIL OF CANADA 160 Woodbridge Ave. Suite 101, Woodbridge, Ontario, L4L 0B8 Ph.(905) 856-2823 Fax (905) 856-2825 e mail: [email protected]. website: www.lospecchio.com PAG. 2 LO SPECCHIO - 8 LUGLIO 2014 Circa 1 su ogni 170 morti in Ontario è ora legato al consumo di oppiacei. Per oppiacei si intendono anche potenti analgesici - usati per mitigare il dolore, e che includono morfina, oxycodone e derivati, fentanyl ed hydromorphone. La perdita di vite umane causata da overdose di oppiacei ha un peso significativo sulla società, dal momento che coloro che muoiono in giovane età non possono essere membri produttivi della società. In particolare, i decessi correlati agli oppioidi producono più di 20.000 anni di vita potenziale persi ogni anno, superiore a quello a causa di disturbi da uso di alcol, polmonite, HIV / AIDS e influenza. I ricercatori , alla luce dei nuovi dati, sollecitano una strategia di intervento che comprenda anche un diverso comportamento da parte della classe medica che potrebbero avere una percezione non reale delle conseguenze letali dell’assunzione di certi farmaci. Barrie, trovati i resti di tre persone in un'auto carbonizzata I resti di tre persone sono stati trovati all'interno di un'auto carbonizzata. La macabra scoperta è stata fatta venerdì mattina dall'OPP, dopo che i pompieri avevano domato le fiamme che avevano avvolto il veicolo. Il sinistro è successo verso le 5.45 am su Holick Road, a nord di 4th Line a Oro-Medonte. Il veicolo aveva targa dell'Ontario, trasportato con i corpi delle vittime al Centro forense di Toronto. Chi avesse informazioni utili sul caso è pregato di chiamare l'OPP all'888-310-1122. VERSO LE SEMIFINALI - Vigilia con dubbi per Scolari, che ricorre alla psicologa. Luiz capitano Brasile, caccia al sostituto di Neymar In Brasile l’hanno già ribattezzata “soluzione Chelsea” e sarebbe questa l’idea tattica che Felipe Scolari tiene maggiormente in considerazione per sostituire il talento Neymar nella semifinale di oggi a Belo Horizonte contro la Germania: Willian in campo dal 1’ insieme a Oscar. I due si conoscono bene, proprio per la loro militanza nella squadra allenata da Jose Mourinho. A caccia del nuovo Amarildo (l’uomo decisivo in Cile nel 1962 dopo l’infortunio di Pelè), il ct verdeoro, che sta testando i titolari contro l’Under 20, deve scegliere uno tra Willian e Bernard, con opportune modifiche nelle posizioni in campo, mentre sarà Dante del Bayern Monaco a sostituire lo squalificato Thiago Silva. Tutto questo a meno che la Fifa non restituisca al Brasile, accogliendo il ricorso della Federazione carioca, il suo capitano, squalificato per l’ingenuità nella semifinale con la Colombia che gli era costata ammonizione e conseguente squalifica. Improbabile. La Fifa ha deciso il direttore di gara: sarà il messicano Marco Rodriguez, assistito dai connazionali Marvin Torrentera e Marcos Quintero, e con quarto uomo lo statunitense Mark Geiger. Per Rodriguez, 40 anni, sarà il terzo match in questa edizione della kermesse iridata: dopo Belgio-Algeria, il messicano ha diretto Italia-Uruguay, partita che segnò l’eliminazione degli azzurri, caratterizzata dalla discutibile espulsione di Claudio Marchisio e, soprattutto, dal morso di Luis Suarez a Giorgio Chiellini non visto dalla terna arbitrale e successivamente sanzionato dalla Fifa con 4 mesi di squalifica.Intanto nel ritiro di Teresopolis è riapparsa Regina Brandao, la psicologa che da anni lavora Neymar, il grande assente della semifinale contro la Germania QUARTI DI FINALE - Passo avanti dei Verdeoro verso l’Hexa La Seleçao manda ko la Colombia Thiago Silva, autore della prima rete del Brasile Le lacrime di James Rodriguez e la felicità incontenibile dei brasiliani. Sono le immagini che rimangono del quarto di finale di Fortaleza, in cui la Selecao ha vinto 2-1 con il fiatone, soffrendo fino alla fine contro la Colombia, ma anche, come ha detto Scolari, giocando con il sangue agli occhi e compiendo un altro dei suoi sette passi verso l’Hexa. E’ stato un successo fortemente voluto, ottenuto grazie anche alla spinta di un incredibile pubblico e costruito sulla coppia che è la vera forza di questo Brasile, quella dei difensori centrali Thiago Silva e David Luiz, leader in campo e fuori, autentici trascinatori nell’occasione trasformatisi anche in goleador. Il “Mostro” ex milanista, lasciato troppo solo dagli avversari, ha segnato l’1-0 intervenendo con la coscia sinistra sul calcio d’angolo di Neymar – per lui Mondiale finito per la rottura di una vertebra - l’altro ha realizzato il 2-0 con una splendida punizione dal limite, irresistibile come quelle che tirava ai tempi del Benfica. Il batticuore lo ha fatto venire la fase finale del match, infiammatosi dopo il rigore trasformato da James Rodriguez, sempre più capocannoniere del torneo, e concesso per un netto fallo di Julio Cesar su Bacca. PAG. 3 LO SPECCHIO - 8 LUGLIO 2014 4 Reti siglate da Neymar prima dell’infortunio subito in semifinale contro la Colombia nello scontro con Zuniga al fianco di Scolari, per valutare e limitare l’impatto nella rosa dell’infortunio di Neymar e indirizzare il ct nella scelta del capitano. Tre le possibilità: Julio Cesar, David Luiz e Fred. Per la sfida di Belo Horizonte è favorito il difensore, già due gol in questo Mondiale. “Io e Oscar ci conosciamo abbastanza bene – ha detto Willian in conferenza stampa - Sappiamo quali sono le nostre qualità e in questa stagione al Chelsea abbiamo avuto tempo per conoscerci bene. Io il nuovo Amarildo? Ne ho sentito parlare, ma non mi è passata per la mente questa ipotesi. Non sono mai partito titolare nella Selecao ed esserlo nella semifinale di un Mondiale sarebbe incredibile per me”. Willian è in ballottaggio con Bernard, il fantasista dell’Atletico Mineiro assicura: “Pur sapendo che manca Neymar, dovremo dare il massimo - sottolinea il 25enne in forza alla squadra di MourinhoDobbiamo essere maturi e, anche se siamo tristi per l’infortunio di Neymar, entrare in campo per fare del nostro meglio. Se siamo qui è perché abbiamo delle qualità. Felipao sceglierà il meglio per la Nazionale, ne sono certo”. VERSO LE SEMIFINALI - Il centrocampista del Bayern presenta il match contro il Brasile Schweinsteiger: “Sarà sfida tra ct” La chiamano “Bralemanha” e le hanno assegnato l’oscar della simpatia, peraltro finora ampiamente meritato, ma prima o poi doveva arrivare il momento della resa dei conti. Rivale nella semifinale mondiale del Brasile che continua a inseguire il sogno dell’Hexa sarà quella Germania stanca di sfide per il terzo e quarto posto. Finora c’è stato solo il confronto diretto della finale per il titolo del 2002 a Yokohama, e Scolari, che c’era anche allora, spera che vada a finire allo stesso modo. Se poi Felipao dovesse anche conquistare la Coppa, eguaglierebbe il record di partite vinte da tecnico ai Mondiali: appartiene proprio a un tedesco, il leggendario Helmut Schoen, che ne vinse 16. Spetta al suo successore di tanti anni dopo, Jogi Loew, impedire che ciò accada, del resto il ct ci crede visto che ripete da giorni che la su Germania “ha tutte le qualità per arrivare fino in fondo”. Intanto, ma solo fino al match di martedì a Belo Horizonte, si è già guadagnata l’ affetto di milioni di brasiliani, fra capoeira e danza Lepo Lepo dei tedeschi sulla spiaggia del ritiro baiano, o foto di Neuer, Schweinsteiger e Podolski (innamoratosi perdutamente, come twitta, del Brasile e della sua gente) vestiti con le maglie del Bahia e del Flamengo, quest’ultima quasi uguale, per Bastian Schweinsteiger, 29enne del Bayern Monaco una precisa strategia di marketing, a quella che i tedeschi indosseranno nel match del Minerao. Ci sono state foto, autografi e selfie per i tifosi, Podolski si è perfino avvolto in una bandiera del paese ospitante per seguire Brasile-Cile dalla televisione, ora però la Selecao è diventata l’avversaria da battere per il “Mannschaft” del record della quarta semifinale iridata consecutiva, e quindi bisogna concentrarsi nel modo giusto. Quindi si festeggia di meno, e si vede di più il Brasile come un ostacolo, anche se alla viglia Bastian Schweinsteiger non ha rinunciato a parole affettuose e sfoggio di fairplay. “Prima di tutto fatemi dire – ha esordito domenica in conferenza stampa che siamo tutti molto tristi per il fatto che Neymar non possa giocare contro di noi. A perdere sarà prima di tutto lo spettacolo: i migliori dovrebbero sempre poter stare sul campo, perché è il posto più adatto a loro”. Ma la perdita del suo campione può essere anche la scossa che serve al Brasile. “Adesso che ha perso Neymar – ha aggiunto Schweinsteiger immagino che la nazionale brasiliana si compatti e unisca ancor di più le proprie forze attorno a due tecnici di valore come Scolari e Parreira. Si tratta di allenatori che hanno anche grande esperienza, e penso che quella di martedì sarà una sfida non solo sul campo ma anche fra le panchine. Vincerà chi giocherà la partita più intelligente. Il fattore campo? E’ un vantaggio per loro, unito alle grandi doti tecniche che hanno. Ma ripeto che il confronto più da seguire, e che può risultare decisivo, sarà tra i due allenatori”. Teoria interessante, e stimolante per un Loew che sembra aver riequilibrato la squadra riportando Lahm nell’ antico ruolo di terzino. Ora gli serve solo di capire se confermare in avanti lo spento Klose del Maracanà contro la Francia, puntare su Schurrle o tornare alla formula del falso nove, rimettendo dentro Goetze dall’inizio. Intanto il solito Podolski trova ancora il modo di scherzare, postando le sue foto accanto a Ronaldo Fenomeno e Ronaldinho: “Meno male per noi che i miei due idoli non giocano”, è la considerazione finale, segno di una Germania che si avvicina a questa grande sfida libera da pressioni particolari. QUARTI DI FINALE - Una Francia spenta si arrende ai tedeschi Germania, basta Hummels Mats Hummels, match winner nel successo contro i francesi La Germania è stata la prima nazionale a conquistare la semifinale del Mondiale brasiliano. C’è riuscita al termine di una partita fortemente condizionata dal meteo (28 gradi con l’80% di umidità) in cui è stata abile e fortunata a passare in vantaggio dopo 13 minuti, con un colpo di testa dell’ottimo Hummels, e che poi si è limitata a controllare. La Francia torna a casa in quanto incapace di affondare, anche se Benzema ha avuto qualche spunto pericoloso e recrimina sulla grande occasione avuta nel recupero, al 93’, quando Neuer con una parata decisiva ha evitato i tempi supplementari. Per il ct tedesco Joachim Loew è la conferma di una regolarità di rendimento impressionante, cominciata quando era ancora l’assistente di Klinsmann, quindi nel 2006, e che ha sempre visto la sua Germania piazzata fra le prime quattro ai Mondiali e agli Europei. Sarà così anche stavolta, e meritatamente in “National quanto il Mannschaft” rappresenta un calcio e un campionato all’avanguardia e in grande salute. Non che al Maracanà si sia visto uno spettacolo esaltante, ma la partita non ha comunque annoiato anche se giocata sotto ritmo per via del caldo e soprattutto perché la Germania, dopo l’1-0 (colpo di testa di Hummels ad anticipare Varane dopo una punizione di Kroos dalla sinistra), più che spingere si è limitata a controllare facendo ricorso alle proprie capacità di palleggio e circolazione della palla, vogliosa di preservare energie dopo la fatica fatta contro l’Algeria quando aveva vinto soltanto all’extra-time. Vuoi ricevere puntualmente l’edizione de LoSpecchio SuperSport via email? Scrivi a: [email protected] Compro oggetti antichi, quadri, orologi, articoli di porcellana e gioielleria. 647-866-5040 Tiberio Vendors Wanted! Book your space for the upcoming Italian Community Festival in Woodbridge! 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Ora, insomma, che anche i bookmakers danno l’Argentina come la favorita per la vittoria finale, per gli uomini di Sabella diventa difficile nascondersi. L’euforia dopo la vittoria sul Belgio è solo in parte appannata dall’infortunio ai flessori subito da Angel Di Maria che priva l’Albiceleste di una pedina importante. Ma viene da sorridere se si pensa che fino alla gara di quarti di finale l’obiezione principale che veniva mossa ai sudamericani era quella di essere Messidipendenti: come se non fosse una squadra con tante frecce all’arco. Mercoledì, nella semifinale contro l’Olanda, il ct Sabella con ogni probabilità riproporrà la squadra che ha affrontato il Belgio, sopperendo all’assenza del talento del Real Madrid inserendo Perez a centrocampo e avanzando il raggio d’azione del Pocho Lavezzi al fianco di Gonzalo Higuain. “Angel - si rammarica Sabella - è molto importante per noi, con lui la squadra è molto equilibrata, ma abbiamo tante soluzioni”. Ma proprio il Pipita, in ombra fino alla rete contro i Diavoli Rossi, potrebbe essere l’arma in più dei biancocelesti nelle battute finali del torneo. Il suo guizzo da opportunista ha deciso il quarto con il Belgio 24 Sono gli anni attesi dalla nazionale Albiceleste per disputare la semifinale della Coppa del Mondo Gonzalo Higuain, autore della rete decisiva nella sfida contro il Belgio PAG.5 LO SPECCHIO - 8 LUGLIO 2014 regalando all’Argentina l’ennesima vittoria di misura in questo Mondiale, prova di un team che sa unire ai fronzoli dei suoi solisti anche il cinismo e la solidità delle grandi squadre. “Io già penso alla semifinale - ha detto il puntero del Napoli - abbiamo ancora due partite per passare alla storia”. Tutta la stampa argentina ha esaltato il successo sul Belgio e inneggia al sogno Mundial. “Addio alla maledizione – ha scritto il Clarin - per la prima volta in 24 anni, è tra le prime quattro”. Mentre per la Nacion è “ Più vicino il sogno di un terzo trionfo dopo il 1978 e il 1986”. Il popolare “Cronica” ha avvisa i prossimi avversari in semifinale e in un ipotetica finale: “Adesso arrivano olandesi e brasiliani: possono tremare”, a dimostrazione di un certo ottimismo. Mercoledì sera, contro l’Olanda, per l’Argentina sarà anche un amarcord benaugurante: le due squadre, infatti, si affrontarono in una indimenticabile finale nei Mondiali del 1978 vinta dai padroni di casa sudamericani, in un 3-1 con Mario Kempes mattatore. Il remake, 36 anni dopo, vedrà in campo altri protagonisti. Uno su tutti si candida a ripercorrere quelle gesta: si chiama Leo Messi, uno - come ha detto Sabella capace di “portare l’acqua anche nel deserto”. Parole da leader sono arrivate da un vero trascinatore in campo come Javier Mascherano: “Erano 24 anni che l’Argentina sognava di arrivare in semifinale, per questo vivo questo momento con grande euforia". Il centrocampista dell’Albiceleste è pronto alla super sfida con l’Olanda, che mette in palio un posto per la finalissima. “Non sarà facile – ha spiegato il giocatore del Barcellona perché gli Orange hanno il sangue agli occhi per la finale persa in Sudafrica contro la Spagna e vorranno vendicarsi. Vogliamo qualificarci per la finale al Maracanà – ha dichiarato con sicurezza il giocatore a lungo corteggiato dal Napoli di Benitez - ma l’Olanda è la squadra con il miglior contropiede e per batterla non dovremo concedere spazi dove farla correre: loro sono più veloci di noi”. VERSO LE SEMIFINALI - Gli Orange pronti per l’esame Messi dopo la “trovata” Krul Genio Van Gaal, non sbaglia un colpo racconta il futuro allenatore del Manchester - Ma non abbiamo detto niente a Cillessen perchè non abbiamo voluto interferire con i suoi preparativi e la sua concentrazione”. “Tuttavia aggiunge Van Gaal - non abbiamo nessun dubbio, Cilissen sarà il titolare nella prossima partita. È stato soltanto in quella occasione che abbiamo creduto che Krul sarebbe stata la scelta migliore e abbiamo avuto ragione. Siamo andati bene su tutti i calci di rigore”. Krul svela altri dettagli: “Li ho seguiti contro la Grecia - ha detto riferendosi ai giocatori del Costarica - li ho studiati e ho detto a ognuno di loro che sapevo come avrebbero tirato per innervosirli un po’. Forse ha funzionato, era successo quando mi sono trovato davanti Franck Lampard: gli ho detto che sapevo e ho parato. Ci ho provato di nuovo, e sono davvero contento che abbia funzionato”. “Adesso studierò l’ Argentina - conclude Krul - Abbiamo studiato e pianificato quello che avremmo fatto prima di ogni partita con tutti i portieri e l’allenatore dei portieri, lo faremo anche questa volta”. Ma la mossa geniale e azzardata di Van Gaal non è piaciuta a tutti. Critico l’ex capitano dei campioni d’Italia del 2006, Fabio Cannavaro, oltre a parte della stampa britannica. Cannavaro parla di mancanza di rispetto nei confronti del portiere titolare, che rischia ora di giocare chiedendosi se ha davvero la fiducia del suo ct. Il Guardian si chiede se nel suo giochino intimidatorio Tim Krul non si sia spinto troppo in là, non rispettando la sacrosante regole del fair play. Ancora una volta il grande vecchio dalla chioma leonina, Louis Van Gaal, il commissario tecnico dell’Olanda, ha azzeccato con un lampo di genio una partita difficile e decisiva, portando gli Oranje direttamente in semifinale, dove incontreranno l’Argentina di Lionel Messi. Per battere i tenaci calciatori del Costarica, che lasciano il torneo a testa alta non avendo perso una sola partita e incassando solo due reti, Van Gaal ha sostituito il portiere titolare Jasper Cillessen con il più alto e fresco Tim Krul al momento dei rigori, parandone due e regalando la vittoria per 4-3 all’Olanda. Non è la prima mossa inconsueta (e geniale) di Van Gaal in questi Mondiali: l’ex allenatore dell’Ajax e del Barcellona, che la stampa britannica ha addirittura paragonato a Rembrandt per la sua versatilità, aveva vinto a sorpresa 5-1 contro la Spagna adottando una formula flessibile, cambiando di continuo il modulo di gioco passando da difensivo a offensivo a seconda del momento della gara. Ai quarti di finale contro il Messico, il ct ha fatto tirare un rigore decisivo a Klaas Jan Huntelaar, appena entrato in campo, quasi fosse un anticipo del Krul show (ma alla rovescia). Gli stessi Van Gaal e Krul hanno raccontato i retroscena della decisione, presa dal ct diversi minuti prima della fine del secondo supplementare. A più riprese, le telecamere della tv brasiliana hanno infatti inquadrato Krul che si scaldava con il preparatore dei portieri. “Abbiamo detto a Tim che sarebbe stato il migliore portiere per i rigori perché è più alto - Il ct dell’Olanda Louis Van Gaal L’OPINIONE - L’ex portiere non ha dubbi Toldo: “Gli olandesi hanno imparato da noi” “Sono convinto che gli olandesi abbiano imparato la lezione da quella semifinale degli Europei del 2000 in cui io parai loro tutti quei rigori, eliminandoli...”. Francesco Toldo, una carriera divisa tra Fiorentina, Inter e Nazionale, oggi è un ex (“E non vorrei proprio più parlare di calcio, ho deciso di staccare con l’ambiente e mi sembra coerente starne lontano anche dialetticamente”) ma l’orgoglio per quella serata magica non lo abbandona. Ha assistito in tv alla mossa di Van Gaal, che ha inserito Krul, vero eroe a sorpresa, pochi istanti prima dei rigori tra Olanda e Costarica e ha avuto un’illuminazione: “Non ho dubbi - ha rivelato all’Ansa - Loro nel Campionato europeo del 2000 accusarono il colpo in quella partita di Amsterdam e subito dopo si sono messi a studiare la figura di un portiere specializzato nel parare i PAG.6 LO SPECCHIO - 8 LUGLIO 2014 Francesco Toldo, portiere azzurro a Euro 2000 rigori, che in quel caso ero stato io. Hanno elaborato le loro conoscenze e sono arrivati a questo Mondiale con la decisione già presa: al momento di andare ai tiri dal dischetto, in campo sarebbe andato il portiere grande e grosso molto più adatto a pararli. Il risultato li ha premiati. Come quella volta premiò noi”. FIGC - Carlo Tavecchio, alla guida dei Dilettanti, è il candidato più accreditato alla successione Settimana calda per il dopo-Abete Giancarlo Abete, presidente dimissionario della Figc Tra tre settimane esatte, il 27 luglio, scadranno i termini per presentare le candidature per la presidenza della Federcalcio, “acefala” a seguito delle dimissioni di Giancarlo Abete appena dopo il ko azzurro ai Mondiali e in questo weekend si sono infittiti i conciliaboli tra le cordate a sostegno dei possibili candidati, che nella prossima settimana muoveranno le loro pedine. Il lavorio più intenso riguarda al momento Carlo Tavecchio, il presidente della Lega Dilettanti che è sul punto di dare la propria disponibilità all’investitura. Come annunciato all’Ansa, verosimilmente lo farà domani, quando si riunirà il direttivo. Al momento sarebbe forte di un fronte di appoggio che va, ovviamente, dalla sua Lega, a quella di Serie A - che non è unita ma vede una netta maggioranza a suo favore -, e anche alla Lega Pro. Tra i “grandi elettori” di Tavecchio ci sono l’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, e il presidente della Lazio, Claudio Lotito. Proprio a Forte dei Marmi, dove il dirigente rossonero è in vacanza, avrebbe incontrato in questi giorni vari presidenti e dirigenti, tra i quali lo stesso numero uno biancoceleste, quelli del Genoa, Enrico Preziosi, e del Torino, Urbano Cairo, e anche l’ad del Sassuolo di Squinzi, Giovanni Carnevali. Obiettivo di tanto impegno, oltre alle trattative di mercato, pianificare una strategia atta a far confluire il maggior numero possibile di soggetti sull’esperto dirigente dei Dilettanti. Alcuni club di serie A, guidati dalla Juve di Andrea Agnelli, così come l’Assocalciatori e l’Assoallenatori, sono comunque alla ricerca di un contraltare credibile, ma nessuno, in realtà, vorrebbe arrivare a una spaccatura che renderebbe oltremodo difficili i due anni di gestione del prossimo presidente della Figc. Mercoledì si tiene poi l’assemblea della Lega di Serie B, che ha vari punti all’ordine del giorno (tra i quali le date della prossima stagione), ma si parlerà anche e soprattutto di politica sportiva. I cadetti guidati da Abodi sono di solito legati a filo doppio alle decisioni della Serie A, che farà la sua assemblea all’incirca una settimana dopo, anche in vista del varo del calendario 2013/14. A quel punto, la situazione sarà più chiara. ISTANBUL - L’ex ct azzurro riparte dal ricco contratto con i turchi Prandelli sceglie il Galatasaray Guai a chiamarlo imperatore. Cesare Prandelli assumerà la guida del Galatasaray con la stessa umiltà di quando accettò la chiamata della Fiorentina o del Parma. La sua sarà una panchina con vista Bosforo, ma l’ex ct azzurro - reduce dal fallimento in Brasile - non vuole ostentare l’arroganza del generale ottomano. Il suo obiettivo non è fuggire dall’Italia, che si lecca le ferite rimediate oltreoceano, ma restituire titoli e successi alla squadra più blasonata di Turchia. Nell’antica Costantinopoli, Prandelli avrà innanzi tutto il compito di sostituire Roberto Mancini che, per uno strano scherzo del destino, potrebbe ricambiargli il favore, prendendosi la panchina della Nazionale. Prandelli avrebbe rifiutato anche le avance del Tottenham, scegliendo la strada che porta verso oriente. L’offerta dei turchi era davvero seducente: triennale da 4,5 milioni, più 500 mila di bonus in caso di conquista dello scudetto e altri 500 mila se riuscisse a qualificarsi per i quarti di Champions. Resta poi un milione da dividere tra i suoi collaboratori, che lo seguiranno sulle rive del Bosforo. Prandelli dovrà plasmare una squadra alle prese con i nuovi regolamenti federali (cinque stranieri in campo e tre in panchina), ridare luce a qualche stella apparsa appannata Cesare Prandelli, nuovo allenatore del Galatasaray ultimamente. i “nostri” Specialisti immobiliari SE AVETE INTENZIONE DI VENDERE FATE VALUTARE LA VOSTRA CASA DA UN PROFESSIONISTA To place your ad call 905.856.2823 or email [email protected] COUNTRY LIVING REALTY LIMITED SPECIALIZING IN COUNTRY PROPERTIES SINCE 1979 SALES REPRESENTATIVE COMPERE O VENDITE DI TERRENI? APPRAISER LASCIATE FARE A NOI! (416) 743-5000 40 ANNI DI ESPERIENZA AL VOSTRO SERVIZIO GIORGIO BEGHETTO B.A., CRA [email protected] Chiama: Nick o Ido Visentin 1.800.654.2054 1.705.435.6666 www. c o u n t r y l i v i n g r e a l t y l td . c o m PAG.7 LO SPECCHIO - 8 LUGLIO 2014 MERCATO - L’attaccante dell’Uruguay passa ai catalani. Juventus e Milan a duello per Iturbe Suarez al Barcellona, Roma su Cole Fumata bianca per Luis Suarez al Barcellona. Secondo i media spagnoli, l’attaccante uruguaiano ha infatti firmato per il club blaugrana dopo che è stato raggiunto l’accordo col Liverpool. Un anno dopo la grande operazione che aveva portato al Camp Nou il brasiliano Neymar, il Barca mette quindi a segno un altro colpo di mercato. Il trasferimento, secondo il Mundo Deportivo, avverrà sulla base di 65 milioni, più altri 15 di bonus. Per il quotidiano catalano, nel suo contratto col Liverpool Suarez aveva tre clausole rescissorie: una per i club di Premier, una più specifica per Manchester United, City, Chelsea e Arsenal, e una terza col resto del mondo, stimata in 70 milioni di sterline, circa 88 milioni di euro. Il Barcellona farà firmare all’attaccante un contratto di 5 anni. Per lo stesso quotidiano, inoltre, Alexis Sanchez non entrerà nell’operazione, anche se dovrebbe comunque fare le valigie permettendo di incassare 40 milioni. Sul cileno, che piace alla Juventus, è molto attivo l’Arsenal. I bianconeri, invece, sembrano ormai aver ripiegato su Iturbe: per l’esterno argentino, conteso dal Milan, la prossima settimana dovrebbe essere quella decisiva. Stesso discorso per Evra, 33enne terzino sinistro con cui è stata trovata un’intesa di massima (contratto biennale), mentre manca ancora l’ok del Manchester United, con cui andrà in scadenza nel 2015. A centrocampo, invece, il nome caldo è quello di Rabiot, su cui però è piombata anche l’Inter. Il contratto del 19enne del Paris Saint Luis Suarez, qui a Liverpool, nella prossima stagione vestirà la maglia del Barcellona Germain scade nel 2015, e potrebbe essere acquistato per circa 5 milioni. Intanto, per l’inizio della prossima settimana, i nerazzurri contano di sistemare gli ultimi dettagli per l’arrivo di M’Vila (svincolato dalla cessione di Taider al Rubin Kazan). E’ invece arrivato nella Capitale Salih Ucan, seguito dopo appena 24 ore da Ashley Cole. La Roma infatti continua a muoversi sul mercato dei parametri zero e, per accontentare le richieste di Garcia, ha individuato nel terzino sinistro svincolatosi dal Chelsea di Mourinho l’uomo giusto a cui affidare la fascia mancina (che potrà contare anche su Emanuelson, giunto dal Milan sempre a fine contratto). I contatti tra le parti sono in corso e il 33enne inglese è a un passo dal vestire il giallorosso. Per lui è sul tavolo un contratto biennale (da 2,3 milioni più bonus), con opzione per il terzo anno. In dirittura d’arrivo, per rinforzare l’attacco, anche l’acquisto dell’esterno belga del Monaco Carrasco, mentre dalla cessione o meno di Benatia dipenderà l’affondo su Cuadrado (in un’operazione in cui potrebbe rientrare anche Florenzi, che piace molto a Montella e alla Fiorentina). Fumata bianca vicina infine tra Alberto Gilardino e il Guangzhou di Lippi. C’è l’accordo tra il club cinese e il Genoa, che ha accettato l’offerta da 5 milioni di euro. A Gilardino andranno 10 milioni di euro per 2 anni, più bonus. Manca solo l’ok del giocatore. Già pronto il sostituto, che Preziosi ha individuato in Matri (prestito), in cambio al Milan andrà Vrsaljko. Inter, nuovo logo: via la stella JUVENTUS - Proposto lo scambio al Real. Intanto firma Coman L’Inter cambia logo. Il nuovo stemma dei nerazzurri, che da oggi accompagnerà tutte le attività del club, è stato svelato attraverso il sito ufficiale. A realizzare il progetto grafico è stato lo studio di design Leftloft. Nel nuovo logo non compare la stella, conquistata dopo la vittoria del decimo scudetto nel ‘66, che rimarrà solo sulle maglie da gioco. SOCCER CITY SHOW ogni LUNEDI dalle 17 alle 18 su CHIN RADIO FM 100.7 Curato e presentato da PAOLO CANCIANI Partecipate chiamandoci "in diretta- live" 416 870 1007 Pogba-Di Maria: si può fare Secondo il quotidiano francese L’Equipe, la Juventus avrebbe proposto al Real Madrid uno scambio tra Paul Pogba e Angel Di Maria. L’attaccante sudamericano è un vecchio pallino di Antonio Conte: il tecnico sarebbe disposto a sacrificare il gioiello francese, in scadenza nel 2016 e non intenzionato a rinnovare, pur di avere in rosa l’argentino. Le Merengues, che avrebbero già pensato a Toni Kroos e James Rodriguez per un’eventuale sostituzione, avrebbero però fatto sapere che Di Maria non lascerà i campioni d’Europa per meno di 50 milioni di euro. La Juve, che ha già messo gli occhi su Sanchez e Morata, considerera Di Maria una priorità. Intanto, i bianconeri pescano ancora in Francia e Paul Pogba, 21 anni PAG.8 LO SPECCHIO - 8 LUGLIO 2014 chiudono con un 18enne dal futuro luminoso. Kingsley Coman, parigino classe 1996, centrocampista offensivo dal talento cristallino, arriva a Torino con un contratto quinquennale. Dopo essere cresciuto calcisticamente nel Psg, Coman muove i primi passi nel MoissyCramayel, ma presto approda nella squadra della capitale e, dopo la trafila nelel giovanili, fa la sua prima apparizione in Ligue 1 il 17 febbraio 2013, quando ha appena 16 anni, 8 mesi e 4 giorni, divenendo il più giovane esordiente nella storia del club. Giocatore tecnico e fantasioso, Coman vanta una potenza atletica fuori dal comune, al pari del suo tiro dalla distanza e di una notevole visione di gioco. FORMULA 1 - A Silverstone s’impone il pilota britannico della Mercedes. E il Mondiale si riapre Hamilton è il re d’Inghilterra Un trionfo nella gara di casa e il titolo mondiale di nuovo a portata di mano. Non poteva andare meglio il Gran Premio d’Inghilterra per Lewis Hamilton che, oltre a salire sul trono della sua Silverston, riaccende la lotta per il titolo piloti, portandosi a soli quattro punti di distanza dal leader del campionato Nico Rosberg. Il suo compagno di squadra alla Mercedes al 30esimo giro, mentre era al comando della corsa, si è dovuto arrendere per problemi al cambio, chiudendo mestamente la gara sul prato del circuito inglese. Podio meritato per la Williams del finlandese Valtteri Bottas, secondo davanti all’onnipresente australiano della Red Bull Daniel Ricciardo, ancora una volta capace di precedere il campione del mondo in carica Sebastian Vettel, giunto quinto dopo un avvincente duello con la Ferrari di Fernando Alonso. Lo spagnolo, sesto al traguardo, lotta come può fin dal via, cioè dalla seconda partenza dietro alla safety-car resasi necessaria dopo lo spaventoso incidente tra le monoposto di Kimi Raikkonen e Felipe Massa. Collisione avvenuta al primo giro in seguito a un testacoda del finlandese. Raikkonen è uscito zoppicando dalla sua F14 T completamente distrutta, ma fortunatamente se l’è cavata solo con qualche escoriazione e una botta alla caviglia sinistra. Una corsa nata malissimo per la Rossa di Maranello, con il botto da paura di Raikkonen, e finita con un bel po’di frustrazione per la sfidaspettacolo, con in palio solo il quinto posto, persa da Alonso contro il rivale degli ultimi anni Vettel a pochi giri dalla bandiera a scacchi. Un sorpasso subito Lewis Hamilton, 29 anni che mette nell’ombra la coraggiosa prova dell’asturiano, nonostante i cinque secondi di penalizzazione al pit-stop rimediati per l’errato posizionamento sulla griglia di partenza. Alonso, che scattava dalla retrovie, è riuscito a portarsi velocemente in zona punti dando la sensazione di poter lottare anche per il podio, visto che la sua F14 T è stata a lungo la terza monoposto più veloce in pista dopo le due Mercedes. Ma, col passare dei giri, la rincorsa del ferrarista ha perso d’intensità, frenata da una buona McLaren guidata da Jenson Button (giunto quarto a pochi decimi da Ricciardo) e frustrata da un Vettel non certo irresistibile come una volta. Di un altro pianeta, com’era prevedibile, le Mercedes, con Nico Rosberg fermato solo dal cambio nella corsa all’ennesimo sigillo e Lewis Hamilton pronto a prendersi tutto, dagli applausi alle rinnovate speranze di poter portare a casa il titolo iridato. L’inglese, partito dalla sesta posizione dopo le deludenti qualifiche di sabato, riesce a restare sempre nella scia del compagno di squadra che ora, perso quasi l’intero vantaggio in classifica (prima della partenza aveva 29 punti di distacco) dovrà rifare i suoi conti per diventare campione del mondo con la Mercedes. E di conti ne dovrà fare anche la Ferrari dopo l’ennesima gara da dimenticare con una F14 T che sembra andare avanti a intermittenza, incapace di offrire finora qualche soddisfazione sia ad Alonso che ai tanti cuori in rosso, che non possono far altro che attendere tempi miglior: dal 2015 in poi. WIMBLEDON - Le azzurre trionfano nel doppio Impresa Errani-Vinci ecco il Career Slam Trionfo azzurro a Wimbledon nel doppio femminile. Sara Errani e Roberta Vinci hanno battuto nettamente 6-1, 6-3 la coppia formata dall’ungherese Timea Babos e dalla francese Kristina Mladenovic. Le tenniste italiane, che nel secondo turno del torneo londinese avevano annullato ben cinque match-ball alle gemelle ucraine Lyudmyla e Nadiia Kichenok, si sono imposte in meno di un’ora di gioco. Quello del prestigioso sui campi in erba dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club era l’unico titolo dello Slam che mancava alle “Cichis”, grazie al quale centrano così il Career Grand Slam. Ed è la prima volta che un azzurro vince il torneo più prestigioso del mondo a livello professionistico. Le due azzurre vantano in tutto otto finali negli ultime 11 prove dello Slam, giocate nell’arco di appena due anni e mezzo. Da Melbourne 2012 a oggi, hanno Sara Errani e Roberta Vinci conquistato cinque titoli: Roland Garros e Us Open nel 2012, Australian Open nel 2013 e nel 2014, più il successo appena centrato a Wimbledon. Inoltre hanno giocato e perso altre tre finali: Australian Open nel 2012 e Roland Garros nel 2013 e nel 2014. Grazie alla vittoria sull’erba londinese, le due italiane ritrovano inoltre la prima posizione del ranking internazionale Wta riservato al doppio femminile. PAG.9 LO SPECCHIO - 8 LUGLIO 2014 CHIESA - Il Papa: “Abusi pesano sulla coscienza della chiesa” ROMA - Folle corsa, poi lo schianto Pedofilia, mea culpa di Francesco Incidente fatale Mezz’ora di ascolto attento e partecipe della storia di dolore di ognuno. Denuncia pubblica degli abusi, “atti esecrabili”, “culto sacrilego”, che pesano sulla coscienza della Chiesa e che in molti casi alla sofferenza hanno aggiunto la perdita di speranza o di fede. Questi i binari su cui il papa Bergoglio ha vissuto il primo incontro del suo pontificato con vittime di violenza di preti, e, sulla scia di Benedetto XVI, ha messo al primo posto le vittime. Oltre infatti al colloquio individuale con ciascuno, ad ascoltarne il dolore, la vergogna, il peso sulla vita quotidiana, il cammino di rinascita dopo l’abuso subito da bimbo o bimba, in una omelia a metà tra la maledizione biblica e gli obiettivi dell’uomo di governo ha ricordato il pianto delle vittime che ha “contagiato la nostra coscienza”, e chiesto “aiuto” per “stabilire politiche” antiabuso sempre più efficaci. Dalle 9 alle 12,20 circa, dopo la messa e la colazione a Santa Marta, colloqui individuali con le sei vittime adulte - tre uomini e tre donne, - da Irlanda, Germania e Gran Bretagna, giunti a Santa Marta, e che già aveva salutato all’ora di cena, nel refettorio. “All’uscita ho parlato brevemente con loro - ha raccontato padre Federico Lombardi - e posso Morti 4 ragazzi Bergoglio ha incontrato le vittime degli abusi testimoniare la profonda gratitudine e anche la commozione di queste persone, per aver avuto un incontro ampio e approfondito, e per la percezione di essere ascoltati con molta attenzione e molta disponibilità”. Gli incontri con le vittime non erano affatto scontati prima di papa Ratzinger, quando molti preferivano la “ragion di Chiesa” e preferivano girare lo sguardo, non riconoscendo a chi aveva subito neppure la giustizia di essere riconosciuto vittima. Stavano tornando a casa dopo un sabato sera passato con gli amici. Abitavano tutti in zona, a Lunghezza, poco fuori Roma. Hanno perso il controllo dell’auto e si sono schiantati contro un albero, travolgendo una palina dell’autobus. Uno schianto fatale, costato la vita a quattro giovani, due 22enni e due 17enni. Andrea, Emanuele, Alessio e Jacopo: si erano visti con la comitiva, poi, intorno alle 2.30, avevano deciso di tornare a casa. Andrea, uno dei due 22enni, era alla guida quando ha perso il controllo della Ford Focus ed è finito fuori strada. Lui, Emanuele e Alessio sono morti sul colpo, mentre Jacopo è stato trasportato al policlinico di Tor Vergata dove però è deceduto poco dopo. I vigili urbani, intervenuti sul posto, non hanno rilevato segni di frenata sull’asfalto, anche se bisognerà attendere la fine dei rilievi per capire meglio la dinamica dell’incidente. Al momento la causa più accreditata è quella dell’alta velocità, come dimostrano le condizioni dell’auto, accartocciata su se stessa. IL GIALLO - Si indaga sull’agguato di giovedì scorso Camilluccia, caccia ai killer Giovanni Ceniti non parla, ma qualcuno potrebbe minacciarlo o farlo tacere per sempre. Polizia e carabinieri sorvegliano 24 ore su 24 al Policlinico Gemelli l’ex militante di CasaPound ferito giovedì scorso a Roma nella sparatoria in cui è stato ucciso Silvio Fanella, cassiere della “banda Mokbel”. Il 29enne genovese, considerato un membro del commando entrato in casa della vittima, potrebbe dare agli investigatori informazioni fondamentali, se deciderà di collaborare quando le sue condizioni lo permetteranno. Ferito a un gluteo da un colpo di pistola, Ceniti sarà sentito in settimana dai Pm. Intanto prosegue la caccia agli altri componenti del gruppo entrato nell’appartamento del broker nella zona residenziale della Camilluccia: altri due giovani, oltre a Ceniti, secondo quanto ricostruito finora. In tre si sono spacciati per finanzieri per farsi aprire la porta. Volevano rapire Fanella. Poi la colluttazione, la sparatoria, la morte del cassiere e il ferimento dell’ex militante CasaPound. Una delle ipotesi è che i tre, trasformatisi da rapitori in assassini, siano venuti da lontano, come Ceniti da Verbania alcuni giorni prima, mentre sarebbero di Roma i loro complici, che gli hanno PAG.10 LO SPECCHIO - 8 LUGLIO 2014 Polizia scientifica e forze dell'Ordine in via della Camilluccia permesso di cambiare auto dopo l’azione. I tre del commando hanno lasciato tracce di ogni tipo - impronte, sangue, bossoli, i volti impressi nelle immagini delle telecamere di sorveglianza - e gli investigatori le stanno analizzando. Le indagini si concentrano nel mondo dell’estrema destra, quello di Ceniti, ma anche della banda di Gennaro Mokbel. CasaPound ripete che il giovane da tempo non aveva più rapporti con il movimento. All’interno della galassia di truffatori e riciclatori della “banda Mokbel” si rivolgono le attenzioni degli inquirenti anche nella ricerca dei mandanti dell’azione in casa di Fanella, condannato a nove anni per la “stangata” da 2 miliardi di euro a Fastweb e Telecom. Chi aveva interesse a far parlare il cassiere per ritrovare il tesoro del gruppo? Molti sapevano dei diamanti e del denaro che Fanella custodiva, in parte ritrovati poche ore dopo in Ciociaria. Il contributo decisivo potrebbe darlo Ceniti, inchiodato in un letto d’ospedale, fino a giovedì scorso uno sconosciuto incensurato, ma da allora accusato di omicidio. La Madonna si “inchina” al boss Nozze finiscono in disgrazia In breve CALABRIA - La processione saluta il capo clan; scatta l’indignazione Un deltaplano è precipitato ieri pomeriggio a S. Vittore di Cingoli (Macerata) vicino al ristorante “La Selva” dove era in corso un matrimonio. Una delle due persone a bordo, Maurizio Ferranti, 56 anni, di Jesi (Ancona) è morto, mentre l’altro, 21 anni, sembra sia rimasto praticamente illeso. I due, che sono cugini, volevano fare una sorpresa agli sposi con un getto di confetti e petali di rosa, ma il velivolo ha perso quota per cause ancora in corso di accertamento ed è finito sopra una pianta. Non è stato ancora stabilito chi lo stesse pilotando. Sul posto, Carabinieri e Vigili del fuoco. Non è bastata la scomunica del Papa ai mafiosi per fermare le ingerenze della ‘ndrangheta nei riti religiosi in Calabria. L’ultimo episodio, a 15 giorni dalle dure parole del Pontefice, è avvenuto a Oppido Mamertina dove la processione della Madonna delle Grazie della frazione Tresilico si è fermata davanti all’abitazione del presunto boss della ‘ndrangheta Peppe Mazzagatti, condannato all’ergastolo e ai domiciliari per motivi di salute. La processione è partita dalla piccola chiesa di Tresilico con in testa amministratori comunali, sacerdoti e carabinieri. Giunti nei pressi dell’abitazione di Mazzagatti, l’effige della Madonna si è fermata per 30 secondi con un tentennamento, chiamato inchino, in segno di saluto. Quando il comandante della stazione dei carabinieri si è accorto di quanto stava accadendo è uscito dalla processione e ha avviato le procedure per l’identificazione delle persone che stavano partecipando al rito. E’ stato, inoltre, realizzato un video, in modo da poter avere uno strumento di identificazione in più. L’inchino è stato rivolto al boss Mazzagatti, ritenuto uno dei principali protagonisti di una delle più sanguinose faide della ‘ndrangheta di Oppido Mamertina verificatasi negli anni ‘90. Il vescovo di Oppido-Palmi lo ha definito “un fatto gravissimo”. Il segretario della Cei e vescovo di Cassano allo Jonio, mons. Nunzio Galantino, ha affermato che “ai malavitosi si sono inchinati coloro che portavano la statua e non certo La processione della Madonna delle Grazie la Madonna”. Antonio Murgia, un pizzaiolo di 38 anni, residente a Certosa, nel Pavese, è stato fermato dai carabinieri della compagnia di Corsico (Milano) con l’accusa di aver ucciso Davide Caccamo, 35 anni, accoltellato a morte a Cesano Boscone, nel Milanese. L’uomo è morto venerdì scorso in ospedale. L’omicidio sarebbe scaturito al culmine di una lite. Secondo i carabinieri il movente sarebbe di tipo passionale, ma non è escluso che tra i due possa esserci stato un debito di droga. Murgia, infatti, ha precedenti ed è un noto spacciatore, mentre la vittima era un assiduo consumatore. IL CASO - Spara alla ex e al figlio di due anni, poi tenta il suicidio Anziano travolto da moto Crolla ponte, paura in Sicilia Sono quattro i feriti, tra i quali una donna incinta, della catena di incidenti verificatisi per il crollo di una campata - in contrada Petrulla in territorio di Licata (AG), lungo la statale 626 - del ponte che collega con Campobello di Licata, Ravanusa, Canicattì. Il cedimento strutturale del ponte ha fatto sì che le carreggiate si siano piegate verso il basso, toccando il fondo, da un’altezza di circa quattro metri. Al momento del crollo, una Fiat Punto - con a bordo due donne - si trovava a passare sul cavalcavia. La donna che era al volante, accelerando, è però riuscita a risalire portandosi dall’altra parte del cedimento. I feriti sono lievi. Omicidio nel Milanese Tragedia familiare a Perugia Il colpo di pistola sparato dal padre lo ha raggiunto mentre era in braccio alla mamma, dopo una discussione tra i genitori ormai separati, sull’auto di un’amica della donna con la quale dovevano recarsi in piscina, a Perugia. Ora il piccolo, di poco più di due anni, è in condizioni gravi all’ospedale Meyer di Firenze. Gravi anche le condizioni della donna, mentre l’uomo è clinicamente morto. L’uomo ha tentato di suicidarsi con la stessa arma dalla quale è partito anche il proiettile che ha ferito l’amica dell’ex convivente. Tutto è successo nel giro di pochi minuti in una piccola via di Ponte Valleceppi, quartiere della periferia perugina. L’uomo, carrozziere 32enne del posto, incensurato, ha sparato Inquirenti sul luogo della sparatoria quattro colpi con una Beretta semiautomatica calibro nove regolarmente detenuta. Tra lui e la ex compagna, dalla quale si era separato a settembre, c’è stata una discussione a causa di una telefonata alla quale la donna non avrebbe risposto, ma tra i due c’erano stati in passato degli screzi legati anche al mantenimento del figlio e per il fatto che l’artigiano non accettava la separazione. Dopo la mancata risposta alla telefonata l’uomo è riuscito a sapere che l’ex compagna sarebbe andata in piscina con l’amica e l’ha seguita fino a casa di quest’ultima. Ha parcheggiato la sua Punto poco distante dalla casa dell’appuntamento e quando l’altra donna è scesa ha trovato l’ex coppia che stava discutendo. Bambino, madre e amica sono saliti sulla Citroen di quest’ultima e a quel punto sono partiti i colpi di pistola. L’uomo si è poi puntato la pistola alla testa e ha nuovamente fatto fuoco. PAG.11 LO SPECCHIO - 8 LUGLIO 2014 Un uomo di 85 anni, Angelo Vozza, travolto domenica sera da una moto mentre attraversava la strada all’angolo tra via Giovinazzi e via Principe Amedeo, a Taranto, è morto ieri mattina in ospedale a causa delle gravi ferite riportate. Dopo l’incidente, il centauro è fuggito senza fermarsi per prestare soccorso all’anziano, che è stato sbalzato sull’asfalto. Sul posto è intervenuta un’ambulanza del 118 che ha trasportato l’85enne all’ospedale “Santissima Annunziata”. I rilievi dell’incidente sono stati compiuti dagli agenti della Polizia municipale, che hanno avviato le indagini per identificare il motociclista pirata. Morti due escursionisti Due escursionisti, un uomo e una donna, sono morti durante una escursione al Pizzaccio, in una valle laterale della Valchiavenna. L’incidente è avvenuto domenica, a quota 2.400 metri, in una zona impervia, nel territorio comunale di San Giacomo Filippo (Sondrio). Il recupero dei corpi è ancora in corso. Sono stati investiti da una scarica di sassi mentre erano impegnati nell’ascensione al Pizzaccio, in Val di Drogo, laterale della Valchiavenna. Colpiti alla testa dai sassi, hanno perduto l’equilibrio sul sentiero che stavano percorrendo precipitando nel vuoto per circa 150 metri, quando erano ormai vicini alla vetta. PAG. 12 LO SPECCHIO - 8 LUGLIO 2014