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INTRODUZIONE
Il collaudo tecnico di un impianto è l’insieme di verifiche necessarie a valutarne la validità
globale. Esso si articola secondo tre direttrici: stima della validità economica , verifica della
funzionalità, rispetto delle norme di sicurezza.
ACCERTAMENTI DI CONFORMITÀ
L’accertamento di conformità si attua secondo fasi successive:
• analisi degli schemi e dei piani di installazione, del progetto quando esso richiesto
• verifiche preliminari a vista e controllo della corrispondenza tra quanto indicato in
preventivo e quanto effettivamente realizzato; quest’ultima parte potrebbe essere
fatta rientrare nell’ambito di un accertamento amministrativo e quindi essere
esclusa da un accertamento tecnico.
• eventuali misure e prove strumentali atte a controllare la sicurezza dell’impianto;
prove di funzionalità vere e proprie dovrebbero essere effettuate a cura dell’utente ,
avvalendosi del collaudate delle prime.
• controllo del dimensionamento e del coordinamento delle protezioni.
Ai fini della sicurezza è opportuno che alcuni controlli siano eseguiti in modo sistematico e
non a campionamento. In particolare:
• su tutti i sistemi di protezione contro i contatti indiretti
• nei luoghi con pericolo di esplosione o a rischio d’incendio
• in tutti gli ambienti ospedalieri e negli ambulatori medici di tipo A e B
• nei locali di pubblico spettacolo o ad alta densità di affollamento.
ANALISI DEGLI SCHEMI E DELLA DOCUMENTAZIONE
L’analisi degli schemi e dei piani di installazione è il primo accertamento che deve essere
fatto, in assenza dei quali il collaudare rifiuta di proseguire ed attesta l’inagibilità.
La documentazione è in genere rappresentata da:
• schemi planimetrici generali della distribuzione
• schemi di potenza dei quadri e dei centralini
• piani di installazione
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Nel caso di impianti complessi occorrono anche gli schemi funzionali.
Dalla documentazione citata devono risultare:
• Dagli schemi planimetrici : ubicazione planimetrica della eventuale cabina o punto
di allacciamento, dei quadri e dei centralini; il percorso delle linee, il tipo di cavo, le
modalità di installazione.
• Dagli schemi di potenza dei quadri e dei centralini si deducono il numero, le funzioni
di ogni derivazione.
• Dai piani di installazione si conosce l’ubicazione approssimativa dei punti luce, delle
prese, organi di comando e loro tipo, sezione e formazione dei circuiti di
collegamento e loro percorso formativo, modalità di installazione.
A completamento sono gli elenchi materiali e la documentazione particolare, come
la dichiarazione di conformità della ditta installatrice, eventuali documenti di certificazione
e, quando prescritto, la relazione di progetto.
Gli schemi devono essere redatti con i segni grafici prescritti dalle Norme CEI.
Per i segni grafici e gli schemi valgono le norme CEI 3-14, 3-15, 3-16, 3-18, 3-20, 323, 3-27, 3-32, 3-33.
Per la designazione dei cavi di energia segnalazione fa testo la CEI 30-27.
Per i codici letterali da usarsi negli schemi funzionali si ricorre alla CEI 44-6, mentre
per la numerazione dei morsetti la norma di riferimento è la CEI 17-17.
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Verifiche a vista
Una volta controllata la completezza della documentazione e la sua corrispondenza a
quanto prescritto nel capitolato, si passa alla fase di verifiche a vista.
A tale riguardo la norma CEI 64-8 prescrive che, prima della messa in servizio, ogni
impianto deve essere soggetto ad una certa sequenza di esami a vista al fine di
controllarne la rispondenza a determinati requisiti:
• protezione contro i contatti diretti
• protezione contro la propagazione del fuoco , ove richiesta
• sezione e tipologia dei conduttori in funzione del carico, della c.d.t. , della modalità
di installazione e delle condizioni ambientali
• tipologia e taratura dei dispositivi di protezione, segnalazione, sezionamento e
comando
• identificazione dei conduttori, in particolare del neutro e di protezione, dei circuiti ,
delle morsettiere
• idoneità delle connessioni e accessibilità dell’impianto
• rispondenza a specifiche norme: CEI 81-1, CEI 64-8, CEI 64-4, CEI 64-10, CEI 649, CEI 64-2
Protezione contro i contatti diretti
Tutte le parti attive , ad eccezione dei
portalampada e dei fusibili, devono avere un grado di
protezione non inferiore a IP2X.
I componenti installati su piani orizzontali
accessibili devono avere un grado di protezione non
inferiore a IP4X.
Nei luoghi accessibili a tutti la protezione contro i
contatti diretti deve essere totale: quindi tutte le parti
attive sono poste entro contenitori in grado di garantirne
la protezione in tutte le direzioni.
L’accessibilità è intesa sia nelle normali
condizioni di esercizio sia in occasione di manutenzione ordinaria.
L’apertura di un portello che dia luogo all’accesso a parti in tensione con IP
inferiore a 2x è effettuabile solo se si verifica una delle due condizioni:
apertura con utensile apposito o chiave, disponibile solo a personale qualificato
apertura che dia luogo, attraverso un interblocco, alla messa fuori servizio
dell’apparecchiatura contenuta.
E’ ammessa la protezione parziale in ambienti cui possono accedere persone
addestrate ( cabine elettriche, retroquadri, locali contenenti apparecchi soggetti a
manovre, ripristino o sostituzione) .
In questo caso ci si deve accertare che l’accesso sia impedito al personale non
addestrato mediante apposite chiusure; devono inoltre esistere appositi cartelli monitori.
La protezione parziale è realizzata mediante ostacoli
( IP minore di 1X ) o
distanziamenti.
Gli ostacoli devono impedire il contatto accidentale con parti in tensione ed è
ammessa la rimozione volontaria senza impiego di attrezzi a condizione sempre che
l’operazione sia effettuata da personale addestrato.
Il distanziamento deve rendere impossibile l’accesso simultaneo a parti a tensione
differente, rispettando certe distanze che realizzano il volume di accessibilità.
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Idoneità di materiali e apparecchiature
L’origine di ogni componente deve essere identificabile dal marchio di
fabbrica, da etichette o da altra documentazione.
Tutti i materiali e componenti per i quali si richiedono requisiti di
protezione e sicurezza, se non dotati di marchio IMQ o altro marchio equivalente, devono
essere certificati o autocertificati.
Occorre poi verificare che tutti i materiali installati abbiano un grado di protezione
adeguato .
Per gli apparecchi con grado di protezione non inferiore a IP 30 , il valore di IP deve
essere riportato sulla targa.
In linea di massima sono da rispettare le seguenti condizioni:
• Componenti in luoghi umidi: grado di protezione non inferiore a IP21
• componenti in luoghi esposti alle intemperie, ma non soggetti a spruzzi od a pioggia
battente: grado di protezione non inferiore a IP 23
• Componenti soggetti a spruzzi, pioggia battente, con stravento: grado di protezione
non inferiore a IP 34
( IP44 consigliabile )
• Componenti installati in ambienti polverosi o soggetti ad operazioni di lavaggio:
grado di protezione non inferiore a IP55. Se si fa uso di getti d’acqua si passa a
IP66
• componenti installati in ambienti con pericolo di inondazione occasionale e
temporanea: grado di protezione IP67
Controlli preliminari dei collegamenti di terra
Si tratta di verificare l’integrità e la consistenza dell’impianto di protezione contro il
pericolo dei contatti indiretti.
A tale verifica dovranno poi seguire appropriate misure o calcoli.
Le fasi di verifica preliminare sono le seguenti:
• Identificazione dei conduttori di protezione ( PE ) e di quelli equipotenziali ( EQP
principali e EQS secondari ): devono essere di colore giallo-verde
• Identificazione dei morsetti di terra
• Verifica della sezione dei conduttori secondo la tab.1
I conduttori di protezione costituiti da strutture metalliche devono soddisfare a queste
condizioni:
• assicurare la protezione contro ogni danneggiamento
• garantire la continuità elettrica
• avere conduttanza uguale a quella della equivalente connessione in rame.
• il conduttore di protezione PE non deve mai essere interrotto. Nel caso di
distribuzione TN-C il corrispondente conduttore PEN ( con doppia protezione
di protezione e di neutro ) non deve essere interrotto.
• I conduttori PE devono , possibilmente , seguire il tracciato dei conduttori attivi
e fare capo a scatole di derivazione che consentano il sezionamento per
sostituzione in caso di guasto.
NOTA
Massa: parte conduttrice, facente parte dell’impianto elettrico, oppure di un apparecchio
utilizzatore, che non è in tensione in condizioni ordinarie, ma che può andare in tensione
per cedimento dell’isolamento principale e che potrebbe essere toccata. Es: un portello
che chiude un involucro facente parte di una massa, ma con grado di protezione non
inferiore a IP 2X , non è una massa.
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Massa ESTRANEA: parte conduttrice, non facente parte dell’impianto elettrico,
suscettibile di introdurre il potenziale elettrico; in casi particolari si considerano masse
estranee quelle suscettibili di introdurre altri potenziali. Es: un serramento metallico, che
presenta una elevata resistenza verso terra, se inserito in una muratura ordinaria, non è
una massa estranea. Soltanto se il serramento è a contatto con l’armatura in ferro del
cemento armato potrebbe essere considerato una massa estranea. In questo caso però il
ferro del cemento armato dovrebbe poi essere connesso al collegamento equipotenziale
principale, per cui non occorrerebbe un altro collegamento. Solo in particolari ambienti
molto umidi, come il locale da bagno, un serramento metallico, anche se isolato da terra,
deve essere considerato una massa estranea qualora risulti comune ad altri locali, in
quanto potrebbe introdurre potenziali per guasti elettrici avvenuti al di fuori dell’ambiente
considerato a maggior rischio.
TABELLA 1 Sezioni ammesse per conduttori PE, EQP, EQS
Conduttori PE
2
mm del conduttore di fase
mm2 conduttore PE
<= 16
uguale a quello di fase
25-32
16
> 32
1/2 conduttore di fase
Quando il conduttore PE non fa parte del cavo di potenza , la sezione del PE non deve
essere inferiore a :
- 2,5 mm2 se è prevista una protezione meccanica
- 4,0 mm2in assenza di protezione meccanica
Conduttori EQP
2
mm
mm2 conduttore EQP
conduttore PE
<=10
6
=16
10
=25
16
>= 35
25
Conduttori EQS
Per un collegamento massa - massa
EQS>= PE di sezione minore
Per un collegamento massa - massa
estranea
EQS>= PE / 2
Per un collegamento massa estranea massa estranea
EQS>= 2,5 mm2 con protezione meccanica
EQS>= 4,0 mm2 senza protezione
meccanica
Conduttore PEN
Origine unica in cabina
sezione non inferiore a 10 mm2
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