Le radici medievali dell’Europa Il continente europeo è oggi suddiviso (senza considerare territori con status incerto o controverso) in 50 Stati indipendenti, 27 dei quali compongono l'Unione Europea (UE), una realtà sovranazionale e sovrastatuale. I mille anni della storia medievale sono decisivi per la nascita e la prefigurazione del mondo europeo in quanto europeo. Il dibattito sul tema dell’identità dell’Europa e sulle sue radici medievali, spesso sollecitato da situazioni politiche contingenti, ha attraversato tutta la storiografia moderna e contemporanea. I diversi studi storici, pur riconoscendo sempre una molteplicità di apporti formativi nella costruzione dell'identità europea, hanno assegnato un ruolo preminente a elementi e periodi differenti: alla contrapposizione nei confronti degli “altri” (di volta in volta i Barbari, le popolazioni asiatiche, gli Arabi, i Turchi), al cristianesimo, all'impero carolingio, alla Chiesa o all'Impero, alla rinascita economica successiva al Mille, al Rinascimento. Oggi, le ricerche più recenti pongono alla base dell’identità di un’Europa allargata sino agli Urali e al Bosforo il tema delle ‘diversità’ e fanno emergere l'immagine di un continente senza confini rigidi, da sempre sede di migrazioni, di interazioni e di mescolamenti nonché di contrasti e di conflitti fra popoli, poteri, nazioni; un continente la cui caratteristica fondante sta proprio forse nella pluralità, spesso problematica, delle sue radici. L’Europa oggi e l’integrazione europea L’idea dell’integrazione europea è un obiettivo recente, che si è affermato solo dopo la Seconda guerra mondiale sulle ceneri di un continente che si era quasi autodistrutto e per far sì che non si verificassero mai più massacri e distruzioni simili. Oggi i cittadini degli Stati membri hanno una moneta comune, possono viaggiare, vivere e lavorare ovunque nell’Unione Europea e anche le merci possono circolare senza più frontiere interne. Per ora, non si è realizzata un'unificazione politica: la UE è un patto fra Stati nazionali sovrani, non ha una costituzione, né una politica estera, né un esercito, né una legislazione unitaria e parla tante lingue diverse; ma, indubbiamente, esiste qualcosa che accomuna tutti i popoli europei e li rende diversi da quelli di altri continenti. Quel qualcosa che ci fa europei, a dispetto di tante diversità e delle divisioni innanzitutto nazionali, va ricercato nel nostro passato durante il quale si sono sedimentate eredità che a poco a poco, attraverso un percorso non lineare e frammentario, hanno costituito il patrimonio dell’Europa e contribuito a formare il mondo europeo in quanto europeo. Ed è in particolare nel Medioevo, nei secoli che 1 canonicamente vanno dal IV al XV, che cominciano a formarsi quei ‘caratteri originali’ che forniranno agli europei un'identità. L’Europa e l’eredità antica Il Medioevo innanzitutto recepisce, trasmette e arricchisce le eredità del mondo antico. Dalla Grecia antica giungono così fino a noi il nome (che origina dal mito di Europa, la fanciulla sedotta da Giove che aveva assunto le sembianze di un toro), l’opposizione tra Oriente e Occidente (a partire dal significato geografico di Europa come terre dell'occidente), l’indeterminatezza della frontiera orientale (già i geografi greci si chiedevano dove finisse l’Europa: agli Urali? al Don?) nonché la filosofia, l’architettura, la scultura, il teatro, lo sport e soprattutto il modello democratico di Stato, un ideale che si realizzerà in Europa solo nel corso del XIX e XX secolo. Dalla civiltà romana invece giungono la lingua latina, l’arte militare, l’architettura, l’ingegneria, l'opposizione e la complementarietà fra città e campagna, l'organizzazione dell'insegnamento in trivium (grammatica, dialettica, retorica) e quadrivium (aritmetica, geometria, musica, astronomia), il nome dell'imperatore (cesare) e soprattutto il diritto romano. Dalle ceneri dell’Impero romano: l’Europa Ma è con la disgregazione dell'Impero Romano che, come scrive Lucien Febvre, “l’Europa diventa una possibilità”. La divisione dell'impero in due parti (395) aveva separato la parte orientale (l’Impero bizantino che sopravvivrà fino al 1453) da quella occidentale. In quest’ultima, nei secoli che seguono la caduta dell'Impero romano d'occidente (476), si realizza un'ibridazione etnica e culturale fra ‘barbari’ e latini che darà vita a quei popoli ‘meticciati’ che sarebbero poi divenuti gli Europei e si creeranno i regni e poi gli Stati dell'Europa occidentale. Strumento fondamentale di questo mescolamento è il Cristianesimo, il cui graduale affermarsi introduce un elemento fondamentale di unificazione religiosa e culturale; un'ideologia comune, un’unità di idee, di sentimenti e di pratiche che travolge i valori del mondo antico. La Chiesa, rivale della politica, riordina lo spazio e il tempo: rende omogeneo e organizza il territorio sulla base dei vescovi e delle diocesi; scandisce la giornata attraverso il rintocco delle campane; introduce un ritmo settimanale nelle attività lavorative; innesta nuove festività (come il Natale e la Pasqua) su quelle pagane; sostituisce il tempo ciclico con quello lineare culminante nel Giudizio Universale. Il sopravvento dell’economia rurale Un ulteriore elemento di uniformità è rappresentato in quei secoli dalla ruralizzazione di un mondo che era stato fortemente urbanizzato dai romani. Alla base della nuova civiltà meticciata sta, infatti, la terra e l'economia rurale, così che gli europei meticci sono guerrieri, ma soprattutto contadini. Nella formazione di un'identità collettiva concorrono anche fattori esterni. Nel caso dell'Europa, e a partire dal VII secolo, gioca un ruolo importante l'Islam, le cui conquiste spaccano orizzontalmente il Mediterraneo, spingono il Cristianesimo fuori dall'Africa, sua terra d'origine, finendo per accentuare l'identificazione CristianesimoEuropa. Nel secoli successivi (VIII-X), molti storici rintracciano un primo progetto di unificazione dell’Europa nell'Impero fondato da Carlomagno. Altri, pur in disaccordo, riconoscono in quell'esperienza alcuni importanti lasciti alla futura Europa: 2 una prima unificazione giuridica del continente; una rinascita culturale che contribuisce a forgiare un'Europa culturale (riforma della grafia usata nella scrittura, Schola Palatina che riprende e diffonde un insegnamento distinto in arti del Trivio e del Quadrivio, intensa attività di trascrizione di manoscritti) e non ultimo il fatto che appare di nuovo il termine “Europa”, che era del tutto sparito. Tra il IX e il XIV secolo la costruzione, ovviamente inconsapevole, di un'identità europea segue due direttrici principali: la conversione di nuovi popoli e il rilevante progresso economico sociale e culturale del mondo cristiano. La scissione tra Europa orientale e l’Europa occidentale Fra il IX e il X secolo, una nuova ondata di invasioni arriva da nord (gli Scandinavi) e da est (Ungheresi e Slavi) contribuendo a un ulteriore rimescolamento delle popolazioni europee. La progressiva conversione di questi nuovi popoli, unita alla riconquista iberica, rende cristiana tutta l'Europa anche se col nuovo millennio (1054) si consuma la rottura fra il Cristianesimo occidentale, che obbedisce a Roma e parla latino, e quello orientale, che parla greco e non riconosce il papa. Si tratta di una cesura linguistica, religiosa e politica tra l’Europa dell’Est e l’Europa dell’Ovest che la storia successiva approfondisce ulteriormente (la IV crociata saccheggia Costantinopoli; l'impero sovietico ingloba e isola l'Europa ortodossa) e che tuttora permane nel cuore dell’Europa. Cristianità ed Europa, dunque, coincidono anche se si tratta di una cristianità assai divisa, non solo fra Chiesa d'Oriente e d'Occidente, ma anche fra Stati cristiani rivali fra loro. Dopo l’anno Mille In ogni caso, tra l'anno Mille e il XIII secolo, tutte le regioni europee sono interessate da un rilevante progresso. In particolare, il XIII secolo rappresenta l’apogeo dell’Occidente medievale, il periodo nel quale si afferma il ‘modello europeo’, caratterizzato da un intenso sviluppo urbano, dal rinnovamento del commercio e la crescita dei mercati, dallo sviluppo del sapere (che sempre più si richiama alla ragione e comincia a spostare la sua attenzione dal mondo ultraterreno a quello terreno) e dalla nascita delle prime università nonché dall’affermazione di nuovi ordini religiosi che operano all’interno delle città e rimodellano profondamente il Cristianesimo. Il XIII secolo è, dunque, un segmento cronologico fondamentale per l’affermazione di radici di natura istituzionale, sociale, religiosa, culturale, artistica, destinate a definire l’identità futura del continente. La nascita del concetto politico di Europa oggi Tra il XIV e il XV secolo guerre, pestilenze, carestie e rivolte rallentano il progresso economico, ma non si ferma la costruzione di un'identità europea. Nel XV secolo, di fronte all'avanzata dei Turchi che porterà alla caduta di Costantinopoli e prima della scoperta dell'America che aprirà all'Europa nuovi orizzonti, si fa strada un concetto di Europa non più solo in termini mitologici o geografici, ma politici; il re di Boemia Giorgio di Podiebrad elabora un primo progetto, che resterà tutto teorico, di assemblea degli Stati d’Europa per respingere i Turchi e porre fine alle guerre fra Stati europei. Tale idea di unione politica, che diventerà veramente politica nell’Ottocento e nel Novecento, si sostanzia poco tempo dopo nel tentativo, fallimentare, di Enea Silvio Piccolomini, pontefice con il nome di Pio II, di unire gli europei in una crociata contro il pericolo turco. E su questo si chiude il Medioevo durante il quale la formazione di una serie di 3 elementi politici, culturali e religiosi comuni ai diversi popoli e regni d’Europa va di pari passo con la formazione di identità locali e nazionali sempre più forti e in conflitto fra loro, ma anche contrapposte a entità esterne, quali il mondo islamico o l’Impero bizantino o i Mongoli o l'Impero turco. Proprio questa dialettica tra un’identità europea basata su elementi comuni e le mille diversità locali, ovvero la diversità che può coesistere con l'unità, è una delle caratteristiche essenziali dell'Europa e una delle principali eredità che il Medioevo ha lasciato ai secoli successivi. 4