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CLASS ENEMY
Un film di Rok Biček
con Igor Samobor, Nataša Barbara Gračner, Tjaša Ţeleznik
Giovedì 2 ottobre 2014 alcune classi di diversi indirizzi dell’IPSIA G. Ceconi si sono
recate al “Cinema Visionario” di V. Asquini di Udine dove hanno avuto la possibilità di
assistere all’anteprima nazionale del film Class Enemy del regista sloveno Rok Biček.
La visione del film era riservata agli studenti del triennio della scuola secondaria
superiore ed è stata seguita da un confronto molto coinvolgente ed interessante con
il regista, presente in sala.
Recentemente candidato al LUX, il premio del Parlamento Europeo, e già incoronato
alla 70^ Mostra del Cinema di Venezia (Settimana Internazionale della Critica),
Class Enemy di Rok Biček è uscito nei migliori cinema italiani il 9 ottobre sotto il
segno della Tucker Film. Il film del giovane regista sloveno, da molti paragonato al
miglior Haneke, affronta il tema dell’incomunicabilità come – sono parole dello stesso
Biček – «un’eruzione vulcanica che poi mette a nudo le paure e le frustrazioni
nascoste sotto la pelle della società europea».
Con l’aiuto dei colleghi di lettere, i ragazzi hanno poi
rielaborato personalmente le emozioni vissute durante la
visione del film, questi i loro pensieri:
La realtà di “The Class Enemy” è molto vicina alla nostra ed è un film che va guardato con
molta attenzione essendoci particolari nascosti dietro sguardi, gesti e colori.
Giallo come il braccialetto di quell’amicizia destinata a sgretolarsi a causa di una morte
inspiegata.
“La morte di una persona è più affar suo di chi sopravvive” questa frase riecheggia in tutto
lo svolgimento del film e si nota maggiormente nella lettera che la migliore amica di Sabina
scrive come compito in classe, nella quale riemerge che dopo un lutto a chi sopravvive non
rimane altro che il ricordo; sta a noi valorizzarlo o rimpiangerlo.
Un pensiero molto profondo e triste che ci fa arrovellare il cervello facendo porre molte
domande a chi lo ascolta e di come la classe lo sfrutta trovando una valvola di sfogo su cui
riversare la rabbia di problemi personali e di sentirsi meno colpevoli e dare una spiegazione
all’accaduto!
Elena, Rebecca, Giada, Nicole Classe 5 B SS
Nella vita bisogna andare sempre in fondo alle cose per conoscere la verità e non bisogna
cercare „capri espiatori“ per spiegare eventi che sconvolgono gli equilibri.
A volte basta un gesto o un comportamento per isolare e ferire gli altri….ma, di fronte alle
difficoltà della vita, bisogna comunque rialzarsi e andare avanti, la vita continua…..
Silvia e Michela Classe 3 B SS
Nella vita quotidiana piccole cose, gesti o comportamenti apparentemente insignificanti
possono nascondere grandi problemi; infondo non conosciamo e non conosceremo mai
abbastanza le persone che ci circondano. Ci fermiamo qualche volta davanti ai nostri
genitori, fratelli, amici per chiedere loro semplicemente come stanno guardandoli negli
occhi o tenendoli per mano?
Siamo tutti prigionieri del nostro modo di reagire alle situazioni critiche, pensiamo sia tutto
ovvio, dovuto e scontato. Così la colpa del suicidio di Sabina è un po' di tutti e un po' di
nessuno: è molto semplice gettare le armi senza combattere lasciando che la vita con le sue
sfumature ci calpesti rendendoci schiavi di essa. Dobbiamo imparare a guardare a fondo le
persone, ascoltarle e non sottovalutare niente e nessuno.
Giulia I., Andrea, Giulia B. Classe 5 B SS
Il film ci è piaciuto perché l’abbiamo trovato attuale, coinvolgente e veritiero. Il regista è
stato bravo nel trattare argomenti così difficili e delicati come il suicidio e
l’incomunicabilità tra alunni e insegnanti e tra alunni stessi. I compagni di Sabine, infatti, si
sono accorti della sua assenza/presenza solamente dopo la sua morte…. 3 D SS
Nel film "Class Enemy" l'aspetto che ci ha colpito maggiormente è stato quello del conflitto.
Sia in senso generazionale tra professori e studenti sia solamente tra questi ultimi. Il
maggiore conflitto è iniziato con l'arrivo di un nuovo professore, il quale viene giudicato in
base a pregiudizi infondati, proprio come è avvenuto l'anno scorso all'interno della nostra
classe quando è arrivata una nuova insegnante. Questo conflitto è stato accentuato anche
dal suicidio della compagna di classe che, secondo gli studenti, era dovuto al nuovo metodo
usato, ma anche al comportamento disinteressato e superficiale da parte dei componenti
della classe. Successivamente a questi fatti i ragazzi hanno deciso di ribellarsi contro
l'intero sistema scolastico per dar voce al loro pensiero, con la convinzione di poter
cambiare qualcosa. A parere nostro si sarebbe potuto evitare tutto questo se all'interno
della classe si fosse instaurata una comunicazione dando la possibilità a tutti di
confrontarsi.
Pamela, Chiara e Francesca 5 B SS
Mi ha molto colpito il tema in classe che la migliore amica di Sabine ha scritto in merito
all’accaduto…ha usato parole molto toccanti e lo sono state ancor di più dopo che il regista
ci ha spiegato che quelle parole erano state scritte realmente dalla migliore amica di Sabine
nell’occasione del suicidio dell’amica…. Mi è piaciuto molto il particolare del colore giallo
usato nell’ultima scena del film: tutti i compagni hanno indossato qualcosa di giallo, colore
spesso associato a Sabine durante il film….
3 C SS Rosanna
A volte i film ci insegnano, ci fanno immaginare, ma soprattutto riflettere...
Questo film, per esempio, ci fa riflettere su un tema che sembra lontano da noi ma che in
realtà può accadere ogni giorno: chiunque intorno a noi può decidere di non affrontare i
problemi della vita e commettere un gesto tanto estremo come il suicidio.
Quando nasciamo diventiamo padroni di noi stessi, del nostro domani, e sta proprio a noi
decidere cosa farne e purtroppo c'è anche chi non aspetta la morte ma decide di
raggiungerla il prima possibile. Decidere di togliersi la propria vita, secondo noi, è una scelta
seriamente dura e ingiusta per le persone che vivono intorno a noi e che non capiscono il
perché di questo gesto.
Questo film ci è piaciuto perché ha suscitato in noi molte riflessioni, è uno dei pochi film
che appena finisce ti lascia un sacco di interrogativi...
Michelle, Jacqueline, Ilaria, Giada, Basma e Elena 5BSS
QUESTION TIME
Alla fine del film è entrato in sala il regista Rok Bicek e i ragazzi hanno avuto la possibilità
di interagire con lui in inglese. Molte sono state le domande sottoposte a Rok, che si è
intrattenuto con la platea in un piacevole e interessante confronto sulle sensazioni e i dubbi
suscitati dal film.
“Abbiamo capito quanto sia importante la conoscenza delle lingue straniere per ampliare i
nostri orizzonti e poter raggiungere spazi e dimensioni che altrimenti rimarrebbero
sconosciuti e lontani. Nessuno di noi conosceva la lingua slovena e senza l’inglese non
avremmo potuto dialogare con Rok ed arricchirci delle sue riflessioni e della sua esperienza
come regista”
3 B SS
Tatjana: Who helped you setting up the movie?
Rok: The film is based on a true story which happened some years ago and I
have been helped by the real people who lived this tragic event.
Marco: How did you entert he world of cinema?
Rok: I’ve always loved the world of cinema and so, some years ago, I decided
to go to University and study acting.
Anna: We‘ve noticed that there is no soundtrack in the movie, what’s the
reson for this choice?
Rok: The real world which surrounds us is full of noise and I wanted to let
scenes and characters speak by themselves.
Tatjana: How did you get inspiration to draw up the movie?
Rok: The movie is based on a true story. A girl who attended the same High
School where I was, committed suicide and this tragic event has marked my
life. I wanted to tell people the story of “Sabine” as a tribute to my departed
friend….
And there have been no answers to the following questions, Rok told us,
except in our own imagination…..
Why did Sabine commit suicide?
Which themes did you
Yellow is the main colour, why?
want to convey?
……..which some of us didn’t like…..because we wanted to have answers!!!
Joele: I was surprised by the absence of a soundtrack…it made the movie very
suggestive…
Alice: The German teacher wanted the students to get over the mourning for the
loss of their friend Sabine, and they didn’t understand that he just wanted to help
them.
Federico: The movie talks about adolescence and the division between the weak and
the strong. Sabine is weak, she isn’t able to fight against the obstacles of life and
needs help.
Backstage
Rok with some students and teachers
Outside the Cinema Visionario
from left prof. Debora Zorat (English), Barbara Liva (English), Francesco
Giordano (Electronics), Marina Paretti (Medical Culture),
Rok Bicek,
Marina Zanasi (Psychology), Antonella Michelazzi (English) and, last but not
least, Giuliana Caramazza (Maths) taking some yellow with her out of the
screen…
Ricordiamo e ringraziamo anche i docenti accompagnatori che sono
dovuti rientrare subito dopo la visione del film: Federica Aiello,
Antonella Cecchini, Fabrizio Corte, Santina D’Agata, Anna Maria
Modeo, Silvio Lambiase, Francesca Parisi, Alessandra Tonin e
Donatella Zaniboni.
E grazie a Giulia del CEC e a tutto il personale dell’IPSIA G. Ceconi
che ci ha aiutato ad organizzare in tempi record questa iniziativa.
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