MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO “GIACOMO CECONI” Via Manzoni n. 6 - 33100 UDINE – Tel. 0432/502241 - Fax 0432/510685 E-mail: [email protected] – PEC: [email protected] CLASS ENEMY Un film di Rok Biček con Igor Samobor, Nataša Barbara Gračner, Tjaša Ţeleznik Giovedì 2 ottobre 2014 alcune classi di diversi indirizzi dell’IPSIA G. Ceconi si sono recate al “Cinema Visionario” di V. Asquini di Udine dove hanno avuto la possibilità di assistere all’anteprima nazionale del film Class Enemy del regista sloveno Rok Biček. La visione del film era riservata agli studenti del triennio della scuola secondaria superiore ed è stata seguita da un confronto molto coinvolgente ed interessante con il regista, presente in sala. Recentemente candidato al LUX, il premio del Parlamento Europeo, e già incoronato alla 70^ Mostra del Cinema di Venezia (Settimana Internazionale della Critica), Class Enemy di Rok Biček è uscito nei migliori cinema italiani il 9 ottobre sotto il segno della Tucker Film. Il film del giovane regista sloveno, da molti paragonato al miglior Haneke, affronta il tema dell’incomunicabilità come – sono parole dello stesso Biček – «un’eruzione vulcanica che poi mette a nudo le paure e le frustrazioni nascoste sotto la pelle della società europea». Con l’aiuto dei colleghi di lettere, i ragazzi hanno poi rielaborato personalmente le emozioni vissute durante la visione del film, questi i loro pensieri: La realtà di “The Class Enemy” è molto vicina alla nostra ed è un film che va guardato con molta attenzione essendoci particolari nascosti dietro sguardi, gesti e colori. Giallo come il braccialetto di quell’amicizia destinata a sgretolarsi a causa di una morte inspiegata. “La morte di una persona è più affar suo di chi sopravvive” questa frase riecheggia in tutto lo svolgimento del film e si nota maggiormente nella lettera che la migliore amica di Sabina scrive come compito in classe, nella quale riemerge che dopo un lutto a chi sopravvive non rimane altro che il ricordo; sta a noi valorizzarlo o rimpiangerlo. Un pensiero molto profondo e triste che ci fa arrovellare il cervello facendo porre molte domande a chi lo ascolta e di come la classe lo sfrutta trovando una valvola di sfogo su cui riversare la rabbia di problemi personali e di sentirsi meno colpevoli e dare una spiegazione all’accaduto! Elena, Rebecca, Giada, Nicole Classe 5 B SS Nella vita bisogna andare sempre in fondo alle cose per conoscere la verità e non bisogna cercare „capri espiatori“ per spiegare eventi che sconvolgono gli equilibri. A volte basta un gesto o un comportamento per isolare e ferire gli altri….ma, di fronte alle difficoltà della vita, bisogna comunque rialzarsi e andare avanti, la vita continua….. Silvia e Michela Classe 3 B SS Nella vita quotidiana piccole cose, gesti o comportamenti apparentemente insignificanti possono nascondere grandi problemi; infondo non conosciamo e non conosceremo mai abbastanza le persone che ci circondano. Ci fermiamo qualche volta davanti ai nostri genitori, fratelli, amici per chiedere loro semplicemente come stanno guardandoli negli occhi o tenendoli per mano? Siamo tutti prigionieri del nostro modo di reagire alle situazioni critiche, pensiamo sia tutto ovvio, dovuto e scontato. Così la colpa del suicidio di Sabina è un po' di tutti e un po' di nessuno: è molto semplice gettare le armi senza combattere lasciando che la vita con le sue sfumature ci calpesti rendendoci schiavi di essa. Dobbiamo imparare a guardare a fondo le persone, ascoltarle e non sottovalutare niente e nessuno. Giulia I., Andrea, Giulia B. Classe 5 B SS Il film ci è piaciuto perché l’abbiamo trovato attuale, coinvolgente e veritiero. Il regista è stato bravo nel trattare argomenti così difficili e delicati come il suicidio e l’incomunicabilità tra alunni e insegnanti e tra alunni stessi. I compagni di Sabine, infatti, si sono accorti della sua assenza/presenza solamente dopo la sua morte…. 3 D SS Nel film "Class Enemy" l'aspetto che ci ha colpito maggiormente è stato quello del conflitto. Sia in senso generazionale tra professori e studenti sia solamente tra questi ultimi. Il maggiore conflitto è iniziato con l'arrivo di un nuovo professore, il quale viene giudicato in base a pregiudizi infondati, proprio come è avvenuto l'anno scorso all'interno della nostra classe quando è arrivata una nuova insegnante. Questo conflitto è stato accentuato anche dal suicidio della compagna di classe che, secondo gli studenti, era dovuto al nuovo metodo usato, ma anche al comportamento disinteressato e superficiale da parte dei componenti della classe. Successivamente a questi fatti i ragazzi hanno deciso di ribellarsi contro l'intero sistema scolastico per dar voce al loro pensiero, con la convinzione di poter cambiare qualcosa. A parere nostro si sarebbe potuto evitare tutto questo se all'interno della classe si fosse instaurata una comunicazione dando la possibilità a tutti di confrontarsi. Pamela, Chiara e Francesca 5 B SS Mi ha molto colpito il tema in classe che la migliore amica di Sabine ha scritto in merito all’accaduto…ha usato parole molto toccanti e lo sono state ancor di più dopo che il regista ci ha spiegato che quelle parole erano state scritte realmente dalla migliore amica di Sabine nell’occasione del suicidio dell’amica…. Mi è piaciuto molto il particolare del colore giallo usato nell’ultima scena del film: tutti i compagni hanno indossato qualcosa di giallo, colore spesso associato a Sabine durante il film…. 3 C SS Rosanna A volte i film ci insegnano, ci fanno immaginare, ma soprattutto riflettere... Questo film, per esempio, ci fa riflettere su un tema che sembra lontano da noi ma che in realtà può accadere ogni giorno: chiunque intorno a noi può decidere di non affrontare i problemi della vita e commettere un gesto tanto estremo come il suicidio. Quando nasciamo diventiamo padroni di noi stessi, del nostro domani, e sta proprio a noi decidere cosa farne e purtroppo c'è anche chi non aspetta la morte ma decide di raggiungerla il prima possibile. Decidere di togliersi la propria vita, secondo noi, è una scelta seriamente dura e ingiusta per le persone che vivono intorno a noi e che non capiscono il perché di questo gesto. Questo film ci è piaciuto perché ha suscitato in noi molte riflessioni, è uno dei pochi film che appena finisce ti lascia un sacco di interrogativi... Michelle, Jacqueline, Ilaria, Giada, Basma e Elena 5BSS QUESTION TIME Alla fine del film è entrato in sala il regista Rok Bicek e i ragazzi hanno avuto la possibilità di interagire con lui in inglese. Molte sono state le domande sottoposte a Rok, che si è intrattenuto con la platea in un piacevole e interessante confronto sulle sensazioni e i dubbi suscitati dal film. “Abbiamo capito quanto sia importante la conoscenza delle lingue straniere per ampliare i nostri orizzonti e poter raggiungere spazi e dimensioni che altrimenti rimarrebbero sconosciuti e lontani. Nessuno di noi conosceva la lingua slovena e senza l’inglese non avremmo potuto dialogare con Rok ed arricchirci delle sue riflessioni e della sua esperienza come regista” 3 B SS Tatjana: Who helped you setting up the movie? Rok: The film is based on a true story which happened some years ago and I have been helped by the real people who lived this tragic event. Marco: How did you entert he world of cinema? Rok: I’ve always loved the world of cinema and so, some years ago, I decided to go to University and study acting. Anna: We‘ve noticed that there is no soundtrack in the movie, what’s the reson for this choice? Rok: The real world which surrounds us is full of noise and I wanted to let scenes and characters speak by themselves. Tatjana: How did you get inspiration to draw up the movie? Rok: The movie is based on a true story. A girl who attended the same High School where I was, committed suicide and this tragic event has marked my life. I wanted to tell people the story of “Sabine” as a tribute to my departed friend…. And there have been no answers to the following questions, Rok told us, except in our own imagination….. Why did Sabine commit suicide? Which themes did you Yellow is the main colour, why? want to convey? ……..which some of us didn’t like…..because we wanted to have answers!!! Joele: I was surprised by the absence of a soundtrack…it made the movie very suggestive… Alice: The German teacher wanted the students to get over the mourning for the loss of their friend Sabine, and they didn’t understand that he just wanted to help them. Federico: The movie talks about adolescence and the division between the weak and the strong. Sabine is weak, she isn’t able to fight against the obstacles of life and needs help. Backstage Rok with some students and teachers Outside the Cinema Visionario from left prof. Debora Zorat (English), Barbara Liva (English), Francesco Giordano (Electronics), Marina Paretti (Medical Culture), Rok Bicek, Marina Zanasi (Psychology), Antonella Michelazzi (English) and, last but not least, Giuliana Caramazza (Maths) taking some yellow with her out of the screen… Ricordiamo e ringraziamo anche i docenti accompagnatori che sono dovuti rientrare subito dopo la visione del film: Federica Aiello, Antonella Cecchini, Fabrizio Corte, Santina D’Agata, Anna Maria Modeo, Silvio Lambiase, Francesca Parisi, Alessandra Tonin e Donatella Zaniboni. E grazie a Giulia del CEC e a tutto il personale dell’IPSIA G. Ceconi che ci ha aiutato ad organizzare in tempi record questa iniziativa.