ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L'ENERGIA E L'AMBIENTE Associazione EURATOM-ENEA sulla Fusione CONSIDERAZIONI SUL VUOTO NELLE GUIDE D’ONDA DELLA STRUTTURA DI LANCIO A MULTIGIUNZIONE PER FTU MARIA LAURA APICELLA ENEA - Unità Tecnico Scientifica Fusione Centro Ricerche Frascati, Roma RT/2003/80/FUS Questo rapporto è stato preparato da: Servizio Edizioni Scientifiche - ENEA, Centro Ricerche Frascati, C.P. 65 - 00044 Frascati, Roma, Italia I contenuti tecnico-scientifici dei rapporti tecnici dell'ENEA rispecchiano l'opinione degli autori e non necessariamente l’opinione dell'Ente. CONSIDERAZIONI SUL VUOTO NELLE GUIDE D’ONDA DELLA STRUTTURA DI LANCIO A MULTIGIUNZIONE PER FTU Riassunto Nel prossimo futuro e’ previsto su FTU l’utilizzo di una nuova struttura di lancio, basata sul principio della multigiunzione, da montare sull’impianto di riscaldamento addizionale alla frequenza ibrida inferiore (8GHz). Questa struttura e’ formata da 12 guide primarie rettangolari che alimentano 48 guide rettangolari dal lato che si affaccia al plasma. La distribuzione della potenza e’ ottenuta mediante due successive divisioni per due della sezione trasversale di ciascuna guida primaria. La separazione della struttura dal vuoto di FTU e’ ottenuta con una singola finestra ceramica posta su ognuna delle 12 guide primarie ad una distanza di circa 3 m dalla bocca. In questo lavoro sono stati analizzati gli aspetti critici legati al vuoto, con lo scopo di ridurre la quantita’ di gas direttamente evacuata dal sistema di pompaggio principale di FTU e di diminuire la possibilita’ di innesco di scariche all’interno delle guide. E’ stata anche valutata l’opportunita’ di utilizzare un pompaggio ausiliario nelle guide stesse. Sono state analizzate le cause che possono indurre scariche elettriche in guida tra cui: la frequenza utilizzata, il coefficiente di emissione secondaria del materiale di cui e’ composta la superficie interna delle guide e la pressione del gas. E’ stato anche ricavato l’ andamento della pressione interna alle guide sia nella fase stazionaria del vuoto di FTU, sia nella fase transitoria durante una scarica di plasma. Nella fase stazionaria le equazioni di trasporto delle particelle sono state risolte analiticamente, mentre in regime transiente sono state risolte in maniera approssimata applicando il metodo delle differenze finite. I risultati finali indicano che le condizioni operative nelle guide non sono critiche per FTU, anche nell’ipotesi di assenza di pompaggio ausiliario. L’alta frequenza utilizzata (8 GHz) e l’alta pressione di innesco prevista teoricamente (P ≥4.0x10-2 Torr ) concorrono favorevolmente per la riduzione del rischio di scariche in guida. Parole chiave: FTU, guide d’onda a radio frequenza, vuoto, scariche elettriche TECHNICAL AND PHYSICAL ISSUES FOR THE VACUUM INSIDE THE WAVEGUIDES OF THE MULTUJUNCTION STRUCTURE FOR FTU Abstract A new launcher structure for the lower hybrid (8GHz) radio frequency system, based on the multijunction concept, will be installed on the Frascati Tokamak Upgrade (FTU) in the near future. This structure is formed by 12 primary rectangular waveguides, which supply 48 output rectangular waveguides on the side faced to the plasma. The power splitting is obtained through two subsequent divisions by two of the cross section of each primary waveguide. The separation of the structure from the FTU vacuum is obtained by a single ceramic window on every primary waveguide placed at a distance of about 3 m from the launcher mouth. In this work the critical aspects related to the vacuum problems have been analyzed with the aim to reduce the gas amount directly evacuated by the main pumping system of FTU and to avoid the breakdown conditions inside the waveguides. The need of an auxiliary pumping system has been also considered. The causes for the RF breakdown have been analyzed in terms of frequency, of secondary emission coefficient of the surface material and of gas pressure. The pressure evolution inside the waveguides has also been evaluated both for the stationary phase of FTU vacuum and for the transient phase during plasma discharges. In the stationary phase the equations of particles transport have been analytically solved, while in the transient phase these equations have been approximated by applying the method of finite differences. The final results indicate that the operating conditions inside the waveguides are not critical for FTU machine, also without auxiliary pumping. The high frequency of the RF system (8 GHz) and the high breakdown pressure foreseen by theory (P ≥ 4.0x10-2 Torr) combine favorably to reduce the risk of breakdown inside the waveguides. Keywords: FTU, RF waveguides, Vacuum, RF breakdown INDICE 1. INTRODUZIONE .......................................................................................................... 7 2. CAUSE DI INNESCO DI SCARICHE ELETTRICHE IN GUIDA ............................... 8 2.1. Multipactor............................................................................................................ 9 2.2. Effetto del gas di riempimento.............................................................................. 11 3. SCHEMI DELLA GEOMETRIA DELLA GUIDA E DELLA LINEA DI POMPAGGIO ........................................................................................................ 12 4. ANDAMENTO DELLA PRESSIONE ALL’INTERNO DELLE GUIDE..................... 14 4.1. Regime stazionario .............................................................................................. 14 4.1.1. Guide senza pompaggio ausiliario ............................................................ 14 4.1.2. Guide con pompaggio ausiliario ............................................................... 16 4.2. Regime transitorio ............................................................................................... 18 5. CONCLUSIONI ........................................................................................................... 23 RINGRAZIAMENTI........................................................................................................... 23 APPENDICE 1 : SEQUENZA DI EQUAZIONI INSERITA NEL PROGRAMMA DI CALCOLO DELLA PRESSIONE ALL’INTERNO DELLE GUIDE IN REGIME STAZIONARIO .................................................................................................................. 25 APPENDICE 2: CALCOLO DELLE CONDUTTANZE DA VUOTO IN REGIME MOLECOLARE.................................................................................................................. 29 7 CONSIDERAZIONI SUL VUOTO NELLE GUIDE D’ONDA DELLA STRUTTURA DI LANCIO A MULTIGIUNZIONE PER FTU 1. INTRODUZIONE Ultimamente è stata realizzata una nuova struttura di lancio, basata sul principio della "multigiunzione", destinata a sostituire una delle attuali antenne dell'impianto di riscaldamento addizionale alla frequenza ibrida inferiore (LH) per FTU. A differenza delle strutture di lancio attualmente utilizzate, in cui le guide d'onda sono singolarmente separate dal vuoto macchina da finestre ceramiche (Al2O3) poste in prossimità del plasma, l’antenna a multigiunzione è concepita senza finestre alla bocca, per cui la superficie interna delle guide risulta a diretto contatto con il vuoto macchina. La separazione dal vuoto avviene a circa tre metri di distanza dalla bocca dell'antenna tramite 12 finestre ceramiche in guida rettangolare standard WR 137, una per ognuna delle dodici guide di alimentazione del lanciatore. Il problema principale che si può verificare con questo tipo di antenna è l’innesco di scariche elettriche spurie durante l’impulso di radiofrequenza (RF), con conseguente riduzione della potenza trasmessa al plasma. I fattori critici per l’innesco di scariche sono legati sia alle condizioni operative delle guide (frequenza, densità di potenza, pressione di lavoro, presenza di campo magnetico), sia allo stato delle loro pareti, ovvero al tipo di materiale con cui sono costruite, alle condizioni di pulizia e finitura delle loro superfici. Il lavoro qui presentato ha lo scopo di approfondire gli aspetti più critici legati al vuoto, valutando in particolare l’opportunità di dotare le guide di un pompaggio ausiliario atto a ridurne la pressione interna, sia per limitare il carico di gas direttamente pompato dalla macchina, sia per diminuire la possibilità di scariche durante l’impulso di radiofrequenza. L’ipotesi presa in considerazione in questo caso è quella di un pompaggio interno alle guide attraverso delle fenditure praticate sulle pareti delle guide stesse nella zona vicina a ciascuna finestra. Le condizioni operative riguardano sia la fase di bassa pressione, che si ottiene nella camera da vuoto di FTU in assenza di plasma (p ≤ 10-7 Torr), sia la fase transiente con plasma, in cui 8 la pressione nella camera si porta ad un valore di circa 3×10-4 Torr e durante la quale la pressione all’interno delle guide varia nel tempo. Nel primo caso, che costituisce la condizione iniziale prima di una scarica di plasma, la pressione interna alle guide è principalmente determinata dal degassamento delle pareti che, come è noto, dipende dal loro stato di pulizia e/o dal grado di contaminazione da ossigeno o carbonio conseguente ad una esposizione all’aria. Il degassamento fissa un limite inferiore alla pressione raggiungibile nelle guide e può costituire un potenziale problema sul vuoto della macchina qualora il carico di gas sia troppo elevato. Le ipotesi che verranno fatte di seguito, relative al valore del degassamento specifico delle superfici metalliche delle guide (acciaio per l'antenna e rame per le guide di alimentazione), sono quelle che realisticamente possono essere ottenute con un trattamento chimico e termico, compatibile con le caratteristiche di ingombro e costruttive delle guide stesse. In condizioni stazionarie l’andamento previsto della pressione è di tipo parabolico, con il massimo nel punto più lontano dalla camera da vuoto, cioè, in assenza di pompaggio ausiliario, in corrispondenza delle finestre ceramiche. Nel secondo caso, che si presenta durante una scarica di plasma, e che riguarda direttamente la fase in cui opera la radiofrequenza, il processo dominante è la diffusione nelle guide del gas immesso nella camera da vuoto di FTU durante la fase transiente della scarica. In questo caso la pressione evolve temporalmente con tempi caratteristici determinati dalla impedenza offerta dai vari tratti di linea al passaggio del gas. Come si vedrà in seguito, il degassamento delle superfici, nelle ipotesi fatte, rappresenta una sorgente di gas trascurabile. Il lavoro qui presentato è articolato nel seguente modo: nel 1° capitolo sono analizzate più in dettaglio le cause che danno origine a scariche elettriche in guida e le previsioni per FTU, nel 2° capitolo viene descritta in maniera molto schematica la geometria delle guide con lo scopo di definire i parametri che si utilizzano nei calcoli da vuoto. Nel 3° capitolo sono mostrati i risultati relativi agli andamenti della pressione all’interno delle guide in regime stazionario e transitorio in assenza o con la presenza di sistema di pompaggio ausiliario. Nel 4° capitolo vengono infine tratte le conclusioni. 2. CAUSE DI INNESCO DI SCARICHE ELETTRICHE IN GUIDA I processi di innesco di scariche elettriche (breakdown) nelle guide d’onda possono essere associati o a fenomeni superficiali, attraverso il ben noto effetto “multipactor”, o a limiti intrinseci dovuti alla presenza di un gas nelle guide che può dar luogo al classico "RF breakdown". 9 2.1. Multipactor In questo caso il breakdown ha inizio quando alcuni elettroni, in risonanza con il campo elettrico a radiofrequenza in guida Erf = E0 sen (ωt+ϕ) la cui direzione e’ parallela al lato corto della guida stessa, sono accelerati e, colpendo la parete, possono indurre un processo di moltiplicazione a valanga se il coefficiente di emissione secondaria δ del materiale è maggiore di 1 [1,2]. A questo effetto, conosciuto come “two-surface multipactor" (gli elettroni emessi da una parete colpiscono la superficie opposta), si aggiunge il “one-surface multipactor” che si verifica quando, oltre al campo elettrico Erf, è presente un campo magnetico B perpendicolare alla direzione del campo elettrico (gli elettroni ritornano indietro per moltiplicarsi sulla loro superficie originaria). Il multipactor è il meccanismo di breakdown dominante ad alta frequenza, quando il libero cammino medio degli elettroni λe è maggiore della separazione fra gli elettrodi, cioè, in questo caso della distanza fra le due pareti della guida normali al campo elettrico [2]. Nella multigiunzione di FTU questa condizione si realizza per λe = 4×20.5×λ ≥ 0.4 cm [3] dove λ è il libero cammino medio del gas presente nelle guide. Per l’aria a temperatura ambiente λ(cm) = 5×10-3/p(Torr) [4], essendo p la pressione del gas, da cui si ottiene: λe = 2.8×10-2/p(Torr) ≥ 0.4 cm, relazione verificata per p ≤ 7.0×10-2 Torr In figura 1 è riportata l’evoluzione del valore di picco del potenziale RF di breakdown U0=E0×b secondo la teoria classica del “two surfaces multipactor", in funzione di f×b, dove b e’ il lato corto della guida, e f = ω/2π la frequenza del campo elettrico. In questo caso il campo magnetico perpendicolare alla direzione del campo elettrico Erf in guida, e parallelo al lato lungo della stessa, e’ uguale a zero. Nella figura i valori m=1,2,3…. indicano i modi di oscillazione di ordine crescente dell’elettrone corrispondenti a tempi di transito da una parete all’altra della guida pari a (2m-1)×1/2 di periodo. I limiti sono ottenuti quando gli elettroni colpiscono la parete con sufficiente energia W in modo da avere δ > 1; ciò si verifica, per molti metalli, quando W assume un valore compreso tra 50 eV e 1500 eV. Nella stessa figura sono stati indicati i valori limite del potenziale RF di breakdown ottenuti su varie macchine, tutti compresi nella regione soggetta a multipactor. Il “one-surface multipactor", che si verifica quando la componente di campo magnetico B normale al campo elettrico Erf è diversa da zero e ωce=ω/2n (n=1,2,3,….), dove ωce e’ la frequenza ciclotronica elettronica, dà sostanzialmente gli stessi limiti di quelli indicati in figura. Varie tecniche di condizionamento delle guide sono state utilizzate per ridurre il coefficiente di emissione secondaria del materiale della parete, o attraverso depositi particolari o mediante l’uso di tecniche rivolte a migliorare lo stato di pulizia della parete. E’ infatti noto che il miglioramento di δ è fortemente legato ad una drastica riduzione dell’ossigeno presente in superficie. 10 Fig. 1 – Evoluzione del valore di picco del potenziale RF di breakdown Il potenziale RF massimo che si può avere nelle guide a multigiunzione di FTU si ricava dalla relazione tra la densità di potenza Pˆ e il campo elettrico in guida E0: Pˆ = 1/4 ε0 E 20 c λ 0 /λ g € € dove ε 0 è la costante dielettrica del vuoto, c è la velocità della luce, λ 0=37.5 mm è la lunghezza d’onda nel vuoto per una frequenza f=8 GHz e λ g=50.49 mm è la lunghezza d’onda in guida, ottenuta dal rapporto λg=λ0/(1-(λ0/2a)2)0.5 dove a=28mm rappresenta la dimensione maggiore della guida. Sostituendo questi valori nella formula precedente si ottiene: Pˆ = 4.93×10-1 E 20 (kW / cm 2 , kV / cm) da cui si ricava E0= 4.5 kV/cm per Pˆ =10 kW/cm2, che e’ il valore di densità di potenza piu’ € elevato ottenuto su FTU. Questo campo elettrico corrisponde ad un potenziale massimo in guida pari a U0=E0×b= 4.5×0.4 = 1.8kV, in cui si e’ considerata come dimensione minore € b=0.36 cm all'interno del lanciatore e b=0.42 delle guide un valore approssimato compreso tra cm all’altezza della bocca. Nella figura 1 la posizione di FTU, corrispondente a 1.8kV e f×b (GHz×cm)=8.0×0.4 =3.2, si situa sul margine inferiore della regione del multipactor e quindi risulta meno critica che per le altre macchine che hanno operato e operano a frequenza più bassa. 11 E’ da rilevare che le guide dell'attuale lanciatore per FTU, a monte delle finestre ceramiche poste all’altezza della bocca, lavorano in azoto a pressione atmosferica per ridurre il rischio di innesco di scariche. A valle delle finestre, cioè a diretto contatto con il vuoto della macchina, non si è mai presentata evidenza marcata di multipactor, pur potendosi verificare in questa zona la condizione di risonanza ω = ωce = eB/m dove e ed m sono rispettivamente la carica e la massa dell’elettrone. Questa condizione si verifica quando f = ωce /2π =28.0×B(T)=8 GHz cioè per B=0.286 T. Su FTU, in cui la componente di B normale ad Erf corrisponde, nella regione della guida, alla componente poloidale del campo magnetico totale, il valore B=0.286 T può ricadere nella zona vicina alla bocca della guida per condizioni operative di bassa corrente di plasma (Ip =350kA). L’assenza di danneggiamenti evidenti della guida consente pero’ di essere abbastanza sicuri della non criticità di questo fenomeno. 2.2. Effetto del gas di riempimento Se la pressione del gas nelle guide e la frequenza del campo elettrico sono sufficientemente elevate, l’ampiezza dell’oscillazione degli elettroni può diventare minore della distanza tra le pareti delle guide e l’effetto di intrappolamento degli elettroni aumenta. In questo caso il breakdown è causato dalle collisioni di questi elettroni con le molecole presenti nel gas e non dagli elettroni secondari emessi dalle pareti delle guide. La condizione per il breakdown [5] si verifica quando la velocità di generazione degli elettroni per ionizzazione νi e’ maggiore della velocità di perdita degli elettroni per diffusione D verso le pareti del sistema secondo la formula 1: ν i / D ≥ 1/ Λ2 (1) dove νi rappresenta la frequenza di ionizzazione, D il coefficiente di diffusione e Λ la € lunghezza caratteristica di diffusione relativa al sistema considerato. In prima approssimazione Λ=b/π per una geometria a piani infiniti e paralleli con separazione fra gli elettrodi pari a b. Nella formula (1) i vari termini si possono esprimere nella maniera seguente [6]: ν i (s −1) = 5.1x1011 p(Torr) exp(−73/α0.44 ) D(cm 2 /s) = 2.3x10 5 E e (eV)/p(Torr) Λ = b/π dove il parametro α e’ cosi’ definito: € 12 α= E rf ( 2p (1+ ω2/ν 2c )1/2 ) . valgono inoltre le seguenti relazioni: € ν c (s−1 ) = 5 ×10 9 p(Torr) (α/(α + 8))1/2 E e (eV) = 0.13 α 2/3 E rf (kV/cm) = 2 Pˆ 1/2 (kW/cm2 ) in cui ν c rappresenta la frequenza di collisione fra elettroni e particelle neutre, Ee l’energia ˆ € elettronica media, Erf l’ampiezza del campo elettrico e P la densità di potenza. Nel nostro caso: ω/νc ≈ 1.3 f/p »1 e così: € 1/2 2 ˆ α ≅ 0.56 E rf (V/cm)/ f(GHz) ≅ 800 P (kW/cm )/ f(GHz) che insieme alla relazione (1) fornisce la condizione di breakdown € p × b = 7.1×10-3 1.9 exp f1/3 Pˆ 1/6 f 0.44 Pˆ 0.22 Per FTU con Pˆ ≅ 10 kW/cm2 , f = 8 GHz e b = 0.4 cm ⇒ p = 0.22 Torr . € Nelle guide di alimentazione del lanciatore, in cui b=2.2 cm, la condizione di breakdown fornisce innesco: p = 4.0×10-2 Torr. Questa pressione è € un valore più basso della pressione di € comunque alta rispetto alla pressione di preriempimento di FTU che è di circa 3×10-4 Torr e quindi le condizioni operative con la radiofrequenza non dovrebbero essere critiche. 3. SCHEMI DELLA GEOMETRIA DELLA GUIDA E DELLA LINEA DI POMPAGGIO La struttura di lancio a multigiunzione di FTU è costituita da 48 guide rettangolari, con sezione 2.8×0.42 cm2 alla bocca, assemblate in modo da formare una matrice di 4 righe e 12 colonne. Essa e’ alimentata da 12 guide primarie rettangolari, con sezione 2.8×2.2 cm2, a loro volta assemblate in una matrice di 4 righe e 3 colonne. Ogni guida primaria alimenta 4 guide della struttura di lancio attraverso due successive suddivisioni per due della sezione con setti metallici paralleli al lato maggiore della guida stessa. 13 Fig. 2 – Schema della guida per il calcolo delle conduttanze Fig. 3 – Schema del collettore per il pompaggio all’interno delle guide La separazione dal vuoto della macchina è ottenuta con una singola finestra ceramica su ognuna delle 12 guide primarie. In figura 2 sono mostrate schematicamente una sezione verticale e una sezione orizzontale di una guida a partire dalla posizione più lontana dal plasma, dove è posta la finestra (sulla sinistra), fino all’estremità più vicina al plasma, dove è situata la bocca della guida (sulla destra). Nella figura sono riportate le dimensioni approssimate relative alla sezione e alla 14 lunghezza di ogni singolo tratto. E’ stata considerata l’ipotesi costruttiva di praticare delle fenditure sulla parete della guida in vicinanza della finestra, attraverso le quali effettuare un pompaggio utilizzando una linea di evacuazione unica per tutte le 12 guide. In figura 3 è mostrato uno schema di tale linea formata da un collettore, una pompa e 12 raccordi collegati a ciascuna guida in corrispondenza delle fenditure. 4. ANDAMENTO DELLA PRESSIONE ALL’INTERNO DELLE GUIDE 4.1. Regime stazionario Nel programma di calcolo della pressione all’interno delle guide in regime stazionario e in condizioni di vuoto limite, sono state utilizzate le equazioni di flusso valide per carico di gas distribuito lungo una conduttura, che è il caso che si presenta quando si considera solo il degassamento delle superfici. Per ogni tratto l’andamento della pressione che si ricava è di tipo parabolico, i cui coefficienti sono calcolati imponendo la conservazione del flusso tra un tratto di guida e il successivo. Nell’Appendice 1 è mostrata la sequenza di equazioni inserita nel programma nei due casi: con e senza pompaggio. I parametri che devono essere forniti come dati di ingresso del programma sono le dimensioni geometriche di ogni tratto, il valore del degassamento specifico ipotizzato (degassamento per unità di superficie q) e i coefficienti che figurano nel calcolo delle conduttanze secondo le formule valide in regime molecolare. Inoltre è necessario specificare le condizioni al contorno. Sono stati considerati due diversi valori di degassamento specifico: il primo, pari a q=2×10-10 Torr l s-1 cm-2, è un valore facilmente ottenibile sia per l’acciaio che per il rame con una pulizia delle superfici di tipo solamente chimico; il secondo, pari a 5×10-11 Torr l s-1 cm-2, si può ottenere con riscaldamento aggiuntivo ad elevata temperatura (circa 150÷200°C) ed è quindi da ritenersi un valore ottimistico, considerando che le condizioni operative delle guide su FTU non consentono il raggiungimento di tali temperature. 4.1.1. Guide senza pompaggio ausiliario In figura 4 e figura 5 sono riportati gli andamenti della pressione ottenuti fornendo al programma i dati di ingresso riportati nell’Appendice 2 per i due diversi valori di degassamento. In entrambi i casi l’andamento è di tipo parabolico con un massimo all’altezza della finestra ceramica presa come origine degli assi. La condizione al contorno sulla pressione è stata fissata pari a 1.0×1 0-7 Torr dal lato plasma, valore che si ottiene normalmente in condizioni di camera da vuoto pulita e con le pareti a temperatura ambiente. 15 Fig. 4 – Andamento della pressione di equilibrio senza pompaggio Fig. 5 – Andamento della pressione di equilibrio senza pompaggio ausiliario Si evidenzia dal confronto dei due andamenti che, anche nel caso più pessimistico di degassamento, la pressione massima si mantiene entro la scala di 10-7 Torr, cioè in un intervallo di valori ampiamente al di sotto di quelli valutati come critici per l’innesco di scariche elettriche. 16 Per quanto riguarda l’impatto sul vuoto della macchina del carico di gas proveniente dalle 12 guide, il valore complessivo di Q = 7.9×10-6 Torr l s-1, ottenuto moltiplicando q = 2×10-10 Torr l s-1 cm-2 per la superficie interna delle guide, è da ritenersi accettabile se confrontato con il degassamento totale di FTU. Quest’ultimo è valutabile sperimentalmente dall’aumento di pressione nella camera che avviene in seguito all’esclusione del pompaggio primario. Dalla relazione Q = V×dP/dt, dove Q e’ il degassamento di tutte le superfici esposte al vuoto e V è il volume della camera, si ottiene un valore pari a 2.5×10-5 Torr l s-1. 4.1.2. Guide con pompaggio ausiliario Sono state considerate 11 fenditure rettangolari da 3 mm di larghezza e 19 mm di lunghezza ricavate sul lato stretto della guida in una regione prossima alla finestra. Tale soluzione consente di ottimizzare la conduttanza senza che ci siano problemi legati a perdite di radiofrequenza attraverso le fenditure. Nelle figure 6 e 7 sono riportati gli andamenti della pressione ottenuti con q = 2×10-10 Torr l s-1 cm-2 per due diverse velocità di pompaggio all’altezza della pompa. L’origine degli assi in questo caso e’ stata fissata esterna alle fenditure e situata all’inizio del tratto di collettore dove e’ collegata la guida (la più lontana dalla pompa nello schema di fig. 3). La pressione in questo punto, che costituisce la condizione al contorno per il caso considerato, è stata valutata a partire dalla seguente formula: Fig. 6 – Andamento della pressione di equilibrio con pompaggio ausiliario 17 Fig. 7 – Andamento della pressione di equilibrio con pompaggio ausiliario x x2 p(x) = p(0) + q − C 2CL (2) dove x è la distanza lungo il collettore a partire dal punto dove e’ installata la pompa, p(0) e p(x) rappresentano rispettivamente la pressione a livello della pompa e alla distanza x, L e C € definiscono la lunghezza e la conduttanza del collettore. Nella formula (2) il degassamento specifico q è stato calcolato suddividendo la linea in dodici tratti omogenei di lunghezza ln e con ascissa terminale pari a Ln = ln +ln-1+…l1 e assegnando ad ogni tratto un degassamento totale pari alla somma dei degassamenti del tratto considerato, del raccordo e della guida corrispondente, mentre p(0) è stata valutata dal rapporto tra il carico di gas proveniente dalle 12 guide e la velocità di pompaggio Sp all’altezza della pompa Sp(0). Nella Tabella 1 sono riportati, per due diverse velocità di pompaggio all’altezza della pompa, i seguenti valori: p(0), p(L11) e Sp(L11) essendo gli ultimi due calcolati all’altezza dell’estremità terminale dell’undicesimo tratto di linea, assunto come origine degli andamenti temporali della pressione, e infine Speff calcolata all’altezza delle fenditure e che rappresenta il valore effettivo in guida . Tabella 1 – Valori della pressione e delle velocità di pompaggio in vari tratti di linea a partire dalla posizione in cui è posta la pompa Sp(0) 2000 p(0)(Torr) 5.4×10-9 500 2.0×10-8 p(L11)(Torr) Sp(L11)(l/s) Speff (l/s) 8.4×10-9 2.3×10-8 107 9.5 40 8.2 18 La velocità effettiva di pompaggio Speff è stata ricavata, nell’ipotesi di trascurare il degassamento del raccordo rispetto al carico di gas proveniente dalla guida, dalla relazione: 1/S peff = 1/S p (L11) +1/ C rac dove Crac e’ la conduttanza della linea di raccordo che unisce il collettore alla guida. Come si € può notare, indipendentemente dalla scelta della pompa, la velocità di pompaggio all’altezza delle fenditure non cambia perché il suo valore è determinato principalmente dalla bassa conduttanza della linea di raccordo pari a Crac=10 l/s. Di conseguenza le curve di pressione ottenute nei due casi non mostrano differenze apprezzabili; il valore massimo della pressione è circa lo stesso e si presenta in entrambi i casi nel tratto di guida più stretto. E’ anche da notare che i valori di pressione si mantengono nella scala di 10-7 Torr, come nel caso, esaminato in precedenza, di guida senza fenditure, il che sta ad indicare che la velocità di pompaggio effettiva è comunque troppo bassa per produrre un effetto significativo. 4.2. Regime transitorio Nel caso in cui la pressione in ciascun punto della guida non rimanga costante, ma vari nel tempo, il principio della conservazione del flusso non può essere applicato perché lungo la guida si producono delle compressioni ed espansioni transitorie. Nella forma generale, la variazione della pressione nel tempo in un volumetto di dimensione pari a: a×b×dx, è descritta dalla seguente equazione: a×b×dx×dp/dt = Q(x+dx)-Q(x)-Qv corrispondente alla relazione: variazione della quantità di gas nel volumetto = flusso di ingresso – flusso di uscita (dove l’accumulo di gas può essere positivo o negativo) relazione che si riduce a: flusso di ingresso = flusso di uscita in condizioni stazionarie, cioè in assenza di accumulo di gas. Nella formula il termine di sorgente Qv rappresenta il degassamento delle pareti del volumetto. Discretizzando il numero di tratti della linea secondo la loro diversa conduttanza (vedi figura 2), si è considerato ognuno di questi n tratti schematizzato da due elementi, uno avente la 19 funzione di una conduttanza Cn e l’altro avente la funzione di un volumetto Vn (corrispondenti, in analogia con i circuiti elettrici, all’inverso di una resistenza e ad un condensatore). In questa approssimazione l’equazione del tratto n-esimo diventa: Vndpn/dt = QV n + Cn(pn-1 -pn) - Cn+1 (pn-pn+1) dove pn-1 e pn+1 rappresentano rispettivamente la pressione nel volumetto che immediatamente precede e in quello che segue quello considerato, mentre il secondo e terzo termine rappresentano il flusso entrante e uscente dal volumetto considerato. Si ottiene in tal modo un insieme di equazioni differenziali lineari che possono essere risolte in maniera approssimata impiegando il calcolo delle differenze finite. Ciascuna delle equazioni può essere scritta nel seguente modo: (pn,t+dt - pn,t)/dt = Qv,n/Vn + Cn/Vn (pn-1,t – pn,t) – Cn+1/Vn(pn,t- pn+1,t) in cui il valore della pressione in un punto n al tempo t+dt è ricavabile dai valori della pressione calcolati nello stesso punto e in quelli adiacenti al tempo dt immediatamente precedente. E’ possibile quindi ottenere l’andamento nel tempo della pressione lungo la linea a partire dall’andamento al tempo t=0 e una volta che sono state fissate le condizioni al contorno p(0,t) e p(L,t), assumendo, a differenza del caso stazionario, come origine degli assi la bocca della guida e come estremità l’inizio del dodicesimo tratto di collettore a cui la guida si raccorda (vedi figura 3). Sono stati considerati come valori di pressione al tempo t=0 gli andamenti ottenuti per il caso stazionario di figura 4 e figura 6. L’evoluzione temporale della pressione p(0,t) è stata fissata a partire dalla curva che meglio approssima il segnale di preriempimento, cioè la quantità di gas immessa nella camera da vuoto fino alla fase di formazione a circa 100 ms della corrente di plasma (vedi figura 8). Per t >100ms, la mancanza di misure dirette della pressione nella camera da vuoto di FTU durante le scariche di plasma non ha consentito di definire un andamento della pressione univoco. E’ infatti necessario in questa fase spegnere le teste a ionizzazione per evitare il danneggiamento del filamento causato dall’elevato campo magnetico. In mancanza di evidenze sperimentali dirette, sono stati esaminati due possibili scenari alternativi: il primo che ipotizza un effetto pompante del plasma con una conseguente 20 Fig. 8 – a) Quantità di gas immessa nella camera da vuoto di FTU nella fase di preriempimento (o) e curva di fit corrispondente (x); b) corrente di plasma riduzione della pressione alla bocca della guida rispetto al valore di riempimento, il secondo che assume la pressione costante durante tutta la durata della scarica. L'ipotesi su cui si basa il primo scenario è surrogata dall'evidenza di un effetto pompante del plasma, cioè di una riduzione della pressione al bordo rispetto al valore di preriempimento, rilevata su altre macchine tokamak [7, 8]. Gli andamenti di p(0,t) utilizzati sono, nel primo caso: p(0,t)=3*10-4 (1-exp(-t/0.067))+1.0*10-7 per 0 < t < 100 ms p(0,t) = 1.0*10-7 per t >100 ms e nel secondo: p(0,t)= 3*10-4 (1-exp(-t/0.067)) +1.0*10-7 per t > 0 La pressione p(L,t) all’estremità opposta della linea è stata fissata uguale a zero perché trascurabile rispetto alla pressione in guida. I risultati ottenuti ipotizzando l’effetto pompante del plasma sono riportati in figura 9 e figura 10 rispettivamente per i casi con e senza pompaggio. Con P0, P3, P13 e P19 sono state indicate le pressioni in volumi diversi della linea (vedi figura 2) e precisamente: all’altezza 21 Fig. 9 – Risposta alla pressione sulla bocca con pompaggio ausiliario all’interno delle guide Fig. 10 – Risposta alla pressione sulla bocca senza pompaggio ausiliario all’interno delle guide della bocca della guida (P0), nel tratto stretto in vicinanza della bocca della guida (P3), nel tratto intermedio tra la bocca e la finestra nella zona in cui la pressione raggiunge il valore massimo in presenza pompaggio ausiliario (P13) e all’altezza delle fenditure (P19). Dal confronto tra i due casi, con e senza pompaggio, non si evidenzia una differenza significativa per i tratti P0, P3 e P13, per i quali la dinamica della pressione è determinata principalmente dalle condizioni esistenti all’estremità vicina al plasma. Poiché la regione più critica per l’insorgenza di scariche elettriche è quella in cui si verifica la condizione di risonanza ω = ω ce definita nel Capitolo 2.1, e corrispondente ad una zona molto vicina alla 22 Fig. 11 – Risposta alla pressione sulla bocca con pompaggio ausiliario all’interno delle guide Fig. 12 – Risposta alla pressione sulla bocca senza pompaggio ausiliario all’interno delle guide bocca della guida, si può concludere che il pompaggio attraverso le fenditure non è efficace al fine di ridurre il rischio di scariche nella suddetta regione. I risultati ottenuti considerando costante la pressione alla bocca della guida, e pari al valore di riempimento per tutta la durata della scarica, sono mostrati in figura 11 e figura 12 rispettivamente per i casi con e senza pompaggio. Si nota che, nel caso di assenza di pompaggio, il tempo di diffusione del gas all’interno della guida è dell’ordine di 100 ms e quindi sufficientemente rapido per il riempimento della linea 23 nei tempi caratteristici di funzionamento della radiofrequenza. Nel caso in cui si consideri il pompaggio ausiliario, si ottiene una modesta riduzione della pressione (da 10-4 Torr a 10-5 Torr), ma solo nella porzione di guida più vicina alle fenditure. 5. CONCLUSIONI Lo scopo del presente lavoro e’ stato di stabilire se fosse necessario dotare di un pompaggio ausiliario le guide della multigiunzione per FTU, essendo queste a diretto contatto con il vuoto della macchina. E’ stata effettuata un’indagine preliminare sulle condizioni per l’innesco di scariche elettriche localizzate in guida (Capitolo 2) e successivamente e’ stato ricavato l’andamento della pressione all’interno delle guide sia in regime stazionario che in regime transitorio (Capitolo 4), simulando le condizioni operative prima e durante una scarica di plasma. In quest’ultimo caso si sono ipotizzate due diverse situazioni: la prima in cui il plasma esercita un’azione pompante all’altezza della bocca tale da ridurre la pressione in questa regione rispetto al valore di preriempimento (P=3.0*10-4 Torr); la seconda in cui l’azione pompante e’ assente e per tutta la durata della scarica la pressione alla bocca si mantiene pari al valore di preriempimento. I risultati indicano che, prima di una scarica di plasma e anche in assenza di pompaggio ausiliario, il degassamento delle guide non e’ critico ne’ per l’innesco di scariche elettriche (nel caso in cui la radiofrequenza operi senza plasma) ne’ per il vuoto della macchina. Si e’ evidenziato che durante una scarica di plasma, l’andamento della pressione ottenuto, sia in presenza che in assenza di pompaggio ausiliario, e’ determinato principalmente dalla pressione all’altezza della bocca. Infatti il pompaggio, che nel caso particolare di questo lanciatore può essere realizzato solo attraverso fenditure poste a circa tre metri di distanza dalla bocca e attraverso una linea di pompaggio ad alta impedenza, e’ troppo basso per essere di effettiva utilità. Dai calcoli risulta inoltre che i tempi caratteristici di diffusione del gas di preriempimento all’interno delle guide sono dell’ordine di 100 ms. Dalle analisi fatte si ritiene che le condizioni operative e di pressione delle guide non sono critiche su FTU. Si e’ mostrato infatti che la frequenza utilizzata (8 GHz) e l’alta pressione di innesco prevista teoricamente (P ≥ 4.0×10-2 Torr) concorrono favorevolmente alla riduzione del rischio di scariche localizzate in guida. RINGRAZIAMENTI L’autore ringrazia l’Ing. F. Mirizzi, il Dr. V. Pericoli Ridolfini, l’Ing. S. Tosti e l’Ing. V. Violante per le utili informazioni e i suggerimenti forniti nella stesura del rapporto. 24 Bibliografia [1] G. Tonon - Fusion Technology Vol.1, p. 95, 1986 [2] A.J. Hatch and H.B. Williams, Phys. Rev. Vol. 112, N°3 Nov. 1958, p. 681 [3] Mac Donald, A.D., Microwave Breakdown in Gases, 1966, J. Wiley and Sons. [4] A. Roth, Vacuum Technology (North-Holland Publishing Company, Amsterdam 1976) [5] M. Konuma, Film Deposition by Plasma Techniques, 1992 Springer-Verlag [6] WeeWoo and J. S. DeGroot Phys. Fluids 27 (2), February 1984, p.475. [7] H.F. Dylla, J.Vac.Sci.Technol., 20(2), February 1982, p.119. [8] W.Poschenrieder, G.Venus and the Asdex-team, J. of Nucl.Materials, 111-112 (1982), p.29 25 APPENDICE 1 : SEQUENZA DI EQUAZIONI INSERITA NEL PROGRAMMA DI CALCOLO DELLA PRESSIONE ALL’INTERNO DELLE GUIDE IN REGIME STAZIONARIO Sia data una linea composta da N tratti di lunghezza ln e di lunghezza totale pari a LTOT. l1 l2 lN-1 lN X 0 L1 L2 L N-1 L N =L TOT per la quale, all'interno di ogni tratto, valga l’equazione: d2pn/dx2=kn con n=1,……..N (1.1) dove pn indica la pressione nel tratto n-esimo e kn descrive le proprietà geometriche e di degassamento dello stesso tratto, e pertanto è una quantità assegnata. Il flusso di gas che attraversa il tratto n-esimo sia descritto da: Qn=jndpn/dx (1.2) dove jn descrive le proprietà geometriche del tratto e pertanto e’ anch’essa una quantità assegnata. Avendo indicato con LN-1 l'ascissa del punto terminale del tratto (n – 1)-esimo della linea (in particolare per N = 1, LN-1 = L0 = 0 corrisponde all'origine della linea), un integrale della equazione differenziale del secondo ordine in (1.1) è dato dalla relazione: dpn/dx=kn(x-LN-1)+dn (1.3) dove la costante dn corrisponde al valore del gradiente di pressione nel punto iniziale del tratto n-esimo. Nel nostro caso: 26 kn=-(q Bn)/(Cn ln) jn=Cn ln essendo: q = degassamento specifico della superficie interna della linea (Torr l s-1 cm-2) Cn= conduttanza di ogni singolo tratto n (l/s) Bn= perimetro di ogni singolo tratto n (cm) La conservazione del flusso all’interfaccia tra due tratti successivi, tenendo conto che un tratto può essere costituito da diversi tronchi uguali tn posti in parallelo, è data da: t n −1Q n−1 x=L n−1 = t n Q n x=L n−1 con n = 2,.........N Sostituendo i termini della formula (1.2) si ottiene: € t n −1J n−1dp n / dx x=L n−1 = t n J n dp n / dx x=L n−1 che diventa, utilizzando l’equazione (1.3) : € tn-1 jn-1 [kn-1 (Ln-1-Ln-2) + dn-1] = tn jn dn da cui si ricava la formula di ricorrenza: t j d n = n-1 n-1 [k n−1 ln−1 + d n-1 ] t n jn € t j t j d n = n-1 n-1 k n−1 ln−1 + n-2 n-2 (k n-2 ln-2 + d n-2 ) t n jn t n-1 jn-1 dn = € 1 (t jk l) n-1 + (t jk l) n-2 + t n-3 jn-3 (k n-3 ln-3 + d n-3 ) t n jn [ ] che alla fine si puoi scrivere nel seguente modo: € 1 n-1 dn = ∑ t j j j k j l j + t1 j1 d1 t n jn j=1 ( Definendo le grandezze: € ) (1.4) 27 1 n-1 αn = ∑ t j jj k j l j t n jn j=1 ( ) e € βn = 1 t1 j1 t n jn che sono entrambe note, la (1.4) può essere riscritta come: € (1.5) d n = α n + βn d1 Integrando il gradiente dp/dx si ricava la seguente relazione: € p(L TOT ) − p 0 = ∫ L TOT 0 N N dp 1 L n dp n dx = ∑ ∫ L dx = ∑ k n l2n + d n ln n-1 dx 2 dx n=1 n=1 da cui: € N p(L TOT ) − p 0 = 1 k n l2n + α n ln + β n d1 ln 2 n=1 ∑ (1.6) che consente di ricavare il valore di d1: € p(L TOT ) − p0 − d1 = N 1 ∑ 2 n=1 N k n l2n + α n ln (1.7) ∑ β n ln n=1 Una volta trovato d1 e quindi tutti i dn, si ottengono le seguenti equazioni: € 1 1 2 p1(L1) = p0 + k1L21 + d1L1 p1( x) = p0 + 2 k1x + d1x 2 1 2 p n ( x) = p n-1( L n-1) + 2 k n (x - L n-1) + d n ( x - L n-1) (1.8) L’andamento della pressione all’interno delle guide è quindi parabolico ed è funzione delle caratteristiche geometriche e di degassamento delle guide e delle condizioni al contorno € fissate sulla pressione p(LTOT) e p0. 28 Nell’ipotesi di un pompaggio attivo all’altezza della finestra ceramica, si assume per p0 il valore ottenuto dal rapporto tra il degassamento stimato dell’intera guida e la velocità di pompaggio effettiva. In assenza di pompaggio attivo, l’andamento parabolico della pressione presenta un massimo all’altezza della finestra ceramica, nel qual caso la condizione al contorno diventa: dp =0 dx 0 € (1.9) da cui d1=0 e la formula (1.6) si semplifica fornendo il valore di pressione p0 : N p0 = p (L TOT ) + € 1 k n l2n + α n ln 2 n=1 ∑ (1.10) Questa condizione si applica al caso di assenza di pompaggio all’altezza della finestra ceramica dove ci si aspetta il massimo della pressione. 29 APPENDICE 2: CALCOLO DELLE CONDUTTANZE DA VUOTO IN REGIME MOLECOLARE La conduttanza di un tubo corto a sezione circolare è stata calcolata secondo la formula: C=3.81 (T/M)1/2 D3/(L+1.33D) litri/sec dove T è la temperatura del gas (K), M è il numero di massa del gas, L è la lunghezza del tubo (cm), D è il diametro del tubo (cm). Se la sezione del tubo è rettangolare la formula da utilizzare è: C = 9.71 (T/M)1/2 a2b2k/[(a+b)L+2.66ab] litri/sec dove a e b sono i lati del rettangolo (b≤a) e k è un fattore di correzione che tiene conto dell’asimmetria della sezione. Nel caso di un tubo rettangolare che presenti un gomito con angolo di piegatura θ, la formula applicata è la seguente: C = 9.71 (T/M)1/2 a2b2k/[(a+b)Lax+2.66ab(θ/180°)] litri/sec dove Lax = L1+L2 è la lunghezza del tubo misurata sull’asse del gomito essendo L1 e L2 i due semiassi e θ è l’angolo formato tra il prolungamento del semiasse 1 e il semiasse 2. La conduttanza di un tubo rastremato può essere scritta nel seguente modo: L C = 1.9 ×104 (T/M)1/2 k / ∫ (P(x)/A(x)2)dL litri/sec 0 dove P(x) e A(x) sono rispettivamente il perimetro (cm) e l’area (cm2) della sezione del tubo in corrispondenza dell’ascissa x. € Risolvendo l’integrale con b = costante e a2 > a1 la formula diventa: −1 −1 C=1.9×104 (T/M)1/2 k (a1-a2) b/ [2L ( a −1 2 − a1 + b ln (a1/a2)] Nella tabella 2 sono riportati i dati geometrici e le conduttanze dei vari tratti di linea riportati nelle figure 2 e 3. Fino al 18° tratto € sono stati indicati con a e b i lati della sezione della guida (con b<a); per il 19° tratto, corrispondente alla zona delle fenditure, e’ stata indicata con b la 30 dimensione minore di una fenditura moltiplicata per il numero totale di fenditure e infine, dal 20° tratto in poi, per i raccordi circolari, compreso il dodicesimo tratto di collettore, e’ stato indicato con D il diametro delle corrispondenti sezioni. Le conduttanze sono state calcolate per l’aria (M=29) a temperatura ambiente (T=293K). Nel caso esaminato della diffusione all’interno delle guide del gas di scarica (tipicamente D2), le conduttanze della guida sono state opportunamente corrette per tener conto della diversa massa. Tabella 2 – Caratteristiche geometriche dei vari tratti della guida, del raccordo che unisce il collettore alla guida, del tratto di collettore corrispondente alla guida considerata (vedi Figure 2,3) n. a(cm) b(cm) L(cm) P(cm) A(cm2) V(cm3) C(l/s) 1 2.8 0.4 2.4 6.40 15.36 2.69 6.95 2 2.65 0.4 1.3 6.10 7.92 1.38 11.8 3 2.5 0.4 21.3 5.8 123.6 21.3 0.67 4 2.65 0.4 1.3 6.10 7.92 1.38 11.8 5 2.8 0.4 5.0 6.4 32.0 5.6 2.81 6 2.8 1.1 5.0 7.8 39.0 15.4 17.7 7 2.7 1.1 0.7 7.6 5.32 2.08 119 8 2.6 1.1 22.6 7.4 167.24 64.64 3.52 9 2.7 1.1 0.7 7.6 5.32 2.08 119 10 2.8 1.1 5.0 7.8 39 15.4 12.4 11 2.8 2.2 4.1 10 41 25.26 63.8 12 2.8 2.1 5.6 9.8 54.88 32.92 43.2 13 2.8 2.0 97.7 9.6 937.9 547.1 2.31 14 2.8 2.0 13 9.6 124.8 72.8 16.1 15 2.8 2.0 40.2 9.6 386 225 5.62 16 2.8 2.0 13 9.6 124.8 72.8 16.1 17 2.8 2.0 33.5 9.6 321.6 187.6 6.75 18 2.8 2.0 6.4 9.6 61.44 35.84 28.4 19 1.9 0.3×11 0.2 20 7.0 2.0 1.87 18 33.48 76.8 26.04 443 21 D=2 3.12 6.28 19.6 9.8 16.7 22 D=4.4 28.5 13.8 394 433 30 23 D=25 20 78.5 1570 9817 5160 La superficie totale esposta al vuoto di una singola guida è Atot=3316.25 cm2. L’area complessiva delle 12 le guide è 3.98 m2