Giugno 2014
storie di successo
INTERNATIONAL
BRASILEITALIA
CIMOLAI - siderurgia
Tre mesi di fuoco per aprire il mercato
«
Il nostro biglietto da visita è
stato lo stadio Manè Garrincha
di Brasilia, la cui copertura
è stata una vera corsa contro
il tempo», ha ricordato Sergio
Santon, responsabile di Cimolai
per il Brasile. Nel giugno 2012
è stato sottoscritto il contratto
per la fornitura delle strutture
metalliche della copertura dello
stadio, le consegne dei materiali
sono iniziate già alla fine del mese
di agosto e il montaggio delle
quasi 2.200 tonnellate di acciaio
di cui è composta la struttura è
stato realizzato
in meno di tre
mesi, dalla metà
di gennaio alla
fine di marzo. Il
successo di questa
prima esperienza
e i futuri grandi
investimenti in
infrastrutture, per
il settore oil&gas
e i grandi eventi,
calcio e Olimpiadi,
hanno convinto
Luigi Cimolai,
presidente
del gruppo, a
spingere sul
mercato verdeoro
sviluppando
relazioni politiche
e commerciali. «Confidiamo entro
i prossimi tre anni di arrivare a
realizzare in Brasile quasi il 10%
della produzione totale di gruppo
che nel 2013 è stata di 130 mila
tonnellate per un giro d’affari di 590
milioni di euro», ha rivelato Santon,
che sta mettendo a punto i dettagli
operativi del progetto di costruzione
di un impianto produttivo nello
stato di Santa Caterina, nel Sud
del Paese. In Brasile Cimolai ha
incominciato a operare Brasile risale
a fine anni 90 quando la società,
fondata a Pordenone da Armando,
padre di Luigi, nel 1949, partecipò
alla realizzazione di alcuni edifici
industriali per la fabbrica Fiat
nello stato di Minas Gerais. La
realizzazione di grandi progetti
di strutture in acciaio nei mercati
dell’America Latina sono a poco
a poco diventati uno dei fattori
di sviluppo dell’azienda, grazie
in particolare all’apertura di un
impianto produttivo a Puerto Ordaz,
in Venezuela. «Ma le prospettive di
sviluppo hanno imposto al Gruppo
una presenza più strutturata e il
Brasile offre molti vantaggi logistici
utili per rispondere alla domanda
dei mercati dei Paesi vicini come
Uruguay, Argentina e Paraguay», ha
X FACTOR
L’organizzazione è il nostro cemento
V
ocazione internazionale e determinazione fanno di Cimolai una delle
società leader nel proprio settore. A fare la differenza è la capacità
di elaborare progetti verificando la fattibilità di ognuno, individuando le
soluzioni progettuali prima e costruttive poi. «In un mercato difficile dal
punto di vista logistico e di fattibilità, l’organizzazione in ogni practice
della società è fondamentale: ingegneria, qualità, ricerca&sviluppo e
rispetto per l’ambiente sono caratteristiche fondamentali che ogni
grande progetto deve avere», ha spiegato Santon. Cimolai sta
realizzando, tra l’altro, le paratie per l’allargamento del canale di
Panama, un’imponente struttura nel nuovo World Trade Center di
New York e un ponte di 4 chilometri sul fiume Orinoco.
Luigi Cimolai e, sopra,
Sergio Santon. Lo stadio
di Brasilia, capienza
70 mila spettatori, ha
ospitato la cerimonia
di apertura della
FIFA 2013
Confederation
Cup e sarà
palco di 7
partite dei
prossimi
Mondiali
sottolineato Santon, «la vivacità
dell’area sudamericana offre
moltissime opportunità per le
imprese ben radicate sul territorio».
Grazie allo sviluppo di fatturato
sui mercati internazionali, Stati
Uniti, Nord Africa e Sud America,
Cimolai è stato uno dei pochi
gruppi del suo settore che è
riuscito a superare la crisi degli
ultimi cinque anni, sviluppando
investimenti, occupazione e
fatturato che quest’anno arriverà
quasi a raddoppiare rispetto ai
314 milioni del 2009 realizzato
con il doppio dei dipendenti e una
produzione cresciuta da 93 mila a
130 mila tonnellate di acciaio.
PROMA - componentistica automotive
N
Sul sedile si va al raddoppio
el Supplier Park Fiat ha
deciso di puntare le sue carte
anche Proma in joint venture
con il gruppo Magnetto. Grazie a un
finanziamento di 8 milioni, erogati
da Cariparma e garantiti da Sace,
l’azienda casertana specializzata
nello stampaggio a freddo di acciai
per le strutture dei sedili delle auto,
aprirà un secondo sito produttivo a
Goiana (Pernambuco), in Brasile,
dove è presente dal 2012. «Vogliamo
sfruttare un mercato dal potenziale
altissimo», ha spiegato Vincenzo
Nunziata, direttore generale, che
prevede di raddoppiare il fatturato
brasiliano a 40 milioni di euro
entro il 2017. «Abbiamo bisogno
di stare più vicino ai nostri clienti e
quando si è presentata la possibilità
di realizzare il progetto legato a
Fiat abbiamo colto l’occasione».
Il Brasile rappresenta per le
imprese della componentistica e
ricambistica di veicoli un mercato
da 52,4 miliardi di dollari nel 2013
(il 35% dei quali rappresentato
da importazioni) e in crescita del
Un particolare della fase di progettazione delle strutture per sedili settore in cui Proma è
leader. L’azienda di Caserta ha deciso di raddoppiare la sua presenza in Brasile
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X FACTOR
R&D e brevetti
«
Ciò che rende Proma un
leader del settore è il livello tecnologico di prodotto e
di processo». La competitività
dei prodotti Proma sui mercati internazionali è garantita dai
brevetti frutto di una lunga
ricerca e di anni di studi approfonditi», ha spiegato Vincenzo
Nunziata, direttore generale.
7,7%rispetto al 2012. «Il livello
qualitativo non è ancora all’altezza
degli standard europei e americani
ma dal punto di vista dei volumi
non ha niente da invidiare a Cina o
Stati Uniti», ha spiegato Nunziata.
Fondata nel 1980 da Nicola Giorgio
Pino, che ne è anche presidente,
Proma vanta un giro d’affari di 400
milioni l’anno con una quota di
mercato in Europa di circa il 15% e
ha 16 stabilimenti produttivi.
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