Gesù Cristo
vero Dio e vero uomo
Cristo rivela l’uomo all’uomo
L’uomo interiore
Il desiderio di felicità
Le gioie e le speranze,
le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi,
dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono,
sono pure le gioie e le speranze,
le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo,
e nulla vi è di genuinamente umano
che non trovi eco nel loro cuore …
(GS 1)
è dovere permanente della chiesa
di scrutare i segni dei tempi
e di interpretarli alla luce del vangelo,
così che, in un modo adatto a ciascuna generazione,
possa rispondere
ai perenni interrogativi degli uomini
sul senso della vita presente e futura
e sul loro reciproco rapporto.
Bisogna infatti conoscere e comprendere il mondo
in cui viviamo nonché le sue attese,
le sue aspirazioni
e la sua indole spesso drammatiche…
(GS 4)
…
…Ecco come si possono delineare
alcune caratteristiche
più rilevanti del mondo contemporaneo…
(GS 4)
Conquiste e contraddizioni
(Cf. GS 4)
·
Aumenta la ricchezza, possibilità e potenza economica
continua il dramma della fame, della miseria e
dell’analfabetismo.
·
·
Cresce un senso acuto della libertà
sorgono sempre nuove schiavitù sociali e
psichiche.
Si avverte l’unità del mondo e la mutua interdipendenza dei singoli in una necessaria
solidarietà
si alimenta una forza centrifuga che spinge il mondo
in direzioni diverse attraverso contrasti politici, sociali,
economici, razziali, ideologici e pseudo-religiosi.
·
Si moltiplicano gli scambi di idee attraverso i mezzi di comunicazione
le stesse parole con cui si esprimono i più importanti concetti, assumono nelle più differenti ideologie
significati assai diversi
·
Ci si sforza di costruire un’organizzazione temporale più perfetta
Senza che cammini di pari passo il progresso spirituale.
“Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.”
(Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, Torino, 1976, p.1)
Se questo
è un uomo
Prima parte
«Che cos' è l' uomo
perché ti ricordi di lui?
Che cos'è il figlio d'uomo,
ché di lui ti prendi cura?»
(Salmo 8,4)
L’uomo in ricerca della sua identità
tra vocazione e realtà
L’uomo
- figlio di Dio –
nel progetto del Creatore
(Gn 1-2)
L’uomo vertice della creazione
(Gn 1,26)
L’uomo «immagine e somiglianza di Dio»
(Gn 1,27)
L’uomo “dominus”, partecipe della regalità
di Dio, custode dell’ordine creaturale (Gn 1,28)
L’uomo in “pace”, nella pienezza dei doni
L’uomo “essere vivente”
perché partecipe dello “Spirito di Dio”
L’uomo “libero” e “limitato”
(Gn 2,15-17)
(Gn 1,29-31)
(Gn 2,7-8)
L’uomo
- figlio di Dio –
nel progetto del Creatore
(Gn 1-2)
Essere con Dio,
Essere in dialogo con l’altro,
essere per Dio,
essere dono per l’altro,
per essere in Dio
per essere uno con l’altro
L’uomo
e il dramma del male
(Gn 3-4)
•L’uomo
non accetta il limite della sua libertà,
non nutre più fiducia verso Dio visto come “padrone”
Presta ascolto a chi presenta “menzogne lusinghiere” (Gn 3,1-6)
•Conseguenza della trasgressione
«aprire gli occhi», non per gloriarsi del raggiungimento della “divinità
rapinata”,ma per cadere nel baratro della vergogna e del nascondimento
come unica arma di difesa. (Gn 3,7).
rompe l’armonia con Dio, perché ci si nasconde, non si regge il peso di
guardare in faccia alla Verità. ( Gn 3,8.10)
Si rompe l’armonia tra gli uomini: ci si accusa a vicenda. (Gn 3,11-13)
Il dolore della vita quotidiana in cui la natura spesso ti è ostile.
(Gn 3,16-19)
La lotta fratricida. (Gn 4, 1-16)
L’uomo
e il dramma del male
(Gn 3-4)
Essere senza Dio,
Essere contro Dio,
Essere lontano da Dio
Essere senza l’altro,
Essere contro l’altro,
Essere lontano dall’altro
Per la riflessione personale…
Liberi
nella fedeltà
o
nella trasgressione?
Seconda parte
«Che cercate?…
…Chi cercate?»
(Gv 1,38;18,4.8)
«Ti Conoscevo per sentito dire…» (Gb 42,5a)
La fede falsa e vera dell’uomo
Gesù manifesta la sua autorità
Marco annota:
«Il sabato, Gesù, entrato nella sinagoga, insegnava. (La gente) si stupiva
del suo insegnamento, perché egli insegnava loro come uno che ha autorità
e non come gli scribi » (Mc 1,21-22)
L’autorità di Gesù non è superiorità, ma servizio per il bene.
L’autorità di Gesù è vera autorità perché,
secondo l’etimologia latina “augeo”, egli “fa crescere”.
Gesù manifesta la sua autorità
Sulle forze del male
«Che cos' è mai questo? È un nuovo
insegnamento dato con autorità! Egli
comanda perfino agli spiriti immondi,
ed essi gli ubbidiscono!». La sua fama si
sulle forze
del male:
divulgò
subito dappertutto, nella
circostante regione della Galilea»
Esorcismo
(Mc 1,23-28)
Tempesta sedata
Ed essi furono presi da gran
timore e si dicevano gli uni gli
altri: «Chi è dunque costui, al
quale persino il vento e il mare
ubbidiscono?» (Mc 4:35-41)
Gesù manifesta la sua autorità
Nel perdono dei peccati
«Figliolo, i tuoi peccati ti sono
perdonati». Erano seduti là alcuni scribi
e ragionavano così in cuor loro: «Perché
costui parla in questa maniera? Egli
sulle forzebestemmia!
del male: Chi può perdonare i
peccati, se non uno solo, cioè Dio?»
Paralitico
guarito
(Mc 2,1-12)
La peccatrice
Gesù disse alla donna: «I tuoi
peccati sono perdonati». Quelli che
erano a tavola con lui, cominciarono
a dire in loro stessi: «Chi è costui
che perdona anche i peccati?»
(Lc 7,36-50)
Il “fenomeno” Gesù
attira la curiosità
Poi, fattosi sera, quando il sole fu
tramontato, gli condussero tutti i malati e
gli indemoniati; tutta la città era radunata
allaforze
porta.
ne guarì molti che soffrivano
sulle
delEgli
male:
di diverse malattie, e scacciò molti demòni e
non permetteva loro di parlare, perché lo
conoscevano. Poi, la mattina, mentre era
ancora notte, Gesù si alzò, uscì e se ne andò
in un luogo deserto; e là pregava. Simone e
quelli che erano con lui si misero a cercarlo;
e, trovatolo, gli dissero: «Tutti ti cercano».
(Mc 1:32-37)
La gente
Il “fenomeno” Gesù
attira la curiosità
Erode
Erode, il tetrarca, udì parlare di
tutti quei fatti; ne era perplesso,
perché alcuni dicevano: «Giovanni è
risuscitato
dai
morti»;
altri
dicevano: «È apparso Elia»; e altri:
«È risuscitato uno degli antichi
profeti». Ma Erode disse: «Giovanni
l' ho fatto decapitare; chi è dunque
costui del quale sento dire queste
cose?» E cercava di vederlo.
(Lc 9,7-9)
Il “fenomeno” Gesù
attira la curiosità
Un uomo, di nome Zaccheo, il quale era
capo dei pubblicani ed era ricco,
cercava di vedere chi era Gesù, ma
non poteva a motivo della folla, perché
era piccolo di statura. Allora per
vederlo, corse avanti, e salì sopra un
sicomoro, perché egli doveva passare
per quella via.
(Lc 19,2-4)
Zaccheo
Il “fenomeno” Gesù
attira la curiosità
Tra quelli che erano saliti per adorare
durante la festa c' erano alcuni Greci.
Essi abbordarono Filippo, quello di
Betsàida di Galilea, e gli chiesero:
«Signore, vorremmo vedere Gesù».
(Gv 12,20-21)
I Greci
Lasciamoci interrogare
da Gesù
«Perché mi cercavate?»
(Lc 2,49)
«La folla, dunque, quando ebbe visto che Gesù
non era là e che non vi erano i suoi discepoli,
montò in quelle barche, e andò a Cafarnao in
cerca di Gesù. Trovatolo di là dal mare, gli
dissero: «Rabbì, quando sei giunto qui?» Gesù
rispose loro: «In verità, in verità vi dico che voi
mi cercate, non perché avete visto dei segni
miracolosi, ma perché avete mangiato dei pani e
siete stati saziati»
(Gv 6,24-26)
“Sondaggio di opinione”
«Poi Gesù, giunto nei dintorni di Cesarea di
Filippo, domandò ai suoi discepoli: «Chi dice la
gente che sia il Figlio dell' uomo?» Essi
risposero: «Alcuni dicono Giovanni il battista;
altri, Elia; altri, Geremia o uno dei profeti».
(Mt 16,13-14)
“Sondaggio di opinione”
Cesarea di Filippo
centro di una delle zone più popolari del paganesimo greco-romano.
Sorgeva su un enorme massiccio di roccia rossastra
Aveva due meraviglie architettoniche
Il santuario del dio Pan
Il tempio dedicato all’imperatore Augusto
“Sondaggio di opinione”
L’opinione
della gente
Gesù è il Profeta messianico promesso dalle Sritture
Giovanni il Battista,
profeta di una radicale conversione
per una giustizia più umana
Elia,
profeta restauratore della fede israelitica
contro le contaminazioni idolatriche
Geremia,
profeta propugnatore di una religione
senza compromessi e ipocrisie
“Sondaggio di opinione”
E voi,
chi dite che io sia?
«Tu sei il Cristo,
il Figlio del Dio vivente»
(Mt 16,15-16)
“Sondaggio di opinione”
Gesù, replicando, disse: «Tu sei beato, Simone,
figlio di Giona, perché non la carne e il sangue
ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è
Pietro,
e su questa pietra edificherò la mia
chiesa, e le porte del soggiorno del morti
nei cieli. E anch' io ti dico: tu sei
non la potranno vincere. Io ti darò le chiavi del
regno dei cieli; tutto ciò che legherai in terra
sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai
in terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai suoi discepoli di non dire a
nessuno che egli era il Cristo»
(Mt 16,17-20)
Pietro/pietra: Simone aveva un soprannome
“Cefa” che in aramaico significa “roccia”;
probabilmente non glielo aveva affibbiato Gesù.
Gesù conferma il nome dopo la sua professione di
fede e ne svela il senso. Si noti quasi un senso
sacramentale. L’identità del discepolo di Gesù
dipende dal modo con cui egli si relazione con il suo
Maestro. Vocazione e identità sono strettamente
congiunte. Per ogni cristiano il “nome” (identità e
vocazione) viene dato nel battesimo, viene
confermato da Dio quando egli fa la sua
professione di fede (nella cresima). Il discepolo di
Cristo viene confermato nella sua identità e
vocazione ad ogni passo della sua crescita
spirituale di associazione e conformazione al
mistero di Cristo.
Non è Pietro la roccia.
La sua fede testimoniata nella vita diventa
roccia su cui edificare il tempio di Dio che è la
Chiesa, comunità di credenti. Si noti la sottile
ironia: il tempio di Cesare Augusto sorgeva su una
roccia rossastra immensa, ma il tempio è stato
abbattuto; la Chiesa si fonda sulla fede di Pietro e
di quelli come lui, testimoni dell’amore di Dio, su
cui non avrà potere la morte distruttrice.
Per la riflessione personale…
Quale idea abbiamo di Gesù Cristo?
Che significa per me oggi che Gesù è il Figlio di Dio?
Terza parte
«Guardate a Lui e sarete
tu sei volti
la mia luce;
raggianti, Signore,
i vostri
non
senza di te
cammino
nelle tenebre,
dovranno
arrossire»
senza di te
non (Salmo
posso 33,6)
neppure fare un passo,
senza di te
non so dove vado,
«Ora i miei occhi
ti hanno
visto…»
42,5b)
sono
un cieco
che (Gb
pretende
un ilaltro
Il volto umano di
di guidare
Gesù rivela
volto cieco.
di Dio
La Trasfigurazione
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni
suo fratello, e li condusse sopra un alto monte,
Signore, tu sei la mia luce;
in disparte. E fu trasfigurato
davanti
a loro;
senza di
te
cammino nelle tenebre,
il suo volto risplendette senza
come di
il te
sole e i suoi
non posso neppure fare un passo,
vestiti divennero candidi come la luce.
senza di te
so dove vado,
Mt non
17,1-2
sono un cieco che pretende
di guidare un altro cieco.
La Trasfigurazione
Gesù conduce alcuni discepoli su un monte alto. Non si
specifica il nome, ma solo una caratteristica, la sua
tu sei
la mia cioè
luce;degli
altezza. Il monte è Signore,
il segno delle
“teofanie”
senza di te
incontri tra Dio e l’uomo.
Nel Primo
cammino
nelleTestamento
tenebre, era
di te
impossibile vedere il volto di senza
Dio. Esso
considerato un
non posso neppure fare un passo,
mistero troppo grande per l’uomo era come il sole che
senza di te
non poteva essere fissato,
pena la
cecità.
non so dove
vado,
sono un cieco che pretende
di guidare un altro cieco.
La Trasfigurazione
«Dio nessuno mai l’ha potuto vedere, il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato»
Signore, tu sei la mia luce;
(Gv 1,18)
senza di te
cammino nelle tenebre,
senza di te
non posso
neppure
un passo,
«Gesù è immagine
visibile
del Diofare
invisibile»
senza di te
(Col 1,15)
non so dove vado,
sono un cieco che pretende
di guidare un altro cieco.
Nel volto di Gesù risplende
il volto di Dio
con noi
Signore, tu sei la mia luce;
nella solidarietà e misericordia
senza di te
cammino nelle tenebre,
senza di te
per
noi
non posso neppure fare un passo,
nel libero sacrificio della sua vita
senza di te
non so dove vado,
sono
un cieco che pretende
in noi
di guidare
altro
cieco.
nella comunione realizzata
nel donoun
dello
Spirito
Santo
Dio non è semplicemente il “totalmente altro”, ma si mostra
come Padre quando entra nella storia per condividere con
l’uomo il travaglio della sua crescita e la difficoltà nel
pellegrinaggio verso la meta della nostra esistenza. Quella
di Dio non è una “solidarietà pietistica”, ma una vera e
propria compartecipazione
dall’interno
vicende
umane.
Signore,
tu seidelle
la mia
luce;
senza di te
cammino nelle tenebre,
sono propri del cuore di un uomo. I sentimenti umani vissuti
senza di te
da Dio diventano un
grande
insegnamento
per l’uomo
che si
non
posso
neppure fare
un passo,
senza
di la
tedipendenza, la
trova a vivere situazioni particolari
come
non sodella
dove
vado, e della
vita matrimoniale, l’esperienza
maternità
sono un cieco che pretende
paternità, e tante altre.
di guidare un altro cieco.
Con molta efficacia si attribuiscono a Dio sentimenti che
Nel volto di Gesù solidale con l’uomo
si rivela
il mistero della misericordia di Dio
Signore, tu sei la mia luce;
senza di te
cammino nelle tenebre,
senza di te
non posso neppure fare un passo,
lascia avvolgere nella
debolezza
umana
senza
di te
so dove vado,
Lc non
2,1-20
sono un cieco che pretende
di guidare un altro cieco.
Il bambino avvolto in fasce
Dio si
Nel volto di Gesù solidale con l’uomo
si rivela
il mistero della misericordia di Dio
Signore, tu sei la mia luce;
senza di te
cammino nelle tenebre,
senza di te
non posso neppure fare un passo,
si mette in fila con
gli altridiuomini
senza
te
non so dove vado,
Mt 3,13-17
sono un cieco che pretende
di guidare un altro cieco.
Il battesimo di Gesù
Dio
Nel volto di Gesù solidale con l’uomo
si rivela
il mistero della misericordia di Dio
Signore, tu sei la mia luce;
senza di te
cammino nelle tenebre,
Il regno di Dio si èsenza
fatto
di teprossimo
non posso neppure fare un passo,
Gesù passa lungo il lago di Galilea e senza
chiama i di
discepoli
te e i peccatori
dove
vado,
Entra nelle loro non
case eso
cena
con loro
sono un cieco che pretende
si avvicina agli emarginati e li accoglie
di guidare un altro cieco.
Mt 3,13-17
Nel volto di Gesù che si offre in
sacrificio si rivela il mistero
dell’amore oblativo di Dio
Gesù si lascia consegnare
dagli uomini agli uomini
Gesù si fa debole con i deboli subendo la
prevaricazione di quelli che credono di essere
più forti
Nel volto di Gesù che si offre in
sacrificio si rivela il mistero
dell’amore oblativo di Dio
Gesù
si lascia consegnare da Dio Padre
agli uomini come segno del Suo Amore
«Così Dio ha amato il mondo: ha dato il suo Figlio
Unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia
la vita eterna»
(Gv 3,16)
Nel volto di Gesù che si offre in
sacrificio si rivela il mistero
dell’amore oblativo di Dio
Gesù
liberamente si consegna
agli uomini per portare a pienezza
il suo amore verso di loro
«Or prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era
venuta per lui l' ora di passare da questo mondo al Padre,
avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino al
compimento»
(Gv 13,1)
Nel volto di Gesù che si offre in
sacrificio si rivela il mistero
dell’amore oblativo di Dio
Gesù
rivela l’Amore di Dio
Oblativo
Gratuito
Totale
«Figlio di Dio mi ha amato e ha donato se stesso per me»
(Gal 2,20)
Nel volto di Gesù
che dona lo Spirito Santo,
si rivela
il mistero della comunione di Dio
Gesù dona lo spirito sulla croce
«Chinato il capo consegnò lo Spirito»
Gv 19,30
Nel volto di Gesù
che dona lo Spirito Santo,
si rivela
il mistero della comunione di Dio
Gesù nel cenacolo alita su gli apostoli e dice:
«ricevete lo Spirito Santo»
Gv 20,22
Gesù compie lo stesso gesto di Dio nella creazione di
Adamo. Egli diventa essere vivente quando Dio gli soffia
lo Spirito. Il dono dello Spirito fatto da Gesù segna il
compimento della creazione.
L’uomo che riceve e accoglie il dono dello Spirito è una
creatura nuova
Nel volto di Gesù
che dona lo Spirito Santo,
si rivela
il mistero della comunione di Dio
«…e voi non avete ricevuto uno
spirito di schiavitù per ricadere
nella paura, ma avete ricevuto lo
Spirito di adozione mediante il
quale gridiamo: Abbà, Padre…»
Rm 8,15
Nel volto di Gesù
che dona lo Spirito Santo,
si rivela
il mistero della comunione di Dio
«Ti prego o Padre, che tutti siano
uno; e come tu sei in me e io in te,
anch’essi siano uno in noi»
Gv 17,21
Lo Spirito colloca l’uomo nella piena armonia, comunione, con Dio e con
gli uomini, infatti lo Spirito permette all’uomo di professare la sua
fede, di testimoniare l’amore, perché esso è stato “riversato nei nostri
cuori”, sede dei nostri progetti e decisioni. Sicché la lingua della carità
unisce gli uomini in una comunità che è immagine di quella trinitaria in
cui ognuno è con, per, nell’altro.
Per la riflessione personale…
Quale volto umano oggi assume Dio?
Quando nel mio volto traspare quello di Dio?
«In Sicilia, il monaco Epifanio un
giorno
scoprì
in
sé
un
dono
del
Signore: sapeva dipingere bellissime
icone.
Voleva
fosse
il
dipingerne
suo
una
capolavoro:
che
voleva
ritrarre il volto di Cristo. Ma dove
trovare
un
esprimesse
modello
insieme
adatto
sofferenza
che
e
gioia, morte e risurrezione, divinità
e umanità?
Epifanio non si dette più pace: si
mise in viaggio; percorse l'Europa
scrutando ogni volto. Nulla. Il volto
adatto per rappresentare Cristo non
c'era.
Una
sera
si
addormentò
ripetendo le parole del salmo: "Il tuo
volto,
Signore,
io
cerco.
nascondermi il tuo volto".
Non
Fece un sogno: un angelo lo riportava
dalle persone incontrate e gli
indicava un particolare che rendeva
quel volto simile a quello di Cristo: la
gioia
di
una
giovane
sposa,
l'innocenza di un bambino, la forza
di un contadino, la sofferenza di un
malato, la paura di un condannato, la
bontà di una madre, lo sgomento di
un orfano, la severità di un giudice,
l'allegria
di
un
giullare,
la
misericordia di un confessore, il
volto bendato di un lebbroso.
Epifanio tornò al suo convento e si
mise al lavoro.
Dopo un anno l'icona di Cristo era
pronta e la presentò all'Abate e ai
confratelli, che rimasero attoniti e
piombarono in ginocchio. Il volto di
Cristo era meraviglioso, commovente,
scrutava nell'intimo e interrogava.
Invano chiesero a Epifanio chi gli era
servito da modello».
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L`uomo - figlio di Dio