Direzione Didattica di Cellole
Dirigente scolastico
dott. Luigi Sorreca
Attività di formazione
“Metodologie per il recupero del disagio ”
PON “Competenze per lo sviluppo” 2007 -2013
16 settembre- 11 dicembre 2009
Progetto didattico “Un viaggio fra sogno e realtà: Alice nel paese delle
meraviglie”
Direzione Didattica di Cellole anno scolastico 2009/2010 nell’ambito del
PON “Competenze per lo sviluppo” 2007 -2013 “Metodologie per il
recupero del disagio ”
“La didattica preventiva e
compensativa dello svantaggio: stili di
insegnamento e stili di
apprendimento” ispirata al libro
di Lewis Carroll:
“Alice nel paese delle meraviglie”
“Se io avessi un mondo come piace a
me, là tutto sarebbe assurdo: niente
sarebbe com'è, perché tutto sarebbe
come non è, e viceversa! Ciò che è,
non sarebbe e ciò che non è,
sarebbe!” (Alice)
Il corso di formazione di 50 ore dal titolo “La didattica
preventiva e compensativa dello svantaggio: stili di
insegnamento e stili di apprendimento” – progettato e
realizzato dalla dott.ssa Roberta Martullo in qualità di
esperta esterna e coordinato negli aspetti tecnici dalle
insegnanti Aniello Giovanna e Lucciola Liliana con
funzioni di tutor - si è svolto dal 16 settembre all’11
dicembre 2009 presso la Direzione Didattica di Cellole
(CE). Hanno aderito all’iniziativa 18 insegnanti, nonché
9 docenti del II Circolo Didattico di Sessa Aurunca,
della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, di
tutte le sezioni/classi e di tutte le discipline, ivi
comprese religione cattolica e sostegno agli alunni
diversamente abili
Finalità del corso
•





Garantire organicità e unitarietà al percorso formativo, dalla scuola
dell’infanzia alla scuola primaria, individuando alcuni itinerari
metodologico-didattici in continuità, per favorire lo scambio di
conoscenze e di esperienze fra docenti e per facilitare il passaggio
degli alunni fra i due segmenti di istruzione
Promuovere l’efficacia dei processi di insegnamento-apprendimento
nella scuola che “si prende cura” degli alunni (prevenzione del disagio)
Valorizzare le differenze individuali (interessi, capacità, ritmi, stili
cognitivi, attitudini)
Maturare la consapevolezza che ogni stile di insegnamento determina
dei condizionamenti sugli esiti formativi in ragione delle differenti forme
di intelligenza degli alunni
Promuovere la conoscenza di alcuni disturbi specifici
dell’apprendimento (dislessia) e di alcuni disturbi aspecifici derivanti
dalla sindrome ADHD
Cogliere nella personalizzazione le principali implicazioni in riferimento
al contesto di apprendimento (gruppi, spazi, tempi, regole,
motivazione, meccanismi di rinforzo/punizione)
Finalità del corso
•
•


Focalizzare la responsabilità dell’azione didattica non solo sul
“cosa” ma sul “come” insegnare
Proporre esercitazioni e lavori di gruppo fra i corsisti a partire
dell’eterogeneità dei diversi apporti professionali/esperienziali,
al fine di coglierne valenze e opportunità
Favorire il passaggio, nelle pratiche di insegnamento,
“dall’auditorium al laboratorium”, da un sapere trasmissivo ad
uno significativo (gioco, attività espressive, informatiche), con
una particolare attenzione agli aspetti affettivo-relazionali volti a
sostenere negli alunni convinzioni di autoefficacia, autostima e
atteggiamenti positivi verso i nuovi apprendimenti
Individuare nel piano didattico annuale/pluriennale uno sfondo
integratore e introdurre le attività/lezioni mantenendo vivo
l’interesse degli alunni in vista della partecipazione ad iniziative
coinvolgenti.
Finalità del corso
Promuovere la consapevolezza che l’azione dell’insegnare
consiste in un intervento di mediazione tra il contenuto da
apprendere e i soggetti che apprendono.
 Promuovere l’opportunità di impiego dei mediatori didattici,
che possano rappresentare dei ‘sostituti della realtà, con il
compito di effettuare tale trasferimento

MEDIATORI DIDATTICI
E. Damiano, La lingua nel sistema dei mediatori didattici, in Didattica ed educazione
linguistica, a cura di F. Camponovo e A. Moretti, La Nuova Italia, 2000

"Mediatore è pertanto ciò che agisce da tramite tra soggetto e oggetto nella produzione di
conoscenza, sostituisce la realtà perché possa avvenire la conoscenza, ma non si
sostituisce alla realtà esautorandola, pur richiedendo di essere trattato come se fosse la
realtà, ma sempre- in quanto mediatore - conservando lucidamente la consapevolezza che
la realtà non è esauribile da parte dei segni, quali che essi siano. " (Damiano, p. 230)
Finalità del corso
Favorire il ricorso ai mediatori didattici :
 ATTIVI (fanno ricorso all'esperienza diretta)
 ICONICI (utilizzano le rappresentazioni del linguaggi grafico e spaziale) filmati,
fotografie, carte geografiche, schemi, diagrammi, mappe concettuali
 ANALOGICI (si rifanno alle possibilità di apprendimento insite nel gioco e nella
simulazione)
 SIMBOLICI (utilizzano i codici di rappresentazione convenzionali e universali,
come quelli linguistici) es. la lezione verbale dell'insegnante.
 Promuovere "la complementarietà comune a tutti i mediatori" e la
necessità della loro INTEGRAZIONE
Finalità del corso
Promuovere sessioni di filosofia con i
bambini
(Raccordo con Alice: OTTIMI CONSIGLI)

Io mi so dar ottimi consigli,
Ma poi seguirli mai non so
E per questo nei pasticci spesso son
"Rifletti" è un ottimo consiglio
Però assai curiosa son
E mi piacciono venture e novità
Ho imboccato il mio cammino
Senza alcuna riflessione
Senza pensar che tutto poi
Si paga un dì, così
Io mi so dar ottimi consigli
Ma poi seguirli mai non so
Chissà quando la lezione imparerò
Finalità
del
corso
Promuovere sessioni di filosofia con i bambini:

PERCHE’???
"Infanzia e filosofia non sono quanto di più lontano l’una
dall’altra si possa immaginare? Da un lato c’è un’età alla quale
si addicono il piacere e il gioco, la fantasia e l’ingenuità,
dall’altro un sapere caratterizzato dalla serietà, dalla
concettualità astratta e dalla riflessione: cosa potrebbe esserci
di più lontano? Ma in verità le relazioni tra le due sono così
strette che si può senza dubbio sostenere che non sono
chiamati alla filosofia coloro che non hanno preservato in sé
alcuni tratti caratteristici dell’infanzia. Prima di tutto è comune
ad entrambe la meraviglia di fronte al mondo. Per il bambino il
mondo non è ancora ovvio; esso risveglia piuttosto la sua
curiosità.
Proprio la domanda «perché?» mostra le relazioni tra filosofia e
infanzia."
Vittorio Hösle
Finalità del corso



"La scuola insegna risposte spesso a domande che non
ci siamo mai posti, ma è la domanda e non la risposta
il vero motore della ricerca e della costruzione del
sapere.
Amiche della domanda sono sia la curiosità infantile
sia la condotta filosofica.
E se l’infanzia genera l’interrogazione nella sua
radicalità, la filosofia insegna a mantenersi
nell’interrogazione, per non seppellire il cervello tra le
opinioni diffuse, che rispondono non tanto alle nostre
domande, quanto al desiderio di evitare il più possibile la
fatica del pensiero.“
Umberto Galimberti
Una favola che fa scuola, una
scuola “da favola”
• Nelle coordinate dello spazio e del tempo vissuto
e immaginato, si promuovono percorsi e condizioni
di sviluppo culturale, personale e sociale dei
bambini attraverso un “movimento” del pensiero
implicante gli educatori e gli allievi, rendendosi
capaci di “camminare fuori”- “camminandosi
dentro” al sogno e alla realtà, per la “ricerca di
senso”, di valore, di significato, di confini e
perimetri, per costruire – infine -il progetto di un
avvenire sostenibile e, possibilmente, meno
egoistico e ingannevole.
Come ogni favola, sa creare
risonanze ad ogni età.
La “meraviglia” di Alice a volte
è dei bambini/ragazzi, a volte,
o maggiormente, è degli stessi
educatori….
Lo “spaesamento” dei
bambini e dei ragazzi….
“Chi di noi non conosce la favola di “Alice nel paese delle Meraviglie” ? E chi di
noi , almeno una volta da bambino , o anche da adulto , non ha mai guardato la
stessa favola come ce la propone la Disney nel suo famoso cartone animato ?
Certo però che nessuno , o pochi , si sono soffermati ad immaginare cosa potesse
esserci dietro la favola di quella ragazzina curiosa e del suo mondo “ assurdo”
fatto solo di sogni e fantasie. Probabilmente se ci soffermassimo a riflettere ,
vedremmo che quella favola potrebbe nascondere con delle metafore il cammino
di un adolescente. Per esempio possiamo notare che ad un certo punto della favola
Alice si perde in un bosco perché non sa quale direzione prendere : questo è
successo a tutti nel corso dell‘adolescenza. C è , poi , un periodo in questa fase ,
in cui ciascuno di noi si pone delle domande di non facile risposta ; un altro in cui
ci sentiamo inadeguati , soprattutto per i cambiamenti che subisce il nostro corpo.
Queste cose sono presenti nella favola, anche se sotto forma di metafore.
La ricerca del “ coniglio bianco” , punto principale della favola , è anche la
ricerca , da parte dell’adolescente , di quello che si è veramente , che prosegue
superando anche gli ostacoli più difficili. C ’è da dire che il superamento di questi
ostacoli è reso possibile dall‘ aiuto di genitori , professori ed educatori che
rendono questa sfida meno << impossibile >>.
C i sono altri momenti in cui ci rifugiamo nel nostro mondo di idee e sogni per
sfuggire ad una realtà che ci opprime e non ci piace , perdendo di vista e
distraendoci dalla realtà; ma anche questo non basta perché continuiamo a
sentirci soli e non sappiamo cosa vogliamo. Allora, forse , ci rendiamo conto che
se non apriamo gli occhi e non ci svegliamo non cresceremo mai”.
http://www.itasdeledda.le.it/Webstudenti/GIORNALINO_1CBIO.pdf
…ma lo “spaesamento” è anche
del docente…
Interagisce con un “valore” immateriale
 E’ collocato in una posizione di frontiera
fra l’interno e l’esterno del sistema
scolastico
 Lavora in un sistema inquieto, connotato
da forti incertezze
 ….

Percorso didattico
1) Dal caos all’ordine, fra sogno e realtà
integratore: Alice nel paese delle meraviglie)
(sfondo
2) Il “futuro” non è più come “una volta” (il
tempo)
3) L’interno…. dell’esterno (L’albero Giovanni e il
pesciolino d’oro)
4) Diversamente, normalmente “Altro” (la gatta
Pasqualina)
Altri possibili itinerari da
sviluppare…
Le regole nel gioco, i giochi
senza regole
• Qualche testa rotolerà
per questo: la tua!!!
Tante vie per un
cammino…..
ALICE: potresti indicarmi la strada che devo
prendere?
 GATTO CHESHIRE: dipende da dove vuoi andare
 ALICE: Oh, non è molto importante dove.
 GATTO CHESHIRE: Allora non è molto importante
neanche quale strada prendi.
(Lewis Carrol, ed.1994)

…e molti altri ancora!!!!!
Attività didattica N. 1
“Dal caos all’ordine,
fra sogno e realtà”
Alice nel Paese delle
meraviglie
• Insegnanti:
Gruppo di lavoro
Calenzo Rita, primaria – Sessa (con funzione di referente)
Casale M. Rosaria, Infanzia Cellole
Di Tunno Maria, primaria sost. Cellole
Tamburrino Elisa, primaria – Sessa
Tommasino Gabriella, Infanzia Cellole
Sessione di filosofia con i bambini: generazione
delle idee e spunti di riflessione/ discussione
sui temi:“Torti arrecati, torti subiti”;
“Cos’è la giustizia?”; “Sentenza senza processo…”
“Regoliamoci!” “E’ tutto un sogno!”
Sfondo integratore:
“Alice nel paese delle
meraviglie”
Brano: “Un thè da matti” con
particolare riferimento al tema
delle regole
LE REGOLE
“Non mi pare affatto che giochino in modo
leale, – cominciò Alice in tono piuttosto
risentito. – E poi litigano tutti talmente che
non si riesce neppure a sentire la propria
voce … e mi sembra anche che non
abbiano delle regole precise: almeno,
anche se ci sono, nessuno le rispetta …”
MAPPA
DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA N. 1
Mappa dell’attività
didattica N. 1
Attività didattica N. 2
“Il futuro” non è più come
“una volta”….
Il tempo
Gruppo delle insegnanti:
Eleusi Ermilia, primaria Sessa
Izzo Maria, Infanzia Cellole
Lucciola Anna, primaria sost. Cellole
(con funzione di referente del gruppo)
Palmieri Emma, primaria Sessa
Tramontana Carmela, Infanzia Cellole
Sessione di filosofia con i bambini: generazione
delle idee e spunti di riflessione/ discussione
sui temi: “L’umorometro, ma cos’è?”;
“Un attimooooo!!!!”; “Rapporti..... a scadenza”;
“Ho un’ottima idea: cambiamo argomento!”;
“Puntualmente in ritardo su....”
Disturbo generalizzato
da “accelerazione”
Conseguenze per i bambini:
- bisogno di soddisfazione immediata
- incapacità di attendere le gratificazioni
•
•
•
•
costumi sociali come:
“usa e getta”
“prendi ora paghi dopo”
“consumare subito”
Sono In Ritardo
• Cosè, cosè,
Questa fretta che sento ai piè
Di gran cariera devo andare perchè non voglio più tardare
Via di qua
Nessun mi fermerà
Ad un appuntamento col mio amore devo andar
Se non arrivo in tempo certamente se ne andrà
La strada è lunga in verità e senza fiato sono già
Se mancherò
Di certo ne morrò
Di gran ritardo sono già per questo corro e vò
Son già le 10 e 33
Mi tocca andar più in fretta
L'orologio corre più di me
O quale gran disdetta
Vorrei poter volare
Come un affondale per non dover mancare
Son già le 10 e 33
Sono In Ritardo
• Mi tocca andar più in fretta
L'orologio corre più di me
O quale gran disdetta
Vorrei poter volare
Come un affondale per non dover mancare
Cosè, cosè
Questa fretta che sento ai piè
Di gran cariera devo andare perchè non voglio più tardare
Via di qua
Nessun mi fermerà
Ad un appuntamento col mio amore devo andar
Se non arrivo in tempo certamente se ne andrà
La strada è lunga in verità e senza fiato sono già
Se mancherò
Di certo ne morrò
Di gran ritardo sono già per questo corro e vò
E vò per questo corro e vò e vò
Di gran ritardo sono già per questo corro e vò
E vò per questo corro e vò e vò
Sono le cinque:
siete tutti invitati per un thè
dal Cappellaio Matto
• Suvvia, mia cara, non ti piace il thè?...
Ma sì, mi piace moltissimo ma... Se
non ti piace il thè, potresti fare un
po' di conversazione...
• Veramente cercavo di chiedervi...
• Ho un ottima idea: cambiamo
argomento!
Un Buon Non Compleanno
•
Noi tutti abbiam un compleanno
Ogni anno
Ed uno solo all'anno haimè ce nè
Ma ci son 364 non compleanni
Che noi preferiamo festeggiar!
Ma allora oggi è anche il mio non compleanno!
Davvero?! Com'è piccolo il mondo!
In tal caso...
Un Buon non compleanno a te
A te, a me?
Un Buon non compleanno a te
A te, a me?
Brindiamo tutti insieme con un altro pò di the
Un buon non compleanno a te!
… Or spegni le candele e rallegrati perché...
... un buon non compleanno aaaaaaaaaaaaa te!!!
Mappa dell’attività
didattica N. 2
e Il Gioco del Venerdì
Attività didattica n. 3
“L’interno… dell’esterno”
Vissuto di “spaesamento”
“nell’odierno Paese delle meraviglie”
• 1. Modificazioni della struttura familiare.
• 2. Maternage ridotto e presenza di più figure di
riferimento educativo-affettivo
• 3. Alunni in difficoltà triplicati negli ultimi 15 anni
• 4. Il 50% di essi sviluppa un disturbo della condotta
• 5. Scuola svuotata della sua funzione di promozione e meno
autorevole.
• 6. Modelli distorti dati da TV e media in genere
Il viaggio di Alice inizia quando, ascoltando una storia da un libro senza
figure e senza filastrocche, scende da un ALBERO e si intrufola in un
ALBERO (L’albero Giovanni)
Attività didattica n. 3
Insegnanti:
Lavoro di gruppo
“L’albero Giovanni”
Del Forno M. Rosaria, primaria Cellole
Di Florio Floriana, primaria Cellole
Freda Elena, Infanzia Cellole
Iannucci Cecilia, primaria sost. Cellole
(con funzione di referente del gruppo)
Matano Pasqualina, primaria Cellole
Stanziale Albina, Infanzia sost. Cellole
Sessione di filosofia con i bambini: generazione
delle idee e spunti di riflessione/ discussione
sui temi: “Per la curiosità cominciai a scivolare....”;
“Radici o chioma?” ;
“Coltivare legami....”; “Mi so adattare?”
Rappresentazione dell’albero Giovanni
Mappa dell’attività didattica
N. 3
e
Gioco: L’albero attraverso le
stagioni
Attività didattica n. 4
…ancora:
“L’interno… dell’esterno”
“L’interno… dell’esterno”: non sempre
bastano gli occhi
Lavoro di gruppo
“Il pesciolino d’oro”
Insegnanti:
Coiro Pasqualina, primaria- rel. catt. – Sessa
(con funzione di referente del gruppo)
D’Ettorre Caterina, infanzia Cellole
Di Florio Maria, primaria Sessa
Di Lorenzo Civita, infanzia Cellole
Orazzo Angela, primaria sost. Cellole
Venturino Ermita, primaria Sessa
Sessione di filosofia con i bambini: generazione
delle idee e spunti di riflessione/ discussione
sui temi:
“Nuoto in un mare di....”; “Seguo l’onda?”;
“Per quella musica ammaliante...”;
“Il tesoro che c’è in me...”
CAPITAN LIBECCIO (GRUPPO C Il pesciolino d’oro)
...O CHE BELLA LA VITA DEL MARINAR
SEMPRE A NAVIGAR QUANDO INFURIA IL MAR
ME NE INFISCHIO SE NEVISCHIA
O SE C'E NEBBIA E IL VENTO FISCHIA
PERCHE' IL TEMPO SE NE INFISCHIA PURE LUI DI
ME...
Oh che bella vita fa il marinar,
tira e salpa là, issa e molla qua..
Ancora sul mare…
• Un giorno un Tricheco e un Carpentiere che
camminavano lungo la spiaggia, vollero mangiarsi
delle gustose ostriche. Armati di flauto e bastone,
cercarono con della musica di attirare le ostriche
per farle uscire dal mare. Le ostriche ben
contente di uscire furono mangiate in un baleno
dal Tricheco, cosa che mandò su tutte le furie il
Carpentiere e i due iniziarono a litigare. La storia
riempie di tristezza Alice, che in ogni caso deve
riprendere ad inseguire il Bianconiglio…
Mappa dell’attività
didattica N. 4
Attività didattica n. 5
Diversamente, normalmente
“ALTRO”
Disomogeneità
• a) economica, con divari di reddito che raggiunge fino al
1000% di differenza tra famiglie.
• b) religiosa, con discriminanti di genere che spesso si
assommano
• c) culturale, con divergenze nelle abitudini, nelle relazioni e
nelle tradizioni
• d) sociale, con famiglie ad alto riconoscimento sociale e
famiglie emarginate
• e) geografica, che vuol dire riferimenti tempo-spazio
opposti tra culture opposte.
• f) politica, che vuol dire aspettative e disponibilità
diversificate fra le famiglie
Ripensare la didattica
perché…
- Il mandato consegnato alla scuola dalla moderna
società della conoscenza è completamente mutato
- L’epoca presente è caratterizzata da profondi e
celeri cambiamenti, nonché dal paradigma della
complessità
- La società stessa si è trasformata: modelli di vita
molteplici, punti di vista religiosi e valoriali plurali,
relativismo etico, declassamento dell’autorità
- La ricerca in campo neuropsicologico ha rilevato una
molteplicità di approcci del soggetto alla conoscenza
ed una visione del cervello di stampo non univoco
Qual è l’orizzonte verso il quale la didattica
deve volgere lo sguardo per non finire come la
mosca che sbatte più volte contro il vetro,
finché non indovina l’uscita?
La consapevolezza dell’IDENTITA’ per il
riconoscimento dell’ALTERITA’:
traiettoria nuova e inattesa possibilità!
Diversamente,
normalmente “ALTRO”
•
•
•
•
•
•
•
Intelligenze multiple - Stili di apprendimento
Difficoltà specifiche di apprendimento
Diversabilità
Diversità sociali, culturali e religiose
Diversità di background cognitivo/esperienziali
Ambienti di vita socio-familiari diversificati
Stili di attaccamento alle figure affettive
diversificati
Lavoro di gruppo
“La gatta Pasqualina”
Insegnanti:
 Aniello Giovanna, infanzia Cellole
 Bove Rosa, primaria Sessa
 (con funzione di referente del gruppo)
 De Lise Pasqualina, infanzia Cellole
 Iannucci Giuseppina, primaria Sessa
 Lucciola Liliana, infanzia Cellole
Sessione di filosofia con i bambini: generazione delle
idee e spunti di riflessione/ discussione sui temi:
“Chi essere tuuu????”;
“Se divento grande….”
“Basso….allungabile, stretto….allargabile”
“Chi essere tu?????”
Mappa dell’attività
didattica N. 5 a, b, c, d
Considerazioni a
conclusione del percorso
formativo
Ma io non sono un
EROE!!!!
Nella scuola, crescere
professionalmente non
coincide con il non
sbagliare ma con
l’imparare a fare almeno
gli errori “giusti”…
Le variabili imprescindibili di
un contesto di
apprendimento sono:
TEMPO
SPAZIO
RELAZIONI
REGOLE
STRUMENTI
CONTENUTI E LORO MODALITA’
DI PRESENTAZIONE
I tempi
•
•
•
•
•
Dell’insegnante
Dell’alunno
Dell’apprendimento
Del progetto (modulare, reticolare, interdisciplinare)
Delle intelligenze multiple/degli stili di apprendimento
• Da utilizzare ai fini della consapevolezza e della ricerca
di senso
• Dell’elogio della lentezza
• Del silenzio come valore in sé e utile per mettersi in
ascolto della realtà circostante
Lo spazio
• Spazi fisici: aula, laboratori, spazi esterni,
culturali del territorio
• Spazi virtuali e multimediali:
multisensoriali, analogici (ricordano molto
la realtà concreta)
• Spazi psicologici: prossemica (studio dello
spazio e delle distanze in funzione
psicologica)
• Gli arredi
La relazione educativa
APPROCCIO metodologico-didattico:
• Cooperativo
• La persona “al centro”
• “Plurale”, rispondente alle esigenze dei
soggetti
• Domande aperte, ricerca di senso
• Errore come risorsa
• Dialogo, conversazione
Indicatori di qualità per la valutazione del progetto
sulla base di variabili “hard” (rendimento scolastico) e “soft”
quali…
Benessere psicologico degli alunni
Creatività progettuale
Intuizioni ed ideazioni personali
Sviluppo di capacità critiche
Potenziamento delle capacità mnemoniche e attentive
Potenziamento dell'attitudine a "leggere" le diverse realtà
Acquisizione dei ritmi della cinematografia, del teatro e della musica
Sviluppo delle capacità comunicative finalizzato alla costruzione di gruppi-classe in
grado di condividere il percorso, capaci di pensare, progettare, realizzare “insieme”,
valorizzando le competenze individuali e contemporaneamente riconoscendosi in un
processo comune
Maggiore sensibilità verso le tematiche individuate: verifica di come le informazionistimolazioni abbiano “coinvolto” tutti, anche gli alunni con difficoltà.
Possibili sviluppi futuri…
• La creazione di un sistema strutturato a punti;
• Costruire strumenti di osservazione delle diverse
intelligenze e stili di apprendimento in situazioni strutturate
(attraverso i centri di apprendimento) e in situazioni di
gioco libero (scheda di osservazione); compiere rilievi per la
progettazione dell’azione didattica utilizzando gli strumenti
costruiti nella fase precedente
• Progettare e sperimentare in classe unità di apprendimento
personalizzate per i diversi canali apprenditivi, utilizzando
la modalità laboratoriale dei centri di apprendimento…
Bibliografia
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LA DISLESSIA RACCONTATA AGLI INSEGNANTI – Come riconoscerla. Cosa fare in classe. A cura dell’Associazione Italiana
Dislessia. Ed. Libriliberi 2002
http://www.itasdeledda.le.it/Webstudenti/GIORNALINO_1CBIO.pdf
http://integrazione36.altervista.org/giochi/giocoalbero.htm
http://blog.libero.it/MaestraSilvia/ IL GIOCO DEL VENERDI’
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Metodologie per il recupero del disagio